Harry Potter Prequel

(anche Prequel)
    Pagina Catalogata come Libri di Harry Potter

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Testo Originale

Nel 2008 J.K. Rowling ha venduto a un’asta di beneficenza un Prequel di Harry Potter (di solo 800 parole) ottenendo ben 25.000 euro. Questo prequel è ambientato tre anni prima della nascita di Harry (quindi nel ’77) e vede come protagonisti James Potter e Sirius Black inseguiti dall'Agente Anderson e dal Sergente Fisher.

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La motocicletta che sfrecciava nell’oscurità prese la curva a gomito così velocemente che entrambi i poliziotti nella volante lanciarono un urlo sorpreso. Il Sergente Fisher schiacciò con forza il suo piedone sul freno, immaginando che il passeggero della moto sarebbe finito sotto le sue ruote; tuttavia, la motocicletta curvò senza far cadere nessuno dei suoi passeggeri e, ammiccando con i suoi fanalini rossi, sparì in una stretta via laterale.

“Li abbiamo presi!” urlò eccitato l’Agente Anderson. “É un vicolo cieco!”

Fisher sterzò al massimo il volante facendo scricchiolare il cambio, raschiò via metà della vernice dalla fiancata dell’auto ma riuscì a entrare nel vicolo per continuare l’inseguimento.
Illuminati dai fari apparvero le loro prede, immobili dopo quasi un quarto d’ora di caccia. I due motociclisti erano intrappolati tra l’imponente muro di mattoni e la macchina della polizia, che puntava verso di loro, ringhiando come un predatore dagli occhi abbaglianti.

Tra il muro del vicolo e la macchina, c’era talmente poco spazio che Fisher e Anderson dovettero faticare non poco per scendere dal veicolo; dovendosi districare come granchi tra gli scogli, i due poliziotti sembravano in grave imbarazzo davanti allo sguardo dei criminali. Fisher strisciò il suo grosso pancione sul muro strappando dei bottoni dalla divisa, per poi sradicare lo specchietto con il suo fondoschiena.

“Scendete dalla moto!” ordinò ai giovanotti sorridenti, che sembravano crogiolarsi con gioa ai lampeggianti blu della volante.
I ragazzi eseguirono l’ordine. Dopo essersi finalmente liberato dallo specchietto rotto, Fisher li squadrò da capo a piedi. Quello che guidava aveva dei lunghi capelli neri, la sua insolente bellezza gli ricordò spiacevolmente quel chitarrista perdigiorno del fidanzato di sua sorella.
Anche l’altro ragazzo aveva i capelli neri, ma i suoi erano corti e spettinati; portava gli occhiali ed esibiva un ampio sorriso. Entrambi indossavano una maglietta con il disegno di un grande uccello d’oro; senza dubbio l’emblema di qualche assordante e stonato gruppo rock.

“Niente casco!” urlò Fisher, spostando il dito tra le due teste scoperte. “Superato il limite di velocità di almeno… Beh, di una quantità considerevole!” (In realtà, la velocità registrata era più alta di quella che Fisher era pronto ad accettare per una normale motocicletta.) “Mancato arresto del mezzo dopo l’ordine della polizia!”

“Ci sarebbe piaciuto fermarci a chiacchierare,” disse il ragazzo con gli occhiali. “Stavamo solo cercando…”
“Non fate i furbi! Voi due siete in un mare di guai!” ringhiò Anderson. “Fuori i nomi!”
“I nomi?” ripeté il centauro con i capelli lunghi. “Uhm, vediamo un po’. C’è Wilberforce… Bathsheba… Scemott…”
“Quest’ultimo è carino perché lo puoi usare sia per i maschietti che per le femminucce,” aggiunse il ragazzo con gli occhiali.
“Oh, ma forse intendevate i NOSTRI nomi?” chiese il primo, mentre Anderson friggeva di rabbia. “Avreste dovuto specificare! Questo qua è James Potter e io sono Sirius Black!”
“Fra un istante la situazione diventerà nera per davvero, piccolo sfacciato!”

Tuttavia né James né Sirius lo stavano ascoltando. Erano improvvisamente scattati su come segugi, puntando lo sguardo alle spalle di Fisher e Anderson, oltre il tettuccio della volante, proprio all’imbocco oscuro del vicolo. Poi, con un identico movimento fluido, avevano portato la mano alla tasca di dietro.
Per un istante i poliziotti credettero di vedersi puntare contro delle pistole scintillanti, ma un secondo dopo realizzarono che i motociclisti avevano tirato fuori nient’altro che…

“Bacchette?” li derise Anderson. “E così siete due burloni, non è così? Bene, siete in arresto con le accuse di…”

Ma Anderson non elencò mai le sue accuse. James e Sirius avevano urlato qualcosa d’incomprensibile e la luce abbagliante dei fari era scomparsa.
I poliziotti si voltarono, poi indietreggiarono sconvolti. Tre uomini stavano volando - sì, proprio VOLANDO – giù per la via su dei manici di scopa – e nello stesso momento, la macchina della polizia si stava impennando sulle ruote posteriori.
Le ginocchia di Fisher cedettero e crollò a terra, Anderson inciampò tra le gambe di Fisher e gli franò addosso; in mezzo a quel trambusto, sentirono gli uomini sulle scope sbattere sulla macchina sollevata per poi cadere a terra con apparente dolcezza, mentre pezzetti di scopa si spargevano a terra.
La motocicletta tornò a ruggire. Fisher trovò la forza di girarsi verso i due ragazzi con la bocca ancora spalancata.

“Grazie molte!” urlò Sirius per sovrastare il rombo del motore. “Vi dobbiamo un favore!”
“É stato bello conoscervi!” disse James. “E non scordate: Scemott! È unisex!”

La terra fu scossa da un tremito; Fisher e Anderson tirarono fuori le pistole e si voltarono terrorizzati: la loro macchina era appena ricaduta a terra. Il motore della motocicletta tornò a rombare. Prima che i poliziotti potessero credere ai propri occhi, la moto si sollevò in aria: James e Sirius sfrecciarono via nel cielo notturno e il loro fanalino di coda scintillò come un rubino evanescente. - Traduzione non ufficiale


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The speeding motorcycle took the sharp corner so fast in the darkness that both policemen in the pursuing car shouted "whoa!’ Sergeant Fisher slammed his large foot on the brake, thinking that the boy who was riding pillion was sure to be flung under his wheels; however, the motorbike made the turn without unseating either of its riders, and with a wink of its red tail light, vanished up the narrow side street.

"We’ve got "em now!" cried PC Anderson excitedly. "That’s a dead end!"

Leaning hard on the steering wheel and crashing his gears, Fisher scraped half the paint off the flank of the car as he forced it up the alleyway in pursuit.

There in the headlights sat their quarry, stationary at last after a quarter of an hour’s chase. The two riders were trapped between a towering brick wall and the police car, which was now crashing towards them like some growling, luminous-eyed predator.

There was so little space between the car doors and the walls of the alley that Fisher and Anderson had difficulty extricating themselves from the vehicle. It injured their dignity to have to inch, crab-like, towards the miscreants. Fisher dragged his generous belly along the wall, tearing buttons off his shirt as he went, and finally snapping off the wing mirror with his backside.

"Get off the bike!’ he bellowed at the smirking youths, who sat basking in the flashing blue light as though enjoying it.

They did as they were told. Finally pulling free from the broken wind mirror, Fisher glared at them. They seemed to be in their late teens. The one who had been driving had long black hair; his insolent good looks reminded Fisher unpleasantly of his daughter’s guitar-playing, layabout boyfriend. The second boy also had black hair, though his was short and stuck up in all directions; he wore glasses and a broad grin. Both were dressed in T-shirts emblazoned with a large golden bird; the emblem, no doubt, of some deafening, tuneless rock band.

"No helmets!’ Fisher yelled, pointing from one uncovered head to the other. "Exceeding the speed limit by – by a considerable amount!’ (In fact, the speed registered had been greater than Fisher was prepared to accept that any motorcycle could travel.) "Failing to stop for the police!’

"We’d have loved to stop for a chat,’ said the boy in glasses, "only we were trying -’

"Don’t get smart – you two are in a heap of trouble!’ snarled Anderson. "Names!’

"Names?’ repeated the long-haired driver. "Er – well, let’s see. There’s Wilberforce… Bathsheba… Elvendork…’

"And what’s nice about that one is, you can use it for a boy or a girl,’ said the boy in glasses.

"Oh, OUR names, did you mean?’ asked the first, as Anderson spluttered with rage. "You should’ve said! This here is James Potter, and I’m Sirius Black!’

"Things’ll be seriously black for you in a minute, you cheeky little -’

But neither James nor Sirius was paying attention. They were suddenly as alert as gundogs, staring past Fisher and Anderson, over the roof of the police car, at the dark mouth of the alley. Then, with identical fluid movements, they reached into their back pockets.

For the space of a heartbeat both policemen imagined guns gleaming at them, but a second later they saw that the motorcyclists had drawn nothing more than -

"Drumsticks?’ jeered Anderson. "Right pair of jokers, aren’t you? Right, we’re arresting you on a charge of -’

But Anderson never got to name the charge. James and Sirius had shouted something incomprehensible, and the beams from the headlights had moved.

The policemen wheeled around, then staggered backwards. Three men were flying – actually FLYING – up the alley on broomsticks – and at the same moment, the police car was rearing up on its back wheels.

Fisher’s knees bucked; he sat down hard; Anderson tripped over Fisher’s legs and fell on top of him, as FLUMP – BANG – CRUNCH – they heard the men on brooms slam into the upended car and fall, apparently insensible, to the ground, while broken bits of broomstick clattered down around them.

The motorbike had roared into life again. His mouth hanging open, Fisher mustered the strength to look back at the two teenagers.

"Thanks very much!’ called Sirius over the throb of the engine. "We owe you one!’

"Yeah, nice meeting you!’ said James. "And don’t forget: Elvendork! It’s unisex!’

There was an earth-shattering crash, and Fisher and Anderson threw their arms around each other in fright; their car had just fallen back to the ground. Now it was the motorcycle’s turn to rear. Before the policemen’s disbelieving eyes, it took off into the air: James and Sirius zoomed away into the night sky, their tail light twinkling behind them like a vanishing ruby. - Testo Originale









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(EID 2 - REV 1 By Sibilla_Strangedreams)
February 16, 2014

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