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Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
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    «Oh, sì… chiunque sia stato, fu espulso» disse Malfoy. «Probabilmente è ancora ad Azkaban».
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

    «Azkaban?» ripeté Harry perplesso.
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

    «Sì, Azkaban… la prigione dei maghi, Goyle!» disse Malfoy fissandolo incredulo. «Parola mia, Goyle, se tu fossi appena un po’ più lento andresti all’indietro!»
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

    «Non ad Azkaban, vero?» chiese Hagrid con voce roca.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    «Oh, oh, uno di questi giorni questo tuo caratterino finirà per metterti nei guai, Hagrid» disse Malfoy. «Ti consiglio di non gridare a questo modo con le guardie di Azkaban. A loro non piacerebbe affatto».
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)


    Harry si fermò cercando di individuare in quale direzione andassero, ma fuori del piccolo fascio di luce della sua bacchetta era buio pesto. Non si era mai addentrato così tanto nella foresta. Nella sua mente era vivissimo il ricordo dell’ultima volta che c’era stato, e di Hagrid che lo ammoniva a non abbandonare il sentiero. Ora, invece, Hagrid era lontano centinaia di chilometri, probabilmente chiuso in una cella di Azkaban, e per giunta gli aveva detto di seguire i ragni.
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

    «A scuola pensano che Hagrid abbia organizzato un… un… qualcosa contro gli studenti. Lo hanno portato ad Azkaban…»
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

    «Questo è esattamente il problema di Hagrid» disse Ron battendo un pugno sulla parete della capanna. «Lui pensa sempre che i mostri non siano cattivi come li si dipinge, ma guarda questo dove l’ha portato! In una cella ad Azkaban!» Ora non riusciva più a frenare un tremito convulso. «A che cosa è servito mandarci fin lì? Che cosa abbiamo scoperto? Mi piacerebbe proprio saperlo!»
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

    «Quello di cui hai bisogno, Harry, è un buon pasto e una buona dormita. Ti consiglio di scendere per il banchetto, mentre io scrivo ad Azkaban: è urgente che il nostro guardiacaccia torni. E poi devo anche buttare giù un’inserzione per la Gazzetta del Profeta» aggiunse pensieroso. «Ci servirà un nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Poveri noi! Li perdiamo uno dopo l’altro, non ti pare?»
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

   BLACK ANCORA LATITANTE
Sirius Black, probabilmente il più efferato criminale mai rinchiuso nella fortezza di Azkaban, è ancora in libertà, come ha confermato oggi il Ministero della Magia.
«Stiamo facendo tutto il possibile per riacciuffare Black» ha dichiarato stamane il Ministro della Magia, Cornelius Caramell, «e chiediamo alla comunità magica di mantenere la calma».
Caramell è stato criticato da alcuni membri della Federazione Internazionale dei Maghi per aver informato il Primo Ministro Babbano della fuga di Black.
«Ho dovuto farlo» ha ribattuto Caramell, seccato. «Black è pazzo. È un pericolo per chiunque lo incontri, mago o Babbano. Il Primo Ministro mi ha personalmente garantito che non svelerà a nessuno la vera identità di Black. E poi, diciamocelo, chi gli crederebbe se lo facesse?»
Mentre tra i Babbani è stata diffusa la notizia che Black è armato di pistola (una specie di bacchetta magica di metallo che i Babbani usano per uccidersi a vicenda), la comunità magica vive nel terrore di una strage come quella di dodici anni fa, quando Black uccise tredici persone con un solo incantesimo».

Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «Se non lo era quando è andato ad Azkaban, lo è diventato» disse Ern con la sua voce lenta. «Io mi tirerei un colpo piuttosto che mettere piede là dentro. Gli sta bene, comunque... con quello che ha combinato...»
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «E adesso è fuori» disse Stan tornando a osservare la foto della faccia scavata di Black sul giornale. «Nessuno era mai scappato da Azkaban, vero Ern? Chissà come ha fatto. Spaventoso, eh? Voglio dire, contro le guardie di Azkaban dev'essere stata una bella fatica, eh, Ern?»
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «Parliamo di qualcos'altro, Stan, da bravo. Quelle guardie di Azkaban mi fanno venire il mal di pancia solo a pensarci».
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   Lui, Harry, aveva infranto la legge dei maghi proprio come Sirius Black. Gonfiare zia Marge era così grave da farlo finire ad Azkaban? Harry non sapeva nulla della prigione dei maghi, anche se ne parlavano tutti con autentico terrore. Hagrid, il guardiacaccia di Hogwarts, ci aveva trascorso due mesi solo l'anno prima. Harry non avrebbe dimenticato facilmente la paura sul viso di Hagrid quando gli avevano detto dove l'avrebbero portato, e Hagrid era una delle persone più coraggiose che Harry conoscesse.
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «Oh, caro ragazzo, non vogliamo certo punirti per una cosetta del genere!» esclamò Caramell, agitando impaziente la tartina. «È stato un incidente! Nessuno finisce ad Azkaban solo per aver gonfiato una zia!»
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)


   «Cosa? Oh, hai sentito... be', no, non ancora, ma è solo questione di tempo. Le guardie di Azkaban non hanno mai fallito... e non le ho mai viste così arrabbiate...»
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   non permetterò a nessuno dei ragazzi di uscire da solo finché quello non torna al sicuro ad Azkaban»). Harry non doveva più fare i compiti sotto le coperte alla luce della torcia; ora poteva sedersi alla luce del sole, fuori dalla Gelateria Florian di Florian Fortebraccio, a finire i compiti, e a volte gli dava una mano Florian Fortebraccio in persona, che, oltre a sapere un sacco di cose sui roghi di streghe nel Medioevo, gli serviva un gelato gratis ogni mezz'ora.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Non essere ridicolo, Ron» disse il signor Weasley, che da vicino appariva molto stanco e teso. «Black non si farà prendere da un mago di tredici anni. Saranno le guardie di Azkaban a riacciuffarlo, vedrete».
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Molly, dicono che Sirius Black è pazzo, e forse lo è, ma è stato abbastanza furbo da fuggire da Azkaban, e questo dovrebbe essere impossibile. Sono passate tre settimane e nessuno ne ha visto l'ombra, e non mi importa quello che Caramell continua a ripetere alla Gazzetta del Profeta, non siamo più vicini alla cattura di Black che all'invenzione delle bacchette autoincantanti. La sola cosa che sappiamo per certo è ciò che Black sta cercando...»
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Credevamo che Azkaban fosse un posto assolutamente sicuro. Se Black è riuscito a fuggire da Azkaban, può anche penetrare a Hogwarts...»
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Molly, quante volte te lo devo ripetere? Non era scritto sui giornali perché Caramell ha voluto che non si sapesse, ma Caramell è andato ad Azkaban la notte della fuga di Black. Le guardie gli hanno detto che Black negli ultimi giorni parlava nel sonno. Diceva sempre le stesse cose... 'è a Hogwarts... è a Hogwarts...' Black è incontrollabile, Molly, e vuole Harry morto. Secondo me, è convinto che l'assassinio di Harry riporterà al potere TuSaiChi. Black ha perso tutto la notte in cui Harry ha fermato TuSaiChi, e ha avuto dodici anni di solitudine ad Azkaban per meditarci sopra...»
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Ma certo. Abbiamo dovuto chiedergli il permesso di disporre le guardie di Azkaban attorno alla scuola. Non ne era felice, ma ha accettato».
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «A Silente le guardie di Azkaban non piacciono» disse il signor Weasley. «E nemmeno a me, se è per quello... ma quando si ha a che fare con un mago come Black, a volte bisogna allearsi con forze da cui sarebbe meglio tenersi lontano».
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   E poi c'erano le guardie di Azkaban, di cui tutti parlavano. Pareva potessero far impazzire la gente di paura, e se si piazzavano attorno alla scuola, le probabilità che Black riuscisse a entrare sembravano molto remote.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Non si sa come è riuscito a fuggire da Azkaban» disse Ron, nervoso. «Nessuno c'era mai riuscito prima. Ed era anche un sorvegliato speciale».
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)


   «Un Dissennatore» disse Lupin, distribuendo il cioccolato agli altri. «Uno dei Dissennatori di Azkaban».
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   «Come ormai tutti saprete dopo la perquisizione dell'Espresso di Hogwarts, la nostra scuola attualmente ospita alcuni dei Dissennatori di Azkaban, che sono qui in missione per conto del Ministero della Magia».
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   «Lascia perdere, Harry» lo esortò George. «Papà è dovuto andare ad Azkaban una volta, ti ricordi, Fred? E ha detto che è il posto peggiore in cui sia mai stato. È tornato che era tutto un tremito... è come se portassero via la felicità, i Dissennatori. Quasi tutti i prigionieri impazziscono là dentro».
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)

   «Azkaban dev'essere un posto tremendo» mormorò Harry. Lupin annuì cupo.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   «Be', adesso lo sai, Rosmerta» disse Caramell con voce roca. «Black fu portato via da venti uomini della Pattuglia della Squadra Speciale Magica e Minus ricevette l'Ordine di Merlino, Prima Classe, alla memoria, che credo fu di qualche consolazione per la sua povera madre. Da allora Black è sempre rimasto ad Azkaban».
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   «Vorrei poterlo dire» esclamò Caramell lentamente. «Credo che certamente la sconfitta del suo maestro lo abbia messo fuori gioco per un po'. L'assassinio di Minus e di tutti quei Babbani fu l'atto di un uomo disperato, senza via di scampo: crudele e inutile. Ho incontrato Black nella mia ultima ispezione ad Azkaban. Sapete, gran parte dei prigionieri stanno seduti e borbottano tra sé nel buio, privi di senno... ma vedere come Black sembrava normale mi ha lasciato di stucco. Mi ha parlato come un essere ragionevole. È stato snervante. Sembrava solo annoiato: mi ha chiesto se avevo finito di leggere il giornale, tranquillissimo, ha detto che gli mancavano i cruciverba. Sì, mi ha stupito lo scarso effetto che i Dissennatori sembrano avere su di lui... ed era uno dei prigionieri più sorvegliati, sapete. Dissennatori fuori dalla sua cella giorno e notte».
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   Se non avesse saputo che si trattava della stessa persona, non avrebbe mai indovinato che quello nella foto era Black. Il suo viso non era incavato e cereo, ma bello e ridente. Lavorava già per Voldemort quando quella foto era stata scattata? Progettava già la morte delle due persone a lui più vicine? Sapeva che avrebbe dovuto affrontare dodici anni ad Azkaban, dodici anni che l'avrebbero reso irriconoscibile?
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Tu non puoi farci niente!» esclamò Hermione sconvolta. «I Dissennatori prenderanno Black e lui tornerà ad Azkaban e... e avrà quello che si merita!»
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Hai sentito che cosa ha detto Caramell. Azkaban non ha effetto su Black. Per lui non è una condanna come lo è per gli altri».
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «E quei Dissennatori mi fanno sentire tutto strano» disse Hagrid, con un brivido improvviso. «Ci devo passare davanti tutte le volte che vado ai Tre Manici di Scopa per un goccetto. È come essere ancora ad Azkaban...»
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)


   Tacque e bevve un sorso di tè. Ron e Hermione lo guardarono senza fiato. Non avevano mai sentito Hagrid alludere al suo breve soggiorno ad Azkaban. Dopo una pausa, Hermione chiese timidamente:
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Pensavo di liberare Fierobecco... cercare di farlo volar via... ma come lo spieghi te a un Ippogrifo che deve scappare a nascondersi? E poi... ho paura di infrangere la legge...» Li guardò, con le lacrime che gli inondavano il viso. «Non voglio tornare mai più ad Azkaban».
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Perché?» esplose Harry, cercando di liberarsi dalla presa di Ron e Hermione. «L'ultima volta non ci hai badato, vero? Non ti è importato niente di uccidere tutti quei Babbani per arrivare a Minus... che cosa succede, Azkaban ti ha rammollito?»
Gatto, topo e cane (Cap. 17 Harry Potter 3)

   Harry fissò Ron, e mentre i loro sguardi s'incrociavano, convennero in silenzio: Black e Lupin erano fuori di senno. La loro storia non aveva alcun senso. Come faceva Crosta a essere Peter Minus? Azkaban doveva aver sconvolto la mente di Black, dopotutto... ma perché Lupin gli dava corda?
Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso (Cap. 18 Harry Potter 3)

   «Altri due criminali pronti per Azkaban questa notte» disse Piton con gli occhi febbrili. «Sono curioso di vedere come la prenderà Silente... era convinto che tu fossi innocuo, sai, Lupin... un Lupo Mannaro addomesticato...»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Stupido» disse piano Lupin. «Vale la pena di rinchiudere un innocente ad Azkaban per una lite tra ragazzi?»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Andiamo» disse debolmente, «sta cercando di dire che è fuggito da Azkaban solo per mettere le mani su Crosta? Insomma...» Guardò Harry e Hermione, in cerca di sostegno. «D'accordo, diciamo che Minus sapeva trasformarsi in un topo... ci sono milioni di topi al mondo... come fa a sapere qual è quello che cercava se è rimasto chiuso ad Azkaban
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Da Caramell» disse Black. «Quando è venuto per l'ispezione ad Azkaban l'anno scorso, mi ha dato il suo giornale. E in prima pagina c'era Peter... sulla spalla del ragazzo... l'ho riconosciuto subito... quante volte l'ho visto trasformarsi? E la didascalia diceva che il ragazzo sarebbe tornato a Hogwarts... dove c'era Harry...»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Sapevi che Sirius sarebbe fuggito da Azkaban?» chiese Lupin, la fronte aggrottata. «Quando nessuno c'era mai riuscito?»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Non sono dodici anni che ti nascondi da me» disse Black. «Tu ti nascondi dagli antichi sostenitori di Voldemort. Ho sentito delle voci ad Azkaban, Peter... Credono tutti che tu sia morto, perché altrimenti dovresti spiegare molte cose... Li ho sentiti gridare nel sonno. Sembrano convinti che il doppiogiochista abbia fatto il doppio gioco anche con loro. Voldemort è arrivato ai Potter seguendo le tue informazioni... e Voldemort là è caduto. E non tutti i suoi sostenitori sono finiti ad Azkaban, vero? Ce ne sono ancora molti liberi, che aspettano la loro occasione, fingendo di aver capito l'errore commesso... se mai venissero a sapere che sei ancora vivo,
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Innocente, ma spaventato!» squittì Minus. «Se i seguaci di Voldemort mi davano la caccia, era perché ho fatto rinchiudere ad Azkaban uno dei loro uomini migliori: la spia, Sirius Black!»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Mi scusi se glielo chiedo, ma come... come ha fatto a uscire da Azkaban, se non ha usato la magia nera?»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Lo so» disse Harry ansimando. «Lo porteremo al castello. Lo consegneremo ai Dissennatori. Può andare ad Azkaban... ma non uccidetelo».
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Può andare ad Azkaban» ripeté Harry. «Se c'è qualcuno che merita di stare laggiù, è proprio lui...»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   somministrare il Bacio a un ragazzo innocente... del tutto incontrollabili... no, li farò rispedire ad Azkaban questa notte stessa... forse dovremmo pensare a qualche drago per l'ingresso della scuola...»
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

    C’era una ragione molto semplice per spiegare la totale assenza di Sirius dalla vita di Harry fino ad allora: Sirius si trovava ad Azkaban, la terribile prigione dei maghi, i cui guardiani erano creature chiamate Dissennatori, demoni ciechi che succhiavano l’anima e che erano venuti a cercare Sirius a Hogwarts quando era fuggito. Ma Sirius era innocente: gli omicidi per i quali era stato condannato erano stati commessi da Codaliscia, il servitore di Voldemort, che tutti credevano morto e che Harry, Ron e Hermione avevano incontrato faccia a faccia l’anno prima, anche se il solo a credere alla loro storia era stato il professor Silente.
La Cicatrice (Cap. 2 Harry Potter 4)

    «È così che si fanno chiamare i sostenitori di Tu-Sai-Chi» disse Bill. «Credo che stanotte abbiamo visto quel che ne è rimasto: quelli che sono riusciti a tenersi fuori da Azkaban, almeno».
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Usa il cervello, Ron» disse Bill. «Se erano davvero Mangiamorte, hanno fatto davvero una gran fatica per riuscire a restar fuori da Azkaban quando Tu-Sai-Chi cadde, e hanno detto un sacco di balle sul fatto che lui li aveva obbligati a uccidere e torturare. Scommetto che avrebbero ancora più paura di tutti noi messi insieme se tornasse. Hanno negato di aver mai avuto niente a che fare con lui quando ha perso i suoi poteri, e sono tornati alla vita di tutti i giorni… Non credo che sarebbe molto soddisfatto di loro, no?»
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «È in pensione, prima lavorava al Ministero» disse Charlie. «L’ho conosciuto una volta che papà mi ha portato in ufficio. Era un Auror, uno dei migliori… un cacciatore di Maghi Oscuri» aggiunse in risposta allo sguardo vacuo di Harry. «Metà delle celle di Azkaban sono piene grazie a lui. Si è fatto un sacco di nemici, però… soprattutto le famiglie di quelli che ha catturato… e ho sentito che da vecchio è diventato davvero paranoico. Non si fida più di nessuno. Vede Maghi Oscuri dappertutto».
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    «Ora… questi tre anatemi — Avada Kedavra, Imperius e Cruciatus — sono noti come le Maledizioni Senza Perdono. L’uso su un essere umano basta a meritare una condanna a vita ad Azkaban. È questo che dovete combattere. È questo che devo insegnarvi a contrastare. Avete bisogno di preparazione. Avete bisogno di essere attrezzati. Ma soprattutto, avete bisogno di esercitare una costante, incessante vigilanza. Fuori le penne… ricopiate…»
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4)

    «E allora?» replicò Harry. «Non tornerà ad Azkaban a causa mia».
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    Sirius lo scrutò ansiosamente, con occhi che non avevano ancora perso lo sguardo fosco e spiritato che Azkaban gli aveva impresso. Aveva lasciato parlare Harry tino allo sfinimento senza interromperlo, ma ora disse: «Coi draghi possiamo vedercela. Harry, ma ci arriveremo tra un minuto: non posso restare molto… sono penetrato in una casa di maghi per usare il fuoco, ma potrebbero tornare da un momento all’altro. Devo metterti in guardia da alcune cose».
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    «Fu catturato, era ad Azkaban con me, ma è stato rilasciato. Scommetterei qualunque cosa che Silente ha voluto un Auror a Hogwarts quest’anno per tenerlo d’occhio. Moody prese Karkaroff e lo schiaffò ad Azkaban».
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    «Ha trovato un accordo con il Ministero della Magia» disse Sirius con amarezza. «Ha dichiarato di aver capito l’errore delle sue scelte, e poi ha fatto dei nomi… ha fatto finire un mucchio di altra gente al suo posto ad Azkaban… non è molto popolare laggiù, te lo assicuro. E da quando è uscito, per quel che ne so, insegna le Arti Oscure a tutti gli studenti che passano per quella sua scuola. Quindi guardati anche dal campione di Durmstrang».
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    Sirius indossava una veste grigia strappata: la stessa di quando era fuggito da Azkaban. I suoi capelli neri erano più lunghi di quando era apparso nel fuoco, ed erano di nuovo arruffati e in disordine. Era molto magro.
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Oh, conosco benissimo Crouch» disse piano. «È stato lui a dare l’ordine che mi spedissero ad Azkaban… senza processo».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Be’, tempi come quelli fanno tirar fuori il meglio a certe persone, e il peggio ad altre. I principi di Crouch potevano anche essere sani all’inizio; non saprei. Fece una rapida carriera al Ministero, e prese a impartire misure molto severe contro i sostenitori di Voldemort. Gli Auror furono investiti di nuovi poteri: il potere di uccidere invece di catturare, per esempio. E io non fui l’unico a essere consegnato ai Dissennatori senza processo. Crouch combatteva la violenza con la violenza, e autorizzava l’uso delle Maledizioni Senza Perdono contro i sospetti. Oserei dire che divenne spietato e crudele quanto molti del Lato Oscuro. Aveva i suoi sostenitori, badate: moltissima gente era convinta che stesse affrontando le cose nella maniera giusta, e c’erano un sacco di maghi e streghe che premevano perché diventasse Ministro della Magia. Quando Voldemort scomparve, parve che fosse solo questione di tempo prima che Crouch ottenesse la massima carica. Ma poi accadde una vera disgrazia…» Sirius fece un sorriso cupo. «Il figlio di Crouch fu sorpreso con un gruppo di Mangiamorte che erano riusciti a farsi rilasciare da Azkaban. A quanto pareva volevano trovare Voldemort e innalzarlo di nuovo al potere».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Non ne ho idea» rispose Sirius, ingollando altro pane. «Ero anch’io ad Azkaban quando lo portarono. Queste sono quasi tutte cose che ho scoperto dopo essere uscito. Quando fu arrestato, il ragazzo era senza dubbio in un gruppo di Mangiamorte: ma può darsi che si fosse trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, come quell’elfa domestica».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    Sirius sbottò in una risata molto simile a un latrato. «Crouch tirar fuori suo figlio? Pansavo che l’avessi capito, Hermione. Qualunque cosa minacciasse di macchiare la sua reputazione doveva sparire, aveva consacrato tutta la vita a un solo progetto, diventare Ministro della Magia. L’hai visto licenziare una devota elfa domestica perché lo legava ancora una volta al Marchio Nero… non ti basta per capire che tipo è? L’affetto paterno di Crouch è arrivato solo al punto di concedere al figlio un processo, e comunque, per lui non è stato altro che un pretesto per dimostrare quanto detestava il ragazzo… poi l’ha spedito dritto ad Azkaban».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Quindi è ancora ad Azkaban?» chiese Harry.
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    Sirius alzò le mani e prese a elencare i nomi. «Rosier e Wilkes: furono entrambi uccisi dagli Auror l’anno prima della caduta di Voldemort. I Lestrange, marito e moglie: si trovano ad Azkaban. Avery: ho sentito dire che è riuscito a togliersi dai guai sostenendo che aveva agito sotto la Maledizione Imperius, è ancora in libertà. Ma per quel che ne so, Piton non è mai nemmeno stato accusato di essere un Mangiamorte. Non che questo conti molto. Molti di loro non furono mai catturati. E Piton è certo abbastanza abile e astuto da tenersi fuori dai guai».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Igor Karkaroff» disse una voce asciutta alla sinistra di Harry. Lui si voltò, e vide il signor Crouch in piedi al centro della panca al suo fianco. Aveva i capelli scuri, il volto molto meno segnato e sembrava sano e vigile. «Sei stato portato da Azkaban per deporre davanti al Ministero della Magia. Ci hai lasciato capire di avere delle informazioni importanti per noi».
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Ma Travers e Mulciber li abbiamo già presi» disse Crouch. «Molto bene, Karkaroff, se questo è tutto, verrai ricondotto ad Azkaban mentre decidiamo…»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Molto bene. Karkaroff» concluse Crouch freddamente, «sei stato d’aiuto. Riesaminerò il tuo caso. Nel frattempo farai ritorno ad Azkaban…»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Ludovic Bagman, sei stato sorpreso a trasmettere informazioni ai sostenitori di Voldemort» disse Crouch. «Per questo io chiedo la condanna ad Azkaban per un periodo non inferiore a…»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Io ora chiedo alla giuria» gridò Crouch, «di alzare la mano se è convinta, come me, che questi crimini meritino una condanna a vita ad Azkaban
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    I Dissennatori rientrarono scivolando. I tre compagni del ragazzo si alzarono in silenzio; la donna dalle palpebre pesanti guardò Crouch e gridò: «Il Signore Oscuro risorgerà, Crouch! Gettaci pure ad Azkaban, noi aspetteremo! Risorgerà e verrà a cercarci, e ricompenserà noi più di ogni altro suo seguace! Solo noi siamo fedeli! Solo noi abbiamo cercato di trovarlo!»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    Harry avanzò, e ricorse più volte all’Incanto Quattro Punti per essere sicuro di andare nella direzione giusta. Ora si giocava tutto tra lui e Cedric. Il suo desiderio di arrivare alla Coppa per primo era più bruciante che mai, ma non riusciva a credere a ciò che aveva appena visto fare a Krum. L’uso di una Maledizione Senza Perdono su un proprio simile, un essere umano, significava la condanna a vita ad Azkaban, cosi aveva detto Moody. Krum non poteva certo desiderare la Coppa Tremaghi cosi ardentemente… Harry accelerò.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «I Lestrange dovrebbero trovarsi qui» disse piano Voldemort. «Ma sono sepolti vivi ad Azkaban. Sono stati fedeli. Sono finiti ad Azkaban piuttosto che rinnegarmi… quando le porte di Azkaban verranno spalancate, i Lestrange riceveranno onori oltre l’immaginabile. I Dissennatori si uniranno a noi… sono i nostri naturali alleati… richiameremo i giganti messi al bando… vedrò tornare a me i miei devoti servitori, e un esercito di creature temute da tutti…»
I Mangiamorte (Cap. 33 Harry Potter 4)

    «Allora li ha perdonati?» disse. «I Mangiamorte che sono rimasti in libertà? Quelli che hanno sfuggito Azkaban
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Ti ho chiesto» insisté Moody a voce bassa «se ha perdonato la feccia che non è mai andata a cercarlo. Quei codardi traditori che non sono nemmeno riusciti ad affrontare Azkaban per lui. L’infedele, indegna spazzatura che ha avuto il coraggio di saltellare mascherata alla Coppa del Mondo di Quidditch, ma che se l’è data a gambe alla vista del Marchio Nero quando l’ho sparato in cielo».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Vorrei che ci dicessi» disse piano Silente «come mai sei qui. Come hai fatto a fuggire da Azkaban
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    Ma Crouch trasse un altro respiro profondo e riprese, con la stessa voce piatta: «I Dissennatori sono ciechi. Hanno avvertito una persona sana e una morente entrare ad Azkaban. Hanno avvertito una persona sana e una morente uscirne. Mio padre mi portò fuori di nascosto, travestito da mia madre, nel caso che qualche prigioniero guardasse dalla porta della cella.
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Mia madre morì poco dopo ad Azkaban. Fece attenzione a bere la Pozione Polisucco fino alla fine. Fu sepolta col mio nome e le mie sembianze. Tutti credettero che si trattasse di me».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Ma Winky non sapeva che stavo diventando più forte. Cominciavo a contrastare l’Incantesimo Imperius di mio padre. A volte ero di nuovo me stesso, quasi. C’erano brevi periodi in cui mi pareva di sfuggire al suo controllo. Accadde lassù, in Tribuna d’Onore. Fu come svegliarsi da un sonno profondo. Mi ritrovai in pubblico, nel bel mezzo della partita, e vidi una bacchetta spuntare dalla tasca di un ragazzo davanti a me. Non avevo il permesso di tenere una bacchetta da prima di Azkaban. La rubai. Winky non se ne accorse. Winky ha paura delle alte quote. Aveva il viso nascosto».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Tornammo alla tenda» disse Crouch. «Poi li sentimmo. Sentimmo i Mangiamorte. Quelli che non erano mai stati ad Azkaban. Quelli che non avevano mai sofferto per il mio padrone. Gli avevano voltato le spalle. Non erano finiti in schiavitù come me. Erano liberi di andare a cercarlo, ma non lo fecero. Si limitavano a prendersi gioco dei Babbani. Il rumore delle loro voci mi svegliò. La mia mente non era cosi limpida da anni. Ero furioso. Avevo la bacchetta. Volevo aggredirli per la loro infedeltà al mio padrone. Mio padre era uscito dalla tenda, era andato a liberare i Babbani. Winky ebbe paura, vedendomi così arrabbiato. Usò la magia in suo potere per tenermi legato a lei. Mi fece uscire dalla tenda, mi spinse nella foresta, lontano dai Mangiamorte. Io cercai di trattenerla. Volevo tornare al campeggio. Volevo mostrare a quei Mangiamorte che cos’era la vera fedeltà al Signore Oscuro, e punirli per il loro tradimento. Usai la bacchetta rubata per scagliare in cielo il Marchio Nero.
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Arrivò a casa nostra nel cuore della notte, tra le braccia del suo servo Codaliscia. Il mio signore aveva scoperto che ero ancora vivo. Aveva catturato Bertha Jorkins in Albania. L’aveva torturata. E lei gli aveva detto molte cose. Gli aveva detto del Torneo Tremaghi. Gli aveva detto che Moody, l’anziano Auror, avrebbe insegnato a Hogwarts. La torturò finché non spezzò l’Incantesimo della Memoria che mio padre aveva scagliato su di lei. Gli disse che ero fuggito da Azkaban. Gli disse che mio padre mi teneva prigioniero per impedire che andassi a cercare il mio signore. E così il mio signore seppe che ero ancora il suo fedele servitore: forse il più fedele di tutti. Concepì un piano sulla base delle informazioni che Bertha gli aveva fornito. Aveva bisogno di me. Giunse a casa nostra verso mezzanotte. Mio padre aprì la porta».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Sì. Dopo un po’ cominciò a contrastare la Maledizione Imperius proprio come avevo fatto io. C’erano momenti in cui capiva ciò che stava succedendo. Il mio signore decise che non era più prudente lasciarlo uscire di casa. Lo costrinse a inviare lettere al Ministero. Gli fece scrivere che era malato. Ma Codaliscia trascurò i suoi doveri. Non lo sorvegliò abbastanza. Mio padre fuggì. Il mio signore suppose che fosse diretto a Hogwarts. Mio padre avrebbe detto tutto a Silente, avrebbe confessato. Avrebbe ammesso di avermi fatto uscire di nascosto da Azkaban.
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    Dentro c’era Sirius. Aveva il volto pallido ed emaciato come quando era fuggito da Azkaban. Con un rapido movimento attraversò la stanza. «Harry, stai bene? Lo sapevo… sapevo che qualcosa del genere… che cosa è successo?»
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Come certo Minerva e Piton ti avranno detto» disse Silente, «abbiamo ascoltato la confessione di Barty Crouch. Sotto l’effetto del Veritaserum, ci ha raccontato come fu fatto uscire in segreto da Azkaban, e come Voldemort — dopo aver appreso da Bertha Jorkins che era ancora vivo — venne a liberarlo da suo padre e lo usò per catturare Harry. Il piano ha funzionato, ti dico. Crouch ha aiutato Voldemort a tornare».
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Voldemort è tornato» ripeté Silente, «Se accetti immediatamente questo fatto, Caramell, e prendi i provvedimenti necessari, può darsi che siamo ancora in tempo a salvare la situazione. Il primo passo, il più importante, è sottrarre Azkaban al controllo dei Dissennatori…»
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Assurdo!» urlò di nuovo Caramell. «Destituire i Dissennatori! Mi caccerebbero via solo per averlo suggerito! Metà di noi dormono sonni tranquilli solo perché sanno che i Dissennatori fanno la guardia ad Azkaban
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Be’, pensò Harry mentre attraversava Magnolia Crescent, svoltava in Magnolia Road e puntava verso il parco giochi sempre più buio, si era comportato (più o meno) secondo i consigli di Sirius. Almeno aveva resistito alla tentazione di legare il baule alla scopa e partire da solo per la Tana. In fondo si era comportato anche troppo bene, considerato come si sentiva deluso e arrabbiato per essere bloccato in Privet Drive da tanto tempo, ridotto a nascondersi tra le aiuole nella speranza di scoprire qualcosa su Lord Voldemort. Tuttavia era piuttosto irritante sentirsi dire di non agire d’impulso da uno che aveva trascorso dodici anni ad Azkaban, la prigione dei maghi, era evaso, aveva cercato di commettere l’omicidio per il quale era stato condannato in origine e poi era fuggito con un Ippogrifo rubato.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    Silente stava cercando di sistemare tutto… che cosa voleva dire? Quanto potere aveva Silente per contrastare il Ministero della Magia? C’era la possibilità che lui venisse riammesso a Hogwarts, allora? Un piccolo barlume di speranza si accese nel petto di Harry, quasi subito soffocato dal panico: come faceva a rifiutarsi di consegnare la bacchetta senza ricorrere alla magia? Avrebbe dovuto duellare con i rappresentanti del Ministero e, in quel caso, sarebbe stato fortunato a sfuggire ad Azkaban, per non parlare dell’espulsione.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    «Fanno la guardia alla prigione dei maghi, Azkaban» disse zia Petunia.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    Ma alle parole di zio Vernon, il cervello sfinito di Harry era tornato in azione. Perché i Dissennatori erano venuti a Little Whinging? Come poteva essere una coincidenza il fatto che fossero arrivati nel vicolo dove sì trovava Harry? Erano stati mandati? Il Ministero della Magia aveva perso il controllo sui Dissennatori? Avevano abbandonato Azkaban e si erano uniti a Voldemort, come aveva predetto Silente?
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    Se avessero votato contro di lui? Se l’avessero davvero espulso e avessero spezzato la sua bacchetta? Che cos’avrebbe fatto, dove sarebbe andato? Non poteva tornare a vivere a tempo pieno con i Dursley, non ora che conosceva l’altro mondo, quello a cui apparteneva davvero. Avrebbe potuto trasferirsi a casa di Sirius, come il suo padrino aveva suggerito un anno addietro, prima di essere costretto a nascondersi dal Ministero? A Harry sarebbe stato concesso di vivere là da solo, visto che era ancora minorenne? O qualcun altro avrebbe deciso per lui la sua destinazione? La violazione dello Statuto Internazionale di Segretezza era così grave da farlo finire in una cella di Azkaban? Tutte le volte che gli si presentava questo pensiero, Harry invariabilmente scivolava fuori dal letto e ricominciava a camminare su e giù come un’anima in pena.
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    «Sì» disse la signora Weasley, con il labbro arricciato, «però ti è stato abbastanza difficile prenderti cura di lui mentre eri rinchiuso ad Azkaban, vero?»
L’Ordine della Fenice (Cap. 5 Harry Potter 5)

    «Non è il caso di ridere» ribatté il signor Weasley secco. «Se continua a sfidare così il Ministero, potrebbe finire ad Azkaban, e questa è l’ultima cosa che vogliamo. Finché Voi-Sapete-Chi sa che Silente è libero e ben consapevole di quello che lui ha in testa, deve andarci cauto. Se Silente è fuori gioco… be’, Voi-Sapete-Chi avrà campo libero».
L’Ordine della Fenice (Cap. 5 Harry Potter 5)

    «…torna da Azkaban per dare ordini a Kreacher, oh, la mia povera padrona, che cosa direbbe se vedesse la casa adesso, la feccia che ci vive, i suoi tesori gettati via, ha giurato che non era suo figlio ed è tornato, dicono che è anche un assassino…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Sono ad Azkaban» rispose Sirius asciutto.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «È importante che sia mia cugina?» sbottò Sirius. «Per quanto mi riguarda, non è la mia famiglia. Lei di sicuro non fa parte della mia famiglia. Non la vedo da quando avevo la tua età, tranne che di sfuggita quando è arrivata ad Azkaban. Credi che sia orgoglioso di avere una parente come lei?»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

   Harry boccheggiò. Non poté farne a meno: la vasta segreta in cui era entrato gli era terribilmente familiare. Non solo l’aveva già vista, ma c’era già stato. Quello era il luogo che aveva visitato dentro il Pensatoio di Silente, il luogo in cui aveva visto i Lestrange condannati all’ergastolo ad Azkaban.
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «Sì, è vero» rispose Caramell accalorandosi, «e io non ho ragione di credere che le tue opinioni siano altro che sciocchezze, Silente. I Dissennatori stanno al loro posto ad Azkaban e fanno tutto ciò che chiediamo loro di fare».
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «Allora sicuramente il Ministero condurrà un’indagine approfondita per scoprire perché due Dissennatori erano così lontani da Azkaban e perché hanno attaccato senza autorizzazione».
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    Da quattordici anni Sirius Black è ritenuto colpevole della strage di dodici Babbani innocenti e di un mago. L’audace fuga di Black da Azkaban due anni fa ha portato alla più vasta caccia all’uomo mai condotta dal Ministero della Magia. Nessuno di noi ha mai messo in dubbio il fatto che meriti di essere catturato e riconsegnato ai Dissennatori.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    Secondo una nuova, sorprendente testimonianza Sirius Black non avrebbe commesso i crimini per i quali fu rinchiuso ad Azkaban. In effetti, dichiara Doris Purkiss, 18 Acanthia Way, Little Norton, Black non sarebbe nemmeno stato presente agli omicidi.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    «…Il Ministero avverte la comunità magica che Black è molto pericoloso… ha ucciso tredici persone… evaso da Azkaban… Le solite sciocchezze» concluse Hermione. Poi posò la sua metà del giornale e guardò Harry e Ron spaventata. «Be’, non potrà più uscire di casa, ecco tutto» sussurrò. «Silente gli aveva raccomandato di non farlo».
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Sturgis Podmore, 38 anni, residente al numero due di Laburnum Gardens, Clapham, è apparso davanti al Wizengamot con l’accusa di effrazione e tentata rapina al Ministero della Magia il 31 agosto. Podmore è stato arrestato da Eric Munck, guardiamago del Ministero della Magia, che l’ha sorpreso nel tentativo di forzare una porta di massima sicurezza all’una di notte. Podmore, che si è rifiutato di parlare in propria difesa, è stato condannato per entrambe le accuse e dovrà scontare sei mesi ad Azkaban.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Sei mesi ad Azkaban!» sussurrò Harry, spaventato. «Solo per aver tentato di aprire una porta!»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Mi spiace di non essere riuscito a vederti di più durante l’estate. Mi addolora criticare i nostri genitori, ma temo di non poter più vivere sotto il loro tetto finché continuano a frequentare la folla pericolosa che attornia Silente. (Se scriverai a nostra madre, dille pure che un certo Sturgis Podmore, che è grande amico di Silente, è stato appena spedito ad Azkaban per essere entrato illegalmente nel Ministero. Forse questo aprirà loro gli occhi sulla razza di criminali di basso rango con cui sono in confidenza al momento.) Mi ritengo assai fortunato di essere sfuggito al marchio di promiscuità con questo genere di persone — il Ministro non potrebbe davvero essere più benigno con me — e spero, Ron, che non permetterai ai legami familiari di renderti cieco davanti alla natura malaccorta delle convinzioni e delle azioni dei nostri genitori. Spero sinceramente che col tempo capiranno quanto si sono sbagliati e naturalmente quel giorno sarò pronto ad accettare le loro sincere scuse.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Certo che mi piacerebbe, ma non voglio che ti spediscano di nuovo ad Azkaban!» disse Harry.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «…entro stamattina sarebbe tornato ad Azkaban». Agitò la bacchetta senza concentrarsi: la sua rana cominciò a gonfiarsi come un palloncino verde ed emise un sibilo acuto.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    «Io sì» mormorò lui, cupo. «Me l’ha detto Silente, ma avevo promesso di non parlarne con nessuno… è per questo che Bellatrix Lestrange è finita ad Azkaban: ha usato la Maledizione Cruciatus sui genitori di Neville finché non hanno perso la ragione».
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    Hermione distese il giornale sul tavolo davanti a loro e indicò le dieci fotografie in bianco e nero che occupavano tutta la prima pagina: erano nove maghi e una strega. Alcuni si limitavano a esibire un’espressione beffarda; altri tamburellavano con le dita sulle cornici delle loro foto, con aria insolente. Sotto ciascuna immagine erano scritti il nome della persona e il crimine per cui era stata rinchiusa ad Azkaban.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Lo sguardo di Harry fu però attratto dalla strega; quel viso gli era balzato agli occhi immediatamente. Aveva lunghi capelli scuri arruffati e incolti, ma Harry li aveva visti quando erano lisci, folti e lucenti. Lo guardava con scarsa simpatia da sotto le palpebre pesanti, e un sorriso di arrogante disprezzo le aleggiava sulle labbra sottili. Come Sirius, recava le tracce di una grande bellezza, ma qualcosa, forse Azkaban, doveva avergliela sottratta quasi tutta.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    EVASIONE DI MASSA DA Azkaban
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Il Ministero della Magia ha annunciato nella tarda serata di ieri un’evasione di massa da Azkaban.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Ci ritroviamo purtroppo nella stessa condizione di due anni e mezzo fa, quando fuggì il pluriomicida Sirius Black» ha dichiarato Caramell. «E riteniamo che le due evasioni siano collegate. Una fuga di questa entità presuppone un aiuto dall’esterno, e occorre ricordare che Black, il primo che sia riuscito a evadere da Azkaban, sarebbe nella posizione ideale per aiutare altri a seguire le sue orme. Riteniamo probabile che questi individui, tra i quali c’è anche la cugina di Black, Bellatrix Lestrange, si siano raccolti attorno a lui facendone il loro leader. Stiamo comunque tentando il possibile per ritrovare i criminali e raccomandiamo a tutta la comunità dei maghi la massima cautela. Per nessun motivo questi individui devono essere avvicinati».
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Che altre possibilità ha?» ribatté Hermione amareggiata. «Dubito che potesse dire “Ehi, scusate tutti quanti, Silente mi aveva avvertito che poteva succedere, le guardie di Azkaban si sono unite a Lord Voldemort”… smettila di piagnucolare, Ron… “e ora i peggiori complici di Voldemort sono evasi”. Insomma, ha passato gli ultimi sei mesi a dire a tutti che tu e Silente siete due bugiardi, no?»
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Era vero che i mormorii intorno a Harry erano aumentati in quei giorni, eppure credette di riconoscere un leggero cambiamento di tono. Sembravano più curiosi che ostili, e un paio di volte fu certo di aver udito frammenti di discorsi che esprimevano insoddisfazione per la versione del Profeta sulla fuga dei Mangiamorte da Azkaban. Tra la paura e la confusione, i dubbiosi sembravano optare per la sola spiegazione plausibile: quella che Harry e Silente sostenevano fin dall’anno prima.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Se è così, a noi non diranno niente, no?» disse Harry con rabbia. «Non dopo il Decreto… a che numero siamo arrivati?» Infatti era comparso un nuovo avviso nelle bacheche la mattina dopo la notizia della fuga da Azkaban:
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Harry era convinto che l’evasione da Azkaban avrebbe fatto abbassare la cresta alla Umbridge, che la catastrofe avvenuta proprio sotto il naso del suo adorato Caramell l’avrebbe sconvolta. Invece il suo desiderio furioso di portare sotto il proprio controllo ogni aspetto della vita di Hogwarts si intensificò. Sembrava determinata a ottenere almeno un licenziamento quanto prima, e l’unica domanda era se sarebbe toccato alla professoressa Cooman o a Hagrid.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Rita la fissò a lungo, con durezza. Poi si sporse in avanti, appoggiandosi al tavolo, e disse in tono pratico: «D’accordo, Caramell fa pressione sul Profeta, ma è lo stesso. Non usciranno con un articolo che mette Harry in buona luce. A nessuno interessa. È contrario agli umori del pubblico. Quest’ultima evasione da Azkaban ha già preoccupato la gente a sufficienza; nessuno vuole credere che Tu-Sai-Chi è tornato».
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Alcuni no» rispose Hermione con voce misurata. «Ma la versione che ha dato La Gazzetta del Profeta della fuga da Azkaban presenta notevoli lacune. Credo che molti si chiedano se non esiste una spiegazione migliore, e se c’è una storia alternativa, anche se è pubblicata in un…» lanciò un’occhiata di sbieco a Luna, «in una rivista… insolita, ecco… credo che avranno voglia di leggerla».
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Be’, sì» rispose tranquilla Hermione, bevendo un sorso della sua bibita. «Altrimenti, come ben sa, informerò le autorità che lei è un Animagus non registrato. Naturalmente Il Profeta la pagherebbe profumatamente per un resoconto diretto della vita ad Azkaban».
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Ero Tu-Sai-Chi» rispose Harry, e tese le mani davanti al viso, per assicurarsi che non fossero più bianche come la morte. «Era con Rookwood, è uno dei Mangiamorte fuggiti da Azkaban, ricordi? Rookwood gli ha appena detto che Bode non può averlo fatto».
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Sturgis Podmore…» boccheggiò Hermione. «È stato arrestato per aver cercato di forzare una porta! Lucius Malfoy deve aver beccato anche lui! Scommetto che l’ha fatto il giorno in cui l’hai visto lì, Harry. Sturgis aveva il Mantello dell’Invisibilità di Moody, no? Allora forse era lì, invisibile, di guardia alla porta, e Malfoy l’ha sentito muoversi… o ha immaginato che ci fosse qualcuno… o magari ha lanciato la Maledizione Imperius comunque, nel caso che ci fosse qualcuno di guardia. Così, appena Sturgis ne ha avuto l’opportunità, probabilmente quando è stato di nuovo il suo turno di guardia, ha cercato di entrare nell’Ufficio per rubare l’arma per Voldemort… Ron, sta’ zitto… ma è stato catturato e spedito ad Azkaban». Fissò Harry intensamente.
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Benissimo» disse raggiante Caramell. «Fanne una copia, Weasley, e mandala al La Gazzetta del Profeta. Se usiamo un gufo espresso dovremmo farcela per l’edizione del mattino!» Percy sfrecciò fuori dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle, e Caramell tornò a voltarsi verso Silente. «Quanto a te, adesso sarai scortato al Ministero per la formalizzazione dell’accusa, e poi ad Azkaban in attesa del giudizio!»
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    «Mi pare che tu nutra l’illusione che vi seguirò — com’è che si dice? — senza opporre resistenza. Ma temo che non sia questo il caso, Cornelius. Non ho alcuna intenzione di finire ad Azkaban. Potrei evadere, naturalmente, ma sarebbe un tale spreco di tempo e, in tutta sincerità, ci sono diverse altre occupazioni alle quali preferirei dedicarmi».
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    «Almeno non chiuderanno di nuovo Hagrid ad Azkaban» disse Ron. «Immagino che si unirà a Silente, no?»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    La donna si fece avanti e spinse indietro il cappuccio. Azkaban aveva scavato il viso di Bellatrix Lestrange: lo aveva smagrito come un teschio, ma era vivo di un bagliore febbrile, fanatico.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    «È con profondo rammarico che devo confermare la ricomparsa fra noi del mago che si fa chiamare Lord… be’, sapete a chi mi riferisco» ha detto Caramell ai cronisti, stanco e sconvolto. «Quasi con pari rammarico dobbiamo informarvi che i Dissennatori di Azkaban si sono rifiutati di proseguire il loro lavoro per conto del Ministero e riteniamo siano ora passati agli ordini di Lord… Coso.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «I Dissennatori hanno abbandonato Azkaban. Mio padre e gli altri saranno fuori in un baleno…»
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «… Arrivo or ora da Azkaban» aveva detto Caramell ansante, rovesciandosi in tasca un bel po’ d’acqua dal bordo della bombetta, «in mezzo al Mare del Nord, sa, un volo orribile… i Dissennatori sono in tumulto…» Era rabbrividito. «… Non hanno mai avuto un’evasione finora. Comunque, dovevo venire ad avvertirla, Primo Ministro. Black è un noto assassino di Babbani e potrebbe avere l’intenzione di unirsi a Lei-Sa-Chi… ma naturalmente lei non sa nemmeno chi è Lei-Sa-Chi!»Per un attimo aveva scrutato il Primo Ministro con un’espressione scoraggiata, poi aveva detto: «Be’, si accomodi, si accomodi, è meglio che la ragguagli… beva un whisky…»
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    Il Primo Ministro aveva sperato con tutte le sue forze che draghi e sfingi fossero il peggio, e invece no. Meno di due anni dopo, Caramell era sbucato di nuovo dal fuoco, questa volta con la notizia che c’era stata un’evasione di massa da Azkaban.
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    «Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è stato raggiunto dai suoi seguaci evasi da Azkaban in gennaio»disse Caramell, parlando sempre più in fretta e girando la bombetta così rapidamente che pareva un alone verde acido. «Da quando sono usciti allo scoperto, stanno seminando il caos. Il ponte di Brockdale… è stato lui, Primo Ministro, ha minacciato una strage di Babbani se non mi fossi tolto di mezzo…»
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    «Credevo che i Dissennatori facessero la guardia ai prigionieri ad Azkaban» mormorò cautamente.
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    «Sarei rimasta io!» esclamò Bellatrix con passione. «Io, che ho trascorso molti anni ad Azkaban per lui!»
Spinner's End (Cap. 2 Harry Potter 6)

    «Non direi» rispose Piton, «anche se il Signore Oscuro è soddisfatto che io non abbia mai abbandonato il mio posto: avevo sedici anni di informazioni su Silente da riferirgli quando è tornato, un dono ben più utile dei tuoi interminabili ricordi di quanto fosse sgradevole Azkaban…»
Spinner's End (Cap. 2 Harry Potter 6)

    «Sì, Bellatrix, sono rimasto» disse Piton, tradendo per la prima volta un’ombra di impazienza. «Avevo un lavoro comodo che ho preferito a una visita ad Azkaban. Stavano catturando i Mangiamorte, lo sai. La protezione di Silente mi ha tenuto fuori di prigione, è stata molto opportuna e io l’ho usata. Lo ripeto: il Signore Oscuro non è dispiaciuto che io sia rimasto, quindi non vedo perché debba esserlo tu.
Spinner's End (Cap. 2 Harry Potter 6)

    «Non hai capito? Solo la protezione di Silente mi ha tenuto fuori da Azkaban! Non trovi che assassinare il suo studente preferito l’avrebbe indotto a cambiare idea su di me? Ma c’è dell’altro. Quando Potter arrivò per la prima volta a Hogwarts circolavano ancora molte storie su di lui, voci secondo le quali lui stesso era un grande Mago Oscuro, e per questo era sopravvissuto all’attacco del Signore Oscuro. A dire il vero, molti vecchi seguaci del Signore Oscuro pensarono che Potter potesse essere un vessillo attorno al quale potevamo tutti stringerci ancora. Ero curioso, lo ammetto, e nient’affatto incline a ucciderlo nel momento in cui avesse messo piede nel castello.
Spinner's End (Cap. 2 Harry Potter 6)

    Nonostante i portavoce del Ministero si siano finora rifiutati persino di confermare l’esistenza di un luogo simile, un crescente numero di appartenenti alla comunità magica crede che i Mangiamorte, ora detenuti ad Azkaban per irruzione in edificio pubblico e tentato furto, stessero cercando di rubare una profezia. La natura di tale profezia è ignota, anche se è opinione diffusa che essa riguardi Harry Potter, l’unico che sia sopravvissuto all’Anatema che Uccide, e presente al Ministero nella notte in questione. Alcuni arrivano a definire Potter il ‘Prescelto’, convinti che la profezia lo indichi come il solo che riuscirà a liberarci di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Tonks e Sirius si conoscevano appena!» esclamò Ron. «Sirius è stato ad Azkaban per metà della vita di lei, e prima le loro famiglie non si erano mai incontrate…»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «Ehi, guardi, adesso non c’è! Perché non ci prova? Forse riusciranno a trovarle una cella doppia ad Azkaban, insieme a quel cialtrone di suo marito!»
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Sì»rispose Harry. Poiché né Ron né Hermione replicavano, aggiunse: «Il padre di Malfoy è ad Azkaban. Non pensate che a lui piacerebbe vendicarsi?»
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    «Oh, è sopravvissuta» rispose Silente, riprendendo posto dietro la scrivania e facendo cenno a Harry di sedersi. «Ogden si Materializzò di nuovo al Ministero e tornò con i rinforzi quindici minuti dopo. Orfin e suo padre cercarono di dare battaglia, ma furono sopraffatti entrambi, portati via e in seguito condannati dal Wizengamot. Orfin, che aveva già precedenti per aggressioni contro Babbani, fu condannato a tre anni ad Azkaban. Orvoloson, che aveva ferito parecchi dipendenti del Ministero oltre a Ogden, ebbe sei mesi».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Dimentichi che Merope era una strega» rispose Silente. «Io non credo che i suoi poteri magici fossero al meglio fintanto che era terrorizzata dal padre. Ma quando Orvoloson e Orfin furono rinchiusi ad Azkaban, quando lei si ritrovò sola e libera per la prima volta in vita sua, evidentemente fu in grado di scatenare la propria abilità e progettare la fuga dalla condizione disperata in cui era vissuta per diciotto anni.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Ma lo stupore degli abitanti del villaggio non fa nulla rispetto a quello di Orvoloson. Tornò da Azkaban aspettandosi di trovare la figlia che devotamente attendeva il suo ritorno con un pasto caldo pronto in tavola. Invece trovò tre bei centimetri di polvere e il suo messaggio d’addio, in cui spiegava quello che aveva fatto».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Silente ne ha molti di più, e anche lui pensa che Stan non dovrebbe stare ad Azkaban» replicò Harry. «Ne state facendo un capro espiatorio, e di me volete fare una mascotte».
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Così il Ministero fece visita a Orfin. Non ebbero bisogno di interrogarlo, di Veritaserum o di Legilimanzia. Ammise subito il delitto, rivelando particolari che solo l’assassino poteva conoscere. Era fiero, disse, di aver ucciso i Babbani, aveva aspettato per tutti quegli anni l’occasione giusta. Consegnò la bacchetta, che subito fu riconosciuta come l’arma del delitto. E si lasciò portare ad Azkaban senza lottare. Lo turbava solo il fatto che l’anello di suo padre fosse sparito. ‘Mi ucciderà per averlo perso’ ripeteva continuamente. ‘Mi ucciderà perché gli ho perso l’anello’. E a quanto pare furono le ultime parole che pronunciò. Visse ciò che gli restava da vivere ad Azkaban, lamentando la perdita dell’ultimo cimelio di Orvoloson, e fu sepolto accanto alla prigione insieme alle altre povere anime che erano spirate dentro quelle mura».
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Sì, ma ci è voluta una bella dose di abile Legilimanzia per estrarglielo» ribatté Silente, «e perché qualcuno avrebbe dovuto scavare più a fondo nella mente di Orfin quando aveva già confessato il delitto? Comunque io riuscii a fargli visita nelle ultime settimane della sua vita; a quel tempo stavo cercando di scoprire tutto quello che potevo sul passato di Voldemort. Gli estrassi questo ricordo con difficoltà. Quando vidi che cosa conteneva, cercai di usarlo per ottenere il suo rilascio da Azkaban. Però, prima che il Ministero prendesse una decisione, Orfin morì».
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Sì!» rispose lei, facendo andar di traverso la colazione sia a Harry che a Ron, «ma non è morto… è Mundungus, è stato arrestato e spedito ad Azkaban! Pare che abbia impersonato un Inferius durante un tentativo di furto… e un certo Octavius Pepper è sparito… Oh, che cosa orribile, un bambino di nove anni è stato arrestato per aver cercato di uccidere i nonni, pensano che fosse sotto la Maledizione Imperius…»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Be’, come ora sai, da molti anni il mio obiettivo primario è scoprire tutto il possibile sul passato di Voldemort. Ho viaggiato molto, visitando i luoghi che conobbe un tempo. Mi sono imbattuto nell’anello, nascosto tra le rovine di casa Gaunt. Pare che da quando Voldemort riuscì a sigillare al suo interno un frammento della propria anima non abbia più voluto portarlo. Lo nascose, protetto da molti potenti incantesimi, nella baracca dove erano vissuti un tempo i suoi antenati (dopo che Orfin era stato portato ad Azkaban, naturalmente), senza sospettare che un giorno mi sarei preso la briga di visitarla, o che avrei cercato le tracce di nascondigli magici.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Sì, anni fa, quando era certo di poter creare altri Horcrux; a ogni modo Lucius avrebbe dovuto aspettare l’ordine, che non ricevette mai, perché Voldemort scomparve poco dopo avergli consegnato il diario. Senza dubbio pensava che Lucius non avrebbe osato fare altro se non custodire l’Horcrux con cura, ma si fidò troppo del timore di Lucius per un padrone sparito da anni e creduto morto. Certo, Malfoy non sapeva che cos’era il diario: ritengo che Voldemort gli avesse detto solo che era stato abilmente incantato perché facesse riaprire la Camera dei Segreti. Se Lucius avesse saputo di tenere tra le mani una parte dell’anima del suo padrone, l’avrebbe trattata con maggiore riguardo… Invece si dedicò al compimento di un vecchio progetto personale: facendo ritrovare il diario alla figlia di Arthur Weasley, sperava di screditare lui, farmi buttare fuori da Hogwarts e liberarsi di un oggetto altamente incriminante in un colpo solo. Ah, povero Lucius… fra la rabbia di Voldemort per l’Horcrux e il fiasco al Ministero l’anno scorso, non mi sorprenderei se fosse segretamente felice di trovarsi al sicuro ad Azkaban».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Passa dalla parte giusta, Draco. Possiamo nasconderti meglio di quanto tu possa immaginare. E, cosa più importante, manderò dei membri dell’Ordine da tua madre stanotte, per nascondere anche lei. Tuo padre per ora è al sicuro ad Azkaban… Quando verrà il momento potremo proteggere anche lui… Passa dalla parte giusta, Draco… tu non sei un assassino…»
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

   Albus non cercò mai di negare che suo padre (che sarebbe poi morto ad Azkaban) avesse commesso quel crimine; al contrario, quando trovai il coraggio di chiederglielo, mi garanti che era certo della sua colpevolezza. A parte questo, Silente si rifiutò di parlare della triste vicenda, nonostante l'insistenza di molti. Alcuni, in effetti, erano inclini a lodare l'atto di suo padre e ritenevano che anche Albus odiasse i Babbani. Niente di più sbagliato: come chiunque abbia conosciuto Albus può testimoniare, egli non mostrò mai la più remota tendenza antiBabbana, anzi: la sua ferma difesa dei diritti Babbani gli procurò molti nemici negli anni a venire.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   «Harry è stato un po' troppo gentile con Stan Picchetto» spiegò Lupin. «Stan?» ripeté Hermione. «Credevo che fosse ad Azkaban...»
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   «La seconda, credo. Scrimgeour non vuole ammettere il potere di TuSai-Chi, e nemmeno che c'È stata una fuga di massa da Azkaban».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Interessante teoria» disse Harry. «Qualcuno ha mai provato a infilzare Voldemort con una spada? Forse il Ministero dovrebbe affidare questo compito a un po' di gente, invece di perdere tempo a smontare Deluminatori o a coprire le fughe da Azkaban. è questo che fa, Ministro, chiuso nel suo ufficio, cerca di aprire un Boccino? La gente muore, per poco non sono morto anch'io, Voldemort mi ha dato la caccia per tre contee, ha ucciso Malocchio Moody, ma il Ministero non ha detto una parola, vero? E lei si aspetta ancora che noi collaboriamo con voi!»
Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7)

   Fiera e altezzosa, Kendra Silente non riuscì a sopportare di restare a Mould-on-the-Wold dopo il ben noto arresto del marito Percival e la sua carcerazione ad Azkaban. Decise dunque di sradicare la famiglia per trasferirsi a Godric's Hollow, il villaggio che doveva diventare famoso come il teatro del misterioso evento nel quale Harry Potter sfuggi a Voi-SapeteChi.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Mangiamorte. Dentro ci sono le foto. Erano in cima alla Torre quando Piton ha ucciso Silente, quindi sono tutti pappa e ciccia. E poi» continuò Harry amareggiato, prendendo una sedia, «gli altri insegnanti non hanno alternative. Se dietro Piton ci sono il Ministero e Voldemort, dovranno scegliere se restare a insegnare o passare un bel po' di annetti ad Azkaban, nel caso più fortunato. Secondo me resteranno per cercare di proteggere gli studenti».
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Weasley, mentre l'ascensore scendeva di un altro Livello. «E se sopravvive ad Azkaban, dovrai risponderne a lui, per non parlare di sua moglie, i suoi figli e i suoi amici...»
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «Cavoli, spero che siano scappati» ribatté Ron, riappoggiandosi ai cuscini. Il tÈ gli aveva fatto bene, gli aveva reso un po' di colore. «Reg Cattermole non dev'essere sveglissimo, da come mi parlavano tutti quando ero lui. Be', spero proprio che ce l'abbiano fatta... se finiscono ad Azkaban per colpa nostra...»
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Infatti» confermò Dirk. «Ero sulla strada di Azkaban ma sono scappato: ho Schiantato Dawlish e gli ho rubato la scopa. è stato più facile del previsto; credo che al momento non sia in gran forma. Forse è Confuso. Se è così, vorrei stringere la mano al mago o alla strega che l'ha fatto: probabilmente mi ha salvato la vita».
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Non dirlo nemmeno!» squittì Hermione. «Deve essere viva, deve!» «Allora sarà ad Azkaban, suppongo» continuò Ron. «Se sopravviverà a quel posto, però... in tanti non ce la fanno...»
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Era quasi l'alba quando si ricordò di Luna, sola in una cella di Azkaban, circondata dai Dissennatori, e all'improvviso si vergognò. Si era completamente dimenticato di lei nella sua febbrile riflessione sui Doni. Se solo avessero potuto salvarla. Ma un tale numero di Dissennatori era inattaccabile. Adesso che ci pensava, non aveva ancora provato a evocare un Patronus con la bacchetta di prugnolo... doveva farlo, il mattino dopo...
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «E allora? Mi mandate ad Azkaban? Volete uccidermi perché ho messo il naso fuori dalla porta di casa mia? Prego, fate pure! Ma spero per il vostro bene che non abbiate schiacciato i vostri piccoli Marchi Neri per chiamarlo. Non sarà contento di essere stato convocato per me e il mio vecchio gatto, eh?»
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «Mio padre inseguì quei bastardi» continuò Aberforth, «e li aggredì. Lo rinchiusero ad Azkaban. Non disse mai perché l'aveva fatto, perché se il Ministero avesse scoperto cos'era diventata Ariana l'avrebbe fatta rinchiudere per sempre al San Mungo. L'avrebbero considerata una minaccia allo Statuto Internazionale di Segretezza, squilibrata com'era, con la magia che le schizzava fuori quando non riusciva più a controllarla.
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «Già» fece Neville allegramente. «Solo che quando hanno capito che non avevano modo di ricattarmi hanno deciso che in fondo Hogwarts poteva fare a meno di me. Non so se avevano in mente di uccidermi o di spedirmi ad Azkaban, ma comunque ho capito che era ora di tagliare la corda».
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   «Non ti danno ai Dissennatori per questo! I Dissennatori sono per chi fa cose veramente brutte. Sono le guardie della prigione magica, Azkaban. Tu non puoi finire ad Azkaban, sei troppo...»
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «E invece dovresti». Silente trasse un profondo respiro. «Conosci il se greto di mia sorella, che cosa le fecero quei Babbani, che cosa diventò. Sai che il mio povero padre cercò vendetta e ne pagò il prezzo, morendo ad Azkaban. Sai come mia madre rinunciò alla propria vita per prendersi cura di Ariana.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   Il sole sorgeva su Hogwarts e la Sala Grande ardeva di vita e di luce. Harry era una parte indispensabile in quelle manifestazioni di giubilo e lutto, dolore ed esultanza mescolati. Volevano che fosse lì con loro, il loro capo e simbolo, il loro salvatore e la loro guida, e che non avesse dormito, che bramasse la compagnia di pochi intimi non passò per la mente a nessuno. Doveva parlare con i famigliari delle vittime, stringere loro le mani, guardare le loro lacrime, ricevere i loro ringraziamenti, ascoltare le notizie che rimbalzavano da ogni dove col procedere del mattino: in tutto il paese quelli che erano stati colpiti da una Maledizione Imperius erano tornati in sé, i Mangiamorte fuggivano o venivano catturati, gli innocenti di Azkaban liberati, e Kinsgley Shacklebolt era stato nominato Ministro della Magia ad interim...
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)