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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
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    «Signore, mi domandavo che cosa sa degli… degli Horcrux».
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Non so niente degli Horcrux e se lo sapessi non te lo direi! Adesso esci subito di qui e non farti sorprendere a nominarli un’altra volta!»
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Dev’essere deciso a nascondere quello che è davvero successo se Silente non è riuscito a cavarglielo» bisbigliò, mentre passeggiavano nel cortile deserto e innevato all’intervallo. «HorcruxHorcrux… non ne ho mai sentito parlare…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Signore, mi chiedevo che cosa sa degli… degli Horcrux».
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Le ho domandato se sa qualcosa degli Horcrux, signore. Vede…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)


    «Sì, naturale» mormorò Lumacorno, picchiettandosi ancora il volto pallido. «Ovviamente… be’, se hai visto quel ricordo, Harry, saprai che io non so niente… niente…» e ripeté la parola con forza, «degli Horcrux».
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Non ho trovato una sola spiegazione degli effetti di un Horcrux!» gli rivelò. «Nemmeno una! Ho cercato in tutto il Reparto Proibito e perfino nei libri più orrendi,quelli che ti spiegano come preparare le pozioni più raccapriccianti… niente! Sono riuscita a trovare solo questo, nell’introduzione a Delle Magie Fetide e Putridissime… sentite qui: ‘Dell’Horcrux, la più malvagia delle magiche invenzioni, non discorreremo né daremo istruzione’… Ma allora perché citarlo?» esclamò con impazienza, chiudendo bruscamente il vecchio libro, che emise un lamento spettrale. «Oh, stai zitto» sbottò, e lo ricacciò nella borsa.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Sì, signore» rispose subito Harry. «Voldemort ha ucciso suo padre e i nonni e ha fatto in modo che la colpa fosse attribuita a suo zio Orfin. Poi è tornato a Hogwarts e ha chiesto… ha chiesto al professor Lumacorno degli Horcrux» borbottò, imbarazzato.
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Signore, mi chiedevo che cosa sa degli… degli Horcrux».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «No… insomma… è molto difficile trovare a Hogwarts un libro che parli degli Horcrux, Tom. È roba molto Oscura, molto Oscura davvero» ribatté Lumacorno.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Be’» continuò Lumacorno, giocherellando con il nastro della scatola di ananas, senza guardare Riddle, «be’, non può esserci niente di male a darti un’idea. Solo perché tu capisca il termine. Si definisce Horcrux un oggetto nel quale una persona ha nascosto parte della sua anima».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Con un’azione malvagia… L’azione malvagia suprema. Commettendo un omicidio. Uccidere lacera l’anima. Il mago che intende creare un Horcrux usa il danno a suo vantaggio: rinchiude la parte strappata…»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Sì, signore» convenne Riddle. «Quello che non capisco, però… è solo una curiosità… voglio dire, un solo Horcrux sarebbe utile? Si può strappare l’anima solo una volta? Non sarebbe meglio, per rendersi più forti, dividere l’anima in più parti? Per esempio, sette non è il numero magico più potente, e sette non…?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «E in ogni caso, Tom… tieni per te quello che ti ho detto… cioè, quello che abbiamo discusso. Alla gente non piacerebbe sapere che parliamo di Horcrux. È un argomento bandito a Hogwarts… Silente è severissimo a questo proposito…»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Lei quindi crede che ci sia riuscito, signore?» chiese Harry. «Ha creato un Horcrux? Ed è per questo che non è morto quando mi ha attaccato? Aveva un Horcrux nascosto da qualche parte? Una parte della sua anima era al sicuro?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)


    «Una parte… o forse più» annuì Silente. «Hai sentito Voldemort: quello che voleva davvero da Horace era un’opinione su cosa sarebbe successo al mago che avesse creato più di un Horcrux, al mago tanto deciso a sfuggire alla morte da uccidere molte volte, da strappare ripetutamente la sua anima, in modo da depositarla in molti Horcrux nascosti in luoghi separati. Non c’era libro che potesse dargli quell’informazione. Per quanto ne so — per quanto, di certo, ne sapeva Voldemort — nessun mago ha mai diviso la propria anima in più di due parti».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Be’, anche se io non ho visto il Riddle che uscì dal diario, quello che mi descrivesti era un fenomeno al quale io non avevo mai assistito. Un puro ricordo che agisce e pensa da solo? Un puro ricordo che succhia la vita della ragazza che l’ha trovato? No, qualcosa di assai più sinistro era vissuto dentro quel libro… un frammento d’anima, ne ero quasi certo. Il diario era un Horcrux. Quello che mi affascinava e mi preoccupava di più era che quel diario fosse stato concepito non solo come una difesa ma anche come un’arma».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Insomma, funzionava come un Horcrux… il frammento di anima nascosto all’interno era protetto e di certo aveva avuto la sua parte nell’evitare la morte del proprietario. Ma senza dubbio Riddle voleva che quel diario venisse letto, che il frammento della sua anima abitasse o possedesse qualcun altro, in modo che il mostro di Serpeverde venisse nuovamente scatenato».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Più o meno» convenne Silente. «Ma vedi, Harry: se voleva che il diario finisse in mano a uno studente di Hogwarts, o addirittura ne prendesse possesso, dimostrava anche una sorprendente indifferenza per quel prezioso frammento della sua anima. Lo scopo di un Horcrux, come ha spiegato il professor Lumacorno, è di mantenere parte di sé nascosta e protetta, non di scaraventarla sul cammino di qualcun altro e rischiare che venga distrutta, come in effetti è successo: quel particolare brandello d’anima non esiste più; hai provveduto tu alla sua fine.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «La noncuranza con cui Voldemort dispose di quell’Horcrux mi parve assolutamente sinistra. Mi fece pensare che avesse creato — o progettato di creare — altri Horcrux, in modo che la perdita del primo non fosse tanto grave. Non volevo crederci, ma nient’altro aveva senso.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Poi, due anni dopo, tu mi dicesti che la notte in cui Voldemort era tornato nel suo corpo aveva fatto una dichiarazione illuminante e terribile ai suoi Mangiamorte: ‘Io, che mi sono spinto più in là di ogni altro sul sentiero che conduce all’immortalità’. Questo mi riferisti. ‘Più in là di ogni altro’. E io pensai di aver capito che cosa intendeva, anche se i Mangiamorte no: si riferiva ai suoi Horcrux, al plurale, Harry, che non credo alcun altro mago abbia mai posseduto. Eppure tutto tornava: Lord Voldemort sembrava essere diventato meno umano col passare degli anni, e la trasformazione che aveva subito mi sembrava comprensibile solo se la sua anima fosse stata mutilata oltre i confini di quello che potremmo definire il male corrente…»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Be’, sappiamo che ci provò, cinque anni fa» rispose Silente. «Ma ritengo che una Pietra Filosofale fosse meno interessante degli Horcrux agli occhi di Voldemort, per svariate ragioni.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «L’Elisir di Lunga Vita in effetti protrae l’esistenza, ma deve essere bevuto regolarmente, per tutta l’eternità, se si vuole rimanere immortali. Voldemort sarebbe stato quindi del tutto dipendente dall’Elisir, e se quello fosse finito, o fosse stato contaminato, o se la Pietra fosse stata rubata, sarebbe morto come chiunque altro. A Voldemort piace agire da solo, ricordi? Deve aver trovato intollerabile l’idea di dipendere da qualcosa, perfino dall’Elisir. Certo, era pronto a berlo, per liberarsi dall’orribile semivita alla quale era condannato dopo averti aggredito, ma solo per riacquistare un corpo. Dopodiché sono convinto che intendesse contare sugli Horcrux: non gli sarebbe servito altro, se solo fosse riuscito a riprendere una forma umana. Era già immortale, capisci… o vicino all’immortalità quanto un umano può esserlo.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Ha creato sette Horcrux?» esclamò Harry, orripilato, mentre parecchi ritratti sulle pareti manifestavano pari spavento e indignazione. «Ma potrebbero essere in qualunque punto del mondo… nascosti… sepolti o invisibili…»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Sono lieto che tu comprenda l’enormità del problema» ribatté Silente, tranquillo. «Ma innanzitutto no, Harry, non sette Horcrux: sei. La settima parte della sua anima, per quanto mutilata, risiede nel suo corpo rigenerato. Quella è la parte che ha vissuto un’esistenza da spettro per tanti anni durante il suo esilio; senza di essa, lui non esiste. Quel settimo pezzo di anima è l’ultimo che chiunque desideri uccidere Voldemort dovrà aggredire: il pezzo che vive dentro il suo corpo».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)


    «Ma allora i sei Horcrux» chiese Harry, disperato, «come faremo a trovarli?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Proprio così». Silente levò la mano annerita e bruciata. «L’anello, Harry. L’anello di Orvoloson. Una terribile maledizione lo proteggeva. Se non fosse stato — perdonami la mancanza di modestia — per la mia straordinaria abilità, e per l’intervento tempestivo del professor Piton quando sono tornato a Hogwarts terribilmente ferito, forse non sarei qui a raccontarlo. Tuttavia, una mano raggrinzita non è un prezzo irragionevole per un settimo dell’anima di Voldemort. L’anello non è più un Horcrux».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Tuttavia non dobbiamo entusiasmarci troppo. Tu hai distrutto il diario e io l’anello, ma se la nostra teoria di un’anima divisa in sette parti è esatta, restano quattro Horcrux».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Tu pensi alle Passaporte, Harry, che devono necessariamente essere oggetti normali, in modo da passare inosservate. Ma Lord Voldemort, usare barattoli o vecchie bottiglie per proteggere la sua preziosa anima? Dimentichi quello che ti ho mostrato. A Lord Voldemort piaceva collezionare trofei antichi e potenti. Il suo orgoglio, la convinzione della propria superiorità, la decisione di ricavarsi un posto stupefacente nella storia magica, tutto ciò mi suggerisce che abbia scelto i suoi Horcrux con una certa cura, privilegiando beni degni dell’onore».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «E allora, gli altri Horcrux?» incalzò Harry. «Crede di sapere che cosa sono, signore?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    Silente sorrise. «Sarei pronto a scommettere — forse non la mano che mi resta ma almeno un paio di dita — che quelli sono diventati gli Horcrux numero tre e quattro. Gli altri due, sempre supponendo che ne abbia creati sei in tutto, sono più problematici, ma azzarderò l’ipotesi che, essendosi assicurato trofei di Tassorosso e Serpeverde, abbia deciso di rintracciarne altri posseduti da Grifondoro o Corvonero. Quattro oggetti dei quattro fondatori avrebbero esercitato sull’immaginazione di Voldemort un’attrattiva irresistibile. Non so dire se sia riuscito a trovare qualcosa di Corvonero; ho però la certezza che il solo cimelio noto di Grifondoro è al sicuro».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Se anche ha trovato qualcosa di Corvonero o di Grifondoro, resta un sesto Horcrux»rifletté Harry, contando sulle dita. «A meno che non li abbia trovati tutti e due».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Non credo» replicò Silente. «Penso di sapere che cos’è il sesto Horcrux. Cosa dici se ti confesso che è da un po’ che mi incuriosisce il comportamento del serpente, Nagini?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Il serpente?» ripeté Harry, stupito. «Si possono usare gli animali come Horcrux
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Be’, non è consigliabile, perché affidare una parte della propria anima a qualcosa che può pensare e muoversi autonomamente è molto rischioso. Tuttavia, se i miei calcoli sono corretti, a Voldemort mancava ancora un Horcrux quando entrò nella casa dei tuoi genitori con l’intenzione di ucciderti.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)


    «Pare che abbia associato la creazione degli Horcrux a morti particolarmente significative. La tua certo lo sarebbe stata. Era convinto che uccidendo te avrebbe distrutto il pericolo annunciato dalla profezia. Credeva di rendersi invincibile. Sono sicuro che intendeva creare il suo ultimo Horcrux con la tua morte.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Come sappiamo, fallì. Dopo un intervallo di alcuni anni, però, usò Nagini per uccidere un vecchio Babbano, e può darsi che gli sia venuto in mente allora di trasformarla nel suo ultimo Horcrux. Lei sottolinea il legame coi Serpeverde, ciò che alimenta la mistica di Lord Voldemort. Credo che le sia più affezionato che a qualsiasi altra cosa; di sicuro ama averla vicina e sembra esercitare su di lei un controllo insolito, persino per un Rettilofono».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «E così» riepilogò Harry, «il diario è distrutto, l’anello è distrutto. La coppa, il medaglione e il serpente sono ancora intatti e secondo lei ci potrebbe essere un Horcrux che un tempo appartenne a Corvonero o a Grifondoro?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Voldemort sa quando un Horcrux viene distrutto, signore? Riesce a percepirlo?» chiese Harry, ignorandoli.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Sì, anni fa, quando era certo di poter creare altri Horcrux; a ogni modo Lucius avrebbe dovuto aspettare l’ordine, che non ricevette mai, perché Voldemort scomparve poco dopo avergli consegnato il diario. Senza dubbio pensava che Lucius non avrebbe osato fare altro se non custodire l’Horcrux con cura, ma si fidò troppo del timore di Lucius per un padrone sparito da anni e creduto morto. Certo, Malfoy non sapeva che cos’era il diario: ritengo che Voldemort gli avesse detto solo che era stato abilmente incantato perché facesse riaprire la Camera dei Segreti. Se Lucius avesse saputo di tenere tra le mani una parte dell’anima del suo padrone, l’avrebbe trattata con maggiore riguardo… Invece si dedicò al compimento di un vecchio progetto personale: facendo ritrovare il diario alla figlia di Arthur Weasley, sperava di screditare lui, farmi buttare fuori da Hogwarts e liberarsi di un oggetto altamente incriminante in un colpo solo. Ah, povero Lucius… fra la rabbia di Voldemort per l’Horcrux e il fiasco al Ministero l’anno scorso, non mi sorprenderei se fosse segretamente felice di trovarsi al sicuro ad Azkaban».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    Harry tacque, immerso nei suoi pensieri, poi chiese: «Quindi se tutti i suoi Horcrux venissero distrutti, Voldemort potrebbe essere ucciso?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Sì, credo di sì» rispose Silente. «Senza i suoi Horcrux, Voldemort sarà un uomo mortale con un’anima mutilata e ridotta. Non dimenticare mai, però, che anche se la sua anima è irrimediabilmente danneggiata, il suo cervello e il suo potenziale magico restano intatti. Ci vorranno abilità e poteri fuori dal comune per uccidere un mago come Voldemort, anche senza i suoi Horcrux».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

   La mattina dopo, sfinito ma esaltato dall’opera compiuta nella notte, durante Incantesimi (dopo aver scagliato un Muffliato sui compagni più vicini), Harry raccontò a Ron e Hermione quello che era successo. Furono entrambi ammirati da come aveva preso il ricordo a Lumacorno e decisamente sgomenti sentendo degli Horcrux e della promessa di Silente di portarlo con sé quando ne avesse trovato un altro.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Ne ha trovato uno? Ha trovato un Horcrux
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    Col respiro affannato come se stesse lottando, Harry voltò le spalle a Silente, che non aveva ancora mosso un muscolo, e marciò su e giù per lo studio, sfregandosi le nocche della mano e cercando di trattenersi dal rovesciare oggetti. Voleva scatenare la sua collera contro Silente, ma voleva anche andare con lui a distruggere l’Horcrux; voleva dirgli che era un vecchio stupido per essersi fidato di Piton, ma aveva il terrore che Silente non lo portasse con sé, se non fosse riuscito a controllarsi…
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    «Professore»chiese infine. «Crede che l’Horcrux si trovi qui?»
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    Non se l’era aspettato, ma si schiarì la voce e declamò, la bacchetta levata: «Accio Horcrux
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Qualcosa, credo, pronto a reagire se dovessimo tentare di prendere l’Horcrux».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Pensavo che qualcosa sarebbe successo se avessimo fatto un tentativo ovvio di impadronirci dell’Horcrux. È stata una buonissima idea, Harry; di gran lunga il modo più semplice di scoprire cosa ci troviamo di fronte».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Ma crede che l’Horcrux si trovi sul fondo?»
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Oh, no… io credo che l’Horcrux sia al centro».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Oh, sì, credo di sì. Voldemort aveva bisogno di creare un mezzo per attraversare il lago senza suscitare l’ira delle creature che vi aveva collocato, nel caso avesse voluto vedere o portar via il suo Horcrux».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Ma uno ha fatto un salto» osservò, cercando di mantenere la voce bassa e tranquilla come quella di Silente. «Quando ho cercato di Appellare l’Horcrux, un corpo è balzato fuori dal lago».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Sì» annuì Silente. «Sono sicuro che quando avremo preso l’Horcrux saranno meno pacifici. Tuttavia, come molte creature che vivono al freddo e al buio, temono la luce e il calore, che di conseguenza chiameremo in nostro aiuto se dovesse essercene bisogno. Il fuoco, Harry» aggiunse con un sorriso in risposta all’espressione sconvolta di Harry.
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Crede che l’Horcrux sia lì dentro, signore?»
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Scusa, Harry, intendevo che non può volerla uccidere subito» si corresse Silente. «Vorrà mantenerla in vita abbastanza a lungo da scoprire come sia riuscita a superare le sue difese e, cosa più importante di tutte, perché sia tanto decisa a vuotare il bacile. Non dimenticare che Lord Voldemort è convinto di essere il solo a sapere dei propri Horcrux».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Senza dubbio» disse infine, «questa pozione mi impedirà di prendere l’Horcrux. Potrebbe paralizzarmi, farmi dimenticare perché sono qui, farmi impazzire di dolore, o mettermi fuori gioco in un altro modo. Se così fosse, Harry, sarà tuo compito assicurarti che io continui a bere, anche se tu dovessi obbligarmi con la forza. Hai capito?»
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Ce l’abbiamo fatta, professore!» sussurrò Harry a fatica; all’improvviso si rese conto di provare una fitta lacerante al petto. «Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo preso l’Horcrux
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto. Ho rubato il vero Horcrux e intendo distruggerlo appena possibile. Affronto la morte nella speranza che, quando incontrerai il tuo degno rivale, sarai di nuovo mortale.
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    Harry non sapeva che cosa volesse dire il messaggio, e non gl’importava. Solo una cosa contava: quello non era un Horcrux. Bevendo quella terribile pozione, Silente si era indebolito per nulla. Harry accartocciò la pergamena e i suoi occhi bruciarono di lacrime mentre dietro di lui Thor cominciava a ululare.
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    Cadde il silenzio. Il lamento di Fanny echeggiava ancora nel parco buio. Ascoltando la musica vibrare nell’aria, pensieri indesiderati e spiacevoli s’insinuarono nella mente di Harry… Avevano già spostato il corpo di Silente dai piedi della Torre? Che cosa sarebbe successo? Dove avrebbe riposato? Strinse forte i pugni in tasca. Avvertiva la piccola forma fredda del falso Horcrux nel palmo della mano destra.
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «Allora?»chiese Ron a voce molto bassa, come se pensasse che i mobili potessero ascoltare. «Lo hai trovato? L’hai preso? Un… un Horcrux
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    Non era più come in passato, quando era emozionato, incuriosito, desideroso di risolvere un mistero; ora, scoprire la verità sull’autentico Horcrux era un compito da portare a termine prima di procedere sul lungo, tortuoso sentiero che si stendeva davanti a lui, il sentiero sul quale lui e Silente si erano incamminati insieme, e che ora sapeva di dover percorrere da solo. Potevano esserci ancora fino a quattro Horcrux e bisognava trovarli ed eliminarli tutti per poter avere anche solo una possibilità di uccidere Voldemort. Continuava a recitarne i nomi tra sé e sé, come se elencarli potesse avvicinarli alla sua portata: «Il medaglione… la coppa… il serpente… qualcosa di Grifondoro o di Corvonero… il medaglione… la coppa… il serpente… qualcosa di Grifondoro o di Corvonero…»
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

    «No» rispose lei triste, «ci sto provando, Harry, ma non ho trovato nulla… ci sono un paio di maghi abbastanza noti con quelle iniziali… Rosalind Antigone Bungs… Rupert ‘Asciarude’ Brookstanton… ma non sembra proprio che corrispondano. A giudicare da quel biglietto, la persona che ha rubato l’Horcrux conosceva Voldemort, e non riesco a trovare uno straccio di prove che la Bungs o Asciarude abbiano mai avuto a che fare con lui… No, veramente si tratta… be’, di Piton».
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

    Calò il silenzio. Ciascuno di loro era smarrito nei propri pensieri, ma Harry era certo che i suoi amici, come lui, stessero pensando alla mattina dopo, quando Silente sarebbe stato deposto nella tomba. Harry non era mai stato a un funerale; non c’era stato un corpo da seppellire quando Sirius era morto. Non sapeva che cosa aspettarsi ed era un po’ in ansia per quello che avrebbe visto, per quello che avrebbe provato. Si chiese se la morte di Silente gli sarebbe sembrata più vera a funerale concluso. Anche se in alcuni momenti l’orribile verità minacciava di sopraffarlo, c’erano distese vuote di stordimento nelle quali, nonostante il fatto che non si parlasse d’altro in tutto il castello, trovava difficile credere che fosse davvero morto. Non aveva cercato disperatamente una sorta di scappatoia, come con Sirius, un modo per far tornare indietro Silente… cercò nella tasca la fredda catena del falso Horcrux che portava con sé ovunque, non come talismano, ma come memoria di quanto era costato e di quanto ancora restava da fare.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

    Harry non sopportava quelle parole, e temeva di non riuscire a mantenere la risoluzione presa se fosse rimasto seduto accanto a lei. Vide Ron, con le lacrime che gli colavano dalla punta del lungo naso, stringere a sé Hermione e accarezzarle i capelli mentre lei gli singhiozzava contro la spalla. Carico di infelicità, Harry si alzò, voltò le spalle a Ginny e alla tomba di Silente e andò a camminare sulla riva del lago. Muoversi gli sembrava molto più sopportabile che restare seduto. Come partire al più presto per scovare gli Horcrux e uccidere Voldemort sarebbe stato meglio che aspettare…
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

    «Poi devo rintracciare gli altri Horcrux» continuò Harry, lo sguardo fisso sulla tomba bianca di Silente, riflessa nell’acqua dall’altra parte del lago. «È quello che voleva da me, è per questo che mi ha detto della loro esistenza. Se Silente aveva ragione — e sono sicuro che è così — ce ne sono ancora quattro. Devo trovarli e distruggerli e poi devo cercare il settimo frammento dell’anima di Voldemort, quello che si trova ancora nel suo corpo. Sarò io a ucciderlo. E se incontrerò Severus Piton sul mio cammino» aggiunse, «meglio per me e peggio per lui».
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

    Le sue mani si chiusero meccanicamente attorno al falso Horcrux, ma nonostante tutto, nonostante il sentiero buio e tortuoso che vedeva dipanarsi davanti a lui, nonostante l’incontro finale con Voldemort che doveva accadere di lì a un mese, un anno, o dieci, si sentì il cuore leggero all’idea che restava ancora un ultimo giorno dorato di pace da assaporare con Ron e Hermione.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   Lo shock per la perdita di Malocchio aleggiò sulla casa nei giorni seguenti. Harry si aspettava di vederlo entrare zoppicando dalla porta sul retro come gli altri membri dell'Ordine, che andavano e venivano portando notizie. Sapeva che solo l'azione avrebbe lenito il suo senso di colpa e il dolore e che doveva intraprendere appena possibile la sua missione: trovare e distruggere gli Horcrux.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Be', non puoi fare niente per gli...» Ron articolò in silenzio la parola Horcrux «finché non hai diciassette anni. Hai ancora addosso la Traccia. Ma fare i nostri piani qui o in un altro posto è lo stesso, no? Oppure» e ridusse la voce a un sussurro «credi di sapere già dove si trovano i Tu-SaiCosa?»
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Quando andremo a cercare gli Horcrux».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Se sopravvivo alla ricerca degli Horcrux, ritroverò mamma e papà e dissolverò l'incantesimo. Se non sopravvivo... be', credo di aver fatto un
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Hermione gettò senza esitare Teoria della Magia Difensiva nel cestino e prese Compendio sull'Istruzione Magica in Europa. «Quello che dobbiamo decidere» disse «È dove andremo. So che vorresti andare subito a Godric's Hollow, Harry, e capisco perché, ma... be'... non dovremmo dare la precedenza agli Horcrux
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Harry prese dallo zaino il falso Horcrux che ancora conteneva il biglietto di R.A.B.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «'Ho rubato il vero Horcrux e intendo distruggerlo appena possibile'» lesse Harry.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «E quando l'avremo trovato, come si fa a distruggere un Horcrux?» chie se Ron.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Horcrux in biblioteca».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Subito dopo il suo... il funerale di Silente» rispose Hermione, con voce sempre più flebile. «Subito dopo che avevamo deciso di lasciare la scuola e andare a cercare gli Horcrux. Quando sono tornata di sopra a prendere le mie cose, mi È... mi è venuto in mente che più ne sapevamo meglio era... ero sola... così ci ho provato... e ha funzionato. Sono volati dentro dalla finestra aperta e io... io li ho messi in valigia».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Deglutì e poi aggiunse, supplichevole: «Non credo che Silente si sarebbe arrabbiato, non vogliamo mica usarli per fare un Horcrux, no?»
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Questo contiene istruzioni esplicite su come fare un Horcrux. Segreti dell'Arte Più Oscura... è un libro terribile, veramente orrendo, trabocca di magia malvagia. Chissà quand'È stato che Silente l'ha spostato dalla biblioteca... se non l'ha fatto prima di diventare preside, scommetto che Voldemort ha trovato qui tutte le indicazioni di cui aveva bisogno».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Perché ha dovuto chiedere a Lumacorno come fare un Horcrux, allora,
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Andò da Lumacorno solo per scoprire che cosa sarebbe successo se avesse diviso l'anima in sette» spiegò Harry. «Silente era certo che Riddle sapesse già come fare un Horcrux quando chiese a Lumacorno di parlargliene. Secondo me hai ragione, Hermione, è probabile che abbia trovato lì le informazioni».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «E più ne leggo» continuò Hermione, «più mi sembrano orribili e meno riesco a credere che ne abbia fatti veramente sei. Questo libro dice chiaramente che se si fa a pezzi l'anima si diventa molto instabili, e parla di un solo Horcrux
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «No» convenne Ron, anticipando Harry. «Quindi quel libro dice come distruggere gli Horcrux
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Sì» rispose Hermione, voltando le pagine fragili come se stesse esaminando delle viscere in putrefazione, «perché avverte i Maghi Oscuri di praticare incantesimi potentissimi per proteggerli. Da quanto ho letto, quel che ha fatto Harry al diario di Riddle è uno dei pochi modi davvero infallibili di distruggere un Horcrux».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Non deve essere per forza una zanna di Basilisco» ribatté Hermione, paziente. «Dev'essere qualcosa di così devastante che l'Horcrux non possa autoripararsi. Il veleno di Basilisco possiede un solo antidoto, estremamente raro...»
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Precisamente. Il nostro problema è che ci sono pochissime sostanze micidiali quanto il veleno di Basilisco e sono tutte pericolose da portare in giro. è un problema che dovremo risolvere, però, perché strappare, schiac ciare o frantumare un Horcrux non basterà. Bisogna che sia impossibile ripararlo con la magia».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Perché un Horcrux è l'esatto opposto di un essere umano».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Be', dovrebbe esserlo! Ma quello che voglio dire è che, qualunque cosa accada al tuo corpo, la tua anima sopravviverà intatta» continuò Hermione. «Per un Horcrux è il contrario. Il frammento di anima all'interno dipende dal contenitore, dal suo corpo incantato, per la sopravvivenza. Non può esistere senza».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Quando il contenitore magico è ancora intatto, il frammento di anima che conserva può volare dentro e fuori da chi si avvicina troppo all'oggetto. Non dico se lo si tiene in mano troppo a lungo, toccarlo non c'entra» aggiunse, prima che Ron potesse interromperla. «Parlo di una vicinanza emotiva. Ginny aveva riversato il suo cuore in quel diario e si era resa straordinariamente vulnerabile. Se ci si affeziona troppo a un Horcrux o si dipende da esso, sono guai».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Sicuro» commentò Harry. «Poi dovremo soltanto trovare gli Horcrux... sarà come una vacanza, no?»
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Certo che c'era una barca; Harry la conosceva, di un verde spettrale, stregata in modo da portare un mago e una vittima verso l'isolotto al centro. Così, dunque, Voldemort aveva messo alla prova le difese attorno all'Horcrux: servendosi di una creatura di nessun valore, un elfo domestico...
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Capisco perché ti piacerebbe parlare con lei dei tuoi genitori, e anche di Silente» osservò Hermione. «Ma non ci sarebbe d'aiuto nella ricerca degli Horcrux, no?» Harry non rispose e lei aggiunse in fretta: «Harry, lo so che vuoi tanto andare a Godric's Hollow, ma io ho paura... mi spaventa la facilità con cui ci hanno trovato ieri i Mangiamorte. Sono sempre più convinta che dovremmo evitare il posto dove sono sepolti i tuoi genitori, sono sicura che si aspettano che tu ci vada».
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Guardò il soffitto denso di ombre, il candelabro drappeggiato di ragnatele. Meno di ventiquattr'ore prima era al sole, all'ingresso del padiglione, in attesa degli invitati alle nozze. Sembrava una vita fa. E ora che cosa sarebbe successo? Pensò agli Horcrux, alla complicata, spaventosa missione che Silente gli aveva lasciato... Silente...
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher annuì e si alzò. Harry ebbe un'ispirazione improvvisa. Estrasse il borsellino di Hagrid e ne tolse il falso Horcrux, il medaglione in cui Re gulus aveva nascosto il messaggio per Voldemort.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Prendi l'Horcrux» disse Harry a Hermione.
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «Non è che qualcuno l'ha distrutto nel frattempo, eh?» chiese Ron speranzoso. «Voglio dire, siamo sicuri che sia ancora un Horcrux
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Lo passò a Harry, che se lo rigirò tra le dita. Sembrava perfetto, intatto. Ricordò i resti dilaniati del diario e come la pietra dell'anello Horcrux si era spaccata quando Silente l'aveva distrutto.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Ron passò l'Horcrux a Harry. Dopo qualche istante, Harry credette di
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Era convinto che una volta recuperato l'Horcrux sarebbe stato euforico, ma non era così; lì seduto a fissare il buio, di cui la bacchetta accesa rischiarava solo una minuscola parte, l'unica cosa che provava era ansia per il futuro. Era come se da settimane, mesi, forse perfino anni non avesse fatto che precipitare verso quel momento, ma adesso era arrivato a un vicolo cieco, aveva finito la strada.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

    C'erano altri Horcrux da qualche parte, ma non aveva la più pallida idea di dove potessero essere. Non sapeva nemmeno quali fossero. Nel frattempo non era in grado di distruggere il solo che avevano trovato, l'Horcrux che in quel momento era posato sul suo petto nudo. Curiosamente, non aveva preso calore dal suo corpo, ma era così freddo contro la pelle che sembrava appena uscito dall'acqua ghiacciata. Ogni tanto Harry pensava, o forse immaginava, di sentire il minuscolo battito irregolare accanto al suo.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Innominabili presagi lo assalirono nel buio: tentò di resistere, di respingerli, ma quelli tornavano implacabili. Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive. Ron e Hermione, che ora stavano parlando piano nella tenda, potevano andarsene se volevano: lui no. E mentre cercava di tenere a bada paura e stanchezza, gli parve che l'Horcrux che aveva sul petto col suo ticchettio scandisse il tempo che gli restava... Che idea stupida, si disse, non pensarci...
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Harry, secondo te Tu-Sai-Chi sta cercando qualcosa da trasformare in un altro Horcrux
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Ma certo!» strillò Hermione, battendosi una mano sulla fronte e riducendo gli altri due al silenzio. «Harry, dammi il medaglione! Sbrigati» disse, impaziente, schioccandogli le dita davanti al naso, «l'Horcrux, Harry, ce l'hai ancora addosso!»
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Non lasceremo in giro quell'Horcrux» dichiarò Harry deciso. «Se lo perdiamo, se ce lo rubano...»
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Fu il loro primo incontro col fatto che lo stomaco pieno voleva dire buonumore, lo stomaco vuoto battibecchi e depressione. Harry fu il meno sorpreso, perché dai Dursley qualche volta aveva rischiato di morire di fame. Hermione sopportava abbastanza bene le sere in cui non riuscivano a raccattare altro che bacche o biscotti muffiti: diventava solo un po' più impaziente del solito e si chiudeva in silenzi cupi. Ron, invece, era sempre stato abituato a tre deliziosi pasti al giorno, grazie a sua madre o agli elfi domestici di Hogwarts, e la fame lo rendeva irragionevole e irascibile. Ogni volta che la mancanza di cibo coincideva col suo turno di portare l'Horcrux, diventava decisamente sgradevole.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «E adesso dove si va?» era il suo ritornello. Non aveva un'idea che fosse una, ma si aspettava che Harry e Hermione concepissero dei piani mentre lui stava a rimuginare sulla scarsità dei viveri. Da parte loro, Harry e Hermione passavano ore infruttuose a cercare di stabilire dove avrebbero potuto trovare gli altri Horcrux e come distruggere quello che avevano, e le loro conversazioni erano diventate ripetitive, dato che non possedevano nuovi elementi.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Secondo quanto Silente aveva detto a Harry, Voldemort aveva nascosto gli Horcrux in luoghi per lui importanti, perciò continuavano a recitare, in una sorta di tetra litania, i posti dove sapevano che Voldemort era vissuto o era stato. L'orfanotrofio in cui era nato e cresciuto; Hogwarts, dove aveva ricevuto un'istruzione; Magie Sinister, dove aveva lavorato dopo la scuola; poi l'Albania, dove aveva trascorso gli anni dell'esilio: queste erano le basi delle loro ipotesi.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Non può esserci nulla laggiù. Aveva già creato cinque Horcrux prima dell'esilio e Silente era sicuro che il serpente fosse il sesto» spiegò Hermione. «Sappiamo che il serpente non è in Albania, di solito sta con V oi...»
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Harry. L'aveva già detto parecchie volte ma lo ripeté solo per rompere quel silenzio carico di tensione. «Sinister e Burke erano esperti di oggetti Oscuri, avrebbero riconosciuto subito un Horcrux».
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Stai parlando di Tu-Sai-Chi, giusto? Non di te?» domandò Ron. Stava tormentando la catena dell'Horcrux che aveva al collo: Harry fu attraversato dal desiderio di usarla per strangolarlo.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «E Silente ebbe l'impressione che volesse tornare solo per cercare qualcosa, probabilmente un altro oggetto appartenuto a un fondatore, da trasformare in un altro Horcrux
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Non avrebbe mai nascosto un Horcrux qui» dichiarò Harry. L'aveva sempre saputo: l'orfanotrofio era il posto da cui Voldemort aveva voluto
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Senza nuove idee, continuavano a spostarsi nella campagna, piantando per sicurezza la tenda ogni sera in un posto diverso. Ogni mattina controllavano di aver rimosso tutte le tracce del loro passaggio, poi partivano alla ricerca di un altro luogo solitario e isolato, Materializzandosi in altri boschi, negli anfratti ombrosi delle falesie, in brughiere violette, sulle pendici di monti coperte di ginestre e, una volta, in una cala riparata e sassosa. Ogni dodici ore si passavano l'Horcrux come se stessero giocando una perversa partita di patata bollente al rallentatore, nella quale temevano che la musica si fermasse perché la penitenza erano altre dodici ore di paura e tensione.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   La cicatrice di Harry continuava a fargli male. Notò che succedeva più spesso, quando portava l'Horcrux. A volte non riusciva a nascondere il dolore.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   E Ron si voltava, senza nascondere la delusione. Harry sapeva che sperava di avere notizie della sua famiglia, o del resto dell'Ordine della Fenice, ma dopotutto lui, Harry, non era un'antenna televisiva; vedeva solo quello che stava pensando Voldemort in quel momento, non poteva sintonizzarsi su quello che gli pareva. Evidentemente Voldemort si soffermava senza posa sul giovane ignoto dalla faccia allegra, e Harry era certo che nemmeno lui ne conoscesse nome e indirizzo. Poiché la cicatrice continuava a bruciare e il gioioso ragazzo biondo galleggiava tentatore nella sua memoria, Harry imparò a reprimere ogni segno di dolore o disagio, perché gli altri due non mostravano altro che impazienza alla sola menzione del ladro. Non poteva del tutto biasimarli, visto il loro disperato bisogno di un indizio sugli Horcrux.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Harry non poteva fare a meno di chiedersi se avessero accettato di seguirlo in quel viaggio, che ora sembrava inutile e inconcludente, solo perché erano convinti che lui avesse un piano segreto, che avrebbero appreso a tempo debito. Ron non provava nemmeno più a nascondere il malumore e Harry cominciava a temere che anche Hermione fosse delusa dalla sua scarsa attitudine al comando. Disperato, cercò di pensare ad altri possibili nascondigli per gli Horcrux, ma gli veniva in mente sempre e solo Hogwarts, e siccome nessuno degli amici lo riteneva un luogo probabile, smise di suggerirlo.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Punzecchiò di malavoglia i grumi di pesce grigio bruciacchiato sul piatto. Harry guardò automaticamente il collo di Ron e, come aveva previsto, vide scintillare la catena d'oro dell'Horcrux. Cercò di reprimere l'impulso di insultarlo, sapendo che il suo atteggiamento sarebbe un po' migliorato al momento di togliersi il medaglione.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «La spada può distruggere gli Horcrux! Le lame forgiate dai folletti assorbono solo ciò che le fortifica... Harry, quella spada è impregnata di veleno di Basilisco!»
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Harry. La rabbia lo stava caricando. «Credevi che avremmo dormito in alberghi a cinque stelle? Che avremmo trovato un Horcrux ogni due giorni? Credevi che saresti tornato da mammina per Natale?»
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Be', mi spiace di avervi deluso» ribatté Harry con voce calma, anche se si sentiva vuoto, inadeguato. «Sono stato sincero con voi fin dall'inizio, vi ho detto tutto quello che mi aveva detto Silente. E nel caso non te ne sia accorto, abbiamo trovato un Horcrux...»
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Lascia qui l'Horcrux» ordinò Harry.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Harry era stordito. Si chinò, raccolse l'Horcrux e se lo mise al collo. Prese una coperta dal letto di Ron e la gettò su Hermione. Poi si arrampicò al suo posto e rimase a fissare lo scuro tetto di tela, ascoltando il ticchettio della pioggia.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   A se stesso non poteva negarlo: Ron aveva ragione. Silente l'aveva lasciato praticamente senza nulla. Avevano scoperto un Horcrux, ma non avevano modo di distruggerlo; gli altri restavano irraggiungibili. La disperazione minacciava di soffocarlo. Non si capacitava, ora, della propria arroganza nell'accettare che gli amici lo accompagnassero in quel viaggio errabondo e inutile. Non sapeva nulla, non aveva idee, e adesso stava costantemente, dolorosamente all'erta, temendo che anche Hermione da un momento all'altro gli dicesse che era stufa, che se ne andava.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Avevano già visto alberi di Natale scintillare alle finestre di molti salotti, quando venne una sera in cui Harry decise di proporre, di nuovo, quella che gli sembrava l'unica strada rimasta inesplorata. Avevano appena consumato una cena insolitamente piacevole: Hermione era andata al supermercato sotto il Mantello dell'Invisibilità (lasciando cadere scrupolosamente il denaro in una cassa aperta prima di uscire) e Harry pensò che forse sarebbe stato più facile convincerla con la pancia piena di spaghetti alla bolognese e pere sciroppate. Aveva avuto anche l'accortezza di suggerire che per qualche ora nessuno dei due portasse al collo l'Horcrux, che era appeso in fondo al letto accanto a lui.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Dovevano Materializzarsi nel villaggio di Godric's Hollow col favore dell'oscurità, perciò era tardo pomeriggio quando bevvero la Pozione Polisucco; Harry si trasformò in un Babbano stempiato di mezza età, Hermione nella sua piccola moglie con la faccia da topo. La borsetta di perline che conteneva tutti i loro beni (a parte l'Horcrux, al collo di Harry) era infilata in una tasca interna del cappotto abbottonato di Hermione. Harry calò il Mantello dell'Invisibilità su entrambi, poi presero a vorticare un'altra volta nell'oscurità soffocante.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   «Signorina Bath?» ripeté Harry, e si fece avanti, con il ritratto in mano. Il camino si animò di fiamme. Bathilda alzò gli occhi alla sua voce e l'Horcrux batté più rapido contro il suo petto.
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   Lei annuì piano, solenne. Harry sentì l'Horcrux battere forte, più forte del proprio cuore: era una sensazione sgradevole, inquietante.
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   Poi lei chiuse gli occhi e accaddero molte cose contemporaneamente: la cicatrice di Harry cominciò a bruciare; l'Horcrux batté così forte da muovere il maglione; la buia stanza fetida svanì per un attimo. Harry provò un moto di gioia ed esclamò, con voce acuta e fredda: «Tienilo!»
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   Ma non accadde nulla e Harry aveva bisogno delle mani per cercare di allontanare il serpente che gli si attorcigliava attorno al torace, gli strizzava l'aria fuori dai polmoni, gli premeva l'Horcrux sul petto, un cerchio di ghiaccio che pulsava di vita, a pochi centimetri dal suo cuore frenetico, e una fredda luce bianca gli inondò il cervello, gli cancellò ogni pensiero, gli annegò il respiro, passi distanti, tutto diventava...
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   «Non riuscivo a toglierti l'Horcrux» aggiunse Hermione, e lui capì che era per cambiare discorso. «Era incollato, incollato al tuo petto. Hai un segno; mi dispiace, ho dovuto usare un Incantesimo Tagliuzzante per levartelo. E il serpente ti ha morso, ma ho ripulito la ferita e ci ho messo sopra del dittamo...»
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   «Dove hai messo l'Horcrux
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   Mezz'ora dopo, ripiegata la tenda, partirono: Harry portava l'Horcrux e Hermione stringeva la borsetta di perline. La consueta morsa li inghiottì; i piedi di Harry si staccarono dal suolo innevato per urtare con forza su quella che sembrava terra ghiacciata coperta di foglie.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   Poi qualcosa gli si strinse al collo. Forse erano alghe, anche se nell'immergersi nulla l'aveva sfiorato, e alzò l'altra mano per liberarsi. Non erano alghe: la catena dell'Horcrux si era tesa e gli schiacciava la trachea.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   Solo la sorpresa di sentire quella voce riuscì a dargli la forza di alzarsi. Tremando violentemente, si rimise in piedi. Davanti a lui c'era Ron, vestito da capo a piedi ma bagnato fradicio, i capelli incollati al viso, la spada di Grifondoro in una mano e l'Horcrux che penzolava dalla catena spezzata nell'altra.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   «Perché cavolo» ansimò, sollevando l'Horcrux che dondolava avanti e indietro in una parodia d'ipnosi, «non ti sei tolto questa roba prima di tuffarti?»
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   Harry stava già correndo verso il punto indicato da Ron. Le due querce crescevano vicine; in mezzo ai tronchi, ad altezza d'occhio, c'era uno spazio di pochi centimetri, una posizione ideale per vedere senza essere visti. Il terreno attorno alle radici, tuttavia, era sgombro di neve e Harry non vide impronte. Tornò da Ron, che aveva ancora in mano la spada e l'Horcrux.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   L'Horcrux penzolava ancora dalla mano di Ron. Il medaglione si muoveva. Harry sapeva che la cosa all'interno era di nuovo agitata. Aveva avvertito la presenza della spada e aveva cercato di uccidere Harry per evitare che la prendesse. Non era più il momento di lunghi discorsi: bisognava
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   «Vieni». Fece strada a Ron, spazzò via la neve dalla superficie della roccia e tese la mano per prendere l'Horcrux. Ma quando Ron gli offrì la spada scosse il capo.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   Poi una voce si alzò sibilando dall'Horcrux.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   Harry si chinò, fingendo di non averlo notato, e raccolse l'Horcrux spezzato. Ron aveva trafitto il vetro di entrambe le finestrelle: gli occhi di Rid dle erano spariti e la fodera di seta macchiata fumava. La cosa che era vissuta nell'Horcrux era scomparsa; torturare Ron era stato il suo ultimo atto.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   «Direi che questa notte ti sei fatto perdonare» ribatté Harry. «Hai preso la spada. Hai distrutto l'Horcrux. Mi hai salvato la vita».
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   Hermione mise l'Horcrux distrutto nella borsetta di perline, poi si arrampicò di nuovo sul suo letto e si distese senza dire una parola.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   «Qualcuno ci ha aiutato» ripeteva. «Qualcuno ha mandato quella cerva. Qualcuno è dalla nostra. Un Horcrux in meno, Harry!»
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

   «Bene» si arrese Harry, un po' divertito e un po' irritato. «Però dopo aver parlato con Lovegood ci mettiamo a cercare gli altri Horcrux, d'accordò? Dove abitano i Lovegood? Qualcuno lo sa?»
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

   «Quell'anello, l'anello che diventò l'Horcrux, Orvoloson Gaunt aveva detto che portava lo stemma dei Peverell! L'ho visto che lo agitava davanti alla faccia del tipo del Ministero, per poco non glielo ficcava su per il naso!»
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   E vide se stesso, padrone dei Doni, affrontare Voldemort, i cui Horcrux non avevano speranza al confronto... nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive... era quella la risposta? Doni contro Horcrux? Esisteva un modo, dopotutto, per garantire che fosse lui a trionfare? Se avesse avuto i Doni della Morte, sarebbe stato al sicuro?
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Harry affondò lo sguardo nel buio... se Voldemort avesse saputo dei Doni della Morte, di sicuro li avrebbe cercati, avrebbe fatto qualunque cosa per possederli: tre oggetti che rendono padroni della Morte? Se avesse saputo dei Doni, forse non gli sarebbero nemmeno serviti gli Horcrux. Il semplice fatto che avesse preso un Dono e l'avesse trasformato in un Horcrux non dimostrava che era all'oscuro di quest'ultimo grande segreto magico?
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Harry, questo non è un gioco, non è un addestramento! Questa è la realtà, e Silente ti ha lasciato istruzioni molto chiare: trovare e distruggere gli Horcrux! Quel simbolo non significa nulla, lascia stare i Doni della Morte, non possiamo permetterci distrazioni...»
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Non saprei... cioÈ... ci sono dei pezzi che combaciano» tentennò, a disagio. «Ma se guardi la cosa nel suo insieme...» Sospirò. «Secondo me dobbiamo far fuori gli Horcrux, Harry. è quello che Silente ci ha detto di fare. Forse... forse dovremmo dimenticare questa storia dei Doni».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   La mattina dopo, disfarono la tenda e partirono sotto un terribile acquazzone. La pioggia li seguì fino alla costa, dove si accamparono quella notte, e non cessò per tutta la settimana, attraverso paesaggi fradici che Harry trovava squallidi e deprimenti. Riusciva a pensare solo ai Doni della Morte. Era come se dentro di lui si fosse accesa una fiamma che nulla, né l'aperto scetticismo di Hermione né i dubbi insistenti di Ron, poteva estinguere. Eppure più il desiderio dei Doni ardeva dentro di lui, meno gioia gli dava. Lui ne attribuiva la colpa a Ron e Hermione: la loro risoluta indifferenza smorzava il suo morale quanto la pioggia incessante, ma nessuna delle due poteva erodere la sua sicurezza, che restava assoluta. La fiducia nei Doni e il desiderio di trovarli lo consumavano al punto da farlo sentire isolato dagli altri due e dalla loro ossessione per gli Horcrux.
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Ossessione?» sibilò ferocemente Hermione la sera che Harry fu tanto incauto da usare quella parola, dopo che lei l'aveva rimproverato per la sua mancanza di interesse nella ricerca degli altri Horcrux. «Non siamo noi che abbiamo un'ossessione, Harry! Noi cerchiamo di fare quello che vole va Silente!»
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Restano tre Horcrux» continuava a ripetere. «Ci serve un piano, avanti! Dov'È che non abbiamo guardato? Ricominciamo. L'orfanotrofio...»
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Il ritmo regolare delle braccia scandiva il tempo dei pensieri. I Doni... gli Horcrux... eppure non ardeva più di quello strano desiderio ossessivo. La perdita e la paura l'avevano spento: era come se fosse stato risvegliato da un ceffone.
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Harry esitò. Sapeva che cosa dipendeva dalla sua decisione. Non c'era tempo da perdere, era il momento di scegliere: Horcrux o Doni?
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Harry» sussurrò Hermione, allontanandoli dalla porta, «stai dicendo quello che penso? Stai dicendo che c'È un Horcrux nella camera blindata dei Lestrange?»
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «No». Harry cadde in ginocchio nell'erba. «È come dice Hermione. Silente non voleva che l'avessi io. Non voleva che la prendessi. Voleva che cercassi gli Horcrux».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Io non devo... io devo prendere gli Horcrux...»
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Il silenzio ridiscese tra loro. Harry era sicuro che il folletto avrebbe accettato solo la spada, anche se avessero avuto qualcosa di altrettanto prezioso da offrirgli. Ma la spada era la loro unica, indispensabile arma contro gli Horcrux.
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   «Gliela daremo» continuò Harry «dopo che l'avremo usata su tutti gli Horcrux. Mi assicurerò che alla fine torni da lui. Manterrò la parola».
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   Aveva descritto la coppa di Tassorosso a Ron e Hermione, ma nella camera blindata poteva esserci l'altro, sconosciuto Horcrux, di cui ignoravano l'aspetto. Ebbe appena il tempo di guardarsi attorno, tuttavia, prima di sentire un tonfo soffocato alle sue spalle: la porta era ricomparsa, chiudendoli dentro, e si ritrovarono immersi nel buio più totale. Ron urlò per la sorpresa.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Quanto tempo sarebbe passato prima che Voldemort sapesse che erano penetrati nella camera blindata dei Lestrange? Quanto ci avrebbero messo i folletti della Gringott ad avvertire Bellatrix? Quanto a capire che cos'era stato rubato? E una volta scoperto che era la coppa d'oro? Voldemort avrebbe saputo, infine, che stavano cercando gli Horcrux...
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   «Be', il lato positivo» osservò infine Ron, seduto a guardare la pelle ricrescergli sulle mani, «È che abbiamo l'Horcrux. Quello negativo...»
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Harry prese l'Horcrux dalla tasca del giaccone bagnato che si era appena tolto e lo posò sull'erba davanti a loro. Scintillò al sole, attirando i loro sguardi mentre sorseggiavano il succo.
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   «Che cosa facciamo, allora?» domandò Hermione alla fine, tornando seria. «Lui capirà, vero? Voi-Sapete-Chi capirà che sappiamo dei suoi Horcrux
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Ma di certo se il ragazzo avesse distrutto alcuni dei suoi Horcrux lui, Voldemort, l'avrebbe saputo, l'avrebbe sentito. Lui, il mago più grande di tutti, il più potente, lui, che aveva ucciso Silente e chissà quanti altri uomini senza nome né valore: come poteva Lord Voldemort non sapere se la sua stessa anima, importante e preziosa, era stata attaccata, mutilata?
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Vero, non aveva provato niente quando il diario era stato distrutto, ma era perché non aveva un corpo con cui percepire sensazioni, allora era meno di un fantasma... no, gli altri erano al sicuro... gli altri Horcrux dovevano essere intatti...
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Quanto alla scuola, lui solo sapeva dove aveva nascosto l'Horcrux a Hogwarts, perché lui solo aveva scandagliato i suoi più profondi segreti...
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Ma per esserne certo, del tutto certo, doveva tornare ai nascondigli, raddoppiare le difese attorno a ciascuno dei suoi Horcrux... un compito, come la ricerca della Bacchetta di Sambuco, che doveva affrontare da solo...
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   E Hogwarts... ma sapeva che il suo Horcrux là era al sicuro, era impos sibile che Potter andasse a Hogsmeade senza essere intercettato, men che meno a scuola. Tuttavia era più prudente avvertire Piton che il ragazzo avrebbe potuto cercare di tornare al castello... spiegargli il perché, ovviamente, sarebbe stato sciocco; era stato un grave errore fidarsi di Bellatrix e di Malfoy; la loro stupidità e negligenza non avevano dimostrato quanto è incauto, sempre, fidarsi?
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   «Un momento, un momento!» gridò Hermione, quando Ron raccolse l'Horcrux e Harry tirò di nuovo fuori il Mantello dell'Invisibilità. «Non possiamo andare e basta, non abbiamo un piano, dobbiamo...»
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

    «Ve lo immaginate cosa farà quando scoprirà che l'anello e il medaglione sono spariti? E se sposta l'Horcrux da Hogwarts, se decide che non è abbastanza al sicuro?»
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   «No» rispose Harry. Guardò Ron e Hermione, cercando di comunicare con gli occhi che Voldemort aveva appena scoperto di aver perduto un altro Horcrux. Il tempo stringeva: se Voldemort avesse deciso di venire a Hogwarts come prossima mossa, avrebbero perso l'occasione.
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   «Perché...» Nel disperato desiderio di cominciare subito la ricerca dell'Horcrux mancante, o almeno di discutere in privato con Ron e Hermione da dove iniziare, Harry trovava difficile radunare i pensieri. La cicatrice bruciava ancora. «Silente ha lasciato un compito a noi tre» provò con cautela, «e non dobbiamo dirlo... insomma, lui voleva che lo facessimo noi, solo noi tre».
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   «Ci possono aiutare». Abbassò la voce, in modo che potesse sentirlo solo Hermione, in piedi tra loro due: «Non sappiamo dov'È. Dobbiamo trovarlo in fretta. Basta non dire che è un Horcrux».
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   Harry rifletté in fretta, mentre ancora la cicatrice bruciava e la sua testa minacciava di aprirsi di nuovo. Silente l'aveva avvertito di non parlare degli Horcrux con nessuno tranne Ron e Hermione. Segreti e bugie, ecco come siamo cresciuti, e Albus... aveva un talento naturale... Si stava trasformando in Silente, si teneva i segreti stretti al petto, aveva paura di fidarsi degli altri? Ma Silente si era fidato di Piton e a cos'aveva portato? A un assassinio sulla torre più alta...
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   Scossero tutti il capo un'altra volta. Harry guardò Ron e Hermione e la loro delusione gli rimbalzò addosso. Un oggetto che era stato smarrito da così tanto tempo, e a quanto pareva senza lasciare traccia, non era un buon candidato per l'Horcrux nascosto nel castello... ma prima che potesse fare un'altra domanda, parlò di nuovo Cho.
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   «C'È pochissimo tempo, Voldemort si avvicina. Professoressa, agisco per ordine di Silente, devo trovare quello che mi ha chiesto di trovare! Ma dobbiamo far uscire gli studenti mentre io perquisisco il castello... è me che Voldemort vuole, ma non gli importerà di uccidere altre persone, adesso...» Adesso che sa che sto cercando gli Horcrux, concluse tra sé e sé.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   Harry provò un misto di disperata delusione e panico. Allora qual era l'Horcrux?
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   Si era quasi dimenticato dell'Horcrux, aveva quasi scordato che la battaglia serviva a dargli modo di cercarlo: l'inesplicabile assenza di Ron e Hermione aveva momentaneamente svuotato la sua mente da qualunque altro pensiero.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Si sentì addosso molti sguardi, mentre correva dalla Sala Grande nell'ingresso ancora affollato di studenti che si stavano allontanando. Si lasciò trascinare con loro su per la scalinata di marmo, ma quando fu in cima svoltò in un corridoio deserto. Il panico gli offuscava il cervello. Cercò di calmarsi, di concentrarsi sull'Horcrux, ma i suoi pensieri ronzavano frenetici e inutili come vespe imprigionate sotto un bicchiere. Senza Ron e Hermione ad aiutarlo, non riusciva a riordinare le idee. Rallentò e si fermò a metà di un passaggio vuoto. Sedette sul piedistallo di una statua andata via ed estrasse la Mappa del Malandrino dalla saccoccia che portava al collo. Non vide i nomi di Ron e Hermione da nessuna parte, anche se, pensò, potevano essere nascosti tra la folla di puntini diretti alla Stanza delle Necessità. Ripose la Mappa, si premette le mani sul volto e chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi...
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Ecco: un fatto concreto, il punto di partenza. Voldemort aveva messo di guardia Alecto Carrow alla sala comune di Corvonero e poteva esserci una sola spiegazione: temeva che Harry già sapesse che il suo Horcrux era legato a quella Casa.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Ma l'unico oggetto che tutti associavano a Corvonero era il diadema perduto... possibile che l'Horcrux fosse il diadema? Possibile che Voldemort, il Serpeverde, avesse trovato il diadema che aveva eluso generazioni
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Ma il diadema, una volta divenuto il suo prezioso Horcrux, non era rimasto in quell'umile albero... no, il diadema era stato riportato in segreto nella sua vera dimora e Voldemort doveva avercelo messo...
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Harry la lasciò lì a fluttuare esterrefatta. Voltò l'angolo per tornare nella Sala d'Ingresso e guardò l'orologio. Mancavano cinque minuti a mezzanotte, e anche se adesso sapeva che cos'era l'ultimo Horcrux, non era più vicino a scoprire dov'era...
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Sapeva dove avrebbe trovato l'Horcrux...
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Per far fuori gli Horcrux» spiegò semplicemente Ron.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Allora abbiamo un Horcrux in meno» disse Ron, e da sotto la giacca prese i resti contorti della coppa di Tassorosso. «L'ha trafitta Hermione. Ho pensato che doveva farlo lei. Non aveva ancora avuto il piacere».
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Sì, va bene, ma l'Horcrux?» gridò Harry. «Pensate di potervi... trattenere finché non troviamo il diadema?»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Bel piano» commentò Harry con finta ammirazione. Non poteva credere di esserci arrivato così vicino e di fallire per colpa di Malfoy, Tiger e Goyle. Indietreggiò lentamente verso il busto sul quale era posato storto l'Horcrux. Se solo fosse riuscito a metterci le mani prima che si scatenasse la lotta...
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Ardemonio... il fuoco maledetto... è una delle sostanze che distruggono gli Horcrux, ma io non avrei mai, mai osato usarlo, è pericolosissimo. Come faceva Tiger a sapere...?»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Ma Harry lo capiva: cercare un altro Horcrux non poteva dare la soddisfazione della vendetta; anche lui voleva lottare, punire chi aveva ucciso Fred, voleva trovare gli altri Weasley, e soprattutto assicurarsi, essere del tutto sicuro che Ginny non fosse... non poteva nemmeno permettere che l'idea prendesse forma...
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   «Sa che cerco gli Horcrux e ha Nagini accanto a sé: è chiaro che devo andare da lui se voglio avvicinarmi a quella bestia...»
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

    Ora sapeva che la durata della sua vita era sempre stata determinata da quanto tempo sarebbe servito per eliminare tutti gli Horcrux. Silente aveva passato a lui il compito di distruggerli e lui, obbediente, aveva tagliato uno dopo l'altro i legami che univano non solo Voldemort, ma se stesso, alla vita! Che finezza, che eleganza, non sprecare altre vite, ma affidare il pericoloso compito al ragazzo che era già destinato al macello, la cui morte non sarebbe stata una calamità, ma un altro colpo sferrato a Voldemort.
Ancora la foresta (Cap. 34 Harry Potter 7)

   Ma Silente l'aveva sopravvalutato. Aveva fallito: il serpente era ancora vivo. Sarebbe rimasto un Horcrux a legare Voldemort alla terra, anche dopo la morte di Harry. Certo, rendeva il compito molto più facile per qualcun altro. Chissà chi... Ron e Hermione sapevano che cosa fare, naturalmente... ecco perché Silente aveva voluto che si confidasse con altre due persone... in modo che, se lui fosse andato incontro al proprio destino un po' troppo presto, loro potessero continuare...
Ancora la foresta (Cap. 34 Harry Potter 7)

   «Bisogna ucciderlo. Ron e Hermione lo sanno, ma nel caso che non...» L'orrore di quella ipotesi lo soffocò per un attimo, impedendogli di parlare. Ma si riprese subito: era un punto cruciale, doveva fare come Silente, mantenere il sangue freddo, assicurarsi che ci fossero delle riserve, altri che potessero continuare. Silente era morto sapendo che altre tre persone erano a conoscenza degli Horcrux; ora Neville avrebbe preso il posto di Harry: sarebbero stati ancora in tre a parte del segreto.
Ancora la foresta (Cap. 34 Harry Potter 7)

   «Tu eri il settimo Horcrux, Harry, l'Horcrux che non ha mai avuto l'intenzione di creare. La sua anima era così instabile che si spezzò quando commise quegli atti di ineffabile malvagità, l'assassinio dei tuoi genitori, il tentato omicidio di un bambino. Ma quello che fuggì da quella stanza era ancora meno di quello che credeva. Si lasciò dietro più del suo corpo. Lasciò parte di se stesso legata a te, la vittima designata che era sopravvissu ta.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Vero, vero» convenne Silente, come un bambino bisognoso di rassicurazioni. «Ma anch'io ho cercato un modo per vincere la morte, Harry». «Non come lui». Dopo tutta la rabbia che aveva provato a causa di Silente, gli pareva strano essere lì, sotto l'alto soffitto a volta, a difenderlo da se stesso. «Doni, non Horcrux».
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Doni» ripeté Silente, «non Horcrux. è vero».
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Quando la trovai, dopo tutti quegli anni, sepolta nella dimora abbandonata dei Gaunt, il Dono che più avevo bramato anche se in gioventù l'a vevo desiderato per tutt'altre ragioni persi la testa, Harry. Quasi dimenticai che era diventata un Horcrux, che l'anello certamente conteneva una maledizione. Lo presi e me lo infilai e per un attimo immaginai che avrei visto Ariana, mia madre, mio padre, e che avrei detto loro quanto mi dispiaceva...
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Non credo, perché non riconobbe la Pietra della Resurrezione che trasformò in un Horcrux. Ma anche se ne fosse stato a conoscenza, Harry, credo che gli sarebbe interessato solo il primo. Non avrebbe pensato di avere bisogno del Mantello e quanto alla Pietra, chi poteva desiderare di ri chiamare dai morti? Lui ha paura dei morti. Lui non ama».
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Nessuno» rispose Harry semplicemente. «Non ci sono altri Horcrux. Siamo solo tu e io. Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive, e uno di noi sta per andarsene per sempre...»
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

    La somiglianza di questo procedimento con la creazione di un Horcrux è stata sottolineata da molti. Sebbene l'eroe di Beda non stia cercando di sfuggire alla morte, tuttavia divide ciò che chiaramente non è stato creato per essere diviso - corpo e cuore, piuttosto che anima - e così facendo sfida la Prima Legge Fondamentale della Magia di Adalbert Incant:
LO STREGONE DAL CUORE PELOSO (Cap. 3 Harry Potter 8)