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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   Quella sera, Dudley fece passerella in salotto per la famiglia, nella sua uniforme nuova di zecca. I ragazzi di Snobkin indossavano una giacchetta color melanzana, pantaloni alla zuava arancione e un copricapo piatto detto paglietta. Erano inoltre Dotati di un bastone nodoso usato per picchiarsi a vicenda quando gli insegnanti non guardavano. Si riteneva che questo fosse un buon addestramento per la vita futura.
Lettere da nessuno (Cap. 3 Harry Potter 1)

   ‘Ma tu non vieni da una famiglia di Babbani. Se sapevano chi sei... Conosce il tuo nome da quando è nato, se i suoi genitori sono gente che pratica la stregoneria... li hai visti al Paiolo magico. In ogni caso, ha un bel dire il ragazzo, alcuni tra i migliori erano gli unici Dotati di poteri magici in una lunga stirpe di Babbani... Prendiamo il caso di tua madre! Guarda che razza di sorella aveva!’
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Rimise la bacchetta di Harry in una scatola e la avvolse in carta da pacchi sempre borbottando: ‘Ma che strano... davvero strano’.
‘Scusi’ fece Harry, ‘ma che cosa c'è di strano?’
Mr Olivander lo fissò con i suoi occhi sbiaditi.
‘Ricordo una per una tutte le bacchette che ho venduto, Mr Potter.
Una per una. Si dà il caso che la fenice dalla cui coda proviene la piuma della sua bacchetta abbia proDotto un'altra piuma, una sola. E' veramente molto strano che lei sia destinato a questa bacchetta, visto che la sua gemella... sì, la sua gemella le ha procurato quella ferita’.
Harry deglutì.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   A quel punto, Harry fece una cosa al tempo stesso molto coraggiosa e molto stupida: presa la rincorsa, spiccò un salto e cercò di aggrapparsi al collo del mostro, cingendolo con le braccia da dietro. Il mostro non si accorse che Harry gli si era attaccato; ma non poté ignorare il pezzo di legno che gli venne infilato su per il naso. Quando Harry aveva spiccato il salto aveva la bacchetta magica in mano, quella si era introDotta in una delle narici del bestione.
Halloween (Cap. 10 Harry Potter 1)

    Harry, Ron e Hermione si avviarono lungo l’acciottolato della via tortuosa. Le monete d’oro, d’argento e di bronzo tintinnavano allegramente nella borsa di Harry e reclamavano di essere spese. Fu cosi che comprò tre grossi gelati alla fragola e al burro di noccioline che divorarono tutti felici, gironzolando e guardando le vetrine. Ron si fermò estasiato di fronte a una divisa completa dei Cannoni di Chudley esposta da Accessori di Prima Qualità per il Quidditch, finché Hermione non li trascinò a comprare inchiostro e pergamena al negozio accanto. Nella bottega di Scherzi da maghi incontrarono Fred, George e Lee Jordan che facevano rifornimento di Favolosi Fuochi d’Artificio Freddi del Dottor Filibuster con Innesco ad Acqua, e in un piccolo negozio di cianfrusaglie, pieno di bacchette magiche rotte, di traballanti bilance d’ottone e di vecchi mantelli tutti impataccati trovarono Percy, immerso nella lettura di un noiosissimo libretto dal titolo: Prefetti che hanno conquistato il potere.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)


    Era meglio di quel che Harry si sarebbe aspettato. Per quanto riguardava la lettera che Silente avrebbe scritto ai Dursley, non c’era da preoccuparsi: si sarebbero solo rammaricati che il Platano Picchiatore non lo avesse riDotto a una frittella.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    «Ottimo. Dieci punti per il Grifondoro» disse la professoressa Sprite. «La mandragola è un componente fondamentale della maggior parte degli antiDoti. Ma è anche pericolosa. Chi sa dirmi perché?»
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    Scesero a pranzo, dove l’umore di Ron non migliorò di certo quando Hermione mostrò la manciata di perfetti bottoni da soprabito da lei proDotti durante la lezione di Trasfigurazione.
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    Sul momento nessuno del Grifondoro trovò di che replicare. Malfoy ghignava così soddisfatto che gli occhi gli si erano riDotti a due fessure.
Mezzosangue e mezze voci (Cap. 7 Harry Potter 2)

    «Sudiciume!» gridò con la pappagorgia tremula e gli occhi che mandavano pericolosi bagliori, indicando la pozza fangosa proDotta dalla tuta di Harry. «Disordine e sporco dappertutto! Adesso ne ho abbastanza! Seguimi, Potter!»
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    S’interruppe, volse intorno alla stanza uno sguardo opaco e proseguì: «Per alcuni anni, i quattro fondatori lavorarono insieme in grande armonia, andando in cerca di giovani che mostrassero Doti magiche e portandoli al castello per educarli. Ma un giorno tra loro nacquero dei dissapori. Fra Serpeverde e gli altri cominciò a crearsi una spaccatura. Serpeverde voleva essere più severo nella scelta degli studenti da ammettere a Hogwarts. Era convinto che il sapere magico dovesse essere custodito nelle famiglie di maghi. Non gli piaceva prendere studenti nati in famiglie di Babbani: li riteneva inaffidabili. Dopo qualche tempo, tra Grifondoro e Serpeverde scoppiò una gravissima lite al riguardo e Serpeverde lasciò la scuola».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Quando tutti ebbero sorseggiato l’antiDoto e fu posto rimedio alle varie tumefazioni, Piton si avvicinò al calderone di Goyle e trovò i resti contorti del fuoco d’artificio. Di colpo cadde il silenzio.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    In seguito Harry si chiese che cosa l’avesse inDotto ad agire. Non si rese neanche conto di averlo fatto. Sapeva soltanto che le gambe lo avevano spinto in avanti, come se avesse avuto le rotelle, e che aveva gridato stupidamente al serpente: «Lascialo stare!» E come per miracolo — inspiegabilmente — quello si era accsciato a terra, innocuo come un tubo di gomma per annaffiare, e ora guardava Harry. Harry sentì dissolversi la paura dentro di sé. Sapeva che ora il rettile non avrebbe più attaccato nessuno, anche se non avrebbe saputo spiegare cosa gliene desse la certezza.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Gli altri regali di Natale furono molto più gratificanti. Da Hagrid ricevette una grossa scatola di caramelle mou, che Harry mise ad ammorbidire davanti al fuoco; Ron gli aveva regalato un libro intitolato I Magnifici Sette, pieno di anedDoti interessanti sulla sua squadra del cuore; Hermione gli aveva comperato una lussuosa penna d’aquila. Nell’ultimo pacco Harry trovò un altro dei famosi maglioni fatti a mano dalla signora Weasley e un grosso ciambellone. Mentre sistemava il suo bigliettino di auguri fu assalito di nuovo dai sensi di colpa al pensiero dell’automobile del signor Weasley, che da quando era andata a schiantarsi contro il Platano Picchiatore non s’era vista più, e di tutto quel po’ po’ di regole che lui e Ron stavano organizzando di infrangere.
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

    «E dormi tenenDotelo sotto il cuscino?»
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)


    Così dicendo batté le mani e dalle porte della Sala d’Ingresso entrarono una dozzina di nani dall’aria arcigna. Ma non erano nani qualsiasi. Allock li aveva Dotati tutti di ali dorate e di un’arpa.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Certo che so della Camera dei Segreti. Ai miei tempi ci dissero che era una leggenda, che non esìsteva. Ma era una bugia. Quando frequentavo il quinto anno, la Camera venne aperta, il mostro aggredì molti studenti e alla fine ne uccise una. Io presi la persona che aveva aperto la Camera e questa fu espulsa. Ma il professor Dippet, il Preside, vergognandosi che a Hogwarts fosse accaduta una cosa del genere, mi proibì di raccontare la verità. Fu messa in giro la storia che la ragazza era morta in un misterioso incidente. A me, per il disturbo, fu consegnato un bel trofeo lucente tutto istoriato, e mi fu intimato di tenere la bocca chiusa. Ma sapevo che la cosa avrebbe potuto ripetersi. Il mostro rimase in vita e l’unica persona Dotata del potere di liberarlo non fu messa in prigione.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Non ti preoccupare» disse Harry sollevando il piccolo volume e mostrando a Ginny il buco proDotto dalla zanna. «Riddle è finito. Guarda! Lui e il Basilisco: sono finiti. Vieni, Ginny, usciamo di qui…»
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Prima di tutto, Harry, voglio ringraziarti» disse Silente con occhi di nuovo brillanti. «Devi avermi dimostrato una vera lealtà, giù nella Camera. Soltanto quella può avere inDotto Fanny ad avvicinarsi a te».
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

   «Terzo» riprese zio Vernon, gli occhietti malvagi riDotti a fessure nel faccione violaceo, «abbiamo detto a Marge che frequenti il Centro di Massima Sicurezza San Bruto per Giovani Criminali Irrecuperabili».
Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3)

   Lo stomaco riDotto a un nodo, Harry aprì la porta.
Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3)

   Harry scattò prima che qualcuno potesse fermarlo, diretto al ripostiglio del sottoscala. La porta si spalancò da sola per magia. In un attimo, trascinò il suo baule verso la porta. Filò su per le scale e si gettò sotto il letto, strappò l'asse mobile e afferrò la federa che conteneva i libri e i regali di compleanno. Strisciò fuori, prese la gabbia vuota di Edvige e si precipitò di nuovo dabbasso, proprio mentre zio Vernon usciva dalla sala da pranzo, la gamba del pantalone riDotta a brandelli sanguinolenti.
Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3)

   FIREBOLT
Questa scopa da corsa all'avanguardia è fornita di un raffinato, aerodinamico manico di frassino, trattato con vernice adamantina e numerato a mano. I ramoscelli di betulla che formano la coda, selezionati uno per uno, sono stati sfrondati e lavorati fino a raggiungere un perfetto design per offrire alla Firebolt un ineguagliabile equilibrio e una precisione millimetrica. La Firebolt ha un'accelerazione da 0 a 250 km orari in dieci secondi. In Dotazione un Incantesimo Frenante indistruttibile.
Prezzo su richiesta.

Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   No, tutto sommato la cosa che più turbava Harry era che la possibilità di andare a Hogsmeade era ormai riDotta a zero. Nessuno gli avrebbe permesso di allontanarsi dal castello, l'unico posto sicuro finché Black non fosse stato catturato; in effetti, Harry sospettava che ogni suo movimento sarebbe stato strettamente sorvegliato fino alla fine dell'emergenza.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Rassegnato al fatto che sarebbe stato l'unico studente del terzo anno a rimanere al castello, Harry prese in prestito da Baston una copia di Guida ai Manici di Scopa e decise di passare la giornata a informarsi sulla fabbricazione delle scope. Agli allenamenti cavalcava una scopa in Dotazione alla scuola, una vecchia Stellasfreccia. che era molto lenta e instabile; decisamente, aveva bisogno di una scopa nuova.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)


   «Venerava Black e Potter, erano i suoi idoli» disse la professoressa McGranitt. «Ma non era Dotato come loro. Spesso sono stata dura con lui. Potete immaginare come... come mi dispiace adesso...» Era come se all'improvviso le fosse venuto il raffreddore.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   «Non sperare che ti copra un'altra volta, Harry. Non riesco a farti prendere sul serio Sirius Black. Ma credevo che quello che senti quando i Dissennatori ti si avvicinano avesse proDotto qualche effetto su di te. I tuoi genitori hanno dato la loro vita per la tua, Harry. Bel modo di ricambiarli... barattare il loro sacrificio con un sacchetto di scherzi magici».
L'ira di Piton (Cap. 14 Harry Potter 3)

   «A volte mi sento in colpa per aver tradito la fiducia di Silente, è chiaro... mi aveva ammesso a Hogwarts quando nessun altro Preside avrebbe fatto una cosa del genere, e non aveva idea che io infrangessi le regole che aveva stabilito per la mia sicurezza e quella degli altri. Non seppe mai che avevo inDotto tre compagni a diventare Animagi illegalmente. Ma riuscivo sempre a dimenticare i miei sensi di colpa quando sedevamo insieme, noi quattro, a progettare l'avventura del prossimo mese. E non sono cambiato...»
Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso (Cap. 18 Harry Potter 3)

    Frank Bryce era il giardiniere. Viveva solo in un cottage malriDotto sulla proprietà dei Riddle. Frank era tornato dalla guerra con una gamba molto rigida e un gran disgusto per la folla e i rumori, e da allora lavorava per i Riddle.
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    «Te lo dicevo, Dot, che non avrei mai voluto pestargli i piedi» disse una donna in tono animato.
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    «Un caratteraccio» annuì Dot con fervore. «Mi ricordo che quando era piccolo…»
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    La polizia non aveva mai letto un referto così strano. Una commissione di medici aveva esaminato i corpi, e aveva concluso che nessuno dei Riddle era stato avvelenato, pugnalato, colpito da pallottole, strangolato, soffocato o (per quello che se ne poteva desumere) ferito in qualche modo. E aggiungeva, in tono di inequivocabile meraviglia, che in effetti i Riddle sembravano in perfetta salute, a parte il fatto che erano morti tutti e tre. I Dottori, come a voler trovare a tutti i costi qualcosa che non andava nei cadaveri, osservarono che ciascun Riddle aveva un’espressione di terrore sul volto: ma come disse la polizia delusa, chi ha mai sentito di tre persone morte di paura?
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    «Per quello che ne so, li ha uccisi lui, e non m’importa di quel che dice la polizia» dichiarò Dot all’Impiccato. «E se avesse un po’ di decenza, se ne andrebbe: lo sa che sappiamo che è stato lui».
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    «Codaliscia, ho bisogno di qualcuno Dotato di cervello, qualcuno la cui lealtà non abbia mai vacillato, e tu, sfortunatamente, non possiedi nemmeno uno di questi requisiti».
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    Ma prima che potesse decidersi, il serpente gli fu di fronte, e poi, incredibilmente, miracolosamente, attirato dai sibili proDotti dalla voce fredda al di là della porta, lo superò: in pochi istanti la punta della sua coda sparì nello spiraglio.
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)


    Harry aveva un anno la notte in cui Voldemort — il più potente Mago Oscuro del secolo, un mago che in undici anni aveva toccato le vette del potere — andò a casa sua e uccise suo padre e sua madre. Poi Voldemort puntò la bacchetta su Harry; scagliò l’anatema che aveva stroncato molti maghi e molte streghe adulti nel corso della sua inarrestabile scalata al potere… e, incredibilmente, non funzionò. Invece di uccidere il bambino, la maledizione rimbalzò contro Voldemort. Harry sopravvisse senza altro segno che la cicatrice a forma di saetta sulla fronte, e Voldemort fu riDotto a una cosa che a malapena poteva dirsi viva. Persi i poteri, la vita quasi estinta, Voldemort fuggì; la cappa di terrore sotto la quale la comunità segreta dei maghi e delle streghe era vissuta tanto a lungo si dissolse, i seguaci di Voldemort si dispersero, e Harry Potter diventò famoso.
La Cicatrice (Cap. 2 Harry Potter 4)

    Tuttavia, anche se non potevano stare insieme, Sirius era stato di grande aiuto: era grazie a lui se ora Harry poteva tenere tutte le sue cose di scuola in camera con sé. I Dursley non gliel’avevano mai permesso prima; il loro costante desiderio di rendere la vita di Harry un inferno, unito alla paura dei suoi poteri, li aveva inDotti a chiudere a chiave il suo baule scolastico nel ripostiglio del sottoscala per tutte le estati precedenti. Ma da quando avevano scoperto che il padrino di Harry era un assassino pericoloso, il loro atteggiamento era cambiato. E Harry aveva accuratamente nascosto il dettaglio che Sirius era innocente.
La Cicatrice (Cap. 2 Harry Potter 4)

    Zio Vernon e zia Petunia avevano cercato di trovare delle scuse per i suoi brutti voti, come al solito; zia Petunia insisteva sempre nel dire che Dudley era un ragazzo molto Dotato che gli insegnanti non capivano, mentre zio Vernon sosteneva che «comunque non avrebbe voluto per figlio una femminuccia secchiona». In più, ignoravano le accuse di prepotenze riportate nel giudizio: «È un ragazzo vivace, ma non farebbe male a una mosca!» diceva zia Petunia in tono lacrimoso.
L'invito (Cap. 3 Harry Potter 4)

    «Ridi pure, Ron» disse riscaldandosi, «ma se non viene imposta una qualche legge internazionale ci ritroveremo il mercato invaso da proDotti scadenti, col fondo sottile che mettono seriamente in pericolo…»
I Tiri Vispi di Fred e George (Cap. 5 Harry Potter 4)

    «Un rapporto per l’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale» disse Percy compiaciuto. «Stiamo cercando di uniformare lo spessore dei calderoni. Alcuni dei proDotti d’importazione sono un po’ troppo sottili… le perdite stanno crescendo quasi del tre per cento l’anno…»
I Tiri Vispi di Fred e George (Cap. 5 Harry Potter 4)

    Il signor Weasley trasse un gran sospiro. «Gli ho mandato un gufo a questo proposito proprio la settimana scorsa. Una volta per tutte: i tappeti sono definiti ProDotto Babbano nel Registro degli Oggetti Incantabili Proibiti, ma lui mi dà retta?»
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    «È stato molto coraggioso, vero?» disse Hermione, sporgendosi per guardare Krum che atterrava e lo sciame di medi-maghi che si apriva un varco a bacchettate tra i Lepricani e le Veela in piena rissa per raggiungerlo. «Sembra riDotto male…»
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    «È un gran trambusto» disse loro Percy con solennità la domenica sera prima del previsto ritorno a Hogwarts. «Non ho fatto altro che spegnere incendi tutta la settimana. La gente continua a mandare Strillettere e naturalmente se non apri immediatamente una Strillettera quella esplode. Bruciature su tutta la mia scrivania e la mia penna d’aquila più bella riDotta in cenere».
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    Harry preferì non dire alla signora Weasley che i tassisti babbani trasportano di rado gufi sovreccitati, e Leo stava facendo un fracasso spaccatimpani. Certo non contribuì il fatto che un certo numero di Favolosi Fuochi d’Artificio Freddi del Dottor Filibuster con Innesco ad Acqua partirono a sorpresa quando il baule di Fred si aprì di scatto, strappando al tassista ululati di paura e dolore mentre Grattastinchi si arrampicava ad artigli sguainati su per la gamba del poveretto.
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    Mentre le portiere si aprivano, in alto echeggiò un rombo di tuono. Hermione avvolse Grattastinchi nel suo mantello e Ron lasciò l’abito da cerimonia sopra Leo mentre scendevano dal treno, le teste chine e gli occhi riDotti a fessure per il diluvio. La pioggia ora scendeva così fitta e rapida che era come se sulle loro teste venissero continuamente rovesciati secchi d’acqua ghiacciata.
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    Il tavolo all’altro capo della Sala esplose in applausi; Harry vide Malfoy battere le mani mentre Baddock si univa ai Serpeverde. Harry si chiese se Baddock sapeva che la casa di Serpeverde aveva proDotto più Maghi e Streghe Oscuri di qualunque altra. Fred e George fischiarono mentre Malcolm Baddock si sedeva.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Lavoro da schiavi» disse Hermione respirando affannosamente. «Ecco che cosa ha proDotto questa cena. Lavoro da schiavi».
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    Brandì il foglio di pergamena verso di loro. «Ho fatto accurate ricerche in biblioteca. Gli elfi sono stati riDotti in schiavitù secoli fa. Non riesco a credere che nessuno abbia fatto niente per cambiare la situazione prima d’ora».
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4)

    Nel frattempo il professor Rüf, lo spettro che insegnava Storia della Magia, aveva assegnato un tema alla settimana sulle Rivolte dei Goblin del Diciottesimo secolo, mentre Piton li stava costringendo a scoprire antiDoti. Era una cosa che tutti prendevano molto sul serio, perché Piton aveva accennato all’ipotesi di avvelenare uno di loro prima di Natale per vedere se i loro antiDoti erano efficaci. Invece, il professor Vitious aveva chiesto di leggere tre libri in più per prepararsi alla lezione sugli Incantesimi di Appello.
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «AntiDoti!» annunciò Piton, volgendo intorno lo sguardo, i freddi occhi neri che brillavano di una luce sgradevole. «Dovreste aver tutti preparato le vostre pozioni, adesso. Voglio che le facciate distillare con cura, e poi sceglieremo qualcuno su cui sperimentarne una…»
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Molto bene, molto bene» ribatté Piton. «Potter, lascia qui la tua roba, voglio che più tardi torni di sotto a provare il tuo antiDoto».
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Credi che il trauma del tuo passato possa averti inDotto a metterti alla prova? A dimostrare di essere all’altezza della tua fama? Credi che forse ti sia venuto il desiderio di iscriverti al Torneo Tremaghi perché…»
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

   La prospettiva di parlare faccia a faccia con Sirius fu la sola cosa che sostenne Harry per i quindici giorni che seguirono, l’unica luce in un orizzonte che non era mai stato più cupo. Lo shock di essere campione della scuola ormai si era un po’ attenuato, e cominciava a farsi strada la paura per ciò che lo attendeva. La prima prova era sempre più vicina; la sentiva acquattata davanti a lui come un mostro orrendo che gli sbarrava il cammino. I suoi nervi non avevano mai sofferto così tanto, nemmeno prima di un incontro di Quidditch, compreso l’ultimo contro Serpeverde, in cui Grifondoro aveva vinto la Coppa. Harry non riusciva a pensare a un dopo, era come se tutta la sua vita lo avesse conDotto alla prima prova, e con questa dovesse finire…
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    Fu peggio di quanto Harry avesse mai potuto immaginare, star lì seduto ad ascoltare. La folla urlò… strillò… trattenne il respiro come una sola entità Dotata di molte teste, mentre Cedric s’ingegnava a superare il Grugnocorto Svedese. Krum continuava a fissare a terra. Fleur ripercorreva i passi di Cedric, intorno alla tenda. E la cronaca di Bagman rendeva tutto molto, molto peggiore… immagini terribili si formarono nella mente di Harry mentre sentiva: «Oooh, c’è mancato poco, molto poco»… «Corre dei rischi, questo signore!»… «Bella mossa… peccato che non abbia funzionato!»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    E quando fecero il loro ingresso nella sala comune di Grifondoro questa esplose di nuovo di urla e applausi. C’erano montagne di torte e brocche di succo di zucca e di Burrobirra dappertutto; Lee Jordan aveva sparato alcuni Favolosi Fuochi d’Artificio Freddi del Dottor Filibuster con Innesco ad Acqua, e l’aria era pervasa di stelline e scintille; e Dean Thomas, che disegnava benissimo, aveva appeso alcuni stendardi nuovi davvero notevoli, con Harry che sfrecciava attorno alla testa dello Spinato sulla sua Firebolt, anche se, a dir la verità, un paio mostravano Cedric con la testa in fiamme. Harry aveva quasi dimenticato cht cosa si provava ad aver davvero fame, e si sedette con Ron e Hermione. Non riusciva a credere alla sua felicità: aveva di nuovo Ron al suo fianco, aveva superato la prima prova, e non avrebbe dovuto affrontare la seconda prima di tre mesi.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Sarei inDotta a credere» disse, in un sussurro mistico che non nascondeva la sua evidente irritazione, «che alcuni di noi» — e scoccò uno sguardo molto eloquente a Harry — «sarebbero un po’ meno frivoli se avessero visto ciò che ho visto io durante il mio esame della sfera la scorsa notte. Mentre ero là seduta, assorta nel mio ricamo, la necessità di consultare l’Occhio mi ha sopraffatta. Mi sono alzata, ho preso posto davanti a esso e ho scrutato nelle sue profondità cristalline… e cosa credete che abbia visto là dentro?»
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    Alcuni dei professori rinunciarono a insegnar loro granché quando le loro menti erano cosi evidentemente altrove; il minuscolo professor Vitious li lasciò giocare durante la sua lezione del mercoledì, e lui stesso rimase a lungo a parlare con Harry del perfetto Incantesimo di Appello che aveva usato nella prima prova del Torneo Tremaghi. Altri insegnanti non furono così generosi. Nulla avrebbe mai distolto il professor Rüf, per esempio, dall’arrancare tra i suoi appunti sulle rivolte dei goblin: visto che Rüf non aveva permesso nemmeno alla propria morte di impedirgli di continuare a insegnare, sospettavano che una cosetta come il Natale non lo avrebbe dissuaso. Era incredibile come riuscisse a far sembrare le più turpi e sanguinarie rivolte dei goblin noiose come la relazione di Percy sui fondi di calderone. Anche i professori McGranitt e Moody li fecero lavorare fino all’ultimo, e Piton, naturalmente, li avrebbe lasciati giocare in classe tanto quanto avrebbe nominato Harry suo erede universale. Fissandoli con aria cattiva, li informò che li avrebbe messi alla prova sugli antiDoti ai veleni nel corso dell’ultima lezione del trimestre.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    Hermione guardò severa anche lui. «Credevo che facessi qualcosa di costruttivo, Harry, anche se non vuoi imparare gli antiDoti!»
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    Trovò difficile concentrarsi per il test di antiDoti di Piton, e di conseguenza si scordò di aggiungere l’ingrediente-chiave — un bezoar — cosi prese un voto bassissimo. Ma non gli importava; era troppo occupato a mettere insieme tutto il suo coraggio per ciò che stava per fare. Quando suonò la campana, afferrò la borsa e corse verso la porta della cantina.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    Harry si sforzò di non inciampare nei propri piedi. Calì aveva l’aria di divertirsi; rivolgeva gran sorrisi a tutti, portando Harry con tanta energia da farlo sentire un cane da esibizione guidato a bacchetta. Scorse Ron e Padma mentre si avvicinava al tavolo dei giudici. Ron scrutava Hermione con gli occhi riDotti a fessure. Padma era imbronciata.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    «Può anche darsi che tu continui a coltivare l’illusione di aver catturato l’interesse di tutto quanto il mondo della magia» continuò Piton, così piano che nessun altro poteva sentirlo (Harry continuò a pestare i suoi scarabei, anche se li aveva già riDotti a una polverina finissima), «ma a me non importa quante volte la tua foto compare sui giornali. Per me, Potter, non sei altro che un ragazzino odioso che si considera al di sopra delle regole».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    Hagrid, che nella lezione precedente aveva annunciato di aver finito con gli unicorni, li aspettava davanti alla sua capanna con una nuova Dotazione di casse aperte ai suoi piedi. Il cuore di Harry ebbe un tuffo — e se era un’altra covata di Schiopodi? — ma quando fu abbastanza vicino da guardarci dentro, si trovò davanti a tante soffici creature nere dai lunghi musi. Le zampe davanti erano curiosamente piatte, come badili, e gli esserini sbattevano le palpebre davanti alla classe, rispondendo con educata perplessità a tutta quell’attenzione.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «Ti stavi toccando la cicatrice!» esclamò la professoressa Cooman. «Ti sei rotolato per terra, toccanDoti la cicatrice! Andiamo, Potter, ho una certa esperienza in materia!»
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4)

    «Ma Travers e Mulciber li abbiamo già presi» disse Crouch. «Molto bene, Karkaroff, se questo è tutto, verrai riconDotto ad Azkaban mentre decidiamo…»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Ludovic Bagman, sei stato conDotto qui al cospetto del Tribunale della Legge Magica per rispondere di accuse connesse alle attività dei Mangiamorte» disse Crouch. «Abbiamo ascoltato le testimonianze contro di te, e stiamo per raggiungere un verdetto. Hai qualcosa da aggiungere alla tua deposizione prima che la sentenza venga emessa?»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Siete stati conDotti di fronte al Tribunale della Legge Magica» disse con voce chiara, «perché siate giudicati per un crimine atroce…»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Siete inoltre accusati» tuonò Crouch, «di aver usato la Maledizione Cruciatus contro la moglie di Frank Paciock, quando egli non vi ha dato le informazioni richieste. Avete progettato di restaurare il dominio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, e di tornare alla vita di violenza che probabilmente avete conDotto quando era potente. Io ora chiedo alla giuria…»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    Era una sfinge. Aveva il corpo di un leone molto grosso, enormi zampe Dotate di artigli, e una lunga coda giallastra che terminava con un ciuffo marrone. La testa, invece, era di donna. Puntò gli occhi a mandorla su Harry mentre quest’ultimo si avvicinava. Lui levò la bacchetta, esitante. Non era rannicchiata come per balzare, ma misurava il sentiero a grandi passi, sbarrandogli la strada.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Rimarrà, Minerva, perché deve capire» ribatté Silente asciutto. «Capire è il primo passo per accettare, e solo accettando si può guarire. Deve sapere chi lo ha conDotto alle sofferenze di questa notte, e perché».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Con l’Incantesimo Imperius» disse Crouch. «Ero in potere di mio padre. Ero costretto a indossare un Mantello dell’Invisibilità giorno e notte. Ero sempre con l’elfa domestica. Era la mia governante e custode. Le facevo pena. Convinse mio padre a farmi qualche regalino. Come ricompensa della mia buona conDotta».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Se pensassi di poterti aiutare» disse Silente con dolcezza, «facendo scendere su di te un sonno incantato, e permettenDoti di posticipare il momento di ripensare a ciò che è accaduto stanotte, lo farei. Ma so quello che faccio. Attenuare il dolore per un po’ lo renderà più acuto quando alla fine lo sentirai. Ti sei dimostrato coraggioso ben al di là di quanto mi sarei aspettato da te. Ti chiedo di dimostrare il tuo coraggio ancora una volta. Ti chiedo di raccontarci cos’è successo».
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Quando abbiamo detto al signor Caramell che avevamo catturato il Mangiamorte responsabile dei fatti di questa sera» disse Piton a bassa voce, «è stato come se fosse a rischio la sua sicurezza personale. Ha insistito per convocare un Dissennatore che lo scortasse dentro il castello. L’ha conDotto su nell’ufficio dove Barty Crouch…»
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Caramell aveva ancora quello strano sorriso. Di nuovo scoccò un’occhiata a Harry prima di replicare: «Sei disposto a credere che Voldemort sia tornato fidanDoti della parola di un pazzo assassino e di un ragazzo che… be’…»
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Ron, Harry e George calciarono, rotolarono e spinsero i corpi svenuti di Malfoy, Tiger e Goyle — tutti e tre assai malriDotti, visto il miscuglio di incantesimi che li avevano bersagliati — nel corridoio, poi tornarono nello scompartimento e chiusero la porta.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    Be’, pensò Harry mentre attraversava Magnolia Crescent, svoltava in Magnolia Road e puntava verso il parco giochi sempre più buio, si era comportato (più o meno) secondo i consigli di Sirius. Almeno aveva resistito alla tentazione di legare il baule alla scopa e partire da solo per la Tana. In fondo si era comportato anche troppo bene, considerato come si sentiva deluso e arrabbiato per essere bloccato in Privet Drive da tanto tempo, riDotto a nascondersi tra le aiuole nella speranza di scoprire qualcosa su Lord Voldemort. Tuttavia era piuttosto irritante sentirsi dire di non agire d’impulso da uno che aveva trascorso dodici anni ad Azkaban, la prigione dei maghi, era evaso, aveva cercato di commettere l’omicidio per il quale era stato condannato in origine e poi era fuggito con un Ippogrifo rubato.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    L’ingiustizia di tutto questo gli fece montare una rabbia quasi da urlare. Se non fosse stato per lui, nessuno avrebbe nemmeno saputo che Voldemort era tornato! E la sua ricompensa era restare prigioniero a Little Whinging per ben quattro settimane, completamente isolato dal mondo magico, riDotto ad accucciarsi tra le begonie moribonde per sentir parlare di pappagallini che facevano sci d’acqua! Com’era possibile che Silente l’avesse dimenticato così facilmente? Perché Ron e Hermione erano in vacanza insieme e non avevano invitato anche lui? Quanto ancora doveva sopportare che Sirius gli dicesse di star calmo e fare il bravo, o resistere alla tentazione di scrivere a quella stupida Gazzetta del Profeta per far notare che Voldemort era tornato? Questi pensieri furibondi vorticavano nella testa di Harry, e le sue viscere si contorcevano per la rabbia nell’afosa notte di velluto che calava attorno a lui, l’aria carica dell’odore di erba calda e secca, unico rumore il sordo brontolio del traffico sulla strada oltre le inferriate del parco.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    La cucina scrupolosamente pulita emanava un singolare, irreale luccichio dopo l’oscurità dell’esterno. Zia Petunia sistemò Dudley su una sedia; era ancora molto verde e sudaticcio. Zio Vernon era in piedi davanti allo scolapiatti e scrutava Harry con gli occhietti riDotti a fessure.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    La gravità di questa infrazione al Decreto per la Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni si è traDotta nella sua espulsione dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Rappresentanti del Ministero saranno tra breve al suo domicilio per distruggere la sua bacchetta.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    «Come mai sei caduto, figliolo?» disse zio Vernon con la voce di una calma innaturale, il genere di voce che avrebbe potuto aDottare al capezzale di una persona molto malata.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    «È vero» rispose Hermione in fretta. «Stiamo disinfestando la casa: è vuota da secoli e c’è un sacco di roba che si è riproDotta qui dentro. Siamo riusciti a ripulire la cucina, quasi tutte le camere da letto e credo che domani faremo il salo… AARGH!»
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «Sozzura! Feccia! SottoproDotti di sudiciume e abiezione! Ibridi, mutanti, mostri, via da questo luogo! Come osate insudiciare la casa dei miei padri…»
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    Harry era sicuro che non sarebbe riuscito a addormentarsi; la serata era stata così densa che sarebbe rimasto lì disteso, perfettamente sveglio, per ore, a rimuginare. Voleva continuare a parlare con Ron, ma la signora Weasley stava tornando di sotto annunciata da altri scricchiolii, e quando si fu allontanata sentì che altri salivano le scale… in effetti, creature Dotate di molte zampe trotterellavano piano su e giù davanti alla porta; Hagrid, l’insegnante di Cura delle Creature Magiche, stava dicendo: Una vera bellezza, eh, Harry? Quest’anno studiamo le armi… e Harry vide che le creature avevano la testa a forma di cannone e ruotavano per fronteggiarlo… si chinò…
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Va bene, sentite, dovete stare attenti, perché i Doxy mordono e i loro denti sono velenosi. Ho qui una bottiglia di antiDoto, ma preferirei che nessuno ne avesse bisogno».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «…’che ti rimette in salute, consentenDoti di praticare l’attività di svago prescelta durante un’ora che altrimenti sarebbe stata dedicata a una noia infruttuosa’. È quello che scriveremo nella pubblicità, perlomeno» mormorò Fred, che si era tolto dal campo visivo della signora Weasley e stava raccogliendo e intascando alcuni Doxy sparsi dal pavimento. «Ma dobbiamo perfezionarle un po’. Al momento le nostre cavie hanno qualche difficoltà a smettere di vomitare quanto basta per mandar giù la parte viola».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Da tuo padre» rispose Sirius. «I tuoi nonni furono davvero buoni con me; in un certo senso mi aDottarono come un secondo figlio. Sì, mi accampavo da tuo padre per le vacanze scolastiche, e a diciassette anni mi sono trovato un posto tutto mio. Mio zio Alphard mi aveva lasciato un bel po’ d’oro — è cancellato, qui, probabilmente per questo motivo — e comunque, da allora in poi ho badato a me stesso. Però ero sempre il benvenuto dai signori Potter per la colazione della domenica».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Non lo guardo da anni. Ecco Phineas Nigellus, il mio bisbisnonno, sai? Il Preside meno amato che Hogwarts abbia mai avuto… e Araminta Melliflua, cugina di mia madre… ha cercato di far passare un progetto di legge al Ministero per legalizzare la caccia ai Babbani… e la cara zia Elladora… ha avviato la tradizione di famiglia di decapitare gli elfi domestici quando diventavano troppo vecchi per portare i vassoi del tè… Naturalmente, tutte le volte che la famiglia ha proDotto qualcuno di appena decente, è stato diseredato. Vedo che Tonks qui non c’è. Forse è per questo che Kreacher non vuole prendere ordini da lei… lui dovrebbe fare tutto ciò che qualsiasi membro della famiglia gli chiede…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Come Quartier Generale è l’ideale, naturalmente» disse Sirius. «Mio padre l’ha Dotata di ogni misura di sicurezza nota al mondo magico, quando abitava qui. È irrilevabile, quindi i Babbani non potrebbero mai venire a suonare alla porta — come se potessero mai desiderarlo — e ora che Silente ha aggiunto la sua protezione, sarebbe difficile trovare una casa più sicura. Silente è il Custode Segreto dell’Ordine, sai. Nessuno può trovare il Quartier Generale a meno che lui non gli dica personalmente dove si trova. Quel biglietto che Moody ti ha mostrato ieri notte era di Silente…» Sirius scoppiò in una breve risata simile a un latrato. «Se i miei genitori potessero vedere a che uso è adibita la loro casa adesso… be’, il ritratto di mia madre dovrebbe darti una vaga idea…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Che consapevolmente, deliberatamente e in piena conoscenza dell’illegalità delle sue azioni, avendo ricevuto un precedente avvertimento scritto dal Ministero della Magia per un’accusa analoga, l’imputato ha proDotto un Incanto Patronus in una zona abitata da Babbani, in presenza di un Babbano, il due agosto alle ventuno e ventitré, ciò che costituisce violazione al Decreto per la Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni, 1875, Comma C, nonché all’articolo 13 dello Statuto di Segretezza della Confederazione Intemazionale dei Maghi.
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «Hai proDotto un Patronus completamente formato?»
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «Sempre?» disse col suo vocione Madama Bones. «Hai proDotto un Patronus prima d’ora?»
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «Hanno aggredito i ragazzi» disse la signora Figg con voce più forte e sicura, mentre il rossore le defluiva dal viso. «Uno di loro era caduto. L’altro indietreggiava, cercando di respingere il Dissennatore. Era Harry. Ha provato due volte ma ha fatto solo del vapore d’argento. Al terzo tentativo, ha proDotto un Patronus, che ha cacciato il primo Dissennatore, e poi, su esortazione di Harry, ha cacciato via il secondo da suo cugino. E questo… questo è quel che è successo» concluse la signora Figg debolmente.
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    Da quattordici anni Sirius Black è ritenuto colpevole della strage di dodici Babbani innocenti e di un mago. L’audace fuga di Black da Azkaban due anni fa ha portato alla più vasta caccia all’uomo mai conDotta dal Ministero della Magia. Nessuno di noi ha mai messo in dubbio il fatto che meriti di essere catturato e riconsegnato ai Dissennatori.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    L’idea di Sirius di accompagnarlo alla stazione gli era sembrata subito un po’ sciocca, ma ora all’improvviso gli parve avventata, se non addirittura pericolosa… Hermione non sbagliava… Sirius non sarebbe dovuto venire. E se il signor Malfoy avesse notato il cane nero e l’aveva detto a Draco? E se avesse deDotto che i Weasley, Lupin, Tonks e Moody sapevano dove si nascondeva Sirius? O l’uso della parola “segugio” da parte di Malfoy era una coincidenza?
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    Con gli occhi riDotti a fessure Hermione controllò il tavolo degli insegnanti.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    «Perché continui a perdere sangue dal naso finché non ti prosciughi; non abbiamo ancora trovato un antiDoto» rispose George, servendosi un’aringa affumicata.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Non abbiamo intenzione di sprecare l’ultimo anno che passiamo qui, però» disse Fred, e guardò con affetto la Sala Grande. «Lo useremo per fare un po’ di ricerche di mercato, scoprire esattamente che cosa chiede lo studente medio di Hogwarts a un negozio di scherzi, valutare con attenzione i risultati della nostra indagine e infine proporre proDotti che soddisfino la domanda».
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    La professoressa Umbridge lo interruppe. «Non ho intenzione di criticare il modo in cui le cose sono state conDotte in questa scuola» disse, con un sorriso nient’affatto convincente che le stirava la bocca larga, «ma in questo corso siete stati esposti all’influenza di maghi assai irresponsabili, davvero assai irresponsabili… per non parlare» e diede in una risatina maligna, «di ibridi estremamente pericolosi».
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «La mano, signor Thomas! Come stavo dicendo, siete stati introDotti a incantesimi complessi, inadatti alla vostra età e potenzialmente letali. Siete stati inDotti con la paura a credere che sia probabile imbattersi in Attacchi Oscuri un giorno sì e uno no…»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Una cattiva conDotta nella classe della professoressa Umbridge potrebbe costarti molto di più di qualche punto sottratto alla Casa e un castigo».
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    Gli altri studenti ridevano. Hermione si erse in tutta la sua statura; i suoi occhi erano riDotti a fessure e i capelli cespugliosi sembravano crepitare di elettricità.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Indicò il mucchio di bastoncini davanti a sé. La mano di Hermione scattò in aria. Alle sue spalle, Malfoy fece l’imitazione di lei con i denti sporgenti che saltava su e giù ansiosa di rispondere e Pansy Parkinson diede in una risata che si trasformò quasi subito in un urlo. I bastoncini sul tavolo balzavano in aria rivelandosi minuscole creature di legno simili a folletti, ciascuna Dotata di braccia e gambe nodose e marroni, di due dita a rametto al termine di ciascuna mano e di una buffa faccia piatta di corteccia in cui luccicava un paio di occhi marrone scarafaggio.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Be’, adesso fili da lei e le chiedi di lasciarti libero venerdì» gli intimò Angelina, «e non m’importa come. Dille che Tu-Sai-Chi è un proDotto della tua immaginazione, se credi, basta che tu faccia in modo di esserci!»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Paura, immagino» rispose Sirius, sorridendo alla sua indignazione. «A quanto pare, detesta i semiumani; l’anno scorso ha anche conDotto una campagna per far riunire e marchiare sirene e tritoni. Immagina un po’, perdere tempo ed energie a perseguitare gli esseri marini quando ci sono delle nullità come Kreacher a piede libero».
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Non è la prima volta nelle ultime settimane che il Ministro Cornelius Caramell aDotta nuove leggi per apportare miglioramenti alla Scuola di Magia. Lo scorso 30 agosto è stato approvato il Decreto Didattico Numero Ventidue, secondo il quale, nel caso in cui l’attuale Preside non sia in grado di presentare un candidato per un posto di docente, il Ministero ha facoltà di selezionare la persona più indicata. «È così che Dolores Umbridge ha ricevuto l’incarico di insegnante a Hogwarts» ha dichiarato Weasley ieri sera. «Silente non è riuscito a trovare nessuno, perciò il Ministro ha nominato la Umbridge, che naturalmente ha ottenuto un successo immediato…»
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Il livello generale della prova è stato penoso. Se questo fosse stato l’esame, la maggior parte di voi sarebbe stata bocciata. Confido in uno sforzo molto maggiore nel prossimo tema sulle diverse varietà di antiDoti ai veleni o dovrò cominciare a dare punizioni a quei somari che hanno preso una “D”».
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    In questa classe aDottò una tattica diversa e si aggirò tra gli allievi, interrogandoli sulle Creature Magiche. La maggior parte rispose correttamente e Harry si sentì un po’ più sollevato; almeno la classe non tradiva Hagrid.
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Perché è una stanza dove si può entrare» disse Dobby serio, «solo se c’è veramente bisogno. A volte c’è, a volte no, ma quando appare ha sempre tutto quello che serve a chi la cerca. Dobby l’ha usata, signore» continuò l’elfo, calando le orecchie con aria colpevole, «quando Winky era molto ubriaca; l’ha nascosta nella Stanza delle Necessità e ha trovato antiDoti alla Burrobirra, un bel lettino da elfo per farla dormire, signore… e Dobby sa che il signor Gazza ci trova i detersivi quando li sta finendo, signore, e…»
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    E così fecero, facendo bruscamente dietrofront alla fine della parete vuota, e poi all’altro capo, accanto a un vaso grande come una persona. Ron aveva gli occhi riDotti a fessure per la concentrazione; Hermione bisbigliava tra i denti; Harry guardava fisso davanti a sé, a pugni stretti.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

   Nelle due settimane che seguirono fu come se Harry portasse dentro il petto una sorta di talismano, un segreto luminoso che lo sosteneva nel corso delle lezioni della Umbridge e gli rendeva perfino possibile sorridere quando guardava quegli orribili occhi sporgenti. Lui e l’ES la combattevano sotto il suo stesso naso, facendo proprio quello che lei e il Ministero temevano di più, e a ogni sua lezione, invece di leggere il libro di Wilbert Slinkhard, si abbandonava ad appaganti ricordi delle ultime riunioni: Neville era riuscito a disarmare Hermione, Colin Canon aveva imparato a padroneggiare l’Incantesimo di Ostacolo dopo tre incontri di grande impegno, Calì Patil aveva proDotto un Incantesimo Reductor così ben fatto da mandare in polvere il tavolo degli Spioscopi.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Non per scelta» precisò Fred, con una faccia bruttissima. «Avrei riDotto quel piccolo rifiuto a una polpetta se voi tre non mi aveste trattenuto».
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    I capelli di Hagrid erano incrostati di sangue rappreso e l’occhio sinistro era riDotto a una fessura gonfia in una massa di lividi violacei e neri. Aveva tagli sul viso e sulle mani, alcuni ancora sanguinanti, e si muoveva con cautela, il che fece pensare a Harry che potesse avere delle costole rotte. Era evidente che era appena arrivato a casa; un pesante mantello da viaggio nero era buttato sulla spalliera di una sedia, e uno zaino, grande abbastanza da contenere diversi bambini, era appoggiato contro la parete accanto alla porta. Hagrid, che era due volte un uomo normale, zoppicò verso il fuoco e vi appese sopra un bollitore di rame.
Il racconto di Hagrid (Cap. 20 Harry Potter 5)

    «Lo facevano sicuro, se potevano» disse Hagrid, «ma erano feriti di brutto, tutti e tre; la banda di Golgomath li aveva pestati fino a farli svenire; loro si erano svegliati ed erano strisciati nel primo nascondiglio. A ogni modo, uno di loro capiva un po’ la nostra lingua e ha traDotto e non l’hanno presa troppo male. Perciò siamo tornati a trovare i feriti… mi sa che a un certo punto ne avevamo convinti sei o sette».
Il racconto di Hagrid (Cap. 20 Harry Potter 5)

    «Ma non ci hai ancora spiegato come ti sei riDotto così, Hagrid» disse Ron, indicando il volto insanguinato del guardiacaccia.
Il racconto di Hagrid (Cap. 20 Harry Potter 5)

    Invece non videro l’Inquisitore Supremo da nessuna parte mentre marciavano a fatica nella neve. Hagrid li aspettava sul limitare della foresta. Non aveva un aspetto rassicurante: i lividi che sabato notte erano stati violacei ora si erano tinti di un giallo verdastro e alcuni dei tagli sembravano sanguinare ancora. Harry non capiva: forse era stato attaccato da qualche creatura Dotata di un veleno che impediva alle ferite di guarire? Tanto per completare l’infausto quadretto, Hagrid portava in spalla qualcosa che assomigliava a mezza mucca morta.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Sembra… Dotato… di scarsa… memoria… a breve… termine» mormorò la Umbridge, abbastanza forte perché tutti la sentissero. Draco Malfoy era felice come se Natale fosse arrivato con un mese d’anticipo; Hermione, al contrario, era livida di rabbia.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Di qua!» gridò la signora Weasley, sovrastando i rintocchi dello stregone nell’angolo, e tutti si misero in fila con lei davanti a una bionda paffuta seduta a una scrivania con il cartello Informazioni. La parete alle sue spalle era coperta di avvisi e locandine che dicevano cose del tipo: TENETE I CALDERONI PULITI: LE VOSTRE POZIONI NON DIVENTERANNO VELENI e UN ANTIDotO NON APPROVATO DA UN GUARITORE QUALIFICATO PUÒ ESSERE LETALE. Cera anche un grande ritratto di una strega dai lunghi boccoli argentei, con la scritta:
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Be’, ogni volta che ci provano comincio a sanguinare come un matto» rispose in tono leggero il signor Weasley, prendendo la bacchetta dal comodino ed evocando sei sedie accanto al letto. «A quanto pare nelle zanne di quel serpente c’era un veleno insolito, che non fa rimarginare le ferite. Sono sicuri di trovare un antiDoto, comunque: hanno avuto casi peggiori del mio, e nel frattempo non devo fare altro che prendere una Pozione Rimpolpasangue ogni ora. Invece quel tipo laggiù…» disse, abbassando la voce e accennando al letto di fronte, in cui giaceva un uomo verdastro e malaticcio che fissava il soffitto «…è stato morso da un lupo mannaro, poveretto. Non c’è cura».
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    Sirius e Lupin avevano donato a Harry una bellissima serie di libri dal titolo Magia Difensiva Pratica: Come Usarla contro le Arti Oscure, che contenevano splendide illustrazioni animate a colori di tutte le controfatture e dei sortilegi descritti. Harry sfogliò avido il primo volume e vide subito che gli sarebbe stato utilissimo nei suoi programmi per l’ES. Hagrid gli aveva mandato un portamonete marrone, peloso e Dotato di zanne, che Harry presumeva dovessero fungere da dispositivo antifurto, ma che purtroppo impedivano di metterci dentro i soldi a meno di farsi amputare le dita. Il regalo di Tonks era un modellino perfettamente funzionante di Firebolt, che Harry guardò volare per la stanza, desiderando di riavere la sua; Ron gli aveva regalato una scatola enorme di Gelatine Tuttigusti+1; i signori Weasley il solito maglione fatto a mano e dei pasticci di carne, e Dobby un quadro davvero agghiacciante che Harry sospettava avesse dipinto lui stesso. L’aveva appena girato a testa in giù per vedere se migliorava quando, con un sonoro crac, Fred e George si Materializzarono ai piedi del suo letto.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Erano Auror, sapete, molto rispettati nella comunità dei maghi» proseguì la signora Paciock. «Molto Dotati entrambi. Io… sì, Alice cara, che cosa c’è?»
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Vero?» disse la signora Weasley, accompagnando il marito a una sedia. «Il Guaritore Smethwyck ha fatto la sua magia, alla fine, e ha trovato l’antiDoto a qualsiasi cosa ci fosse nelle zanne di quel serpente. Arthur ha imparato la lezione e non farà più pasticci con la medicina dei Babbani, non è così, tesoro?» aggiunse, in tono alquanto minaccioso.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Le sedie scivolarono di nuovo all’indietro quando il Nottetempo balzò dall’autostrada di Birmingham a una tranquilla strada di campagna tutta curve. Le siepi si scansavano con un salto ogni volta che il bus montava sul ciglio della strada. Da lì passarono alla via principale di una città piena di traffico, poi a un viaDotto circondato da alte colline, poi a una strada battuta dal vento tra due altipiani, ogni volta con un fragoroso BANG.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Ti ho detto» disse Piton rigido, gli occhi riDotti a fessure, «di chiamarmi “signore”».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Lo sappiamo e basta» tagliò corto Piton. «L’importante è che l’Oscuro Signore ora è a conoscenza del fatto che tu hai accesso ai suoi pensieri e sensazioni. Ha deDotto che il processo probabilmente funziona anche al contrario; vale a dire che potrebbe avere accesso ai tuoi pensieri e sensazioni…»
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Non aveva capito che stava per succedere?» domandò un’acuta voce infantile, divertita e spietata, e Harry, spostandosi un po’ sulla destra, si rese conto che la visione terrificante della Cooman non era altro che la professoressa Umbridge. «Nonostante non sia in grado nemmeno di prevedere che tempo farà domani, deve per forza aver capito che la sua penosa conDotta durante le mie ispezioni e la mancanza totale di progressi avrebbero reso inevitabile il suo licenziamento!»
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Notevole» commentò Harry piano, sorridendo. «Davvero notevole… di questo passo manderete in rovina il Dottor Filibuster…»
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Un movimento al limitare della foresta proibita attrasse la sua attenzione. Socchiuse gli occhi, schermandoli dal sole, e vide Hagrid emergere dal folto degli alberi. Sembrava che zoppicasse. Perplesso, lo vide raggiungere a fatica la porta della sua capanna e sparirvi dentro. Harry continuò a osservare la capanna per parecchi minuti. Hagrid non ricomparve, ma dopo un po’ un ricciolo di fumo si srotolò dal camino: non doveva essere così malriDotto da non riuscire ad accendere il fuoco.
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Consiglierei anche Trasfigurazione, perché spesso gli Auror devono Trasfigurare o Detrasfigurare nel loro lavoro. E ti avverto, Potter, che personalmente non accetto studenti nella mia classe di M.A.G.O. a meno che nel G.U.F.O. non abbiano raggiunto o superato “Oltre Ogni Previsione”. Direi che al momento la tua media è “Accettabile”, perciò dovrai impegnarti molto di più. Inoltre dovresti continuare Incantesimi, che tornano sempre utili, e Pozioni. Sì, Potter, Pozioni» aggiunse, con appena l’ombra di un sorriso. «Agli Auror è indispensabile la conoscenza di pozioni e antiDoti. E dal momento che il professor Piton si rifiuta di accettare studenti con meno di “Eccezionale” nel loro G.U.F.O…»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    Poteva immaginarsi la reazione della professoressa McGranitt se fosse stato sorpreso nell’ufficio della Umbridge poche ore dopo che lei si era esposta in quel modo per lui… Tutto sommato, niente gli impediva di tornare nella Torre di Grifondoro e sperare che durante le vacanze estive gli capitasse la possibilità di parlare con Sirius della scena del Pensatoio… niente, a parte il fatto che la sola idea di seguire quella ragionevole linea di conDotta lo faceva sentire come se avesse del piombo nello stomaco… E poi c’erano Fred e George, che avevano già preparato il loro piano diversivo, per non parlare del coltello regalatogli da Sirius, che al momento si trovava nella sua borsa insieme al Mantello dell’Invisibilità.
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Sconti speciali per gli studenti di Hogwarts che giureranno di usare i nostri proDotti per sbarazzarsi di quella vecchia megera» aggiunse George, accennando alla Umbridge.
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    Il martedì, Harry era deciso a dare il massimo in Cura delle Creature Magiche, in modo che Hagrid facesse bella figura. La prova pratica si svolse nel pomeriggio, sul prato ai margini della foresta proibita, dove agli studenti fu richiesto di identificare correttamente uno Knarl nascosto fra una dozzina di porcospini (il trucco stava nell’offrire loro del latte: i Knarl, creature estremamente sospettose, con aculei Dotati di molti poteri magici, di solito s’infuriano, considerandolo un tentativo di avvelenarli); poi dovettero prendersi cura di un Asticello; nutrire e pulire un Fiammagranchio senza scottarsi; e scegliere, tra un vasto assortimento di cibi, la dieta adatta a un unicorno malato.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Incontrò molte difficoltà a ricordare i nomi e a ordinare la confusione di date. Saltò a piè pari la domanda numero quattro (Secondo voi, la Legge sulle Bacchette facilitò o aiutò a controllare la rivolta dei goblin nel diciottesimo secolo?), dicendosi che se ne avesse avuto il tempo vi sarebbe tornato alla fine. Fece un tentativo con la numero cinque (Come fu violato nel 1749 lo Statuto di Segretezza e quali misure furono introDotte per evitare che ciò si ripetesse?), ma lo tormentava il sospetto di aver trascurato diversi punti essenziali: da qualche parte in quella storia dovevano entrarci i vampiri…
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    I timori di Harry aumentarono. Hermione non aveva preso il sentiero che portava da Grop, ma quello che tre anni prima lo aveva conDotto alla tana del mostruoso Aragog. Quella volta Hermione non c’era, e Harry era sicuro che ignorasse verso quale pericolo li stava guidando.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Ed ecco che brillanti luci arancioni, sempre più grandi, li circondavano da ogni lato; videro alti palazzi, fiumi di lampioni accesi simili a luminosi occhi di insetto, i riquadri giallo pallido delle finestre. D’un tratto, o così parve, il marciapiede balzò verso di loro; Harry si aggrappò al Thestral con tutte le sue forze, preparandosi all’impatto, ma l’animale toccò terra con la leggerezza di un’ombra e lui scivolò giù dal suo dorso e scrutò la strada dove il cassone traboccante stava ancora accanto alla malriDotta cabina telefonica, entrambi scoloriti dalla piatta luce arancione dei lampioni.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    «Poi, non vedenDoti tornare dalla foresta, ha temuto che tu credessi ancora che Sirius fosse prigioniero di Lord Voldemort. Così si è affrettato ad avvertire l’Ordine».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Aveva ragione, Harry. Quando decidemmo di stabilire a Grimmauld Place il nostro Quartier Generale, avvertii Sirius di trattare Kreacher con gentilezza e rispetto. E gli dissi anche che quell’elfo domestico poteva diventare pericoloso. Ma temo che non mi abbia preso molto sul serio, né che abbia mai visto Kreacher come una creatura Dotata di sentimenti profondi quanto quelli di un essere umano…»
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Finché potrai chiamare casa il posto dove vive un consanguineo di tua madre, là non puoi essere toccato né colpito da Voldemort. È stato lui a versare il sangue che ancora vive in te e nella sorella di tua madre. Quel sangue è diventato la tua protezione. Devi tornarci una volta all’anno, ma finché puoi chiamare casa quel posto, finché sei lì, Voldemort non può farti del male. Tua zia lo sa. Gliel’ho spiegato nella lettera che lasciai insieme a te davanti alla sua porta. Sa che accoglienDoti ti ha con ogni probabilità donato quindici anni di vita».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Ho ritenuto necessario» disse Silente, inclinando appena il capo, «ricordarle il patto che aveva sigillato accoglienDoti. Sospettavo che dopo l’attacco dei Dissennatori si fosse resa pienamente conto dei pericoli di averti come figlio aDottivo».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Io. L’ho ascoltata una fredda, umida sera di sedici anni fa, in una stanza sopra la Testa di Porco. Ero lì per incontrare un aspirante alla cattedra di Divinazione, anche se tutto sommato avrei preferito cancellare quella materia dai nostri programmi. Comunque, la candidata era la propronipote di una Veggente molto famosa e molto Dotata, perciò mi parve educato incontrarla. È stata una delusione. Non ho trovato in lei la minima traccia del dono. Così le dissi — cortesemente, mi auguro — che non mi sembrava adatta a occupare quel posto e mi voltai per andarmene».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Solo l’inizio, la parte relativa alla nascita in luglio e ai genitori che avevano sconfitto tre volte Voldemort. Di conseguenza non ha potuto avvertire il suo Padrone che attaccanDoti avrebbe rischiato di trasferirti i suoi poteri e designarti quale suo eguale. Perciò Voldemort non ha mai saputo che attaccarti poteva essere pericoloso, che sarebbe stato meglio aspettare. Non sapeva che avresti avuto un potere a lui sconosciuto…»
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    Ancora vaghi sono i particolari degli eventi che hanno conDotto a questo spettacolare voltafaccia, ma si nutrono fondati sospetti che giovedì sera Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato e un gruppo di suoi seguaci (noti come Mangiamorte) si siano introDotti nello stesso Ministero della Magia.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    Prese una manciata di Cioccorane dal mucchio sul comodino, ne passò qualcuna a Harry, Ginny e Neville e strappò coi denti l’incarto della sua. Aveva ancora grosse vesciche sulle braccia, là dove si erano avvolti i tentacoli del cervello. Secondo Madama Chips, i pensieri potevano lasciare cicatrici più profonde di qualunque altra cosa, anche se da quando aveva cominciato ad applicare grandi quantità di Unguento Smemorello del Dottor Obly c’erano stati notevoli miglioramenti.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Amelia Bones. Direttore dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia. Crediamo che possa averla uccisa Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato in persona, perché era una strega molto Dotata e… e tutte le prove indicano che abbia dato battaglia».
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    Il Primo Ministro si levò in tutta la sua statura e replicò: «Sono assolutamente soddisfatto delle misure di sicurezza che ho già aDottato, grazie mol…»
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    «Non hai capito? Solo la protezione di Silente mi ha tenuto fuori da Azkaban! Non trovi che assassinare il suo studente preferito l’avrebbe inDotto a cambiare idea su di me? Ma c’è dell’altro. Quando Potter arrivò per la prima volta a Hogwarts circolavano ancora molte storie su di lui, voci secondo le quali lui stesso era un grande Mago Oscuro, e per questo era sopravvissuto all’attacco del Signore Oscuro. A dire il vero, molti vecchi seguaci del Signore Oscuro pensarono che Potter potesse essere un vessillo attorno al quale potevamo tutti stringerci ancora. Ero curioso, lo ammetto, e nient’affatto incline a ucciderlo nel momento in cui avesse messo piede nel castello.
Spinner's End (Cap. 2 Harry Potter 6)

    «Ha ereditato una casa?»domandò zio Vernon avido, gli occhietti riDotti a fessure, ma nessuno gli rispose.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Signore… ho ricevuto via gufo un opuscolo del Ministero della Magia sulle misure di sicurezza che dovremmo tutti aDottare contro i Mangiamorte…»
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «Che cosa potrebbero volere i Mangiamorte da un povero vecchio malriDotto come me?» domandò Lumacorno.
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «Ingegnoso» commentò Silente. «Ma mi sembra un’esistenza piuttosto faticosa per un povero vecchio malriDotto in cerca di una vita tranquilla. Ora, se dovessi tornare a Hogwarts…»
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «Non pensare che io abbia dei pregiudizi!» esclamò. «No, no, no! Non ho appena detto che tua madre è stata uno dei miei studenti preferiti in assoluto? E c’era Dirk Cresswell nell’anno dopo il suo — adesso è Direttore dell’Ufficio delle Relazioni con i Folletti, naturalmente — un altro Babbano di nascita, uno studente molto Dotato, che mi dà ancora ottime informazioni su quello che succede alla Gringott!»
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «No, mia cara, troveremo un antiDoto, non preoccuparti» la rincuorò la signora Weasley.
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «Basta che ne applichi un po’ sul livido e sparirà entro un’ora» disse Fred. «Dovevamo ancora trovare un cancellalividi efficace, stiamo provando gran parte dei proDotti su noi stessi».
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    George scostò una tenda accanto ai trucchi Babbani e Harry vide una stanza più buia e meno affollata. Le confezioni dei proDotti che stipavano gli scaffali erano meno vistose.
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Ragazze, non avete ancora visto i nostri proDotti speciali Tumistreghi?» chiese Fred. «Seguitemi, signore…»
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    Vicino alla vetrina c’era una gamma di proDotti rosa shocking attorno ai quali alcune ragazze ridacchiavano entusiaste. Hermione e Ginny si ritrassero sospettose.
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Andiamo!» la incitò Ron. Hermione esitò ancora un attimo, poi s’infilò sotto il Mantello con Harry e Ron. Nessuno li vide sparire; erano tutti troppo concentrati sui proDotti di Fred e George. Il terzetto oltrepassò la porta più veloce che poté, ma quando furono in strada Malfoy era scomparso.
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    Ma non fu possibile: i corridoi, affollati di ragazzi che aspettavano il carrello, erano impraticabili col Mantello. Harry, dispiaciuto, lo ripiegò e lo ripose nello zaino: sarebbe stato bello indossarlo anche solo per evitare tutti quegli sguardi, che dalla mattina sembravano essersi ulteriormente intensificati. Alcuni studenti uscivano di corsa dal proprio scompartimento solo per guardarlo meglio; Cho Chang invece, quando lo vide arrivare, sfrecciò dentro il suo. Harry la vide immersa in un’ostentata conversazione con la sua amica Manetta, cui uno spesso strato di fonDotinta non nascondeva del tutto la fioritura di strani foruncoli sul viso. Con una smorfia, Harry proseguì.
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    Il pomeriggio passò noioso tra altri anedDoti su maghi illustri a cui Lumacorno aveva fatto da insegnante, tutti felicissimi di unirsi a quello che definiva il ‘Lumaclub’ a Hogwarts. Harry non vedeva l’ora di andarsene, ma non sapeva come farlo educatamente. Infine il treno riemerse da un altro lungo tratto nebbioso dentro un tramonto rosso, e Lumacorno si guardò attorno, strizzando gli occhi davanti al crepuscolo.
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    Harry guardò verso la tavola degli insegnanti e fece un gran sorriso a Hagrid, che in effetti stava agitando la mano. Hagrid non riusciva mai a comportarsi con la dignità della professoressa McGranitt, direttore della Casa di Grifondoro, la cui testa spuntava tra il suo gomito e la sua spalla, visto che erano seduti fianco a fianco, e che osservava con disapprovazione quel saluto entusiastico. Harry fu sorpreso di vedere l’insegnante di Divinazione, la professoressa Cooman, seduta all’altro lato di Hagrid; abbandonava di rado la sua stanza nella torre e lui non l’aveva mai vista al banchetto d’inizio anno. Era stravagante come al solito, tutta uno scintillio di perline e scialli drappeggiati, gli occhi enormemente dilatati dagli occhiali. Avendola sempre considerata un po’ un’impostora, Harry era rimasto scioccato, alla fine dell’anno precedente, scoprendo che era lei l’autrice della profezia che aveva inDotto Voldemort a uccidere i suoi genitori e ad aggredire lui. Saperlo l’aveva reso ancora meno desideroso di ritrovarsi in sua compagnia, ma grazie al cielo quell’anno non avrebbe più seguito Divinazione. Gli enormi occhi a fanale della professoressa Cooman ruotarono su Harry, che distolse in fretta lo sguardo per puntarlo sulla tavola di Serpeverde. Draco Malfoy stava mimando la rottura di un naso, in mezzo a risate roche e applausi. Harry abbassò lo sguardo sulla torta alla melassa, e si sentì di nuovo ribollire. Che cosa non avrebbe dato per sfidare Malfoy faccia a faccia…
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    «Sembra morta» commentò Hermione con espressione nauseata. «Ma ci sono ferite che non si possono guarire… vecchie maledizioni… e ci sono veleni senza antiDoto…»
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    I Battitori che aveva selezionato non erano fuoriclasse come i vecchi Fred e George, però Harry era comunque abbastanza soddisfatto: Jimmy Peakes, un ragazzo del terzo anno basso ma robusto, che aveva fatto a Harry un bernoccolo grosso come un uovo sulla testa colpendo un Bolide con ferocia, e Ritchie Coote, un po’ allampanato ma Dotato di buona mira. I due si unirono agli spettatori nelle tribune a seguire la selezione dell’ultimo membro della squadra.
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    Lei lo guardò con gli occhi riDotti a fessure, come se stesse decidendo se credergli. Evidentemente decise di sì, perché sbottò: «Spaventa gli altri bambini».
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «’Professore’?» ripeté Riddle. Era guardingo. «È come ‘Dottore’? Come mai è qui? Lei l’ha chiamata per farmi visitare?»
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «… fatto prendere dal panico» completò Ginny furente, atterrando vicino a Demelza ed esaminando il suo labbro gonfio. «Ron, idiota, guarda come l’hai riDotta!»
Felix Felicis (Cap. 14 Harry Potter 6)

    «Non avevano portato i filtri in bagno» rispose Hermione, sdegnosa. «Stavano solo parlando di come fare. Siccome dubito che perfino il Principe Mezzosangue»e scoccò al libro un’altra occhiataccia, «si sia potuto sognare un antiDoto per una decina di pozioni diverse in un colpo solo, al posto tuo la farei finita e ne inviterei una: così le altre smetteranno di illudersi. È domani sera, sono sull’orlo della disperazione».
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Ah, Sibilla, siamo tutti convinti che la nostra materia sia la più importante!» intervenne una voce sonora, e Lumacorno comparve all’altro fianco della professoressa Cooman, molto rosso in viso, il cappello di velluto un po’ storto, un bicchiere di idromele in una mano e un enorme pasticcio di carne nell’altra. «Ma io non credo di aver mai conosciuto una persona così portata per le pozioni!» continuò, guardando Harry con occhi affettuosi e arrossati. «Ha istinto, sai… come sua madre! Ho insegnato solo a pochi ragazzi così Dotati, te lo garantisco, Sibilla… Ma sì, perfino Severus…»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    In trappola, col braccio di Lumacorno attorno alle spalle, Piton guardò Harry dall’alto del suo naso adunco, gli occhi neri riDotti a fessure.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Non ci sono principi tra i maghi» rispose Lupin sorridendo. «È il titolo che stai pensando di aDottare? Pensavo che ‘Prescelto’ ti bastasse».
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    Tra i regali di Harry c’erano un pullover fatto a maglia dalla signora Weasley con un bel Boccino d’Oro sul davanti, una grossa scatola di proDotti Tiri Vispi Weasley da parte dei gemelli e un pacchetto un po’ umido che sapeva di muffa con un’etichetta che diceva ‘Al padrone da Kreacher’.
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Sì, Harry, Dotato come sono di un cervello straordinario, ho capito tutto quello che mi hai raccontato» rispose Silente con una certa asprezza. «Credo che potresti perfino prendere in considerazione la possibilità che abbia capito più di te. Sono contento che tu ti sia confidato con me, ma permettimi di rassicurarti: non mi hai detto niente che mi provochi inquietudine».
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Il professor Lumacorno è un mago estremamente capace, e si aspetta entrambe le cose» rispose Silente. «È molto più abile in Occlumanzia del povero Orfin Gaunt, e mi stupirei se non avesse portato con sé un antiDoto al Veritaserum fin da quando l’ho costretto a consegnarmi questa parodia di un ricordo.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    Hermione recitò tutto d’un fiato: «La-Terza-Legge-di-Golpalott-dice-che-l’antiDoto-per-un-veleno-composto-è-maggiore-della-somma-degli-antiDoti-di-ciascuno-dei-singoli-componenti».
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «… naturalmente supponendo di aver compiuto una corretta identificazione degli ingredienti della pozione grazie al Rivelaincanto di Scarpin, il nostro scopo primario non è quello relativamente semplice di scegliere gli antiDoti agli ingredienti contenuti, ma di scoprire il componente aggiunto che, grazie a un processo quasi alchemico, trasformerà tali diversi elementi…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «… e quindi» concluse Lumacorno, «voglio che ciascuno di voi prenda una di queste fiale sulla mia cattedra. Contengono un veleno al quale dovete creare un antiDoto prima della fine della lezione. Buona fortuna, e non dimenticate i guanti protettivi!»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Harry prese il suo fidato Pozioni Avanzate e andò al capitolo sugli antiDoti. C’era la Terza Legge di Golpalott, parola per parola come l’aveva pronunciata Hermione, ma senza una singola nota illuminante a spiegare che cosa volesse dire. Evidentemente il Principe, come Hermione, non aveva avuto difficoltà a capirla.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Ed eccola lì, scarabocchiata attraverso una lunga lista di antiDoti.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Lumacorno fece lentamente il giro della stanza, esaminando i vari antiDoti. Nessuno aveva portato a termine il compito, anche se Hermione stava ancora cercando di ficcare alcuni ingredienti nella sua bottiglia prima che Lumacorno arrivasse da lei. Ron aveva rinunciato, e cercava solo di non inalare i fumi putrescenti che si levavano dal suo calderone. Harry rimase in attesa, col bezoar stretto nella mano sudata.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Hai del coraggio, ragazzo!» tuonò, prendendo il bezoar e alzandolo in modo che tutti potessero vederlo. «Oh, sei come tua madre… Be’, niente da dire… un bezoar è senza dubbio un antiDoto a tutte queste pozioni!»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Hermione, lustra in volto e macchiata di fuliggine sul naso, era livida. Il suo antiDoto incompiuto, che contava cinquantadue ingredienti compresa una ciocca dei suoi capelli, ribolliva pigro alle spalle di Lumacorno, che aveva occhi solo per Harry.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Questo è lo spirito inventivo di cui un vero pozionista ha bisogno!» cinguettò Lumacorno, prima che Harry le potesse rispondere. «Proprio come sua madre, la stessa padronanza intuitiva della materia, l’ha sicuramente ereditata da Lily… Sì, Harry, sì, se hai un bezoar a portata di mano, naturalmente funzionerà… anche se, visto che non funzionano con tutto, e sono rari, vale comunque la pena di sapere come preparare un antiDoto…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Professore, mi dispiace disturbarla» bisbigliò Harry, mentre Ron si issava in punta di piedi nel tentativo di vedere la stanza oltre Lumacorno, «ma il mio amico Ron ha ingerito per sbaglio un filtro d’amore. Non potrebbe dargli un antiDoto? Lo porterei da Madama Chips, ma noi studenti non dovremmo possedere niente che provenga da Tiri Vispi Weasley e, sa… strane domande…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Ehm» fece Harry, un po’ distratto dalle gomitate di Ron che cercava di entrare a forza nella stanza, «be’, non ho mai preparato un antiDoto per un filtro d’amore, signore, e nel tempo che impiegherei a fare quello giusto Ron potrebbe combinare qualcosa di grave…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Oh, d’accordo, entrate, allora, entrate» acconsentì Lumacorno, addolcito. «Ho l’occorrente qui nella mia borsa, non è un antiDoto difficile…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Ottimo» approvò Ron entusiasta, e bevve rumorosamente l’antiDoto.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    La notizia dell’avvelenamento di Ron si diffuse in fretta il giorno dopo, ma non provocò lo scalpore suscitato dall’attacco a Katie. Tutti sembravano pensare che fosse stato un incidente, visto che in quel momento Ron si trovava nella stanza dell’insegnante di Pozioni, e siccome gli era stato somministrato un antiDoto sul posto non era successo niente di grave. In effetti i Grifondoro erano molto più interessati alla partita di Quidditch contro Tassorosso: molti di loro volevano vedere Zacharias Smith, che era il Cacciatore avversario, ricevere la meritata punizione per i suoi commenti durante la partita inaugurale.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Harry restò senza fiato. Voldemort era entrato nella stanza. I suoi tratti non erano quelli che Harry aveva visto affiorare dal vasto calderone di pietra quasi due anni prima; non erano così serpenteschi, gli occhi non erano ancora rossi, il volto non così simile a una maschera, ma non era più il bel Tom Riddle. Era come se i suoi tratti fossero stati bruciati e confusi; erano cerei e vagamente deformati, e il bianco degli occhi era iniettato di sangue, anche se le pupille non erano ancora riDotte a fessure. Indossava un lungo mantello nero e il suo volto era pallido come la neve che gli scintillava sulle spalle.
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Mica tutti capiscono la loro bellezza» commentò Hagrid alla schiena di Lumacorno, con le lacrime che traboccavano dagli occhi riDotti a fessure. «Non sapevo che ti interessavano le creature come Aragog, Horace».
Dopo il funerale (Cap. 22 Harry Potter 6)

    «Sì, credo di sì» rispose Silente. «Senza i suoi Horcrux, Voldemort sarà un uomo mortale con un’anima mutilata e riDotta. Non dimenticare mai, però, che anche se la sua anima è irrimediabilmente danneggiata, il suo cervello e il suo potenziale magico restano intatti. Ci vorranno abilità e poteri fuori dal comune per uccidere un mago come Voldemort, anche senza i suoi Horcrux».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Sì, Harry, tu sei capace di amare» ripeté Silente, che aveva l’aria di sapere benissimo cosa Harry avesse appena taciuto. «E questa, dopo tutto quello che ti è successo, è una Dote enorme e importante. Sei ancora troppo giovane per capire quanto sei straordinario».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «È essenziale che tu lo capisca!» gridò Silente. Si alzò e prese a camminare per la stanza, la veste scintillante che frusciava e ondeggiava a ogni passo: Harry non l’aveva mai visto così agitato. «Cercando di ucciderti, Voldemort stesso ha designato la persona eccezionale seduta davanti a me e le ha dato gli strumenti per agire! È colpa di Voldemort se sei riuscito a leggere nei suoi pensieri, nelle sue ambizioni, se comprendi perfino il linguaggio serpentesco con cui dà gli ordini; eppure, Harry, nonostante il tuo privilegiato accesso al mondo di Voldemort (tra l’altro, un dono per il quale qualunque Mangiamorte sarebbe capace di uccidere), non sei mai stato seDotto dalle Arti Oscure. Mai, nemmeno per un istante, hai mostrato il minimo desiderio di diventare uno dei suoi!»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Certo!» gridò Silente. «Vedi, la profezia non significa che tu devi fare qualcosa! Ma ha inDotto Lord Voldemort a designarti come suo eguale… in altre parole, tu sei libero di scegliere che cosa fare, libero di voltare le spalle alla profezia! Ma Voldemort continua ad attribuirle importanza. Continuerà a darti la caccia… il che rende certo, di fatto, che…»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Il signor Gazza cercava qualcuno che riordinasse questi vecchi archivi» continuò Piton, soave. «Sono i registri di altri malfattori di Hogwarts e delle loro punizioni. Dove l’inchiostro è sbiadito, o le schede sono state danneggiate dai topi, vorremmo che ricopiassi i misfatti e le punizioni e, assicuranDoti che siano in ordine alfabetico, rimettessi le schede nei contenitori. Non devi usare la magia».
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Oh, sì». Silente scrutò il contenuto del bacile più da vicino. Harry ne vide il volto riflesso alla rovescia sulla liscia superficie verde. «Ma come raggiungerlo? Questa pozione non può essere penetrata da una mano, Svanita, separata, raccolta o risucchiata, e non può essere nemmeno Trasfigurata, Incantata o comunque inDotta a mutare la sua natura».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    Silente bevve, come se Harry gli stesse offrendo un antiDoto, ma nel vuotare il calice cadde in ginocchio, scosso da tremiti incontrollabili.
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Io lo so» intervenne Harry, e tutti si voltarono verso di lui. «Piton ha passato a Voldemort l’informazione che l’ha inDotto a dare la caccia ai miei genitori. Poi Piton ha detto a Silente che non aveva capito che cosa stava facendo, che era dispiaciuto di averlo fatto, dispiaciuto della loro morte».
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    La McGranitt annuì. Harry sentì Ginny muoversi al suo fianco e si girò a guardarla: i suoi occhi riDotti a fessure erano puntati su Fleur che fissava Bill, agghiacciata.
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

   «A casa di uno dell'Ordine» rispose Piton. «Il luogo, secondo la fonte, è stato Dotato di tutte le protezioni che Ordine e Ministero insieme potevano fornire. Credo che ci saranno poche possibilità di portarlo via quando sarà là, mio Signore, a meno che, naturalmente, il Ministero non sia caduto prima di sabato, il che potrebbe darci l'opportunità di scoprire e disfare abbastanza incantesimi da poter superare quelli che restano».
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   Quello fu il periodo della nostra vita in cui i contatti furono più radi. Io gli scrissi e gli narrai, forse mancando di tatto, le meraviglie del mio viaggio: dalle precipitose fughe di fronte alle Chimere in Grecia agli esperimenti degli alchimisti egiziani. Le sue lettere mi raccontavano poco della sua vita quotidiana, che intuivo essere di una piattezza frustrante per un mago così Dotato. Immerso nelle mie esperienze, appresi con orrore, verso la fine del mio anno di viaggi, che un'altra tragedia si era abbattuta sui Silente: la morte della sorella Ariana.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

    allegro. In aggiunta al proprio dolore, la perdita di Ariana non aveva conDotto a una rinnovata vicinanza tra Albus e Aberforth, ma a un distacco (che nel tempo si sarebbe colmato: in anni più recenti i due fratelli ristabilirono un legame se non stretto, certamente cordiale). Tuttavia, da allora Silente parlò di rado dei suoi genitori o di Ariana, e gli amici impararono a non nominarli.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   Albus Silente non fu mai superbo o vanesio; riusciva a trovare qualcosa di pregevole in ognuno, per quanto insignificante o derelitto, e sono convinto che i suoi precoci lutti l'avessero Dotato di sconfinate umanità e compassione. La sua amicizia mi mancherà più di quanto io riesca a esprimere, ma la mia perdita è nulla rispetto a quella del mondo magico. Non si può mettere in dubbio che sia stato il più illuminante e il più amato di tutti i Presidi di Hogwarts. è morto come è vissuto: lavorando sempre per il bene superiore e, fino all'ultima ora, altrettanto pronto a tendere la mano a un bambino con il vaiolo di drago quanto lo fu il giorno che lo conobbi.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   Le anticipazioni della biografia suggeriscono che ci saranno parecchie sorprese per chi crede che Silente abbia conDotto una vita ineccepibile. Quali sono le notizie più succose che hai scoperto?
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   E su questa intrigante esca mi congedo. Non c'È alcun dubbio: Rita Skeeter ha proDotto un bestseller istantaneo. Le legioni di ammiratori di Silente possono tremare nell'attesa di ciò che presto sarà rivelato sul loro eroe.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   «Ecco perché se n'È andato... per inseguire voi!» esclamò Kingsley. «Non riuscivo a capire come mai fosse sparito. Ma che cosa lo ha inDotto a cambiare bersaglio?»
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

    «Non è andata così» replicò Harry a denti stretti. La cicatrice gli bruciava; era arrabbiato e frustrato; detestava l'idea che tutti lo immaginassero Dotato di un potere pari a quello di Voldemort.
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   «Non deve essere per forza una zanna di Basilisco» ribatté Hermione, paziente. «Dev'essere qualcosa di così devastante che l'Horcrux non possa autoripararsi. Il veleno di Basilisco possiede un solo antiDoto, estremamente raro...»
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Se non eri in rapporti stretti con Silente, allora come mai ti ha ricordato nel suo testamento? I suoi lasciti privati sono straordinariamente riDotti. La maggior parte delle sue proprietà la sua biblioteca privata, i suoi strumen ti magici e altri effetti personali è stata lasciata a Hogwarts. Perché pensi di essere stato scelto?»
Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7)

   «Certo, capisco» rispose Harry, più a Lupin che a Tonks. Lui gli rivolse un rapido sorriso, però dopo un attimo il suo volto era di nuovo solcato da rughe di dolore. Harry non capiva, ma non c'era tempo per indugiare sull'argomento: Hagrid stava seminando una certa agitazione. Aveva frainteso le indicazioni di Fred, prendendo posto non sulla poltrona in ultima fila magicamente allargata e rinforzata per lui, ma su cinque sedie ormai riDotte a un mucchio di fiammiferi dorati.
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   «Oh, certo, Harry, l'ho vista. Quella donna, o quell'avvoltoio, per meglio dire, mi ha perseguitato perché parlassi con lei. Mi vergogno, ma sono stato piuttosto sgarbato, l'ho chiamata una trota impicciona, il che si è traDotto, come avrai notato, in una serie di calunnie sulla mia salute mentale».
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   Doge era sull'orlo delle lacrime. Zia Muriel, al colmo del divertimento, schioccò le dita per chiedere altro champagne. Stordito, Harry pensò a come i Dursley l'avevano zittito, rinchiuso, confinato, per il crimine di essere un mago. La sorella di Silente aveva subito la stessa sorte per la ragione opposta? Imprigionata per la sua mancanza di magia? E Silente l'aveva davvero lasciata al suo destino per andare a Hogwarts a fare sfoggio delle sue straordinarie Doti?
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   Harry si fermò a considerare le parole della madre. Perché Silente aveva preso il Mantello dell'Invisibilità di James? Harry ricordava con precisione che il Preside, anni prima, gli aveva detto: 'Io non ho bisogno di un mantello per diventare invisibile'. Forse ne aveva avuto bisogno qualche membro meno Dotato dell'Ordine e Silente gliel'aveva passato? Harry andò avanti...
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Harry non seppe ribattere. Guardando Kreacher che singhiozzava sul pavimento, gli vennero in mente le parole di Silente, poche ore dopo la morte di Sirius: 'Io temo che Sirius non abbia mai visto Kreacher come una creatura Dotata di sentimenti profondi quanto quelli di un essere umano...'
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «'Le ultime ricerche conDotte dall'Ufficio Misteri hanno rivelato che la magia può essere trasmessa da mago a mago solo per via riproduttiva. Là dove non sussistono dimostrate ascendenze magiche, dunque, è probabile che il cosiddetto Nato Babbano si sia procurato il potere magico con il furto o con la forza.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Harry si voltò a guardare i fabbricanti di opuscoli: erano impegnati nel loro lavoro, ma non poteva pensare che non notassero la porta di un ufficio vuoto aprirsi davanti a loro. Così prese da una tasca interna uno strano oggetto Dotato di zampette ondeggianti, con un bulboso clacson di gomma come corpo. Si rannicchiò sotto il Mantello e posò a terra il Detonatore Abbindolante.
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   Quando raggiunse la base delle scale e voltò a destra, vide una scena terribile. Lo stretto corridoio fuori dalle aule era pieno di alte figure con i cappucci neri e i volti celati; l'unico rumore era il loro respiro rauco. I Nati Babbani conDotti lì per l'interrogatorio sedevano pietrificati, ingobbiti e tremanti su dure panche di legno. Molti nascondevano il volto fra le mani, come tentando istintivamente di ripararsi dalle avide bocche dei Dissennatori. Alcuni erano accompagnati da parenti, altri soli. I Dissennatori scivolavano avanti e indietro davanti a loro e il gelo e la disperazione di quel posto calarono su Harry come una maledizione...
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   La cicatrice prese a pizzicare di nuovo. Temette che fosse a causa di quei pensieri e cercò di rivolgerli altrove. Pensò al povero Kreacher, che aveva atteso il loro ritorno e invece si era visto arrivare Yaxley. L'elfo avrebbe tenuto la bocca chiusa o avrebbe rivelato al Mangiamorte tutto quello che sapeva? Harry voleva credere che Kreacher fosse cambiato nell'ultimo mese, che sarebbe stato leale, ora, ma chi poteva dirlo? E se i Mangiamorte l'avessero torturato? Orribili immagini gli si affollarono nella mente e Harry tentò di respingere anche quelle, perché non poteva far nulla per Kreacher: lui e Hermione avevano già deciso di non tentare di Appellarlo; se con lui fosse comparso anche qualcuno del Ministero? Non potevano giurare che la Materializzazione elfica fosse immune allo stesso problema che aveva conDotto Yaxley in Grimmauld Place attaccato alla manica di Hermione.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «I Babbani continuano a ignorare la causa delle loro sofferenze ma stanno subendo ripetute, pesanti perdite» cominciò Kingsley. «Tuttavia, continuiamo a sentire storie profondamente significative di maghi e streghe che rischiano la propria incolumità per proteggere amici e vicini Babbani, spesso a insaputa dei Babbani stessi. Vorrei fare un appello a tutti gli ascoltatori perché seguano il loro esempio, magari imponendo un incantesimo di protezione sulle abitazioni Babbane della loro strada. Molte vite potrebbero essere salvate aDottando queste semplici misure».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Mani ignote lo tirarono brutalmente in piedi. Prima che potesse impedirlo, qualcuno gli aveva frugato nelle tasche e tolto la bacchetta di prugnolo. Harry si tastò la faccia che gli faceva un male terribile ed era irriconoscibile al tatto: tesa, gonfia e dilatata come per una violenta reazione allergica. Gli occhi erano riDotti a fessure attraverso cui vedeva a stento; perse gli occhiali quando lo spinsero fuori dalla tenda; riuscì a distinguere solo le
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Certo che no, certo che no!» ribatté Lucius con impazienza. Si avvicinò lui stesso, tanto che Harry riuscì a vedere il suo volto languido e pallido nei minimi dettagli, nonostante le palpebre gonfie. Con la faccia riDotta a
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Che cosa gli avete fatto?» chiese Lucius a Greyback. «Come si è riDotto così?»
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Non erano alla sua altezza, anche se erano quattro contro una: lei era una strega, come Harry ben sapeva, straordinariamente Dotata e del tutto priva di coscienza. Crollarono a terra tutti, tranne Greyback, che però fu costretto in ginocchio a braccia aperte. Con la coda dell'occhio, Harry vide Bellatrix china sul lupo mannaro, la spada di Grifondoro stretta in pugno, il volto cereo.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Harry non aveva risposte: c'erano momenti in cui si chiedeva se era stata pura follia non cercare di impedire a Voldemort di aprire la tomba. Non riusciva nemmeno a spiegare in maniera soddisfacente perché l'avesse deciso: ogni volta che cercava di ricostruire gli argomenti che l'avevano conDotto a quella scelta, gli sembravano sempre più deboli.
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   Rimasero chiusi per ore di fila nella stanza poco più grande di un armadio. Lentamente i giorni divennero settimane. C'era un problema dietro l'altro da superare, non ultimo il fatto che la loro scorta di Pozione Polisucco si era notevolmente riDotta.
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   «Grindelwald. Finalmente mio fratello aveva trovato un suo pari con cui parlare, un ragazzo intelligente e Dotato quanto lui. E allora Ariana passò in secondo piano, perché loro avevano i loro progetti per un nuovo ordine magico da ideare, e i Doni da cercare, o quel che era che li interessava tanto. Progetti grandiosi per il bene di tutta la stirpe magica, e se una ragazzina veniva trascurata, che importanza aveva, visto che Albus lavorava per il bene superiore.
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   Ma Neville aveva visto Ron e Hermione e li stava abbracciando tra urla di felicità. Più Harry lo guardava, più gli pareva malriDotto: aveva un occhio gonfio, giallo e viola, ferite sul viso, e tutto il suo aspetto trasandato faceva pensare che stesse vivendo momenti difficili. Ma il suo volto ammaccato splendeva di gioia quando lasciò andare Hermione e ripeté: «Sapevo che saresti venuto! L'ho detto mille volte a Seamus che era solo questione di tempo!»
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   Dall'angolo del castello spuntò Grop; Harry si rese conto solo adesso che in effetti era un gigante di taglia riDotta. Il mostro gargantuesco che cercava di schiacciare la gente ai piani di sopra voltò la testa e ruggì. Avanzò a passi pesanti verso il suo simile più piccolo, facendo vibrare i gradini di
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   Gli occhi verde chiaro di Lily erano riDotti a due fessure. Piton fece subito marcia indietro.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Tu vedi quello che vuoi vedere, Severus» replicò Silente, senza alzare lo sguardo da Trasfigurazione Oggi. «Altri insegnanti mi dicono che è modesto, piacevole e Dotato di un certo talento. Personalmente lo trovo un ottimo ragazzo».
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   Si voltarono e si addentrarono nella Foresta. Harry li seguì, sapendo che l'avrebbero conDotto dove voleva. Guardò di lato: sua madre gli sorrise e suo padre gli fece un cenno d'incoraggiamento.
Ancora la foresta (Cap. 34 Harry Potter 7)

   «... erano i tre fratelli della storia» confermò Silente, annuendo. «Oh, sì, credo di sì. Che poi abbiano incontrato la Morte lungo una strada solitaria... Mi sembra più probabile che i fratelli Peverell fossero semplicemente maghi Dotati e pericolosi che crearono quei potenti oggetti. La storia che fossero i Doni della Morte stessa mi pare il genere di leggenda che può sorgere attorno a simili invenzioni.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Ero Dotato, ero intelligente. Volevo fuggire. Volevo risplendere. Volevo la gloria.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «E al centro dei nostri progetti c'erano i Doni della Morte! Quanto lo affascinavano, quanto ci affascinavano! La Bacchetta invincibile, l'arma che ci avrebbe conDotti al potere! La Pietra della Resurrezione... per lui, anche se fingevo di non saperlo, voleva dire un esercito di Inferi! Per me, lo confesso, significava il ritorno dei miei genitori, la fine di ogni responsabilità.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

    Beda il Bardo è vissuto nel quindicesimo secolo e la gran parte della sua vita rimane avvolta dal mistero. Si sa che è nato nello Yorkshire e l'unica xilografia esistente lo mostra con una barba straordinariamente rigogliosa. Se le sue fiabe riflettono accuratamente le sue opinioni, doveva essere abbastanza bendisposto verso i Babbani, che considerava più ignoranti che malevoli; diffidava della Magia Oscura e credeva che i peggiori eccessi dei maghi derivassero da tratti fin troppo umani di crudeltà, apatia o arrogante abuso dei propri talenti. Gli eroi e le eroine che trionfano nelle sue storie non sono i più Dotati di poteri magici, ma coloro che dimostrano maggiori gentilezza, buonsenso e ingegnosità.
Introduzione (Cap. 0 Harry Potter 8)

   C'era una volta un vecchio mago gentile che adoperava la magia con generosità e saggezza a beneficio dei suoi vicini. Invece di rivelare la vera origine del suo potere, egli fingeva che le pozioni, gli incantesimi e gli antiDoti gli sorgessero già bell'e fatti dal piccolo calderone che chiamava la sua pentola fortunata. Nel raggio di miglia, la gente veniva da lui con i propri problemi e il mago era lieto di dare una rimestata alla pentola e aggiustare ogni cosa.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    Ma il suo cuore rimaneva intatto. Benché molte fanciulle fossero attratte dal suo contegno altezzoso e avessero impiegato le arti più sottili per sedurlo, nessuna riuscì a conquistarne l'affetto. Lo stregone si gloriava della propria indifferenza e della sagacia che l'aveva proDotta.
LO STREGONE DAL CUORE PELOSO (Cap. 3 Harry Potter 8)

    Naturalmente, nel tentativo di diventare superumano, questo imprudente giovanotto si rende disumano. Il cuore che ha imprigionato lentamente si restringe e diventa peloso, simboleggiando la propria discesa nella bestialità. Alla fine si è riDotto a un animale violento che prende ciò che vuole con la forza e muore nel futile tentativo di riconquistare ciò che ormai è per sempre al di fuori della sua portata: un cuore umano.
LO STREGONE DAL CUORE PELOSO (Cap. 3 Harry Potter 8)

    A tale scopo ordinò al capo del suo esercito di formare una Brigata di Cacciatori di Streghe e li Dotò di un branco di feroci cani neri. Contemporaneamente, il Re fece proclamare in ogni città e villaggio del regno il seguente editto: «Il Re richiede un Istruttore di Magia».
BABÀ RABA E IL CEPPO GHIGNANTE (Cap. 4 Harry Potter 8)

    Un secolo dopo, un altro personaggio poco raccomandabile, chiamato Godelot, fece progredire gli studi di Magia Oscura con una raccolta di pericolosi incantesimi, proDotti con l'ausilio di una bacchetta che descrive come «il più maligno e sottile tra li miei amici, il quale ha corpo di Sabuco,[24] e conosce i modi delle magie fetide e putridissime». (Delle Magie Fetide e Putridissime divenne il titolo del capolavoro di Godelot).
LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)

    Ciò che non può non colpire qualsiasi mente Dotata di buonsenso che studi la cosiddetta storia della Bacchetta di Sambuco è che ogni uomo che si sia mai vantato di possederla[27] ha sempre sostenuto che fosse 'invincibile', mentre il suo stesso passaggio di mano in mano dimostra non solo che è stata vinta centinaia di volte, ma che attira guai quanto Ghiozza la Capra Zozza attira le mosche. In fin dei conti, la ricerca della Bacchetta di Sambuco non fa che confermare un'osservazione che ho avuto più volte occasione di ripetere nel corso della mia lunga vita, e cioè che gli esseri umani hanno un debole esattamente per le cose che sono peggiori per loro.
LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)

    L'intento del CHLG è di porre fine all'uso di istituti di grandi dimensioni e di promuovere soluzioni che permettano ai bambini di vivere in famiglia - la propria, di affido o aDottiva - o in piccole comunità.
Conclusione (Cap. 6 Harry Potter 8)