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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   ‘Fiorenzo!’ tuonò Cassandro. ‘Che cosa stai facendo? Hai in Groppa un essere umano! Ma non ti vergogni? Sei forse un mulo qualunque?’
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)

   ‘Mi chiamo Fiorenzo’ aggiunse poi mentre piegava le zampe anteriori perché Harry potesse salirgli in Groppa.
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)

   Harry scivolò giù dalla sua Groppa.
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)

   «Va bene così, Harry» disse Hagrid. «Ora ti lascia salire in Groppa, guarda».
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)

   «Questa è la nostra ultima possibilità la mia ultima possibilità di vincere la Coppa del Quidditch» disse camminando avanti e indietro. «Alla fine di quest'anno me ne andrò. Non avrò un'altra occasione. Il Grifondoro non vince da sette anni. Ok, siamo stati sfortunatissimi: prima gli incidenti, poi l'annullamento del torneo l'anno scorso...» Baston deglutì, come se il ricordo gli facesse venire ancora un Groppo in gola. «Ma sappiamo anche che la nostra è la squadra migliore della scuola» disse, battendo col pugno sul palmo della mano, con l'antico bagliore fanatico negli occhi.
La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3)


   Hermione posò le mani sulla Groppa di Fierobecco e Harry l'aiutò. Poi appoggiò il piede su uno dei rami più bassi del cespuglio e si issò a cavalcioni davanti a lei. Prese la corda che penzolava dal collo dell'animale e la legò dall'altra parte del collare, ottenendo un paio di redini.
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

    «Silente non aveva detto che lei non aveva più il permesso di girare dentro la scuola?» disse Hagrid, e si oscurò in viso mentre scendeva dalla Groppa dello Schiopodo ora leggermente ammaccata e cominciava a spingerlo verso i suoi compagni.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    Harry ricordò gli aspri rimproveri che quasi quattro anni prima Cassandro aveva rivolto a Fiorenzo quando, per aiutarlo a mettersi in salvo, gli aveva permesso di montargli in Groppa: l’aveva accusato di comportarsi come un “mulo qualunque”. Che fosse stato Cassandro a colpirlo sul petto?
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    «Insomma… fratellastro» si corresse Hagrid. «Il fatto è che dopo aver lasciato il mio papà la mamma si è messa con un altro gigante e ha avuto Grop…»
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Grop?» ripeté Harry.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Aveva appena notato le funi spesse come alberelli che andavano dai tronchi più grossi ancora in piedi fino al punto dove Grop stava raggomitolato per terra.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Harry non disse nulla, ma si voltò a guardare la sagoma gigantesca distesa a terra davanti a loro. A differenza di Hagrid, che sembrava solo un essere umano un po’ troppo grosso, il suo fratellastro era stranamente deforme. Quella che Harry aveva preso per un masso coperto di muschio sulla sinistra era in realtà la testa di Grop: molto grande rispetto al corpo, quasi perfettamente rotonda e piena di fitti capelli ricci color felce. Sulla cima era visibile il contorno di un grosso orecchio carnoso che sembrava spuntare, un po’ come le orecchie di zio Vernon, direttamente dalla spalla, con poco o niente collo nel mezzo. La schiena, coperta da una sorta di sudicia camicia marrone fatta di pelli d’animali cucite alla meglio, era molto vasta; i rozzi punti che tenevano insieme le pelli si tendevano a ogni respiro. Grop dormiva su un fianco, le gambe raggomitolate sotto il corpo, mostrando le piante di enormi, sporchi piedi nudi, grossi come slittini, poggiati l’uno sull’altro.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Vuoi che gli insegniamo l’inglese» disse Harry con voce spenta. Ora capiva il messaggio di Fiorenzo. Il suo tentativo non porta a nulla. Farebbe meglio a lasciar perdere. Naturalmente gli abitanti della foresta sapevano dei vani sforzi di Hagrid di insegnare a Grop l’inglese.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Lo sapevo che potevo contare su te, Harry». Hagrid gli sorrise fra le lacrime e si asciugò di nuovo le guance col fazzoletto. «Non voglio metterti troppo in mezzo… lo so che hai gli esami… ma se magari puoi venire qui col Mantello dell’Invisibilità una volta alla settimana e fare una chiacchierata con Grop… Be’, adesso lo sveglio… così vi presento…»
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Ma Hagrid aveva già scavalcato il tronco che sbarrava loro la strada e avanzava verso Grop. A tre metri di distanza, prese da terra un lungo ramo spezzato, voltò la testa per lanciare un sorriso rassicurante a Harry e Hermione, e colpì con forza Grop in mezzo alla schiena.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)


    Il ruggito del gigante echeggiò nella foresta silenziosa. Gli uccelli appollaiati sugli alberi volarono via strepitando, mentre una mano enorme si abbatteva sul terreno, facendolo tremare, e l’immenso Grop si tirava su voltando il testone per vedere chi o che cosa lo aveva disturbato.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Tutto bene, Gropy?» chiese Hagrid in tono forzatamente allegro, indietreggiando col ramo levato, pronto a usarlo di nuovo. «Ti sei fatto una bella nanna, eh?»
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Hermione e Harry arretrarono il più possibile, senza perdere d’occhio il gigante. Quando Grop si inginocchiò fra due alberi non ancora sradicati, la sua faccia galleggiò sulla radura e su di loro come un’enorme, grigiastra luna piena. Sembrava che i suoi lineamenti fossero stati rozzamente sbozzati in una grossa palla di pietra. Il naso era schiacciato e informe; la bocca obliqua, piena di denti storti e gialli, grandi come mattoni; gli occhi, piccoli per quel testone, erano di un fangoso verdebruno e ancora cisposi di sonno. Grop sollevò le nocche sudicie, ognuna grossa quanto una palla da tennis, si strofinò vigorosamente le palpebre e di scatto, con velocità e agilità sorprendenti, si alzò.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Insomma, Grop!» protestò, alzando preoccupato lo sguardo e pronto a scansare altre uova in caduta libera. «Ho qui un paio di amici che ti vogliono conoscere. Ti ricordi che ti ho parlato di loro? Te lo ricordi quando ti ho detto che forse andavo via per un po’ e venivano loro a prendersi cura di te? Ti ricordi, Grop
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Per tutta risposta, Grop lanciò un altro ruggito; era difficile dire se aveva ascoltato Hagrid, o se almeno capiva che quei suoni erano parole. Agguantò la cima del pino, la tirò a sé e la lasciò andare di scatto, probabilmente per il semplice gusto di vedere quanto sarebbe andata lontano.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «No, Grop, da bravo, lascia stare!» urlò Hagrid. «È così che hai tirato fuori gli altri…»
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Oh no, Hagrid» gemette Hermione, ma Hagrid aveva già colpito un ginocchio di Grop col ramo.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Questo» disse Hagrid, affrettandosi a raggiungere Harry e Hermione, «è Harry, Grop! Harry Potter! Se io vado via, può darsi che ti viene a trovare lui, capito?»
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Questa è Hermy, Grop! Vedrai che viene a trovarti anche lei! Sei contento? Eh? Due amici per te… Grop, NO!»
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    La mano di Grop era scattata verso Hermione. Più rapido di lui, Harry la afferrò e la trascinò dietro l’albero, così che il pugno del gigante graffiò il tronco ma si chiuse sul vuoto.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)


    «CATTIVO Grop!» sentirono gridare Hagrid, mentre al sicuro dietro il tronco Hermione si aggrappava a Harry tremando e gemendo. «CATTIVO! NON SI ACCHIAP… AHIA!»
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Allungando il collo, Harry vide Hagrid disteso a terra con una mano sul naso. Grop, che sembrava aver perso ogni interesse per loro, si era raddrizzato e aveva ricominciato a giocherellare col pino.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Alzò lo sguardo su Grop, che continuava a tirare indietro il pino con un’espressione di distaccato piacere sulla faccia rocciosa; le radici scricchiolarono mentre le strappava dal suolo.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Per un po’ nessuno parlò, nemmeno quando un boato lontano segnalò che Grop aveva finalmente sradicato il pino. Hermione era pallida e tesa. Harry non riusciva a trovare una sola cosa da dire. Che cosa sarebbe successo se qualcuno avesse scoperto il segreto di Hagrid? Per giunta, lui si era impegnato — anche per Ron e Hermione — a proseguire i vani sforzi per civilizzare il gigante. Come poteva Hagrid, sia pure con la sua smisurata capacità di scambiare i più orridi mostri zannuti per adorabili animaletti innocui, illudersi al punto da credere che un giorno Grop sarebbe riuscito a mescolarsi con gli esseri umani?
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

   L’euforia di Ron per aver contribuito alla vittoria di Grifondoro era tale che il giorno seguente gli fu impossibile applicarsi a qualunque cosa. Non faceva altro che parlare della partita, e per Harry e Hermione non fu facile trovare il momento adatto per dirgli di Grop. Non che si sforzassero; nessuno dei due era ansioso di riportare così brutalmente Ron alla realtà. Alla fine, approfittando della bella giornata tiepida, lo convinsero a unirsi a loro per un ripasso sotto il faggio in riva al lago, dove c’erano meno possibilità che qualcuno origliasse. All’inizio Ron non fu particolarmente entusiasta dell’idea — se la godeva troppo a farsi dare pacche sulle spalle da ogni Grifondoro di passaggio, per non parlare dei cori di Perché Weasley è il nostro re che ancora esplodevano di tanto in tanto — ma poi ammise che l’aria fresca gli avrebbe fatto bene.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «E invece è proprio così» disse Hermione con fermezza. «Grop è alto quasi cinque metri, si diverte a sradicare pini di sei, e mi conosce…» sbuffò, «come Hermy».
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «E va bene» sospirò. «Hagrid non è ancora stato licenziato, no? È riuscito a restare finora, e forse resisterà fino alla fine della scuola, e noi non dovremo avvicinarci a Grop».
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    I timori di Harry aumentarono. Hermione non aveva preso il sentiero che portava da Grop, ma quello che tre anni prima lo aveva condotto alla tana del mostruoso Aragog. Quella volta Hermione non c’era, e Harry era sicuro che ignorasse verso quale pericolo li stava guidando.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Ma che cos’altro fossero i centauri non lo sentirono, perché in quel momento ai margini della radura risuonò uno schianto cosi fragoroso che tutti, Harry, Hermione e i cinquanta e più centauri, si voltarono di scatto. Le mani che stringevano Harry lo lasciarono ricadere a terra e scattarono verso l’arco e la faretra. Anche Hermione era finita a terra, e Harry si affrettò a raggiungerla mentre due tronchi massicci si scostavano con lentezza minacciosa e nel varco compariva la figura mostruosa di Grop il gigante.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    I centauri più vicini indietreggiarono e urtarono contro quelli dietro di loro; in un istante, la radura si trasformò in una foresta di archi e frecce, tutti puntati in alto contro l’enorme faccia grigiastra che incombeva su di loro sotto il fitto baldacchino di rami. La bocca storta di Grop era stolidamente aperta; nella luce incerta videro baluginare i denti giallastri grossi come mattoni; gli ottusi occhi color fango si socchiusero, scrutando le creature ai suoi piedi. Una scia di funi spezzate gli partiva dalle caviglie.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)


    Harry non sapeva che cosa volesse dire “hagger”, né che lingua fosse, e nemmeno gliene importava; stava fissando i piedi di Grop, grossi praticamente quanto lui. Hermione gli si aggrappò a un braccio; i centauri tacevano e osservavano l’enorme testa rotonda girare prima da una parte e poi dall’altra, come se cercasse qualcosa che gli era caduto.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Ma queste parole non parvero impressionare Grop. Si curvò (gli archi dei centauri tornarono a tendersi) e urlò: «HAGGER!»
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    In quel momento Grop li vide, i soli due umani in un mare di centauri. Calò la testa di un’altra trentina di centimetri e li fissò assorto. Harry sentì Hermione tremare mentre il gigante spalancava di nuovo la bocca e tuonava: «Hermy».
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «HERMY!» ruggì Grop. «DOVE HAGGER?»
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «Non lo so!» squittì lei, atterrita. «Mi dispiace, Grop, non lo so!»
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «Grop VUOLE HAGGER!»
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Era quello che gli altri stavano aspettando: le dita tese di Grop erano a meno di mezzo metro da Harry quando più di cinquanta frecce sibilarono verso il gigante e gli si conficcarono nella faccia, facendolo ululare di dolore e di rabbia. Si raddrizzò di scatto, strofinandosi il volto con le mani enormi, spezzando le frecce ma spingendo le punte ancora più in profondità.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Urlò di dolore e pestò i piedi, e i centauri si dispersero, portandosi fuori tiro; gocce di sangue grosse come ciottoli piovvero su Harry mentre aiutava Hermione a rimettersi in piedi e tutti e due correvano a perdifiato al riparo degli alberi. Una volta al sicuro, si voltarono a guardare: Grop, accecato dal sangue che gli scorreva sulla faccia, brancolava in direzione dei centauri, che arretravano disordinati, galoppando verso gli alberi dall’altra parte della radura. Harry e Hermione videro il gigante lanciarsi al loro inseguimento con un altro ruggito furioso, abbattendo un altro po’ di piante.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «Non volevano, ma poi è arrivato Grop e li ha inseguiti» rispose Harry.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «Chi è Grop?» chiese Luna, interessata.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Harry sentì qualcosa tirargli delicatamente una manica, e abbassando lo sguardo vide il Thestral più vicino leccare il sangue di Grop che la inzuppava.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Uno alla volta, li condusse verso gli altri Thestral e li aiutò a salire in Groppa. Avevano tutti e tre un’aria estremamente nervosa mentre Luna guidava le loro mani e le faceva affondare nella criniera con la raccomandazione di tenersi forte, prima di tornare sulla sua cavalcatura.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Per un attimo l’animale rimase immobile; poi, con un movimento sinuoso che per poco non disarcionò Harry, le ali si spalancarono; il Thestral si acquattò lentamente per scattare verso l’alto quasi in verticale, costringendo Harry ad aggrapparsi con braccia e gambe per non scivolare all’indietro sulla Groppa ossuta. Quando emersero d’impeto oltre i rami più alti e si librarono nel tramonto rosso sangue, chiuse gli occhi e premette il viso contro la morbida criniera.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    «Eh?» Hagrid alzò una manona per tastarsi la faccia. «Oh… oh, sì. Be’, adesso Grop si comporta un sacco meglio, davvero. Sembrava proprio contento di rivedermi, sai? È un bravo ragazzo, sì… Chissà, magari posso trovarci un’amichetta…»
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    In condizioni normali, Harry avrebbe tentato in tutti i modi di fargli cambiare idea: la prospettiva che un secondo gigante, magari ancora più violento e brutale di Grop, si stabilisse nella foresta era terrificante, ma al momento non aveva l’energia necessaria per mettersi a discutere. Desiderava di nuovo restare solo e per far prima trangugiò il succo a lunghe sorsate, quasi svuotando il bicchiere.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Ero con Grop» disse Hagrid tutto felice. «Mi è scappato il tempo. Ci ha una casa nuova su sulle montagne adesso, Silente ce l’ha preparata, una bella caverna grande. È molto più contento di quando stava nella Foresta. Ci stavamo facendo una bella chiacchierata».
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    Harry e Ron si guardarono. Harry sapeva che Ron sentiva il suo stesso Groppo nello stomaco.
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    «Parla per te, io non mi sono dimenticato gli Schiopodi» replicò Ron, cupo. «Vi assicuro che ce la siamo cavata per un pelo. Non avete sentito come parla di quel suo orrido fratello? Se fossimo rimasti saremmo lì a insegnare a Grop come allacciarsi le scarpe».
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «Ci andremo dopo il Quidditch» le assicurò Harry. Hagrid mancava pure a lui, anche se, come Ron, era convinto di star meglio senza Grop. «Ma le selezioni potrebbero durare tutta la mattina, vista la gente che si è messa in lista». Si sentiva un po’ nervoso all’idea di affrontare la prima prova della sua carriera di Capitano. «Non so perché la squadra all’improvviso è così popolare».
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «Harry!» esclamò Hagrid, che aveva il nevischio impigliato nelle sopracciglia e nella barba, e indossava l’enorme, irsuta pelliccia di castoro. «Sono andato a trovare Grop, cresce così bene che non ci si…»
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Esatto, e sto cominciando a pentirmi di non averlo scelto: in confronto a McLaggen, Grop è un gentiluomo. Andiamo di qua, così riesco a vederlo se arriva, è così alto…»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    Non videro bene ciò che accadde davanti. Hagrid doveva aver posato Silente sulla tavola. Si ritirò lungo il corridoio, soffiandosi il naso con alti strombettii che attrassero gli sguardi scandalizzati di alcuni presenti, fra cui, notò Harry, Dolores Umbridge… ma luì sapeva che Silente non ci avrebbe badato. Tentò di rivolgere un gesto amichevole a Hagrid mentre passava, ma gli occhi del guardiacaccia erano così gonfi che c’era da meravigliarsi che sapesse dove metteva i piedi. Harry lanciò un’occhiata alla fila in fondo, dove si dirigeva Hagrid e capì che cosa lo guidava: laggiù, vestito con giacca e pantaloni grandi ciascuno come una piccola tenda, c’era il gigante Grop, il brutto testone roccioso chino, docile, quasi umano. Hagrid sedette vicino al suo fratellastro e Grop gli diede una pacca sulla testa, tanto forte da far sprofondare le gambe della sedia nel terreno. Harry ebbe una meravigliosa, momentanea gran voglia di ridere. Ma poi la musica cessò e lui si voltò di nuovo a guardare la scena.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

    Scrimgeour lo guardò torvo per un altro istante, poi si voltò e se ne andò zoppicando, senza aggiungere altro. Harry vide Percy e il resto della delegazione del Ministero che lo aspettavano, guardando nervosamente Hagrid in singhiozzi e Grop, ancora seduti al loro posto. Ron e Hermione, che stavano correndo verso di lui, incrociarono Scrimgeour; Harry si voltò e continuò a camminare lentamente, aspettando che lo raggiungessero, cosa che fecero all’ombra di una betulla sotto la quale si erano seduti in tempi più lieti.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

    Calò un lungo silenzio. La folla ormai si era quasi dispersa, e gli ultimi rimasti stavano bene attenti a girare alla larga dalla monumentale sagoma di Grop che coccolava Hagrid, i cui ululati di dolore echeggiavano ancora nell’aria.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   Dudley non rispose, ma rimase lì con la bocca socchiusa. A Harry ricordò un po' il gigante Grop.
La partenza dei Dursley (Cap. 3 Harry Potter 7)

   «Bene» cominciò Aberforth quando si furono saziati; Harry e Ron si erano abbandonati sonnolenti nelle poltrone. «Dobbiamo pensare al modo migliore per tirarvi fuori di qui. Di notte non si può, avete sentito cosa succede se si esce di casa con il buio: parte l'Incanto Gnaulante e vi saltano addosso come Asticelli sulle uova di Doxy. Non credo di poter far passare un cervo per una capra un'altra volta. All'alba, quando cesserà il coprifuoco, potrete rimettervi il Mantello e andarvene a piedi. Uscite subito da Hogsmeade, andate sulle montagne: là potrete Smaterializzarvi. Magari incontrate Hagrid. Si nasconde lassù in una grotta con Grop da quando hanno cercato di arrestarlo».
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «Bel colpo, Groppino!» gridò guardando giù. «Ci vediamo fra un attimo, fa' il bravo!»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Ho sentito Tu-Sai-Chi dalla nostra caverna lassù» rispose Hagrid, cupo. «Si sentiva bene, eh? 'Ci avete tempo fino a mezzanotte per darmi Potter'. Ho capito che eri qui, ho capito cosa stava succedendo. A cuccia, Thor. Così siamo venuti giù, io e Groppino e Thor, per dare una mano. Abbiamo spaccato il muro vicino alla foresta, Grappino ci portava, a me e a Thor. Gli ho detto di mettermi giù al castello e lui mi ha lanciato dentro la finestra, benedetto ragazzo. Non volevo dire proprio quello, ma insomma... dove sono Ron e Hermione?»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Quando tornarono nel corridoio, fu evidente che nei pochi minuti che avevano trascorso nella Stanza delle Necessità la situazione nel castello era decisamente peggiorata: pareti e soffitto erano sempre più squassati dalle vibrazioni; la polvere riempiva l'aria e dalla finestra più vicina Harry vide lampi di luce verde e rossa ai piedi del castello, il che voleva dire che i Mangiamorte erano prossimi a entrare. Guardando in giù vide Grop il gigante che brandiva un gargoyle di pietra strappato dal tetto e ruggiva il suo disappunto.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Dall'angolo del castello spuntò Grop; Harry si rese conto solo adesso che in effetti era un gigante di taglia ridotta. Il mostro gargantuesco che cercava di schiacciare la gente ai piani di sopra voltò la testa e ruggì. Avanzò a passi pesanti verso il suo simile più piccolo, facendo vibrare i gradini di
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

    pietra. Grop spalancò la bocca storta, mettendo in mostra denti gialli e grandi come mezzi mattoni, poi si scagliarono l'uno contro l'altro con la ferocia di due leoni.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   Piccoli fagotti erano sparsi sul prato davanti al castello. Doveva mancare poco più di un'ora all'alba, ma era ancora buio pesto. I tre amici corsero verso i gradini di pietra. Uno zoccolo solitario, grande come una barca a remi, giaceva abbandonato davanti a loro. Non c'erano altre tracce di Grop
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   Dai confini del parco si alzò un frastuono: centinaia di persone varcavano le mura sciamando e correvano verso il castello, levando alte grida di guerra. Nello stesso momento, Grop arrivò a passi pesanti da dietro la scuola e chiamò: «HAGGER!» Al suo grido risposero i ruggiti dei giganti di Voldemort, che caricarono Grop come elefanti, facendo tremare la terra. Poi un rumore di zoccoli, il vibrare degli archi, e una pioggia di frecce cadde sui Mangiamorte, che ruppero i ranghi, urlando sorpresi. Harry prese il Mantello dell'Invisibilità, se lo gettò addosso e balzò in piedi.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Regnava il caos. I centauri scatenati stavano disperdendo i Mangiamorte, tutti cercavano di scappare dai piedi dei giganti, e sempre più vicini risuonavano i rinforzi arrivati da chissà dove; Harry vide enormi creature alate planare attorno alle teste dei giganti di Voldemort; i Thestral e Fierobecco l'Ippogrifo cercavano di cavar loro gli occhi mentre Grop li riempiva di
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Spostarono il corpo di Voldemort in un'aula accanto alla Sala Grande, lontano dai corpi di Fred, Tonks, Lupin, Colin Canon e degli altri cinquanta che erano morti lottando contro di lui. La McGranitt risistemò i tavoli delle Case al loro posto, ma nessuno era più seduto nell'ordine giusto: erano tutti mescolati, insegnanti e allievi, fantasmi e genitori, centauri ed elfi domestici; Fiorenzo era disteso in un angolo a riprendersi, Grop guardava
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

    E Amata s'impigliò nell'armatura di un cavaliere dall'aspetto lugubre, in Groppa a un cavallo magro fino all'osso.
LA FONTE DELLA BUONA SORTE (Cap. 2 Harry Potter 8)