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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Colori


   Erano passati quasi dieci anni da quando i Dursley si erano svegliati una mattina e avevano trovato il nipote sul gradino di casa, ma Privet Drive non era cambiata affatto. Il sole sorgeva sugli stessi giardinetti ben tenuti e illuminava il numero 4 d'ottone sulla porta d'ingresso dei Dursley; si insinuava nel loro soggiorno, che era pressoché identico a quella sera in cui Mr Dursley aveva visto il fatidico telegiornale che parlava di gufi. Soltanto le fotografie sulla mensola del caminetto denotavano quanto tempo fosse passato in realtà. Dieci anni prima c'era un'infinità di fotografie di quello che sembrava un grosso pallone da spiaggia rosa, con indosso cappellini di vari Colori. Ma Dudley Dursley non era più un lattante, e ora le fotografie ritraevano un bambinone biondo in sella alla sua prima bicicletta, sulle giostre alla fiera, che giocava al computer col padre, o che si faceva abbracciare e baciare dalla madre. Nulla, in quella stanza, denotava che in casa viveva anche un altro bambino.
Vetri che scompaiono (Cap. 2 Harry Potter 1)

   Erano giunti a un edificio bianco come la neve che svettava sopra le piccole botteghe. Ritto in piedi, dietro un portale di bronzo brunito, con indosso un'uniforme scarlatta e oro, c'era...
‘Proprio così, quello è un folletto’ disse Hagrid tutto tranquillo, mentre salivano gli scalini di candida pietra diretti verso di lui. Il folletto era più basso di Harry di quasi tutta?la testa. Aveva un viso dal Colorito scuro e dall'aria?intelligente, una barba a punta e, come Harry poté notare, dita e piedi molto lunghi. Si inchinò al loro passaggio. Ora si trovavano di fronte una seconda porta, questa volta d'argento, su cui erano incise le seguenti parole:
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Infatti aveva un Colorito verde, e quando scese, dopo che il carrello si fu finalmente fermato accanto a una porticina sul muro di comunicazione, dovette appoggiarsi alla parete per farsi passare la tremarella alle gambe.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Hagrid non permise a Harry neanche di comperare un calderone d'oro massiccio (‘Nella lista c'è scritto "peltro"‘), ma acquistarono una graziosa bilancia per pesare gli ingredienti delle pozioni, e un telescopio pieghevole in ottone. Poi andarono in farmacia, luogo talmente interessante da ripagare del pessimo odore che vi regnava, un misto di uova fradice e cavoli marci. Per terra c'erano barili di roba viscida; vasi di erbe officinali, radici secche e polveri dai Colori brillanti erano allineati lungo le pareti; fasci di piume, di zanne e artigli aggrovigliati pendevano dal soffitto. Mentre Hagrid chiedeva all'uomo dietro il bancone una provvista di alcuni ingredienti fondamentali per preparare pozioni, Harry esaminava alcuni corni di unicorno in argento, che costavano ventuno galeoni ciascuno, e minuscoli occhi di coleottero di un nero lucente (a cinque zellini la manciata).
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Avevano di fronte un uomo anziano con occhi grandi e sColoriti che illuminavano la penombra del negozio come due astri lunari.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)


   I Weasley erano chiaramente una di quelle vecchie famiglie di maghi di cui aveva parlato il ragazzo dal Colorito pallido a Diagon Alley.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   Entrarono tre ragazzi, e Harry riconobbe immediatamente quello al centro: era il giovane dal Colorito pallido che aveva incontrato nel negozio di abbigliamento di Madama Mcclan. Stava osservando Harry con un interesse assai maggiore di quello che aveva manifestato in Diagon Alley.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   un vago Colorito roseo.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   E ora erano rimaste solo tre persone da smistare. ‘Turpin Lisa’ divenne una Pecoranera e poi fu il turno di Ron. Il ragazzo aveva assunto ormai un Colorito terreo. Harry incrociò le dita sotto il tavolo, e un attimo dopo il cappello gridò: ‘GRIFONDORO!’
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Ron e Hermione si unirono a Neville, Seamus e Dean, il tifoso del calcio, che erano sulla gradinata più alta. Per fare una sorpresa a Harry, avevano dipinto un grosso striscione, ricavato da uno dei lenzuoli che il topo Crosta aveva rosicchiato. Sopra ci avevano scritto Potter sei tutti noi, e sotto Dean, che era molto bravo a disegnare, aveva schizzato un grosso leone, simbolo di Grifondoro. Poi Hermione aveva fatto un piccolo, ingegnoso incantesimo per cui i Colori apparivano cangianti.
Il Quidditch (Cap. 11 Harry Potter 1)

   Ma non per nulla Harry era il Cercatore più giovane da un secolo a quella parte: aveva un vero e proprio talento per avvistare cose che gli altri non vedevano neppure. Dopo aver zigzagato per circa un minuto attraverso quel turbine di piume di tutti i Colori dell'arcobaleno, notò una grossa chiave argentata che aveva un'ala piegata, come se fosse stata già catturata e infilata bruscamente nella serratura.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   ‘In fondo c'è una luce... vedo qualcosa che si muove’. Raggiunsero l'estremità del passaggio e davanti a loro videro una camera tutta illuminata con il soffitto a volta, alto sopra le loro teste. Era piena di uccellini dagli splendidi Colori, come gemme, che svolazzavano e volteggiavano per tutta la stanza. Sul lato opposto vi era un pesante portone di legno.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

    Quella sera Harry si avviò da solo alla festa di fine anno. Era stato trattenuto dalle assidue cure di Madama Chips, che aveva insistito per dargli un’ultima controllata, quindi la Sala Grande era già piena. Era parata a festa con i Colori di Serpeverde, verde e argento, per festeggiare il fatto che aveva vinto la coppa per il settimo anno di fila. Un immenso stendardo con il serpente di Serpeverde copriva la parete dietro alla Tavola delle Autorità.
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Ma Ron, con gli occhi fissi sulla casa, aveva assunto un orribile Colorito verdognolo. Gli altri tre si girarono di scatto.
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    Controllarono regolarmente il percorso del treno, mentre volavano sempre più a nord, e ogni immersione sotto le nuvole mostrava loro un paesaggio diverso. A Londra, che fu ben presto lontana, si sostituirono i contorni nitidi dei campi verdi, che si avvicendavano alla brughiera selvaggia color violaceo, ai villaggi dalle chiese piccole come giocattoli, e alla vista di una grande città brulicante di automobili, come tante formiche dai mille Colori.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)


    Fu una visione incredibile. Il sotterraneo brulicava di centinaia di figure trasparenti, dal Colorito perlaceo, che ondeggiavano su una pista da ballo danzando un valzer al suono spaventoso e tremulo di trenta seghe che un’orchestra su un palco, anch’esso drappeggiato di nero, suonava con altrettanti archetti di violino. Dal soffitto, un candelabro diffondeva una luce blu notte da un altro migliaio di candele nere. Ogni respiro dei tre ragazzi si trasformava in nuvolette di vapore; fu come entrare in una cella frigorifera.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    Vide subito che si trattava di un diario e dalla data sColorita sulla copertina capi che risaliva a cinquant’anni prima. Lo aprì con impazienza. Nella prima pagina riuscì soltanto a decifrare un nome, scritto con un inchiostro sbavato: ‘T.O. Riddle’.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Il suo ufficio era quasi del tutto smantellato. Per terra c’erano due grossi bauli spalancati. In uno, ripiegati in fretta, c’erano abiti di tutti i Colori: verde giada, lilla, blu notte. Nell’altro erano ammonticchiati alla rinfusa dei libri. Le fotografie che avevano ricoperto le pareti erano stipate dentro alcune scatole appoggiate sulla scrivania.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    Harry si afflosciò lungo la parete e cadde. Afferrò la zanna che gli spargeva il veleno nel corpo e se la strappò dal braccio. Ma era tardi, lo sapeva. Lento, ma inesorabile, un dolore incandescente si irradiava dalla ferita. Mentre lasciava cadere il frammento di zanna e guardava il suo stesso sangue inzuppargli i vestiti, gli si annebbiò la vista. La stanza si dissolse in un turbinio di Colori opachi.
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

   Due enormi rospi violetti dall'aria bavosa si stavano facendo una scorpacciata di tafani morti. Una tartaruga gigante con il carapace tempestato di pietre preziose luccicava vicino alla finestra. Parecchie lumache velenose di color arancione strisciavano lente su per la parete del loro terrario di vetro, e un grasso coniglio bianco continuava a trasformarsi in un cappello a cilindro e poi di nuovo in coniglio, accompagnando ogni metamorfosi con uno schiocco secco. Poi c'erano gatti di tutti i Colori, una rumorosa gabbia di corvi, un cestino di buffe palle di pelo color crema che ronzavano forte e, sul bancone, una grande gabbia piena di lustri topi neri che giocavano a saltare la corda con le lunghe code pelate.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Una pioggia di caramelle dai Colori brillanti si rovesciò in grembo a Harry. Era il tramonto, e Ron e Hermione erano appena apparsi nella sala comune, le guance accese dal vento freddo, con l'aria di chi ha appena trascorso la più bella giornata della sua vita.
La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3)

   Era un ometto molto basso, poco più alto di Harry e Hermione. I suoi sottili capelli inColori erano in disordine e in mezzo alla testa aveva una larga chiazza calva. Aveva l'aspetto raggrinzito di un uomo grasso che avesse perso molto peso in poco tempo. La sua pelle sembrava sporca e malaticcia, come il pelo di Crosta, e qualcosa del topo era rimasto attorno al naso puntuto, agli occhietti acquosi. Si guardò intorno, il respiro rapido e irregolare. Harry vide i suoi occhi scattare verso la porta e tornare su tutti loro.
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   Il buio si dissolse. Harry ebbe la sensazione di volare all'indietro, a grandissima velocità. Un turbine velocissimo di Colori e forme gli sfrecciò accanto, le orecchie gli pulsavano, cercò di gridare ma non riuscì a sentire
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

    Un sacchetto di dolci era scivolato fuori dalla tasca e il contenuto rotolava dappertutto: grosse, grasse caramelle morbide dentro incarti dai Colori vivaci.
Ritorno alla Tana (Cap. 4 Harry Potter 4)

    Alcuni piccoli oggetti dai Colori vivaci sfrecciarono fuori dalla tasca di George; lui tentò di afferrarli ma li mancò, e quelli filarono nella mano tesa della signora Weasley.
La Passaporta (Cap. 6 Harry Potter 4)


    «Ah, perché non dovremmo portare i nostri Colori?» disse la signora Finnigan. «Dovreste vedere che cos’hanno appeso i Bulgari alle loro tende. Farete il tifo per l’Irlanda, vero?» aggiunse, guardando Harry, Ron e Hermione con gli occhi sgranati.
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    Dentro c’erano una cinquantina di spille, tutte di Colori diversi, ma tutte con le stesse lettere: CREPA.
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4)

    Poteva capire l’atteggiamento dei Tassorosso, anche se non gli piaceva; avevano il loro campione da sostenere. Non si aspettava altro che biechi insulti dai Serpeverde — era estremamente impopolare tra loro e lo era sempre stato, perché con i Colori di Grifondoro li aveva battuti un’infinità di volte, sia a Quidditch che nella Coppa delle Case. Ma aveva sperato che i Corvonero sarebbero stati disposti a tifare per lui come per Cedric. Invece no: i Corvonero parevano convinti in gran parte che avesse imbrogliato il Calice solo perché era avido di celebrità.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Vide ogni cosa davanti a lui come se si trattasse di un sogno a Colori vivacissimi. C’erano centinaia e centinaia di facce che lo fissavano da tribune che erano state erette per magia dall’ultima volta che era stato li. E c’era lo Spinato, all’altro capo del recinto, accoccolato sulla sua covata, le ali ripiegate a metà, i malvagi occhi gialli fissi su di lui, un mostruoso lucertolone dalle squame nere che agitava la coda irta di punte, scavando solchi lunghi un metro nel terreno duro. La folla faceva un gran frastuono, ma Harry non sapeva né si curò di scoprire se fosse amichevole o meno. Era ora di fare ciò che doveva fare… di concentrare la mente, totalmente e assolutamente, sulla cosa che era la sua sola possibilità…
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    E scappò; ampi sciami multiColori di fatine si levarono nell’aria mentre passava spazzando via i cespugli. Hagrid rimase seduto sulla panchina a guardarla. Era troppo buio per vedere la sua faccia. Poi, dopo un minuto, si alzò e si allontanò, non in direzione del castello, ma dall’altra parte, nel parco oscuro, verso la sua capanna.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    Ron tacque. Non aveva nominato Krum dal ballo, ma il 26 dicembre Harry aveva trovato sotto il suo letto un braccino in miniatura che sembrava strappato via da una bambolina vestita con i Colori della squadra di Quidditch della Bulgaria.
Lo Scoop di Rita Skeeter (Cap. 24 Harry Potter 4)

    Hermione, Harry e Ron si diressero a un tavolo in fondo, come al solito. Quando Piton ebbe voltato loro le spalle per trascrivere alla lavagna gli ingredienti della pozione del giorno, Hermione sfogliò rapida la rivista sotto il banco. Finalmente, nella sezione centrale, Hermione trovò ciò che stavano cercando. Harry e Ron si fecero più vicini. Una foto a Colori di Harry apriva un breve servizio intitolato LE PENE D’AMORE DI HARRY POTTER e firmato Rita Skeeter.
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    Immediatamente Harry avvertì uno strappo in un punto imprecisato dietro l’ombelico. I suoi piedi si erano staccati da terra. Non riuscì ad aprire la mano che stringeva la Coppa Tremaghi; il trofeo lo trascinava in alto, in un ululato di vento e in un vortice di Colori, con Cedric al suo fianco.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Udì l’urlo di rabbia di Voldemort nello stesso istante in cui avvertì lo strappo dietro l’ombelico che significava che la Passaporta era in funzione: ed ecco che lo trascinava via in un vortice di vento e Colori, e Cedric era con lui… stavano tornando indietro…
Prior Incantatio (Cap. 34 Harry Potter 4)

    Quando lui, Ron e Hermione entrarono nella Sala, videro subito che mancavano le consuete decorazioni. La Sala Grande di solito era addobbata con i Colori della casa vincitrice in occasione della festa di fine anno. Quella sera, invece, c’erano stendardi neri sulla parete dietro il tavolo degli insegnanti. Harry capì subito che erano lì in segno di rispetto per Cedric.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)


    I bagagli di Harry erano pronti; Edvige era di nuovo rinchiusa nella sua gabbia, in cima al baule. Nella Sala d’Ingresso affollata, Harry, Ron e Hermione, insieme agli altri del quarto anno, aspettavano l’arrivo delle carrozze che li avrebbero portati alla stazione di Hosgmeade. Era un’altra bella giornata estiva. Harry suppose che quella sera al suo arrivo Privet Drive sarebbe stata calda e fronzuta, le aiuole un tripudio di Colori. Ma il pensiero non gli suscitò alcuna gioia.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Una linea di dolci per farti star male» sussurrò George, sorvegliando con attenzione la schiena della signora Weasley. «Non male sul serio, però, solo abbastanza da farti uscire da un’ora di lezione quando ti va. Io e Fred ci stiamo lavorando. Sono dolcetti che hanno le due estremità marcate con Colori diversi. Se mangi la metà arancione delle Pasticche Vomitose, per esempio, vomiti. Non appena ti hanno fatto uscire di corsa dall’aula per spedirti in infermeria, tu mandi giù la metà viola…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Ehi, Harry» rispose Dean, che si stava infilando un pigiama con i Colori dei West Ham. «Belle vacanze?»
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Si sentivano centinaia di passi salire sugli spalti. Alcune voci cantavano, ma Harry non riuscì a capire le parole. Cominciava a sentirsi un po’ nervoso, anche se il suo mal di pancia era nulla in confronto a quello di Ron, che si teneva le mani sullo stomaco, aveva le mascelle senate e un Colorito grigiastro.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    Il suo corpo era liscio, forte e flessuoso. Scivolava tra lucenti sbarre metalliche sulla pietra scura e fredda… era appiattito sul pavimento, e strisciava sul ventre… era buio, eppure riusciva a vedere gli oggetti intorno a lui che scintillavano di Colori strani e intensi… voltava la testa… a prima vista il corridoio era deserto… invece no… un uomo era seduto sul pavimento davanti a lui, il mento chino sul petto, la sagoma che brillava nel buio…
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Silente andò a un altro ritratto, stavolta quello di un mago dall’aria scaltra, con la barba a punta, che indossava i Colori verde e argento di Serpeverde, e apparentemente immerso in un sonno così profondo da non sentire la voce che tentava di svegliarlo.
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    Harry sentì un sussulto potente all’altezza dell’ombelico; la terra svanì da sotto i suoi piedi, la mano restò incollata al bollitore; urtò contro gli altri mentre venivano scagliati in un turbinio di Colori e raffiche di vento, con il bollitore che li trascinava in avanti… finché i suoi piedi toccarono terra con tanta forza che le ginocchia gli cedettero, il bollitore cadde con uno schianto e da qualche parte molto vicino una voce gracchiò: «Rieccoli, i marmocchi del traditore del suo sangue. È vero che loro padre sta morendo?»
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    Sirius e Lupin avevano donato a Harry una bellissima serie di libri dal titolo Magia Difensiva Pratica: Come Usarla contro le Arti Oscure, che contenevano splendide illustrazioni animate a Colori di tutte le controfatture e dei sortilegi descritti. Harry sfogliò avido il primo volume e vide subito che gli sarebbe stato utilissimo nei suoi programmi per l’ES. Hagrid gli aveva mandato un portamonete marrone, peloso e dotato di zanne, che Harry presumeva dovessero fungere da dispositivo antifurto, ma che purtroppo impedivano di metterci dentro i soldi a meno di farsi amputare le dita. Il regalo di Tonks era un modellino perfettamente funzionante di Firebolt, che Harry guardò volare per la stanza, desiderando di riavere la sua; Ron gli aveva regalato una scatola enorme di Gelatine Tuttigusti+1; i signori Weasley il solito maglione fatto a mano e dei pasticci di carne, e Dobby un quadro davvero agghiacciante che Harry sospettava avesse dipinto lui stesso. L’aveva appena girato a testa in giù per vedere se migliorava quando, con un sonoro crac, Fred e George si Materializzarono ai piedi del suo letto.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    Le pareti della stanza in penombra erano occupate da scaffali carichi di centinaia di barattoli di vetro, in cui viscidi pezzi di animali e piante erano sospesi in pozioni di vari Colori. In un angolo c’era l’armadio pieno di ingredienti che Piton una volta aveva accusato Harry — non a torto — di aver saccheggiato. L’attenzione di Harry fu però attratta dalla scrivania, sulla quale era posato un bacile di pietra poco profondo, coperto di rune e simboli incisi, immerso nella luce delle candele. Harry lo riconobbe all’istante: era il Pensatolo di Silente. Si chiese che cosa ci faceva lì, e sobbalzò quando la fredda voce di Piton comandò dal buio: «Chiudi la porta, Potter».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Ora!» ruggì una voce all’orecchio di Harry, e un attimo dopo un robusto braccio peloso lo afferrò e lo rimise in piedi. Anche Hermione era stata tirata su. Al di sopra dei dorsi e delle teste sussultanti e multiColori dei centauri, Harry vide Cassandro sparire fra gli alberi trascinando con sé la Umbridge, le cui urla risuonarono sempre più attutite e lontane, finché furono sommerse dal tambureggiare degli zoccoli attorno a loro.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Ed ecco che brillanti luci arancioni, sempre più grandi, li circondavano da ogni lato; videro alti palazzi, fiumi di lampioni accesi simili a luminosi occhi di insetto, i riquadri giallo pallido delle finestre. D’un tratto, o così parve, il marciapiede balzò verso di loro; Harry si aggrappò al Thestral con tutte le sue forze, preparandosi all’impatto, ma l’animale toccò terra con la leggerezza di un’ombra e lui scivolò giù dal suo dorso e scrutò la strada dove il cassone traboccante stava ancora accanto alla malridotta cabina telefonica, entrambi sColoriti dalla piatta luce arancione dei lampioni.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Harry provò la familiare sensazione di un gancio che gli strattonava l’ombelico. Il lucido pavimento di legno sotto i suoi piedi sparì; l’Atrium, Caramell e Silente erano scomparsi, e lui volava in un vortice di Colori e rumori…
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    Nessuno dei Dursley disse nulla. Dudley era un po’ accigliato, come se stesse ancora cercando di capire quando mai era stato maltrattato. Zio Vernon sembrava avere qualcosa impigliato in gola; zia Petunia, invece, era stranamente Colorita.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Silente non le mise fretta, anche se Harry capì che era molto interessato. Lei bevve un’altra sorsata di gin e il suo Colorito si fece più intenso.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «D’accordo» disse Harry, avvicinandosi per esaminare gli occhi vitrei e il Colorito pallido. «D’accordo… dillo di nuovo stando serio».
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

   Conobbi Albus Silente all'età di undici anni, il nostro primo giorno a Hogwarts. La reciproca attrazione fu senza dubbio dovuta al fatto che ci sentivamo entrambi estranei al luogo. Io avevo contratto il vaiolo di drago poco prima di arrivare a scuola e ormai non ero più contagioso, ma il mio volto segnato dalle cicatrici e il Colorito verdastro non incoraggiavano molti ad avvicinarsi. Per parte sua, Albus era giunto a Hogwarts col fardello di una celebrità indesiderata. Poco più di un anno prima suo padre Percival era stato condannato per la selvaggia aggressione ai danni di tre giovani Babbani, di cui molto s'era parlato.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   Altri Anatemi che Uccidono volarono oltre la testa di Harry, scagliati dai due Mangiamorte rimasti; miravano a Hagrid. Harry rispose con nuovi Schiantesimi: rosso e verde cozzarono a mezz'aria in una pioggia di scintille multiColori e Harry pensò follemente ai fuochi d'artificio e ai Babbani di sotto che non potevano avere idea di che cosa stava accadendo...
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   Da quel momento, la signora Weasley tenne Harry, Ron e Hermione così occupati con i preparativi che non ebbero quasi tempo per pensare. La spiegazione più generosa di quel comportamento era che voleva distrarli dal ricordo di Malocchio e dagli orrori del recente viaggio. Dopo due giorni ininterrotti di posate lucidate, consulenze sull'accostamento di Colori, nastri e fiori, degnomizzazione del giardino e collaborazione nel cuocere enormi infornate di canapÈ, tuttavia, Harry cominciò a sospettare che il movente fosse un altro. Tutti quei compiti tenevano lui, Ron e Hermione a debita distanza; non era più riuscito a parlare da solo con i due amici dalla prima notte, quando aveva raccontato loro delle torture inflitte da Voldemort a Olivander.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Dal nulla, una alla volta, figure dai Colori vivaci cominciarono ad apparire al limitare del cortile. Nel giro di pochi minuti, una processione prese a serpeggiare attraverso il giardino diretta al padiglione. Fiori esotici e uccelli incantati fluttuavano sui cappelli delle streghe, sulle cravatte dei maghi brillavano gemme preziose; il chiacchiericcio eccitato divenne sempre più forte, soffocando il ronzio delle api man mano che la folla si avvicinava alla tenda.
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   «Oh, sto bene» rispose Luna, succhiandosi il dito con aria sognante. Osservò Harry da capo a piedi. «Sei elegante. Io l'ho detto a papà che tutti si sarebbero messi un abito da cerimonia, ma lui è convinto che ai matrimoni si debbano indossare i Colori del sole, per augurare buona fortuna, sai».
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   Varcarono la soglia insieme, guardandosi attorno. La stanza di Regulus era un po' più piccola di quella di Sirius, ma aveva la stessa atmosfera di trascorsa grandeur. Là dove Sirius aveva cercato di sottolineare il proprio contrasto con il resto della famiglia, Regulus si era sforzato di rimarcare la sua appartenenza. I Colori di Serpeverde, smeraldo e argento, erano ovunque, a drappeggiare il letto, le pareti e le finestre. Lo stemma dei Black era dipinto con straordinaria cura sopra il letto, assieme al suo motto, Toujours pur. Sotto c'era una collezione di ritagli di giornale ingialliti, attaccati insieme a formare un lacero collage. Hermione attraversò la stanza per esaminarli.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Da adolescente Sirius aveva tappezzato le pareti con un tale numero di poster e foto da lasciar libere solo poche strisce della seta grigio argento sottostante. Harry dedusse che i genitori di Sirius non erano riusciti a spezzare l'Incantesimo di Adesione Permanente che assicurava le immagini alle pareti, perché era certo che non gradissero i gusti del figlio maggiore. E Sirius doveva aver esagerato apposta per irritarli. C'erano molti stendardi di Grifondoro, rosso e oro sbiadito, a sottolineare la sua distanza dal resto della famiglia Serpeverde. C'erano molte foto di motociclette Babbane e anche (Harry ammirò il coraggio del padrino) poster di ragazze Babbane in bikini; si capiva che erano Babbane perché restavano immobili nelle foto, i sorrisi sColoriti e gli occhi vitrei pietrificati sulla carta. Un bel contrasto con l'unica foto magica appesa: quattro studenti di Hogwarts che ridevano tenendosi a braccetto.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Gli parve di essere tornato indietro nel tempo. La stanza era identica all'ufficio della Umbridge a Hogwarts: tovagliette di pizzo, centrini e fiori secchi ricoprivano ogni superficie. Alle pareti erano appesi gli stessi piatti decorativi, ciascuno col suo nauseante gattino infiocchettato a Colori squillanti, che saltellava e faceva capriole. La scrivania era coperta da una tovaglia a fiori con i falpalà. Dietro l'occhio di Malocchio, un dispositivo telescopico consentiva alla Umbridge di spiare gli scrivani dall'altro lato della porta. Harry ci guardò dentro: erano ancora tutti riuniti attorno al Detonatore Abbindolante. Strappò il telescopio dalla porta, lasciando un foro, sfilò l'occhio magico e se lo mise in tasca. Poi si voltò, levò la bacchetta e mormorò: «Accio medaglione».
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   Appena ebbero varcato la porta Xenophilius la chiuse dietro di loro. Si trovavano nella cucina più bizzarra che Harry avesse mai visto. La stanza era perfettamente circolare, così che sembrava di stare dentro un macinapepe gigante. Tutto era curvo per adattarsi alle pareti: i fornelli, il lavandino e gli armadietti, e tutto era stato dipinto a fiori, insetti e uccelli in vivaci Colori primari. Harry riconobbe lo stile di Luna: l'effetto, in uno spazio così chiuso, era un po' opprimente.
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

   Il poco Colorito che Hermione aveva riguadagnato se ne andò. Ron guardò Harry con aria di rimprovero e disse: «Non pensiamoci adesso...»
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Non riconobbe la stanza. Era enorme e assomigliava all'interno di una casa sull'albero particolarmente lussuosa, o forse a una gigantesca cabina di nave. Amache multiColori erano appese al soffitto e a una balconata che correva tutto intorno alle pareti rivestite di legno scuro e senza finestre, adorne di vivaci arazzi: Harry vide il leone d'oro di Grifondoro in campo scarlatto; il tasso nero di Tassorosso su fondo giallo, e il corvo di bronzo di Corvonero sul blu. Mancavano solo il verde e l'argento di Serpeverde. C'erano librerie traboccanti, alcuni manici di scopa appoggiati alle pareti, e nell'angolo una grossa radio nel suo mobiletto di legno.
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   Si addentrò nel labirinto, cercando di riconoscere qualche oggetto dalla sua unica precedente visita. Il respiro gli rimbombava nelle orecchie e poi la sua anima stessa rabbrividì: eccola laggiù, la vecchia credenza piena di bolle in cui aveva nascosto il libro di Pozioni, e in cima lo stregone di pietra sbeccata con la parrucca polverosa e quella che sembrava un'antica tiara sColorita.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «La porta, vai alla porta, la porta!» urlò Malfoy nell'orecchio di Harry, che accelerò, seguendo Ron, Hermione e Goyle nella marea di fumo nero, senza quasi riuscire a respirare: attorno a loro gli ultimi oggetti non ancora divorati dalle fiamme venivano scagliati in aria dai mostri del fuoco maledetto, come in una specie di celebrazione: coppe e scudi, una collana sfavillante e una vecchia tiara sColorita...
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Harry volò tra forme e Colori mutevoli finché i dintorni si solidificarono di nuovo, e si ritrovò su una collina desolata, fredda e buia, col vento che sibilava tra i rami dei pochi alberi spogli. Piton adulto ansimava, voltandosi, la bacchetta stretta in mano, in attesa di qualcosa o qualcuno... la sua paura contagiò Harry: pur sapendo di non correre alcun rischio, si guardò indietro, chiedendosi che cosa stesse aspettando Piton...
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Non vi saranno altri Smistamenti alla scuola di Hogwarts» annunciò Voldemort. «Non vi saranno più Case. Lo stemma e i Colori del mio nobile antenato, Salazar Serpeverde, basteranno per tutti, non è vero, Neville Paciock?»
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

    Come ho accennato, tuttavia, il suo spirito pro-Babbano non fu l'unica ragione di risentimento verso Il Mago e il Pentolone Salterino. Con la crescente ferocia della caccia alle streghe, le famiglie magiche cominciarono a condurre doppie vite, usando incantesimi di dissimulazione per proteggersi. Nel diciassettesimo secolo qualsiasi mago che fraternizzasse con Babbani era sospetto, se non addirittura emarginato dalla propria comunità. Tra i molti insulti rivolti ai maghi filo-Babbani (alcuni Coloriti epiteti, quali 'Sguazzafango', 'Leccacacca' e 'Ciucciafeccia' risalgono a questo periodo), c'era l'accusa di possedere poteri magici deboli o inferiori.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)