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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Agrifoglio e di Pungitopo maggiore


   ‘Un cliente difficile, eh? No, niente paura, troveremo quella che va a pennello... Ora, mi chiedo... sì, perché no... combinazione insolita... Agrifoglio e piume di fenice, undici pollici, bella flessibile’.
Harry la prese in mano. Avvertì un calore improvviso alle dita. La alzò sopra la testa, la abbassò sferzando l'aria polverosa e una scia di scintille rosse e d'oro si sprigionò dall'estremità come un fuoco d'artificio, proiettando sulle pareti minuscoli riflessi danzanti di luce. Hagrid gridò d'entusiasmo e batté le mani e Mr Olivander esclamò: ‘Bravo! Sì, proprio così, molto bene. Bene, bene, bene... che strano... ma che cosa davvero strana...’
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   La sala era davvero uno spettacolo. Dalle pareti pendevano ghirlande d'Agrifoglio e di pungitopo, e tutto intorno erano disposti non meno di dodici giganteschi alberi di Natale, alcuni decorati di ghiaccioli scintillanti, altri illuminati da centinaia di candeline.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

    La Sala Grande era uno splendore. Non solo era addobbata con una dozzina di alberi di Natale coperti di ghiaccio e con grossi festoni di Agrifoglio e di vischio che andavano da una parte all’altra del soffitto, ma dall’alto fioccava anche neve magica, calda e asciutta. Silente diresse il canto corale di alcune delle sue carole preferite, mentre Hagrid, man mano che tracannava grog, batteva il tempo sempre più freneticamente. Percy non s’era accorto che Fred aveva fatto un incantesimo al suo cartellino di Prefetto, su cui ora si leggeva ‘Perfetto’, e continuava a chiedere che avessero tanto da ridere. Dalla tavola dei Serpeverde, Draco Malfoy, con voce stentorea, faceva commenti maligni sul maglione nuovo di Harry, ma lui lo ignorava. Con un po’ di fortuna, di lì a poche ore lo avrebbe sistemato a dovere.
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

   Hogsmeade sembrava un biglietto natalizio: i piccoli cottage col tetto spiovente e i negozi erano coperti da uno strato di neve fresca; c'erano ghirlande di Agrifoglio sulle porte e candele incantate appese agli alberi.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   gliose decorazioni natalizie, anche se non era rimasto quasi nessuno a godersele. Fitte ghirlande di vischio e Agrifoglio furono appese nei corridoi, luci misteriose brillavano dall'interno delle armature e la Sala Grande ospitava come sempre dodici abeti scintillanti di stelle d'oro. Un robusto, delizioso aroma di cibo pervadeva i corridoi, e per la Vigilia di Natale era diventato così intenso che anche Crosta mise il muso fuori dal suo rifugio nella tasca di Ron per annusare l'aria speranzoso.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)


    … Quattro estati prima, il giorno del suo undicesimo compleanno, Harry entrò con Hagrid nel negozio del signor Olivander. Questi gli prese le misure e cominciò a fargli provare le bacchette. Harry impugnò probabilmente tutte le bacchette del negozio, finché finalmente non trovò quella adatta a lui: fatta di Agrifoglio, lunga undici pollici e con un’unica piuma dalla coda di una fenice. Il signor Olivander rimase molto sorpreso dal fatto che Harry fosse compatibile con quella bacchetta. «Curioso» disse, «… curioso», ma solo dopo che Harry glielo ebbe chiesto spiegò cosa c’era di tanto curioso: la piuma di quella bacchetta proveniva dalla stessa fenice che aveva fornito il nucleo di quella di Voldemort.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Il corpo insegnante di Hogwarts, nello sforzo continuo di impressionare i visitatori di Beauxbatons e Durmstrang, sembrava deciso a mostrare il castello al suo meglio per Natale. Quando le decorazioni furono tutte al loro posto, Harry notò che erano le più straordinarie che avesse mai visto a scuola. Ghiaccioli Sempiterni erano stati appesi ai corrimani della scalinata di marmo; i soliti dodici alberi di Natale della Sala Grande erano coperti di qualunque cosa, dalle bacche luminose di Agrifoglio ad autentici gufi d’oro ululanti, e le armature erano state tutte stregate in modo da intonare canti di Natale quando qualcuno gli passava davanti. Era davvero una cosa straordinaria sentire Venite, fedeli cantato da un elmo vuoto che sapeva solo metà delle parole. Gazza il custode dovette estrarre parecchie volte Pix dalle armature, dove aveva preso l’abitudine di nascondersi, colmando le lacune nelle canzoni con rime di sua invenzione, tutte decisamente maleducate.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    Ma come era potuto venirgli in mente di tornare a Privet Drive per Natale? La gioia di Sirius nell’avere di nuovo la casa piena, e soprattutto nel riavere Harry, era contagiosa. Non era più imbronciato come l’estate passata; pareva deciso a fare in modo che tutti si divertissero quanto a Hogwarts, se non di più, e trascorse i giorni prima di Natale a pulire e decorare senza sosta, con l’aiuto di tutti, così che quando andarono a dormire la sera della vigilia la casa era a stento riconoscibile. I lampadari anneriti non erano più carichi di ragnatele ma di ghirlande di Agrifoglio e festoni d’oro e d’argento; mucchi di neve magica scintillavano sui tappeti lisi; un grande albero di Natale, procurato da Mundungus e addobbato con fate vive, nascondeva l’albero genealogico di Sirius, e perfino le teste d’elfo imbalsamate sulle pareti portavano barbe e cappelli da Babbo Natale.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    L’accettazione aveva un’aria piacevolmente festosa: i globi di cristallo erano stati colorati di rosso e oro per trasformarli in gigantesche decorazioni natalizie; l’Agrifoglio era appeso a ogni porta; e in ciascun angolo scintillava un albero di Natale candido, coperto di neve e ghiaccioli magici e sormontato da una luminosa stella d’oro. La sala era meno affollata dell’ultima volta, anche se a un certo punto Harry fu spinto da parte da una strega con un mandarino nella narice sinistra.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

   Ancora una volta la neve vorticava contro le finestre ghiacciate; il Natale si avvicinava in fretta. Hagrid, da solo, aveva già portato al castello i consueti dodici alberi per la Sala Grande; ghirlande di Agrifoglio e lamé erano state avvolte attorno alle balaustre delle scale; candele perpetue brillavano dentro gli elmi delle armature ed enormi mazzi di vischio erano stati appesi a intervalli regolari lungo i corridoi. Ampi gruppi di ragazze tendevano a convergere sotto i rami di vischio tutte le volte che passava Harry, creando ingorghi nei corridoi; ma per fortuna i frequenti vagabondaggi notturni di Harry gli avevano conferito una conoscenza non comune dei passaggi segreti del castello, tanto che riusciva a navigare senza troppe difficoltà lungo rotte prive di vischio tra una lezione e l’altra.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    rifletteva. Quindi Voldemort stava cercando un famoso fabbricante di bacchette e Harry non dovette chiedersi a lungo come mai: per quello che la sua bacchetta aveva fatto la notte dell'inseguimento. L'Agrifoglio e la piuma di fenice avevano battuto la bacchetta presa in prestito, cosa che Olivander non aveva previsto né compreso. Gregorovich ne sapeva di più? Era davvero più abile di Olivander, a conoscenza di segreti che Olivander ignorava?
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   La bacchetta di Agrifoglio e fenice era quasi spezzata in due. Un fragile filamento di piuma di fenice teneva insieme i due pezzi. Il legno si era tranciato. Harry la prese fra le mani come se fosse una cosa viva che ha subito una terribile ferita. Non riusciva a riflettere: tutto era una macchia di panico e terrore. Poi la diede a Hermione.
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   Harry rise: la strana idea che gli era venuta in mente era assurda. La sua bacchetta, ricordò a se stesso, era di Agrifoglio, non di sambuco, ed era stata fabbricata da Olivander, qualunque cosa avesse compiuto la notte che Voldemort l'aveva inseguito. E se fosse stata invincibile, come avrebbe potuto spezzarsi?
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Agrifoglio e piuma di fenice» commentò Olivander con voce tremula.
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Frugò nella saccoccia che portava al collo e ne estrasse le due metà di Agrifoglio ancora attaccate soltanto per un sottilissimo filo di piuma di fenice. Hermione aveva detto che non poteva essere riparata, che il danno era troppo grave. Lui sapeva solo che se non funzionava questo, non avrebbe funzionato nient'altro.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)


   La sua bacchetta si saldò e dalla punta scaturirono scintille rosse. Harry capì che ce l'aveva fatta. Prese la bacchetta di Agrifoglio e di fenice e sentì un improvviso calore alle dita, come se mano e bacchetta esultassero per essersi ritrovate.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   
Se lui è quercia e lei è Agrifoglio,
le nozze non consiglio.
oppure denoterebbero difetti nel carattere del proprietario:
Il sorbo sparla, il castagno sogna,
testardo è il frassino, il nocciolo si lagna.
E naturalmente, in questa categoria di detti non dimostrati troviamo:
Bacchetta di sambuco, non cavi un ragno dal buco.

LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)