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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   ‘No’ rispose Harry sentendosi sempre più stupido ogni minuto che passava.
‘Be', nessuno lo sa veramente finché non si trova sul posto non è vero? Ma io so che starò a Serpeverde: tutta la nostra famiglia è stata lì. Pensa, ritrovarsi a Tassorosso! Io credo che me ne andrei, e tu?’
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   ‘E che cosa sono Serpeverde e Tassorosso?’
‘Sono dormitori. A Hogwarts ce ne sono quattro. Tutti dicono che quelli di Tassorosso sono un branco di mollaccioni, ma...’
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   ‘Scommetto che io finisco a Tassorosso’ disse Harry tristemente.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   ‘Meglio Tassorosso che Serpeverde’ disse Hagrid cupo. ‘Tutti i maghi e le streghe che hanno fatto una brutta fine sono stati a Serpeverde. Tu-Sai-Chi era uno di loro’.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

    Forse pensate che non son bello,
ma non giudicate da quel che vedete
io ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che al posto vi mette
e al mio confronto gli altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi ed ascoltate
qual è la casa in cui rimanere.
forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!
Venite dunque senza paure
E mettetemi in capo all'istante
Con me sarete in mani sicure
Perché io sono un Cappello Parlante!
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)


   ‘Finch-Fletchley Justin!’
Tassorosso!’
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘Hossas Susan!’
Tassorosso!’ gridò ancora il cappello, e Susan si affrettò ad andare a sedersi accanto a Hannah.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati’ disse. ‘Abbott Hannah!’
Una ragazzina dalla faccia rosea e con due codini biondi venne fuori dalla fila inciampando, indossò il cappello che le ricadde sopra gli occhi e si sedette. Un attimo di pausa...
Tassorosso!’ gridò il cappello.
Il tavolo dei Tassorosso, a destra, si rallegrò e batté le mani quando Hannah andò a prendervi posto. Harry vide il fantasma del Frate Grasso salutarla allegramente con la mano.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘Spero di vedervi tutti a Tassorosso!’ disse il Frate. ‘Sapete? stato il mio dormitorio’.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘I quattro dormitori si chiamano Grifondoro, Tassorosso, Pecoranera e Serpeverde. Ciascuno ha la sua nobile storia e ciascuno ha sfornato maghi e streghe di prim'ordine. Per il tempo che resterete a Hogwarts, i trionfi che otterrete faranno vincere punti al vostro dormitorio, mentre ogni violazione delle regole gliene farà perdere. Alla fine dell'anno, il dormitorio che avrà totalizzato più punti verrà premiato con una coppa, il che costituisce un grande onore. Spero che ognuno di voi darà lustro al dormitorio cui verrà destinato.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Piegandosi velocemente, si confusero col gruppo dei Tassorosso che andavano nella direzione opposta, sgattaiolarono verso un corridoio laterale deserto e spiccarono una corsa verso il bagno delle femmine. Avevano appena svoltato l'angolo, quando udirono dei passi rapidi dietro di loro.
Halloween (Cap. 10 Harry Potter 1)

   Come furono riusciti a farsi largo a spintoni tra una folla di Tassorosso agitatissimi, all'improvviso Harry afferrò il braccio di Ron.
‘M'è venuto in mente soltanto ora... Hermione!’ ‘Che cosa le è successo?’
‘Non sa del mostro’.
Halloween (Cap. 10 Harry Potter 1)

   ‘Sai come penso che facciano, per scegliere chi gioca per il Grifondoro?’ disse Malfoy a voce alta qualche istante dopo, mentre Piton regalava un altro rigore al Tassorosso senza motivo. ‘Scelgono quelli che gli fanno pena. E difatti ci gioca Potter, che non ha i genitori, ci giocano i Weasley, che non hanno il becco d'un quattrino... anche tu dovresti far parte della squadra, Paciock, visto che non hai cervello’.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)

   ‘Mi chiedo quanto a lungo resterà in sella Potter questa volta. Si accettano scommesse! Tu che ne dici, Weasley?’ Ron non rispose; Piton aveva appena assegnato un rigore al Tassorosso perché George Weasley gli aveva spedito addosso un Bolide. Hermione, che teneva le mani in grembo con tutte le dita incrociate, aveva gli occhi socchiusi e fissava Harry, che sorvolava il campo da gioco descrivendo cerchi in aria come un falco, nella speranza di avvistare il Boccino d'Oro.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)

   Tornati negli spogliatoi, Baston aveva preso da parte Harry.
‘Non per metterti sotto pressione, Potter, ma mai come oggi abbiamo bisogno di acchiapparlo subito, quel Boccino. Vedi di concludere il gioco prima che Piton riesca a regalare troppo vantaggio al Tassorosso’.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)


   Baston faceva lavorare la squadra sempre più duramente. Neanche la pioggia incessante che aveva preso il posto della neve riusciva a smorzare la sua foga. I gemelli Weasley si lamentavano che Baston stava diventando un fanatico, ma Harry stava dalla sua parte. Se avessero vinto il prossimo incontro, stavolta contro il Tassorosso, per la prima volta da sette anni avrebbero superato il Serpeverde nel campionato dei dormitori. E poi, a parte il desiderio di vincere, Harry aveva notato che, quando andava a letto esausto dopo l'allenamento; aveva meno incubi.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)

   Di colpo, dopo essere stato uno dei ragazzi più amati e ammirati dell'intera scuola, Harry divenne il più odiato. Persino quelli di Pecoranera e di Tassorosso gli si rivoltarono contro, perché tutti
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)

    «Ora, se ho ben capito» proseguì, «deve essere assegnata la Coppa delle Case, e la classifica è questa: al quarto posto Grifondoro, con trecentododici punti; terzo Tassorosso con trecentocinquantadue punti; secondo Corvonero, con quattrocentoventisei punti e primo Serpeverde, con quattrocentosettantadue».
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    «Ciò significa» riprese Silente sovrastando l’uragano di applausi dei Corvonero e dei Tassorosso, anche loro al settimo cielo per la sconfitta di Serpeverde, «ciò significa che dovremo ritoccare un po’ quelle decorazioni!»
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Ogni anno quel millenario cappello, tutto rappezzato, consunto e lercio, assegnava i nuovi studenti ai dormitori delle quattro Case di Hogwarts (Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde). Harry ricordava bene quando lo aveva indossato lui, esattamente un anno prima, ed era rimasto impalato, ad aspettare la sua decisione, mentre quello gli bofonchiava all’orecchio i suoi commenti. Per alcuni, spaventosi secondi aveva temuto che il cappello lo avrebbe assegnato a Serpeverde, la Casa da cui, più di qualsiasi altra, erano usciti streghe e maghi malefici… ma invece era stato assegnato a Grifondoro, insieme a Ron, Hermione e a tutti gli altri fratelli Weasley. Nell’ultimo semestre, Harry e Ron avevano contribuito a far vincere a Grifondoro la Coppa di fine anno, sconfiggendo Serpeverde per la prima volta dopo sette anni.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    Ma non ebbe tempo di rimuginare su questi pensieri; la professoressa McGranitt si stava avvicinando al tavolo del Grifondoro per distribuire gli orari delle lezioni. Harry prese il suo e vide che per cominciare avrebbero fatto due ore di Erbologia con i Tassorosso.
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    A Harry, Ron e Hermione si unì un ragazzo riccioluto del Tassorosso, che Harry conosceva di vista ma con cui non aveva mai parlato.
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    «Stai attento a non passare attraverso gli spettri» disse Ron nervoso, e si avviarono lungo il bordo della pista da ballo. Passarono accanto a un gruppo di malinconiche suore, a un uomo stracciato in catene e al Frate Grasso, un allegro fantasma del Tassorosso, che stava parlando con un cavaliere con una freccia conficcata in fronte. Harry non fu sorpreso di vedere che gli altri fantasmi facevano largo intorno al Barone Sanguinario, un fantasma dei Serpeverde, macilento, dallo sguardo fisso, coperto di macchie di sangue argenteo.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    Harry era stato trattenuto alla lezione di Pozioni, dove Piton lo aveva incaricato di ripulire le scrivanie dai vermi. Dopo un pranzo veloce Harry si era avviato di sopra per incontrarsi con Ron in biblioteca, quando si vide venire incontro Justin Finch-Fletchley del Tassorosso, di ritorno dalla lezione di Erbologia. Harry aveva appena aperto bocca per salutarlo, ma Justin, scorgendolo, gli aveva voltato d’improvviso le spalle ed era scappato nella direzione opposta.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «Naturalmente, sapete tutti che Hogwarts è stata fondata più di mille anni fa — si ignora la data precisa — dai due maghi e dalle due streghe più famosi dell’epoca. Le quattro Case prendono nome da loro: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde. Insieme, essi costruirono questo castello, lontano dagli occhi curiosi dei Babbani, perché a quel tempo la magia era molto temuta dalla gente comune, e maghi e streghe erano crudelmente perseguitati».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)


    Quando entrarono in campo furono accolti da un boato, soprattutto applausi, perché il Tassorosso e il Corvonero erano ansiosi di vedere battuto il Serpeverde, ma in mezzo alla folla, questi ultimi fecero sentire anche i loro fischi e le loro grida. Madama Bumb, l’insegnante di Quidditch, chiese a Flitt e a Baston di scambiarsi una stretta di mano, cosa che loro fecero lanciandosi occhiate velenose e stringendo un bel po’ più del necessario.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    Infatti, un gruppetto di ragazzi del Tassorosso che avrebbero dovuto essere alla lezione di Erbologia si trovavano nel retro della biblioteca, ma non sembrava stessero studiando. Tra le lunghe file degli alti scaffali, Harry poteva vederli raccolti in circolo, impegnati in una conversazione animata. Non riuscì a vedere se tra loro c’era Justin. Mentre si avvicinava colse un brandello di quella conversazione e si fermò ad ascoltare, nascosto nel Reparto Invisibilità.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Harry non poté trattenersi oltre. Schiarendosi rumorosamente la gola, uscì da dietro gli scaffali. Non fosse stato per la gran rabbia che aveva dentro avrebbe trovato buffa la scena che accolse il suo arrivo: tutti i Tassorosso sembrarono effettivamente pietrificati al vederlo ed Ernie divenne pallidissimo.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    I peggiori presentimenti dei Tassorosso venivano chiaramente confermati. Tutti guardarono Ernie impauriti.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Harry non se la sentì di ripetere quel che avevano detto di lui Ernie e i suoi compagni del Tassorosso.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Harry si trovò schiacciato contro la parete mentre gli insegnanti chiedevano a gran voce di fare silenzio. La professoressa McGranitt sopraggiunse di corsa seguita dai suoi allievi, uno dei quali aveva ancora i capelli a strisce bianche e nere. Batté un grande colpo di bacchetta magica, ripristinando il silenzio, quindi ordinò a tutti di andare in classe. Era appena tornato un po’ d’ordine quando il Tassorosso Ernie arrivò sulla scena col fiatone.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Ernie Macmillan del Tassorosso non condivideva questa visione ottimistica. Era ancora convinto che il colpevole fosse Harry, che si era svelato durante il Duello. Pix non contribuiva certo a sdrammatizzare la situazione: continuava a spuntare nei corridoi affollati cantando «È Potter canaglia che infuria e si scaglia…», e per di più accompagnava la canzone con un balletto.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    La prossima partita di Quidditch il Grifondoro l’avrebbe giocata contro i Tassorosso. Baston insisteva per allenare la squadra tutte le sere dopo cena, per cui Harry non aveva tempo per altro che non fossero il Quidditch e i compiti. Ma le sessioni di allenamento stavano migliorando, o quantomeno si facevano più all’asciutto, e la sera della vigilia dell’incontro Harry salì nel suo dormitorio per posare il manico di scopa con la sensazione che le probabilità dei Grifondoro di vincere la coppa non erano mai state tanto alte.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    Le squadre entrarono in campo tra uno scrosciare di applausi. Oliver Baston decollò per un volo di riscaldamento intorno ai pali delle porte, Madama Bumb mise in campo le palle. I Tassorosso, che giocavano in tuta giallo canarino, riuniti a capannello, stavano terminando le consultazioni sulla tattica di gioco.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    «E con questo i Grifondoro colpiti sono due, senza contare un fantasma del Grifondoro, una Corvonero e un Tassorosso» commentò Lee Jordan, l’amico dei gemelli Weasley, contando sulla punta delle dita. «Nessuno degli insegnanti ha notato che i Serpeverde sono tutti incolumi? Non è evidente che all’origine di tutta questa storia c’è Serpeverde? L’erede di Serpeverde, il mostro di Serpeverde… perché non li buttano fuori tutti?» tuonò tra cenni di assenso e sporadici applausi.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)


    «Avete preso l’Erede di Serpeverde!» squittì una ragazza al tavolo dei Tassorosso.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «Grazie, Harry» disse Allock affabilmente mentre aspettavano che passasse una lunga fila di Tassorosso. «Voglio dire, noi insegnanti abbiamo già abbastanza da fare senza dover accompagnare gli studenti in classe e montare la guardia tutta la notte».
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    Harry aveva partecipato a molti banchetti a Hogwarts, ma nessuno poteva essere paragonato a quello. Tutti indossavano il pigiama e i festeggiamenti durarono tutta la notte. Non avrebbe saputo dire quale fosse stato il momento più bello. Forse quando Hermione gli era corsa incontro gridando: «Ce l’hai fatta! Ce l’hai fatta!»; oppure quando Justin, alzandosi dal tavolo dei Tassorosso per andargli a stringere la mano, non la finiva più di chiedergli scusa per avere sospettato di lui; o quando era tornato Hagrid, alle tre e mezzo del mattino, e aveva dato a lui e a Ron una pacca sulla spalla così poderosa da mandarli con la faccia dentro al piatto di zuppa inglese; o quando avevano saputo di aver guadagnato quattrocento punti per il Grifondoro, assicurandosi così la vittoria della Coppa per il secondo anno consecutivo. O ancora, quando la professoressa McGranitt si era levata in piedi per annunciare che gli esami erano stati annullati come regalo della scuola («Oh, noi» aveva esclamato Hermione). O quando Silente aveva annunciato che purtroppo il professor Allock non avrebbe potuto tornare a insegnare l’anno seguente, perché doveva andare a recuperare la memoria. Non pochi insegnanti si unirono all’ovazione che accolse questo annuncio.
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

   I nuovi arrivati a Hogwarts indossavano il Cappello Parlante, che li assegnava strillando alle case a cui erano più adatti (Grifondoro, Corvonero, Tassorosso o Serpeverde). La professoressa McGranitt si avviò verso il suo posto al tavolo degli insegnanti, mentre Harry e Hermione si dirigevano, cercando di non farsi notare, verso il tavolo dei Grifondoro. Tutti si voltarono a guardarli mentre strisciavano lungo il muro della sala, e alcuni indicarono Harry. La storia del suo svenimento davanti al Dissennatore si era diffusa cosi in fretta?
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   Il professor Silente rispedì tutti i ragazzi del Grifondoro nella Sala Grande, dove dieci minuti più tardi li raggiunsero gli studenti di Tassorosso, Corvonero e Serpeverde, tutti estremamente confusi.
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Probabilmente si è travestito» suggerì un Tassorosso del quinto anno.
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   Nei giorni seguenti, a scuola non si parlò d'altro che di Sirius Black. Le teorie su come era riuscito a penetrare nel castello diventarono sempre più improbabili; Hannah Abbott di Tassorosso trascorse gran parte della lezione di Erbologia dicendo a tutti che Black era in grado di trasformarsi in un cespuglio fiorito.
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Non giochiamo contro Serpeverde!» disse, con aria molto arrabbiata. «Flirt è appena venuto a trovarmi. L'incontro è con i Tassorosso».
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Lo so, ma non possiamo dimostrarlo» disse Baston amaramente. «Abbiamo provato tutte quelle tattiche convinti di incontrare i Serpeverde, e invece sfidiamo i Tassorosso, e il loro stile è totalmente diverso. Hanno un nuovo Capitano e un nuovo Cercatore, Cedric Diggory...»
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «È silenzioso solo perché è troppo tonto per mettere due parole in fila» disse Fred impaziente. «Non so perché ti preoccupi, Oliver, i Tassorosso sono una facile preda. L'ultima volta che abbiamo giocato contro di loro, Harry ha preso il Boccino d'Oro dopo cinque minuti, ti ricordi?»
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Oliver, calmati!» disse Fred, un po' allarmato. «Stiamo prendendo Tassorosso molto sul serio. Sul serio».
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   I Tassorosso avanzavano dall'altra parte del campo, nelle loro divise
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Non è ancora finita» disse Fred. «Abbiamo perso per cento punti, giusto? Quindi se Tassorosso perde con Corvonero e noi battiamo Corvonero e Serpeverde...»
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Tassorosso dovrebbe andar sotto di almeno duecento punti» disse George.
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Impossibile, i Corvonero sono troppo bravi. Ma se Serpeverde perde contro Tassorosso...»
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   Un po' per la promessa di Lupin di dargli qualche lezione AntiDissennatore, un po' per il pensiero che forse non avrebbe mai più dovuto riascoltare la morte di sua madre, un po' per il fatto che Corvonero aveva schiacciato Tassorosso nell'incontro alla fine di novembre, l'umore di Harry migliorò decisamente. Grifondoro dopotutto non era fuori gara, anche se non poteva permettersi di perdere un'altra partita. Baston tornò in possesso della sua energia frenetica, e fece lavorare la squadra come sempre nei turbini di pioggia gelida che continuarono anche in dicembre. Harry non vide traccia di Dissenatori nel territorio della scuola. La furia di Silente sembrava trattenerli nelle loro postazioni agli ingressi.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   «Mettila qui, Harry» disse, posando la scopa in mezzo al tavolo e voltandola in modo che il nome fosse ben visibile. Alcuni ragazzi di Corvonero e Tassorosso si avvicinarono per darle un'occhiata, Cedric Diggory andò a complimentarsi con Harry per aver acquistato una sostituta così straordinaria della Nimbus, e la fidanzata di Percy, Penelope Light di Corvonero, chiese se poteva prenderla in mano.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Alle undici meno un quarto, la squadra di Grifondoro si avviò agli spogliatoi. Il tempo non avrebbe potuto essere più diverso da quello della partita contro Tassorosso. Era una giornata limpida e fresca, con un venticello leggero; questa volta non ci sarebbero stati problemi di visibilità, e Harry, seppur nervoso, cominciava ad avvertire l'eccitazione che solo una partita di Quidditch poteva portare con sé. Udirono il resto della scuola che prendeva posto nello stadio. Harry si tolse la divisa scolastica nera, estrasse la bacchetta dalla tasca e la infilò nella maglietta che avrebbe indossato sotto la divisa da Quidditch. Sperava solo di non averne bisogno. All'improvviso si chiese se il professor Lupin sarebbe stato tra la folla a guardare.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Harry e il resto della squadra di Grifondoro la mattina dopo entrarono nella Sala Grande salutati da un fragoroso applauso. Harry non poté fare a meno di sorridere quando vide che anche i tavoli di Corvonero e di Tassorosso li applaudivano. Al loro passaggio, dal tavolo di Serpeverde si alzò un fischio acuto. Harry notò che Malfoy era ancora più pallido del solito.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

    Cedric Diggory era un ragazzo molto bello di circa diciassette anni. Era capitano e Cercatore della squadra di Quidditch della Casa di Tassorosso a Hogwarts.
La Passaporta (Cap. 6 Harry Potter 4)

    Al ritorno, carichi d’acqua, riattraversarono il campeggio più lentamente. Qua e là videro facce più familiari: altri studenti di Hogwarts con le loro famiglie. Oliver Baston, l’ex capitano della squadra di Quidditch della Casa di Grifondoro, che aveva appena lasciato Hogwarts, trascinò Harry fino alla tenda dei genitori per presentarlo, e gli disse in tono eccitato che era appena stato ingaggiato nella riserva della squadra del Puddlemore United. Poi furono salutati da Ernie Macmillan, uno del quarto anno di Tassorosso, e un po’ più in là videro Cho Chang, una ragazzina molto graziosa che giocava da Cercatrice per la squadra di Corvonero. Salutò Harry con la mano e gli sorrise, e lui si rovesciò parecchia acqua addosso per rispondere al saluto. Più che altro per far smettere Ron di fare smorfie, Harry indicò in fretta un bel gruppo di ragazzi che non aveva mai visto prima.
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    La Sala Grande era magnifica come sempre, decorata per il banchetto d’inizio anno. Piatti e calici d’oro scintillavano alla luce di centinaia e centinaia di candele che galleggiavano a mezz’aria sopra i tavoli. Le quattro lunghe tavolate delle case erano affollate di studenti vocianti; in fondo alla Sala, gli insegnanti sedevano lungo un solo lato di un quinto tavolo, di fronte ai loro allievi. Lì dentro faceva molto più caldo. Harry, Ron e Hermione passarono oltre i Serpeverde, i Corvonero e i Tassorosso e si sedettero con gli altri di Grifondoro all’estremità della Sala, vicino a Nick-Quasi-Senza-Testa, il fantasma di Grifondoro. Nick quella sera portava il suo solito farsetto, con una gorgiera particolarmente ampia, che serviva al doppio scopo di avere un’aria festaiola e di assicurare che la testa non ciondolasse troppo sul collo in parte tagliato.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    Or son mille anni, o forse anche più, che l’ultimo punto cucito mi fu: vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi celebri ognuno qui chiama. Il fier Grifondoro, di cupa brughiera, e Corvonero, beltà di scogliera, e poi Tassorosso, signor di vallata, e ancor Serpeverde, di tana infossata. Un solo gran sogno li accomunava, un solo progetto quei quattro animava: creare una scuola, stregoni educare. E Hogwarts insieme poteron fondare. Ciascuno dei quattro una casa guidava, ciascuno valori diversi insegnava: ognuno stimava diverse virtù e quelle cercava di accrescer vieppiù. E se Grifondoro il coraggio cercava e il giovane mago più audace premiava, per Corvonero una mente brillante fu tosto la cosa davvero importante. Chi poi nell’impegno trovava diletto del buon Tassorosso vinceva il rispetto, e per Serpeverde la pura ambizione contava assai più di ogni nobile azione. I quattro, concordi, gli allievi diletti sceglievan secondo criteri corretti. Ma un giorno si dissero: chi li spartirà quando ognuno di noi defunto sarà? Così Grifondoro un modo trovava e me dal suo capo veloce sfilava: poi con i tre maghi una mente mi fece capace di scegliere in loro vece. E se sulle orecchie mi avrete calato, voi state pur certi, non ho mai sbagliato: nelle vostre teste un occhiata darò e alla Casa giusta vi assegnerò!
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Tassorosso
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Tassorosso
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Insomma, Ron, lo Smistamento è più importante del cibo» disse Nick-Quasi-Senza-Testa, mentre “Madley, Laura!” entrava a far parte di Tassorosso.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    E finalmente, con “Witby, Kevin!” (“Tassorosso!”) lo Smistamento si concluse. La professoressa McGranitt prese il Cappello e lo sgabello, e li portò via.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Oggi non è male… siamo fuori tutta la mattina» disse Ron, che scorreva col dito la colonna dell’orario dedicata al lunedì. «Erbologia con quelli di Tassorosso e Cura delle Creature Magiche… accidenti, siamo ancora con i Serpeverde».
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    «Come la povera Eloise Midgen» disse Hannah Abbott, una di Tassorosso, in un sussurro. «Ha cercato di far sparire via i suoi con una maledizione».
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    Il rimbombo di una campana echeggiò dal castello attraverso i prati umidi, segnalando la fine della lezione, e la classe si divise; i Tassorosso rientrarono per andare a Trasfigurazione, e i Grifondoro presero la direzione opposta e percorsero il prato in discesa verso la piccola capanna di legno di Hagrid, che si trovava al limitare della Foresta Proibita.
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    «Manca solo una settimana!» commentò Ernie Macmillan di Tassorosso, spuntando dalla folla, gli occhi scintillanti. «Chissà se Cedric lo sa… Vado a dirglielo…»
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    Quando scesero per colazione la mattina del 30 ottobre, scoprirono che la Sala Grande era stata addobbata durante la notte. Enormi stendardi di seta pendevano dai muri. Ciascuno rappresentava una Casa di Hogwarts: rosso con un leone d’oro per Grifondoro, blu con un’aquila di bronzo per Corvonero, giallo con un tasso nero per Tassorosso, e verde con un serpente d’argento per Serpeverde. Dietro il tavolo degli insegnanti, lo stendardo più grande di tutti portava il blasone di Hogwarts: leone, aquila, tasso e serpente uniti sotto una grande H.
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Vi avevo avvertiti» disse una voce profonda e divertita, e tutti si voltarono mentre il professor Silente usciva dalla Sala Grande. Scrutò Fred e George con gli occhi che scintillavano. «Suggerisco a entrambi di andare da Madama Chips. Si sta già occupando della signorina Fawcett di Corvonero e del signor Summers di Tassorosso: anche loro hanno deciso di invecchiarsi un po’. Anche se devo dire che le loro barbe non sono nemmeno remotamente belle come le vostre».
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «E tutta Tassorosso parla di Diggory» disse Seamus sprezzante. «Io non pensavo che avrebbe voluto rischiare il suo bel faccino».
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «Sì, meglio tu che Bambolo Diggory!» disse Seamus, suscitando gli sguardi truci di parecchi Tassorosso che passavano lì davanti.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «È lei, Ron!» gridò Hany. mentre la ragazza che somigliava tanto a una Veela si alzava in piedi con grazia, gettava indietro la chioma brillante e avanzava leggera tra i tavoli di Corvonero e Tassorosso.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «No!» esclamò Ron ad alta voce, ma nel frastuono assordante del tavolo vicino nessuno lo sentì tranne Harry. Ogni singolo Tassorosso era balzato in piedi, urlando e saltando, mentre Cedric avanzava tra i compagni, con un gran sorriso sul volto, e si dirigeva verso la stanza dietro il tavolo degli insegnanti. In verità l’applauso per Cedric durò tanto a lungo che Silente ci mise un po’ a farsi sentire di nuovo.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    Harry si alzò, inciampò nell’orlo dell’abito e barcollò un po’. S’incamminò lungo lo spazio tra il tavolo di Grifondoro e quello di Tassorosso. Gli parve un percorso infinitamente lungo; il tavolo principale non sembrava affatto avvicinarsi, e sentiva centinaia e centinaia di occhi fissi su di lui, come tanti riflettori. Il brusio divenne sempre più intenso. Dopo quella che gli parve un’ora, si trovò di fronte a Silente, con gli sguardi di tutti gli altri insegnanti puntati addosso.
I Quattro Campioni (Cap. 17 Harry Potter 4)

    «Harry, Cedric, vi consiglio di andare su a dormire» disse Silente, sorridendo a entrambi. «Sono sicuro che Grifondoro e Tassorosso non vedono l’ora di festeggiare con voi, e sarebbe un peccato privarli di quest’ottima scusa per fare un bel po’ di baccano».
I Quattro Campioni (Cap. 17 Harry Potter 4)

    Mi hai detto di tenerti informato su quello che succede a Hogwarts, così eccomi qui. Non so se hai sentito, ma il Torneo Tremaghi si tiene quest’anno e sabato sera sono stato scelto come quarto campione. Non so chi ha messo il mio nome nel Calice di Fuoco, perché non sono stato io. L’altro campione di Hogwarts è Cedric Diggory, di Tassorosso.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    I Tassorosso, che di solito erano in ottimi rapporti con i Grifondoro, erano diventati decisamente freddi nei loro confronti: una lezione di Erbologia bastò a dimostrarlo. Evidentemente i Tassorosso sentivano che Harry aveva rubato la gloria al loro campione; un sentimento inasprito, forse, dal fatto che la casa di Tassorosso molto di rado si copriva di gloria, e che Cedric era uno dei pochi ad avergliene conferita, quando aveva battuto Grifondoro a Quidditch. Ernie Macmillan e Justin Finch-Fletchley, con i quali Harry di solito andava molto d’accordo, non gli rivolsero la parola anche se stavano trapiantando Bulbi Balzellanti allo stesso tavolo: in compenso risero in maniera piuttosto sgradevole quando uno dei Bulbi Balzellanti si divincolò dalla presa di Harry e lo schiaffeggiò. Nemmeno Ron gli rivolgeva la parola: Hermione sedeva tra di loro, sforzandosi di fare conversazione, ma anche se tutti e due le rispondevano normalmente, evitavano di guardarsi. Harry pensò che perfino la professoressa Sprite sembrava fredda con lui: ma d’altra parte era la Direttrice della casa di Tassorosso.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Poteva capire l’atteggiamento dei Tassorosso, anche se non gli piaceva; avevano il loro campione da sostenere. Non si aspettava altro che biechi insulti dai Serpeverde — era estremamente impopolare tra loro e lo era sempre stato, perché con i colori di Grifondoro li aveva battuti un’infinità di volte, sia a Quidditch che nella Coppa delle Case. Ma aveva sperato che i Corvonero sarebbero stati disposti a tifare per lui come per Cedric. Invece no: i Corvonero parevano convinti in gran parte che avesse imbrogliato il Calice solo perché era avido di celebrità.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    In qualche modo, gli faceva bene sapere che trovarsi lì e affrontare un drago era meglio che essere ancora a Privet Drive con Dudley; lo faceva sentire un po’ più tranquillo. Finì a fatica la pancetta (la gola non gli funzionava molto bene), e mentre lui e Hermione si alzavano vide Cedric Diggory allontanarsi dal tavolo di Tassorosso.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Una ragazza ricciuta del terzo anno di Tassorosso con cui Harry non aveva mai parlato gli chiese di andare al ballo con lei proprio il giorno dopo. Harry fu colto così alla sprovvista che disse «no» prima ancora di aver preso in considerazione la possibilità. La ragazza si allontanò con aria ferita, e Harry dovette sopportare le battute di Dean, Seamus e Ron per tutta l’ora di Storia della Magia. Il giorno dopo, altre due ragazze gli chiesero la stessa cosa, una del secondo anno e (con suo profondo terrore) una del quinto che aveva l’aria di poterlo mandare ko se avesse rifiutato.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    Nel complesso, Harry dovette ammettere che anche con l’imbarazzante prospettiva di dover aprire il ballo, la vita era decisamente migliorata dopo la prima prova. Nei corridoi non era più il bersaglio di tante battute sarcastiche, e sospettava che la cosa avesse parecchio a che fare con Cedric: doveva aver detto ai Tassorosso di lasciare in pace Harry, in cambio della soffiata sui draghi. Circolavano anche meno spille TIFA PER CEDRIC DIGGORY. Draco Malfoy, naturalmente, citava ancora l’articolo di Rita Skeeter tutte le volte che se ne presentava l’occasione, ma suscitava sempre meno risate. E ad aumentare il senso di benessere di Harry, sulla Gazzetta del Profeta non erano apparse pagine su Hagrid.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    «Dieci punti in meno per Tassorosso, Fawcett!» sibilò Piton a una ragazza in fuga. «E dieci punti in meno anche per Corvonero, Stebbins!» a un ragazzo che la segui di corsa. «E voi due che cosa state facendo?» aggiunse, notando Harry e Ron sul sentiero davanti a sé. Karkaroff, osservò Harry, parve piuttosto preoccupato di vederli lì. La mano gli corse nervosamente al pizzetto, e cominciò a riarrotolarselo sul dito.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    «Il signor Cedric Diggory, che a sua volta ha fatto uso dell’Incantesimo Testabolla, è stato il primo a fare ritorno col suo ostaggio, anche se è riemerso un minuto oltre il tempo massimo di un’ora». Fragorosi evviva dai Tassorosso in platea; Harry vide Cho scoccare a Cedric uno sguardo raggiante. «Quindi conquista quarantasette punti».
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Così quella sera alle otto e mezzo Harry lasciò Ron e Hermione nella Torre di Grifondoro e scese le scale. Mentre attraversava la Sala d’Ingresso, Cedric sali dalla sala comune di Tassorosso.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    Scavalcò le zampe aggrovigliate del ragno per avvicinarsi a Harry, che lo guardò stupito. Cedric diceva sul serio. Stava voltando le spalle a quella gloria che la casa di Tassorosso non conosceva da secoli.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Fece una pausa, e i suoi occhi si posarono sul tavolo di Tassorosso. Il loro era il tavolo più taciturno già da prima che Silente si alzasse, e i loro volti erano anche i più tristi e pallidi della Sala.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Ci sono molte cose che vorrei dire a tutti voi stasera» disse Silente, «ma prima di tutto devo ricordare la perdita di una persona molto bella, che dovrebbe essere seduta qui» — e fece un gesto verso il tavolo di Tassorosso — «a godersi il Banchetto con noi. Vorrei che tutti voi, per favore, vi alzaste e brindaste a Cedric Diggory».
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Cedric era una persona che riuniva in sé molte delle qualità che distinguono la casa di Tassorosso» riprese Silente. «Era un amico buono e fedele, un gran lavoratore, credeva nel gioco leale. La sua morte ha toccato tutti voi, che lo conosceste o no. Credo che abbiate il diritto, dunque, di sapere esattamente com’è successo».
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    Ogni tanto cambiavano rotta seguendo le istruzioni di Malocchio. Harry stringeva gli occhi contro le folate di vento gelido che cominciavano a fargli dolere le orecchie; ricordava di aver provato tanto freddo a cavallo di una scopa solo una volta prima d’allora, durante la partita di Quidditch contro Tassorosso al terzo anno, che si era tenuta in piena tempesta. La scorta attorno a lui continuava a volteggiare come uno stormo di uccelli da preda giganti. Harry perse la nozione del tempo. Si chiese da quanto volassero; almeno da un’ora, pareva.
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    «Chi sono quelli di Tassorosso?» chiese Harry.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    Un tempo, quand’ero assai nuovo berretto e Hogwarts neonata acquistava rispetto, i gran fondatori del nobil maniero sortivan tra loro un patto sincero: divisi giammai, uniti in eterno per crescere in spirito sano e fraterno la scuola di maghi migliore del mondo, per dare ad ognuno un sapere profondo. ’Insieme insegnare, vicini restare!’ Il motto riuscì i quattro amici a legare: perché mai vi fu sodalizio più vero che tra Tassorosso e il fier Corvonero, e tra Serpeverde e messer Grifondoro l’unione era salda, l’affetto un ristoro. Ma poi cosa accadde, che cosa andò storto per rendere a tale amicizia gran torto? Io c’ero e ahimè qui vi posso narrare com’è che il legame finì per errare. Fu che Serpeverde così proclamò: «Di antico lignaggio studenti vorrò». E il fier Corvonero si disse sicuro: «Io stimerò sol l’intelletto più puro». E poi Grifondoro: «Darò gran vantaggio a chi compie imprese di vero coraggio». E ancor Tassorosso: «Sarà l’uguaglianza del mio insegnamento la sana sostanza». Fu scarso il conflitto all’inizio, perché ciascuno dei quattro aveva per sé un luogo in cui solo i pupilli ospitare, e a loro soltanto la scienza insegnare. Così Serpeverde prescelse diletti di nobile sangue, in astuzia provetti, e chi mente acuta e sensibile aveva dal fier Corvonero ricetto otteneva, e i più coraggiosi, i più audaci, i più fieri con ser Grifondoro marciavano alteri, e poi Tassorosso i restanti accettava, sì, Tosca la buona a sé li chiamava. Allora le Case vivevano in pace, il patto era saldo, il ricordo a noi piace. E Hogwarts cresceva in intatta armonia, e a lungo, per anni, regnò l’allegria. Ma poi la discordia tra noi s’insinuò e i nostri difetti maligna sfruttò. Le Case che con profondissimo ardore reggevano alto di Hogwarts l’onore mutarono in fiere nemiche giurate, e si fronteggiaron, d’orgoglio malate. Sembrò che la scuola dovesse crollare, amico ed amico volevan lottare. E infine quel tetro mattino si alzò che Sal Serpeverde di qui se ne andò. La disputa ardente tra gli altri cessava ma le Case divise purtroppo lasciava, né furon mai più solidali da che i lor fondatori rimasero in tre. E adesso il Cappello Parlante vi appella e certo sapete qual è la novella che a voi tutti quanti annunciare dovrò: ma sì, nelle Case io vi smisterò. Però questa volta è un anno speciale, vi dico qualcosa ch’è senza l’uguale: e dunque, vi prego, attenti ascoltate e del mio messaggio tesoro ora fate. Mi spiace dividervi, ma è mio dovere: eppure una cosa pavento sapere. Non so se sia utile voi separare: la fine che temo potrà avvicinare. Scrutate i pericoli, i segni leggete, la storia v’insegna, su, non ripetete l’errore commesso nel nostro passato. Adesso su Hogwarts sinistro è calato un grande pericolo, un cupo nemico l’assedia da fuori, pericolo antico. Uniti, e compatti resister dobbiamo se il crollo di Hogwarts veder non vogliamo. Io qui ve l’ho detto, avvertiti vi ho… e lo Smistamento or comincerò.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Lentamente, la lunga fila di bambini del primo anno si ridusse. Nelle pause tra i nomi e le decisioni del Cappello Parlante, Harry sentiva lo stomaco di Ron borbottare forte. Finalmente, “Zeller, Rose” fu assegnata a Tassorosso, la professoressa McGranitt portò via Cappello e sgabello e il professor Silente si alzò.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Harry sentì l’attenzione calare, come se il suo cervello ogni tanto fosse fuori sintonia. La calma che riempiva sempre la Sala quando parlava Silente si stava infrangendo, e gli studenti avvicinavano le teste per bisbigliare e ridacchiare. Al tavolo di Corvonero, Cho Chang discuteva animatamente con le sue amiche. Qualche posto più in là, Luna Lovegood aveva estratto di nuovo Il Cavillo. Nel frattempo, al tavolo di Tassorosso, Ernie Macmillan era uno dei pochi che ancora fissavano la professoressa Umbridge, ma aveva lo sguardo vitreo e Harry era certo che fingesse solo di ascoltare nel tentativo di dimostrarsi degno della nuova spilla da prefetto che scintillava sulla sua veste.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Un gruppo di nuovi studenti si avviò timidamente lungo lo spazio fra i tavoli di Grifondoro e di Tassorosso, ciascuno deciso a non passare per primo. Sembravano davvero molto piccoli; Harry era certo di non aver avuto un’aria così giovane al suo arrivo. Rivolse loro un gran sorriso. Un ragazzino biondo vicino a Euan Abercrombie rimase pietrificato; diede una gomitata a Euan e gli sussurrò qualcosa all’orecchio. Euan Abercrombie sembrò altrettanto spaventato e scoccò uno sguardo di terrore a Harry, che sentì il gran sorriso scivolargli via dalla faccia come Puzzalinfa.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Davanti c’erano Neville, Dean e Lavanda, seguiti da Calì e Padma Patil con (lo stomaco di Harry fece un salto mortale all’indietro) Cho e una delle sue amiche ridoline; poi (da sola, e con aria così svagata che pareva fosse capitata lì per caso) Luna Lovegood; poi Katie Bell, Alicia Spinnet e Angelina Johnson, Colin e Dennis Canon, Ernie Macmillan, Justin Finch-Fletchley, Hannah Abbott e una ragazza di Tassorosso con una lunga treccia di cui Harry non sapeva il nome; tre ragazzi di Corvonero che era abbastanza sicuro si chiamassero Anthony Goldstein, Michael Corner e Terry Steeval; Ginny, seguita da un ragazzo alto, biondo e magro con il naso all’insù che Harry riconobbe vagamente come un membro della squadra di Quidditch di Tassorosso, e a chiudere la fila Fred e George Weasley con il loro amico Lee Jordan, tutti e tre muniti di grossi sacchetti di carta gonfi della mercanzia di Zonko.
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    «Dove sono le prove che Tu-Sai-Chi è tornato?» chiese il giocatore biondo di Tassorosso in tono aggressivo.
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    «Nemmeno a me piace molto» ammise Hermione, «ma mi ha sentito mentre parlavo con Ernie e Hannah al tavolo di Tassorosso, e sembrava molto interessato, quindi che cosa potevo dire? Comunque più siamo meglio è… insomma, anche Michael Corner e i suoi amici non sarebbero venuti se lui non uscisse con Ginny…»
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    «Lascia perdere i brufoli, quegli idioti non possono venire qui, o gli altri sospetteranno… sedetevi!» disse a Ernie e Hannah muovendo solo le labbra, e si sbracciò in gesti frenetici verso il tavolo di Tassorosso. «Dopo! Parliamo dopo!»
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    «Bene, ascoltate tutti quanti» disse Angelina a voce molto alta, uscendo dall’ufficio del Capitano. «So che il clima non è ideale, ma forse dovremo giocare contro Serpeverde in condizioni simili, perciò è una buona idea cercare di capire come possiamo affrontarle. Harry, non avevi fatto qualcosa ai tuoi occhiali per non farli appannare dalla pioggia quando abbiamo giocato contro Tassorosso con quella tempesta?»
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    Estrasse di nuovo la Mappa del Malandrino e controllò attentamente la presenza di insegnanti al settimo piano. Fece uscire tutti, tre o quattro alla volta, e rimase a osservare preoccupato i loro puntini sulla mappa finché non giunsero sani e salvi ai dormitori: i Tassorosso lungo il passaggio seminterrato che portava anche alle cucine; i Corvonero in una torre sul lato ovest del castello, e i Grifondoro lungo il corridoio fino al ritratto della Signora Grassa.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    All’avvicinarsi della prima partita di Quidditch della stagione, Grifondoro contro Serpeverde, le riunioni dell’ES furono sospese perché Angelina pretese allenamenti quasi quotidiani. Il fatto che la Coppa di Quidditch non si tenesse da molto tempo aumentava di parecchio l’interesse e l’eccitazione per la partita; per Corvonero e Tassorosso il risultato era importante, perché naturalmente avrebbero incontrato entrambe le squadre nel corso dell’anno; e i Direttori delle Case in campo, malgrado tentassero di esibire un decoroso equilibrio, erano determinati a veder vincere la propria parte. Harry si rese conto di quanto la professoressa McGranitt tenesse a battere Serpeverde quando lei si astenne dall’assegnare compiti la settimana prima dell’incontro.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    Il ritorno di Hagrid al tavolo degli insegnanti, il giorno dopo a colazione, non fu salutato con entusiasmo da tutti gli studenti. Alcuni, come Fred, George e Lee, emisero ululati di gioia e si precipitarono fra i tavoli di Grifondoro e Tassorosso per andare a stringergli la mano enorme; altri, come Calì e Lavanda, si scambiarono occhiate cupe scuotendo la testa. Harry sapeva che molti di loro preferivano le lezioni della Caporal, e la cosa peggiore era che una piccolissima, obiettiva parte di lui era d’accordo: per lezione interessante la Caporal non intendeva un’ora in cui la gente rischiava di vedersi staccare la testa.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Trovava molto difficile essere solidale con Ron, visto che lui avrebbe dato più o meno qualunque cosa per poter giocare nella prossima partita contro Tassorosso. Ron parve notare il tono di Harry, perché non nominò più il Quidditch durante la colazione, e nel modo in cui si salutarono poco dopo c’era un’ombra di gelo. Ron si avviò verso il campo di Quidditch e Harry, dopo aver tentato di lisciarsi i capelli specchiandosi nel dorso di un cucchiaino, andò da solo nella Sala d’Ingresso a incontrare Cho, chiedendosi con grande preoccupazione di che accidenti avrebbero parlato.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    La cosa migliore della partita fu che era stata breve; gli spettatori di Grifondoro avevano dovuto patire solo ventidue minuti. Difficile dire qual era stato il momento peggiore: secondo Harry era una dura lotta tra la quattordicesima parata sbagliata da Ron, Sloper che mancava un Bolide ma sferrava una mazzata sui denti ad Angelina, e Kirke che cadeva all’indietro dalla scopa, strillando, mentre Zacharias Smith sfrecciava verso di lui con la Pluffa. Il miracolo fu che Grifondoro aveva perso solo di dieci punti: Ginny era riuscita a strappare il Boccino sotto il naso di Summersby, il Cercatore di Tassorosso, così che il punteggio finale fu di duecentoquaranta a duecentotrenta.
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Temo che dovrò togliere qualche punto a Grifondoro e a Tassorosso» annunciò in tono strascicato.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    «Sai» disse Ron, le orecchie ancora paonazze, «se Montague non si riprende prima della partita fra Serpeverde e Tassorosso, forse abbiamo una possibilità di vincere la Coppa».
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Insomma, ne abbiamo vinta una e persa un’altra… se sabato prossimo Serpeverde perde contro Tassorosso…»
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    La partita conclusiva della stagione di Quidditch — Grifondoro contro Corvonero — si sarebbe svolta l’ultimo finesettimana di maggio. Serpeverde era stata sconfitta di misura da Tassorosso, ma Grifondoro non osava sperare in una vittoria, soprattutto per colpa (anche se naturalmente nessuno glielo diceva) delle disastrose prestazioni del suo Portiere. Ron sembrava tuttavia pervaso da un insolito ottimismo.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Per adesso non dobbiamo fare niente» le ricordò Harry mentre si univano alla rumorosa fiumana dei Tassorosso diretti verso il castello. «Almeno finché non buttano fuori Hagrid. E potrebbe non succedere mai».
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Sì, insomma, avevo già incassato il tiro di Davies, quindi non ero tanto tranquillo, ma quando ho visto Bradley venirmi addosso, praticamente è sbucato dal nulla, ho pensato: Puoi farcela! Avevo sì e no un secondo per decidere da che parte volare, sapete, e sembrava che lui puntasse a destra — la mia destra, ossia la sua sinistra — ma avevo come la sensazione che fosse una finta, e ho rischiato e mi sono tuffato a sinistra — alla sua destra, insomma — e, be’, avete visto com’è andata» concluse modestamente. Buttò indietro i capelli in modo che sembrassero scompigliati dal vento, e si guardò attorno per controllare se le persone più vicine — un gruppo di ragazze chiacchierine del terzo anno di Tassorosso — lo avevano sentito. «Così, quando cinque minuti dopo mi è venuto incontro Chambers… Che cosa c’è?» S’interruppe e fissò Harry. «Perché sorridi?»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Il giorno dopo, il viaggio sull’Espresso per Hogwarts fu movimentato sotto diversi punti di vista. Per cominciare, Malfoy, Tiger e Goyle — che evidentemente aspettavano da tutta la settimana l’occasione di colpire senza insegnanti fra i piedi — tesero un agguato a Harry mentre tornava dal bagno. E avrebbero forse avuto successo, se non lo avessero attaccato davanti a uno scompartimento pieno di membri dell’ES, che accorsero in suo aiuto. Quando Ernie Macmillan, Hannah Abbott, Susan Bones, Justin Finch-Fletchley, Anthony Goldstein e Terry Steeval finirono di usare l’ampia gamma di fatture e incantesimi che Harry aveva loro insegnato, Malfoy, Tiger e Goyle somigliavano a tre lumaconi strizzati nella divisa di Hogwarts; dopo di che Harry, Ernie e Justin li infilarono nella rastrelliera dei bagagli e li lasciarono lì a spurgare. «Muoio dalla voglia di vedere la faccia di sua madre quando scenderà dal treno» commentò soddisfatto Ernie, osservando Malfoy contorcersi sopra di lui. Non gli aveva mai perdonato i punti sottratti a Tassorosso nel breve periodo di gloria della Squadra d’Inquisizione.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Mi ha visto fare una fattura a Zacharias Smith» disse Ginny, «ti ricordi quell’idiota di Tassorosso che veniva all’ES? Continuava a chiedere che cosa era successo al Ministero e alla fine mi ha irritato tanto che gli ho scagliato un’Orcovolante. Quando Lumacorno è entrato pensavo che mi avrebbe punito, invece ha detto solo che la trovava un’ottima fattura e mi ha invitato a pranzo! Pazzo, eh?»
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    Harry si voltò e marciò dritto oltre le porte aperte: qualunque cosa pur di allontanarsi da Piton. La Sala Grande, con i suoi quattro lunghi tavoli delle Case e il tavolo degli insegnanti sul fondo, era decorata come al solito da candele galleggianti che facevano scintillare i piatti. Harry tuttavia vedeva solo un brillante alone confuso. Camminava così veloce che superò la tavola di Tassorosso prima che i ragazzi potessero cominciare a fissarlo, e quando si alzarono in piedi per vederlo bene aveva già individuato Ron e Hermione, era sfrecciato lungo le panche verso di loro e si era insinuato a forza tra i due.
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    Quando arrivarono nel corridoio, videro che a continuare la materia fino al livello M.A.G.O. erano solo una decina di ragazzi. Tiger e Goyle evidentemente non erano riusciti a ottenere il voto richiesto al G.U.F.O., ma quattro Serpeverde ce l’avevano fatta, compreso Malfoy. C’erano poi quattro Corvonero e un Tassorosso, Ernie Macmillan, che a Harry era simpatico nonostante i suoi modi pomposi.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Il terzo gruppo fece un tamponamento a catena a metà del giro di campo. Gran parte del quarto gruppo si era presentata senza scope. Il quinto gruppo era di Tassorosso.
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    Uscirono sul campo accolti da cori tumultuosi. Una curva dello stadio era un tappeto rosso e oro; l’altra un mare verde e argento. Anche molti Tassorosso e Corvonero si erano schierati: tra le urla e gli applausi Harry distinse il ruggito del celebre cappello a forma di leone di Luna Lovegood.
Felix Felicis (Cap. 14 Harry Potter 6)

    Queste parole furono accolte con risate di scherno e applausi dal lato Serpeverde del campo. Harry allungò la testa per scrutare verso il podio del commentatore. Un ragazzo biondo, alto e magro col naso all’insù parlava dentro il megafono magico che era appartenuto a Lee Jordan; Harry riconobbe Zacharias Smith, un giocatore di Tassorosso che detestava con tutto il cuore.
Felix Felicis (Cap. 14 Harry Potter 6)

    Ma Harry non rispose; avanzava rapido nella calca, oltre il punto in cui il professor Vitious faceva queruli tentativi di sistemare alcuni Corvonero, che volevano stare tutti davanti; oltre la professoressa Sprite, che incitava i Tassorosso a mettersi in fila; finché, scansato Ernie Macmillan, prese posto in fondo alla folla, proprio dietro Malfoy, il quale approfittava del caos generale per continuare la discussione con Tiger, che un metro e mezzo più in là aveva un’aria ribelle.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Il secondo tentativo non fu migliore del primo. Il terzo altrettanto. Fino al quarto non accadde nulla di interessante. Poi echeggiò un terribile ululato di dolore e tutti si voltarono, terrorizzati, per vedere Susan Bones di Tassorosso che oscillava dentro il suo cerchio: ma la gamba sinistra le era rimasta nel punto da cui era partita, a un metro e mezzo da lei.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    La notizia dell’avvelenamento di Ron si diffuse in fretta il giorno dopo, ma non provocò lo scalpore suscitato dall’attacco a Katie. Tutti sembravano pensare che fosse stato un incidente, visto che in quel momento Ron si trovava nella stanza dell’insegnante di Pozioni, e siccome gli era stato somministrato un antidoto sul posto non era successo niente di grave. In effetti i Grifondoro erano molto più interessati alla partita di Quidditch contro Tassorosso: molti di loro volevano vedere Zacharias Smith, che era il Cacciatore avversario, ricevere la meritata punizione per i suoi commenti durante la partita inaugurale.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    La mattina della partita di Quidditch contro Tassorosso, Harry fece un salto in infermeria prima di scendere in campo. Ron era molto agitato: Madama Chips non gli voleva dare il permesso di vedere l’incontro, pensando che l’avrebbe sovreccitato.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Strinse la mano al Capitano di Tassorosso e poi, al fischio di Madama Bumb, si alzò in aria, più in alto del resto della squadra, e filò per il campo in cerca del Boccino. Se fosse riuscito a prenderlo subito, c’era una probabilità di riuscire a tornare al castello, tirar fuori la Mappa del Malandrino e scoprire che cosa stava facendo Malfoy…
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Ecco Smith di Tassorosso con la Pluffa» una voce sognante echeggiò sul campo. «La volta scorsa era lui a fare la cronaca, e Ginny Weasley l’ha travolto, credo apposta… o almeno così pareva. Smith è stato piuttosto insolente con Grifondoro, immagino che se ne penta, adesso che sta giocando contro di loro… Oh, guardate, ha perso la Pluffa, Ginny gliel’ha presa, lei mi piace, è molto carina…»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «… Ma ora quel giocatore grosso di Tassorosso le ha tolto la Pluffa, non mi ricordo come si chiama, qualcosa come Bibbie… no, Buggins…»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Ed ecco che Harry Potter discute con il suo Portiere» commentò Luna soave, mentre sia i Tassorosso che i Serpeverde sugli spalti esultavano e ridacchiavano. «Non credo che questo lo aiuterà a trovare il Boccino, ma forse è un astuto stratagemma…»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Settanta a quaranta per Tassorosso!» abbaiò la professoressa McGranitt nel megafono di Luna.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Di Tosca Tassorosso, come sai benissimo, furbacchione!» rise Hepzibah, e si protese con un sonoro scricchiolio del busto per pizzicargli la guancia incavata. «Non ti ho detto che sono una lontana discendente? Questa coppa viene tramandata in famiglia da anni e anni. Deliziosa, vero? E pare che abbia ogni sorta di poteri, ma io non li ho molto sperimentati, la tengo solo al sicuro qui dentro…»
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    Siccome era domenica mattina, quasi tutti gli studenti si trovavano nelle sale comuni, i Grifondoro in una torre, i Corvonero in un’altra, i Serpeverde nei sotterranei e i Tassorosso nella cantina vicino alle cucine. Qua e là uno studente isolato vagava per la biblioteca o in un corridoio… c’era un gruppetto fuori nel prato… e là, solo nel corridoio del settimo piano, c’era Gregory Goyle. Non c’era traccia della Stanza delle Necessità, ma Harry non se ne preoccupava; se Goyle stava facendo la guardia, la Stanza era aperta, che la Mappa lo sapesse o no. Quindi filò su per le scale, rallentando solo quando raggiunse l’angolo che svoltava nel corridoio, e lì cominciò ad avvicinarsi, molto lentamente, alla bambinetta che reggeva la pesante bilancia di ottone, la stessa che Hermione aveva aiutato con tanta gentilezza due settimane prima. Aspettò di trovarsi alle sue spalle prima di chinarsi su di lei e sussurrare: «Ciao… sei molto carina, lo sai?»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Il medaglione!» esclamò Harry. «La coppa di Tassorosso
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    Silente sorrise. «Sarei pronto a scommettere — forse non la mano che mi resta ma almeno un paio di dita — che quelli sono diventati gli Horcrux numero tre e quattro. Gli altri due, sempre supponendo che ne abbia creati sei in tutto, sono più problematici, ma azzarderò l’ipotesi che, essendosi assicurato trofei di Tassorosso e Serpeverde, abbia deciso di rintracciarne altri posseduti da Grifondoro o Corvonero. Quattro oggetti dei quattro fondatori avrebbero esercitato sull’immaginazione di Voldemort un’attrattiva irresistibile. Non so dire se sia riuscito a trovare qualcosa di Corvonero; ho però la certezza che il solo cimelio noto di Grifondoro è al sicuro».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    Non era il solo; l’interesse per la partita Grifondoro-Corvonero era alle stelle in tutta la scuola: era decisiva per il campionato, che era ancora aperto. Se Grifondoro avesse battuto Corvonero con un margine di trecento punti (un obiettivo ambizioso, eppure Harry non aveva mai visto la sua squadra volare meglio), avrebbe vinto il campionato. Se avesse vinto con meno di trecento punti, sarebbe stata seconda alle spalle di Corvonero; se avesse perso per cento punti sarebbe stata terza dietro Tassorosso, e se avesse perso per più di cento punti sarebbe finita quarta, e Harry sapeva che nessuno gli avrebbe mai, mai permesso di dimenticare che era stato lui a condurre la squadra all’ultimo posto per la prima volta in due secoli.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Si precipitò verso una scorciatoia, sperando di superare i due Mangiamorte in fuga e di avvicinarsi a Piton e Malfoy, che ormai dovevano aver raggiunto il parco; ricordandosi di saltare il gradino evanescente a metà della scala nascosta, attraversò un arazzo in fondo e uscì in un corridoio occupato da diversi Tassorosso sconvolti, in pigiama.
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    Si misero in fila dietro le panche in un silenzio quasi perfetto. Harry scorse Lumacorno in testa alla colonna di Serpeverde, con una magnifica veste verde smeraldo ricamata d’argento. Non aveva mai visto la professoressa Sprite, direttrice dei Tassorosso, cosi pulita; sul suo cappello non c’era una sola toppa, e quando raggiunsero la Sala d’Ingresso trovarono Madama Pince in piedi accanto a Gazza, lei avvolta in un pesante velo nero che le arrivava alle ginocchia, lui in un antico completo con la cravatta, sempre neri, e olezzanti di naftalina.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   «Harry, il tempo di Disarmare è finito! Questa gente sta cercando di cat turarti per ucciderti! Schianta, almeno, se non sei pronto ad ammazzare!» «Eravamo a centinaia di metri da terra! Stan non è in sé, e se io l'avessi Schiantato e fosse caduto, sarebbe morto esattamente come se avessi usato l'Avada Kedavra! L'Expelliarmus mi ha salvato da Voldemort, due anni fa» aggiunse Harry, con aria di sfida. Lupin gli ricordava Zacharias Smith, il sarcastico Tassorosso che lo aveva preso in giro quando lui aveva deciso di insegnare all'Esercito di Silente come Disarmare.
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Aveva descritto la coppa di Tassorosso a Ron e Hermione, ma nella camera blindata poteva esserci l'altro, sconosciuto Horcrux, di cui ignoravano l'aspetto. Ebbe appena il tempo di guardarsi attorno, tuttavia, prima di sentire un tonfo soffocato alle sue spalle: la porta era ricomparsa, chiudendoli dentro, e si ritrovarono immersi nel buio più totale. Ron urlò per la sorpresa.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Anche Ron e Hermione puntarono le bacchette, e la piccola coppa d'oro brillò illuminata come da tre riflettori: il calice di Tosca Tassorosso, passato poi nelle mani di Hepzibah Smith, alla quale Tom Riddle l'aveva rubato.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

    crescente di tesori bollenti, lottarono e urlarono mentre Harry infilava la spada nel manico della coppa di Tassorosso e la agganciava alla lama.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   La minuscola coppa d'oro fu scagliata in aria. Con il folletto ancora sulla schiena, Harry si tuffò e la prese al volo. Sentì che gli ustionava la pelle ma non la lasciò, nemmeno quando innumerevoli coppe di Tassorosso gli esplosero dal pugno e caddero a pioggia su di lui. In quel momento, l'ingresso della camera blindata si riaprì e lui scivolò senza controllo su una valanga di oro e d'argento che trasportò lui, Ron e Hermione fuori dalla camera.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Non riconobbe la stanza. Era enorme e assomigliava all'interno di una casa sull'albero particolarmente lussuosa, o forse a una gigantesca cabina di nave. Amache multicolori erano appese al soffitto e a una balconata che correva tutto intorno alle pareti rivestite di legno scuro e senza finestre, adorne di vivaci arazzi: Harry vide il leone d'oro di Grifondoro in campo scarlatto; il tasso nero di Tassorosso su fondo giallo, e il corvo di bronzo di Corvonero sul blu. Mancavano solo il verde e l'argento di Serpeverde. C'erano librerie traboccanti, alcuni manici di scopa appoggiati alle pareti, e nell'angolo una grossa radio nel suo mobiletto di legno.
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   Molti studenti sembravano pietrificati. Ma mentre Harry costeggiava le pareti, cercando Ron e Hermione al tavolo di Grifondoro, Ernie Macmillan si alzò da quello di Tassorosso e urlò: «E se vogliamo restare a combattere?»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Per ricorrere a un comune modo di dire, se l'È data a gambe» replicò la professoressa McGranitt, e un boato di gioia si levò dai Grifondoro, dai Tassorosso e dai Corvonero.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Prima che Harry potesse parlare, ci fu un movimento collettivo. I Grifondoro si alzarono a fronteggiare non lui, ma i Serpeverde. Poi anche i Tassorosso si alzarono, e quasi nello stesso istante i Corvonero: davano tutti le spalle a Harry e guardavano Pansy. Harry, sgomento e commosso, vide bacchette sbucare dappertutto, sfilate da sotto i mantelli e dalle maniche.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Lentamente, i quattro tavoli sì svuotarono. Quello di Serpeverde rimase deserto, ma alcuni dei Corvonero più anziani restarono seduti mentre i loro compagni uscivano in fila: ancora di più ne rimasero tra i Tassorosso, costringendo la professoressa McGranitt a scendere dalla pedana degli insegnanti per costringere i minorenni ad andarsene.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Allora abbiamo un Horcrux in meno» disse Ron, e da sotto la giacca prese i resti contorti della coppa di Tassorosso. «L'ha trafitta Hermione. Ho pensato che doveva farlo lei. Non aveva ancora avuto il piacere».
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)