Pluffa
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Come si apprende dai diari di
Gertie Keddle, fin dai tempi più antichi la Pluffa era fatta di cuoio.
Unica tra le palle del
Quidditch, la Pluffa in origine non era incantata, ma era soltanto una palla di pezze di cuoio, spesso con un laccio perché doveva essere afferrata e scagliata con una sola mano.
Alcune antiche Pluffe recano fori per le dita. Con la scoperta degli Incantesimi Acchiappanti del 1875, tutta, lacci e fori divennero inutili, poiché i
Cacciatori sono in grado di mantenere la presa con una sola mano sul cuoio incantati senza simili ausili.
La moderna Pluffa ha un diametro di circa trenta centimetri ed è prima di cuciture. Viene tinta di scarlatto per la prima volta nell'inverno del 1711, dopo una partita in cui la fitta pioggia la rese indistinguibile dal terreno fangoso tutte le volte che cadeva.
I Cacciatori erano inoltre sempre più irritati dall'obbligo di continuare a scendere in picchiata verso il suolo per recuperarla tutte le volte che mancavano la presa e così oltre al cambio del colore, la strega
Daisy Pennifold ebbe l'idea di sottoporla a incantesimo in modo che, se lasciata cadere, cadesse lentamente verso terra, come scendendo nell'acqua, in modo che i Cacciatori riuscissero recuperarla a mezz'aria.
La Pluffa Pennifold viene ancora usata ai nostri giorni.
La Pluffa viene utilizzata dai giocatori di tutte e due le squadre in campo per segnare i goal nei tre cerchi posti agli estremi del campo. Ogni goal vale 10 punti.
Pluffa è presente 63 volte nelle nostre citazioni dai Libri di Harry Potter.
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