Esplora le Citazioni



Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
Ricerca tra le citazioni:

Ricerca di Diario


    Il signor Weasley mise in moto e l’auto si avviò fuori del cortile. Harry si voltò a dare un’ultima occhiata alla casa. Ma non aveva fatto in tempo a chiedersi quando l’avrebbe rivista, che già erano tornati indietro: George aveva dimenticato la scatola dei suoi fuochi d’artificio Filibuster. Cinque minuti dopo, nuova brusca frenata nel cortile perché Fred doveva correre a prendere il suo manico di scopa. Avevano quasi raggiunto l’autostrada, quando Ginny, con uno strillo, disse di aver dimenticato il Diario. Quando la ragazzina si fu di nuovo arrampicata in macchina erano decisamente in ritardo e gli animi si stavano surriscaldando.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    «Oh, oh… quasi nessuno ricordava che il mio colore preferito è il lilla. Lo dico in Un anno con lo yeti. E poi alcuni di voi dovranno leggere con più attenzione A passeggio con i lupi mannari… Nel capitolo dodici dico chiaramente che il mio regalo di compleanno ideale sarebbe l’armonia tra il popolo dei maghi e dei non maghi… anche se non rifiuterei una bella bottiglia di Whisky IncenDiario Ogden Stravecchio!»
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    Vide subito che si trattava di un Diario e dalla data scolorita sulla copertina capi che risaliva a cinquant’anni prima. Lo aprì con impazienza. Nella prima pagina riuscì soltanto a decifrare un nome, scritto con un inchiostro sbavato: ‘T.O. Riddle’.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Per aver comperato un Diario a Vauxhall Road doveva essere figlio di Babbani…» disse pensieroso.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    I primi di febbraio una Hermione finalmente priva di baffi, coda e pelo lasciò l’infermeria. La sera stessa del suo ritorno alla Torre del Grifondoro Harry le mostrò il Diario di T.O. Riddle e le raccontò in che modo lo avevano trovato.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)


    «E questo Diario ha cinquant’anni» disse Hermione indicandolo con il dito, elettrizzata.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Dài, Ron, svegliati!» sbottò Hermione con impazienza. «Noi sappiamo che la persona che ha aperto la Camera l’ultima volta è stata espulsa cinquant’anni fa. Sappiamo che cinquant’anni fa T.O. Riddle ha ricevuto un premio per servigi speciali resi alla scuola. Che ne diresti se Riddle avesse ottenuto il premio per aver scoperto chi era l’Erede di Serpeverde? Probabilmente il suo Diario potrebbe dirci tutto: dove si trova la Camera, come si fa ad aprirla e che genere di creatura ci vive chiusa dentro. La persona che oggi sta dietro agli attentati non vorrebbe certo che il Diario andasse in giro, non trovi?»
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Teoria brillante, Hermione» insistette Ron, «ma ha una piccola magagna: nel Diario non c’è scritto un bel niente».
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Colpì tre volte il Diario e disse: «Aparecium!»
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Date retta a me, dentro a quel Diario non c’è proprio un fico secco da scoprire!» disse Ron. «È successo semplicemente che Riddle ha ricevuto un Diario per Natale e che non si è dato la pena di scriverci su».
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Harry non riuscì a spiegare neanche a se stesso perché non gettasse via il Diario di Riddle. Il fatto era che, pur sapendo che le sue pagine erano intonse, continuava a sfogliarle distrattamente, come se ci fosse scritta una storia che voleva finire di leggere. Era sicuro di non a’ver mai sentito prima il nome di T.O. Riddle, e tuttavia gli pareva che significasse qualcosa per lui, come se Riddle fosse un amico d’infanzia, quasi dimenticato. Ma tutto questo era assurdo. Lui non aveva mai avuto amici prima di andare a Hogwarts: Dudley aveva fatto di tutto per impedirglielo.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Alzando gli occhi, Harry vide Malfoy chinarsi e afferrare qualcosa. Con sguardo avido, lo mostrò a Tiger e Goyle: Harry capì che aveva agguantato il Diario di Riddle.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Chissà cosa ci ha scritto Potter?» disse Malfoy che ovviamente non aveva notato la data sulla copertina e pensava che si trattasse del Diario personale di Harry. Fra gli astanti cadde il silenzio. Ginny guardava ora Harry ora il Diario con aria terrorizzata.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Percy cominciò: «Come Prefetto della scuola…» ma Harry aveva perso la pazienza. Tirò fuori la bacchetta magica e gridò: «Expelliarmus!» E come Piton aveva disarmato Allock, così Malfoy si vide volare via di mano il Diario, che Ron afferrò con un largo sorriso stampato in faccia.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Soltanto quando furono in classe Harry notò qualcosa di strano nel Diario di Riddle. Tutti i suoi libri erano imbrattati d’inchiostro scarlatto a parte il Diario, che era immacolato come prima che la boccetta dell’inchiostro vi cadesse sopra. Cercò di farlo notare a Ron, ma in quel momento l’amico aveva qualche difficoltà con la sua bacchetta, dalla cui estremità uscivano grosse bolle viola, per cui non era interessato a niente altro.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)


    Quella sera Harry andò a letto prima degli altri compagni di stanza, in parte perché non ne poteva più di sentire Fred e George canticchiare Occhi verdi e lucenti di rospo in salamoia, e in parte perché voleva esaminare meglio il Diario di Riddle, sapendo che Ron la considerava una perdita di tempo.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Salve, Harry Potter. Io mi chiamo Tom Riddle. Come sei venuto in possesso del mio Diario?
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Meno male che ho affidato le mie memorie a qualcosa di più duraturo dell’inchiostro. Ho sempre saputo che a qualcuno non sarebbe andato a genio che questo Diario venisse letto.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Voglio dire che questo Diario custodisce il ricordo di cose terribili. Cose che sono state occultate. Cose accadute nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Harry esitò, con la penna d’oca sospesa a mezz’aria, sopra il Diario. Che cosa voleva dire Riddle? Come poteva essere trasportato dentro ai ricordi di un’altra persona? Lanciò un’occhiata nervosa alla porta del dormitorio, dove il buio si stava facendo sempre più fitto. Quando tornò a posare gli occhi sul Diario, vide che si stavano formando nuove parole.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Le pagine del Diario cominciarono a sfogliarsi come al soffio di un vento forte e si fermarono a metà del mese di giugno. Con la bocca spalancata per lo stupore, Harry vide che il riquadro della data del 13 giugno sembrava essere diventato un minuscolo schermo televisivo. Con mani tremanti, sollevò il libro per mettere l’occhio sulla piccola finestra e prima ancora di sapere cosa stesse accadendo si trovò piegato in avanti verso la finestra che si allargava. Sentì il proprio corpo lasciare il letto, poi fu scaraventato a capofitto nella pagina, in un turbinio di luci e ombre.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Tutto cominciò a girare vorticosamente, il buio divenne completo, Harry si sentì cadere e con un tonfo atterrò all’indietro, a braccia e gambe aperte, sul suo letto a baldacchino, nel dormitorio del Grifondoro. Sulla pancia giaceva, aperto, il Diario di Riddle.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Quasi quasi, Harry avrebbe preferito non scoprire come funzionava il Diario di Riddle. Ron e Hermione gli fecero ripetere un’infinità di volte quel che aveva visto e a lui era venuta la nausea di quei racconti e anche delle lunghe e inconcludenti conversazioni che ne seguivano.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    «Il Diario di Riddle non c’è più» disse sottovoce a Ron.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    Harry continuava a scrutare l’affollato tavolo dei Grifondoro, chiedendosi se per caso il nuovo proprietario del Diario di Riddle non si trovasse proprio di fronte a lui. Hermione aveva insistito perché denunciasse il furto, ma a lui l’idea non piaceva. Avrebbe dovuto raccontare tutto a un insegnante; ma quanti sapevano il motivo per cui Hagrid era stato espulso, cinquant’anni prima? Non voleva certo essere lui a riportare a galla quella storia.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)


    «Un ricordo» rispose Riddle abbassando la voce. «Un ricordo conservato in un Diario per cinquant’anni».
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    Indicò il pavimento, in direzione dei piedi giganteschi della statua. Lì accanto, aperto, c’era il piccolo Diario nero che Harry aveva trovato nel bagno di Mirtilla Malcontenta. Per un attimo, il ragazzo si chiese come avesse fatto ad arrivare fin lì… ma c’erano questioni più urgenti da affrontare.
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Il Diario» rispose Riddle. «Il mio Diario. Sono mesi che la piccola Ginny ci scrive fiumi di parole, raccontandomi tutte le sue lacrimevoli preoccupazioni e angosce: che i suoi fratelli la prendono in giro, che è dovuta venire a scuola con abiti e libri di seconda mano, che…» — e qui gli occhi di Riddle mandarono un lampo — «…che non pensava di riuscire mai a piacere al famoso, al bravo, al grande Harry Potter…»
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «È una gran noia dover stare a sentire gli sciocchi, piccoli turbamenti di una ragazzina di undici anni» proseguì. «Ma sono stato paziente. Le ho risposto, sono stato comprensivo, sono stato gentile. E adesso lei mi adora. ‘Nessuno mi ha mai capito come te, Tom… Sono così felice di avere questo Diario a cui confidarmi… è come avere un amico da portare sempre con me in tasca…’»
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «E invece sì» riprese Riddle con calma. «Naturalmente all’inizio lei non sapeva quel che stava facendo. Era molto divertente. Quanto vorrei che tu avessi potuto leggere le annotazioni che scriveva via via sul Diario… Col tempo, sono diventate sempre più interessanti… ‘Caro Tom’ recitò fissando il volto inorridito di Harry ‘credo di star perdendo la memoria. Mi trovo attaccate ai vestiti penne di gallo e non so come ci siano arrivate. Caro Tom, non mi ricordo quel che ho fatto la notte di Halloween, ma un gatto è stato aggredito e io sono tutta sporca di vernice. Caro Tom, Percy continua a ripetermi che sono pallida e che non sembro più io, penso che sospetti di me… Oggi c’è stata un’altra aggressione, e io non so dove mi trovavo. Tom, che cosa devo fare? Forse sto impazzendo… Credo di essere io quella che aggredisce tutti, Tom!’»
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «C’è voluto molto tempo perché la piccola, stupida Ginny smettesse di fidarsi del suo Diario» proseguì Riddle. «Ma alla fine ha cominciato ad avere dei sospetti e ha cercato di disfarsene. Ed ecco dove entri in scena tu, Harry. Tu l’hai trovato, e io sono andato in brodo di giuggiole. Fra tutti quelli che avrebbero potuto venirne in possesso, quello che più desideravo incontrare eri tu…»
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Be’, certo, dopo l’espulsione di Hagrid non mi ha mai perso d’occhio, e la cosa era molto seccante» disse Riddle con indifferenza. «Sapevo che riaprire la Camera mentre ero ancora a scuola non era prudente. Ma non avevo certo intenzione di buttare al vento tutti gli anni che avevo passato a cercarla. Decisi allora di lasciare un Diario che conservasse tra le sue pagine la memoria di quel che io ero a sedici anni; in questo modo, con un po’ di fortuna, sarei riuscito a istruire qualcuno abbastanza per seguire le mie orme e a portare a compimento la nobile opera di Salazar Serpeverde».
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Immagina la mia rabbia quando ho scoperto che chi aveva riaperto il Diario per scrivermi non eri tu, ma Ginny. Lei te l’ha visto in mano ed è stata presa dal panico. Cosa sarebbe successo se tu avessi scoperto come funzionava e se io ti avessi spiattellato tutti i suoi segreti? O se — peggio ancora — io ti avessi detto chi era stato a strangolare i galli? Cosi, quella stupida mocciosa ha aspettato che nel tuo dormitorio non ci fosse nessuno e ha trafugato il Diario. Ma io sapevo cosa fare. Ormai mi era chiaro che tu eri sulle tracce dell’Erede di Serpeverde. Da tutto quel che Ginny mi aveva detto di te, sapevo che avresti risolto il mistero a ogni costo, specie poi se a essere aggredita fosse stata una delle tue migliori amiche. E Ginny mi aveva detto che a scuola aveva suscitato un grande scalpore il fatto che tu parlassi il Serpentese…
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Perciò, ho convinto Ginny a scrivere un addio sul muro, a venire quaggiù e ad aspettare. Lei ha pianto, si è dimenata, ed è diventata davvero noiosa. Ma in lei non è rimasta più tanta vita: ha messo troppo di sé nel Diario, dentro di me. Abbastanza, comunque, da permettermi di abbandonare finalmente quelle pagine. Da quando siamo quaggiù non ho fatto che aspettare il tuo arrivo. Sapevo che saresti venuto. Ho molte domande da farti, Harry Potter».
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    A quel punto, in un turbine d’ali, Fanny tornò a volteggiare sopra le loro teste e Harry si sentì cadere qualcosa in grembo… il Diario.
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)


    Si udì un grido prolungato, terribile, penetrante. L’inchiostro sgorgò dal Diario a fiotti, sulle mani di Harry, inondando il pavimento. Riddle si dimenava e si contorceva, urlando e dibattendosi, e poi…
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    Era sparito. La bacchetta di Harry cadde a terra poi fu il silenzio. Silenzio, salvo il gocciolio continuo dell’inchiostro che trasudava ancora dal Diario. Il veleno del Basilisco, attraversandolo, l’aveva bruciato, producendo un buco che ancora sfrigolava.
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    In quel momento, dall’altra estremità della Camera giunse un lamento flebile. Ginny si stava muovendo. Harry le fu subito accanto e lei si mise seduta. I suoi occhi stupefatti andavano dalla grossa sagoma della testa del Basilisco morto a Harry e ai suoi abiti tutti insanguinati, e poi al Diario che il ragazzo teneva in mano. Sospirò profondamente e rabbrividì; poi le lacrime cominciarono a rigarle il viso.
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Harry… oh, Harry… ho cercato di dirtelo a colazione, ma non potevo farlo davanti a Percy. Sono stata io, Harry… ma… t-ti g-giuro che n-non volevo. È stato R-Riddle… n-non ce l’ho f-fatta a d-dirgli di n-no… e… come hai fatto ad ammazzare quel coso? D-dov’è Riddle? L’ultimo ricordo che ho è di lui che saltava fuori dal Diario…»
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    Mamma Weasley lasciò andare Harry, che per un attimo esitò, poi si avvicinò alla scrivania, dove posò il Cappello Parlante, la spada ornata di rubini e quel che rimaneva del Diario di Riddle,
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    Fu così che Harry, con la voce rauca per il gran parlare, raccontò del tempestivo arrivo di Fanny e del Cappello Parlante, che gli aveva consegnato la spada. Ma poi esitò. Fino a quel momento aveva evitato di parlare del Diario di Riddle… o di Ginny. La ragazzina stava in piedi, con la testa appoggiata alla spalla di mamma Weasley e con le guance ancora rigate di lacrime. E se l’avessero espulsa? pensò Harry in preda al panico. Il Diario di Riddle non funzionava più… Come avrebbero potuto dimostrare che era stato lui a indurla a fare tutto?
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «È stato questo Diario» si affrettò a dire Harry, prendendo in mano il libretto e mostrandolo a Silente. «Riddle lo ha scritto quando aveva sedici anni».
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «Il suo d-Diario!» singhiozzò Ginny. «Per tutto l’anno io ci ho scritto su i miei segreti, e lui ha continuato a rispondermi…»
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «Ginny!» esclamò il signor Weasley esterrefatto. «Ma allora io non ti ho insegnato proprio niente? Che cosa ti ho sempre detto? Non ti fidare mai di niente che pensi da solo se non riesci a capire dove ha il cervello. Perché non hai mostrato il Diario a me o a tua madre? Un oggetto tanto sospetto, era chiaro che fosse strapieno di magia nera!»
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «Lo stesso dell’altra volta, Lucius» disse Silente. «Ma questa volta Voldemort ha agito attraverso un’altra persona. Servendosi di questo Diario».
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    L’elfo stava facendo qualcosa di molto strano. Fissava Harry con i suoi grandi occhi, come se volesse fargli capire qualcosa, poi guardava alternativamente il Diario e Malfoy e poi si colpiva violentemente la testa con il pugno.
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «E immagini» proseguì Silente, «cosa avrebbe potuto succedere dopo… I Weasley sono una delle nostre famiglie di purosangue più in vista. Immagini le conseguenze per Arthur Weasley e la sua Legge per la Protezione dei Babbani se fosse venuto fuori che sua figlia aggrediva e uccideva i figli dei Babbani. Fortunatamente è stato trovato il Diario e i ricordi di Riddle ne sono stati cancellati. Chissà, altrimenti, quali avrebbero potuto essere le conseguenze…»
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    Ma dietro di lui, Dobby continuava a indicare prima il Diario e poi il suo padrone, e a colpirsi la testa.
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «Non vuole sapere in che modo Ginny è venuta in possesso del Diario, signor Malfoy?» chiese Harry.
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «Perché glielo ha dato lei» disse Harry. «Al Ghirigoro. Lei, signor Malfoy, ha preso il suo vecchio libro di Trasfigurazione e ci ha fatto scivolare dentro il Diario, non è forse così?»
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «Professor Silente» disse in gran fretta, «la prego, posso restituire il Diario al signor Malfoy?»
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    Harry afferrò il Diario e si precipitò fuori della stanza. Si udivano ancora le grida di dolore di Dobby, che si allontanavano lungo il corridoio. Rapido, sperando che il suo piano funzionasse, si tolse una scarpa, si sfilò il calzino sudicio e infangato e ci infilò dentro il Diario. Poi spiccò una corsa lungo il corridoio immerso nel buio.
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    Malfoy estrasse il Diario dal calzino, che gettò via, poi guardò furibondo ora il libretto tutto stracciato ora Harry.
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    Quando furono tutti stipati nella piccola cucina, e Hermione ebbe preparato alla signora Weasley una tazza di tè molto forte, nella quale il signor Weasley insistette per versare un goccio di Whisky IncenDiario Ogden Stravecchio, Bill tese il giornale al padre. Il signor Weasley scorse la prima pagina mentre Percy guardava da sopra la sua spalla.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    Gli era già successo di trovarsi in un posto dove nessuno poteva vederlo o sentirlo. Quella volta era caduto dentro una pagina di un Diario stregato, diritto nella memoria di un altro… e a meno che non si sbagliasse di grosso, era successa di nuovo una cosa del genere…
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Probabilmente che sarai divorato da un marshmallow gigante o roba del genere» rispose Harry, voltando distrattamente le pagine dell’Oracolo dei Sogni. Era molto noioso cercare frammenti di sogni in quel libro, e Harry non si rallegrò quando la professoressa Cooman diede loro il compito di tenere un Diario dei sogni per un mese. Quando suonò la campana, lui e Ron furono i primi a scendere la scala. Ron si lamentava a gran voce.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Ma lo sai quanti compiti abbiamo già? Rüf ci ha dato un tema di cinquanta centimetri sulle guerre dei giganti, Piton ne vuole trenta sull’uso della pietra di luna, e adesso abbiamo un Diario di un mese di sogni per la Cooman! Fred e George non avevano torto sull’anno dei G.U.F.O., eh? Sarà meglio che quella Umbridge non ce ne dia…»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    Luna le lanciò uno sguardo incenDiario e se ne andò furibonda, con i rapanelli che dondolavano all’impazzata. Calì e Lavanda non erano le sole a ululare dal ridere, ora.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Meno di zero» rispose Harry tetro. Si fece scivolare sul piatto delle costolette d’agnello e cominciò a mangiare. «Meglio provare, però, no? Mi offrirò di stare in punizione altri due giorni, non so…» Mandò giù un boccone di patate e aggiunse: «Spero che non mi trattenga troppo, stasera. Lo sapete che dobbiamo scrivere tre temi, esercitarci negli Incantesimi Evanescenti per la McGranitt, trovare un controincantesimo per Vitious, finire il disegno dell’Asticello e cominciare quello stupido Diario dei sogni per la Cooman?»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Non aveva avuto tempo di esercitarsi negli Incantesimi Evanescenti, non aveva scritto un solo sogno nel Diario, non aveva finito il disegno dell’Asticello e non aveva nemmeno fatto i temi. La mattina dopo saltò la colazione per scribacchiare un paio di sogni inventati per Divinazione, alla prima ora, e fu sorpreso di trovare uno scarmigliato Ron a tenergli compagnia.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Questo basterà» stabilì, chiudendo il Diario con un tonfo. «Ho detto che ho sognato che mi compravo un paio di scarpe nuove, non può cavarne niente di strano, no?»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Ma Harry non dovette aspettare la lezione di Difesa contro le Arti Oscure per incontrare la professoressa Umbridge. Era seduto molto in fondo all’aula di Divinazione e stava tirando fuori il Diario dei sogni quando Ron gli diede una gomitata nelle costole. Alzò lo sguardo e vide la Umbridge emergere dalla botola nel pavimento. La classe, che stava chiacchierando allegramente, tacque all’istante. Al brusco calo del livello di rumore la professoressa Cooman smise di distribuire copie dell’Oracolo dei Sogni e si guardò intorno.
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Allora?» chiese in modo insolitamente brusco, afferrando con le lunghe dita il Diario di Harry. «Fammi vedere».
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Sapete?» mormorò Ron entusiasta, guardando il bar. «Qui potremmo ordinare qualunque cosa. Scommetto che quel tizio ci venderebbe di tutto, che gliene importa? Ho sempre desiderato provare il Whisky IncenDiario…»
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    Harry cercò tra i suoi regali e ne trovò uno con la calligrafia di Hermione. Anche a lui aveva regalato un libro che somigliava a un Diario, ma quando lo si apriva diceva cose come: «Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi!»
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Molto somigliante» commentò Fred con un sorriso. Harry gli scagliò addosso il suo nuovo Diario, che colpì la parete di fronte e cadde a terra canticchiando: «Se hai messo i puntini sulle i e i trattini alle ti, puoi uscire di qui!»
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Be’, scrivilo nel tuo Diario!» esclamò Hermione. «Così non te lo dimentichi!»
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Harry e Ron si scambiarono un’occhiata mentre Harry apriva la borsa, prendeva il Diario e lo apriva, esitante.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Credo che andrò a letto» disse Harry, rimettendo il Diario nella borsa e prendendo mentalmente nota di gettarlo nel fuoco alla prima occasione.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Precisamente» rispose Hermione. «La vera storia. Tutti i fatti, tali e quali Harry li riferisce. Le racconterà tutti i particolari, le dirà i nomi dei Mangiamorte che ha visto lì, le descriverà l’aspetto di Voldemort adesso… oh, si controlli» aggiunse in tono sprezzante, lanciando un tovagliolino attraverso il tavolo. Rita, infatti, al nome di Voldemort aveva fatto un tale balzo che si era versata addosso metà del suo Whisky IncenDiario.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Ci metti un paio di galeoni anche tu, Harry? Harold Dingle ci può vendere un po’ di Whisky IncenDiario…»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Ma no» la rassicurò, abbassando la voce. «Non è come, insomma, il Diario di Riddle. È solo un vecchio manuale su cui qualcuno ha preso appunti».
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Immagino che il tuo ‘niente’ sia nel retro a prendere dell’altro Whisky IncenDiario» osservò Hermione stizzita.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Be’, allora prendi questi» ribatté Romilda, ficcandogli in mano una scatola. «Sono Cioccalderoni ripieni di Whisky IncenDiario. Me li ha mandati mia nonna, ma a me non piacciono».
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Ma lei non si fidava veramente di lui, giusto? Lui mi ha detto… il Riddle che è uscito da quel Diario mi ha detto: ‘Silente non mi ha mai apprezzato quanto gli altri insegnanti’».
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Me l’hai data tu, Harry» rispose Silente. «Il Diario, il Diario di Riddle, quello che spiegava come riaprire la Camera dei Segreti».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Be’, anche se io non ho visto il Riddle che uscì dal Diario, quello che mi descrivesti era un fenomeno al quale io non avevo mai assistito. Un puro ricordo che agisce e pensa da solo? Un puro ricordo che succhia la vita della ragazza che l’ha trovato? No, qualcosa di assai più sinistro era vissuto dentro quel libro… un frammento d’anima, ne ero quasi certo. Il Diario era un Horcrux. Quello che mi affascinava e mi preoccupava di più era che quel Diario fosse stato concepito non solo come una difesa ma anche come un’arma».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Insomma, funzionava come un Horcrux… il frammento di anima nascosto all’interno era protetto e di certo aveva avuto la sua parte nell’evitare la morte del proprietario. Ma senza dubbio Riddle voleva che quel Diario venisse letto, che il frammento della sua anima abitasse o possedesse qualcun altro, in modo che il mostro di Serpeverde venisse nuovamente scatenato».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Più o meno» convenne Silente. «Ma vedi, Harry: se voleva che il Diario finisse in mano a uno studente di Hogwarts, o addirittura ne prendesse possesso, dimostrava anche una sorprendente indifferenza per quel prezioso frammento della sua anima. Lo scopo di un Horcrux, come ha spiegato il professor Lumacorno, è di mantenere parte di sé nascosta e protetta, non di scaraventarla sul cammino di qualcun altro e rischiare che venga distrutta, come in effetti è successo: quel particolare brandello d’anima non esiste più; hai provveduto tu alla sua fine.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Tuttavia non dobbiamo entusiasmarci troppo. Tu hai distrutto il Diario e io l’anello, ma se la nostra teoria di un’anima divisa in sette parti è esatta, restano quattro Horcrux».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Il Diario non era poi così speciale».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Il Diario, come hai detto tu, era la prova che lui è l’erede di Serpeverde. Sono sicuro che Voldemort lo considerasse di immensa importanza».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «E così» riepilogò Harry, «il Diario è distrutto, l’anello è distrutto. La coppa, il medaglione e il serpente sono ancora intatti e secondo lei ci potrebbe essere un Horcrux che un tempo appartenne a Corvonero o a Grifondoro?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Una domanda molto interessante, Harry. Direi di no. Credo che Voldemort sia ormai troppo imbevuto di male, e che sia stato troppo a lungo lontano da queste parti di se stesso, per provare quello che proviamo noi. Forse in punto di morte potrebbe rendersi conto della sua perdita… ma non ha saputo, per esempio, che il Diario era stato distrutto finché non ha estorto la verità a Lucius Malfoy. Quando ha scoperto che quel prezioso oggetto era stato mutilato e privato di tutti i suoi poteri, mi dicono che la sua rabbia sia stata uno spettacolo terribile».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Ma io credevo che avesse detto lui a Lucius Malfoy di introdurre il Diario a Hogwarts…»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Sì, anni fa, quando era certo di poter creare altri Horcrux; a ogni modo Lucius avrebbe dovuto aspettare l’ordine, che non ricevette mai, perché Voldemort scomparve poco dopo avergli consegnato il Diario. Senza dubbio pensava che Lucius non avrebbe osato fare altro se non custodire l’Horcrux con cura, ma si fidò troppo del timore di Lucius per un padrone sparito da anni e creduto morto. Certo, Malfoy non sapeva che cos’era il Diario: ritengo che Voldemort gli avesse detto solo che era stato abilmente incantato perché facesse riaprire la Camera dei Segreti. Se Lucius avesse saputo di tenere tra le mani una parte dell’anima del suo padrone, l’avrebbe trattata con maggiore riguardo… Invece si dedicò al compimento di un vecchio progetto personale: facendo ritrovare il Diario alla figlia di Arthur Weasley, sperava di screditare lui, farmi buttare fuori da Hogwarts e liberarsi di un oggetto altamente incriminante in un colpo solo. Ah, povero Lucius… fra la rabbia di Voldemort per l’Horcrux e il fiasco al Ministero l’anno scorso, non mi sorprenderei se fosse segretamente felice di trovarsi al sicuro ad Azkaban».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

   Bill andò alla credenza e prese una bottiglia di Whisky IncenDiario e alcuni bicchieri.
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   «No» disse forte, e tutti lo guardarono sorpresi: il Whisky IncenDiario sembrava aver amplificato la sua voce. «Insomma... se qualcuno ha commesso un errore» continuò, «e si è lasciato sfuggire qualcosa, so che non aveva intenzione di farlo. E non è colpa sua» ripeté, sempre un po' più forte del normale. «Dobbiamo fidarci l'uno dell'altro. Io mi fido di tutti voi, so
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Lui gli avrebbe creduto, lo sapeva. Silente avrebbe saputo come e perché la sua bacchetta aveva agito da sola, perché Silente aveva sempre le risposte; sapeva tutto delle bacchette, aveva spiegato a Harry lo strano legame tra la sua e quella di Voldemort... Ma Silente, come Malocchio, come Sirius, come i suoi genitori, come la sua povera civetta, erano tutti andati dove Harry non avrebbe mai più potuto parlare con loro. Avvertì un bruciore in gola che non aveva nulla a che fare con il Whisky IncenDiario...
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   «Sì» rispose Hermione, voltando le pagine fragili come se stesse esaminando delle viscere in putrefazione, «perché avverte i Maghi Oscuri di praticare incantesimi potentissimi per proteggerli. Da quanto ho letto, quel che ha fatto Harry al Diario di Riddle è uno dei pochi modi davvero infallibili di distruggere un Horcrux».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Quel Diario è come morto quando l'ho pugnalato» osservò Harry, ricordando l'inchiostro che scorreva come sangue dalle pagine trafitte e le urla del frammento di anima di Voldemort che svaniva.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «E una volta distrutto il Diario nel modo corretto, il frammento di anima che vi era intrappolato non poteva più esistere. Ginny ha cercato di liberarsi del Diario prima di te, gettandolo nel water, ma naturalmente era tornato su come nuovo».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Aspetta» fece Ron, accigliato. «Il frammento di anima in quel Diario possedeva Ginny, no? Ma allora come funziona?»
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Quando il contenitore magico è ancora intatto, il frammento di anima che conserva può volare dentro e fuori da chi si avvicina troppo all'oggetto. Non dico se lo si tiene in mano troppo a lungo, toccarlo non c'entra» aggiunse, prima che Ron potesse interromperla. «Parlo di una vicinanza emotiva. Ginny aveva riversato il suo cuore in quel Diario e si era resa straordinariamente vulnerabile. Se ci si affeziona troppo a un Horcrux o si dipende da esso, sono guai».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «È proprio quello che speravo» sussurrò lei, e lo baciò come non l'aveva mai baciato prima. Harry rispose al bacio, e fu beato oblio, meglio del Whisky IncenDiario; era la sola cosa autentica al mondo: Ginny, sentirla lì, tenerle una mano sulla schiena e l'altra affondata nei lunghi capelli profumati...
Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7)

   «Ma prima che perdesse la zucca era l'anima delle feste» aggiunse Fred. «Si scolava una bottiglia intera di Whisky IncenDiario, poi correva sulla pista, si alzava il vestito e cominciava a cavarsi mazzi di fiori dal...»
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   «Perfetto» commentò Ron, mentre i camerieri spuntavano da tutte le parti, alcuni reggendo vassoi d'argento carichi di succo di zucca, Burrobirra e Whisky IncenDiario, altri con pile di tartine e tramezzini.
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   Harry trovò la bevanda calda piacevole quanto il Whisky IncenDiario la notte della morte di Malocchio; sciacquò via con il suo calore un po' della paura che gli palpitava nel petto. Dopo qualche minuto, Ron ruppe il silenzio.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Lo passò a Harry, che se lo rigirò tra le dita. Sembrava perfetto, intatto. Ricordò i resti dilaniati del Diario e come la pietra dell'anello Horcrux si era spaccata quando Silente l'aveva distrutto.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Io lo apro» continuò Harry «e tu lo colpisci. Subito, d'accordo? Perché qualunque cosa ci sia dentro, lotterà. Il pezzo di Riddle nel Diario ha cercato di uccidermi».
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   «Secondo me, però, non ha rivelato a Bellatrix che si trattava di un Hor crux. Non ha mai detto la verità sul Diario a Lucius Malfoy. Probabilmente le ha detto soltanto che era un oggetto molto prezioso e le ha chiesto di custodirlo nella sua camera blindata. Il posto più sicuro del mondo se vuoi nascondere qualcosa, mi ha detto Hagrid... a parte Hogwarts».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Solo tra i cadaveri, marciava avanti e indietro, e gli passarono davanti come in una visione: i suoi tesori, le sue difese, le sue ancore all'immortalità. Il Diario era stato distrutto, la coppa rubata: e se, se il ragazzo sapeva anche degli altri? Poteva sapere, aveva già agito, ne aveva trovati altri?
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Vero, non aveva provato niente quando il Diario era stato distrutto, ma era perché non aveva un corpo con cui percepire sensazioni, allora era meno di un fantasma... no, gli altri erano al sicuro... gli altri Horcrux dovevano essere intatti...
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   E quando raggiunse la fine del corridoio, affiorò in lui il ricordo di un terzo ritratto di pietra: quello di un vecchio brutto stregone, a cui lui stesso aveva ficcato in testa una parrucca e una vecchia tiara ammaccata. La sorpresa lo attraversò come una vampata di Whisky IncenDiario e per poco non inciampò.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Non erano fantasmi, né persone di carne e d'ossa, lo vedeva. Assomi gliavano più che altro al Riddle uscito dal Diario tanti anni prima, che era memoria quasi solidificata. Meno concreti di corpi viventi, ma molto più di fantasmi, venivano verso di lui, e su ciascun volto danzava lo stesso sorriso affettuoso.
Ancora la foresta (Cap. 34 Harry Potter 7)

    [8] Come racconta nel suo Diario, Beatrix Bloxam non si riebbe mai dall'aver origliato questa storia raccontata da sua zia a una cuginetta più grande. «Per puro caso, la mia piccola orecchia finì proprio sulla serratura. Posso solo immaginare di essere rimasta paralizzata dall'orrore, perché inavvertitamente ascoltai l'intera orribile storia, oltre ad alcuni spaventosi particolari che riguardavano una scabrosissima faccenda occorsa tra mio zio Nobby, una strega del posto e un sacco di Bulbi Balzellanti. Lo shock per poco non mi fu fatale; rimasi a letto per una settimana ed ero tanto traumatizzata che sviluppai l'abitudine di tornare, nel sonno, ogni sera alla stessa serratura, finché mio padre, per il mio bene, non decise di imporre un Incantesimo di Adesione alla mia porta durante la notte». Evidentemente Beatrix non trovò mai modo di adattare Lo Stregone dal Cuore Peloso alle sensibili orecchie dei bambini, perché nelle sue Fiabe del funghetto non ce n'è traccia.
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)