Poiché nessun
incantesimo può consentire a maghi e streghe di volare (eccetto alcuni individui particolarmente potenti, come
Lord Voldemort, ed i rari
Animagus in grado di trasformarsi in uccelli o in altre creature alate) è stato necessario trovare un modo per farlo che fosse alla portata di tutti.
Molto tempo prima che lo
Statuto Internazionale di Segretezza entrasse in vigore, i maghi avevano abbastanza buon senso per rendersi conto che, vivendo vicini o in mezzo ai Babbani, dovevano sfruttare con discrezione le proprie abilità, quindi, cercarono uno strumento economico, maneggevole e poco appariscente che servisse allo scopo e che non attirasse la curiosità dei Babbani.
Il manico di scopa apparve l’oggetto ideale: infatti, la sua apparenza innocua e dimessa lo rendeva insospettabile, inoltre, era facile da nascondere, in un angolo buoi oppure in un ripostiglio, in caso di inopportune visite di Babbani nelle case di streghe e maghi. Per la stessa ragione nei paesi arabi si preferì ricorrere ai
tappeti volanti, in quei luoghi, infatti, i pavimenti delle abitazioni sono ricoperte di questi variopinti oggetti ed uno in più non avrebbe destato alcun sospetto.
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Purtroppo, non si sa né l’epoca esatta in cui i manici iniziarono a solcare il cielo né il nome di chi inventò la scopa volante. Quel che è certo è che nel Medioevo le streghe ed i maghi di tutta Europa usavano già i manici di scopa per spostarsi da un luogo all’altro, come prova l’illustrazione di un manoscritto tedesco del
963 raffigurante tre stregoni nell’atto di smontare dalle proprie scope.
Se si visita il
Museo del Quidditch di
Londra è possibile vedere con i propri occhi come si è evoluta nei secoli la scopa volante. Guardando il modello più antico esposto, che risale al periodo medioevale, si nota che esso è formata da un manico nodoso di frassino non lucidato e da una coda formata da rametti di nocciolo legati sommariamente insieme.
A quell’epoca i manici non erano né comodi né aerodinamici, come testimonia il mago scozzese
Guthrie Lochrin, il quale, nel
1107, dopo che aveva percorso un breve tragitto da
Montrose ad
Arbroath su una scopa, scrisse che aveva natiche trafitte da schegge di legno ed emorroidi gonfie (QA pag. 2).
Inoltre, è noto che quei grossolani manici erano molto lenti e che si rompevano facilmente, anche perché, essendo poco maneggevoli, spesso chi li cavalcava ne perdeva il controllo precipitando a terra oppure andando a sbattere contro alberi, palazzi e simili. Infine, non si deve dimenticare che gli
incantesimi che muovevano le scope erano rozzi ed elementari, tipo su, giù, destra, sinistra e stop.
Fino all’inizio del XIX secolo, infatti, le famiglie di maghi si costruivano in casa le proprie scope volanti, di conseguenza, ne esistevano di innumerevoli fogge e fatture, che variavano in velocità e confort secondo l’abilità degli artigiani, ovviamente, i più capaci usavano questi utili strumenti come moneta di scambio.
Quando in manici divennero più maneggevoli, iniziarono ad essere inforcati non solo come mezzo di trasporto ma anche per piacere, nacquero così gli sport che prevedevano l’utilizzo delle scope volanti, i più noti e diffusi ai giorni nostri sono il
Quidditch in Europa e, oltreoceano, il
Quodpot ma non vanno dimenticati la celeberrima
Gara Annuale di Scope di
Svezia e lo
Swivenhodge.
Altri giochi hanno avuto fortuna in passato, per poi scomparire è il caso dello
Stichstock tedesco, dell’
Ainingein irlandese, del
Creaothceann scozzese, probabilmente il più pericoloso degli sport che richiedevano l’utilizzo di scope volanti, e dello
Shuntbumps inglese, che sopravvive ancor oggi solo nelle sagre popolari e nei giochi infantili.
Nel 1820, l'invenzione dell’Incantesimo di Ammortizzazione da parte di
Elliot Smethwyck migliorò notevolmente la qualità e il confort di corse. Tuttavia, le scope erano ancora fatte a mano da singoli artigiani e, nonostante fossero in grado di raggiungere velocità elevate, erano difficili da controllare, soprattutto ad alta quota.
Scope come l’
Oakshaft 79, la
Moontrimmer e la
Silver Arrow, che hanno avuto un notevole impatto sul mercato, erano ancora create artigianalmente da maghi e streghe e spesso non riuscivano a stare al passo con la domanda del mercato.
Nel 1926, i fratelli
Bob,
Bill e
Barnaby Ollerton hanno costituito la Cleansweep Broom Company ed è nata la prima scopa da corsa vera e propria, la Cleansweep One (Scopalinda Uno), che ebbe un successo immediato.
Tre anni più tardi, nel 1929, Randolph Keitch e Basil Horton formato la
Comet Trading Company e brevettarono un innovativo
Incantesimo Autofrenante Horton-Keitch che venne montato sulla
Comet 140.
Per diversi anni, la
Cleansweep e la
Comet dominarono il mercato della scopa volante, fino alla creazione del
Nimbus 1000 nel
1967. La nuova scopa, infatti, combinava affidabilità e maneggevolezza e diventò immediatamente il manico favorito dalle squadre di
Quidditch di tutta Europa.
Nel
1990 il lancio della
Twigger 90, che nell’idea del produttore doveva essere una scopa innovativa in grado di competer con le Nimbus, si rivelò un fiasco clamoroso. Dotata di tutti gli optional, tra cui il
Fischio d’Avvertimento e le
Setole Autorizzanti, era poco stabile e, se lanciata alla massima velocità, tendeva ad imbarcarsi diventando ingovernabile. Per queste sue caratteristiche è diventata tristemente celebre come la scopa ideale per tutti coloro che hanno più galeoni che buon senso.
Tre anni più tardi è stata creata la regina delle scope, la
Firebolt. che ha soppiantato la
Nimbus sia nel gioco del
Quidditch professionistico sia nelle gare di velocità. Questa meraviglia, passa da 0 a 250 km/h in 10 secondi, ha un sistema autofrenante incorporato che permette a chi la inforca una grande libertà di manovra e una coda che, perfettamente levigata, permette una grande stabilità. Solo con la
Firebolt, infatti, è possibile compiere azioni spettacolari come la
finta Wronski, senza il minimo sforzo e mantenendo il perfetto controllo della scopa. Tutt’oggi, resta il miglior prodotto in commercio ed il sogno di ogni giovane mago.
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Il volo su scopa oggi link
Allo stato attuale, ogni famiglia di maghi in
Gran Bretagna possiede almeno un manico e i ragazzi imparano fin dal primo anno alla
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts il volo su scopa, che è una delle materie base insegnate.
Grandi gruppi di maghi e streghe possono viaggiare su scope volanti, senza essere visti dai Babbani, grazie all’
Incantesimo di Disillusione, guardandoli da terra, un osservatore scorgerebbe solo un luccichio indistinto che potrebbe scambiare per uno scherzo della luce oppure per un difetto di vista.
Da anni, le squadre di
Quidditch non giocano in aree abitate dai babbani, ma viaggiano per raggiungere campi allestiti dal
Dipartimento per i Giochi e gli Sport Magici, dove vengono garantite adeguate misure anti-Babbani, quindi, come suggerì
Zacharias Mumps seicento anni fa, oggi i campi da
Quidditch sono più sicuri nelle brughiere deserte.
Concludendo, si può affermare che il volo su scopa, anche a causa dell’intromissione nei cieli dei Babbani con i loro aerei, elicotteri, satelliti e simili, non è mai stato severamente regolamentato come ai giorni nostri.
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Ditte produttrici link
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Cleansweep Broom Company
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Comet Trading Company
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Ellerby and Spudmore
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Flyte and Barker
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Nimbus Racing Broom Company
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Universal Brooms Ltd
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Bluebottle
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Cleansweep One
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Cleansweep Two
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Cleansweep Three
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Cleansweep Five
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Cleansweep Six
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Cleansweep Seven
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Cleansweep Eleven
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Comet 140
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Comet 180
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Comet 260
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Comet 290
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Firebolt
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Moontrimmer
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Nimbus 1000
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Nimbus 1001
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Nimbus 1500
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Nimbus 1700
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Nimbus 2000
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Nimbus 2001
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Oakshaft 79
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Shooting Star
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Silver Arrow
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Swiftstick
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Tinderblast
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Twigger 90
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Giochi su scopa link
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Aingingein
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Stichstock
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Creaothceann
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Gara Annuale di Scope
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Quidditch
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Quodpot
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Shuntbumps
*
Swivenhodge
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Lost in Translation link
Che i traduttori dei libri della saga abbiamo commesso dei grossolani errori, purtroppo, è tristemente noto, tuttavia, con le scope hanno davvero superato se stessi. Il caso più emblematico riguarda la serie Cleansweep che, per motivi del tutto insondabili, a volte è stata tradotta come Scopalinda ed altre come Tornado, in particolare i primi tre modelli, One, Two e Three, che compaiono solo in
Quidditch attraverso i secoli, sono sempre tradotti come Scopalinda Uno, Due, e Tre. Anche il modello
Cleansweep Five, menzionato in
Harry Potter e la Camera dei Segreti, è tradotto “correttamente” con
Scopalinda Cinque, invece dalla
Cleansweep Six, le cose si iniziano a complicare, in quanto esso è menzionato solo in
Harry Potter e l'Ordine della Fenice ma è tradotto con
Tornado 6, una cosa analoga avviene per la
Cleansweep Eleven citata nel primo e nel sesto libro della saga dove è sempre tradotta con
Tornado 11. Il caso più sconvolgente è rappresentato dalla
Cleansweep Seven che in
Harry Potter e la Pietra Filosofale è detta
Tornado 7 mentre in
Harry Potter e il Prigioniero di Azbakan diventa
Scopalinda Sette.
Per questa ragione abbiamo scelto di usare come titolo della pagina il nome originale e mettere le eventuali traduzioni come sinonimi, sia per le scope sia per le ditte produttrici.
Scopa volante è presente 3 volte nelle nostre citazioni dai Libri di Harry Potter.
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