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Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
   1) L’ascesa del Signore Oscuro (113 citazioni)
   2) In memoriam (70 citazioni)
   3) La partenza dei Dursley (126 citazioni)
   4) I sette Potter (179 citazioni)
   5) Il Guerriero caduto (255 citazioni)
   6) Il demone in pigiama (231 citazioni)
   7) Il testamento i Albus Silente (272 citazioni)
   8) Il matrimonio (213 citazioni)
   9) Un nascondiglio (151 citazioni)
   10) Il racconto di Kreacher (197 citazioni)
   11) La mazzetta (211 citazioni)
   12) La Magia è Potere (220 citazioni)
   13) La Commissione per il Censimento dei nati babbani (184 citazioni)
   14) Il ladro (141 citazioni)
   15) La vendetta del folletto (285 citazioni)
   16) Godric’s Hollow (138 citazioni)
   17) Il Segreto di Bathilda (212 citazioni)
   18) Vita e Menzogne di Albus Silente (82 citazioni)
   19) La cerva d’argento (227 citazioni)
   20) Xenophilius Lovegood (152 citazioni)
   21) La storia dei tre fratelli (182 citazioni)
   22) I Doni della Morte (186 citazioni)
   23) Villa Malfoy (351 citazioni)
   24) Il fabbricante di bacchette (257 citazioni)
   25) Villa Conchiglia (160 citazioni)
   26) La Gringott (188 citazioni)
   27) Il nascondiglio finale (73 citazioni)
   28) Lo specchio mancante (146 citazioni)
   29) Il diadema perduto (169 citazioni)
   30) Il congedo di Severus Piton (197 citazioni)
   31) La battaglia di Hogwarts (288 citazioni)
   32) La bacchetta di Sambuco (182 citazioni)
   33) La storia del Principe (345 citazioni)
   34) Ancora la foresta (119 citazioni)
   35) King’s Cross (170 citazioni)
   36) La falla nel piano (286 citazioni)
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Vita e Menzogne di Albus Silente


   Il sole stava sorgendo: la pura, incolore vastità del cielo si stendeva lassù, indifferente a lui e alle sue sofferenze. Harry si sedette all'ingresso della tenda e inspirò a fondo l'aria pulita. Il solo fatto di essere vivo e vedere il sole sorgere sulla collina candida di neve scintillante avrebbe dovuto essere il tesoro più grande della terra, ma non riusciva ad apprezzarlo: aveva i sensi storditi dalla catastrofe di aver perso la bacchetta. Guardò la valle innevata; campane lontane rintoccavano nel silenzio luminoso.
   Senza rendersene conto, aveva affondato le dita nelle braccia come se cercasse di resistere a un dolore fisico. Aveva versato il proprio sangue più volte di quante ne potesse contare; una volta aveva perso tutte le ossa del braccio destro; quel viaggio gli aveva già regalato cicatrici sul petto e sull'avambraccio, in aggiunta a quelle sulla mano e sulla fronte; eppure mai, fino a quel momento, si era sentito così fatalmente indebolito, vulnerabile e nudo, come se la parte migliore del suo potere magico gli fosse stata strappata via. Sapeva benissimo che cosa gli avrebbe detto Hermione: la bacchetta vale quanto il mago che la adopera. Ma aveva torto, il suo caso era diverso. Lei non aveva sentito la bacchetta girare come l'ago di una bussola e scagliare fiamme dorate contro il suo nemico. Aveva perso la protezione dei nuclei gemelli e solo adesso che era svanita capiva quanto ci aveva fatto conto.
   Tirò fuori dalla tasca i pezzi della bacchetta spezzata e senza guardarli li
    infilò nella saccoccia di Hagrid appesa al collo. Non ne poteva più di metterci oggetti rotti e inutili. La sua mano sfiorò il vecchio Boccino attraverso il Mokessino e per un attimo Harry dovette lottare contro la tentazione di prenderlo e buttarlo via. Impenetrabile, inutile come tutte le cose lasciate da Silente...
   E la rabbia eruttò in lui come lava, bruciandolo dentro, spazzando via ogni altro sentimento. Per pura disperazione si erano convinti che Godric's Hollow avesse delle risposte e di doverci andare, che facesse tutto parte di un percorso segreto tracciato per loro da Silente; ma non c'erano mappe, non c'erano piani. Silente li aveva lasciati avanzare a tentoni nel buio, lottare con orrori sconosciuti e inimmaginati, soli e senza aiuto: nessuna spiegazione, nessuna concessione, non avevano la spada e ora Harry non aveva nemmeno la bacchetta. E aveva perso la fotografia del ladro, adesso sarebbe stato facile per Voldemort scoprire chi era... adesso Voldemort aveva tutte le informazioni...
   «Harry».
   Sul viso di Hermione si leggeva la paura che lui potesse scagliarle addosso una maledizione con la sua stessa bacchetta. Il volto rigato dalle lacrime, si accovacciò accanto a lui, con due tazze di tÈ che le tremavano fra le mani e qualcosa di voluminoso sotto il braccio.
   «Grazie» disse lui, e prese una tazza.
   «Ti spiace se parliamo?»
   «No» rispose, perché non voleva ferirla.
   «Harry, volevi sapere chi è l'uomo della foto. Be'... ho il libro».
   Glielo spinse timidamente in grembo: una copia nuova di zecca di Vita e
   Menzogne di Albus Silente.
   «Dove... come...?»
   «Era lì, nel salotto di Bathilda... e dalle pagine spuntava questo biglietto».
   Hermione lesse ad alta voce le poche righe scritte con una grafia puntuta verde acido.
   «'Cara Batty, grazie per il tuo aiuto. Ecco una copia del libro, spero che ti piaccia. Hai detto tutto, anche se non te lo ricordi. Rita'. Immagino che sia arrivato quando la vera Bathilda era ancora viva, ma forse non era in grado di leggerlo».
   «Probabilmente no».
   Harry guardò il volto di Silente e sentì un'ondata di selvaggio piacere: ora avrebbe saputo tutte le cose che lui non aveva mai ritenuto di raccon targli, che lo volesse o no.
   «Sei ancora arrabbiato con me, vero?» chiese Hermione; lui alzò lo sguardo, vide nuove lacrime spuntarle negli occhi e capì che la sua rabbia doveva essere evidente.
   «No» rispose con calma. «No, Hermione, lo so che è stato un incidente. Stavi cercando di farci uscire di lì vivi e sei stata incredibile. Sarei morto se non ci fossi stata tu ad aiutarmi».
   Cercò di ricambiare il suo sorriso lacrimoso, poi si concentrò sul libro. Il dorso era rigido; chiaramente non era mai stato aperto. Lo sfogliò, in cerca di fotografie. Trovò quasi subito quella che cercava, il giovane Silente e il suo bel compagno squassati dalle risate per una battuta da tempo dimenticata. Harry lesse la didascalia.
   Albus Silente, poco dopo la morte della madre, con l'amico Gellert Grindelwald.
   L'ultima parola lasciò Harry a bocca aperta per alcuni istanti. Grindelwald. L'amico Grindelwald. Sbirciò Hermione, che stava ancora contemplando il nome come se non credesse ai suoi occhi. Lentamente, lei alzò gli occhi su Harry.
   «Grindelwald?»
   Ignorando le altre foto, Harry percorse con lo sguardo le pagine in cerca del nome fatale. Ben presto lo scoprì, e lesse avidamente, ma si smarrì: dovette tornare indietro per capire, finché si ritrovò all'inizio di un capitolo intitolato 'Il Bene Superiore'. Insieme, lui e Hermione cominciarono a leggere.
   In prossimità del suo diciottesimo compleanno, Silente lasciò Hogwarts circonfuso da un alone di gloria: Caposcuola, Prefetto, Vincitore del Premio Barnabus Finkley per Incantamenti Eccezionali, Rappresentante Giovanile Britannico al Wizengamot, Vincitore della Medaglia d'Oro per il Contributo Innovativo alla Conferenza Alchemica Internazionale del Cairo. Silente aveva intenzione di intraprendere un Grand Tour con l'amico Elphias 'Fiatodicane' Doge, l'ottuso ma devoto scherano che si era scelto a scuola.
   I due giovani erano al Paiolo Magico a Londra, pronti a partire per la Grecia la mattina dopo, quando un gufo portò la notizia della morte della madre di Silente. 'Fiatodicane' Doge, che si è rifiutato di rilasciare interviste per questo libro, ha fornito al pubblico la propria sentimentale versione di ciò che accadde. Egli dipinge la morte di Kendra come un tragico
    colpo e la decisione di Silente di rinunciare al suo viaggio come un atto di nobile sacrificio.
   È vero, Silente fece subito ritorno a Godric's Hollow, presumibilmente per 'prendersi cura' del fratello e della sorella minori. Ma quanta cura effettivamente si prese di loro?
   «Era fuori di zucca, quell'Aberforth» dichiara Enid Smeek, che a quell'epoca abitava con la famiglia ai margini di Godric's Hollow. «Era scatenato. Certo, senza più mamma e papà faceva anche pena, solo che continuava a tirarmi cacche di capra in testa. Non credo che Silente ci andasse matto, io di sicuro non li ho mai visti insieme».
   E allora che cosa faceva Albus, se non consolava il giovane fratello scatenato? La risposta, a quanto pare, è che si assicurava di continuare a tenere segregata la sorella. Perché, sebbene la sua prima carceriera fosse morta, non vi furono mutamenti nella penosa condizione di Ariana Silente. La sua stessa esistenza rimase nota solo ai pochi estranei che, come 'Fiatodicane' Doge, credevano ciecamente alla storia della sua 'cattiva salute'.
   Un'altra amica di famiglia credulona era Bathilda Bath, la celebre storica della magia che vive da molti anni a Godric's Hollow. Kendra, come sappiamo, aveva respinto il suo tentativo di dare il benvenuto alla famiglia appena arrivata. Parecchi anni dopo, tuttavia, la nota storica spedi un gufo ad Albus a Hogwarts, per complimentarsi per il suo articolo sulla Trasformazione Transpecie pubblicato su Trasfigurazione Oggi. Questo contatto iniziale la portò a conoscere l'intera famiglia Silente. All'epoca della morte di Kendra, Bathilda era l'unica abitante di Godric's Hollow a intrattenere rapporti con lei.
   Purtroppo l'intelligenza che Bathilda dimostrò negli anni passati si è oggi offuscata. «Il fuoco è acceso, ma il calderone è vuoto» mi ha detto Ivor Dillonsby o, per porla nei termini lievemente più rozzi di Enid Smeek, «È fuori come il sedere di un babbuino». Tuttavia, una sapiente combinazione di rodate tecniche giornalistiche mi ha consentito di estrarre pepite di verità sufficienti per mettere insieme l'intera storia.
   Come il resto del mondo magico, Bathilda attribuisce la prematura morte di Kendra al 'ritorno di fiamma di un incantesimo', spiegazione ribadita più volte da Albus e Aberforth. Bathilda ripete a pappagallo anche la versione di famiglia sulla salute di Ariana, definendola 'cagionevole' e 'delicata'. Per un argomento in particolare, tuttavia, è davvero valsa la pena di procurarmi il Veritaserum che ho somministrato a Bathilda, per ché lei sola conosce tutta la verità sul segreto meglio conservato della vita di Albus Silente. Rivelato ora per la prima volta, esso pone in dubbio tutto ciò che i suoi ammiratori hanno sempre creduto: il suo presunto odio per le Arti Oscure, la sua lotta contro l'oppressione dei Babbani, perfino la sua devozione alla sua stessa famiglia.
   La stessa estate che Silente fece ritorno a Godric's Hollow, ormai orfano e capofamiglia, Bathilda Bath accettò di ospitare il bisnipote Gellert Grindelwald.
   Il nome di Grindelwald è giustamente famoso: in un'eventuale classifica dei Maghi Oscuri più pericolosi di tutti i tempi non occuperebbe il primo posto solo perché Voi-Sapete-Chi giunse, una generazione dopo, a sottrargli il primato. Poiché Grindelwald non estese mai la sua campagna di terrore alla Gran Bretagna, tuttavia, i dettagli della sua ascesa al potere da noi non sono noti al grande pubblico.
   Istruito a Durmstrang, scuola già al tempo celebre per la sua inopportuna tolleranza delle Arti Oscure, Grindelwald rivelò un talento precoce quanto quello di Silente. Invece di rivolgere le proprie capacità alla conquista di premi e riconoscimenti, tuttavia, si dedicò ad altre imprese. Quando ebbe sedici anni, perfino a Durmstrang si resero conto di non poter continuare a chiudere un occhio sui suoi perversi esperimenti e lo espulsero.
   Fino a oggi, dei suoi successivi movimenti si sapeva soltanto che 'viaggiò all'estero per qualche mese'. Siamo ora in grado di rivelare che Grindelwald fece visita alla prozia a Godric's Hollow e che là, per quanto la notizia possa a molti risultare scioccante, strinse una salda amicizia col nostro Albus Silente.
   «A me era sembrato un ragazzo incantevole» racconta Bathilda, «qualunque cosa sia divenuto dopo. Naturalmente lo presentai al povero Albus, che sentiva la mancanza di compagni della sua età. I due giovani andarono subito d'accordo».
   E questo è poco ma sicuro. Bathilda mi ha mostrato una lettera, da lei conservata, che Albus Silente spedi a Gellert Grindelwald nel cuore della notte.
   «Si, anche dopo aver passato tutta la giornata a discutere due ragazzi così intelligenti si intendevano come un calderone col fuoco a volte sentivo un gufo beccare alla finestra della camera da letto di Gellert per consegnare una lettera di Albus! Gli era venuta un'idea e doveva farlo sapere subito a Gellert!»
    E che idee. I fans di Albus Silente potranno forse trovarli spaventosi, ma questi sono i pensieri del loro eroe diciassettenne così come furono comunicati al suo nuovo migliore amico da copia della lettera originale si trova a pagina 463):
   Gellert,
   La tua idea che la dominazione magica è PER IL BENE STESSO DEI BABBANI... credo che questo sia il punto cruciale. Certo, ci è stato dato un potere e certo, questo potere ci dà il diritto di governare, ma ci dà anche delle responsabilità sui governati. Dobbiamo porre l'accento su questo punto, sarà la pietra angolare sulla quale costruiremo. Là dove incontreremo opposizioni, come certo accadrà, questa dev'essere la base di tutte le nostre controargomentazioni. Noi prendiamo il controllo PER IL BENE SUPERIORE. E da ciò discende che dove incontriamo resistenza, dobbiamo usare solo la forza necessaria e non di più. (Questo è stato il tuo errore a Durmstrang! Ma non me ne dolgo, perché se non fossi stato espulso non ci saremmo mai incontrati.)
   Albus
   Per quanto sconvolti e orripilati potranno essere i suoi molti ammiratori, questa lettera costituisce la prova che Albus Silente un tempo sognò di rovesciare lo Statuto di Segretezza e di stabilire il dominio dei maghi sui Babbani. Che colpo, per chi ha sempre ritratto Silente come il più strenuo difensore dei Nati Babbani! Quanto paiono vuoti quei discorsi a favore dei diritti Babbani, alla luce di questo nuovo inoppugnabile documento! Quanto appare spregevole Albus Silente, impegnato a tramare per il potere quando avrebbe dovuto piangere la madre e occuparsi della sorella! Senza alcun dubbio, chi è deciso a tenerlo sul suo sempre più fragile piedistallo protesterà che dopotutto egli non mise mai in pratica i suoi piani, che evidentemente cambiò idea, che tornò in sé. Tuttavia la verità appare nel complesso più sorprendente.
   Dopo soli due mesi dall'inizio di questa grande amicizia, Silente e Grindelwald si separarono e non si rividero fino al momento del loro leggendario duello (vedi capitolo 22). Che cosa provocò questa brusca rottura? Silente era venuto a più miti consigli? Aveva detto a Grindelwald che non condivideva più i suoi progetti? AhimÈ, no.
   «Fu la morte della povera piccola Ariana a separarli» racconta Bathilda. «Fu un colpo tremendo. Gellert era dai Silente quando accadde, e tor nò da me tutto agitato, mi disse che voleva partire il giorno dopo. Era angosciatissimo. Così predisposi una Passaporta e non l'ho mai più visto da allora.
   «Albus era fuori di sé per la morte di Ariana. Fu terribile per i due fratelli. Avevano perso tutti, restavano solo loro due. Non c'È da stupirsi che ci fosse tensione. Aberforth accusò Albus, come può succedere in circostanze così tragiche. Ma Aberforth era sempre un po' sopra le righe, povero ragazzo. Però, spaccare il naso di Albus al funerale non era una cosa da fare. Avrebbe distrutto Kendra vedere i suoi figli accapigliarsi sul cadavere della sorella. Peccato che Gellert non fosse potuto restare per il funerale... sarebbe stato di conforto a Silente, almeno...»
   Questa terribile zuffa davanti alla bara, nota solo ai pochi presenti al funerale di Ariana Silente, solleva parecchi interrogativi. Perché, esattamente, Aberforth Silente accusò Albus della morte della sorella? Fu, come sostiene 'Batty', un puro sfogo di dolore? O c'erano ragioni più concrete per la sua rabbia? Grindelwald, già espulso da Durmstrang per le aggressioni quasi mortali ai compagni di scuola, fuggi dall'Inghilterra poche ore dopo la morte della ragazzina e Albus (per vergogna, o per paura?) non lo rivide mai più, finché non fu costretto dalle richieste del mondo magico.
   Né Silente né Grindelwald hanno mai parlato di questa breve amicizia giovanile. Tuttavia non v'È alcun dubbio che Silente procrastinò, per almeno cinque anni di tumulti, lutti e sparizioni, il suo attacco a Gellert Grindelwald. Fu l'affetto residuo per la persona o il timore che fosse scoperta la loro vecchia amicizia a far esitare Silente? Fu con riluttanza che Silente si decise a catturare l'uomo che un tempo era stato così lieto di aver conosciuto?
   E come morì la misteriosa Ariana? Fu la vittima involontaria di un qualche rito Oscuro? Incappò in qualcosa che non doveva vedere, mentre i due uomini si esercitavano a raggiungere la gloria e il dominio? è possibile che Ariana Silente sia stata la prima persona a morire 'per il bene superiore'?
   Qui il capitolo finiva e Harry alzò lo sguardo. Hermione aveva concluso la lettura prima di lui. Osservò preoccupata l'espressione di Harry e gli strappò il libro dalle mani, poi lo chiuse senza guardarlo, come se stesse nascondendo qualcosa di osceno.
   «Harry...»
   Ma lui scosse il capo. Un'intima certezza si era infranta dentro di lui; era
    la stessa sensazione provata quando Ron se n'era andato. Si era fidato di Silente, l'aveva creduto l'incarnazione della bontà e della saggezza. Tutto era cenere: quanto ancora poteva perdere? Ron, Silente, la bacchetta di fenice...
   «Harry». Pareva che avesse udito i suoi pensieri. «Ascoltami. Non... non è una bella lettura...»
   «Puoi dirlo forte...»
   «Ma non dimenticare, Harry, che è opera di Rita Skeeter».
   «Hai letto la lettera a Grindelwald, vero?»
   «Sì, io... sì». Esitò, turbata, cullando la tazza di tÈ nelle mani fredde. «È la parte peggiore. Lo so che Bathilda credeva che fossero solo parole, ma 'Per il Bene Superiore' è diventato il motto di Grindelwald, il suo alibi per tutte le atrocità che ha commesso in seguito. E... dalla lettera... sembra che sia stato Silente a dargli l'idea. Dicono che 'Per il Bene Superiore' fosse inciso anche all'ingresso di Nurmengard».
   «Cos'È Nurmengard?»
   «La prigione che Grindelwald aveva costruito per rinchiudervi gli oppositori. Ci finì anche lui, quando Silente lo catturò. Comunque È... è un pensiero orribile che le idee di Silente abbiano aiutato Grindelwald a salire al potere. Ma nemmeno Rita può sostenere che si siano frequentati per più di qualche mese di una sola estate, quando erano tutti e due molto giovani e...»
   «Sapevo che l'avresti detto». Harry non voleva sfogare la sua rabbia contro di lei, ma dovette fare uno sforzo per controllare il tono di voce. «Sapevo che avresti detto 'erano giovani'. Avevano la nostra stessa età. Noi siamo qui a rischiare la vita per combattere le Arti Oscure e lui era pappa e ciccia col suo nuovo migliore amico, a tramare l'ascesa al potere sui Babbani».
   Non sarebbe riuscito a dominarsi ancora a lungo; si alzò e camminò in tondo, nel tentativo di calmare i nervi.
   «Non sto cercando di difendere Silente e quello che ha scritto» replicò Hermione. «Tutte quelle idiozie sul 'diritto di governare', è la stessa idea di 'la Magia è Potere'. Ma, Harry, sua madre era appena morta, era chiuso in casa da solo...»
   «Da solo? Non era solo! Aveva il fratello e la sorella, la sorella Maganò che teneva rinchiusa...»
   «Io non ci credo» lo interruppe Hermione. Si alzò anche lei. «Qualunque cosa non andasse in quella ragazzina, non penso che fosse una Maganò. Il
    Silente che abbiamo conosciuto non avrebbe mai, mai permesso...»
   «Il Silente che credevamo di conoscere non voleva sottomettere i Babbani con la forza!» gridò Harry, e la sua voce echeggiò attraverso la cima della collina deserta, e un gruppo di merli si alzò in volo strillando e disegnando spirali nel cielo perlaceo.
   «È cambiato, Harry, è cambiato! è così semplice! Forse credeva a quelle cose quando aveva diciassette anni, ma ha dedicato il resto della vita a combattere le Arti Oscure! è stato Silente a fermare Grindelwald, a votare sempre per la protezione dei Babbani e i diritti dei Nati Babbani, a combattere Tu-Sai-Chi fin dall'inizio e a morire nel tentativo di sconfiggerlo!»
   Il libro di Rita era posato per terra tra loro e dalla copertina Albus Silente sorrideva malinconico.
   «Harry, mi dispiace, ma secondo me quello che ti fa rabbia è che Silente non ti ha mai raccontato nulla di tutto questo».
   «Può darsi!» urlò Harry, e alzò le braccia sopra la testa. Non sapeva se stava cercando di trattenere l'ira o di proteggersi dal peso della propria delusione. «Guarda cosa mi ha chiesto, Hermione! Rischia la vita, Harry! E ancora! E ancora! E non aspettarti che ti spieghi tutto, credimi ciecamente, credi che io sappia quello che faccio, fidati anche se io non mi fido di te! Mai la pura verità! Mai!»
   La sua voce si spezzò per la tensione e rimasero lì a guardarsi nel bianco e nel vuoto, e Harry pensò che erano insignificanti come insetti sotto quel cielo immenso.
   «Lui ti voleva bene» sussurrò Hermione. «So che ti voleva bene».
   Harry lasciò cadere le braccia.
   «Non so a chi voleva bene, Hermione, ma non a me. Questo non è affetto, il caos in cui mi ha lasciato. Ha condiviso i suoi veri pensieri molto di più con Gellert Grindelwald che con me».
   Harry raccolse la bacchetta di Hermione, che aveva lasciato cadere nella neve, e tornò a sedersi all'ingresso della tenda.
   «Grazie per il tÈ. Finisco il mio turno. Tu torna dentro al caldo».
   Lei esitò, ma capì che era un congedo. Raccolse il libro e passandogli accanto gli accarezzò la testa con la mano. Lui chiuse gli occhi a quel tocco e si odiò per aver desiderato che le parole di lei fossero vere: che Silente gli avesse davvero voluto bene.
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