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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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    «Oh, oh… quasi nessuno ricordava che il mio colore preferito è il lilla. Lo dico in Un anno con lo yeti. E poi alcuni di voi dovranno leggere con più attenzione A passeggio con i lupi mannari… Nel capitolo dodici dico chiaramente che il mio regalo di compleanno ideale sarebbe l’armonia tra il popolo dei maghi e dei non maghi… anche se non rifiuterei una bella bottiglia di Whisky Incendiario Ogden Stravecchio!»
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    Quando furono tutti stipati nella piccola cucina, e Hermione ebbe preparato alla signora Weasley una tazza di tè molto forte, nella quale il signor Weasley insistette per versare un goccio di Whisky Incendiario Ogden Stravecchio, Bill tese il giornale al padre. Il signor Weasley scorse la prima pagina mentre Percy guardava da sopra la sua spalla.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    I membri anziani del Wizengamot Griselda Marchbanks e Tiberius Ogden hanno dato le dimissioni in segno di protesta contro l’introduzione della carica di Inquisitore a Hogwarts.
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Ho saputo dal mio caro amico Tiberius Ogden che sei in grado di evocare un Patronus… Non è in programma, ma…?»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Partiamo per una gita lungo il sentiero della memoria di Bob Ogden» spiegò Silente, e si sfilò di tasca una bottiglia di cristallo che conteneva una sostanza vorticante di un bianco argenteo.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)


    «Chi era Bob Ogden
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Non è il momento di raccontare questa storia, Harry. Non ancora. Abbiamo un appuntamento con Bob Ogden».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Erano su un viottolo di campagna orlato da alte siepi aggrovigliate, sotto un cielo estivo luminoso e azzurro come un nontiscordardimé. A pochi metri da loro c’era un uomo basso e grassoccio con occhiali molto spessi che gli riducevano gli occhi a puntolini da talpa. Stava leggendo un cartello di legno che sbucava dai rovi sul lato sinistro della strada. Harry sapeva che doveva essere Ogden; c’era solo lui, e in più indossava lo strano miscuglio di abiti tipico dei maghi inesperti che cercano di passare per Babbani: in questo caso, una redingote e le ghette sopra un costume da bagno intero a righe. Prima che Harry potesse far altro che notare il suo aspetto bizzarro, tuttavia, Ogden partì a passo rapido lungo il viottolo.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Silente e Harry lo seguirono. Oltrepassando il cartello di legno, Harry alzò lo sguardo sulle due frecce: quella che indicava la strada da dove venivano recitava ‘Great Hangleton, 5 miglia’; quella che puntava verso Ogden diceva ‘Little Hangleton, 1 miglio’.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Ogden aveva preso un’andatura di trotto, imposta dalla china ripida. Silente allungò il passo e Harry si affrettò a seguirlo; pensava che fossero diretti a Litde Hangleton e si chiese, come la notte in cui aveva conosciuto Lumacorno, perché dovessero fare tanta strada. Ma ben presto scoprì che si sbagliava: non erano diretti al villaggio. Il viottolo svoltava a destra e, quando girarono l’angolo, videro l’orlo della redingote di Ogden sparire dentro un buco nella siepe.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Silente e Harry lo seguirono su un sentierino di terra battuta orlato da siepi più alte e più selvatiche. Era stretto, pieno di pietre e di buche, scendeva giù per la collina e sembrava diretto verso una macchia di alberi scuri un po’ più sotto. E infatti poco dopo sfociò nella macchia: Silente e Harry si fermarono alle spalle di Ogden, che si era bloccato e aveva estratto la bacchetta.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Ogden avanzò con una certa cautela. Mentre le ombre scure degli alberi gli scivolavano addosso, si fermò di nuovo, fissando la porta alla quale qualcuno aveva inchiodato un serpente morto.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Poi si udirono un fruscio e un tonfo, e un uomo coperto di stracci cadde dall’albero più vicino, atterrando in piedi davanti a Ogden. Questi balzò indietro così in fretta da calpestarsi le code della redingote, perdendo quasi l’equilibrio.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    L’uomo davanti a loro aveva folti capelli così impastati di sporco che non se ne capiva più il colore. Gli mancavano parecchi denti. Aveva occhi piccoli e scuri, che fissavano in direzioni opposte. Avrebbe potuto sembrare comico, e invece no: l’effetto era spaventoso, e Harry non poté biasimare Ogden, che arretrò di diversi passi prima di parlare.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Ehm… mi spiace… non la capisco» rispose Ogden, teso.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)


    Harry pensò che Ogden fosse estremamente ottuso; lo straniero a suo parere era stato molto chiaro, visto che oltretutto brandiva una bacchetta in una mano e un corto pugnale parecchio insanguinato nell’altra.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Sì, certo» disse Harry, un po’ sconcertato. «Perché Ogden non può…?»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    L’uomo vestito di stracci stava avanzando verso Ogden, il pugnale in una mano, la bacchetta nell’altra.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Insomma, senta…» cominciò Ogden, ma troppo tardi: ci fu un botto, e Ogden finì a terra, stringendosi il naso, mentre un brutto muco giallastro gli colava tra le dita.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Un vecchio era corso fuori dalla casa, sbattendo la porta così forte che il serpente morto dondolò. L’uomo era più basso del primo, e aveva strane proporzioni: le sue spalle erano molto larghe e le braccia troppo lunghe, la qual cosa, unita agli occhi marrone chiaro, ai corti capelli ìspidi e al volto rugoso, gli dava l’aspetto di una vecchia, robusta scimmia. Si fermò davanti all’uomo col pugnale, che ridacchiava alla vista di Ogden a terra.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Il Ministero?» chiese, guardando Ogden.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Esatto!» esclamò Ogden furioso, tamponandosi la faccia. «E lei, suppongo, è il signor Gaunt».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Proprio così!» sbottò Ogden.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Difendersi contro che cosa, signore?» chiese Ogden, rimettendosi in piedi a fatica.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Ogden puntò la bacchetta verso il proprio naso, da cui colava ancora una grossa quantità di pus giallo, e il flusso cessò all’istante. Il signor Gaunt biascicò qualcosa a Orfin.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)


    Questa volta Harry riconobbe il Serpentese; capiva le parole e avvertiva anche lo strano sibilo che sentiva Ogden. Orfin fu lì lì per disobbedire, ma quando suo padre gli scoccò uno sguardo minaccioso cambiò idea, si avviò pesantemente verso la casa con una strana andatura barcollante e si sbatté la porta alle spalle, così che il serpente oscillò di nuovo, malinconico.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Sono qui per suo figlio, signor Gaunt» disse Ogden asciugandosi le ultime tracce di pus dalla giacca. «Quello è Orfin, vero?»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Non ha alcuna importanza» rispose Ogden freddo, e Harry sentì crescere il rispetto per il mago.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    A quel che pareva Gaunt la pensava molto diversamente. Strizzò gli occhi per scrutare il volto di Ogden e borbottò, in quello che chiaramente doveva essere un tono offensivo: «Adesso che ci penso, ho visto dei nasi come il tuo giù al villaggio».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Non ne dubito, se suo figlio viene lasciato libero di aggredirli» ribatté Ogden. «Forse possiamo continuare questa discussione dentro?»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Allora non può lamentarsi di non essere stato avvertito della mia visita» osservò Ogden, acido. «Sono qui in seguito a una grave violazione della legge magica che si è verificata nelle prime ore di stamattina…»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Merope, mia figlia» disse Gaunt a malincuore mentre Ogden guardava interrogativo verso di lei.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Buongiorno» la salutò Ogden.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Bene, signor Gaunt» cominciò Ogden, «per arrivare subito al punto, abbiamo ragione di credere che suo figlio Orfin abbia eseguito una magia davanti a un Babbano ieri notte».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Signor Gaunt, la prego!» esclamò Ogden indignato, mentre Merope, che aveva già raccolto la pignatta, diventava tutta rossa. Se la fece sfuggire di nuovo, estrasse la bacchetta di tasca con mano tremante, la puntò e borbottò un breve inudibile incantesimo. La pentola sfrecciò sul pavimento, colpì la parete di fronte e si spaccò in due.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)


    Merope si fece avanti barcollando, ma prima che potesse alzare la bacchetta, Ogden aveva levato la sua ordinando: «Reparo». La pentola si aggiustò all’istante.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Senza guardare nessuno né ringraziare Ogden, Merope prese la pentola e la ripose tremando sulla mensola. Poi rimase ferma, la schiena contro la parete tra la finestra sudicia e il fornello, come se la sua più intensa speranza fosse di sprofondare nella pietra e sparire.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Signor Gaunt» ricominciò Ogden, «come ho già detto, la ragione della mia visita…»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Orfin ha infranto la legge magica» disse Ogden severo.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Sì» rispose Ogden. «Temo di sì».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Sono il Capo della Squadra Speciale Magica» ribatté Ogden.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «E credi che noi siamo feccia, vero?» urlò Gaunt, avanzando verso Ogden e puntandogli contro il petto un sudicio dito dall’unghia ingiallita. «Feccia che corre quando il Ministero glielo ordina? Ma lo sai con chi stai parlando, tu, schifoso piccolo Mezzobabbano, eh?»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Ero convinto di parlare col signor Gaunt» rispose Ogden, cauto ma deciso a tenergli testa.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Giusto!» ruggì Gaunt. Per un attimo, Harry pensò che stesse facendo un gesto osceno con la mano, ma poi si accorse che stava mostrando a Ogden il brutto anello con la pietra nera che portava al medio, e lo agitava davanti agli occhi di Ogden. «Lo vedi questo? Lo vedi questo? Lo sai cos’è? Lo sai da dove viene? Sono secoli che è in famiglia, ecco quanto passato abbiamo, e siamo sempre stati Purosangue! Lo sai quanto mi hanno offerto per questo, col blasone dei Peverell inciso sulla pietra?»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Non ne ho proprio idea» rispose Ogden, battendo le palpebre mentre l’anello svolazzava a un pollice dal suo naso, «ed è del tutto irrilevante, signor Gaunt. Suo figlio ha commesso…»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Con un ululato di rabbia, Gaunt corse verso sua figlia. Per un istante sembrò quasi che volesse strozzarla, perché le mise una mano sulla gola: un attimo dopo la trascinava verso Ogden tirandola per la catena d’oro che portava al collo.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Lo vedo, lo vedo!» rispose Ogden in fretta.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Signor Gaunt, sua figlia!» fece Ogden allarmato, ma Gaunt aveva già lasciato andare Merope, che barcollò nel suo angolo massaggiandosi il collo e cercando di ritrovare il respiro.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    E sputò per terra ai piedi di Ogden. Orfin ridacchiò di nuovo. Merope, rannicchiata vicino alla finestra, il capo chino e il volto nascosto dai capelli flosci, non diceva nulla.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Signor Gaunt»insistette Ogden. «Temo che né i suoi antenati né i miei abbiano nulla a che fare con la questione. Sono qui a causa di Orfin. Di Orfin e del Babbano che ha avvicinato ieri notte. Siamo a conoscenza» e diede un’occhiata alla pergamena, «del fatto che Orfin ha eseguito una fattura o una stregoneria sul detto Babbano, provocandogli un’eruzione di assai dolorosa orticaria».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Non è questo il punto, signor Gaunt» nspose Ogden. «È stato un attacco privo di movente su un indifeso…»
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    «Questa discussione non ci porta da nessuna parte» ribadì Ogden deciso. «È chiaro dall’atteggiamento di suo figlio che non prova alcun rimorso per le proprie azioni». Guardò di nuovo la pergamena. «Orfin si presenterà a un’udienza il quattordici settembre per rispondere all’accusa di aver usato la magia davanti a un Babbano e di aver provocato dolore e disagio allo stesso Babba…»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Ogden si interruppe. Un tmtinnio e un rumore di zoccoli di cavalli e alte voci ridenti entrarono dalla finestra aperta. A quel che pareva il viottolo tortuoso che scendeva al villaggio passava molto vicino alla macchia che circondava la casa. Gaunt rimase immobile, in ascolto, gli occhi spalancati. Orfin sibilò e rivolse il viso ai suoni con aria avida. Merope alzò la testa. La sua faccia, notò Harry, era di un biancore assoluto.
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    Tutti e tre i Gaunt sembravano essersi scordati di Ogden, sconvolto e irritato a quel rinnovato scoppio di sibili e raspii.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Sia Harry che Ogden urlarono ‘No!’ all’unisono; Ogden alzò la bacchetta e gridò: «Relascio!»Gaunt fu scagliato all’indietro, lontano dalla figlia; volò oltre una sedia e cadde sulla schiena. Con un ruggito di rabbia, Orfin balzò su dalla poltrona e corse verso Ogden, brandendo il pugnale insanguinato e sparando indiscriminatamente maledizioni con la bacchetta.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Ogden scappò via. Silente fece cenno a Harry di seguirlo e lui obbedì, mentre le urla di Merope gli echeggiavano nelle orecchie.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Ogden sfrecciò lungo il sentiero e sbucò sul viottolo principale, le braccia sopra la testa, e qui cozzò contro il lustro cavallo sauro montato da un giovane molto attraente, dai capelli scuri. Sia lui che la graziosa ragazza sul cavallo grigio al suo fianco si sbellicarono dalle risate alla vista di Ogden, che rimbalzò via dal fianco del cavallo e ripartì di corsa, con la redingote che svolazzava, coperto da capo a piedi di polvere, su a rotta di collo per il viottolo.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Oh, è sopravvissuta» rispose Silente, riprendendo posto dietro la scrivania e facendo cenno a Harry di sedersi. «Ogden si Materializzò di nuovo al Ministero e tornò con i rinforzi quindici minuti dopo. Orfin e suo padre cercarono di dare battaglia, ma furono sopraffatti entrambi, portati via e in seguito condannati dal Wizengamot. Orfin, che aveva già precedenti per aggressioni contro Babbani, fu condannato a tre anni ad Azkaban. Orvoloson, che aveva ferito parecchi dipendenti del Ministero oltre a Ogden, ebbe sei mesi».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Ma non è… signore, non è lo stesso anello che Orvoloson Gaunt mostrò a Ogden
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)