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Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Kreacher


    «Oh» disse la signora Weasley, «credevo che fosse stato Kreacher, continua a fare strane cose del genere. Non dimenticate di tenere la voce bassa nell’ingresso. Ginny, hai le mani sporchissime, che cos’hai fatto? Vai a lavartele prima di scendere a cena, per favore».
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «Chi è Kreacher?» chiese.
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «Non si chiama CREPA!» Hermione si infervorò. «Si chiama Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbrutiti. E non sono solo io, anche Silente dice che dovremmo essere gentili con Kreacher».
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «Kreacher» spiegò Ron spegnendo la luce. «La prima notte che ero qui è entrato alle tre del mattino. Fidati, non è bello svegliarsi e trovarlo che si aggira per la stanza». S’infilò nel letto, si sistemò sotto le coperte, poi si voltò a guardare l’amico nell’oscurità; Harry ne distinse la sagoma alla luce della luna che filtrava attraverso la finestra incrostata. «Comunque… che cosa ne pensi?»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Kreacher è molto vecchio, probabilmente non è riuscito…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)


    «Saresti sorpresa di scoprire che cosa riesce a fare Kreacher quando vuole, Hermione» disse Sirius, che era appena entrato nella stanza reggendo un sacco insanguinato pieno di quelli che sembravano ratti morti. «Ho appena dato da mangiare a Fierobecco» aggiunse, in risposta allo sguardo curioso di Harry. «Lo tengo di sopra, nella stanza da letto di mia madre. Comunque… questo scrittoio…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «…puzza come una fogna e in più è un criminale, ma lei non è meglio, brutta vecchia traditrice del suo sangue con i suoi mocciosi che impiastrano la casa della mia padrona, oh, la mia povera padrona, se sapesse, se sapesse la feccia che hanno lasciato entrare in casa sua, che cosa direbbe al vecchio Kreacher, oh, vergogna, Mezzosangue e lupi marinari e traditori e ladri, povero vecchio Kreacher, che cosa può farci…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Ciao, Kreacher» disse Fred a voce un po’ più alta del normale chiudendo la porta di scatto.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Kreacher non aveva visto il padroncino» rispose, voltandosi e inchinandosi a Fred. Ancora con la faccia al pavimento, aggiunse, a un livello perfettamente udibile: «Perfida piccola canaglia di un traditore del suo sangue, ecco cos’è».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Kreacher non ha detto niente» rispose l’elfo, con un secondo inchino a George, e aggiunse sottovoce, con molta chiarezza: «Ed ecco il suo gemello, sono bestiole mostruose».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «…ed ecco la Mezzosangue, quella non ha paura di niente, oh, se la mia padrona sapesse, oh, come piangerebbe, e c’è un ragazzo nuovo, Kreacher non sa come si chiama. Che cosa ci fa qui? Kreacher non lo sa…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Questo è Harry, Kreacher» disse Hermione esitante. «Harry Potter».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Gli occhi sbiaditi di Kreacher si allargarono e borbottò più forte e furioso che mai.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «La Mezzosangue parla a Kreacher come se fosse sua amica, se la padrona di Kreacher lo vedesse in simile compagnia, oh, che cosa direbbe…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Non illuderti, Hermione, lui sa esattamente quello che dice» intervenne Fred, osservando Kreacher con enorme disgusto.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)


    Kreacher continuava a bofonchiare, lo sguardo su Harry.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «È vero? È Harry Potter? Kreacher vede la cicatrice, dev’essere vero, quello è il ragazzo che ha fermato il Signore Oscuro, Kreacher si chiede come ha fatto…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Ce lo chiediamo tutti, Kreacher» disse Fred.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Gli occhioni di Kreacher scattarono su quest’ultimo.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Kreacher pulisce» rispose, evasivo.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Sirius era tornato; guardò torvo l’elfo dalla soglia. Il fracasso nell’ingresso si era placato; forse la signora Weasley e Mundungus avevano deciso di continuare a litigare giù in cucina. Alla vista di Sirius, Kreacher si prostrò in un inchino ridicolmente profondo che gli appiattì a terra il naso a forma di grugno.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Kreacher pulisce» ripeté l’elfo. «Kreacher vive per servire la Nobile Casata dei Black…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Il padrone ha sempre amato scherzare» disse Kreacher inchinandosi di nuovo, e continuò sottovoce: «Il padrone era un perfido porco ingrato che ha spezzato il cuore di sua madre…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Mia madre non aveva un cuore, Kreacher» sbottò Sirius. «Si manteneva in vita per puro dispetto».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Kreacher s’inchinò di nuovo.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)


    «Come vuole il padrone» mormorò furioso. «Il padrone non è degno di asciugare la melma dagli stivali di sua madre, oh, mia povera padrona, che cosa direbbe se vedesse che Kreacher serve lui, come lo odiava, che delusione è stato…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Kreacher non vorrebbe muovere niente dal suo posto nella casa del padrone» rispose l’elfo, poi biascicò molto in fretta: «La padrona non perdonerebbe mai Kreacher se venisse buttato via l’arazzo, sono sette secoli che è in famiglia, Kreacher deve salvarlo, Kreacher non permetterà al padrone e ai traditori del loro sangue e ai mocciosi di distruggerlo…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Lo supponevo» disse Sirius, scoccando un’occhiata sprezzante alla parete opposta. «Mia madre deve aver scagliato un altro Incantesimo di Adesione Permanente lì dietro, non ne dubito, ma se solo posso sbarazzarmene lo farò. Adesso vai via, Kreacher».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Pareva che Kreacher non osasse disobbedire a un ordine diretto; ma lo sguardo che rivolse a Sirius mentre passava strascicando i piedi davanti a lui era colmo del più profondo disprezzo. L’elfo continuò a parlare sottovoce uscendo dalla stanza.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «…torna da Azkaban per dare ordini a Kreacher, oh, la mia povera padrona, che cosa direbbe se vedesse la casa adesso, la feccia che ci vive, i suoi tesori gettati via, ha giurato che non era suo figlio ed è tornato, dicono che è anche un assassino…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Sirius attraversò la stanza e raggiunse l’arazzo che Kreacher aveva tentato di proteggere. Occupava tutta la parete. Harry e gli altri lo seguirono.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Ero qui» disse Sirius, indicando un buchetto rotondo carbonizzato nel tessuto, simile a una bruciatura di sigaretta. «La mia cara dolce madre mi ha incenerito dopo che sono scappato di casa… Kreacher ha una vera passione per bofonchiare questa storia».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Non lo guardo da anni. Ecco Phineas Nigellus, il mio bisbisnonno, sai? Il Preside meno amato che Hogwarts abbia mai avuto… e Araminta Melliflua, cugina di mia madre… ha cercato di far passare un progetto di legge al Ministero per legalizzare la caccia ai Babbani… e la cara zia Elladora… ha avviato la tradizione di famiglia di decapitare gli elfi domestici quando diventavano troppo vecchi per portare i vassoi del tè… Naturalmente, tutte le volte che la famiglia ha prodotto qualcuno di appena decente, è stato diseredato. Vedo che Tonks qui non c’è. Forse è per questo che Kreacher non vuole prendere ordini da lei… lui dovrebbe fare tutto ciò che qualsiasi membro della famiglia gli chiede…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Kreacher s’insinuò parecchie volte nella stanza e tentò di sottrarre oggetti nascondendoli sotto il gonnellino, biascicando maledizioni terribili tutte le volte che veniva sorpreso. Quando Sirius gli strappò dalla presa un grosso anello d’oro con lo stemma dei Black, scoppiò addirittura in lacrime di rabbia e uscì dalla stanza singhiozzando sottovoce e apostrofando Sirius con parole che Harry non aveva mai sentito prima.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Kreacher non era devoto a lui proprio quanto a mia madre, ma la settimana scorsa l’ho sorpreso a sbaciucchiare un paio di suoi vecchi pantaloni».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)


    Piton poteva anche definire il loro lavoro “pulizie”, ma secondo Harry in realtà stavano muovendo guerra alla casa, e la casa opponeva una fiera resistenza, aiutata e sostenuta da Kreacher. L’elfo domestico compariva tutte le volte che si riunivano; il suo mormorio diventava sempre più offensivo mentre cercava di sottrarre quello che poteva dai sacchi della spazzatura. Sirius arrivò a minacciare di vestirlo, ma Kreacher lo fissò con uno sguardo acquoso e disse: «Il padrone deve fare come il padrone desidera» prima di voltarsi e borbottare a voce molto alta: «Ma il padrone non caccerà via Kreacher, no, perché Kreacher sa quello che hanno in mente, oh, sì, lui sta tramando contro il Signore Oscuro, sì, con questi Mezzosangue traditori feccia…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Al che Sirius, ignorando le proteste di Hermione, afferrò Kreacher dal retro del gonnellino e lo gettò di peso fuori dalla stanza.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Ron era disteso sulla schiena, a braccia aperte, con la bocca spalancata, profondamente addormentato. Non si mosse nemmeno quando Harry attraversò la stanza, uscì sul pianerottolo e richiuse piano la porta. Cercando di non pensare alla prossima volta in cui avrebbe visto Ron, se non fossero più stati compagni di scuola a Hogwarts, Harry discese piano le scale, passò sotto le teste degli antenati di Kreacher e scese in cucina.
Il Ministero della Magia (Cap. 7 Harry Potter 5)

    Ron e Hermione si sedettero davanti a lui, felici come mai da quando era arrivato in Grimmauld Place, e la sensazione di vertiginoso sollievo di Harry, che in qualche modo era stata intaccata dall’incontro con Lucius Malfoy, si dilatò di nuovo. La tetra casa sembrava all’improvviso più calda e più accogliente; perfino Kreacher parve meno brutto quando infilò il naso a gnigno in cucina per indagare sulla fonte di tutto quel fracasso.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    Harry si scoprì a fantasticare su Hogwarts sempre più spesso via via che si avvicinava la fine delle vacanze; non vedeva l’ora di ritrovare Hagrid, di giocare a Quidditch, perfino di passeggiare tra i rettangoli dell’orto verso le serre di Erbologia; sarebbe stata una festa solo lasciare quella casa polverosa e muffita, dove metà degli armadi erano ancora sprangati e nell’ombra Kreacher sibilava insulti, anche se Harry stava bene attento a non lasciar indovinare questi suoi sentimenti a Sirius.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

   Harry passò una notte inquieta. I suoi genitori continuavano a entrare e uscire dai suoi sogni, senza mai parlare; la signora Weasley singhiozzava sul cadavere di Kreacher, vegliato da Ron e Hermione che portavano fiori, e ancora una volta Harry si ritrovò a camminare lungo un corridoio che finiva su una porta chiusa a chiave. Si svegliò all’improvviso con la cicatrice che gli prudeva. Ron era già vestito e gli stava parlando.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    «Paura, immagino» rispose Sirius, sorridendo alla sua indignazione. «A quanto pare, detesta i semiumani; l’anno scorso ha anche condotto una campagna per far riunire e marchiare sirene e tritoni. Immagina un po’, perdere tempo ed energie a perseguitare gli esseri marini quando ci sono delle nullità come Kreacher a piede libero».
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Sirius!» lo rimproverò. «Sul serio, se facessi un piccolo sforzo con Kreacher, sono sicura che reagirebbe bene. Dopotutto tu sei l’unico membro della sua famiglia che gli rimane, e il professor Silente ha detto…»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «No» rispose Harry, ignorando lo sguardo offeso di Hermione per essere stata interrotta nella sua difesa di Kreacher. «Non ci permette di usare la magia!»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Non so» disse Sirius. «Non ho visto nessuno dell’Ordine per tutto il finesettimana, sono tutti impegnati. Siamo rimasti solo io e Kreacher quaggiù…»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Be’, è meglio che vada, sento Kreacher che scende le scale» lo interruppe Sirius, ma Harry era sicuro che mentisse. «Ti scrivo per dirti un orario in cui posso tornare nel fuoco, allora, d’accordo? Se te la senti di rischiare…»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Hermione lo guardò storto, ma per il resto ignorò l’accenno a Kreacher.
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    Hermione alzò gli occhi al cielo, ma Harry ne fu enormemente sollevato: la prospettiva del Natale alla Tana era davvero meravigliosa, anche se appena offuscata dal senso di colpa per non passare le feste con Sirius. Si chiese se fosse possibile convincere la signora Weasley a invitare il suo padrino. Anche se dubitava che Silente avrebbe permesso a Sirius di lasciare Grimmauld Place, non poté fare a meno di pensare che la madre di Ron non l’avrebbe voluto; erano sempre ai ferri corti. Sirius non l’aveva più cercato da quell’ultima apparizione nel fuoco, e anche se Harry si rendeva conto che con la Umbridge all’erta sarebbe stato poco prudente cercare di parlargli, non gli piaceva il pensiero di Sirius solo nella vecchia casa di sua madre, magari a dividere una solitaria galletta con Kreacher.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Harry si rialzò; erano arrivati nella buia cucina nel seminterrato di Grimmauld Place numero dodici. Le uniche fonti di luce erano il focolare e una candela tremolante, che illuminavano i resti di una cena solitaria. Kreacher si dileguò nel corridoio, voltandosi a guardarli con malevolenza mentre si aggiustava il gonnellino; Sirius corse loro incontro, preoccupato. Non si era fatto la barba ed era ancora vestito da giorno; emanava anche un vago sentore di alcol stantio, come Mundungus.
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    I gemelli e Ginny lo fissavano. I passi di Kreacher si erano fermati sulle scale, fuori.
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Colazione!» annunciò Sirius a voce alta e allegra, saltando in piedi. «Dov’è quello stramaledetto elfo domestico? Kreacher! Kreacher
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    Ma Kreacher non rispose.
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Kreacher» rispose Hermione raggiante.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Non deve avere vestiti!» la ammonì Ron. «Ricordati quello che ha detto Sirius: Kreacher sa troppe cose, non possiamo liberarlo!»
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Allora è questa la stanza di Kreacher?» chiese Ron, avvicinandosi a una porta sudicia di fronte alla dispensa. Harry non l’aveva mai vista aperta.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    Harry sbirciò dentro. L’armadio era occupato da un grosso e antiquato scaldabagno, ma nello spazio sotto i tubi Kreacher si era creato una specie di nido. Un groviglio di stracci e vecchie coperte puzzolenti era ammucchiato sul pavimento e un piccolo incavo mostrava il punto in cui Kreacher si acciambellava ogni notte. Qua e là c’erano croste di pane raffermo e vecchi pezzi ammuffiti di formaggio. In un angolo brillavano piccoli oggetti e monete che Kreacher, immaginò Harry, aveva salvato, come fanno le gazze, dalla gran pulizia di Sirius; era anche riuscito a recuperare le foto di famiglia incorniciate d’argento che Sirius aveva gettato via in estate. I vetri erano rotti, ma le piccole figure in bianco e nero lo guardavano ancora con arroganza, compresa (Harry sentì una piccola fitta allo stomaco) la donna scura dalle palpebre pesanti che aveva visto processare nel Pensatoio di Silente: Bellatrix Lestrange. A quanto pareva, la sua era la foto preferita di Kreacher; l’aveva messa davanti alle altre e aveva aggiustato alla meglio il vetro con il Magiscotch.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Ora che ci penso» disse Sirius, sbucando dalla dispensa con un grosso tacchino fra le braccia, «qualcuno ha visto Kreacher ultimamente?»
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «È stata Bellatrix Lestrange?» bisbigliò Hermione agghiacciata. «La donna di cui Kreacher tiene la foto nella tana?»
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

   Si scoprì che Kreacher si era nascosto in soffitta. Sirius disse che l’aveva trovato lì, coperto di polvere, senza dubbio in cerca di altre reliquie della famiglia Black da mettere in salvo nel suo armadio. Nonostante Sirius sembrasse soddisfatto della spiegazione, Harry era inquieto: Kreacher sembrava di umore migliore, il suo amaro rampognare si era affievolito e obbediva agli ordini più docilmente del solito; tuttavia un paio di volte Harry lo sorprese a guardarlo intensamente, ma subito l’elfo distolse lo sguardo.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Harry non voleva lasciare di nuovo Sirius con Kreacher come unica compagnia; in realtà, per la prima volta nella sua vita, non aveva voglia di tornare a Hogwarts. Andare a scuola voleva dire sottostare di nuovo alla tirannia di Dolores Umbridge, che senza dubbio era riuscita a imporre un’altra dozzina di decreti in loro assenza; non c’era il Quidditch, ora che era stato squalificato; con ogni probabilità il carico di compiti si sarebbe aggravato con l’avvicinarsi degli esami; e Silente restava più lontano che mai. Se non fosse stato per l’ES, Harry avrebbe chiesto volentieri a Sirius il permesso di lasciare Hogwarts e rimanere in Grimmauld Place.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Te lo chiamo subito». Lupin si alzò in piedi, ancora perplesso. «È andato di sopra a cercare Kreacher… sembra che si sia di nuovo rintanato in soffitta…»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Sta arrivando Kreacher
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    Kreacher l’elfo domestico si fece avanti. Era di ottimo umore, anche se a quanto pareva si era procurato da poco una brutta ferita a tutt’e due le mani, coperte da grosse bende.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «C’è la testa del giovane Potter nel camino» annunciò alla cucina deserta, lanciando a Harry occhiate furtive e stranamente trionfanti. «Che cosa sarà venuto a fare, si chiede Kreacher
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Dov’è Sirius, Kreacher?» chiese Harry.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Dov’è? Dov’è andato, Kreacher
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    Di nuovo, Kreacher si limitò a ridacchiare.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Ti avverto!» lo minacciò Harry, pur rendendosi conto che da dove si trovava la possibilità di infliggere una punizione a Kreacher era inesistente. «Dov’è Lupin? E Malocchio? C’è qualcuno di loro qui?»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Nessuno qui! Solo Kreacher!» rispose giulivo l’elfo. Voltò le spalle a Harry e si diresse lentamente verso la porta della cucina. «Adesso Kreacher andrà a chiacchierare con la padrona, sì sì, è un pezzo che non lo fa, il padrone lo teneva lontano da lei…»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Dov’è Sirius?» gli urlò dietro Harry. «Kreacher! È andato all’Ufficio Misteri?»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    Kreacher si fermò. Harry riusciva appena a distinguerne la testa calva attraverso la foresta di gambe di sedie davanti a lui.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Il padrone non dice al povero Kreacher dove va» rispose piano l’elfo.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Il padrone non torna più dall’Ufficio Misteri!» annunciò tutto allegro. «Kreacher e la sua padrona sono di nuovo soli!»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Ho provato a controllare se aveva davvero catturato Sirius, sono andato nell’ufficio della Umbridge, ho usato il suo camino per parlare con Kreacher, e lui mi ha detto che Sirius non c’era, che se n’era andato!»
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Kreacher ha mentito» replicò calmo Silente. «Tu non sei il suo padrone, perciò poteva mentirti senza nemmeno doversi punire. Kreacher voleva che tu andassi al Ministero della Magia».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Oh, sì. Temo che da mesi Kreacher servisse più di un padrone».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «E lei come lo sa?» Harry sentiva il cuore battergli rapidissimo. Aveva la nausea. Si ricordava che la strana assenza di Kreacher durante le feste di Natale lo aveva preoccupato, si ricordava quando era ricomparso in soffitta…
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Kreacher mi ha confessato tutto la notte scorsa» disse Silente. «Vedi, quando gli hai gridato quell’avvertimento criptico, il professor Piton ha intuito che dovevi aver visto Sirius prigioniero nei meandri dell’Ufficio Misteri. E, come te, ha subito tentato di mettersi in contatto con lui. Naturalmente i membri dell’Ordine della Fenice possono contare su mezzi di comunicazione più affidabili del camino di Dolores Umbridge. E così il professor Piton ha scoperto che Sirius era vivo e al sicuro in Grimmauld Place.
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Ma Sirius non aveva alcuna intenzione di restare con le mani in mano: perciò è andato con gli altri, affidando a Kreacher il compito di raccontarmi tutto. Così, quando sono arrivato a Grimmauld Place poco dopo la loro partenza, è stato l’elfo a dirmi — fra una risata e l’altra — dov’era andato Sirius».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Oh, sì. Vedi, Kreacher non poteva tradirci fino in fondo. Non è Custode Segreto dell’Ordine, non poteva dire a Malfoy dov’era la nostra base, né riferire i nostri piani che aveva il divieto di rivelare. Era vincolato dagli incantesimi della sua specie, cioè non poteva disobbedire a un ordine diretto del suo padrone, Sirius. Però fornì a Narcissa informazioni di grande valore per Voldemort, che a Sirius devono essere sembrate troppo banali per proibirgli di riferirle».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Per esempio il fatto che per Sirius tu eri la persona più importante del mondo» rispose Silente piano. «E che, per te, lui era un incrocio fra un padre e un fratello. Naturalmente Voldemort sapeva già che Sirius faceva parte dell’Ordine, e che tu conoscevi il suo nascondiglio… ma le informazioni di Kreacher gli fecero capire che per salvare Sirius Black tu saresti stato disposto a correre qualunque rischio».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Allora…» chiese Harry, muovendo a fatica le labbra intorpidite, «quando ho chiesto a Kreacher dov’era Sirius…»
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «I Malfoy — senza dubbio seguendo le istruzioni di Voldemort — gli avevano ordinato di trovare un modo per tenere Sirius lontano dal camino, dopo che tu lo avevi visto in sogno mentre veniva torturato. Perciò, nel caso che tu avessi cercato di parlare con Sirius, Kreacher avrebbe dovuto fingere che non ci fosse. Così ieri Kreacher ha ferito Fierobecco l’Ippogrifo, e quando tu sei comparso nel camino Sirius era di sopra a medicarlo».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «E Kreacher le ha detto tutto questo… ridendo?» chiese con voce roca.
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Aveva ragione, Harry. Quando decidemmo di stabilire a Grimmauld Place il nostro Quartier Generale, avvertii Sirius di trattare Kreacher con gentilezza e rispetto. E gli dissi anche che quell’elfo domestico poteva diventare pericoloso. Ma temo che non mi abbia preso molto sul serio, né che abbia mai visto Kreacher come una creatura dotata di sentimenti profondi quanto quelli di un essere umano…»
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Non dia la colpa… non… parli… di Sirius come se…» Harry aveva il fiato mozzo, non riusciva quasi a parlare; ma la collera che per un po’ si era placata avvampò di nuovo: non avrebbe permesso a Silente di criticare Sirius. «Kreacher è un ripugnante… bugiardo… si meritava…»
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Kreacher è come i maghi lo hanno fatto diventare, Harry» replicò Silente. «Sì, va compatito. La sua esistenza è stata miserabile come quella del tuo amico Dobby. È stato costretto a eseguire gli ordini di Sirius perché era l’ultimo discendente della famiglia dei suoi padroni, ma non provava la minima lealtà nei suoi confronti. E quali che siano le colpe di Kreacher, va detto che Sirius non ha fatto nulla per rendergli le cose più facili…»
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Ma per lui va bene, eh?» urlò Harry, ignorando le facce scandalizzate e i mormorii di disapprovazione dei ritratti. «Per Piton va bene odiare mio padre, ma per Sirius non andava bene odiare Kreacher
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Sirius non odiava Kreacher» disse Silente. «Lo riteneva un servo indegno di qualunque interesse o attenzione. E spesso l’indifferenza e il disprezzo fanno più danni dell’odio… la fontana che è andata distrutta questa notte mentiva. Per troppo tempo noi maghi abbiamo maltrattato e sfruttato i nostri compagni, e ora ne paghiamo le conseguenze».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Non ho detto questo, né mi sentirai mai dire una cosa del genere» replicò pacato Silente. «Sirius non era crudele, e in genere trattava con gentilezza gli elfi domestici. Ma non Kreacher, perché gli ricordava troppo la casa che odiava».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Kreacher» rispose Silente.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Kreacher non vuole, Kreacher non vuole, Kreacher non vuole!» gracchiò l’elfo domestico, forte quasi quanto zio Vernon, pestando i lunghi piedi contorti e tirandosi le orecchie. «Kreacher appartiene alla signorina Bellatrix, oh sì, Kreacher appartiene ai Black, Kreacher vuole la sua nuova padrona, Kreacher non andrà dal moccioso Potter, no, no, no…»
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Come puoi vedere, Harry» gridò Silente, per superare i ripetuti gracchianti ‘no, no, no’ dell’elfo domestico, «Kreacher mostra una certa riluttanza a diventare tua proprietà».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Harry fissò Silente. Sapeva che non si poteva lasciare che Kreacher andasse a stare con Bellatrix Lestrange, ma l’idea di possederlo, di essere responsabile della creatura che aveva tradito Sirius era ripugnante.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    La voce di Kreacher era diventata un urlo. Harry non riuscì a pensare a niente da dire, se non: «Kreacher, sta’ zitto!»
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Per un attimo parve che Kreacher stesse per soffocare. Si afferrò la gola, con la bocca che ancora si agitava furiosa e gli occhi sporgenti. Dopo qualche secondo di quelle boccate frenetiche, si gettò faccia in giù sulla moquette (zia Petunia piagnucolò) e batté mani e piedi per terra, lasciandosi andare a una violenta ma del tutto silenziosa scenata.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Be’, questo semplifica le cose» commentò Silente con allegria. «Pare che Sirius sapesse quello che faceva. Sei il legittimo proprietario del numero dodici di Grimmauld Place, e di Kreacher».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Devo… devo tenerlo con me?» chiese Harry agghiacciato, mentre Kreacher si divincolava ai suoi piedi.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Sicuro» disse Harry, sollevato, «sì, farò così. Ehm… Kreacher… voglio che tu vada a Hogwarts e lavori nelle cucine con gli altri elfi domestici».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Kreacher, che giaceva sulla schiena con mani e piedi per aria, scoccò a Harry uno sguardo intriso del più profondo disprezzo e sparì con un altro sonoro crac.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Tra i regali di Harry c’erano un pullover fatto a maglia dalla signora Weasley con un bel Boccino d’Oro sul davanti, una grossa scatola di prodotti Tiri Vispi Weasley da parte dei gemelli e un pacchetto un po’ umido che sapeva di muffa con un’etichetta che diceva ‘Al padrone da Kreacher’.
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Io non ho pensato di fare un regalo a Kreacher! In genere si fanno regali di Natale ai propri elfi domestici?» domandò Harry, tastando cautamente il pacchetto.
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Kreacher
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Kreacher non deve insultare Harry Potter davanti a Dobby, no, non deve, o Dobby gli chiuderà la bocca!» strillò Dobby.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Kreacher dirà quello che gli piace del suo padrone, oh, sì, e che padrone è, sudicio amico dei Mezzosangue, oh, che cosa direbbe la padrona del povero Kreacher…?»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Non riuscirono a scoprire che cosa di preciso avrebbe detto la padrona di Kreacher, perché in quel momento Dobby gli affondò il pugnetto nodoso in bocca e gli staccò metà dei denti. Harry e Ron balzarono giù dai letti e li separarono. I due elfi continuavano a cercare di colpirsi, istigati da Pix che svolazzava attorno alla lampada strillando: «Ficcagli le dita su per il nasino, sturalo bene e tiragli le orecchie…»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Bella» si complimentò Ron, sollevando per aria Dobby così che gambe e braccia non facessero più contatto con Kreacher. «Un’altra fattura del Principe, eh?»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Sì»rispose Harry, torcendo il braccio raggrinzito di Kreacher in una mezza nelson. «Allora… vi proibisco di lottare! Be’, Kreacher, ti proibisco di litigare con Dobby. Dobby, so che non ho il permesso di darti ordini…»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Il padrone mi ha chiamato?» gracchiò Kreacher, profondendosi in un inchino ma lanciando a Harry un’occhiata che palesemente gli augurava una morte dolorosa.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Kreacher farà tutto quello che vuole il padrone» borbottò l’elfo, inchinandosi così tanto che le sue labbra quasi sfiorarono gli alluci nodosi, «perché Kreacher non ha scelta, ma Kreacher si vergogna di avere un simile padrone, sì…»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Il padrone vuole che io segua il più giovane dei Malfoy?» gracchiò Kreacher. «Il padrone vuole che io spii il pronipote Purosangue della mia vecchia padrona?»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Proprio quello» confermò Harry, prevedendo un enorme pericolo e deciso a impedirlo subito. «E ti proibisco di avvertirlo, Kreacher, e di mostrargli che cosa stai facendo, e di rivolgergli la parola, e di scrivergli messaggi, e… e di metterti in contatto con lui in qualunque modo. Capito?»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Gli parve di vedere Kreacher affannarsi a cercare una scappatoia nelle istruzioni ricevute, e attese. Dopo qualche istante, con sua enorme soddisfazione, Kreacher fece di nuovo un profondo inchino e mormorò, amareggiato e risentito: «Il padrone pensa a tutto e Kreacher deve obbedirgli anche se Kreacher preferirebbe servire il ragazzo Malfoy, oh, sì…»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Hermione fece un piccolo strillo; Ron versò l’inchiostro sul compito e Harry esclamò: «Kreacher
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Il padrone ha detto che voleva rapporti regolari sul ragazzo Malfoy e così Kreacher è venuto a riferire…»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Dobby apparve accanto a Kreacher, il cappello-copriteiera tutto storto.
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Anche Dobby ha dato una mano, Harry Potter!» squittì, lanciando a Kreacher un’occhiata rancorosa. «E Kreacher dovrebbe dire a Dobby quando viene a trovare Harry Potter, così possono fare rapporto insieme!»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Harry esitò prima di rispondere, perché non le aveva detto di aver messo Kreacher e Dobby alle costole di Malfoy; quello degli elfi domestici era un argomento al quale lei era ipersensibile.
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Giorno e notte» gracchiò Kreacher.
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Padron Malfoy si muove con la nobiltà che si conviene al sangue puro» attaccò Kreacher. «I suoi lineamenti ricordano le fattezze eleganti della mia padrona e i suoi modi sono quelli di un…»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Harry lo lasciò andare; Dobby si raddrizzò il copriteiera e si rivolse a Kreacher in tono di sfida: «Ma Kreacher dovrebbe sapere che Draco Malfoy non è un buon padrone per un elfo domestico!»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Kreacher si inchinò di nuovo, furibondo, e rispose: «Padron Malfoy mangia nella Sala Grande, dorme in un dormitorio nei sotterranei, frequenta le lezioni in molte…»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Anche Kreacher è stato bravo» aggiunse gentilmente Hermione; ma ben lungi dall’essere grato, Kreacher distolse gli enormi occhi iniettati di sangue e gracchiò al soffitto: «La Mezzosangue parla con Kreacher, Kreacher farà finta di non sentire…»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Fuori di qui» sbottò Harry, e Kreacher fece un ultimo profondo inchino e si Smaterializzò. «È meglio che vada a dormire anche tu, Dobby».
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

   Ma Kreacher scosse il capo e pianse. Hermione portò le mani alla bocca: sembrava aver capito qualcosa.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «P-padron Regulus si è tolto dalla tasca un medaglione come quello che aveva il Signore Oscuro» continuò Kreacher, mentre le lacrime gli scorrevano ai lati del grugno. «E ha detto a Kreacher di prenderlo, e quando il bacile era vuoto Kreacher doveva scambiare i medaglioni...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher era ormai scosso da singhiozzi violenti; Harry dovette concentrarsi per capire le sue parole.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Padron Regulus era molto preoccupato, molto preoccupato» gracchiò Kreacher. «Padron Regulus ha detto a Kreacher di stare nascosto, di non uscire di casa. E poi... un po' di tempo dopo... Padron Regulus è venuto a trovare Kreacher nel suo armadio di notte, e padron Regulus era strano, non era normale, non era sano di mente, Kreacher l'aveva capito... ha chiesto a Kreacher di portarlo alla caverna, la caverna dove Kreacher era andato insieme al Signore Oscuro...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   E così erano partiti. Harry se li immaginò, il vecchio elfo spaventato e il magro, scuro Cercatore così simile a Sirius... Kreacher sapeva come aprire l'ingresso nascosto della caverna nel sottosuolo, sapeva come richiamare la barchetta; questa volta era il suo amato Regulus che viaggiava con lui verso l'isola col bacile di veleno...
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher scosse il capo, dondolandosi velocissimo.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

    «La legge più grande per un elfo domestico è obbedire al padrone» recitò Kreacher. «A Kreacher era stato detto di tornare a casa, e Kreacher è tornato a casa...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher levò il testone e lo guardò con gli enormi occhi iniettati di sangue.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Padron Regulus ha detto a Kreacher di tornare» borbottò. «Lo so... ma come hai fatto a sfuggire agli Inferi?» Kreacher non sembrò capire.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Padron Regulus ha detto a Kreacher di tornare» ripeté. «Lo so, ma...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Kreacher voleva acqua, è strisciato fino alla riva e ha bevuto nel lago nero... e mani, mani morte, sono uscite dall'acqua e hanno trascinato Kreacher sotto...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «E poi il Signore Oscuro è andato via sulla barca, ha lasciato Kreacher sull'isola...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Harry se lo immaginava benissimo. Vide il bianco volto serpentesco di Voldemort svanire nel buio, gli occhi rossi fissi senza pietà sull'elfo che si agitava e sarebbe morto entro qualche minuto, il tempo di cedere alla sete disperata che la pozione provocava nella vittima... ma qui la sua immaginazione si fermò, perché non riusciva a capire come Kreacher fosse riuscito a sopravvivere.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

    «Kreacher ha bevuto, e mentre beveva ha visto cose terribili... gli bruciava la pancia... Kreacher ha chiamato padron Regulus per farsi salvare, ha chiamato la sua padrona Black, ma il Signore Oscuro ha riso... ha fatto bere a Kreacher tutta la pozione... ha messo un medaglione nel bacile vuoto... lo ha riempito con altra pozione.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «C'era un b-bacile pieno di pozione sull'isola. Il S-Signore Oscuro lo ha fatto bere a Kreacher...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Harry si sentì rizzare i capelli sulla nuca. La voce gracchiante di Kreacher sembrava provenire dall'altra riva dell'acqua scura. Vedeva con chiarezza la scena, come se fosse stato presente.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Così Kreacher è andato dal Signore Oscuro. Il Signore Oscuro non ha detto a Kreacher cosa dovevano fare, ma ha portato Kreacher in una galleria vicino al mare. E oltre la galleria c'era una caverna, e nella caverna c'era un grande lago nero...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher si dondolò ancora più forte, il respiro rotto dai singhiozzi.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Oh, sì» gemette Kreacher. «E padron Regulus aveva offerto Kreacher.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Era un onore, ha detto padron Regulus, un onore per lui e per Kreacher, che doveva fare tutto quello che il Signore Oscuro gli ordinava... e poi totornare a casa».
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «E un giorno, un anno dopo essersi unito a lui, padron Regulus è venuto in cucina a cercare Kreacher. A padron Regulus era sempre piaciuto Kreacher. E padron Regulus ha detto... ha detto...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Hai detto che il medaglione era di padron Regulus» insisté Harry. «Perché? Da dove veniva? Che cosa c'entrava Regulus? Kreacher, siediti e raccontami tutto quello che sai su quel medaglione e su Regulus!»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Kreacher ha visto!» esalò l'elfo, con le lacrime che gli scorrevano sul grugno e dentro la bocca dai denti grigi. «Kreacher ha visto che usciva dall'armadio di Kreacher con le mani piene di tesori di Kreacher. Kreacher ha detto al ladraccio di smetterla, ma Mundungus Fletcher ha riso ed è ffuggito...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Così può picchiarsi con l'attizzatoio?» sbuffò Harry, inginocchiandosi accanto all'elfo. «Non credo proprio. Avanti, Kreacher, voglio la verità: come fai a sapere che Mundungus Fletcher ha rubato il medaglione?»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Harry reagì d'istinto: appena Kreacher afferrò l'attizzatoio dal focolare, si gettò sull'elfo e lo schiacciò a terra. L'urlo di Hermione si mescolò con quello di Kreacher, ma Harry gridò più forte di entrambi: «Kreacher, ti ordino di stare fermo!»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Sentì l'elfo immobilizzarsi e lo lasciò andare. Kreacher era lungo disteso sul freddo pavimento di pietra e dagli occhioni gonfi colavano lacrime.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher inghiottì l'aria, con il petto concavo che si alzava e si abbassava veloce, spalancò gli occhi ed emise un urlo agghiacciante.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «... e il medaglione, il medaglione di padron Regulus, Kreacher ha sbagliato, Kreacher non ha obbedito agli ordini!»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Kreacher» scandì Harry con decisione, «ti ordino...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher chiuse gli occhi come se non riuscisse a sopportare la loro reazione alle parole che stava per pronunciare.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

    Ci fu un attimo di silenzio. Kreacher si raddrizzò e guardò in faccia Harry. Poi disse: «Sì».
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Sì, padrone» rispose Kreacher, inchinandosi di nuovo: Harry vide le sue labbra muoversi silenziose, senza alcun dubbio ripetendo gli insulti che gli era appena stato proibito di pronunciare.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Ti proibisco di chiamare chicchessia 'traditore del suo sangue' o 'sudicio Mezzosangue'» ringhiò Harry. Kreacher, con il suo grugno e gli occhi iniettati di rosso, sarebbe stato una creatura sgradevole anche se non avesse tradito Sirius facendolo cadere nelle mani di Voldemort.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Non è ancora finita» disse Harry e chiamò ad alta voce: «Kreacher
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Harry corse in fondo alla stanza, si fermò di botto davanti all'armadio di Kreacher e lo spalancò. Il nido di sudicie vecchie coperte in cui aveva dormito l'elfo domestico era sempre lì, ma non riluceva più degli oggetti che Kreacher aveva accumulato. C'era solo una vecchia copia di Nobiltà di Natura: Genealogia Magica. Rifiutandosi di credere ai propri occhi, Harry afferrò le coperte e le scrollò. Un topo morto rotolò sinistro sul pavimento. Ron gemette, lasciandosi cadere su una sedia; Hermione chiuse gli occhi.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Kreacher si è ripreso un sacco di cose» rammentò Harry. Era l'unica possibilità, l'ultima labile speranza a cui aggrapparsi. «Aveva un mucchio
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «E ha ordinato... a Kreacher di andare via... senza di lui. E ha detto a Kreacher... di andare a casa... e di non dire mai alla padrona... che cosa aveva fatto... ma di distruggere... il primo medaglione. E ha bevuto... tutta la pozione... e Kreacher ha scambiato i medaglioni... ed è rimasto a guardare... e padron Regulus è stato trascinato sott'acqua... e...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Oh, Kreacher!» gemette Hermione, piangendo. Cadde in ginocchio davanti all'elfo e tentò di abbracciarlo. Lui si alzò subito e si scostò, disgustato.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «La sudicia Mezzosangue ha toccato Kreacher, lui non lo permetterà,
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Kreacher... basta, basta!» urlò Harry.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Niente di quello che ha fatto Kreacher ha lasciato neanche un segno sul medaglione» gemette l'elfo. «Kreacher ha provato tutto, tutto quello che sapeva, ma niente, niente ha funzionato... tanti potenti incantesimi proteggevano quel medaglione, Kreacher era sicuro che per distruggerlo bisognava entrarci, ma non si apriva... Kreacher si è punito, ha tentato di nuovo, si è punito, ha tentato di nuovo. Kreacher non è riuscito a obbedire agli ordini, Kreacher non è riuscito a distruggere il medaglione! E la sua padrona era pazza di dolore, perché padron Regulus era scomparso, e Kreacher non poteva dirle cos'era successo nella grotta, perché padron Regulus gli aveva p-p-proibito di dirlo a chiunque della f-f-famiglia...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher ormai singhiozzava così forte da risultare incomprensibile. Le lacrime rigavano le guance di Hermione che guardava l'elfo senza più osare toccarlo. Perfino Ron, che non era certo un fan di Kreacher, era turbato. Harry si mise a sedere sui talloni e scosse il capo, cercando di chiarirsi le idee.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Non ti capisco, Kreacher» disse infine. «Voldemort ha cercato di ucciderti, Regulus è morto per lottare contro di lui, ma tu sei stato contento lo stesso di tradire Sirius e consegnarlo a Voldemort? Sei andato da Narcissa e Bellatrix e hai passato informazioni a Voldemort attraverso di loro...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Harry, Kreacher non ragiona così» intervenne Hermione, asciugandosi gli occhi col dorso della mano. «È uno schiavo; gli elfi domestici sono abituati a subire un trattamento sgarbato, perfino violento; ciò che gli ha fatto Voldemort non era poi fuori dal normale. Che cosa sono le guerre magiche per un elfo come Kreacher? Lui è fedele a chi lo tratta con gentilezza, come la signora Black e Regulus, quindi li ha serviti volentieri e ha imparato a ripetere come un pappagallo tutte le loro convinzioni. Lo so che cosa stai per dire» aggiunse, quando Harry fece per protestare, «che Regulus aveva
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

    cambiato idea... ma non si direbbe che l'abbia spiegato a Kreacher, no? Io credo di sapere perché: la sua famiglia e Kreacher erano più al sicuro se si attenevano alla vecchia storia dei Purosangue. Regulus stava cercando di proteggerli tutti».
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Sirius è stato tremendo con Kreacher, Harry, e non serve a niente fare quella faccia, sai che è vero. Kreacher era rimasto solo da tanto tempo quando Sirius venne a vivere in questa casa, e probabilmente aveva bisogno di un po' di affetto. Sono sicura che 'la signorina Cissy' e 'la signorina Bella' sono state assolutamente deliziose con Kreacher quando è ricomparso, quindi lui è stato gentile e ha raccontato loro tutto quello che volevano sapere. Ho sempre detto che i maghi alla fine pagano per come trattano i loro elfi domestici. Be', è successo a Voldemort... e anche a Sirius».
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Harry non seppe ribattere. Guardando Kreacher che singhiozzava sul pavimento, gli vennero in mente le parole di Silente, poche ore dopo la morte di Sirius: 'Io temo che Sirius non abbia mai visto Kreacher come una creatura dotata di sentimenti profondi quanto quelli di un essere umano...'
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Kreacher» mormorò Harry dopo un po', «quando te la senti, ehm... per favore, siediti».
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Ci volle qualche minuto prima che Kreacher smettesse di singhiozzare. Poi si rimise seduto, stropicciandosi gli occhi con le nocche come un bambino piccolo.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Kreacher, sto per chiederti di fare una cosa» cominciò Harry. Guardò Hermione, in cerca di sostegno: voleva dare l'ordine con gentilezza, ma insieme non poteva fingere che non fosse un ordine. Tuttavia la diversità del suo tono parve ottenere il gradimento di Hermione, che sorrise incoraggiante.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Kreacher, per favore, voglio che tu vada a cercare Mundungus Fletcher. Dobbiamo trovare il medaglione, il medaglione di padron Regulus. è molto importante. Dobbiamo finire il lavoro che ha cominciato padron Regulus, vogliamo... ehm... fare in modo che non sia morto invano».
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher abbassò i pugni e guardò Harry.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Kreacher annuì e si alzò. Harry ebbe un'ispirazione improvvisa. Estrasse il borsellino di Hagrid e ne tolse il falso Horcrux, il medaglione in cui Re gulus aveva nascosto il messaggio per Voldemort.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Kreacher, io, ehm, vorrei regalarti questo» disse, e premette il medaglione nella mano dell'elfo. «Apparteneva a Regulus e sono sicuro che vorrebbe che lo tenessi tu come segno di gratitudine per quello che hai...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Impiegarono quasi mezz'ora per calmare Kreacher, così sopraffatto all'idea di ricevere in dono un cimelio di famiglia dei Black tutto per sé da non riuscire a reggersi sulle ginocchia. Quando infine fu in grado di muovere qualche passo barcollante, lo accompagnarono tutti al suo armadio, lo guardarono infilare il medaglione al sicuro tra le coperte sudicie e gli garantirono che mentre era via l'avrebbero custodito con la massima cura. Poi l'elfo fece due profondi inchini a Harry e Ron e rivolse perfino una buffa piccola smorfia a Hermione che forse era un tentativo di saluto rispettoso, prima di Smaterializzarsi col solito sonoro crac.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Se Kreacher era riuscito a sfuggire a un lago pieno di Inferi, Harry confidava che la cattura di Mundungus avrebbe richiesto al massimo poche ore e passò la mattinata aggirandosi per la casa in uno stato di grande aspettativa. Ma Kreacher non tornò quella mattina e nemmeno nel pomeriggio. A sera, Harry era scoraggiato e preoccupato e una zuppa fatta di pane muffito sul quale Hermione aveva tentato invano una serie di Trasfigurazioni non migliorò il suo umore.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Kreacher non tornò il giorno dopo né quello dopo ancora. In compenso due uomini col mantello erano comparsi nella piazza, di fronte al numero dodici, e vi rimasero fino a notte, gli occhi fissi in direzione della casa che non potevano vedere.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   La presenza dei Mangiamorte là fuori accrebbe il malumore all'interno del numero dodici. Non avevano più avuto notizie di nessuno dopo l'apparizione del Patronus del signor Weasley e la tensione cominciava a essere palpabile. Inquieto e irascibile, Ron aveva preso la seccante abitudine di giocherellare col Deluminatore che teneva in tasca, mandando su tutte le furie Hermione, che ingannava l'attesa di Kreacher studiando Le Fiabe di Beda il Bardo.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «La smetti?» strillò la terza sera dalla partenza di Kreacher, quando tutta la luce fu risucchiata di nuovo dal salotto.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «... e a me ha lasciato il Deluminatore, quindi forse devo usarlo!» Infastidito dal battibecco, Harry scivolò fuori dalla stanza senza farsi notare. Si diresse in cucina, dove andava in continuazione perché era sicuro che Kreacher sarebbe riapparso lì. A metà delle scale, però, sentì un leggero colpo alla porta, poi una serie di scatti metallici e il rumore della catena.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Per la prima volta in tre giorni, Harry si era completamente dimenticato di Kreacher. All'inizio pensò che fosse tornato Lupin e per un attimo non comprese il groviglio di membra agitate che era apparso dal nulla accanto alla sua sedia. Si alzò di scatto quando Kreacher riuscì a districarsi e gracchiò, con un profondo inchino: «Kreacher è tornato con il ladro Mundungus Fletcher, padrone».
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Kreacher chiede scusa per il ritardo nel portare il ladro, padrone» gracchiò l'elfo. «Fletcher sa come evitare di farsi prendere, ha molti nascondigli e complici. Però Kreacher ha acchiappato il ladro alla fine».
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Sei stato bravissimo, Kreacher» disse Harry, e l'elfo si inchinò fino a toccare terra.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Uno scalpiccio, un lampo di rame scintillante, un suono come di gong e un gemito di dolore: Kreacher aveva sferrato un colpo di padella sulla testa di Mundungus.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Fallo smettere, fallo smettere, dovrebbero rinchiuderlo!» urlò Mundungus, rannicchiandosi mentre Kreacher brandiva di nuovo la padella dal fondo spesso.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Kreacher, no!» gridò Harry.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

    Le magre braccia di Kreacher tremavano per il peso dell'arma che ancora reggeva in alto.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Ci serve sveglio, Kreacher, ma se avrà bisogno di un po' di incoraggiamento ci penserai tu» rispose Harry.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Grazie mille, padrone» replicò Kreacher con un inchino, e si tirò un po' indietro, gli occhioni acquosi ancora fissi su Mundungus, pieni di disprezzo.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Via le scarpe, per piacere, padron Harry, e andate a lavarvi le mani prima di cena» gracchiò Kreacher. Prese il Mantello dell'Invisibilità e scivolò via per appenderlo a un gancio sulla parete, accanto a una serie di vestiti fuori moda lavati di fresco.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Kreacher si avvicinò alla tavola con una grossa terrina tra le mani e versò la zuppa nelle ciotole immacolate, fischiettando.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   «Grazie, Kreacher» disse Harry, voltando il Profeta in modo da non dover vedere la faccia di Piton. «Be', almeno sappiamo di preciso dove si trova adesso».
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Cominciò a mangiare. La qualità della cucina di Kreacher era migliorata in modo impressionante da quando gli aveva regalato il medaglione di Regulus: la zuppa di cipolle alla francese di quella sera era la più buona che Harry avesse mai assaggiato.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   «Be', se andiamo tutti e tre, ognuno dovrà Smaterializzarsi per conto proprio» stava dicendo Ron. «Insieme sotto il Mantello non ci stiamo più». La cicatrice bruciava sempre più forte. Harry si alzò. Kreacher si avvicinò di corsa.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   «Grazie, Kreacher, torno tra un minuto... ehm... vado in bagno».
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Con evidente riluttanza Hermione lasciò cadere il discorso, anche se Harry era certo che sarebbe tornata all'attacco alla prima occasione. Rientrarono in cucina, dove Kreacher servi loro lo stufato e la torta di melassa.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Trovarono Hermione in cucina. Kreacher le stava servendo caffÈ e panini caldi, e lei aveva l'espressione un po' maniacale che Harry associava al ripasso prima degli esami.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Trangugiarono la colazione e risalirono. Kreacher s'inchinò e promise un pasticcio di rognone al loro ritorno.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Prese uno dei vecchi completi che Kreacher aveva lavato, e Harry si nascose per bere la Pozione e cambiarsi.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Inutile illudersi: aveva ragione, Harry ne era certo. Fu un duro colpo. Se Yaxley poteva entrare in casa, loro non avevano più modo di tornarci. In questo stesso istante forse ci stava portando altri Mangiamorte con la Materializzazione. Per quanto tetra e opprimente, quella dimora era stata il loro unico rifugio sicuro: addirittura, adesso che Kreacher era più felice e cordiale, quasi una specie di casa. Con una fitta di rimpianto che non aveva nulla a che vedere con il cibo, Harry immaginò l'elfo domestico affaccendato a preparare il pasticcio di rognone che loro tre non avrebbero mai mangiato.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Credo che Kreacher abbia ragione» disse. «Dobbiamo capire come fare ad aprirlo prima di poterlo eliminare».
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   La cicatrice prese a pizzicare di nuovo. Temette che fosse a causa di quei pensieri e cercò di rivolgerli altrove. Pensò al povero Kreacher, che aveva atteso il loro ritorno e invece si era visto arrivare Yaxley. L'elfo avrebbe tenuto la bocca chiusa o avrebbe rivelato al Mangiamorte tutto quello che sapeva? Harry voleva credere che Kreacher fosse cambiato nell'ultimo mese, che sarebbe stato leale, ora, ma chi poteva dirlo? E se i Mangiamorte l'avessero torturato? Orribili immagini gli si affollarono nella mente e Harry tentò di respingere anche quelle, perché non poteva far nulla per Kreacher: lui e Hermione avevano già deciso di non tentare di Appellarlo; se con lui fosse comparso anche qualcuno del Ministero? Non potevano giurare che la Materializzazione elfica fosse immune allo stesso problema che aveva condotto Yaxley in Grimmauld Place attaccato alla manica di Hermione.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «No» rispose lei, sollevata di cambiare argomento. «Ho cercato informazioni dopo aver visto il simbolo sulla tomba; se fosse stato famoso o avesse compiuto qualcosa di importante, sono sicura che uno dei nostri libri ne parlerebbe. Sono riuscita a trovare il nome 'Peverell' solo in Nobiltà di Natura: Genealogia Magica. L'ho preso in prestito da Kreacher» spiegò, quando Ron inarcò le sopracciglia. «Elenca le famiglie Purosangue che si sono estinte nella linea maschile. A quanto pare i Peverell furono una delle prime famiglie a sparire».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Gli elfi domestici di Hogwarts sciamarono nella Sala d'Ingresso, urlando e brandendo trincianti e mannaie; al loro comando, col medaglione di Regulus Black che gli ballonzolava sul petto, c'era Kreacher, la voce da rana chiara e sonora anche sopra quel baccano. «Lottate! Lottate! Combattete per il mio padrone, difensore degli elfi domestici! Combattete il Signore Oscuro, nel nome del prode Regulus! Lottate!»
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Quella bacchetta procura più guai di quel che vale» concluse Harry. Poi voltò le spalle ai dipinti. Pensava solo al letto a baldacchino che lo aspettava nella Torre di Grifondoro: chissà se Kreacher gli avrebbe portato un panino lassù. «E sinceramente» aggiunse, «ho passato abbastanza guai per una vita intera».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)