Fiabe di Beda il Bardo
(anche Tales of Beda the Bard)
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Oggetti -
Libri Il Mago e il Pentolone Salterino
La Fonte della Buona Sorte
Il Cuore Peloso dello Stregone
Baba Raba e il Ceppo Ghignante
La Storia dei Tre Fratelli
Curiosità
Le fiabe di Beda il Bardo è uno pseudobiblium a cui si accenna nel romanzo
Harry Potter e i Doni della Morte di Joanne Kathleen Rowling. Nel settimo libro, infatti, è citata solo una fiaba tratta dal libro: La storia dei tre fratelli.
È
Albus Silente che lo lascia in eredità a
Hermione Granger: la ragazza è l'unica tra i tre protagonisti ad aver studiato Antiche Rune ed è quindi in grado di leggerlo ad
Harry e
Ron con l'ausilio del suo Dizionario Runico. Alcune delle fiabe scritte da Beda, come La Fonte della Buona Sorte, Il Mago e il Pentolone Salterino e Baba Raba e il Ceppo Ghignante, sono famose tra i piccoli maghi quanto Cenerentola o Cappuccetto Rosso per i ragazzi babbani. Una di queste, La Storia dei Tre Fratelli, prende ispirazione da una storia vera (nel libro si intende), di cui furono protagonisti
Antioch,
Cadmus e
Ignotus Peverell, i primi padroni dei
Doni della Morte.
Nella realtà, il libro è stato poi effettivamente scritto e illustrato dalla stessa J. K. Rowling, in sole sette copie, destinate alle persone che, nel corso degli anni, sono state più coinvolte nella stesura e nella pubblicazione della serie di Harry Potter. Solo una di esse è stata messa all'asta nel dicembre 2007, poi vinta da Amazon, ed i proventi sono stati destinati ad una campagna di beneficenza.
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Il Mago e il Pentolone Salterino link
La storia racconta che un caro vecchietto, che è sempre stato benevole nei confronti del proprio vicino, muore improvvisamente e lascia i suoi averi al figlio. Questi, però, è un giovanotto disinteressato nell'aiutare altri e l'unica eredità che riceve dal padre è un vecchio pentolone con dentro una pantofola. I vicini cominciano a chiedere incantesimi per i loro problemi, ma il giovane si rifiuta di eseguirli. Improvvisamente, si ritrova con il pentolone del padre vivo e con una gamba sola, che sembra contenere in sé i problemi degli altri. Dopo vari malanni del fastidioso artefatto, il giovane mago si decide ad offrire aiuto ai vicini e, finito il lavoro, partirà verso il tramonto con il pentolone che gli saltella a fianco.
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La Fonte della Buona Sorte link
La seconda fiaba narra le avventure di tre streghe, Asha, Altheda e Amata, e di un cavaliere Babbano, Ser Senzafortuna. Tutti e quattro erano infelici: Asha era malata incurabilmente, Altheda era stata derubata da uno stregone, Amata era stata abbandonata dal suo amore e il cavaliere era (come dice il nome) sfortunato. Per lenire il dolore, i quattro decidono di dirigersi alla Fonte della Buona Sorte. Superano tre sfide e le superano brillantemente pagando ognuno il proprio passaggio. Arrivati alla Fonte, ma prima ancora di bagnarvisi Altheda guarisce Asha. Altheda capisce di poter essere utile da guaritrice per togliersi dalla povertà. Amata, che nell'ultima prova ha ceduto i ricordi del suo amato, si rende conto di non soffrirne più della perdita. Ser Senzafortuna è allora il vincitore. Bagnandosi nelle acque, chiede la mano ad Amata. I quattro se ne vanno, ignari che in realtà la Fonte non abbia mai posseduto poteri magici.
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Il Cuore Peloso dello Stregone link
La terza fiaba è la più oscura delle cinque. Racconta delle vicende di Warlock, uno stregone che disprezzava l'amore e che per isolarsi da qualunque legame affettivo si inabissò nelle Arti Oscure. Dopo molti anni, lo stregone sentì due servi parlare di lui, l'uno provando pietà l'altro deridendolo. Offeso e per ripicca, decise di trovare moglie, per sucitare l'invidia altrui. Il giorno dopo conobbe una bellissima strega e cominciò a corteggiarla, ritrovandosi però davanti al dubbio di lei per l'improvviso cambiamento. Ad una festa, lei gli confidò che avrebbe ricambiato il suo amore se avesse dimostrato di avere un cuore. Warlock la portò ai sotterranei del suo castello, dove in uno scrigno di cristallo vi era rinchiuso il suo cuore, peloso e deforme. Lei gli chiese di rimetterlo al suo posto e lui così fece. Alla festa gli invitati, non trovando i due, li cercano dappertutto. Alla fine trovarono Warlock con il cuore della strega in mano e il corpo di lei ai suoi piedi. Voleva sostituire il suo cuore con quell'altro, ma il cuore era selvaggio e si rifiutava di abbandonare il corpo. Così Warlock se lo strappò di petto e, con entrambi i cuori in mano, morì.
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Baba Raba e il Ceppo Ghignante link
Questa è la più divertente delle storie di J. K. Rowling. In un regno lontano un Re, avido e folle, decide di tenersi tutta la magia per sé. Così forma una Brigata di Cacciatori di Streghe e cani da caccia per catturare maghi e streghe, e decide di apprendere la magia da parte di un istruttore. La comunità magica si nasconde, sennonché un ciarlatano, avido di ricche ricompense, si presenta come mago alla corte del Re. Con stupidi trucchi, l'imbroglione "istruisce" il Re alla magia. Ma, un giorno, una lavandaia del re, Baba, ride dei sciocchi trucchi del Re. Questi, offeso, dichiara che avrebbe eseguito degli incantesimi davanti a tutto il popolo: se il popolo lo avesse deriso, lui avrebbe condannato a morte il ciarlatano. Il ciarlatano è rassegnato e, infuriato, si dirige alla casa di Baba; ma, spiandola, scopre che Baba è una vera strega. A questo punto minaccia di denunciarla se lei non eseguirà tutti i trucchi del Re. Baba accetta. Quando arriva il gran giorno, il Re fa sparire un cappello e levitare un cavallo (tutti incantesimi che in realtà sono opera di Baba). Ma quando il Re vuole resuscitare un cane avvelenato fallisce nell'impresa, facendo ridere il popolo. Terrorizzato, il ciarlatano denuncia Baba e tutti la inseguono. Improvvisamente si fermano sotto un albero ghignante e il ciarlatano ordina che venga abbattuto. Ma il ceppo, che è Baba, ghigna e avverte che maghi e streghe non muoiono se segati in due: chiede di provarlo sul ciarlatano, che impaurito confessa tutto. Dopo che quest'ultimo finisce in prigione, Baba chiede al Re la fine alla caccia alle streghe e una sua statua dorata. Il Re, umiliato, esegue gli ordini. Alla fine, mentre tutti se ne vanno via, un coniglio con una bacchetta in bocca esce dal ceppo e se ne va. Nessuno cacciò più i maghi e le streghe da quel regno.
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La Storia dei Tre Fratelli link
Questa è la storia cardine delle trame di Harry Potter. Al calar del sole, tre fratelli in viaggio giungono davanti a un guado e con le loro arti magiche creano un ponte. Ma a metà di esso li attende la Morte, furiosa che tre vittime siano scampate a lei e, fingendosi ammirata, si offre di esaudire i loro desideri. Il primo fratello, un tipo bellicoso, chiese una bacchetta più potente delle altre. La Morte prese un ramo da un albero di sambuco e ne fabbricò una. Il secondo fratello, per umiliare la Morte, volle qualcosa per resuscitare i morti. La Morte prese un sasso nero sulla riva del fiume e glielo diede. L'ultimo fratello, il più saggio, volle solo qualcosa per sfuggirgli. La Morte, rassegnata, gli dà il suo Mantello dell'Invisibilità. I tre fratelli se ne vanno e si dividono. Il primo sfidò a duello un suo rivale e vinse, uccidendolo. Si vantò in un locale della sua bacchetta e la notte un altro mago lo derubò e lo sgozzò. La Morte se lo portò via. Il secondo, tornato a casa, girò sulla sua mano la pietra magica per tre volte e si vide apparire l'anima della fanciula da lui amata. Ma lei non poteva vivere veramente e il secondo fratello, folle di desiderio, si tolse la vita per riunirsi a lei. Anche di lui la Morte se lo portò via. Il terzo fratello non si fece trovare per molti anni da essa e, raggiunta una veneranda età, si tolse il Mantello e lo regalò al figlio. Insieme alla Morte, camminò da pari a pari congedandosi da questa vita.
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Curiosità link
Tra le annotazioni di
Silente sembra che ci sia un'altra fiaba di Beda il Bardo, dal titolo di "Ghiozza la Capra Zozza", che era la preferita del suo fratello minore
Aberforth. È possibile che ne esistano altre, ma l'autrice non l'ha dichiarato.
Fiabe di Beda il Bardo è presente 16 volte nelle nostre citazioni dai Libri di Harry Potter.
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