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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   ‘Se chiunque non sia un folletto della Gringott provasse a farlo, verrebbe risucchiato attraverso la porta e rimarrebbe Prigioniero dentro’ disse Unci-unci.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   «È chiaro che è un delinquente» bofonchiò zio Vernon fissando l'ex Prigioniero da sopra il giornale. «Guardatelo un po', guardate com'è sporco! E i capelli, poi!»
Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3)

   «Hai sentito il telegiornale stamattina, Marge? Di quel Prigioniero evaso? Che storia...»
Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3)

   «Lascia perdere, Harry» lo esortò George. «Papà è dovuto andare ad Azkaban una volta, ti ricordi, Fred? E ha detto che è il posto peggiore in cui sia mai stato. È tornato che era tutto un tremito... è come se portassero via la felicità, i Dissennatori. Quasi tutti i Prigionieri impazziscono là dentro».
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)

   «La fortezza si trova su un'isoletta in mezzo al mare, ma non servono mura e acqua per trattenere i Prigionieri, non quando sono tutti intrappolati nelle proprie teste, incapaci di formulare un solo pensiero allegro. Quasi tutti impazziscono entro qualche settimana».
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)


   «Vorrei poterlo dire» esclamò Caramell lentamente. «Credo che certamente la sconfitta del suo maestro lo abbia messo fuori gioco per un po'. L'assassinio di Minus e di tutti quei Babbani fu l'atto di un uomo disperato, senza via di scampo: crudele e inutile. Ho incontrato Black nella mia ultima ispezione ad Azkaban. Sapete, gran parte dei Prigionieri stanno seduti e borbottano tra sé nel buio, privi di senno... ma vedere come Black sembrava normale mi ha lasciato di stucco. Mi ha parlato come un essere ragionevole. È stato snervante. Sembrava solo annoiato: mi ha chiesto se avevo finito di leggere il giornale, tranquillissimo, ha detto che gli mancavano i cruciverba. Sì, mi ha stupito lo scarso effetto che i Dissennatori sembrano avere su di lui... ed era uno dei Prigionieri più sorvegliati, sapete. Dissennatori fuori dalla sua cella giorno e notte».
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

    La sera prima della seconda prova, Harry si sentiva Prigioniero di un incubo. Era pienamente consapevole che se anche per miracolo fosse riuscito a scoprire un incantesimo adatto, imparare a padroneggiarlo nel giro di una notte era un’impresa disperata.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Harry si affrettò ad avvicinarsi ai Prigionieri, aspettandosi quasi che i tritoni abbassassero le lance e lo attaccassero, ma quelli non fecero nulla. Le corde d’alga che tenevano avvinti gli ostaggi alla statua erano spesse, viscide e molto robuste. Per un furtivo istante Harry pensò al coltellino che Sirius gli aveva regalato a Natale: chiuso nel suo baule al castello a un quarto di miglia di distanza, non gli era di alcun aiuto.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Tu prendi il tuo Prigioniero» gli disse uno di loro. «Lascia gli altri…»
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Be’» rispose Sirius lentamente, «non escludo che Malocchio abbia perquisito gli uffici di ogni singolo insegnante quando è arrivato a Hogwarts. Prende sul serio la sua Difesa contro le Arti Oscure, Moody. Non so se esiste qualcuno di cui si fida, e con le cose che ha visto non mi sorprende. Ma c’è da dire una cosa a favore di Moody, che non ha mai ucciso se poteva evitarlo. Ha sempre consegnato Prigionieri vivi, per quanto era possibile. Era duro, ma non è mai sceso al livello dei Mangiamorte. Crouch, però… è di un’altra pasta… sarà davvero malato? E se sì, perché ha fatto la fatica di trascinarsi fino all’ufficio di Piton? E se no… che cos’ha in mente? Che cosa doveva fare di tanto importante alla Coppa del Mondo da non mettere piede in Tribuna d’Onore? Che cosa faceva mentre avrebbe dovuto prendere parte al Torneo come giudice?»
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    Harry si sentì gelare. I Dissennatori, alte creature incappucciate dai volti nascosti, scivolarono lentamente verso la sedia al centro della sala, le mani putrefatte attorno alle braccia del Prigioniero, che sembrava sul punto di svenire. Harry lo capiva: ricordava perfettamente il potere dei Dissennatori, benché ora non potessero toccarlo, dentro la memoria di un altro. La folla in attesa si ritrasse mentre i Dissennatori spingevano l’uomo sulla sedia e uscivano silenziosamente dalla sala. La porta si chiuse alle loro spalle.
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    Le sedie incatenanti stavolta erano quattro. I Dissennatori vi spinsero i Prigionieri: c’era un uomo grosso che fissò Crouch con occhi vacui, un uomo più magro e nervoso i cui occhi si spostavano rapidi tra il pubblico, una donna con una folta, scura chioma lucente e le palpebre semichiuse, seduta sulla sedia con le catene come una regina su un trono, e un ragazzo sui vent’anni, che sembrava nientemeno che pietrificato. Tremava, i capelli color paglia gli ricadevano sul viso, la pelle lentigginosa era di un bianco latteo. La piccola strega accanto a Crouch cominciò a dondolarsi avanti e indietro, singhiozzando dentro il fazzoletto.
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Karkaroff?» esclamò Harry agitato. «Dov’è? L’avete preso? È Prigioniero?»
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    Ma Crouch trasse un altro respiro profondo e riprese, con la stessa voce piatta: «I Dissennatori sono ciechi. Hanno avvertito una persona sana e una morente entrare ad Azkaban. Hanno avvertito una persona sana e una morente uscirne. Mio padre mi portò fuori di nascosto, travestito da mia madre, nel caso che qualche Prigioniero guardasse dalla porta della cella.
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Fu Winky a convincere mio padre» rispose Crouch, con la stessa voce monotona. «Le ci vollero mesi a persuaderlo. Erano anni che non uscivo di casa. Avevo amato il Quidditch. Lo lasci andare, gli disse. Porterà il Mantello dell’Invisibilità. Può vedere la partita. Gli lasci respirare un po’ d’aria fresca una volta tanto. Disse che mia madre avrebbe approvato. Disse a mio padre che mia madre era morta per darmi la libertà. Non mi aveva salvato per infliggermi una vita di Prigionia. Alla fine lui accettò.
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)


    «Arrivò a casa nostra nel cuore della notte, tra le braccia del suo servo Codaliscia. Il mio signore aveva scoperto che ero ancora vivo. Aveva catturato Bertha Jorkins in Albania. L’aveva torturata. E lei gli aveva detto molte cose. Gli aveva detto del Torneo Tremaghi. Gli aveva detto che Moody, l’anziano Auror, avrebbe insegnato a Hogwarts. La torturò finché non spezzò l’Incantesimo della Memoria che mio padre aveva scagliato su di lei. Gli disse che ero fuggito da Azkaban. Gli disse che mio padre mi teneva Prigioniero per impedire che andassi a cercare il mio signore. E così il mio signore seppe che ero ancora il suo fedele servitore: forse il più fedele di tutti. Concepì un piano sulla base delle informazioni che Bertha gli aveva fornito. Aveva bisogno di me. Giunse a casa nostra verso mezzanotte. Mio padre aprì la porta».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    Il vero Malocchio Moody era al tavolo degli insegnanti; la gamba di legno e l’occhio magico erano tornati al loro posto. Era estremamente nervoso, e sobbalzava tutte le volte che qualcuno gli rivolgeva la parola. Harry non poté biasimarlo: la sua paura di essere aggredito doveva essere ben aumentata in dieci mesi di Prigionia nel proprio baule. La sedia del professor Karkaroff era vuota. Harry si chiese, mentre prendeva posto con gli altri di Grifondoro, dove si trovava in quel momento, e se Voldemort era riuscito a raggiungerlo.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    Harry scavalcò con un salto il cancello chiuso del parco e s’incamminò nell’erba rinsecchita. Il parco era vuoto come le strade attorno. Quando fu alle altalene, si lasciò cadere sull’unica che Dudley e i suoi amici non erano ancora riusciti a distruggere, attorcigliò un braccio attorno alla catena e rimase lì a fissare ingrugnito il terreno. Non poteva più nascondersi nell’aiuola dei Dursley. L’indomani avrebbe dovuto pensare a un nuovo modo per ascoltare il telegiornale. Nel frattempo, l’unica sua prospettiva era un’altra notte di sonno disturbato, perché anche quando sfuggiva agli incubi su Cedric faceva sogni sconvolgenti di lunghi corridoi ciechi o che finivano contro porte chiuse a chiave, cosa che attribuiva alla sensazione di Prigionia che provava da sveglio. Spesso la vecchia cicatrice sulla fronte prudeva fastidiosa, ma Harry non s’illudeva più che Ron o Hermione o Sirius l’avrebbero trovato interessante. In passato, il dolore alla cicatrice era stato il segnale d’avvertimento che Voldemort stava ridiventando forte, ma adesso che lui era tornato probabilmente gli avrebbero detto che era ovvio che fosse sempre irritata… niente di cui preoccuparsi… roba vecchia…
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    L’ingiustizia di tutto questo gli fece montare una rabbia quasi da urlare. Se non fosse stato per lui, nessuno avrebbe nemmeno saputo che Voldemort era tornato! E la sua ricompensa era restare Prigioniero a Little Whinging per ben quattro settimane, completamente isolato dal mondo magico, ridotto ad accucciarsi tra le begonie moribonde per sentir parlare di pappagallini che facevano sci d’acqua! Com’era possibile che Silente l’avesse dimenticato così facilmente? Perché Ron e Hermione erano in vacanza insieme e non avevano invitato anche lui? Quanto ancora doveva sopportare che Sirius gli dicesse di star calmo e fare il bravo, o resistere alla tentazione di scrivere a quella stupida Gazzetta del Profeta per far notare che Voldemort era tornato? Questi pensieri furibondi vorticavano nella testa di Harry, e le sue viscere si contorcevano per la rabbia nell’afosa notte di velluto che calava attorno a lui, l’aria carica dell’odore di erba calda e secca, unico rumore il sordo brontolio del traffico sulla strada oltre le inferriate del parco.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    «QUATTRO SETTIMANE, SONO RIMASTO PrigioniERO IN PRIVET DRIVE, A PESCARE I GIORNALI NEI BIDONI PER CERCARE DI SCOPRIRE CHE COSA SUCCEDEVA…»
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «Non importa, non scusarti» borbottò Sirius. Si voltò, le mani affondate nelle tasche. «Non mi va di essere di nuovo qui» aggiunse, fissando un punto dall’altra parte del salotto. «Non pensavo che mi sarei trovato di nuovo Prigioniero di questa casa».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Parlando con i giornalisti nel suo studio privato, il Ministro della Magia Cornelius Caramell ha confermato che dieci Prigionieri dell’ala di massima sicurezza sono evasi nelle prime ore della serata di ieri e che il Primo Ministro Babbano è già stato informato della natura pericolosa di questi individui.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Malfoy scoppiò in una fragorosa risata servile. Con un gran sorriso soddisfatto, la Umbridge si sistemò in una poltrona ricoperta di chintz a fiori e guardò i suoi Prigionieri sbattendo le palpebre come un rospo in un’aiuola.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Kreacher mi ha confessato tutto la notte scorsa» disse Silente. «Vedi, quando gli hai gridato quell’avvertimento criptico, il professor Piton ha intuito che dovevi aver visto Sirius Prigioniero nei meandri dell’Ufficio Misteri. E, come te, ha subito tentato di mettersi in contatto con lui. Naturalmente i membri dell’Ordine della Fenice possono contare su mezzi di comunicazione più affidabili del camino di Dolores Umbridge. E così il professor Piton ha scoperto che Sirius era vivo e al sicuro in Grimmauld Place.
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Poi, non vedendoti tornare dalla foresta, ha temuto che tu credessi ancora che Sirius fosse Prigioniero di Lord Voldemort. Così si è affrettato ad avvertire l’Ordine».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)


    «Credevo che i Dissennatori facessero la guardia ai Prigionieri ad Azkaban» mormorò cautamente.
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    «Potete continuare a usarla come Quartier Generale» disse Harry. «Non m’importa. Potete tenerla, non la voglio». Non voleva mai più rimettere piede al numero dodici di Grimmauld Place, se poteva evitarlo. Sarebbe stato ossessionato per sempre dal ricordo di Sirius che si aggirava da solo in quelle cupe stanze muffite, Prigioniero del luogo che aveva così disperatamente desiderato lasciare.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Un’altra pausa, poi Piton rispose gelido: «Parli come un bambino. Capisco che la cattura e la Prigionia di tuo padre ti abbiano sconvolto, ma…»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

   «Ah, sì» disse Piton, mentre la Prigioniera rigirava lentamente.
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   Piton osservò il viso capovolto. Tutti i Mangiamorte ora guardavano la Prigioniera, come se avessero avuto il permesso di dare sfogo alla loro curiosità. Quando si trovò rivolta verso il fuoco, la donna implorò, con voce rotta e piena di terrore: «Severus! Aiutami!»
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   «Codaliscia» disse Voldemort imperturbabile, tranquillo e assorto, senza distogliere lo sguardo dal corpo in alto, «non ti avevo ordinato di tenere il nostro Prigioniero in silenzio?»
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   Harry pensò a Olivander, rapito e Prigioniero di Voldemort, a Gregorovich, che era morto. Come avrebbe fatto a trovare una nuova bacchetta?
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   «Abbiamo anche saputo nelle ultime ore che Rubeus Hagrid...» e tutti e tre trattennero rumorosamente il respiro, rischiando di perdersi il resto della frase «... noto guardiacaccia alla Scuola di Hogwarts, è sfuggito per un soffio all'arresto nel territorio della Scuola, dove corre voce che abbia ospitato una festa 'Pro Harry Potter'. Tuttavia Hagrid non è stato fatto Prigioniero e pensiamo che si sia dato alla macchia».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Be', siccome non portano il dovuto rispetto al Signore Oscuro, il suo nome è diventato Tabù. Ne sono stati trovati un po', in questo modo. Vedremo. Legateli con gli altri due Prigionieri!»
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Qualcuno tirò su Harry per i capelli, lo trascinò, lo mise a sedere e cominciò a legarlo ad altri, schiena contro schiena. Era ancora semicieco; con gli occhi così gonfi non riusciva a vedere quasi nulla. Quando l'uomo che li aveva legati si fu allontanato, sussurrò agli altri Prigionieri: «Qualcuno ha una bacchetta?»
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)


   I Prigionieri furono tirati in piedi. Harry udì il respiro di Hermione, affannato e terrorizzato.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Si Smaterializzarono, trascinando con sé i Prigionieri. Harry cercò di liberarsi dalla presa di Greyback, ma fu inutile: aveva Ron e Hermione appiccicati ai suoi fianchi, non poteva separarsi dal gruppo, e mentre il fiato gli veniva schiacciato fuori dai polmoni, la cicatrice arse ancora più dolorosa...
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   I Prigionieri barcollarono e si urtarono atterrando su un viottolo di campagna. Agli occhi di Harry, ancora gonfi, occorse qualche istante per adattarsi, poi vide un grande cancello di ferro all'ingresso di un lungo viale. Provò un infinitesimo moto di sollievo. Il peggio non era ancora accaduto: Voldemort non era lì. Harry, che stava lottando per resistere alla visione, sapeva che lui si trovava in un luogo strano, simile a una fortezza, sulla vetta di una torre. Quanto avrebbe impiegato a tornare, una volta scoperto che Harry era lì, era un'altra faccenda...
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Andiamo!» ordinò Greyback ai suoi uomini, e i Prigionieri furono spinti oltre i battenti, lungo il viale, tra alte siepi che attutivano i loro passi. Harry vide una spettrale sagoma bianca sopra di lui e riconobbe un pavone
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

    albino. Inciampò e fu strattonato in piedi da Greyback; barcollò sghembo, legato schiena contro schiena agli altri quattro Prigionieri. Chiuse gli occhi gonfi e decise di cedere al dolore per un istante: voleva capire che cosa stava facendo Voldemort, se sapeva già che Harry era stato catturato...
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   L'ira di Voldemort pulsava dentro di lui, Harry sentì la cicatrice quasi esplodere dal dolore e riportò la mente al proprio corpo, là dove i Prigionieri venivano spintonati sulla ghiaia.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Greyback afferrò Harry e lo rigirò verso la luce, costringendo anche gli altri Prigionieri a girare.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

    quando i Ghermidori spinsero dentro i Prigionieri.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Greyback costrinse i Prigionieri a girarsi di nuovo in modo che Harry si trovasse proprio sotto il lampadario.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «E la Nata Babbana, allora?» ringhiò Greyback. Harry sentì i piedi sollevarsi da terra quando i Ghermidori costrinsero i Prigionieri a girarsi di nuovo, in modo che questa volta la luce investisse Hermione.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Ma allora quello è il ragazzo Weasley!» gridò Lucius, girando attorno ai Prigionieri per mettersi davanti a Ron. «Sono loro, gli amici di Potter... Draco, guardalo, non è il figlio di Arthur Weasley, com'È che si chiama...?»
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Sì» ripeté Draco, dando le spalle ai Prigionieri. «Può darsi».
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Bellatrix Lestrange passeggiò lentamente attorno ai Prigionieri e si fermò alla destra di Harry per osservare Hermione attraverso le palpebre pe santi.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Sì, sì, è la Granger!» gridò Lucius. «E quello vicino, pensiamo, è Potter! Potter e i suoi amici Prigionieri, finalmente!»
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Osservò la spada, col respiro accelerato, studiando l'elsa. Poi si voltò a guardare i Prigionieri silenziosi.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Rinchiudete i Prigionieri nel sotterraneo mentre rifletto sul da farsi!» «Questa è casa mia, Bella, tu non dai ordini in casa...»
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Porta questi Prigionieri nel sotterraneo, Greyback».
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Gli restituì la bacchetta, poi estrasse dalla veste un piccolo pugnale d'argento. Separò Hermione dagli altri Prigionieri tagliando le corde, poi la trascinò per i capelli al centro della stanza mentre Greyback sospingeva gli altri oltre una porta, lungo un corridoio buio, proiettando con la bacchetta una forza invisibile e irresistibile davanti a sé.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Qualche istante dopo, si udì uno scatto e le sfere luminescenti che il Deluminatore aveva risucchiato dalle lampade della tenda volarono nella cantina: non potendo tornare alla loro fonte rimasero sospese come piccoli soli, inondando di luce la stanza sotterranea. Harry vide Luna, tutta occhi, il volto pallido, e la sagoma immobile di Olivander, il fabbricante di bacchette, rannicchiato sul pavimento nell'angolo. Tese il collo e scorse gli altri Prigionieri: Dean e Unci-unci il folletto, che sembrava semisvenuto, tenuto in piedi dalle corde che lo legavano agli umani.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Dobbiamo cercare di bloccarlo» sussurrò a Ron. Non avevano scelta; non appena qualcuno fosse entrato e si fosse reso conto dell'assenza di tre Prigionieri, erano perduti. «Lascia le luci accese» aggiunse, e sentendo qualcuno scendere si appiattirono contro le pareti ai lati della porta.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Il fabbricante di bacchette era disteso sul letto più lontano dalla finestra. Era rimasto Prigioniero nel sotterraneo per più di un anno ed era stato torturato, Harry lo sapeva, almeno in una circostanza. Era emaciato, le ossa del suo volto sporgevano affilate contro la pelle giallastra. Gli occhi color argento sembravano enormi nelle orbite incavate. Le mani che posava sulla coperta avrebbero potuto appartenere a uno scheletro. Harry sedette sul letto vuoto, vicino a Ron e Hermione. Da lì il sole dell'alba non si vedeva: la stanza dava sul giardino in cima alla scogliera e sulla tomba scavata di fresco.
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Anche se avrebbe sentito la mancanza di Bill, Fleur, Luna e Dean, per non parlare delle comodità domestiche che si era goduto nelle ultime settimane, Harry era contento di sfuggire alla Prigionia di Villa Conchiglia. Era stanco di dover sempre controllare che nessuno origliasse, stanco di restare rinchiuso nella minuscola stanza da letto buia. Soprattutto, non vedeva l'ora di liberarsi di Unci-unci, ma come e quando si sarebbero separati da lui senza consegnargli la spada di Grifondoro era una domanda che restava ancora senza risposta. Non ne avevano potuto discutere, perché il folletto di rado si allontanava da loro per più di cinque minuti di fila. «In confronto mia madre è una novellina» ringhiava Ron, quando vedeva le lunghe dita sbucare sulle cornici delle porte. Memore degli ammonimenti di Bill, Harry non poteva fare a meno di sospettare che Unci-unci stesse all'erta contro possibili imbrogli. Hermione disapprovava così radicalmente il loro doppio gioco che Harry aveva rinunciato a consultarla per trovare il modo migliore di metterlo in atto; Ron, nelle rare occasioni in cui erano riusciti a rimanere soli, non aveva saputo dire altro che «Mi sa che dovremo improvvisare, caro mio».
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Un drago gigantesco era incatenato al pavimento, in modo da sbarrare l'accesso a quattro o cinque delle camere blindate più profonde. Le squame della bestia erano sbiadite e screpolate per la lunga Prigionia nel sottosuolo; i suoi occhi erano di un rosa lattiginoso; entrambe le zampe posteriori erano strette in pesanti ceppi le cui catene erano assicurate alla roccia da enormi picchetti. Teneva le immense ali spinate lungo il corpo, ma se le avesse aperte avrebbero riempito tutta la caverna; girò verso di loro il brutto testone, ruggì con un fragore che fece tremare la roccia e sputò un getto di fuoco che li costrinse ad arretrare di corsa nel cunicolo.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Ma non era ancora finita: Harry sfrecciò tra i duellanti, oltrepassò i Prigionieri che si divincolavano ed entrò nella Sala Grande.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)