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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Maridi


    Era l’automobile del signor Weasley che, rombando, scendeva lungo il pendio, a fari accesi e sirene spiegate, travolgendo i ragni al suo passaggio: molti caddero a terra riversi, e continuarono per un pezzo ad agitare in aria le zampe. Con uno stridore di freni l’automobile si fermò davanti a Harry e Ron e le portiere si spalancarono.
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

   Non c'era molto spazio all'interno. Tutte le pareti erano tappezzate di gabbie. C'era uno strano odore e un gran fracasso perché gli ospiti delle gabbie strillavano, squittivano, borbottavano e sibilavano, tutti insieme. La strega dietro il bancone stava dando dei consigli a un mago su come allevare i Tritoni a due code, così Harry, Ron e Hermione aspettarono il loro turno osservando le gabbie.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

    Lo sguardo di Harry era caduto sulla sirena che russava appesa al muro. «Mirtilla, ci sono sirene là sotto, vero?»
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    «È così, vero?» disse Harry eccitato. «La seconda prova è andare a cercare le sirene nel lago e… e…»
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    Ma all’improvviso capì quello che stava dicendo, e sentì l’entusiasmo svanire come se qualcuno avesse appena tirato via un tappo dal suo stomaco. Non nuotava molto bene; non aveva mai avuto occasioni per farlo. Dudley aveva preso lezioni quando era piccolo, ma zia Petunia e zio Vernon, senza dubbio nella speranza che prima o poi annegasse, non si erano preoccupati che Harry imparasse a sua volta. Un paio di vasche di quella piscina andavano benissimo, ma il lago era molto grande, e molto profondo… e le sirene di sicuro non vivevano in superficie…
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)


    Ma Harry non la ascoltava; stava pensando di nuovo alla canzone delle sirene. “Abbiamo preso ciò che ti mancherà”. Suonava come se volessero rubare qualcosa di suo, qualcosa che doveva riprendersi. Che cosa avrebbero portato via?
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    «E invece sì» disse Ron. «Harry, domani vai giù al lago, va bene, ci ficchi dentro la testa, urli a quelle sirene di restituirti quello che ti hanno rubato e sta’ un po’ a vedere se lo ributtano fuori. È il meglio che tu possa fare, amico».
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Con la punta della bacchetta accesa, sgattaiolò lungo gli scaffali, sfilando altri libri: libri di stregonerie e di incantesimi, libri sulle sirene e sui mostri marini, libri su maghi e streghe celebri, su invenzioni magiche, su qualunque cosa potesse comprendere una citazione di passaggio su come sopravvivere sott’acqua. Li portò tutti a un tavolo, poi si mise al lavoro, consultandoli alla debole luce della bacchetta, controllando l’orologio di quando in quando…
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «… e portar via quello rosso alle sirene!»
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Piccoli pesci saettavano oltrepassandolo come frecce d’argento. Una o due volte gli parve di vedere qualcosa di più grosso muoversi davanti a lui, ma quando si avvicinò, scoprì che non era altro che un grosso tronco annerito, o un fitto cespo di alghe. Non c’era traccia degli altri campioni, di sirene, di Ron — né, per fortuna, della piovra gigante.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Continuò a nuotare per almeno una ventina di minuti. Stava passando sopra vaste distese di fango nero, che vorticavano oscure mentre spostava l’acqua. Poi, finalmente, sentì un frammento del canto ammaliante delle sirene.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Harry nuotò più in fretta, e presto vide una grossa roccia spuntare nell’acqua fangosa davanti a sé. Sopra c’erano disegni che raffiguravano il popolo sirenesco; i personaggi brandivano lance e inseguivano quello che sembrava la piovra gigante. Harry superò la roccia, seguendo la canzone delle sirene.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Un mucchio di edifici di pietra viva macchiati di alghe apparvero all’improvviso dall’oscurità, da tutti i lati. Qua e là alle scure finestre Harry vide dei volti… volti che non avevano alcuna somiglianza con il dipinto della sirena nel bagno dei Prefetti… Il popolo delle sirene aveva la pelle grigiastra e lunghe, arruffate chiome verde scuro. Gli occhi erano gialli, come i denti spezzati, e portavano spesse collane di ciottoli attorno al collo. Sguardi maligni seguirono Harry al suo passaggio; un paio di Tritoni affiorarono dalle caverne per osservarlo meglio, le potenti code pinnate d’argento che battevano l’acqua, le lance strette in mano.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Harry accelerò, guardandosi attorno, e ben presto le caverne diventarono più numerose; c’erano giardini di alghe attorno ad alcune, e vide perfino un Avvincino domestico legato a un palo fuori da una porta. Il popolo delle sirene spuntava da tutte le parti, osservandolo con curiosità, indicando le sue mani palmate e le branchie, parlottando e nascondendosi dietro le mani. Harry svoltò un angolo in fretta, e davanti ai suoi occhi comparve uno spettacolo molto strano.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Una folla di sirene e Tritoni nuotava davanti alle case che fiancheggiavano quella che sembrava la versione sirenesca della piazza di un villaggio. Al centro cantava un coro di sirene, per attirare i campioni, e dietro si ergeva una statua molto rozza: un tritone gigantesco sbozzato in una roccia. Quattro persone erano legate strette alla sua coda di pietra.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)


    Harry si affrettò ad avvicinarsi ai prigionieri, aspettandosi quasi che i Tritoni abbassassero le lance e lo attaccassero, ma quelli non fecero nulla. Le corde d’alga che tenevano avvinti gli ostaggi alla statua erano spesse, viscide e molto robuste. Per un furtivo istante Harry pensò al coltellino che Sirius gli aveva regalato a Natale: chiuso nel suo baule al castello a un quarto di miglia di distanza, non gli era di alcun aiuto.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Si guardò intorno. Molti dei Tritoni che li circondavano erano armati di lance. Nuotò rapido verso uno alto più di due metri con una lunga barba verde e una collanina di denti di squalo, e cercò di chiedergli a gesti la lancia. Il tritone scoppiò a ridere e scosse il capo.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    All’improvviso, parecchie robuste mani grigie lo afferrarono. Una mezza dozzina di Tritoni lo stavano allontanando da Hermione: agitavano le teste verdecrinite e ridevano.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Cho aveva il capo posato sulla spalla di Hermione; la bambina coi capelli d’argento era pallidissima, di un verde spettrale. Harry lottò per respingere i Tritoni, ma quelli risero più forte, trattenendolo. Harry si guardò intorno, disperato. Dov’erano gli altri campioni? Ce la faceva a portare su Ron e a tornare giù a recuperare Hermione e le altre? Sarebbe riuscito a ritrovarle? Guardò l’orologio per vedere quanto tempo gli restava: si era fermato.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Ma in quel momento i Tritoni attorno a lui cominciarono a indicare eccitati qualcosa sopra di lui. Harry guardò in su e vide Cedric nuotare verso di loro. Attorno alla testa aveva una bolla enorme, che faceva sembrare i suoi lineamenti stranamente larghi e deformati.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    I Tritoni presero a strillare agitati. Quelli che immobilizzavano Harry allentarono la presa e si volsero indietro. Harry si voltò e vide qualcosa di mostruoso che fendeva l’acqua sopra di loro: un corpo umano in calzoncini da bagno, con la testa di squalo… era Krum. Evidentemente si era Trasfigurato: però male.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Raccolse la pietra che Krum aveva lasciato cadere, ma i Tritoni si chiusero attorno a Ron e alla ragazzina, scuotendo di nuovo la testa.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Dalla sua bocca uscirono solo bolle, ma ebbe la chiara impressione che i Tritoni lo avessero capito, perché all’improvviso cessarono di ridere. I loro occhi giallastri erano puntati sulla bacchetta di Harry, e sembravano spaventati. Potevano anche essere in netta maggioranza, ma Harry capì dalle loro espressioni che di magia ne sapevano quanto la piovra gigante.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    I Tritoni salivano con lui. Li vedeva guizzare disinvoltamente attorno a lui e osservarlo nella sua lotta dentro l’acqua… lo avrebbero tirato di nuovo giù in fondo, a tempo scaduto? Forse mangiavano gli umani? Le gambe gli si stavano bloccando per lo sforzo di continuare a nuotare; le spalle gli facevano un male terribile per la fatica di trascinare Ron e la bambina…
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Harry si sentì stupido e arrabbiato insieme. Per Ron andava tutto bene; lui dormiva, lui non si era accorto di come tutto era inquietante laggiù in fondo al lago, attorniati da Tritoni armati di lance che sembravano più che disposti a uccidere.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)


    Trascinarono la sorellina di Fleur nell’acqua, verso la riva dove i giudici erano schierati a guardare, con venti Tritoni che li scortavano come una guardia d’onore, cantando le loro terrificanti canzoni stridule.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Harry si sentiva sempre più stupido. Ora che era fuori dall’acqua, gli pareva perfettamente chiaro che le misure di sicurezza di Silente non avrebbero consentito la morte di un ostaggio solo perché il suo campione non si era fatto vedere. Perché non aveva preso Ron, e via? Sarebbe stato il primo a tornare su… Cedric e Krum non avevano perso tempo a preoccuparsi degli altri; non avevano preso sul serio la canzone delle sirene…
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Silente era accovacciato accanto all’acqua, immerso in una fitta conversazione con quella che sembrava la leader del popolo delle sirene, una femmina dall’aria particolarmente selvaggia e feroce. Stava facendo lo stesso tipo di rumori stridenti che emettevano i Tritoni sott’acqua; era chiaro che Silente sapeva parlare sirenesco. Alla fine si rialzò, si rivolse ai colleghi giudici e disse: «Credo che sia necessario un consulto prima di assegnare i punteggi».
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

   Una delle cose più belle dei giorni successivi fu che tutti facevano a gara per sapere nel dettaglio ciò che era accaduto in fondo al lago, e per una volta Ron condivise con Harry le luci della ribalta. C’è da dire che la versione dei fatti data da Ron cambiava leggermente ogni volta che la ripeteva. All’inizio, raccontò quella che pareva la verità, o almeno collimava con il racconto di Hermione: nell’ufficio della professoressa McGranitt, Silente aveva fatto cadere tutti gli ostaggi in un sonno incantato, dopo aver assicurato loro che non avrebbero corso rischi e si sarebbero svegliati una volta fuori dall’acqua. Una settimana dopo, però, Ron narrava di un rapimento sensazionale in cui aveva lottato da solo contro cinquanta Tritoni armati fino ai denti che dovettero dargli un sacco di botte per riuscire a legarlo.
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Ma io avevo la bacchetta nascosta nella manica» assicurò a Padma Patil: Ron le piaceva molto di più ora che era sotto i riflettori, e gli rivolgeva la parola tutte le volte che si incrociavano nei corridoi. «Potevo uccidere tutti quegli stupidi Tritoni quando volevo».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Paura, immagino» rispose Sirius, sorridendo alla sua indignazione. «A quanto pare, detesta i semiumani; l’anno scorso ha anche condotto una campagna per far riunire e marchiare sirene e Tritoni. Immagina un po’, perdere tempo ed energie a perseguitare gli esseri marini quando ci sono delle nullità come Kreacher a piede libero».
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Per non parlare» disse Cho (gli occhi di Harry saettarono verso di lei, che lo guardava sorridendo, e il suo stomaco fece un’altra capriola), «delle prove che ha dovuto superare durante il Torneo Tremaghi l’anno scorso… draghi, sirene, Acromantula e tutto il resto…»
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    Li vide nell’acqua verde chiaro illuminata dal sole, pochi centimetri sotto la superficie, e gli ricordarono orrendamente gli Inferi: un coro di sirene e Tritoni che cantavano in una lingua incomprensibile, i pallidi volti increspati, i capelli violetti che danzavano attorno alle teste. La musica gli fece venire la pelle d’oca, eppure non era sgradevole. Parlava chiaramente di perdita e disperazione. Mentre guardava in basso i volti selvaggi dei cantori ebbe la sensazione che almeno loro fossero davvero tristi. Poi Ginny gli diede un altro colpetto e lui si voltò.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)