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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   Harry schivò il bastone e andò a prendere la posta. Sullo zerbino c'erano tre cose: una cartolina della sorella di zio Vernon, Marge, che era in vacanza nell'isola di Wight, una busta marrone che sembrava una Fattura e... una lettera per Harry.
Lettere da nessuno (Cap. 3 Harry Potter 1)

   Harry tornò in cucina continuando a fissare la lettera. Consegnò a zio Vernon la Fattura e la cartolina, si sedette lentamente e cominciò ad aprire la busta gialla.
Lettere da nessuno (Cap. 3 Harry Potter 1)

   Zio Vernon strappò la busta della Fattura, sbuffò disgustato e voltò la cartolina.
Lettere da nessuno (Cap. 3 Harry Potter 1)

   ‘Se lui vuole andarsene, neanche un grosso Babbano come te riuscirà a fermarlo’ ringhiò Hagrid. ‘Impedire al figlio di Lily e James Potter di andare a Hogwarts! Roba da pazzi! Il suo nome è scritto da quando è nato. Frequenterà la migliore scuola di stregoneria e Sortilegio del mondo. Sette anni laggiù e non si riconoscerà più neanche lui. Starà insieme a giovani della sua specie, tanto per cambiare, sotto il più grande direttore che Hogwarts ha mai avuto, Albus Silen...’
Il custode delle chiavi (Cap. 4 Harry Potter 1)

   ‘Stavo cercando di scoprire come fare un Sortilegio a Dudley’.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)


   ‘Ah, sì’ disse l'uomo. ‘Sì, sì, sì, ero sicuro che l'avrei?conosciuto presto. Harry Potter’. Non era una domanda. ‘Ha gli occhi di sua madre. Sembra ieri che è venuta qui a comperare la sua prima bacchetta magica. Lunga dieci pollici e un quarto, sibilante, di?salice. Una bella bacchetta per un lavoro d'incanto’.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Il topo stava ancora ronfando sulle ginocchia di Ron.
‘Potrebbe essere morto e non ci si farebbe neanche caso’ disse Ron disgustato. ‘Ieri ho cercato di farlo diventare giallo per renderlo un po' più interessante, ma l'Incantesimo non ha funzionato. Guarda, ti faccio vedere...’
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   ‘Sei sicuro che sia un Incantesimo, vero?’ chiese la ragazza. ‘Comunque, non funziona molto bene, o sbaglio? Io ho provato a fare alcuni incantesimi semplici semplici e mi sono riusciti tutti. Nella mia famiglia, nessuno ha poteri magici; è stata una vera sorpresa quando ho ricevuto la lettera, ma mi ha fatto un tale piacere, naturalmente, voglio dire, è la migliore scuola di magia che esista, ho sentito dire... Ho imparato a memoria tutti i libri di testo, naturalmente, spero proprio che basti... E... a proposito, io mi chiamo Hermione Granger, e voi?’
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   E se ne andò portando con sé il padrone del rospo smarrito. ‘Qualunque sia il mio dormitorio, spero che non sia anche il suo’ disse Ron. Scaraventò la bacchetta nel baule. ‘Stupido Incantesimo... Me l'ha dato George, scommetto che lui lo sapeva che era una fregatura’.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   Harry sorrise debolmente. Sì, indossare il cappello era molto meglio che dover fare un Incantesimo, ma gli sarebbe piaciuto che la cosa avvenisse in separata sede, non sotto gli occhi di tutti.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Hermione, terrorizzata, si era accasciata al suolo; Ron tirò fuori la bacchetta magica e, senza sapere neanche che cosa avrebbe fatto, udì la propria voce gridare il primo Incantesimo che gli veniva in mente: ‘Wingardium Leviosa!’
Halloween (Cap. 10 Harry Potter 1)

   Ron e Hermione si unirono a Neville, Seamus e Dean, il tifoso del calcio, che erano sulla gradinata più alta. Per fare una sorpresa a Harry, avevano dipinto un grosso striscione, ricavato da uno dei lenzuoli che il topo Crosta aveva rosicchiato. Sopra ci avevano scritto Potter sei tutti noi, e sotto Dean, che era molto bravo a disegnare, aveva schizzato un grosso leone, simbolo di Grifondoro. Poi Hermione aveva fatto un piccolo, ingegnoso Incantesimo per cui i colori apparivano cangianti.
Il Quidditch (Cap. 11 Harry Potter 1)

   Da quando Harry e Ron l'avevano salvata dal mostro, Hermione era diventata un po' meno rigida per quanto riguardava l'osservanza delle regole, il che la rendeva molto più simpatica. La vigilia della prima partita di Harry, si trovavano tutti e tre fuori nel cortile gelido, durante la ricreazione, e lei aveva fatto apparire per incanto un fuoco di un azzurro splendente, che si poteva trasportare tenendolo in un barattolo della marmellata. Ci si stavano scaldando tutti e tre la schiena, quando Piton attraversò il cortile. Harry notò immediatamente che zoppicava. I tre ragazzi si strinsero intorno al fuoco per impedirne la vista; erano sicuri che fosse proibito. Purtroppo, l'espressione colpevole che portavano dipinta in faccia attirò l'attenzione di Piton. Il professore venne avanti. Non aveva notato il fuoco, ma sembrava che stesse cercando un pretesto per rimproverarli.
Il Quidditch (Cap. 11 Harry Potter 1)

   Natale si stava avvicinando. Un mattino di metà dicembre, il castello Hogwarts si svegliò sotto una coltre di neve alta più di un metro. Il lago era diventato una spessa lastra di ghiaccio e i gemelli Weasley erano stati puniti per aver fatto un Incantesimo alle palle di neve, che si erano messe a inseguire Raptor dovunque andasse rimbalzando sul dietro del suo turbante. I pochi gufi che riuscivano a fendere il cielo temporalesco per consegnare la posta dovevano poi essere curati da Hagrid prima di poter riprendere il volo.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Nel frattempo, Ron e Hermione si erano trovati un posto a sedere sugli spalti vicino a Neville, che non riusciva a capire perché avessero quelle facce da funerale, né perché entrambi si fossero portati alla partita la bacchetta magica. Harry non immaginava nemmeno che Ron e Hermione, in gran segreto, si erano esercitati a fare l'Incantesimo delle Pastoie. L'idea gli era venuta dal fatto che Malfoy se n'era servito contro Neville, ed erano prontissimi a usarlo anche con Piton, se questi avesse dato l'impressione di voler fare del male a Harry.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)


   In quel preciso istante, Neville piombò nella sala di ritrovo. Non si capiva come avesse fatto a passare dal buco dietro il ritratto, perché aveva le gambe bloccate insieme da quello che riconobbero immediatamente come l'Incantesimo della Pastoia: probabilmente aveva fatto tutta la strada fino alla torre di Grifondoro a balzelloni, come un coniglio.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)

   Tutti si rotolarono dalle risate salvo Hermione, che saltò su e gli fece subito un controIncantesimo. Le gambe di Neville si sciolsero dagli invisibili laccioli e lui si mise in piedi tutto tremante.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)

   Harry sapeva che Ron e Hermione la pensavano come lui. Se Piton era al corrente della necessità di proteggere la Pietra, non doveva aver avuto difficoltà a scoprire quali sistemi di sorveglianza avessero escogitato gli altri insegnanti. Probabilmente, sapeva tutto... a eccezione, a quanto pareva, dell'Incantesimo di Raptor e del modo per evitare le ire di Fuffi.
Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1)

   Harry tornò in biblioteca, dove Hermione stava interrogando Ron in astronomia, e raccontò quello che aveva sentito.
‘Dunque, Piton ce l'ha fatta!’ esclamò Ron. ‘Se Raptor gli ha insegnato a spezzare il suo Incantesimo anti-Magia nera...’
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)

   ‘l'Incantesimo della Pastoia Total-Body’ rispose Hermione in tono sconsolato. ‘Oh, Neville, mi dispiace tanto’.
‘Abbiamo dovuto farlo, Neville, non c'è tempo di spiegare’ disse Harry.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   Faceva un caldo micidiale, specie nella grande aula dove si svolgevano gli scritti. Per l'esame avevano ricevuto penne d'oca speciali, nuove di zecca, che erano state stregate con un Incantesimo particolare per impedire loro di copiare.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   ‘Be', Sprite il suo tiro ce l'ha già giocato, con il Tranello del Diavolo... A stregare le chiavi sarà stato senz'altro Vitious... La McGranitt ha fatto una Trasfigurazione ai pezzi degli scacchi facendoli diventare vivi... Ci manca l'Incantesimo di Raptor e poi quello di Piton...’
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

    Batté le mani, e le corde che legavano Harry caddero come per incanto. Lentamente, Harry si rimise in piedi.
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Raptor alzò la mano per eseguire un Sortilegio mortale, ma Harry, istintivamente, gli afferrò la faccia…
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Chi si fosse trovato fuori della sala avrebbe potuto credere che ci fosse stata un’esplosione, tanto fu il baccano che scoppiò alla tavola del Grifondoro. Harry, Ron e Hermione si erano alzati in piedi gridando e battendo le mani, mentre Neville, bianco come un cencio per lo shock, scompariva sotto un capannello di compagni che cercavano di abbracciarlo. Prima di allora, non aveva mai vinto neanche un punto per Grifondoro! Harry, che stava ancora applaudendo, diede qualche calcio sugli stinchi a Ron indicandogli Malfoy, il quale non avrebbe potuto apparire più stupefatto e inorridito se qualcuno gli avesse fatto l’Incantesimo della Pastoia Total-Body.
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)


    «Sto cercando l’Incantesimo migliore per appiccarle il fuoco» disse Harry.
Il peggior compleanno (Cap. 1 Harry Potter 2)

    Abbiamo avuto notizia che nel luogo dove lei risiede, questa sera, alle nove e dodici minuti, è stato praticato un Incantesimo di Librazione.
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    A che scopo uscire dalla stanza con un Incantesimo se poi a Hogwarts lo avrebbero espulso per averlo fatto? Ma la vita a Privet Drive non era mai stata così insopportabile. Ora che i Dursley sapevano che non sarebbero stati trasformati in scarafaggi, lui aveva perso la sua unica arma. Dobby poteva anche averlo salvato da eventi orribili a Hogwarts, ma per come stavano andando le cose probabilmente lui sarebbe morto comunque: di fame.
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    «Oh, questa non conta» disse Ron. «L’abbiamo solo presa in prestito; è di papà, non abbiamo fatto noi l’Incantesimo. Ma fare magie di fronte ai Babbani con cui vivi…»
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    «Te l’ho detto, non sono stato io… ma è troppo lungo da spiegare. Però puoi dire tu a Hogwarts che i Dursley mi hanno chiuso a chiave e non mi fanno tornare a scuola, e che naturalmente io non posso fare niente di magico per liberarmi, se no il Ministero penserà che è il secondo Incantesimo che ho fatto in tre giorni…»
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    Fred scoppiò a ridere. «Sì, papà va matto per tutto quel che riguarda i Babbani; abbiamo il capanno pieno zeppo di aggeggi che provengono dal loro mondo. Lui li smonta, ci introduce qualche Incantesimo dentro e poi li rimonta. Se facesse un’ispezione in casa nostra dovrebbe mettersi subito agli arresti. È una cosa che manda mamma fuori dai gangheri».
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    «Proprio così, macchine, Arthur» replicò la signora Weasley con gli occhi dardeggianti. «Immagina un mago che compra una vecchia automobile arrugginita e dice alla moglie che vuole solo smontarla per vedere come funziona, mentre in realtà intende fare un Incantesimo per farla volare».
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    Harry non disse niente. Si sentiva un po’ a disagio. Chiusa nei sotterranei della Gringott, a Londra, c’era una piccola fortuna che i suoi genitori gli avevano lasciato. Naturalmente solo nel mondo dei maghi lui possedeva dei soldi; non era possibile usare galeoni, zellini e falci nei negozi dei Babbani. Non aveva mai parlato ai Dursley del suo conto in banca alla Gringott; era sicuro che il loro orrore per qualsiasi cosa avesse a che fare con la magia sarebbe scomparso d’incanto di fronte a un bel gruzzolo d’oro.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «Non una parola con Molly» bisbigliò quest’ultimo a Harry quando apri il bagagliaio e gli mostrò l’Incantesimo che aveva fatto per allargarlo, così da farci entrare comodamente i bauli.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    «La mandragola è un efficace ricostituente» disse Hermione che, come al solito, sembrava avere inghiottito tutto il libro di testo. «Si usa per riportare nella condizione originale le persone che sono state trasfigurate o sottoposte a un Incantesimo».
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)


    «Fuori tutti, svelti» disse Allock rivolto agli studenti, e si incamminò verso il castello con Harry ancora attaccato al fianco, che avrebbe dato qualsiasi cosa per saper fare un Incantesimo e sparire.
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    «Vuole semplicemente farci fare esperienza» disse Hermione mentre immobilizzava in un colpo due folletti con un astuto Incantesimo di Congelamento e li rimetteva nella gabbia.
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    «Mentre non l’hanno ancora fatto l’Incantesimo che ’sta streghetta non sa fare» disse Hagrid tutto orgoglioso, e a queste parole le guance di Hermione divennero di un bel rosso papavero.
Mezzosangue e mezze voci (Cap. 7 Harry Potter 2)

    «Un Incantesimo di Ingozzamento, suppongo» disse Hermione tra il critico e il divertito. «Be’, hai fatto un buon lavoro».
Mezzosangue e mezze voci (Cap. 7 Harry Potter 2)

    «Non ricordavo nessun Incantesimo e in famiglia le mie pozioni erano una barzelletta. Ora, dopo il corso SpeedyMagic, sono diventata il centro dell’attenzione a tutti i ricevimenti e gli amici non fanno che chiedermi la ricetta del mio Decotto di Scintillazione!»
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «È stata certamente una maledizione a ucciderla… probabilmente la Tortura Transilvanica. L’ho vista fare molte volte. Peccato che non fossi presente: conosco il contro-Incantesimo che l’avrebbe salvata…»
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

   Dal giorno del disastroso episodio con i Folletti della Cornovaglia Allock non aveva più portato in classe creature vive. Ora leggeva agli alunni brani dai suoi libri e a volte inscenava alcuni degli episodi più drammatici. In genere chiamava Harry a farsi aiutare in queste ricostruzioni; fino a quel momento Harry era stato costretto a recitare la parte di un contadino sempliciotto della Transilvania che Allock aveva curato per un Incantesimo Tartagliante, uno yeti incimurrito e un vampiro che da quando Allock gli aveva prestato le sue cure non era riuscito a mangiare nient’altro che lattuga.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Un bell’ululato, Harry… proprio così… e poi, che ci crediate o no, gli sono piombato addosso… così… l’ho scaraventato a terra… così… con una mano sono riuscito a tenerlo fermo e con l’altra gli ho ficcato la bacchetta magica in gola. Poi ho raccolto le ultime forze e ho eseguito il difficilissimo Incantesimo Omosembiante. Lui ha emesso un lamento pietoso… forza, Harry… più forte… bene così… il pelo è scomparso, le zanne si sono ritratte e lui è tornato uomo. Semplice, e tuttavia efficace… E un altro villaggio mi ricorderà sempre come l’eroe che li ha liberati dal terrore degli attacchi del lupo mannaro, che si ripetevano tutti i mesi».
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Stavamo sei metri sopra di lei, cercando di evitare che l’altro massacrasse Harry» disse George tutto arrabbiato. «Qualcuno lo ha truccato. Non ha lasciato in pace Harry neanche un attimo, per tutta la partita non ha inseguito nessun altro. I Serpeverde devono avergli fatto qualche Incantesimo».
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Ecco fatto!» disse mentre tornava sul palco barcollando. «Questo era un Incantesimo di Disarmo… come potete vedere, ho perso la bacchetta magica… ah, grazie signorina Brown. Sì, ottima idea davvero, mostrargli questo, professor Piton, ma non se la prenda se le dico che le sue intenzioni erano molto evidenti. Avrei potuto fermarla in qualsiasi momento. Ma ho pensato che fosse più istruttivo che i ragazzi vedessero…»
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Bacchette in posizione!» gridò Allock. «Al mio ‘tre’, lanciate l’Incantesimo di disarmo al vostro avversario… soltanto per disarmarlo, naturalmente… non vogliamo incidenti. Uno… due… tre…»
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Harry sollevò la bacchetta sopra la spalla, ma Malfoy aveva cominciato al ‘due’: il suo Incantesimo colpì Harry con inaudita violenza, come una formidabile padellata in testa. Il ragazzo barcollò, ma poiché non sembrava fosse accaduto niente, senza perdere altro tempo, puntò la sua bacchetta magica contro Malfoy, gridando: «Rictusempra!»
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Ho detto di disarmare soltanto!» gridò Allock allarmato sovrastando gli sfidanti, mentre Malfoy cadeva in ginocchio; Harry lo aveva colpito con un Incantesimo di Solletico e Malfoy, preso da un convulso di risa, poteva muoversi a stento. Harry si ritirò, con la vaga sensazione che sarebbe stato poco sportivo fare un Sortilegio a Malfoy mentre era a terra, ma fu un errore. Riprendendo fiato, quello puntò la sua bacchetta sulle ginocchia di Harry e gridò: «Tarantallegra!» Un attimo dopo, le gambe di Harry avevano preso ad agitarsi senza controllo, in una specie di forsennata tarantella.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «È il secondo che mi schiatta, in tre mesi» spiegò. «O sono le volpi o è uno Spauracchio Succhia-Sangue e mi serve il permesso del preside per fare un Incantesimo intorno al pollaio».
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    La Sala Grande era uno splendore. Non solo era addobbata con una dozzina di alberi di Natale coperti di ghiaccio e con grossi festoni di agrifoglio e di vischio che andavano da una parte all’altra del soffitto, ma dall’alto fioccava anche neve magica, calda e asciutta. Silente diresse il canto corale di alcune delle sue carole preferite, mentre Hagrid, man mano che tracannava grog, batteva il tempo sempre più freneticamente. Percy non s’era accorto che Fred aveva fatto un Incantesimo al suo cartellino di Prefetto, su cui ora si leggeva ‘Perfetto’, e continuava a chiedere che avessero tanto da ridere. Dalla tavola dei Serpeverde, Draco Malfoy, con voce stentorea, faceva commenti maligni sul maglione nuovo di Harry, ma lui lo ignorava. Con un po’ di fortuna, di lì a poche ore lo avrebbe sistemato a dovere.
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

    L’Incantesimo accese il corridoio di un’improvvisa luce fiammeggiante. La porta alle spalle del ragazzo corpulento si spalancò con tale forza che lo mandò a sbattere contro la parete opposta. La cosa che uscì fece emettere a Harry un grido lungo e penetrante, che lui solo sembrò udire.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Harry, Harry» disse Allock scuotendo la testa con impazienza. «Non è così semplice. Non ho mica lavorato poco, sai? Ho dovuto andare a scovare queste persone. Chiedergli come erano riuscite a compiere le loro imprese. Poi ho dovuto fargli un Incantesimo di Memoria perché non ricordassero più quel che avevano fatto. Se c’è una cosa di cui vado fiero è proprio il mio Incantesimo di Memoria. No, davvero, il lavoro da fare è stato tanto, Harry. Non basta firmare autografi sui libri e distribuire foto pubblicitarie, sai? Se vuoi la fama devi essere pronto a faticare, con costanza».
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «Spiacente, miei cari, ma anche a voi dovrò fare un Incantesimo di Memoria. Non posso certo permettere che ve ne andiate in giro a spiattellare tutti i miei segreti. Altrimenti non venderò più neanche una copia…»
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «Non avrebbe dovuto permettere che il professor Piton ci insegnasse questo Incantesimo» disse Harry furibondo, scansando con un calcio il baule di Allock. Quest’ultimo levò lo sguardo su di lui, sempre più pallido e ansioso. Harry lo teneva sempre sotto tiro.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «E così tua madre è morta per salvarti? Sì, devo ammettere che si tratta di un potente contro-Incantesimo. Ora lo capisco… in fin dei conti, in te non c’è niente di speciale. Me lo chiedevo, capisci? Perché fra noi, Harry Potter, esistono strane somiglianze. Perfino tu devi averle notate. Tutti e due siamo mezzosangue, orfani, e allevati da Babbani. Probabilmente gli unici Rettilofoni che mai abbiano frequentato Hogwarts dai tempi del grande Serpeverde. Anche fisicamente ci assomigliamo un po’… Ma in fondo a salvarti da me è stato solo un caso, un caso fortunato. Era quello che m’interessava sapere».
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Ha perso la memoria» spiegò Ron. «L’Incantesimo di Memoria ha avuto un effetto boomerang. Ha colpito lui, anziché noi. Non ha la più pallida idea di chi sia, di dove si trovi, o di chi siamo noi. Gliel’ho detto io di aspettare qui. E un pericolo per se stesso».
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Ha cercato di fare un Incantesimo di Memoria e la bacchetta glielo ha ritorto contro» spiegò Ron a Silente, abbassando la voce.
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

   Nel Medioevo, i non-maghi (comunemente noti come Babbani) nutrivano un particolare timore per la magia, ma non erano molto abili nel riconoscerla. Nelle rare occasioni in cui catturavano una vera strega o un vero mago, i roghi non avevano comunque alcun effetto. La strega o il mago eseguivano un semplice Incantesimo Freddafiamma e poi fingevano di urlare di dolore mentre in realtà provavano una piacevole sensazione di solletico. Guendalina la Guercia era così contenta di farsi bruciare che si lasciò catturare non meno di quarantasette volte sotto vari travestimenti.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   Harry stava tentando di ricordarsi la pagina 12 del Manuale: Un Incantesimo per curare le Retromarce Riluttanti.
Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3)

   Guardò la bacchetta, che teneva ancora stretta in pugno. Se era già praticamente espulso (al pensiero il cuore gli batteva così forte da fargli male), un altro po' di magia non poteva guastare. Aveva il Mantello dell'Invisibilità ereditato da suo padre: e se avesse gettato un Incantesimo sul baule per renderlo leggero come una piuma, lo avesse legato al manico di scopa, si fosse avvolto nel mantello e fosse volato fino a Londra? Così avrebbe potuto prelevare il resto del denaro dalla camera blindata e... cominciare la sua vita di reietto. Era una prospettiva orribile, ma Harry non poteva restare li seduto per sempre, a meno di non voler spiegare a un poliziotto Babbano che cosa ci faceva nel cuore della notte con un manico di scopa e un mucchio di libri d'incantesimi.
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   BLACK ANCORA LATITANTE
Sirius Black, probabilmente il più efferato criminale mai rinchiuso nella fortezza di Azkaban, è ancora in libertà, come ha confermato oggi il Ministero della Magia.
«Stiamo facendo tutto il possibile per riacciuffare Black» ha dichiarato stamane il Ministro della Magia, Cornelius Caramell, «e chiediamo alla comunità magica di mantenere la calma».
Caramell è stato criticato da alcuni membri della Federazione Internazionale dei Maghi per aver informato il Primo Ministro Babbano della fuga di Black.
«Ho dovuto farlo» ha ribattuto Caramell, seccato. «Black è pazzo. È un pericolo per chiunque lo incontri, mago o Babbano. Il Primo Ministro mi ha personalmente garantito che non svelerà a nessuno la vera identità di Black. E poi, diciamocelo, chi gli crederebbe se lo facesse?»
Mentre tra i Babbani è stata diffusa la notizia che Black è armato di pistola (una specie di bacchetta magica di metallo che i Babbani usano per uccidersi a vicenda), la comunità magica vive nel terrore di una strage come quella di dodici anni fa, quando Black uccise tredici persone con un solo Incantesimo».

Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «Ha ucciso tredici persone?» chiese Harry restituendo la pagina a Stan. «Con un solo Incantesimo
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «L'anno scorso ho ricevuto un'ammonizione ufficiale solo perché un elfo domestico ha spiaccicato una torta in casa di mio zio!» disse a Caramell. accigliato. «Il Ministero della Magia ha detto che sarei stato espulso da Hogwarts se avessi praticato un altro Incantesimo laggiù!»
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   FIREBOLT
Questa scopa da corsa all'avanguardia è fornita di un raffinato, aerodinamico manico di frassino, trattato con vernice adamantina e numerato a mano. I ramoscelli di betulla che formano la coda, selezionati uno per uno, sono stati sfrondati e lavorati fino a raggiungere un perfetto design per offrire alla Firebolt un ineguagliabile equilibrio e una precisione millimetrica. La Firebolt ha un'accelerazione da 0 a 250 km orari in dieci secondi. In dotazione un Incantesimo Frenante indistruttibile.
Prezzo su richiesta.

Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Harry rimase disteso ad ascoltare le grida soffocate nella camera accanto e a chiedersi perché si sentisse così poco spaventato. Sirius Black aveva ucciso tredici persone con un solo Incantesimo; i Weasley erano convinti che Harry sarebbe stato preso dal panico se avesse saputo la verità. Ma Harry era d'accordo con la signora Weasley, il posto più sicuro del mondo era quello dove si trovava Albus Silente; non dicevano tutti che Silente era l'unica persona di cui Voldemort avesse mai avuto paura? Di sicuro Black, il braccio destro di Voldemort, lo temeva allo stesso modo.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Be', spero che sia all'altezza» disse Ron in tono dubbioso. «Ha l'aria di uno che basta una bella Fattura a sistemarlo, no? Comunque...» e si voltò verso Harry, «che cosa dovevi dirci?»
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   «Ecco un piccolo, utile Incantesimo» disse rivolto alla classe. «Vi prego di osservare attentamente».
Il Molliccio nell'armadio (Cap. 7 Harry Potter 3)

   «L'Incantesimo per respingere un Molliccio» continuò Lupin, «è semplice, ma richiede una grande forza mentale. Sapete, ciò che sconfigge un Molliccio sono le risate. Quello che dovete fare è costringerlo ad assumere una forma che trovate divertente. Ora proveremo l'Incantesimo senza le bacchette magiche. Dopo di me, prego... Riddikulus!»
Il Molliccio nell'armadio (Cap. 7 Harry Potter 3)

   L'Incantesimo di Hermione fece il miracolo. Harry era ancora intirizzito, era ancora più zuppo di quanto non fosse mai stato in vita sua, ma almeno ci vedeva. Pieno di una nuova determinazione, spinse la scopa nell'aria turbolenta, cercando il Boccino in tutte le direzioni, evitando un Bolide, tuffandosi sotto Diggory che filava nella direzione opposta...
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Poi ha fatto apparire una barella e ti ci ha fatto salire con un Incantesimo» disse Ron. «Ed è tornato a scuola con te che ci galleggiavi sopra. Tutti credevano che fossi...»
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Molto peggio, mia cara...» Caramell abbassò la voce e continuò in una sorta di basso brontolio. «I Potter sapevano che VoiSapeteChi dava loro la caccia. Silente, che naturalmente lavorava senza sosta per fermare VoiSapeteChi, aveva parecchie utili spie. Una di loro lo avvertì, e lui lo disse subito a James e Lily. Consigliò loro di nascondersi. Be', naturalmente non era facile nascondersi da VoiSapeteChi. Silente disse loro che la cosa migliore era usare l'Incanto Fidelius».
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   «È un Incantesimo incredibilmente complesso» disse stridulo, «che consiste nel nascondere con la magia un segreto dentro una sola persona vivente. L'informazione è nascosta dentro la persona prescelta, o Custode Segreto, e quindi è impossibile da trovare... a meno che, naturalmente, il Custode Segreto non decida di renderla nota. Finché il Custode Segreto si fosse rifiutato di parlare, VoiSapeteChi avrebbe potuto perquisire per anni il paesino dove erano nascosti James e Lily senza trovarli, nemmeno se fosse andato a sbattere il naso contro la finestra del loro salotto!»
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   «Sì» disse Caramell tetro. «E poi, appena una settimana dopo che l'Incanto Fidelius era stato eseguito...»
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   Si avviarono lentamente giù per il prato, scavando uno stretto passaggio nella neve scintillante e polverosa, le calze e gli orli dei mantelli inzuppati. La foresta proibita sembrava avvolta da un Incantesimo, con tutti gli alberi drappeggiati d'argento, e la capanna di Hagrid pareva un dolce con la glassa.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Allora...» Il professor Lupin estrasse la bacchetta e fece cenno a Harry di imitarlo. «L'Incantesimo che cercherò di insegnarti è magia molto avanzata, Harry... molto al di sopra del Fattucchiere Ordinario. Si chiama Incanto Patronus».
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   Harry ebbe un'improvvisa visione di se stesso rannicchiato dietro una figura formato Hagrid armata di una grossa mazza. Il professor Lupin riprese: «Il Patronus è una forza positiva, una proiezione delle cose di cui si alimenta il Dissennatore: la speranza, la felicità, il desiderio di sopravvivere. Ma non può provare la disperazione come i veri esseri umani, quindi i Dissennatori non sono in grado di fargli del male. Devo però avvertirti, Harry, che l'Incantesimo potrebbe essere troppo avanzato per te. Molti maghi qualificati incontrano serie difficoltà».
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Con un Incantesimo che funziona soltanto se ti concentri con tutte le tue forze su un solo ricordo molto felice».
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «L'Incantesimo è questo». Lupin si schiarì la voce: «Expecto Patronum!»
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Io... sì, in realtà» disse Lupin. «Eravamo amici a Hogwarts. Ascolta, Harry... forse per questa sera dovremmo lasciar perdere. Questo Incantesimo è troppo avanzato... Non dovevo nemmeno proporti di provarci...»
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «No, Potter, non puoi ancora riaverla» gli disse la professoressa McGranitt la dodicesima volta, prima ancora che aprisse bocca. «Abbiamo controllato quasi tutte le maledizioni principali, ma il professor Vitious ritiene che la scopa potrebbe essere infestata da un Incantesimo di Lancio. Te lo
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Sicuro, professoressa... stavo dando solo qualche informazione in più... la Firebolt, tra parentesi, monta un Incantesimo Autofrenante e...»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Un Incantesimo Rallegrante avrebbe fatto bene anche a lei» disse Ron mentre tutti andavano a pranzo con un gran sorriso stampato in faccia. L'Incantesimo Rallegrante aveva lasciato in loro una sensazione di grande appagamento.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Hermione non si fece vedere nemmeno a pranzo. Quando ebbero finito la torta di mele, gli ultimi strascichi dell'Incantesimo Rallegrante si dileguarono, e Harry e Ron cominciarono a essere un po' preoccupati.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Poi, dopo un rapido pasto, tutti di nuovo di sopra per l'esame di Incantesimi. Hermione aveva ragione; in effetti il professor Vitious chiese loro gli Incantesimi Rallegranti. Per la tensione Harry esagerò un po'; tanto che Ron, che faceva coppia con lui, ebbe un accesso di risatine isteriche e dovette restare rinchiuso in un posto tranquillo per un'ora prima di essere in grado di eseguire a sua volta l'Incantesimo. Dopo cena, gli studenti tornarono in fretta nelle sale comuni, non per rilassarsi, ma per ripassare Cura delle Creature Magiche, Pozioni e Astronomia.
La profezia della professoressa Cooman (Cap. 16 Harry Potter 3)

   Ripartirono alla volta del castello, avanzando piano per rimanere nascosti sotto il Mantello. La luce ora diminuiva in fretta. Quando furono sui campi aperti, l'oscurità calò come un Incantesimo attorno a loro.
Gatto, topo e cane (Cap. 17 Harry Potter 3)

   «Black li aveva stregati, l'ho capito subito. Un Incantesimo Confundus, a giudicare dal loro comportamento. Sembravano convinti che potesse essere innocente. Non erano responsabili delle loro azioni. D'altra parte, il loro intervento avrebbe potuto consentire a Black di fuggire... Credo che fossero convinti di poterlo catturare da soli. L'hanno passata liscia in un sacco di occasioni prima d'ora... e temo che si siano fatti un'alta opinione di se stessi... e naturalmente il Preside ha sempre concesso a Potter un'eccessiva li
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

    «Mio signore, devo parlare!» disse Codaliscia, la voce venata di panico. «Per tutto il viaggio ci ho pensato e ripensato… Mio signore, la scomparsa di Bertha Jorkins non passerà a lungo inosservata, e se andiamo avanti, se faccio un Incantesimo…»
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    «Un altro Incantesimo… il mio fedele servo a Hogwarts… Harry Potter è praticamente già mio, Codaliscia. È deciso. Non ci saranno altre discussioni. Ma ora zitto… credo di aver sentito Nagini…»
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    «No, davvero!» disse il signor Weasley in tono disperato. «È una cosa semplice… è stata la caramella… mio figlio Fred… un gran giocherellone… ma è solo un Incantesimo di Ingozzamento… almeno, credo… per favore, posso sistemare tutto…»
Ritorno alla Tana (Cap. 4 Harry Potter 4)

    Fu una scena spiacevole: era chiaro che i gemelli avevano tentato di portare via da casa più caramelle che potevano, e solo con l’Incantesimo di Appello la signora Weasley riuscì a trovarle tutte.
La Passaporta (Cap. 6 Harry Potter 4)

    «Oblivion!» disse in tono secco, puntandogli contro la bacchetta. Immediatamente gli occhi del signor Roberts diventarono vacui, le sue sopracciglia si spianarono e uno sguardo di sognante indifferenza cadde sul suo viso. Harry riconobbe gli effetti dell’Incantesimo di Memoria.
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    Il mago con i pantaloni alla zuava li accompagnò verso il cancello del campeggio. Sembrava sfinito; aveva il mento blu di barba non fatta e profonde ombre viola sotto gli occhi. Una volta fuori dalla portata del signor Roberts, bisbigliò al signor Weasley: «Mi sta dando un sacco di problemi. Ha bisogno di un Incantesimo di Memoria dieci volte al giorno per starsene tranquillo. E Ludo Bagman non mi dà certo una mano. Va in giro a parlare di Bolidi e Pluffe a voce altissima, e non ci pensa proprio alla sicurezza anti-Babbani. Cielo, sarò felice quando tutto questo sarà finito. Ci vediamo più tardi. Arthur».
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    E poi. di colpo, una voce ruppe il silenzio. Una voce diversa da tutte quelle che avevano udito nel bosco, che non gridò di terrore, ma pronunciò una specie di Incantesimo
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Da là» rispose Hermione con voce tremante, indicando il luogo dove avevano sentito la voce, «c’era qualcuno dietro gli alberi… hanno urlato delle parole… un Incantesimo…»
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Oh, erano là, eh?» disse il signor Crouch, gli occhi sporgenti piantati su Hermione, l’incredulità stampata in faccia. «Hanno scagliato un Incantesimo, vero? Sembra molto ben informata su come si evoca il Marchio, signorina…»
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Non è stata lei!» intervenne Hermione. Parlare davanti a tutti quei maghi del Ministero la rendeva nervosa, ma proseguì con decisione. «Winky ha una vocetta stridula e la voce che abbiamo sentito scagliare l’Incantesimo era molto più profonda!» Si rivolse a Harry e Ron, cercando il loro sostegno. «Non sembrava affatto Winky, vero?»
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Be’, lo vedremo presto» ringhiò Diggory, per niente colpito. «C’è un modo semplice per scoprire l’ultimo Incantesimo lanciato da una bacchetta, elfa, lo sapevi?»
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    Harry udì Hermione trattenere il respiro, terrificata, mentre un enorme teschio con la lingua di serpente sbucava dal punto in cui le due bacchette si toccavano, ma era solo una pallida ombra del teschio verde alto sopra di loro, sembrava che fosse fatto di denso fumo grigio: il fantasma di un Incantesimo.
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Amos» intervenne il signor Weasley ad alta voce, «pensaci… pochissimi maghi sanno come fare quell’Incantesimo… dove l’avrebbe imparato?»
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    Parecchi dei loro amici vennero a salutarli mentre il pomeriggio avanzava, compresi Seamus Finnigan, Dean Thomas e Neville Paciock, un ragazzo molto distratto dalla faccia tonda che era stato cresciuto da una formidabile nonna strega. Seamus portava ancora la coccarda dell’lrlanda. Un po’ della magia sembrava essersi consumata; strillava ancora «Troy! Mullet! Moran!» ma in tono molto debole e sfinito. Dopo una mezz’oretta, Hermione, stanca delle interminabili chiacchiere sul Quidditch, si seppellì di nuovo nel Manuale di Incantesimi, volume quarto, e cominciò a cercare di imparare un Incantesimo di Appello.
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    «Lo sai perché Piton è così di cattivo umore, vero?» disse Ron a Harry mentre Hermione insegnava a Neville un Incantesimo Smacchiatore per rimuovere le budella di rospo da sotto le unghie.
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4)

    Moody chiamò gli studenti uno alla volta e scagliò contro ciascuno la Maledizione Imperius. Harry rimase a guardare i suoi compagni mentre, uno dopo l’altro, venivano obbligati a fare le cose più straordinarie: Dean Thomas fece per tre volte il giro della stanza a balzi, cantando l’inno nazionale; Lavanda Brown imitò uno scoiattolo; Neville si esibì in una serie di esercizi ginnici piuttosto stupefacenti che certo non sarebbe stato in grado di eseguire in condizioni normali. Nessuno di loro parve in grado di opporsi, e ciascuno di loro si riprese solo quando Moody ebbe sciolto l’Incantesimo.
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Paciock, sei pregato di non far sapere a nessuno di Durmstrang che non sei nemmeno in grado di eseguire un semplice Incantesimo di Scambio!» abbaiò la professoressa McGranitt alla fine di una lezione particolarmente difficile, durante la quale Neville aveva trapiantato per errore le proprie orecchie su un cactus.
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Perché hanno raggirato un oggetto magico molto potente!» ribatté Moody. «Era necessario un Incantesimo Confundus di potenza eccezionale per indurre quel Calice a dimenticare che al Torneo partecipano solo tre scuole… Suppongo che abbiano inserito il nome di Potter come rappresentante di un’altra scuola, per assicurarsi che fosse l’unico della sua categoria…»
I Quattro Campioni (Cap. 17 Harry Potter 4)

    A Harry rimbombavano le orecchie. Voleva ridurre Piton in mille viscidi pezzi con un Incantesimo, per quella mostruosa ingiustizia. Lo superò, raggiunse con Ron il fondo del sotterraneo, e scaraventò la borsa dei libri sul tavolo. Anche Ron tremava di rabbia — per un istante, fu come se tutto tra loro fosse tornato normale, ma poi Ron si voltò e si sedette con Dean e Seamus, lasciando Harry solo al suo tavolo. Dalla parte opposta, Malfoy voltò le spalle a Piton e premette la spilla con un ghigno. POTTER FA SCHIFO lampeggiò ancora una volta attraverso la stanza.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Ma puoi farcela da solo» riprese Sirius. «C’è un modo, e ti serve solo un semplice Incantesimo. Basta che…»
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    Fecero tre volte il giro del lago, cercando di pensare a un Incantesimo semplice che potesse soggiogare un drago. Ma non gliene venne in mente nessuno, così si rinchiusero in biblioteca. Qui Harry sfilò dagli scaffali tutti i libri sui draghi che riusci a trovare, e tutti e due si misero a consultarli uno dopo l’altro.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Come tagliare gli artigli d incanto… Come curare la carie delle scaglie… questa roba non serve, va bene per svitati come Hagrid che vogliono tenerli in forma…»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Tornò al tavolo con una pila di libri di formule magiche, li posò e cominciò a scorrerli uno per uno, con Hermione che sussurrava ininterrottamente al suo fianco. «Be’, ci sono gli Incantesimi di Scambio… ma a cosa serve Scambiare? A meno che tu non scambi le sue zanne con gomma da masticare o roba del genere, così diventerebbe meno pericoloso… il guaio è che come dice il libro non c’è molto che possa trapassare la pelle di drago… ti suggerirei di Trasfigurarlo, ma una cosa così grossa, non hai la minima speranza, dubito che anche la professoressa McGranitt… a meno che tu non debba scagliare l’Incantesimo su di te… Forse per attribuirti dei poteri in più? Ma quelli non sono incantesimi semplici, voglio dire, non ne abbiamo fatto nemmeno uno in classe, io so solo che esistono perché faccio i test di G.U.F.O. per esercitarmi…»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Il mio secondo consiglio generale» lo interruppe Moody ad alta voce, «è usare un bell’Incantesimo facile che ti permetta di ottenere ciò di cui hai bisogno».
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Hermione, devo imparare a fare un Incantesimo di Appello come si deve entro domani pomeriggio».
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Per un attimo parve che Ron stesse per scoppiare a ridere; di sicuro incrociò lo sguardo di Harry per la prima volta da giorni, ma Harry provava ancora troppo rancore per badargli. Passò il resto della lezione cercando di attirare a sé con la bacchetta piccoli oggetti sotto il tavolo. Riuscì a far volare una mosca dritto nel palmo della mano, anche se non era del tutto certo che fosse dovuto alla sua abilità nell’Incantesimo di Appello: forse la mosca era solo stupida.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Alle due di notte, Harry era in piedi vicino al camino, circondato da cataste di oggetti — libri, penne, parecchie sedie rovesciate, un vecchio kit di Gobbiglie e il rospo di Neville, Oscar. Solo nel corso dell’ultima ora era riuscito davvero a padroneggiare l’Incantesimo di Appello.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Be’, adesso sappiamo cosa fare la prossima volta che non riesco a imparare un Incantesimo» esclamò Harry, lanciando a Hermione il Dizionario delle Rune per riprovare, «basta che mi minacci con un drago. Pronti…» Levò ancora una volta la bacchetta. «Accio Dizionario!»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Quella sera Harry si era concentrato così tanto per imparare l’Incantesimo di Appello che un po’ della sua paura cieca lo aveva abbandonato. La mattina dopo, comunque, tornò tutta intera. L’atmosfera nella scuola era di grande tensione ed eccitazione. Le lezioni sarebbero terminate a mezzogiorno, dando modo a tutti gli studenti di scendere al recinto dei draghi, anche se naturalmente non sapevano ancora che cosa avrebbero trovato laggiù.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Sei stato il migliore, davvero, non c’è paragone. Cedric ha fatto una cosa strana, ha Trasfigurato una pietra per terra… l’ha trasformata in un cane… voleva che il drago lo inseguisse. Be’, è stata una gran bella Trasfigurazione, e ha funzionato, in un certo senso, perché ha preso l’uovo, ma si è anche bruciato: il drago ha cambiato idea a metà strada e ha deciso che preferiva acchiappare lui, se l’è cavata per un pelo. E quella Fleur ha tentato una specie di Incantesimo, credo che volesse ipnotizzarlo o roba del genere; be’, ha funzionato, un po’, almeno, il drago era tutto insonnolito, ma poi ha sbuffato, ed è venuto fuori un gran getto di fuoco, e la sua gonna ha preso fuoco: l’ha spenta facendo uscire dalla bacchetta un po’ d’acqua. E Krum — non ci crederai, ma non gli è nemmeno venuto in mente di volare! Probabilmente è stato il migliore dopo di te, comunque. L’ha beccato nell’occhio con un Incantesimo. Solo che quello si è messo a calpestare tutto dal dolore e ha schiacciato metà delle uova vere; gli hanno tolto dei punti, non doveva danneggiarle».
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Alcuni dei professori rinunciarono a insegnar loro granché quando le loro menti erano cosi evidentemente altrove; il minuscolo professor Vitious li lasciò giocare durante la sua lezione del mercoledì, e lui stesso rimase a lungo a parlare con Harry del perfetto Incantesimo di Appello che aveva usato nella prima prova del Torneo Tremaghi. Altri insegnanti non furono così generosi. Nulla avrebbe mai distolto il professor Rüf, per esempio, dall’arrancare tra i suoi appunti sulle rivolte dei goblin: visto che Rüf non aveva permesso nemmeno alla propria morte di impedirgli di continuare a insegnare, sospettavano che una cosetta come il Natale non lo avrebbe dissuaso. Era incredibile come riuscisse a far sembrare le più turpi e sanguinarie rivolte dei goblin noiose come la relazione di Percy sui fondi di calderone. Anche i professori McGranitt e Moody li fecero lavorare fino all’ultimo, e Piton, naturalmente, li avrebbe lasciati giocare in classe tanto quanto avrebbe nominato Harry suo erede universale. Fissandoli con aria cattiva, li informò che li avrebbe messi alla prova sugli antidoti ai veleni nel corso dell’ultima lezione del trimestre.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    «È in parte Veela» disse Harry. «Avevi ragione… sua nonna era una Veela. Non è stata colpa tua, scommetto che sei passato di lì proprio mentre faceva un Incantesimo da Veela per Diggory e ci sei rimasto in mezzo… ma comunque perdeva il suo tempo. Lui va al ballo con Cho Chang».
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    «No, voglio dire, sono diversi da com’erano prima che ti scagliasse l’Incantesimo… sono tutti… diritti e… e grandi giusti».
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    Congratulazioni per essere riuscito a superare lo Spinato, chiunque abbia messo il tuo nome in quel Calice non deve essere troppo felice adesso! Volevo suggerirti un Incantesimo Conjunctivitus, visto che gli occhi sono il punto debole dei draghi…
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    Harry, Ron, Seamus, Dean e Neville indossarono gli abiti da cerimonia su nel dormitorio, tutti molto impacciati anche se mai quanto Ron, che si guardava atterrito nel lungo specchio nell’angolo. Non c’era niente da fare: quel coso assomigliava tremendamente a un vestito da donna. In un disperato tentativo di farlo sembrare più maschile, scagliò un Incantesimo Tagliuzzante sui pizzi al collo e ai polsi. Funzionò a meraviglia: i pizzi erano spariti, anche se non aveva fatto un lavoro molto preciso, e gli orli erano ancora spaventosamente sfilacciati mentre si apprestavano a scendere.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    «Bene» sbottò Padma, e si alzò per andare a raggiungere Calì e il ragazzo di Beauxbatons, che riuscì a recuperare un amico tanto in fretta che Harry pensò che avesse usato un Incantesimo di Appello.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    «Lo so, ma… accidenti, non mi meraviglio che non ci tenga a farlo sapere» rispose Ron, scuotendo la testa. «Ho sempre creduto che fosse incappato in un brutto Incantesimo di Ingozzamento da piccolo, o roba del genere. Non voleva parlarne…»
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    «Lo so che non poteva, Gazza!» esplose Piton. «Sigillo il mio ufficio con un Incantesimo che solo un mago potrebbe spezzare!» Piton guardò su per le scale, diritto attraverso Harry, e poi giù nel corridoio sottostante. «Voglio che tu venga ad aiutarmi a cercare l’intruso, Gazza».
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    Lui, Ron e Hermione erano seduti in fondo alla classe di Incantesimi con un tavolo tutto per loro. Quel giorno dovevano esercitarsi nell’opposto dell’Incantesimo di Appello: l’Incantesimo di Esilio. A causa del rischio di brutti incidenti quando gli oggetti continuavano a volare per la stanza, il professor Vitious aveva dato a ciascuno una pila di cuscini con cui fare esercizio, perché non facessero del male a nessuno se non arrivavano a destinazione. Era giusto, in teoria, ma in pratica non funzionava granché. La mira di Neville era cosi scarsa che continuava a spedire per sbaglio attraverso la stanza cose molto più pesanti: come il professor Vitious, per esempio.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    A Ron piaceva l’idea di usare ancora l’Incantesimo di Appello: Harry aveva parlato di respiratori da sub, e Ron non capiva perché Harry non avrebbe dovuto farne arrivare uno dalla più vicina città babbana. Hermione demolì il piano sottolineando che, nell’improbabile eventualità che Harry riuscisse a imparare come si usa un respiratore entro il tempo massimo di un’ora, sarebbe stato di certo squalificato per infrazione al Codice Internazionale di Segretezza Magica: era troppo sperare che nessun Babbano avrebbe visto un respiratore filare per la campagna in direzione di Hogwarts.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Però sceglierebbe lui in cosa trasformarti» disse Hermione serissima. «No, credo che la cosa migliore sia un Incantesimo».
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Così Harry, pensando che ben presto ne avrebbe avuto abbastanza della biblioteca per tutta la vita, si seppellì di nuovo tra i volumi polverosi, alla ricerca di un Incantesimo che consentisse a un essere umano di sopravvivere senza ossigeno. Comunque, anche se lui, Ron e Hermione fecero ricerche all’ora di pranzo, la sera e per tutti i fine settimana, anche se Harry chiese alla professoressa McGranitt il permesso di usare il Reparto Proibito, e domandò aiuto perfino all’irritabile Madama Pince con quella sua aria da avvoltoio, non trovarono proprio niente che consentisse a Harry di trascorrere un’ora sott’acqua e di riuscire a raccontarlo.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    La sera prima della seconda prova, Harry si sentiva prigioniero di un incubo. Era pienamente consapevole che se anche per miracolo fosse riuscito a scoprire un Incantesimo adatto, imparare a padroneggiarlo nel giro di una notte era un’impresa disperata.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Non credo che ci riusciremo» disse Ron con voce inespressiva dall’altro capo del tavolo. «Non c’è niente. Niente. Quello che ci va più vicino è quella roba per prosciugare pozzanghere e stagni, quell’Incantesimo Essiccante, ma non è nemmeno vagamente così potente da svuotare il lago».
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «La signorina Fleur Delacour, anche se ha dimostrato una padronanza eccellente dell’Incantesimo Testabolla, è stata aggredita dagli Avvincini mentre si avvicinava all’obiettivo, e non è riuscita a recuperare il suo ostaggio. Le assegniamo venticinque punti».
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Il signor Cedric Diggory, che a sua volta ha fatto uso dell’Incantesimo Testabolla, è stato il primo a fare ritorno col suo ostaggio, anche se è riemerso un minuto oltre il tempo massimo di un’ora». Fragorosi evviva dai Tassorosso in platea; Harry vide Cho scoccare a Cedric uno sguardo raggiante. «Quindi conquista quarantasette punti».
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Be’, certo, se continui a mancare i cuscini!» esclamò Hermione impaziente, risistemando la pila di cuscini che avevano usato per l’Incantesimo di Esilio e che Vitious aveva lasciato in un armadio.
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4)

    «Be’, credo che Harry l’abbia imparato, ormai» disse Hermione in fretta. «E non dobbiamo darci pensiero per l’Incantesimo di Disarmo, perché sono secoli che lo sa fare… Credo che stasera dovremmo cominciare con qualche stregoneria».
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4)

    «Mi piace questo qui» disse, «questo Incantesimo di Ostacolo. Dovrebbe rallentare qualunque cosa cerchi di aggredirti, Harry. Cominceremo con questo».
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4)

    Lievemente accigliato, con la punta della bacchetta diede un colpetto alla superficie vetrosa. Immediatamente ne emerse una sagoma, una ragazzina robusta e torva sui sedici anni, che prese a girare lentamente, i piedi ancora dentro la sostanza. Non fece alcun caso a Harry o al professor Silente. Quando parlò, la sua voce echeggiò come quella di Piton poco prima, come se provenisse dal profondo del bacile di pietra: «Mi ha scagliato un Incantesimo, professor Silente, e io lo stavo solo prendendo in giro, avevo solo detto che l’avevo visto baciare Florence dietro le serre giovedì scorso…»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Non abbiamo fatto esercizio!» esclamò, agitata. «Dovevamo fare l’Incantesimo di Ostacolo! Dovremo metterci d’impegno domani! Andiamo, Harry, devi dormire un po’».
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Un buon allenamento per quando saremo tutti Auror» disse Ron eccitato, scagliando l’Incantesimo di Ostacolo su una vespa che ronzava nella stanza e immobilizzandola a mezz’aria.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Stanca di imbattersi nel terzetto in tutti gli angoli della scuola, la professoressa McGranitt aveva dato a Harry il permesso di usare la classe di Trasfigurazione che era vuota all’ora di pranzo. Ben presto Harry padroneggiò l’Incantesimo di Ostacolo, che rallentava e ostacolava gli aggressori, l’Incantesimo Reductor, che gli consentiva di far saltare in aria oggetti solidi che fossero d’intralcio, e l’Incanto Quattro Punti, un’utile scoperta di Hermione che avrebbe indirizzato la sua bacchetta esattamente a nord, permettendogli di orientarsi all’interno del labirinto. Aveva ancora qualche difficoltà con il Sortilegio Scudo, però. Questo avrebbe dovuto creargli attorno un muro temporaneo invisibile che deviava gli incantesimi minori; ma Hermione riuscì a mandarlo in pezzi con una Fattura Gambemolli ben piazzata. Harry si aggirò barcollando per dieci minuti prima che lei riuscisse a scoprire la controFattura.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Non è possibile» disse Hermione. «Ve l’ho detto, quelle cose lì non funzionano a Hogwarts. Andiamo, Harry» aggiunse in tono pratico, allontanandosi dalla finestra e tornando al centro della stanza, «riproviamo il Sortilegio Scudo».
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Sinistra… destra… ancora sinistra… due volte si trovò in un vicolo cieco. Rifece l’Incanto Quattro Punti, e scoprì che stava andando troppo a est. Fece dietrofront, svoltò a destra, e vide una strana nebbiolina dorata aleggiare davanti a lui.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Harry si avvicinò cautamente, la bacchetta puntata. Sembrava una qualche sorta di Incantesimo. Si chiese se sarebbe stato capace di sbarazzarsene facendolo saltare per aria.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    La formula magica schizzò nella nebbiolina, lasciandola intatta. Si disse che avrebbe dovuto saperlo; l’Incantesimo Reductor funzionava con gli oggetti solidi. Che cosa sarebbe successo se avesse attraversato la nebbia? Valeva la pena di tentare, o doveva tornare sui suoi passi?
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    L’Incantesimo colpì la corazza dello Schiopodo, e rimbalzò indietro; Harry si chinò appena in tempo, ma sentì odore di capelli bruciati: gli aveva strinato la testa. Lo Schiopodo emise un lampo di fuoco dalla coda, e gli si scagliò addosso.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Impedimenta!» strillò Harry. L’Incantesimo colpì di nuovo la corazza dello Schiopodo e rimbalzò indietro; Harry arretrò barcollando di qualche passo e inciampò. «IMPEDIMENTA!»
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    A pochi centimetri da lui, lo Schiopodo si fermò di colpo: Harry l’aveva colpito al ventre molle e indifeso. Ansante, si allontanò da lui e corse nella direzione opposta: l’Incantesimo di Ostacolo non era permanente, lo Schiopodo avrebbe riguadagnato l’uso delle zampe da un momento all’altro.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Prese un sentiero a sinistra, e finì in un vicolo cieco, uno a destra, e finì in un altro vicolo cieco: si costrinse a fermarsi, col cuore che martellava in petto, formulò l’Incanto Quattro Punti, tornò sui suoi passi e scelse un sentiero che lo avrebbe portato a nord-ovest.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    L’aria si riempì all’improvviso delle urla di Cedric. Atterrito, Harry scattò in avanti, cercando di trovare un passaggio per raggiungere Cedric. Quando capì che non ce n’erano, ritentò con l’Incantesimo Reductor. Non fu molto efficace, ma bruciò un buchetto nella siepe, in cui Harry fece passare a forza la gamba, prendendo a calci i fitti rovi e i rami finché non si spezzarono; s’infilò a fatica nel varco, strappandosi la veste, e guardando a destra vide Krum incombere su Cedric, che sussultava e si contorceva al suolo.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    L’Incantesimo colpì Krum alla schiena; si bloccò all’improvviso, cadde in avanti e giacque immobile a faccia in giù nell’erba. Harry raggiunse di corsa Cedric, che aveva smesso di contorcersi, ed era disteso, col respiro affannato e le mani sul viso.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Harry avanzò, e ricorse più volte all’Incanto Quattro Punti per essere sicuro di andare nella direzione giusta. Ora si giocava tutto tra lui e Cedric. Il suo desiderio di arrivare alla Coppa per primo era più bruciante che mai, ma non riusciva a credere a ciò che aveva appena visto fare a Krum. L’uso di una Maledizione Senza Perdono su un proprio simile, un essere umano, significava la condanna a vita ad Azkaban, cosi aveva detto Moody. Krum non poteva certo desiderare la Coppa Tremaghi cosi ardentemente… Harry accelerò.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Stupeficium!» gridò Harry. L’Incantesimo colpì il mostruoso corpo nero e peloso, ma per l’effetto che ebbe avrebbe anche potuto tirargli un sasso; il ragno sobbalzò, si voltò zampettando e puntò diritto su di lui.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Il ragno lo afferrò tra le zampe anteriori e lo sollevò in aria. Harry lottò furiosamente cercando di prenderlo a calci; la sua gamba urtò contro le tenaglie e un attimo dopo provò un dolore terribile. Udì Cedric urlare a sua volta «Stupeficium!», ma il suo Incantesimo non ebbe effetto… Poi, mentre il ragno spalancava di nuovo le tenaglie, Harry levò la bacchetta ed esclamò: «Expelliarmus!»
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Funzionò. L’Incantesimo di Disarmo costrinse il ragno a lasciarlo andare, ma con questo Harry cadde da un’altezza di quasi quattro metri sulla gamba già ferita, che si piegò sotto il suo peso. Senza fermarsi a riflettere, mirò dritto all’addome del ragno, come aveva fatto con lo Schiopodo, e urlò «Stupeficium!» contemporaneamente a Cedric.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Voldemort scoppiò in una risatina dolce al suo orecchio, poi tolse il dito e continuò a parlare, rivolto ai Mangiamorte. «Avevo fatto male i miei conti, amici miei, lo ammetto. Il mio maleficio fu deviato dall’insensato sacrificio di quella donna, e mi rimbalzò contro. Fui strappato via dal mio corpo, diventai meno che spirito, meno del più miserabile fantasma… eppure ero vivo. Che cosa fossi, nemmeno io lo so… Io, che mi sono spinto più in là di ogni altro sul sentiero che conduce all’immortalità. Conoscete il mio obiettivo: dominare la morte. E allora fui messo alla prova, e a quanto pare uno o più dei miei esperimenti funzionarono… perché non ero morto, anche se il maleficio avrebbe dovuto uccidermi. Comunque, ero inerme come la più debole creatura, e non potevo fare nulla… perché non avevo corpo, e qualunque Incantesimo in grado di aiutarmi richiedeva l’uso di una bacchetta…
I Mangiamorte (Cap. 33 Harry Potter 4)

    «Mi disse che il Torneo Tremaghi si sarebbe tenuto a Hogwarts quest’anno. Mi disse che sapeva di un Mangiamorte fedele che avrebbe avuto una gran voglia di aiutarmi, se solo fossi riuscito a mettermi in contatto con lui. Disse molte cose… ma gli strumenti che usai per esercitare l’Incantesimo della Memoria su di lei erano potenti, e quando le ebbi strappato tutte le informazioni utili, la sua mente e il suo corpo erano entrambi irreparabilmente rovinati. Ormai era servita al suo scopo. Non potevo possederla. Me ne liberai».
I Mangiamorte (Cap. 33 Harry Potter 4)

    A quelle parole Harry ricordò, come se appartenesse a una vita precedente, il Club dei Duellanti a Hogwarts che aveva frequentato per poco tempo due anni prima… tutto ciò che aveva imparato era l’Incantesimo di Disarmo, Expelliarmus… e a cosa sarebbe servito, anche se vi fosse riuscito, privare Voldemort della sua bacchetta, quando era circondato da Mangiamorte in una proporzione di almeno trenta a uno? Non aveva mai imparato nulla che potesse rivelarglisi utile in quella circostanza. Sapeva di trovarsi di fronte alla cosa contro la quale Moody lo aveva sempre messo in guardia… l’inesorabile Maledizione Avada Kedavra — e Voldemort aveva ragione — sua madre questa volta non era lì a morire per lui… era decisamente inerme…
Prior Incantatio (Cap. 34 Harry Potter 4)

    E queste parole esplosero sulle labbra di Harry; echeggiarono nel cimitero, e la dimensione di sogno si dissolse all’improvviso, come se gli fosse stata gettata addosso dell’acqua fredda — rapidi fecero ritorno i dolori che l’Incantesimo Cruciatus gli aveva lasciato in tutto il corpo — rapida fece ritorno la coscienza di dov’era, e che cosa stava affrontando…
Prior Incantatio (Cap. 34 Harry Potter 4)

    A tre metri da Cedric, Harry si tuffò dietro un angelo di marmo per evitare gli spruzzi di luce rossa e vide la punta dell’ala andare in pezzi, colpita dall’Incantesimo. Tenendo più stretta la bacchetta, sfrecciò fuori da dietro l’angelo…
Prior Incantatio (Cap. 34 Harry Potter 4)

    «Naturalmente questa sera nel labirinto per te è stato più facile di quanto non avrebbe dovuto» disse Moody. «E questo perché ero di pattuglia attorno al perimetro, potevo vedere attraverso le siepi esterne e sono riuscito a eliminare parecchi ostacoli dal tuo percorso. Ho Schiantato Fleur Delacour quando è passata. Ho scagliato l’Incantesimo Imperius su Krum, in modo che eliminasse Diggory, e ti lasciasse libero il cammino verso la Coppa».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Con l’Incantesimo Imperius» disse Crouch. «Ero in potere di mio padre. Ero costretto a indossare un Mantello dell’Invisibilità giorno e notte. Ero sempre con l’elfa domestica. Era la mia governante e custode. Le facevo pena. Convinse mio padre a farmi qualche regalino. Come ricompensa della mia buona condotta».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Sì» rispose Crouch, sbattendo di nuovo le palpebre. «Una strega dell’ufficio di mio padre. Bertha Jorkins. Venne da noi con dei documenti da far firmare a mio padre. Lui non era in casa. Winky la fece entrare e tornò in cucina, da me. Ma Bertha Jorkins la sentì parlare con me. Venne a vedere. Ascoltò abbastanza da indovinare chi si nascondeva sotto il Mantello dell’Invisibilità. Mio padre tornò. Lei lo affrontò. Lui le scagliò un potente Incantesimo della Memoria per farle dimenticare ciò che aveva scoperto. Troppo potente. Disse che le aveva danneggiato per sempre la memoria».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Ma Winky non sapeva che stavo diventando più forte. Cominciavo a contrastare l’Incantesimo Imperius di mio padre. A volte ero di nuovo me stesso, quasi. C’erano brevi periodi in cui mi pareva di sfuggire al suo controllo. Accadde lassù, in Tribuna d’Onore. Fu come svegliarsi da un sonno profondo. Mi ritrovai in pubblico, nel bel mezzo della partita, e vidi una bacchetta spuntare dalla tasca di un ragazzo davanti a me. Non avevo il permesso di tenere una bacchetta da prima di Azkaban. La rubai. Winky non se ne accorse. Winky ha paura delle alte quote. Aveva il viso nascosto».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Quando Winky venne scoperta, mio padre capì che dovevo essere nei dintorni. Frugò nei cespugli attorno a dove era stata ritrovata, e sentì che giacevo li. Attese che gli altri membri del Ministero si allontanassero dalla foresta. Mi pose di nuovo sotto l’Incantesimo Imperius, e mi portò a casa. Licenziò Winky. Lo aveva deluso. Aveva permesso che mi impossessassi di una bacchetta. Mi aveva quasi lasciato fuggire».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Arrivò a casa nostra nel cuore della notte, tra le braccia del suo servo Codaliscia. Il mio signore aveva scoperto che ero ancora vivo. Aveva catturato Bertha Jorkins in Albania. L’aveva torturata. E lei gli aveva detto molte cose. Gli aveva detto del Torneo Tremaghi. Gli aveva detto che Moody, l’anziano Auror, avrebbe insegnato a Hogwarts. La torturò finché non spezzò l’Incantesimo della Memoria che mio padre aveva scagliato su di lei. Gli disse che ero fuggito da Azkaban. Gli disse che mio padre mi teneva prigioniero per impedire che andassi a cercare il mio signore. E così il mio signore seppe che ero ancora il suo fedele servitore: forse il più fedele di tutti. Concepì un piano sulla base delle informazioni che Bertha gli aveva fornito. Aveva bisogno di me. Giunse a casa nostra verso mezzanotte. Mio padre aprì la porta».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «L’Incantesimo Reversus?» disse Sirius bruscamente.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Non esiste Incantesimo che possa ridestare i morti» rispose Silente con gravità. «Tutto quello che può essersi verificato è una sorta di eco. Un’ombra del Cedric vivente che affiora dalla bacchetta… dico bene, Harry?»
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Le ho detto che la lascerò uscire quando saremo tornati a Londra» disse Hermione. «Ho imposto un Incantesimo Infrangibile sul barattolo, sapete, così non può trasformarsi. E le ho detto che deve tenere la piuma chiusa in borsetta per un anno intero. Vediamo se riesce a perdere l’abitudine di scrivere tremende bugie sulla gente».
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    Malfoy, Tiger e Goyle erano distesi sulla soglia, privi di sensi. Lui, Ron e Hermione erano in piedi. Ciascuno di loro aveva scagliato un Incantesimo diverso. E non erano i soli.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Un risultato interessante» disse, guardando Tiger. «Chi è stato a usare l’Incantesimo Furnunculus?»
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Curioso» disse George con leggerezza. «Io ho usato la Fattura Gambemolli. A quanto pare non bisognerebbe mescolarli. È come se gli fossero spuntati dei piccoli tentacoli su tutta la faccia. Be’, non lasciamoli qui, non fanno molto per migliorare l’arredamento».
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Senti» disse in tono deciso, «prendilo, o ti sparo un Incantesimo. Adesso ne so di belli. Fatemi solo un favore, ok? Comprate a Ron un abito da sera, e ditegli che è un regalo da parte vostra».
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    Pronunciò l’Incantesimo automaticamente, avido di luce che lo aiutasse nella sua ricerca. Con suo incredulo sollievo, la luce fiottò a pochi centimetri dalla sua mano destra. La punta della bacchetta si era accesa. Harry la afferrò, si alzò barcollando e si voltò.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    Uno sbuffo argenteo di vapore si sprigionò dalla punta della bacchetta e il Dissennatore rallentò, ma l’Incantesimo non aveva funzionato a dovere; inciampando nei propri piedi, Harry si ritrasse ancora. Il Dissennatore si chinava su di lui, e il panico gli annebbiò il cervello. Concentrati…
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    La sua voce risuonò debole e remota. Un altro sbuffo di fumo d’argento, più esile del primo, si levò dalla bacchetta: non riusciva a far altro, l’Incantesimo non funzionava.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    Siamo stati informati che lei ha praticato l’Incanto Patronus alle nove e ventitré di questa sera in una zona abitata da Babbani e in presenza di un Babbano.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    «Se non ti levi di mezzo ti faccio un Incantesimo» disse Harry, alzando la bacchetta.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    «Allora!» esclamò zio Vernon, ergendosi diritto, la voce tornata al suo pieno, notevole volume. «Tu hai scagliato qualche stupido Incantesimo su mio figlio in modo che sentisse delle voci e credesse di essere… di essere condannato all’infelicità o roba del genere, eh?»
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    «Perché ho usato l’Incanto…»
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    «Ho fatto l’Incanto Patronus per liberarci dai Dissennatori» disse, costringendosi a restare calmo. «È la sola cosa che funziona contro di loro».
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    «Incantesimo di Disillusione» spiegò Moody, levando la bacchetta. «Lupin dice che possiedi un Mantello dell’Invisibilità, ma non puoi portarlo mentre voliamo; questo ti nasconderà meglio. Ecco…»
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    Batté forte con la bacchetta sulla testa di Harry, che si sentì scorrere lungo la schiena qualcosa di caldo, questa volta, e seppe che l’Incantesimo di Disillusione doveva essere stato sollevato.
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    Rivolta a Fred e George, aggiunse: «Niente da fare con le Orecchie Oblunghe, ha gettato un Incantesimo Imperturbabile sulla porta della cucina».
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «La mia cara vecchia mamma, sì» disse Sirius. «È un mese che cerchiamo di tirarla giù, ma deve aver gettato un Incantesimo di Adesione Permanente sul retro della tela. Scendiamo, presto, prima che si risveglino tutti quanti».
L’Ordine della Fenice (Cap. 5 Harry Potter 5)

    «Ecco, cara» sospirò la signora Weasley esasperata, e riparò la pergamena con un colpo di bacchetta. Nel lampo di luce provocato dall’Incantesimo della signora Weasley, Harry colse uno scorcio di quella che sembrava la pianta di un edificio.
L’Ordine della Fenice (Cap. 5 Harry Potter 5)

    «Lo supponevo» disse Sirius, scoccando un’occhiata sprezzante alla parete opposta. «Mia madre deve aver scagliato un altro Incantesimo di Adesione Permanente lì dietro, non ne dubito, ma se solo posso sbarazzarmene lo farò. Adesso vai via, Kreacher».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Qualcosa di molto freddo colò lungo il collo di Harry; per un attimo pensò che qualcuno gli stesse scagliando un Incantesimo di Disillusione, poi capì che la signora Weasley stava attaccando i suoi capelli con un pettine bagnato.
Il Ministero della Magia (Cap. 7 Harry Potter 5)

    «Che consapevolmente, deliberatamente e in piena conoscenza dell’illegalità delle sue azioni, avendo ricevuto un precedente avvertimento scritto dal Ministero della Magia per un’accusa analoga, l’imputato ha prodotto un Incanto Patronus in una zona abitata da Babbani, in presenza di un Babbano, il due agosto alle ventuno e ventitré, ciò che costituisce violazione al Decreto per la Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni, 1875, Comma C, nonché all’articolo 13 dello Statuto di Segretezza della Confederazione Intemazionale dei Maghi.
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «Ma certo» disse Silente ossequioso. «Allora conveniamo che le circostanze in cui Harry ha usato l’Incanto Patronus rientrano precisamente nella categoria che l’articolo descrive come eccezionali?»
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «Un grave errore i miei stivali!» urlò Caramell con la voce al massimo volume. «Hai mai fatto il conto del numero di panzane che questo ragazzo si è inventato, Silente, per cercare di coprire i suoi flagranti abusi di magia fuori dalla scuola? Immagino che tu abbia dimenticato l’Incantesimo di Librazione che ha usato tre anni fa…»
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «Oh, è una controFattura abbastanza semplice» rispose il signor Weasley mentre salivano le scale, «ma non è tanto dover riparare il danno, è più l’atteggiamento che sta dietro i vandalismi, Harry. Tormentare i Babbani può anche sembrare divertente ad alcuni maghi, ma è espressione di qualcosa di molto più profondo e malvagio e io per…»
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    Era strano vedere a che raggio di distanza le loro cose si erano sparpagliate dal loro arrivo. Impiegarono gran parte del pomeriggio a recuperare libri e oggetti da tutta la casa e riporli di nuovo nei bauli di scuola. Harry notò che Ron continuava a spostare la spilla da prefetto: prima la mise sul comodino, poi la infilò nella tasca dei jeans, poi la prese e la posò sui vestiti piegati, come per vedere l’effetto del rosso contro il nero. Solo quando Fred e George entrarono e si offrirono di appiccicargliela alla fronte con un Incantesimo di Adesione Permanente, la avvolse con tenerezza nei suoi calzini marroni e la chiuse nel baule.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    Harry non andò oltre. Caramell poteva avere molti difetti, ma Harry non se lo vedeva a dare ordine di cucinare goblin in crosta. Sfogliò il resto della rivista e lesse qua e là: l’accusa ai Tutshill Tornados di star vincendo il Campionato di Quidditch grazie a una combinazione di ricatti, manomissione illegale di scope e torture; un’intervista a un mago che sosteneva di essere volato sulla luna con una Tornado Sei e di aver riportato come prova un sacco pieno di rane lunari; e un articolo sulle antiche rune che almeno spiegava perché Luna prima stesse leggendo Il Cavillo alla rovescia. Secondo la rivista, le rune capovolte rivelavano un Incantesimo per trasformare le orecchie del nemico in mandarini cinesi. In effetti, rispetto al resto degli articoli, il suggerimento che Sirius potesse davvero essere la voce solista degli Hobgoblin era decisamente plausibile.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    «Usare incantesimi di Difesa?» ripeté la professoressa Umbridge con una risatina. «Be’, non riesco a immaginare una situazione nella mia classe che richieda di ricorrere a un Incantesimo di Difesa, signorina Granger. Lei non si aspetta di venire aggredita durante le lezioni, no?»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    Aveva ragione; Harry trovò gli Incantesimi Evanescenti tremendamente difficili. Alla fine delle due ore né lui né Ron erano riusciti a far sparire le lumache con le quali si stavano esercitando, anche se Ron dichiarò speranzoso che la sua gli sembrava un po’ più pallida. Hermione, d’altra parte, fece svanire con successo la sua lumaca al terzo tentativo, ottenendo un bonus di dieci punti per Grifondoro dalla professoressa McGranitt. Fu la sola a non avere compiti; a tutti gli altri venne ordinato di esercitarsi subito nell’Incantesimo, pronti per un nuovo tentativo con le lumache il pomeriggio seguente.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Meno di zero» rispose Harry tetro. Si fece scivolare sul piatto delle costolette d’agnello e cominciò a mangiare. «Meglio provare, però, no? Mi offrirò di stare in punizione altri due giorni, non so…» Mandò giù un boccone di patate e aggiunse: «Spero che non mi trattenga troppo, stasera. Lo sapete che dobbiamo scrivere tre temi, esercitarci negli Incantesimi Evanescenti per la McGranitt, trovare un controIncantesimo per Vitious, finire il disegno dell’Asticello e cominciare quello stupido diario dei sogni per la Cooman?»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Giusto, bene, credo che dovremmo affrontare per primo il tema per la Sprite sugli arbusti autofertilizzanti, e se siamo fortunati riusciremo a cominciare con l’Incantesimo Inanimatus Conjurus della McGranitt prima di pranzo…»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Che cosa cavalca quel Weasley?» gridò Malfoy con la sua beffarda voce strascicata. «Chi è che ha gettato un Incantesimo Volante su quel vecchio ciocco muffito?»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Sai, probabilmente dovremmo cercare di fare più compiti durante la settimana» borbottò a Ron, quando finalmente misero da parte il lungo tema per la McGranitt sull’Incantesimo Inanimatus Conjurus e si rivolsero tetri a quello per la professoressa Sinistra sulle molte lune di Giove, altrettanto lungo e difficile.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Bene, ascoltate tutti… Dean Thomas, se fai di nuovo quella cosa al topo ti metto in punizione… siete riusciti quasi tutti a far Evanescere le lumache, e anche coloro che hanno lasciato indietro un certo quantitativo di guscio hanno afferrato l’essenza dell’Incantesimo. Oggi ci…»
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Certo che sì, o le avrei chiesto che cosa ci fa nella mia classe» rispose la professoressa McGranitt, voltando con decisione le spalle alla Umbridge. Molti studenti si scambiarono sguardi di gioia. «Stavo dicendo: oggi ci eserciteremo sulla sparizione, nel complesso più difficile, del topo. Ora, l’Incantesimo Evanescente…»
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Come dicevo, quanto più è complesso l’animale da far sparire, tanto più difficile diventa l’Incantesimo Evanescente. La lumaca, in quanto invertebrato, non pone problemi particolari; il topo, in quanto mammifero, rappresenta una sfida più ardua. Quindi questa non è magia che si possa eseguire con il pensiero rivolto alla cena. Allora: conoscete l’Incantesimo, vediamo che cosa sapete fare…»
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

   Per il resto del finesettimana Harry si sentì felice come non era mai stato fino a quel momento. Lui e Ron passarono gran parte della domenica a mettersi in pari con i compiti, e anche se non era proprio quel che si definisce un divertimento, l’ultimo sole d’autunno continuava a splendere; così, invece di stare curvi sui tavoli della sala comune, portarono i compiti fuori, all’ombra di un grande faggio sulla riva del lago. Hermione, che naturalmente era in pari, portò con sé altra lana e fece un Incantesimo sui ferri da calza in modo che lavorassero a mezz’aria accanto a lei, producendo altri berretti e sciarpe.
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    Prima Fred dava un morso all’estremità arancione di una caramella gommosa, e vomitava in modo spettacolare in un secchio. Poi inghiottiva l’estremità viola e il vomito cessava di botto. Lee Jordan, nel ruolo di assistente, faceva pigramente Evanescere il vomito a intervalli regolari, con lo stesso Incantesimo che Piton usava sulle pozioni di Harry.
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    La rana su cui stava esercitando il suo Incantesimo Tacitante ammutolì a metà di un gracidio e la guardò con rimprovero.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    Harry e Ron non furono sorpresi di vedersi assegnare altri esercizi sull’Incantesimo Tacitante.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    Si fecero strada nel pantano fino al centro del campo; la visibilità era ancora pessima, anche con l’Incantesimo Impervius; la luce calava in fretta e raffiche di pioggia spazzavano il terreno.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    «Andiamo… abbiamo ancora gli esercizi sull’Incantesimo Tacitante».
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    E senza un’altra parola prese dallo scaffale Fatture per AfFatturati, sedette su uno dei cuscini e cominciò a leggere.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    «Bene» disse Harry quando Hermione si fu seduta di nuovo, «cominciamo? Pensavo che la prima cosa da fare sia l’Expelliarmus, l’Incantesimo di Disarmo. So che è una cosa abbastanza elementare, ma io l’ho trovato molto utile…»
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    La stanza si riempì all’istante di grida di Expelliarmus. Le bacchette volarono in tutte le direzioni; incantesimi sbagliati colpirono i libri sugli scaffali e li fecero cadere. Harry era troppo rapido per Neville, la cui bacchetta roteò via, colpì il soffitto con una pioggia di scintille e atterrò rumorosamente in cima a una libreria. Harry la recuperò con un Incantesimo di Appello. Guardandosi intorno, si disse che aveva fatto bene a ripartire dai fondamenti: c’era un sacco di tecnica scadente. Molti non riuscivano affatto a disarmare i loro avversari, ma si limitavano a farli indietreggiare di qualche passo o sobbalzare, investiti da incantesimi troppo deboli.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    Harry passò accanto alle altre coppie, cercando di correggere quelli che sbagliavano. Ginny era in coppia con Michael Corner: lei si comportava molto bene, mentre Michael o non era proprio capace o non voleva scagliare un Incantesimo su di lei. Ernie Macmillan agitava invano la bacchetta, dando così tempo all’avversario di eludere la sua guardia; i fratelli Canon, entusiasti ma incostanti, erano i maggiori responsabili per i libri che balzavano giù dagli scaffali; Luna Lovegood era altrettanto discontinua: a volte faceva volare via la bacchetta dalle mani di Justin Finch-Fletchley, altre volte si limitava a fargli drizzare i capelli in testa.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

   Nelle due settimane che seguirono fu come se Harry portasse dentro il petto una sorta di talismano, un segreto luminoso che lo sosteneva nel corso delle lezioni della Umbridge e gli rendeva perfino possibile sorridere quando guardava quegli orribili occhi sporgenti. Lui e l’ES la combattevano sotto il suo stesso naso, facendo proprio quello che lei e il Ministero temevano di più, e a ogni sua lezione, invece di leggere il libro di Wilbert Slinkhard, si abbandonava ad appaganti ricordi delle ultime riunioni: Neville era riuscito a disarmare Hermione, Colin Canon aveva imparato a padroneggiare l’Incantesimo di Ostacolo dopo tre incontri di grande impegno, Calì Patil aveva prodotto un Incantesimo Reductor così ben fatto da mandare in polvere il tavolo degli Spioscopi.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Vedete le cifre attorno al bordo delle monete?» disse Hermione, mostrandone una alla fine del quarto incontro. La moneta splendeva grossa e gialla alla luce delle torce. «Sui galeoni veri è solo un numero di serie riferito al goblin che li ha coniati. Su questi falsi, invece, il numero cambierà per comunicare l’ora e la data del prossimo incontro. Quando la data cambia, le monete diventeranno calde; ve ne accorgerete se le portate in tasca. Ne prendiamo una ciascuno: ho messo un Incanto Proteus su tutte, così quando Harry decide la nuova data e il numero sulla sua moneta cambia, anche le altre cambieranno».
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Tu sai fare un Incanto Proteus?» le chiese Terry Steeval.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    Piton non era meno partigiano; aveva prenotato il campo di Quidditch per gli allenamenti di Serpeverde così spesso che Grifondoro aveva difficoltà ad andare a giocare. Faceva anche orecchie da mercante alle varie testimonianze di fatture scagliate dai Serpeverde sui giocatori di Grifondoro nei corridoi. Quando Alicia Spinnet si presentò in infermeria con le sopracciglia così folte che le oscuravano la vista e le finivano in bocca, Piton sostenne che doveva aver tentato un Incantesimo Parruccone su se stessa e rifiutò di ascoltare i quattordici testimoni oculari che dichiaravano di aver visto il Portiere di Serpeverde, Miles Bletchley, colpirla alle spalle con un Incantesimo mentre studiava in biblioteca.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    Ron annuì, ma non disse nulla. Harry non poté fare a meno di ricordare quella volta in cui Ron aveva accidentalmente rivolto contro se stesso un Incantesimo Vomita-Lumache; al momento era pallido e sudato come allora, oltre che altrettanto restio ad aprir bocca.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    Sentiva le ragazze gridare, Malfoy che urlava, George che imprecava, il suono di un fischietto e gli schiamazzi della folla attorno a lui, ma non gli importava. Fu solo quando qualcuno nei paraggi gridò «Impedimenta!» e lui fu respinto indietro dalla forza dell’Incantesimo che abbandonò il proposito di malmenare ogni centimetro di Malfoy che riusciva a raggiungere.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Che cosa credevi di fare, eh?» gridò Madama Bumb, quando Harry balzò in piedi. A quanto pareva era stata lei a colpirlo con l’Incantesimo di Ostacolo; aveva il fischietto in una mano e la bacchetta nell’altra; la scopa giaceva abbandonata più in là. Malfoy era raggomitolato a terra, gemente e piagnucolante, con il naso insanguinato; George esibiva un labbro gonfio; Fred era ancora trattenuto a forza dalle tre Cacciatrici e Tiger ridacchiava sullo sfondo. «Non ho mai visto un comportamento simile… subito al castello, tutti e due, dal Direttore della vostra Casa! Adesso!»
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «È stata Olympe» disse Hagrid. «Ha preso la bacchetta e ha fatto gli incantesimi più veloci che ho mai visto. Una roba meravigliosa. Ha colpito i due che mi tenevano con l’Incantesimo Conjunctivitus e quelli mi hanno mollato di botto… ma eravamo nei guai, perché avevamo usato la magia contro di loro, e i giganti odiano questo. Ce la siamo squagliata. Non potevamo più tornarci, in quel campo».
Il racconto di Hagrid (Cap. 20 Harry Potter 5)

    «Non so se ti ha capito» disse Ron poco dopo, quando, controllato che la via fosse libera, s’incamminarono sotto la neve fitta, senza lasciare tracce grazie all’Incantesimo Obliterante di Hermione.
Il racconto di Hagrid (Cap. 20 Harry Potter 5)

    «Ignorali, ignorali e basta» disse Hermione, ed estrasse la bacchetta per ripetere l’Incantesimo dell’aria calda, in modo da aprire nella neve intatta un varco che li portasse fino alle serre.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «…esercitiamoci a coppie» disse Harry. «Cominciamo con l’Incantesimo di Ostacolo, per dieci minuti, poi sistemiamo i cuscini e proviamo ancora gli Schiantesimi».
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Si divisero tutti, obbedienti; Harry fece coppia con Neville, come al solito. La stanza si riempì subito di grida intermittenti di «Impedimento!» Le persone restavano bloccate per un minuto circa, durante il quale il compagno non poteva far altro che osservare le altre coppie al lavoro, poi si liberavano e restituivano l’Incantesimo.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Dopo dieci minuti di Incantesimo di Ostacolo, coprirono il pavimento di cuscini e ricominciarono con gli Schiantesimi. Lo spazio era davvero troppo poco perché tutti lavorassero nello stesso momento; metà del gruppo stava a guardare gli altri per un po’, poi si scambiavano. Harry si sentì pieno d’orgoglio mentre li osservava. A dire il vero, Neville Schiantò Padma Patil al posto di Dean, ma sbagliò davvero di poco, e tutti gli altri erano migliorati tantissimo.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Sono queste — ahia — scarpe che mi ha regalato mio fratello — ohi — mi stanno mangiando — AHI — i piedi — le guardi, devono avere qualche — AARGH — Fattura e non riesco — AAAAARGH — a levarmele». Saltellava da un piede all’altro come se stesse danzando sui carboni ardenti.
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Ma le scarpe non le impediscono di leggere, giusto?» disse la strega bionda, acida, indicando un grande cartello alla sinistra della scrivania. «Deve andare al reparto Lesioni da Incantesimo, quarto piano. C’è scritto lì. Il prossimo!»
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    QUARTO PIANO — LESIONI DA Incantesimo
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Mi hai letto nel pensiero» rispose Fred con un ghigno. «Vediamo se al San Mungo mettono l’Incantesimo Imperturbabile sulle porte delle corsie?»
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    Finito il pranzo, i Weasley avevano in programma di andare con Harry e Hermione a trovare di nuovo il signor Weasley, scortati da Malocchio e Lupin. Mundungus arrivò in tempo per il dolce, dopo essere riuscito a “prendere in prestito” un’auto, visto che la metropolitana non funzionava a Natale. L’auto, che Harry dubitava fosse stata presa con il consenso del proprietario, era stata ingrandita con un Incantesimo simile a quello operato una volta sulla Ford Anglia dei Weasley. Anche se fuori era di proporzioni normali, dieci persone più Mundungus alla guida ci stavano abbastanza comode. La signora Weasley esitò prima di salire a bordo (Harry sapeva che la sua disapprovazione per Mundungus stava lottando contro l’antipatia verso i viaggi non magici), ma alla fine il freddo e l’insistenza dei figli ebbero la meglio, e si sistemò di buona grazia sul sedile posteriore, tra Fred e Bill.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Lite in famiglia, eh?» sogghignò la strega bionda dietro la scrivania. «È la terza che vedo oggi… Lesioni da Incantesimo, quarto piano».
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    Ma non appena mise piede sul pianerottolo si fermò di botto, fissando il vetro delle doppie porte che conducevano al reparto Lesioni da Incantesimo. Un uomo li guardava con il naso premuto contro il vetro. Aveva capelli biondi e ondulati, occhi azzurro acceso e un ampio sorriso vacuo che scopriva denti bianchissimi.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Questo è il nostro reparto lungodegenti» bisbigliò ai ragazzi. «Per lesioni permanenti da Incantesimo, sapete. Naturalmente, con trattamenti intensivi di pozioni e incanti e un pizzico di fortuna possiamo ottenere un miglioramento. Gilderoy sembra aver recuperato un po’ di coscienza di sé; e il signor Bode sta facendo grandi progressi, sembra proprio che abbia ripreso a parlare, anche se ancora in lingue non comprensibili. Ora devo finire di distribuire i regali, vi lascio a chiacchierare».
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Glielo faccio, un Incantesimo? Da qui lo becco ancora» disse, levando la bacchetta e puntandola tra le scapole di Smith.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Volevi scagliare una Fattura Pungente?» chiese Piton, gelido.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Era di nuovo a quattro zampe sul pavimento dell’ufficio di Piton; la cicatrice bruciava in modo spiacevole, ma la voce che era uscita dalle sue labbra era trionfante. Si rialzò e vide che Piton lo fissava, la bacchetta levata. Ma stavolta sembrava che avesse interrotto l’Incantesimo prima ancora che Harry tentasse di resistere.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Ma come funzionano quei cappelli?» chiese Hermione, distraendosi dai compiti e osservando Fred e George. «Insomma, ovviamente è un Incantesimo di Invisibilità, ma sono stati bravi a estendere il campo di invisibilità oltre i confini dell’oggetto incantato… però dubito che la formula abbia una durata molto lunga».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Era felice di vedere che tutti, compreso Zacharias Smith, lavoravano ancora più intensamente da quando sapevano che c’erano altri dieci Mangiamorte in libertà, ma in nessuno il miglioramento fu vistoso quanto in Neville. La fuga degli aggressori dei suoi genitori aveva provocato in lui una strana trasformazione, a dire il vero un po’ inquietante. Non una volta aveva accennato all’incontro con Harry, Ron e Hermione nel reparto riservato del San Mungo e, seguendo il suo esempio, anche loro non ne avevano parlato. E non aveva detto una parola sull’evasione di Bellatrix e dei suoi amici torturatori. In effetti, Neville non diceva quasi più niente durante le riunioni dell’ES, ma si dedicava senza posa a ogni Incantesimo e contromaledizione che Harry spiegava, il viso paffuto contratto per la concentrazione, indifferente alle ferite e agli incidenti, lavorando più duro degli altri. Migliorava così in fretta che dava quasi ai nervi, e quando Harry insegnò loro il Sortilegio Scudo (per riflettere fatture minori in modo che rimbalzassero contro l’assalitore) solo Hermione s’impadronì dell’Incantesimo prima di Neville.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Harry fu salutato come un eroe nella sala comune di Grifondoro, quella sera. Fred e George, temerari, avevano scagliato un Incantesimo di Ingrandimento sulla copertina del Cavillo e l’avevano appesa al muro, così che una testa gigantesca di Harry sorvegliava tutto, e ogni tanto tuonava: «MINISTERO DI DEFICIENTI» e «VAI A MANGIARE LETAME, UMBRIDGE». Hermione non lo trovò molto divertente; disse che disturbava la sua concentrazione e finì per andare a letto presto, irritata. Harry dovette ammettere che dopo un’ora o due il manifesto non era più tanto buffo, soprattutto quando l’Incantesimo parlante cominciò a svanire, e gridava parole sconnesse come “LETAME” e “UMBRIDGE” a intervalli sempre più frequenti e con voce sempre più acuta. Anzi cominciò a dargli il mal di testa, e la sua cicatrice riprese a bruciare in modo sgradevole. Tra i borbottii contrariati di quelli che, seduti attorno a luì, gli chiedevano di raccontare per l’ennesima volta l’intervista, annunciò che anche lui aveva bisogno di andare a riposare.
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Reparo» disse Piton e il recipiente si sigillò all’istante. «Bene, Potter… questo è stato un vero miglioramento…» Con il respiro un po’ affannoso, Piton sistemò meglio il Pensatolo in cui aveva riposto alcuni pensieri prima della lezione, come per assicurarsi che ci fossero ancora. «Non ricordo di averti insegnato a usare un Sortilegio Scudo… ma senza dubbio è stato efficace…»
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Incantesimo d’Inciampo, Potter!» disse soddisfatto. «Ehi, professoressa… PROFESSORESSA! Ne ho preso uno!»
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    «Le cose stanno così, signor Ministro» cominciò, stampandosi sul viso il solito sorriso nauseante. «Questa sera dopo cena, la signorina Edgecombe è venuta nel mio ufficio e ha detto di volermi confidare qualcosa. Se fossi andata in una stanza appartata al settimo piano, nota come Stanza delle Necessità, vi avrei trovato qualcosa di molto interessante. L’ho interrogata più a fondo, e alla fine lei ha ammesso che lassù si sarebbe svolta una specie di riunione. Purtroppo a questo punto è entrata in azione una Fattura» e accennò stizzita alla faccia sempre nascosta di Marietta, «e non appena la ragazza si è vista allo specchio è rimasta troppo sconvolta per aggiungere altro».
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    «Non c’è una controFattura?» chiese impaziente Caramell alla Umbridge, accennando alla faccia di Marietta. «In modo che possa parlare liberamente?»
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    «Non usi gli Schiantesimi, Gazza!» urlò la Umbridge a voce abbastanza alta da farsi sentire da tutti, anche se l’Incantesimo era stato opera sua.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    «Non lo sapevo» disse Malfoy, lanciando un’occhiata furtiva a Harry, che si sentì arrossire. Avrebbe dato qualunque cosa per potergli gridare la verità o, meglio ancora, per scagliargli una robusta Fattura.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Parecchi ragazzi scoppiarono a ridere. A quanto pareva, Piton non era un tipo molto amato. Codaliscia diede in un risolino acuto, Piton tentò di alzarsi, ma l’Incantesimo era ancora attivo e perciò non poté fare altro che divincolarsi, come trattenuto da funi invisibili.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Dietro di lui l’Incantesimo di Ostacolo stava svanendo, e sputacchiando bolle di sapone Piton prese a strisciare verso la bacchetta caduta.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    «Dài, Evans, non costringermi a farti un Incantesimo» disse ansioso James.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    James sospirò, poi si voltò verso Piton e mormorò un controIncantesimo.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Ispirati dall’esempio di Fred e George, parecchi studenti avevano deciso di entrare in lizza per la posizione da poco vacante di Combinadisastri-in-Capo. Nonostante la porta nuova, qualcuno riuscì a infilare nell’ufficio della Umbridge uno Snaso dal grugno peloso, che prima demolì la stanza alla ricerca di oggetti luccicanti e poi, quando lei entrò, le saltò addosso e tentò di strapparle a morsi gli anelli dalle dita tozze. Il lancio di Caccabombe e Pallottole Puzzole nei corridoi era così frequente che per assicurarsi una provvista d’aria fresca gli studenti presero l’abitudine di eseguire su se stessi un Incantesimo Testabolla prima di uscire dalle aule, anche se così sembrava che avessero infilato la testa dentro una boccia di pesci rossi.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Nel frattempo Ron rileggeva gli appunti di due anni di Incantesimi con le dita infilate nelle orecchie e le labbra che si muovevano in silenzio; Seamus Finnigan era disteso a pancia in su sul pavimento e recitava la definizione di Incantesimo Essenziale, mentre Dean la controllava sul Libro Standard degli Incantesimi, Classe Quinta; le matite di Calì e Lavanda, che stavano provando alcuni semplici Incantesimi di Locomozione, si inseguivano sul tavolo.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Col cuore in gola, Harry voltò il suo foglio — tre file a destra e quattro dietro, Hermione stava già scrivendo — e abbassò lo sguardo sulla prima domanda: a) Scrìvi la formula dell’Incantesimo e b) Descrivi il movimento della bacchetta per far volare gli oggetti.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Non era tanto difficile, vero?» chiese ansiosa Hermione nella Sala d’Ingresso due ore più tardi, stringendo il foglio con le domande. «Non sono sicura di essere stata precisa negli Incantesimi Rallegranti, ma ormai non c’era più tempo. Hai scritto il controIncantesimo per il singhiozzo? Non ero sicura se dovevo, mi sembrava troppo… e la domanda ventitré…»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Tutto sommato, Harry pensava di essersela cavata abbastanza bene. Di sicuro il suo Incantesimo Levitante era andato molto meglio di quello di Malfoy, anche se avrebbe preferito non aver confuso l’Incantesimo Cambiacolore con quello di Crescita: invece di diventare arancione, il suo ratto prese sorprendentemente a gonfiarsi e raggiunse le dimensioni di un tasso prima che lui riuscisse a correggere l’errore. Per fortuna Hermione non era rimasta nella Sala, e in seguito evitò di parlargliene. Però lo disse a Ron, che aveva trasformato un vassoio in un fungo enorme senza avere la più remota idea di come fosse successo.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Quella sera non ebbero tempo di rilassarsi: dopo cena filarono nella sala comune e si immersero nel ripasso di Trasfigurazione, l’esame del giorno dopo. Quando Harry andò a letto, la testa gli ronzava di complessi modelli e teorie di Incantesimo.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Durante il compito scritto della mattina si scordò la definizione di Incantesimo di Scambio, ma l’esame pratico sarebbe potuto andare peggio. Almeno lui riuscì a far Evanescere la sua iguana, mentre al tavolo accanto la povera Hannah Abbott perse la testa e chissà come moltiplicò il suo furetto in uno stormo di fenicotteri, facendo sospendere gli esami per dieci minuti finché gli uccelli non vennero catturati e trasportati fuori dalla Sala.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Ancora una volta, fu il professor Tofty a esaminarlo. «Bravo!» esclamò, mentre Harry lanciava un perfetto Incantesimo Scaccia-Molliccio. «Davvero ottimo! Direi che è tutto, Potter… a meno che…»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Hagrid appioppò due possenti ceffoni agli aggressori più vicini, e, a giudicare da come si afflosciarono all’istante, dovevano essere perlomeno svenuti. Poi Harry lo vide chinarsi, e per un istante temette che fosse stato sopraffatto da un Incantesimo. Ma subito si raddrizzò con una sorta di sacco in spalla, e Harry capì che si trattava del corpo inerte di Thor.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Tutt’attorno, il raschiare delle piume sulle pergamene faceva venire in mente lo zampettare affannoso di ratti. Il sole gli scottava la nuca. Che cos’aveva fatto Bonaccord per offendere i maghi del Liechtenstein? Harry aveva la sensazione che c’entrassero i troll… di nuovo s’incantò a fissare i capelli di Calì. Se solo avesse potuto eseguire un Incantesimo di Legilimanzia e guardarle dentro la testa per vedere che cos’avevano a che fare i troll con Pierre Bonaccord e il Liechtenstein…
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Un paio di Schiantesimi, un Incantesimo di Disarmo, e Neville ne ha tirato fuori uno di Ostacolo niente male» rispose Ron disinvolto, e rese la bacchetta anche a Hermione. «Ma Ginny è stata il massimo: ha sistemato Malfoy con una Fattura Orcovolante assolutamente superba… aveva la faccia coperta di mostruosi esseri svolazzanti. Comunque, vi abbiamo visto entrare nella foresta e vi abbiamo seguito. Che fine ha fatto la Umbridge?»
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Uno zampillo di luce rossa colpì il Mangiamorte più vicino, che barcollò all’indietro e urtò contro una pendola, facendola cadere. Il secondo però riuscì a schivare l’Incantesimo con un balzo e puntò la bacchetta contro Hermione, che stava uscendo allo scoperto per prendere meglio la mira.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Le bacchette di Harry e del Mangiamorte schizzarono via verso la porta della Sala delle Profezìe; un attimo dopo stavano correndo tutti: il Mangiamorte in testa, Harry alle calcagna e Neville dietro, chiaramente inorridito dal risultato del suo Incantesimo.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    «Collo…» cominciò Hermione, ma prima che potesse completare l’Incantesimo, la porta si era spalancata e i due Mangiamorte avevano fatto irruzione.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    L’Incantesimo colpì Dolohov prima che riuscisse a bloccarlo e lo fece cadere addosso al compagno; entrambi rimasero a terra rigidi come pezzi di legno, incapaci di muoversi.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    «…poi uno ha afferrato Ginny per un piede» riprese Luna, «e io ho usato l’Incantesimo Reductor per fargli esplodere Plutone in faccia, ma…»
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    I Mangiamorte si fermarono e lo fissarono. Alcuni ansimavano quanto lui. Uno era coperto di sangue; Dolohov, liberato dall’Incantesimo Petrificus, sogghignava puntandogli la bacchetta dritto in faccia.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Malfoy si voltò, la bacchetta levata, ma Tonks gli aveva già spedito contro uno Schiantesimo. Senza aspettare di scoprire se lo avesse centrato, Harry saltò giù dalla piattaforma, fuori tiro. I Mangiamorte erano concentrati sui membri dell’Ordine, che scendevano in fretta i gradini di pietra facendo piovere su di loro un Incantesimo dopo l’altro. Attraverso i corpi in corsa e i lampi di luce, Harry vide Neville strisciare lontano dalla mischia, e schivando un raggio di luce rossa si tuffò sul pavimento per raggiungerlo.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    «Stai bene?» urlò, mentre un altro Incantesimo passava a pochi centimetri dalla loro testa.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Il pavimento sotto di loro esplose, colpito da un Incantesimo, e un cratere si aprì là dove pochi secondi prima c’era la mano di Neville; stavano strisciando rapidi al riparo, quando un braccio robusto scaturì dal nulla, afferrò Harry per il collo e lo tirò su di peso, con i piedi che gli penzolavano a mezz’aria.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Il Mangiamorte premeva così forte sulla gola di Harry da levargli il fiato. Lacrimando Harry si guardò intorno: Sirius duellava con un Mangiamorte a tre metri di distanza; Kingsley ne stava affrontando due; Tonks, ancora a metà discesa, sparava incantesimi contro Bellatrix… e nessuno di loro sembrava rendersi conto che lui stava per morire. Puntò la bacchetta all’indietro, al fianco del Mangiamorte, ma non aveva abbastanza fiato per pronunciare un Incantesimo; la mano libera dell’uomo si protese verso la sfera…
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Sentì qualcosa di simile a una lama smussata sfiorargli il viso con tanta forza da farlo barcollare e urtare contro le gambe tarantolate di Neville, ma il Sortilegio Scudo aveva attutito il peggio.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Un Incantesimo colpì il sedile di pietra a pochi centimetri dai piedi di Harry, sbriciolandolo; lui ricadde su quello sotto. Neville tornò ad afflosciarsi, le gambe sempre in preda alla tarantola, e s’infilò la profezia in tasca.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Silente scese i gradini in fretta, passando accanto a Neville e Harry, che ormai non avevano più alcuna intenzione di andarsene. Era già ai piedi della gradinata quando i Mangiamorte più vicini si accorsero della sua presenza e urlarono un avvertimento. Uno tentò di scappare, arrampicandosi come una scimmia sui gradini di pietra. L’Incantesimo di Silente lo trasse indietro senza sforzo, come se lo avesse agganciato con una lenza invisibile…
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    «Aspetta» mormorò Lupin, e puntando la bacchetta contro le gambe di Neville disse: «Finitus». L’Incantesimo cessò: le gambe di Neville si fermarono. Lupin era pallido. «Andiamo… andiamo a cercare gli altri. Dove sono, Neville?»
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    Dietro la pedana risuonarono uno schianto e un grido. Harry vide Kingsley cadere urlando di dolore; Bellatrix Lestrange girò sui tacchi e fuggì; Silente si voltò subito per lanciarle un Incantesimo che però lei riuscì a parare: ormai era a metà dei gradini…
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    Ne uscì prima ancora che si fosse completamente riaperto e si guardò attorno. Bellatrix aveva quasi raggiunto la cabina telefonica all’altro capo dell’ingresso, ma mentre lui si lanciava all’inseguimento, lei si voltò e gli scagliò un’altra maledizione. Harry si tuffò dietro la fontana dei Magici Fratelli, e l’Incantesimo colpì sibilando i cancelli d’oro battuto, facendoli rintoccare come campane. Il suono di passi cessò. Bellatrix si era fermata. Harry si rannicchiò dietro le statue, in ascolto.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    Bellatrix strillò e cadde, ma non si contorse né urlò di dolore come Neville… eccola di nuovo in piedi, ansante, senza più ridere. Harry tornò dietro la fontana dorata proprio mentre il controIncantesimo di Bellatrix colpiva la testa del mago, che volò via e atterrò sei metri più in là, scavando lunghi solchi nel pavimento di legno.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    Voldemort levò la bacchetta e un altro getto di luce verde sfrecciò contro Silente, che si voltò e svanì con un guizzo del mantello. Un attimo dopo riapparve dietro Voldemort e agitò la bacchetta verso i resti della fontana. Le altre statue presero vita. Quella della strega corse verso Bellatrix — che urlando le lanciò invano un Incantesimo dopo l’altro — e le saltò addosso, bloccandola sul pavimento. Il goblin e l’elfo domestico zampettarono vicino ai camini lungo la parete, e il centauro con un braccio solo galoppò verso Voldemort, che svanì per ricomparire accanto alla vasca. La statua senza testa spinse indietro Harry, lontano dalla battaglia, mentre Silente si avvicinava a Voldemort e il centauro dorato galoppava loro intorno.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «Per allora io me ne sarò andato, e tu sarai morto!» sibilò Voldemort. Sparò contro Silente un altro Incantesimo mortale, ma lo mancò e colpì invece il tavolo del guardiamago, che prese fuoco.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    Silente mosse appena la bacchetta: ne scaturì un Incantesimo così forte che al suo passaggio Harry, benché protetto dal suo guardiano dorato, si sentì rizzare i capelli; stavolta per respingerlo Voldemort fu costretto a evocare dal nulla uno scintillante scudo argenteo. L’Incantesimo, quale che fosse, non provocò danni visibili allo scudo, ma ne trasse un rintocco profondo simile a un gong: un suono stranamente agghiacciante.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «Se vorrai scendere nell’Ufficio Misteri, Cornelius» intervenne Silente — che pareva rincuorato sullo stato di salute di Harry — facendosi avanti perché i nuovi arrivati notassero la sua presenza (qualcuno alzò la bacchetta, altri si limitarono a fissarlo sbalorditi; le statue dell’elfo domestico e del goblin applaudirono, e Caramell fece un tale balzo che le sue pantofole si staccarono dal pavimento), «vi troverai parecchi Mangiamorte evasi rinchiusi nella Camera della Morte, bloccati da un Incantesimo Antismaterializzante, in attesa che tu decida che cosa farne».
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «Però ti ha accolto» lo interruppe Silente. «Malvolentieri, furibonda, controvoglia, disprezzando quello che sei, ma ti ha accolto, e così facendo ha suggellato l’Incantesimo che avevo posto su di te. Grazie al sacrificio di tua madre, il legame del sangue è lo scudo più forte che potessi fornirti».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Io non sono il Custode Segreto, non posso pronunciare il nome di quel luogo. Sai come funziona l’Incantesimo, immagino… Il Signore Oscuro è soddisfatto delle informazioni che gli ho passato sull’Ordine. Come forse hai capito, hanno portato alla recente cattura e uccisione di Emmeline Vance, e di sicuro hanno contribuito a sbarazzarsi di Sirius Black, anche se ti rendo merito di averlo finito».
Spinner's End (Cap. 2 Harry Potter 6)

    «Be’» rispose Silente, ignorando i borbottii di zio Vernon, che ormai riceveva dall’ostinato bicchiere di idromele dei colpi decisi sulla testa, «la tradizione di famiglia dei Black stabiliva che la casa venisse ereditata per linea diretta, passando al maschio successivo di nome Black. Sirius era l’ultimo della sua linea di sangue, perché il fratello minore, Regulus, morì prima di lui ed entrambi non hanno avuto figli. Mentre il suo testamento esprime la chiara volontà che la casa vada a te, è comunque possibile che sul luogo sia stato gettato un Incantesimo o un Sortilegio per assicurarsi che non possa essere proprietà di nessuno che non sia di sangue puro».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Già» ribatté Silente. «E se esiste un Sortilegio simile, allora è molto probabile che la proprietà della casa passi al più anziano dei parenti in vita di Sirius, ossia sua cugina, Bellatrix Lestrange».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Noi… maltrattare Didino? Che cosa…?» cominciò zio Vernon furioso, ma Silente levò un dito e il signor Dursley ammutolì come se il mago l’avesse colpito con un Incantesimo.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «In caso di attacco» rispose Silente, «ti do il permesso di usare qualunque controIncantesimo o controFattura ti venga in mente. Ma non credo che dovresti preoccuparti di essere attaccato stanotte».
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    Con un misto di irritazione e orgoglio, Lumacorno rispose: «Due. Non ho sentito scattare l’Incantesimo Intruso, stavo facendo il bagno. Però» aggiunse con fermezza, come a riacquistare il controllo, «resta il fatto che sono un vecchio, Albus. Un vecchio stanco che si è guadagnato il diritto a una vita tranquilla e a qualche piccola comodità».
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    Lumacorno scrutò Silente con aria funerea per un attimo, poi borbottò: «Non gliene ho dato l’opportunità. Sono in movimento da un anno. Non sto mai più di una settimana nello stesso luogo. Mi sposto di casa Babbana in casa Babbana: i proprietari di questa sono in vacanza alle Canarie. È molto gradevole, mi dispiacerà andar via. È abbastanza facile quando sai come fare, basta un semplice Incantesimo Congelatore su quegli assurdi antifurto che usano invece degli Spioscopi e assicurarsi che i vicini non ti notino quando porti dentro il pianoforte».
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «Sei come Ron» sospirò, scrutandolo. «Sembra che vi abbiano fatto una Fattura Allungante, a tutti e due. Giuro che Ron è cresciuto di dieci centimetri da quando gli ho comprato l’ultima divisa. Hai fame, Harry?»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «No, c’è stata segnalata una brutta Fattura Tornafiamma giù a Elephant and Castle, ma per fortuna la Squadra Speciale Magica l’ha disinnescata prima che arrivassimo…»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «’Un semplice Incantesimo ed entrerete in un sogno a occhi aperti lungo trenta minuti, di alta qualità e assolutamente realistico, facile da inserire in una tìpica lezione scolastica e virtualmente inintercettabile (gli effetti collaterali includono espressione vacua e rivolo di bava). Vietata la vendita ai minori di sedici anni’. Sai» commentò Hermione guardando Harry, «questa è davvero magia straordinaria!»
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Non ci si crede quanta gente ci sia, anche impiegati del Ministero, che non sa fare un Sortilegio Scudo decente» spiegò George. «Naturalmente non hanno avuto te come maestro, Harry».
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Vero… be’, pensavamo che i Cappelli Scudo fossero una roba da ridere. Sai, sfidi il tuo compagno a stregarti mentre lo indossi e guardi la faccia che fa quando il Sortilegio ti rimbalza addosso. Ma il Ministero ne ha comprati cinquecento per tutto il personale di rinforzo! E continuiamo a ricevere ordini enormi!»
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Oh, cielo!» ridacchiò Lumacorno tranquillamente, guardando Ginny che scrutava torva Zabini al di sopra del suo pancione. «Attento, Blaise! Ho visto questa signorina scagliare una meravigliosa Fattura Orcovolante mentre passavo dal suo scompartimento! Eviterei di contrariarla!»
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    «Mi ha visto fare una Fattura a Zacharias Smith» disse Ginny, «ti ricordi quell’idiota di Tassorosso che veniva all’ES? Continuava a chiedere che cosa era successo al Ministero e alla fine mi ha irritato tanto che gli ho scagliato un’Orcovolante. Quando Lumacorno è entrato pensavo che mi avrebbe punito, invece ha detto solo che la trovava un’ottima Fattura e mi ha invitato a pranzo! Pazzo, eh?»
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    «… voi siete, credo, principianti assoluti nell’uso degli incantesimi non verbali. Qual è il vantaggio di un Incantesimo non verbale?»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Ora vi dividerete in coppie» riprese Piton. «Uno dei due cercherà di stregare l’altro senza parlare. L’altro cercherà di respingere la Fattura in silenzio. Avanti».
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Anche se Piton non lo sapeva, l’anno prima Harry aveva insegnato ad almeno metà della classe (a tutti quelli che erano stati membri dell’ES) a eseguire un Sortilegio Scudo. Nessuno di loro, tuttavia, l’aveva mai fatto senza parlare. Ne seguì una certa quantità di scorrettezze. Molti ragazzi si limitarono a sussurrare la formula invece di recitarla ad alta voce. Come al solito, entro dieci minuti Hermione riuscì a respingere la Fattura Gambemolli borbottata da Neville senza pronunciare una sola parola, impresa che le avrebbe meritato venti punti per Grifondoro da parte di qualunque insegnante normale, pensò Harry amareggiato, ma che Piton ignorò. Passeggiava tra loro mentre si esercitavano, simile a un pipistrello troppo cresciuto, e indugiò a osservare Harry e Ron che si arrabattavano a eseguire il compito.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Ron, che avrebbe dovuto incantare Harry, era viola, le labbra compresse per trattenersi dalla tentazione di mormorare l’Incantesimo. Harry aveva la bacchetta levata, e aspettava sulle spine di respingere una Fattura il cui arrivo pareva quanto mai improbabile.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Il suo Sortilegio Scudo fu così potente che Piton perse l’equilibrio e urtò contro un banco. Tutta la classe si voltò a guardare l’insegnante che si raddrizzava, torvo.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Signor Gaunt, la prego!» esclamò Ogden indignato, mentre Merope, che aveva già raccolto la pignatta, diventava tutta rossa. Se la fece sfuggire di nuovo, estrasse la bacchetta di tasca con mano tremante, la puntò e borbottò un breve inudibile Incantesimo. La pentola sfrecciò sul pavimento, colpì la parete di fronte e si spaccò in due.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Signor Gaunt»insistette Ogden. «Temo che né i suoi antenati né i miei abbiano nulla a che fare con la questione. Sono qui a causa di Orfin. Di Orfin e del Babbano che ha avvicinato ieri notte. Siamo a conoscenza» e diede un’occhiata alla pergamena, «del fatto che Orfin ha eseguito una Fattura o una stregoneria sul detto Babbano, provocandogli un’eruzione di assai dolorosa orticaria».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Sì» disse Silente. «Dobbiamo tirare un po’ a indovinare, anche se è difficile immaginare che cosa accadde. Vedi, pochi mesi dopo la fuga, Tom Riddle ricomparve nella sua dimora di Little Hangleton senza la moglie. Nel vicinato corse voce che raccontasse di essere stato ‘ingannato’ e ‘truffato’. .Certamente voleva dire che aveva subito un Incantesimo che poi era cessato, anche se dubito che abbia osato ricorrere a queste precise parole per timore di essere preso per pazzo. Tuttavia gli abitanti del villaggio ne dedussero che Merope aveva mentito a Tom Riddle, fingendo di aspettare un bambino da lui, e che lui l’aveva sposata per questo».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Questa mattina abbiamo i provini di Quidditch!»ribatté Ron. «E in più dovremmo studiare quell’Incantesimo Aguamenti,per Vitious! E poi, spiegare che cosa? Come facciamo a dirgli che odiavamo la sua stupida materia?»
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    Harry ne aveva già sperimentati alcuni. C’era una Fattura che faceva crescere le unghie dei piedi a una velocità incredibile (l’aveva provata su Goyle in corridoio, con risultati esilaranti); un Incantesimo che incollava la lingua al palato (l’aveva inflitto due volte, tra gli applausi generali, a un ignaro Argus Gazza); e, forse il più utile di tutti, il Muffliato,un comando che riempiva le orecchie degli altri di un ronzio indistinto, così da poter comodamente chiacchierare in classe senza essere ascoltati. L’unica a non trovarci niente di buffo era Hermione, che manteneva un’espressione di rigido disappunto e si rifiutava di proferir parola se Harry usava il Muffliato.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Harry girò il libro per esaminare più da vicino le istruzioni di un Incantesimo che sembrava aver messo il Principe a dura prova. Cerano molte cancellature e modifiche, ma infine, rannicchiata in un angolo della pagina, ecco la scritta:
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Cercò a tentoni il libro e lo sfogliò, atterrito, per trovare la pagina giusta. Quando infine la riconobbe, decifrò una parola minuscola sotto la formula e, pregando che fosse la controFattura, pensò Liberacorpus! con tutte le sue forze.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Quando si furono vestiti, bene imbacuccati nei golf fatti a maglia dalla signora Weasley, ed ebbero preso mantelli, sciarpe e guanti, Ron aveva superato lo spavento e deciso che il nuovo Incantesimo di Harry era molto divertente; al punto che si precipitò a raccontarlo a Hermione quando si sedettero nella Sala Grande.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Allora hai deciso di provare un Incantesimo sconosciuto e scritto a mano per vedere che cosa succedeva?»
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Mio padre usava questo Incantesimo» spiegò Harry. «Io… me l’ha raccontato Lupin».
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Era vero solo in parte; in effetti, Harry aveva visto suo padre usare la Fattura contro Piton, ma non aveva mai raccontato a Ron e Hermione di quella particolare visione nel Pensatoio. Ora, tuttavia, una meravigliosa ipotesi gli attraversò la mente. Possibile che il Principe Mezzosangue fosse…?
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Ancora molto male, anche se è stata abbastanza fortunata. Pare che abbia sfiorato la collana con una piccolissima zona di epidermide: aveva un buchetto nel guanto. Se l’avesse indossata, se anche solo l’avesse presa a mani nude, sarebbe morta, forse all’istante. Per fortuna il professor Piton è riuscito a evitare la rapida diffusione della Fattura…»
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Ma poteva fare un Incantesimo!» sbottò Harry impaziente. «Avrebbe potuto procurarsi cibo e tutto ciò che le serviva con la magia, no?»
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    Oh, mio povero cuore, dov’è andato? Per un Incantesimo mi ha lasciato…
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Hai ragione… si può intercettare la magia, ma non chi la compie: ricorderai di essere stato accusato dal Ministero dell’Incantesimo di Librazione che in effetti fu compiuto da…»
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «… naturalmente supponendo di aver compiuto una corretta identificazione degli ingredienti della pozione grazie al Rivelaincanto di Scarpin, il nostro scopo primario non è quello relativamente semplice di scegliere gli antidoti agli ingredienti contenuti, ma di scoprire il componente aggiunto che, grazie a un processo quasi alchemico, trasformerà tali diversi elementi…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Hermione agitava entusiasta la bacchetta sopra il suo calderone. Non riuscirono nemmeno a copiare l’Incantesimo che stava eseguendo perché ormai era diventata così brava in quelli non verbali che non aveva più bisogno di dirli ad alta voce. Ernie Macmillan però stava borbottando ‘Specialis Revelio!’ sul suo paiolo, che suonava bene, così Harry e Ron si affrettarono a imitarlo.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «… così che molti di voi possano affrontare l’esame» continuò Twycross, come se non fosse stato interrotto. «Come saprete, di solito è impossibile Materializzarsi o Smaterializzarsi entro i confini di Hogwarts. Il Preside ha sospeso questo Incantesimo solo per la Sala Grande e per un’ora, per consentirvi di esercitarvi. Vorrei sottolineare che non riuscirete a Materializzarvi fuori dalle pareti di questa Sala, e che sarebbe assai poco saggio provarci.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Harry reagì d’istinto; la bacchetta uscì dalla tasca e l’Incantesimo gli balzò in mente senza nemmeno pensarci: Levicorpus!
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Non ti conviene acchiapparlo, è grosso come un troll» osservò Ron ragionevole. «Penso che quella Fattura del Principe, quella delle unghie dei piedi, sarebbe un’ottima soluzione. Ma può darsi che il resto della squadra lo sistemi prima che tu esca di qui, non sono molto contenti…»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Bella» si complimentò Ron, sollevando per aria Dobby così che gambe e braccia non facessero più contatto con Kreacher. «Un’altra Fattura del Principe, eh?»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Sì» rispose Harry, guardando verso l’ufficio di Madama Chips per accertarsi che l’Incantesimo Muffliato tenesse; non c’era segno che avesse udito alcunché. «Ho un lavoro per te».
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Sì, lo so, grazie» rispose Harry senza alzare lo sguardo dal libro. «Ecco perché sto cercando qualcosa di diverso. Silente dice che il Veritaserum non funziona, ma ci potrebbe essere qualcos’altro, una pozione o un Incantesimo…»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «È una delle Auto correggenti di Fred e George… ma credo che l’Incantesimo si stia esaurendo…»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    A questo punto la Felix Felicis diede a Harry come un colpo di gomito, facendogli notare che la scorta di alcol si stava rapidamente esaurendo. Lui non era ancora arrivato a eseguire l’Incantesimo Rabbocco senza pronunciarlo ad alta voce, ma quella sera l’idea di non riuscirci era ridicola: infatti Harry sorrise mentre, all’insaputa di Hagrid e Lumacorno (che si stavano scambiando racconti sul traffico illegale di uova di drago), puntava di nascosto la bacchetta verso le bottìglie semivuote, che subito si riempirono.
Dopo il funerale (Cap. 22 Harry Potter 6)

    «Sarebbe uno spreco totale» ribatté Hermione in tono piatto, posando la copia del Sillabario dei Sortilegi che aveva appena preso dalla borsa. «La fortuna può portarti solo fino a un certo punto, Harry. La situazione con Lumacorno era diversa: tu hai sempre avuto la capacità di convincerlo, avevi bisogno solo di ritoccare un po’ le circostanze. Ma la fortuna non basta per superare un Incantesimo potente. Non consumare il resto della pozione! Ne avrai bisogno se Silente ti porterà con sé…» sussurrò.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Harry stava per mettere via il libro quando notò una pagina ripiegata sull’angolo; la aprì e vide l’Incantesimo Sectumsempra, con la nota ‘Contro i Nemici’, che aveva segnato qualche settimana prima. Non aveva ancora scoperto che effetti aveva, soprattutto perché non voleva provarla con Hermione nei paraggi, ma stava soppesando l’idea di sperimentarla su McLaggen la prima volta che l’avesse colto di sorpresa.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Si voltò di scatto ed estrasse la bacchetta. D’istinto Harry fece lo stesso. La maledizione di Malfoy lo mancò di pochi centimetri, mandando in pezzi la lampada sulla parete accanto a lui; Harry si gettò di lato, pensò Levicorpus! e agitò la bacchetta, ma Malfoy bloccò la Fattura e si preparò a scagliarne un’altra…
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Si udì una sonora esplosione e il bidone dietro Harry scoppiò; Harry tentò un Incantesimo delle Pastoie che rimbalzò sulla parete dietro l’orecchio di Malfoy e fracassò la cassetta sotto Mirtilla Malcontenta, che strillò ancora più forte; l’acqua si riversò dappertutto e Harry scivolò in terra, mentre Malfoy, il volto deformato dalla rabbia, urlava: «Cruci…»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    La porta si spalancò dietro Harry, che alzò lo sguardo, terrorizzato: Piton si era precipitato nella stanza, livido in volto. Spinse via Harry, si chinò su Malfoy, estrasse la bacchetta e la passò sopra le profonde ferite provocate dalla maledizione, borbottando un Incantesimo che sembrava quasi una canzone. Il flusso di sangue parve rallentare; Piton asciugò quello che restava dal volto di Malfoy e ripeté la formula. Le ferite parvero ricucirsi.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Io non volevo» disse subito Harry. La sua voce echeggiò nel freddo spazio allagato. «Non sapevo gli effetti di quell’Incantesimo».
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Evidentemente ti ho sottovalutato, Potter» mormorò. «Chi avrebbe mai pensato che tu conoscessi tale Magia Oscura? Chi ti ha insegnato quell’Incantesimo
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Era stordito; era come se un adorato cucciolo fosse diventato all’improvviso un animale feroce. Ma che cosa aveva in testa il Principe per trascrivere un simile Incantesimo nel suo libro? E che cosa sarebbe successo quando Piton l’avesse visto? Avrebbe raccontato a Lumacorno — lo stomaco gli ribollì — come Harry aveva ottenuto quei risultati in Pozioni per tutto l’anno? Avrebbe confiscato o distrutto il libro che gli aveva insegnato tante cose… che era diventato una sorta di guida e di amico? Harry non poteva permetterlo… non poteva…
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Harry» proseguì Hermione, «come fai a difendere ancora quel libro quando quell’Incantesimo…»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Non sto difendendo quello che ho fatto!» la interruppe Harry. «Vorrei che non fosse mai successo, e non solo perché ho una decina di punizioni. Lo sai che non avrei usato un Incantesimo del genere, nemmeno contro Malfoy, ma non puoi dar la colpa al Principe, lui non ha scritto ‘Provalo, è ottimo’… Prendeva solo appunti per sé, no? Non per qualcun altro…»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Be’, naturalmente sono felice che Harry non sia stato maledetto!» ribatté Hermione, chiaramente colpita. «Ma non puoi definire buono l’Incantesimo Sectumsempra, Ginny, guarda che cosa è successo! E avrei pensato che, visto quel che ha fatto alle vostre possibilità di vittoria…»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Estrasse con gesto teatrale una scheda da una delle scatole in cima e lesse: «James Potter e Sirius Black. Sorpresi a usare una Fattura illegale contro Bertram Aubrey. Testa di Aubrey raddoppiata. Doppia punizione». Piton sorrise beffardo. «Dev’essere di grande conforto sapere che anche se sono morti resta una testimonianza delle loro gloriose imprese…»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Certo che no» affermò Ron convinto. «Era un genio, quel Principe. E tra l’altro… senza quel suggerimento sul bezoar…» si passò il dito sulla gola con un gesto eloquente «… non sarei qui a parlarne, no? Insomma, non dico che quell’Incantesimo che hai usato contro Malfoy sia grandioso…»
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    Corse fuori dalla sala comune e attraversò a razzo il settimo piano, incrociando solo Pix, che con aria annoiata gli gettò addosso pezzetti di gesso e ridacchiò sonoramente scansando la sua Fattura difensiva. Quando Pix fu sparito, il silenzio calò nei corridoi; mancavano solo quindici minuti al coprifuoco e quasi tutti erano già tornati nelle sale comuni.
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    «Non potremmo… non potremmo provare con un Incantesimo di Appello?» suggerì Harry, certo che fosse un’idea stupida, ma desideroso di andar via di lì molto più di quanto fosse disposto ad ammettere.
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    Il corpo di Harry si irrigidì all’istante, e cadde all’indietro contro la parete della Torre, appoggiato come una statua instabile, incapace di muoversi o parlare. Non riusciva a capire come fosse successo: l’Expelliarmus non era un Incantesimo Congelatore…
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    Poi vide la bacchetta di Silente precipitare nel vuoto oltre il bordo dei bastioni e capì… Silente l’aveva immobilizzato senza parlare, e l’istante necessario per eseguire l’Incantesimo gli era costato la possibilità di difendersi.
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    «Sì, be’, ma lei comunque non ha capito chi c’era dietro, no?» lo schernì Malfoy, mentre Silente scivolava un po’ più giù lungo il muro, le gambe sempre più deboli, e Harry lottava invano, in silenzio, contro l’Incantesimo che lo legava.
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    «Ho detto no!» gridò l’uomo; ci fu un lampo di luce e il lupo mannaro fu scaraventato lontano; urtò contro i bastioni e barcollò, furente. Il cuore di Harry martellava così forte che pareva impossibile che nessuno lo sentisse, imprigionato nell’Incantesimo di Silente… Se solo fosse riuscito a muoversi, avrebbe potuto scagliare una maledizione da sotto il Mantello…
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    «Lo so, li seguo!» esclamò Harry, scagliando una Fattura contro l’enorme Mangiamorte biondo che provocava gran parte dello scompiglio. L’Incantesimo lo colpì al volto e l’uomo ululò di dolore; si voltò, barcollò e poi scappò via dietro fratello e sorella.
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    «Impedimento.!»urlò, rotolandosi ancora, rannicchiato contro il suolo buio, e miracolosamente la sua Fattura colpì uno dei due, che barcollò e cadde, sbilanciando l’altro; Harry balzò in piedi e corse avanti, dietro a Piton…
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    «Incarce…»ruggì Harry, ma Piton deviò l’Incantesimo con un cenno quasi pigro del braccio.
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    Harry si era tuffato per recuperare la bacchetta; Piton la colpì con una Fattura e quella volò a parecchi metri di distanza e sparì nel buio.
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    Aveva saputo che non c’era alcuna speranza fin dal momento in cui si era riscosso dall’Incantesimo Petrificus, saputo che era svanito solo perché chi l’aveva formulato era morto. Ma non c’era modo di prepararsi alla vista di Silente, a braccia aperte, spezzato: il più grande mago che Harry avesse e avrebbe mai conosciuto.
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    «Non può curarle con un Incantesimo?» domandò.
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «Nessun Incantesimo funziona con queste» rispose Madama Chips. «Ho tentato tutto quello che so, ma non c’è cura per i morsi di lupo mannaro».
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «Molly e Arthur stanno arrivando»disse, e l’incanto della musica fu spezzato. Tutti si riscossero come da uno stato di trance: chi riprese a guardare Bill, chi si stropicciò gli occhi, chi scosse la testa. «Harry, che cosa è successo? Stando a Hagrid, eri con il professor Silente quando lui… quando è successo. Dice che il professor Piton è stato coinvolto in qualche…»
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «L’ho visto correre verso di noi, ma subito dopo la Fattura del Mangiamorte gigante mi ha sfiorato e mi sono abbassata e non ho capito più niente» intervenne Ginny.
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «Evidentemente conosceva un Incantesimo a noi ignoto» sussurrò la McGranitt. «Dopotutto… era l’insegnante di Difesa contro le Arti Oscure… Ho pensato solo che avesse fretta di inseguire i Mangiamorte fuggiti sulla Torre…»
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «Be’, il Mangiamorte grosso aveva appena scagliato una Fattura che aveva fatto crollare metà del soffitto, e aveva anche infranto l’Incantesimo che bloccava le scale»rispose Lupin. «Ci siamo tutti lanciati avanti — quelli che erano ancora in piedi, cioè — e allora Piton e il ragazzo sono emersi dalla polvere… naturalmente nessuno di noi li ha attaccati…»
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

   «La mia fonte mi ha avvisato che parte del piano è seminare una falsa traccia; dev'essere questa. Dawlish dev'essere sotto l'effetto di un Incantesimo Confundus. Non sarebbe la prima volta, è noto che è un suo punto debole».
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   «... Kingsley e il signor Weasley te l'hanno spiegato» insisté Harry, implacabile. «Quando avrò compiuto diciassette anni, l'Incantesimo di protezione che mi circonda s'infrangerà, e questo espone voi quanto me. L'Ordine è sicuro che Voldemort vi prenderà di mira, o per torturarvi e scoprire dove mi trovo, o perché è convinto che se vi prendesse come ostaggi io cercherei di salvarvi».
La partenza dei Dursley (Cap. 3 Harry Potter 7)

   «Giusto, i tempi sono molto stretti». Dedalus annuì e ripose l'orologio nel panciotto. «Stiamo cercando di sincronizzare la tua partenza da casa con la Smaterializzazione della tua famiglia, Harry; di conseguenza l'Incantesimo si infrangerà non appena sarete tutti partiti per un luogo sicuro». Si rivolse ai Dursley. «Bene, siamo pronti?»
La partenza dei Dursley (Cap. 3 Harry Potter 7)

   «Va bene, va bene, avremo tempo dopo per scambiarci le ultime notizie» ruggì Moody sovrastando il chiacchiericcio, e nella cucina calò il silenzio. Moody lasciò cadere i sacchi e si rivolse a Harry. «Come probabilmente ti ha detto Dedalus, abbiamo dovuto abbandonare il piano A. Pius O'Tusoe è passato dall'altra parte, il che ci pone un grosso problema. Ha reso punibile con la carcerazione collegarsi a questa casa via Metropolvere, piazzarci una Passaporta o Materializzarcisi, in arrivo o in partenza. Tutto in nome della tua protezione, per evitare che Tu-Sai-Chi ti raggiunga. Perfettamente inutile, visto che l'Incantesimo di tua madre ti protegge già. In realtà, ti impedisce di uscire di qui in sicurezza.
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   «La Traccia, la Traccia!» esclamò Malocchio, impaziente. «L'Incantesimo che intercetta l'attività magica di chi ha meno di diciassette anni, il mezzo del Ministero per scoprire le pratiche magiche dei minori! Se tu, o chiunque attorno a te, getta un Incantesimo per farti uscire da qui, O'Tusoe lo saprà, e anche i Mangiamorte.
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   «Quindi stavolta te ne andrai e non farai più ritorno, perciò l'Incantesimo si spezzerà non appena uscirai dal suo raggio d'azione. Abbiamo deciso di infrangerlo in anticipo, perché l'alternativa è aspettare che Tu-Sai-Chi venga a prenderti nel momento in cui compirai diciassette anni.
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   «Non serve!» abbaiò Moody. «Con Tu-Sai-Chi là fuori e mezzo Ministero dalla sua? Potter, se siamo fortunati avrà abboccato e starà progettando di sorprenderti il trenta, ma sarebbe un pazzo se non avesse un paio di Mangiamorte di guardia, io ce li avrei. Forse non riescono ad arrivare a te o a questa casa finché l'Incantesimo di tua madre tiene, ma sta per infrangersi, e sanno più o meno dove ti trovi. La nostra sola speranza è usare delle esche. Nemmeno Tu-Sai-Chi può dividersi in sette».
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   L'Incantesimo colpì in pieno petto il Mangiamorte al centro: per un istante l'uomo rimase assurdamente a braccia spalancate, a mezz'aria, come se avesse sbattuto contro una barriera invisibile: uno dei compagni rischiò di urtarlo...
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   Le maledizioni ripresero a sfrecciare nello spazio che li separava, mentre Hagrid sterzava e zigzagava; Harry capì che non osava premere di nuovo il pulsante del fuoco di drago, con lui così in bilico. Spedì una raffica di Schiantesimi contro gli inseguitori, ma riuscì solo a rallentarli. Scagliò loro un'altra Fattura bloccante: il Mangiamorte più vicino scartò per evitarla e il cappuccio gli cadde indietro. Alla luce rossa dello Schiantesimo seguente Harry riconobbe il volto stranamente inespressivo di Stanley Picchetto... Stan...
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   «Certo che no» rispose Lupin, «ma i Mangiamorte... insomma, chiunque si sarebbe aspettato una reazione adeguata! L'Expelliarmus è un Incantesimo utile, Harry, ma i Mangiamorte sono convinti che sia la tua firma, e io ti consiglio di non farlo diventare tale!»
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   «No» insisté Harry. «La moto stava cadendo, non sapevo dov'era Voldemort, ma la bacchetta mi si è rigirata nella mano, l'ha trovato e gli ha scagliato un Incantesimo che non ho nemmeno riconosciuto. Non avevo mai fatto apparire delle fiamme d'oro».
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   «E siccome siamo una ventina, questo sminuisce enormemente il potere dell'Incanto Fidelius. Sono venti possibilità in più che i Mangiamorte estorcano il segreto a qualcuno. Non possiamo aspettarci che regga ancora a lungo».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Forse ha usato un Sortilegio Scudo...»
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Se sopravvivo alla ricerca degli Horcrux, ritroverò mamma e papà e dissolverò l'Incantesimo. Se non sopravvivo... be', credo di aver fatto un
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

    incanto abbastanza forte da lasciarli felici e contenti. Capisci, Wendell e Monica Wilkins non sanno di avere una figlia».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Be'... è stato facile» confessò Hermione con una vocina. «È bastato un Incantesimo di Appello. Sapete... Accio. E sono schizzati fuori dalla finestra dello studio di Silente dritto nel dormitorio delle ragazze».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Giusto» disse Scrimgeour. «Un Boccino non viene toccato dalla pelle nuda prima di essere liberato, nemmeno dal suo artefice, che indossa i guanti. è intriso di un Incantesimo che gli consente di identificare il primo umano che vi abbia posto le mani sopra, in caso di cattura incerta e discutibile. Questo Boccino» e alzò la pallina d'oro «ricorda il tuo tocco, Potter. Forse Silente, che possedeva straordinarie abilità magiche, quali che fossero i suoi difetti, ha incantato questo Boccino in modo che si apra solo per te».
Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7)

   «Credevo che non approvassi questo Incantesimo» le disse Ron.
Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7)

   Alle tre del pomeriggio seguente Harry, Ron, Fred e George erano nell'orto fuori dall'enorme padiglione bianco, in attesa degli invitati. Harry aveva trangugiato una bella dose di Pozione Polisucco e adesso era la fotocopia di un giovane Babbano coi capelli rossi del villaggio vicino, Ottery St Catchpole, al quale Fred aveva sottratto dei capelli con un Incantesimo di Appello. Il piano era presentarlo come 'il cugino Barny' e sperare che si confondesse nella moltitudine dei parenti Weasley.
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   «Quando mi sposo io» dichiarò Fred, strattonandosi il colletto del vestito, «non voglio nessuna di queste assurdità. Potrete mettervi quello che volete, e infliggerò alla mamma un bell'Incantesimo Petrificus finché non sarà tutto finito».
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

    «Ron! Ron!» chiamò Hermione tra i singhiozzi. I convitati in preda al panico li urtavano e Harry le prese la mano per assicurarsi che non venissero separati. Vide una striscia di luce che sibilava sulle loro teste. Impossibile dire se fosse un Incantesimo di protezione o qualcosa di più sinistro...
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Incantesimo Estensivo Irriconoscibile» spiegò lei. «Complicato, ma credo di averlo fatto giusto; comunque sono riuscita a ficcare qui dentro
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   Il Mangiamorte biondo e grosso fu colpito in viso da un getto di luce rossa e si afflosciò, privo di sensi. Il suo compagno, non vedendo chi aveva scagliato l'Incantesimo, ne spedì un altro: corde nere e lucide volarono dalla punta della sua bacchetta e legarono Ron dalla testa ai piedi. La cameriera strillò e corse verso l'uscita. Harry scagliò un altro Schiantesimo contro il Mangiamorte dalla faccia storta che aveva legato Ron, ma l'incanto fallì il colpo, rimbalzò contro la vetrina e colpì la cameriera, che cadde davanti alla porta.
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Sei tu il capo» ribatté Ron, profondamente sollevato. «Ma io non ho mai fatto un Incantesimo di Memoria».
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «No!» urlò Harry, e benché avesse alzato la bacchetta non gli venne in mente alcun Incantesimo. «No! Non siamo stati noi! Non ti abbiamo ucciso...»
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Esattamente quello che è stato!» ribatté Hermione, piccata. «Un Incantesimo per rivelare eventuali presenze umane, e qui non c'È nessuno tranne noi!»
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   Da adolescente Sirius aveva tappezzato le pareti con un tale numero di poster e foto da lasciar libere solo poche strisce della seta grigio argento sottostante. Harry dedusse che i genitori di Sirius non erano riusciti a spezzare l'Incantesimo di Adesione Permanente che assicurava le immagini alle pareti, perché era certo che non gradissero i gusti del figlio maggiore. E Sirius doveva aver esagerato apposta per irritarli. C'erano molti stendardi di Grifondoro, rosso e oro sbiadito, a sottolineare la sua distanza dal resto della famiglia Serpeverde. C'erano molte foto di motociclette Babbane e anche (Harry ammirò il coraggio del padrino) poster di ragazze Babbane in bikini; si capiva che erano Babbane perché restavano immobili nelle foto, i sorrisi scoloriti e gli occhi vitrei pietrificati sulla carta. Un bel contrasto con l'unica foto magica appesa: quattro studenti di Hogwarts che ridevano tenendosi a braccetto.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   La Fattura s'infranse: la sagoma polverosa esplose di nuovo, rendendo impossibile riconoscere il nuovo arrivato nella fitta nube grigia.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Devi capire, Harry, che adesso i Mangiamorte hanno dalla loro tutto il potere del Ministero» spiegò Lupin. «Possono compiere gli incantesimi più violenti senza paura di essere identificati o arrestati. Sono riusciti a far saltare ogni incanto difensivo che avevamo elaborato contro di loro e, una volta arrivati, sono stati molto espliciti sul motivo della loro visita».
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Prova con Finitus Incantatem» suggerì subito Hermione, «se è una Fattura o una maledizione dovrebbe bloccarla; altrimenti vuol dire che qualcosa è andato storto con un Incantesimo Atmosferico, che è un po' più difficile da riparare, quindi come misura temporanea prova con un Impervius per proteggere le sue cose...»
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Si fermò, si appoggiò a una parete e cercò di decidere che fare. Il silenzio lo opprimeva: non c'erano agitazione o chiacchiericcio o rumore di passi, quassù; nei corridoi con la moquette viola tutto taceva, come se l'Incantesimo Muffliato fosse stato gettato ovunque.
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «Sì, ultimamente piove in un mucchio di uffici» osservò il signor Weasley. «Hai provato con la MeteoFattura Recanto? Con Bletchley ha funzionato».
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «MeteoFattura Recanto?» sussurrò Ron. «No. Grazie, pa... voglio dire, grazie, Arthur».
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   I singhiozzi della signora Cattermole coprivano i passi cauti di Harry verso i gradini della tribuna. Superato il punto in cui il gatto Patronus marciava avanti e indietro, avvertì la differenza di temperatura: al di là era caldo e gradevole. Il Patronus, ne era certo, apparteneva alla Umbridge, e brillava così intensamente perché lei era felice lì, nel suo elemento, a sostenere le leggi perverse che aveva contribuito a scrivere. Lentamente, con cautela, avanzò lungo il palco alle spalle della Umbridge, di Yaxley e di Hermione, e prese posto dietro quest'ultima. Aveva paura di farla sobbalzare. Pensò di usare l'Incantesimo Muffliato sulla Umbridge e su Yaxley, ma anche solo mormorando la formula rischiava di agitare Hermione. Poi la Umbridge alzò la voce per rivolgersi alla signora Cattermole e Harry ne
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «È l'unico Incantesimo con cui abbia mai avuto problemi» spiegò Harry alla signora Cattermole, ormai completamente interdetta. «Un vero peccato, direi... dai, Hermione...»
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «Harry, credo di sì. Io... io l'ho costretto a mollarmi con una Fattura Revulsiva, ma l'avevo già portato dentro la protezione dell'Incanto Fidelius. Dopo la morte di Silente, noi siamo Custodi Segreti, quindi gli ho passato il segreto, giusto?»
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Se restiamo, questo posto va protetto con qualche Incantesimo» rispose, e levando la bacchetta cominciò a camminare in un ampio cerchio attorno a Harry e Ron e a mormorare formule magiche. Harry notò qualche piccolo movimento nell'aria circostante: era come se Hermione avesse evocato un alone di calore sulla radura.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Questa volta fece a meno di infilarci la mano e ricorse subito a un Incantesimo di Appello. La tenda affiorò in un groviglio bitorzoluto di tela, corda e picchetti. Harry la riconobbe, anche per l'odore di gatto: era la stessa in cui avevano dormito la sera della Coppa del Mondo di Quidditch.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Scusate» gemette Ron, nel tentativo di alzarsi, «ma ogni volta che lo sento, mi sembra come una... Fattura. Possiamo chiamarlo Voi-SapeteChi... per favore?»
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Mentre parlava, lo colpì l'improvvisa consapevolezza di ciò che aveva tra le dita, di cosa viveva dietro quelle porticine d'oro. Anche dopo tutti gli sforzi fatti per trovarlo, provò il violento impulso di scagliare via il medaglione. Riprese il controllo e cercò di aprirlo con le dita, poi tentò con l'Incantesimo che Hermione aveva usato per forzare la porta della camera di Regulus. Niente da fare. Restituì il ciondolo a Ron e a Hermione. Entrambi fecero del loro meglio, ma non ebbero maggiore successo.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Gli ha letto la mente e ho visto un ragazzo biondo appollaiato su un davanzale, che ha scagliato un Incantesimo contro Gregorovich ed è sparito con un balzo. L'ha rubata, ha rubato la cosa che Tu-Sai-Chi sta cercando. E io... credo di averlo già visto da qualche parte...»
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Hai fatto l'Incantesimo Muffliato, vero?» sussurrò a Hermione.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Ecco... qui» mormorò a denti stretti tirando fuori qualcosa che evidentemente si trovava sul fondo. Sbucò il bordo di un'elaborata cornice. Harry si affrettò ad aiutarla. Liberarono il ritratto vuoto di Phineas Nigellus; Hermione teneva la bacchetta puntata contro il quadro, pronta a scagliare un Incantesimo.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Protego!» gridò, e uno scudo invisibile si dilatò tra lei e Harry da una parte e Ron dall'altra; tutti e tre furono costretti a indietreggiare dalla forza dell'Incantesimo e Harry e Ron si scambiarono sguardi feroci dai due lati della barriera trasparente, come se per la prima volta si vedessero davvero. Harry provava un odio bruciante per Ron: qualcosa si era rotto tra loro.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Era bloccata dal suo stesso Sortilegio Scudo; quando l'ebbe rimosso,
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Ripose il Mantello sotto il giaccone e proseguirono senza intralcio; passarono davanti ad altre villette, l'aria gelida in volto: ognuna di quelle case avrebbe potuto essere quella in cui erano vissuti una volta James e Lily, o quella in cui adesso viveva Bathilda. Harry osservò i portoni, i tetti carichi di neve e i portici, nella speranza di ricordarsene uno, ma sapendo che era impossibile, che aveva poco più di un anno quando aveva lasciato quel posto per sempre. Non era nemmeno sicuro di riuscire a vedere la villetta; non sapeva che cosa succedeva quando i soggetti di un Incanto Fidelius morivano. Poi il vicolo che stavano percorrendo curvò a sinistra e il cuore del villaggio, una piccola piazza, si presentò davanti a loro.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   La vedeva: l'Incanto Fidelius doveva essere morto con James e Lily. La siepe si era inselvatichita nei sedici anni passati da quando Hagrid aveva raccolto Harry fra i detriti, che ora giacevano sparsi tra l'erba alta fino alla vita. Gran parte della casa era ancora in piedi, interamente coperta di edera scura e neve, ma il lato destro del piano superiore era esploso; quello era senz'altro il punto in cui la maledizione era rimbalzata indietro. Si fermarono al cancello, contemplando la rovina di quella che un tempo doveva essere stata una villetta uguale a tutte le altre lì vicino.
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   Corse via, trascinando Hermione con sé, e il serpente si gettò di nuovo su di loro; quando colpì, Hermione gridò «Confringo!» e il suo Incantesimo volò per la stanza, facendo esplodere lo specchio dell'armadio e rimbalzando indietro, dal soffitto al pavimento; Harry sentì il calore scottargli il dorso della mano. Un vetro gli tagliò la guancia quando, sempre avvinghiato a Hermione, saltò dal letto al tavolino infranto e poi fuori dalla finestra, nel nulla; l'urlo di Hermione echeggiò nella notte, mentre roteavano a mezz'aria...
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   Proseguì lungo un'altra via più buia e finalmente comparve la sua meta, l'Incanto Fidelius infranto, ma loro non lo sapevano ancora... si avvicinò alla siepe scura, facendo meno rumore delle foglie morte che frusciavano sul marciapiede, e guardò al di là...
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   «Sì» disse Hermione. «Ho dovuto usare un Incantesimo di Librazione per metterti a letto, non riuscivo a sollevarti. Eri... be', non eri proprio...»
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   «Non riuscivo a toglierti l'Horcrux» aggiunse Hermione, e lui capì che era per cambiare discorso. «Era incollato, incollato al tuo petto. Hai un segno; mi dispiace, ho dovuto usare un Incantesimo Tagliuzzante per levartelo. E il serpente ti ha morso, ma ho ripulito la ferita e ci ho messo sopra del dittamo...»
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   «Harry» sussurrò Hermione, così piano che lui quasi non la sentì. «Scusami. Credo di essere stata io. Quando stavamo scappando, sai, il serpente ci attaccava, e così ho scagliato un Incanto Esplosivo, ed è rimbalzato o vunque, e deve aver... aver colpito...»
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   Come il resto del mondo magico, Bathilda attribuisce la prematura morte di Kendra al 'ritorno di fiamma di un Incantesimo', spiegazione ribadita più volte da Albus e Aberforth. Bathilda ripete a pappagallo anche la versione di famiglia sulla salute di Ariana, definendola 'cagionevole' e 'delicata'. Per un argomento in particolare, tuttavia, è davvero valsa la pena di procurarmi il Veritaserum che ho somministrato a Bathilda, per ché lei sola conosce tutta la verità sul segreto meglio conservato della vita di Albus Silente. Rivelato ora per la prima volta, esso pone in dubbio tutto ciò che i suoi ammiratori hanno sempre creduto: il suo presunto odio per le Arti Oscure, la sua lotta contro l'oppressione dei Babbani, perfino la sua devozione alla sua stessa famiglia.
Vita e Menzogne di Albus Silente (Cap. 18 Harry Potter 7)

   «Sapevo che non eravate morti!» mugghiò Ron, superando la voce di lei per la prima volta e avvicinandosi quanto gli permetteva il Sortilegio Scudo. «Harry è sempre sul Profeta e alla radio, vi cercano dappertutto, girano voci e storie pazzesche, l'avrei saputo subito se foste morti, voi non avete idea di com'È stato...»
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   Harry, pensando che ormai fosse abbastanza sicuro, rimosse il Sortilegio
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   «Ah, però il terzo Dono è un vero Mantello dell'Invisibilità, signorina Granger! Voglio dire, non è un mantello da viaggio intriso di un Incantesimo di Disillusione, o rivestito da una Fattura Abbacinante, o tessuto con lana di Camuflone, che all'inizio riuscirà a celare chi lo indossa ma con gli anni sbiadirà fino a diventare opaco. Stiamo parlando di un mantello che rende chi lo indossa completamente, veramente invisibile, e dura in eterno, fornendo una dissimulazione costante e impenetrabile, quali che siano gli incantesimi che gli vengono scagliati contro. Quanti mantelli del genere ha mai visto, signorina Granger?»
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Una di quelle superstizioni, sai. 'Le streghe di maggio sposano Babba ni'. 'Sortilegio al tramonto, a mezzanotte è infranto'. 'Bacchetta di sambuco, non cavi un ragno dal buco'. Le avrete sentite, queste cose. Mia mamma ne sa un milione».
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   Cominciò a togliersi di dosso i calcinacci approfittando del rumore che faceva Xenophilius. Ron era più incastrato e cercava di sollevare un pesante cassettone che gli bloccava le gambe. Harry e Hermione si mossero più piano che poterono sulle rovine per avvicinarsi a lui. Mentre i colpi e i raschi di Xenophilius si avvicinavano sempre più, Hermione riuscì a liberare Ron con un Incantesimo di Librazione.
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   Harry tese la mano sinistra. Ron svanì sotto il Mantello. La pressa che ostruiva le scale traballava: Xenophilius cercava di spostarla con un Incantesimo di Librazione. Harry non capiva che cosa stesse aspettando Hermione.
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Leggi» le disse, mettendole in mano la lettera di sua madre. «Leggi! Silente aveva il Mantello, Hermione! Perché l'avrebbe voluto, se no? Non ne aveva bisogno, era in grado di produrre un Incantesimo di Disillusione così potente da rendersi perfettamente invisibile senza!»
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Ma fu come se un sipario calasse su un palcoscenico illuminato: tutta l'eccitazione, tutta la speranza e la gioia si spensero di botto e lui rimase solo nell'oscurità, il glorioso Incantesimo si infranse.
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «I Babbani continuano a ignorare la causa delle loro sofferenze ma stanno subendo ripetute, pesanti perdite» cominciò Kingsley. «Tuttavia, continuiamo a sentire storie profondamente significative di maghi e streghe che rischiano la propria incolumità per proteggere amici e vicini Babbani, spesso a insaputa dei Babbani stessi. Vorrei fare un appello a tutti gli ascoltatori perché seguano il loro esempio, magari imponendo un Incantesimo di protezione sulle abitazioni Babbane della loro strada. Molte vite potrebbero essere salvate adottando queste semplici misure».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Il suo volto era grosso, lucido e roseo, ogni lineamento deformato dalla Fattura di Hermione. I capelli neri gli arrivavano alle spalle e aveva un'ombra scura attorno alla mascella. Se non avesse saputo che era proprio lui, si sarebbe chiesto chi si era messo i suoi occhiali. Decise di tacere, perché di certo la voce l'avrebbe tradito, e continuò a evitare il contatto visivo con Draco che si avvicinava.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «A me pare più che altro una Fattura Pungente» commentò Lucius.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Mentre Ron correva a estrarre Hermione dai detriti, Harry colse l'occasione: saltò sopra una poltrona e strappò le tre bacchette dalla presa di Draco, le puntò tutte contro Greyback e urlò: «Stupeficium!» Il lupo mannaro fu sollevato dal triplo Incantesimo, volò fino al soffitto e poi rovinò a terra.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Con un Incanto Fidelius. Papà è il Custode Segreto. L'abbiamo posto anche su questa casa; qui il Custode Segreto sono io. Nessuno di noi può andare al lavoro, ma al momento non è la cosa più grave. Quando Olivander e Unci-unci si saranno ristabiliti, trasferiremo anche loro da Muriel. Qui non c'È molto posto, ma da lei sì. Le gambe di Unci-unci stanno guarendo, Fleur gli ha dato l'Ossofast: probabilmente li potremo trasferire fra un'ora o...»
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Piton s'inchinò e tornò indietro lungo il sentiero, il mantello nero svolazzante. Harry avanzò lento, in attesa che la sagoma di Piton sparisse. Non era bene che Piton o chiunque altro vedesse dove stava andando. Ma non c'erano luci alle finestre del castello e lui sapeva come nascondersi... in un istante impose su se stesso un Incantesimo di Disillusione che lo celò anche ai propri occhi.
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «... la considerano noleggiata da chi ha sborsato il denaro. è l'idea che oggetti di Fattura folletta si tramandino di mago in mago che non riescono ad accettare. Hai visto la faccia di Unci-unci quando la tiara gli è passata sotto il naso. Disapprova. Credo che sia convinto, come i più animosi della sua specie, che andasse restituita ai folletti alla morte dell'acquirente originario. La nostra abitudine di tenerci gli oggetti fabbricati dai folletti, di trasmetterceli senza ulteriori pagamenti, per loro è poco meno di un furto».
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   Tutti e tre salutarono con lo sguardo Villa Conchiglia, buia e silenziosa sotto le stelle pallide, poi si voltarono per raggiungere la zona appena oltre il muretto di cinta dove l'Incanto Fidelius cessava e avrebbero potuto Smaterializzarsi. Varcato il cancello, Unci-unci parlò.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   E salì i gradini, con un cenno di saluto ai due maghi, che alzarono i bastoni d'oro e glieli fecero scorrere su e giù lungo il corpo. Le Sonde, come Harry sapeva, individuavano gli incantesimi dissimulanti e gli oggetti magici nascosti. Conscio di avere solo pochi istanti di tempo, puntò la bacchetta di Draco contro una guardia dopo l'altra e mormorò due volte «Confundo». I due maghi sussultarono lievemente quando l'Incantesimo li colpì, ma Travers, che stava guardando l'atrio oltre il portone, non se ne accorse. Hermione salì i gradini con i lunghi capelli neri ondeggianti al vento.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «I-Incantesimo Imbottito» farfugliò Hermione, mentre Ron la aiutava ad alzarsi: ma Harry vide con orrore che non era più Bellatrix; era avvolta in abiti troppo grandi, bagnata fradicia e inequivocabilmente se stessa; Ron era di nuovo rosso di capelli e senza barba. Se ne resero conto guardandosi e tastandosi i volti.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «Harry, sento venire gente!» urlò Hermione; puntò la bacchetta di Bellatrix verso la cascata e gridò: «Protego!» Il Sortilegio Scudo bloccò il flusso dell'acqua magica che risalì lungo il cunicolo.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

    mettere i piedi, e l'oro splendente avvampava di calore, così che la camera sembrava un forno. La luce della bacchetta di Harry passò su scudi ed elmi di Fattura folletta disposti su scaffali alti fino al soffitto. Levò il raggio sempre più su, finché all'improvviso incrociò un oggetto che gli fece sussultare il cuore e tremare la mano.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Harry lo tenne stretto, ma il Mantello non si mosse: l'Incantesimo di Ap pello non aveva funzionato.
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «Non sei sotto la tua coperta, eh, Potter?» urlò il Mangiamorte che aveva tentato l'Incantesimo, e poi, ai suoi compagni: «Sparpagliatevi. è qui».
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «Ci stavano aspettando» bisbigliò Harry. «Hanno predisposto quell'Incantesimo per intercettarci. Avranno anche escogitato qualcos'altro per trattenerci qui, per intrappolarci...»
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «Sei stato tu a far scattare l'Incanto Gnaulante?»
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «Bene» cominciò Aberforth quando si furono saziati; Harry e Ron si erano abbandonati sonnolenti nelle poltrone. «Dobbiamo pensare al modo migliore per tirarvi fuori di qui. Di notte non si può, avete sentito cosa succede se si esce di casa con il buio: parte l'Incanto Gnaulante e vi saltano addosso come Asticelli sulle uova di Doxy. Non credo di poter far passare un cervo per una capra un'altra volta. All'alba, quando cesserà il coprifuoco, potrete rimettervi il Mantello e andarvene a piedi. Uscite subito da Hogsmeade, andate sulle montagne: là potrete Smaterializzarvi. Magari incontrate Hagrid. Si nasconde lassù in una grotta con Grop da quando hanno cercato di arrestarlo».
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «Un altro paio?» ripeté Aberforth minaccioso. «Come sarebbe un altro paio, Paciock? Ci sono il coprifuoco e l'Incanto Gnaulante su tutto il villaggio!»
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   E infatti il soffitto cominciò a tremare. Passi affrettati rimbombavano sempre più forti dietro la porta che conduceva ai dormitori: l'Incantesimo di Luna aveva svegliato i Corvonero di sopra.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «Hai visto Harry Potter, Minerva? Perché se l'hai visto, devo insistere...» La professoressa McGranitt si mosse con una rapidità incredibile: la sua bacchetta sferzò l'aria e per un attimo Harry pensò di vedere Piton afflosciarsi privo di sensi, ma la velocità del suo Sortilegio Scudo fu tale da far perdere l'equilibrio alla McGranitt. Lei puntò la bacchetta verso una torcia sulla parete, che volò fuori dal sostegno; Harry, pronto a scagliare una maledizione contro Piton, fu costretto a spostare Luna dalla pioggia di fiamme, che divenne un cerchio di fuoco, riempì il corridoio e volò come un lazo verso Piton...
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   Il suo Incantesimo colpì l'armatura dietro la quale Piton si era rifugiato, che prese vita con un gran baccano. Piton si liberò dalle braccia che lo stringevano e la spedì in volo contro i suoi avversari: Harry e Luna dovettero tuffarsi di lato per evitarla e quella si fracassò contro il muro. Quando Harry alzò di nuovo lo sguardo, vide Piton in fuga, con la McGranitt, Vitious e la Sprite alle calcagna: lo rincorsero oltre la porta di un'aula e qualche attimo dopo Harry udì la McGranitt gridare: «Vigliacco! VIGLIACCO!»
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   Le prime vittime della battaglia giacevano sul pavimento: i due gargoyle di pietra che di solito sorvegliavano l'ingresso della sala professori erano stati fracassati da una Fattura entrata da un'altra finestra rotta. I loro resti si agitavano debolmente a terra, e quando Harry scavalcò con un salto una delle teste spiccate dal corpo, quella gemette: «Oh, non preoccuparti per me... resterò qui a sgretolarmi...»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Basta che non siano dei nostri!» intervenne una voce. Harry si voltò e vide Ginny e Tonks, le bacchette tese, alla finestra accanto, a cui mancavano diverse lastre di vetro. Proprio in quel momento Ginny scagliò con precisione una Fattura su una folla di combattenti di sotto.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «No!» esclamò Malfoy, bloccando il braccio di Tiger che stava per ripetere l'Incantesimo. «Se distruggi la stanza, rischi di seppellire anche quel diadema!»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   La bacchetta volò via di mano a Goyle e sparì nel torrione di oggetti accanto a lui; Goyle si mise a saltare stupidamente sul posto, cercando di recuperarla; Malfoy schivò il secondo Schiantesimo di Hermione, e Ron, apparso all'improvviso in fondo al passaggio, scagliò un Incantesimo Petrificus contro Tiger, ma lo mancò di un soffio.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Ah, Ministro!» urlò Percy, e scagliò una Fattura contro O'Tusoe, che lasciò cadere la bacchetta e portò le mani al petto, in evidente difficoltà. «Le ho detto che do le dimissioni?»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Dean approfittò di quell'attimo di distrazione per Schiantarlo; Dolohov cercò di reagire e Calì lo bloccò con un Incantesimo Petrificus.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   Piton passò davanti alla fessura e Harry si ritrasse, lo sguardo fisso su Nagini, chiedendosi se esisteva un Incantesimo in grado di penetrare la protezione che la circondava, ma non gli venne in mente nulla. Bastava fallire una volta e l'avrebbero scoperto...
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   Il tono di Silente era tranquillissimo; sembrava che si informasse sulle previsioni meteo. Piton esitò, poi rispose: «Non lo so. Forse un anno. Non c'È modo di bloccare per sempre un Incantesimo del genere. Si diffonderà, alla fine, è il tipo di maledizione che si rafforza col tempo».
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   Ma l'Incantesimo diretto alla mano del Mangiamorte la mancò e colpì George...
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Ha preso il tuo sangue convinto che l'avrebbe rafforzato. Ha accolto nel suo corpo una minuscola parte dell'Incantesimo che tua madre aveva imposto su di te quando morì per te. Il suo corpo tiene vivo il sacrificio di Lily, e finché quell'Incantesimo sopravvive, sopravvivi anche tu, e sopravvive l'ultima speranza di Voldemort per se stesso».
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Ti ha sconfitto!» urlò Ron, e l'Incantesimo si ruppe: i difensori di Hogwarts urlarono e urlarono di nuovo fino a quando una seconda esplosione più potente li zittì un'altra volta.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   E anche Neville si mosse: con un solo, rapido, fluido gesto si liberò dell'Incantesimo Petrificus; il Cappello in fiamme gli cadde dalla testa e lui ne estrasse qualcosa di argenteo, con l'impugnatura sfavillante di rubini...
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Nascosto sotto il Mantello dell'Invisibilità, Harry scagliò un Sortilegio Scudo tra Neville e Voldemort prima che quest'ultimo potesse alzare la Bacchetta. Poi, sopra le grida, i ruggiti, i colpi dei giganti, l'urlo di Hagrid risuonò più forte di tutto.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Protego!» ruggì Harry, e il Sortilegio Scudo si allargò al centro della Sala. Voldemort si guardò intorno cercandone l'origine e finalmente Harry si tolse il Mantello dell'Invisibilità.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Lo scoppio fu come un colpo di cannone e le fiamme dorate che eruppero tra loro, al centro esatto del cerchio che avevano disegnato, segnarono il punto in cui gli incantesimi si scontrarono. Harry vide il lampo verde di Voldemort urtare il proprio Incantesimo, vide la Bacchetta di Sambuco vo lare in alto, scura contro l'alba, roteare come la testa di Nagini contro il soffitto incantato, verso il padrone che non avrebbe ucciso, che finalmente ne entrava in pieno possesso. E Harry, con l'infallibile abilità del Cercatore, la prese al volo con la mano libera mentre Voldemort cadeva all'indietro, le braccia spalancate, le pupille a fessura degli occhi scarlatti che si giravano verso l'alto. Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, e Harry fissava, con due bacchette in mano, il guscio vuoto del suo nemico.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «In realtà l'ho Confuso» sussurrò Ron a Harry mentre caricavano insieme il baule e il gufo di Albus sul treno. «Avevo solo dimenticato di guardare nello specchietto retrovisore, e diciamocelo, per quello posso sempre usare un Incanto Supersensor».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

    In una casa le verruche della bambina svanirono nel sonno; l'asina perduta fu recuperata con un Incantesimo di Appello da un lontano roveto e atterrò dolcemente nella propria stalla; il bambino malato fu cosparso di dittamo e si svegliò, sano e roseo. In ogni casa colpita dalla malattia e dal dolore, il mago fece del suo meglio e gradualmente la pentola che aveva accanto smise di gemere e vomitare e tornò calma, lucente e pulita.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    Non si può dire che Beda fosse al passo con i suoi tempi nel predicare amore fraterno verso i Babbani. All'inizio del quindicesimo secolo la persecuzione di streghe e maghi si stava diffondendo per tutta Europa. Molti rappresentanti della comunità magica ritenevano, e a ragione, che praticare un Sortilegio sul maiale ammalato del vicino Babbano equivalesse a raccogliere la legna della propria pira.[1] «Che i Babbani se la cavino senza di noi!» fu il motto che accompagnò il progressivo allontanamento dei maghi dai fratelli Babbani, tendenza culminata con l'istituzione dello Statuto Internazionale della Segretezza Magica del 1689, allorché i maghi decisero di entrare volontariamente in clandestinità.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    Messer Senzafortuna sfoderò la spada e cercò di uccidere la bestia, ma la lama si spezzò. Allora Altheda le tirò delle pietre e Asha e Amata provarono ogni Incantesimo che potesse domarla o stordirla, ma il potere delle loro bacchette non ebbe più efficacia delle pietre dell'amica né della lama del cavaliere: la Serpe non li lasciava passare.
LA FONTE DELLA BUONA SORTE (Cap. 2 Harry Potter 8)

    Le tre streghe e il cavaliere scesero insieme dal colle, a braccetto, e tutti e quattro vissero a lungo felici e contenti, senza mai sapere né sospettare che l'acqua della Fonte non possedeva alcun Incantesimo.
LA FONTE DELLA BUONA SORTE (Cap. 2 Harry Potter 8)

    Basti dire che i nostri cercatori di Buona Sorte non arrivarono mai in vetta al Colle. Il sipario si era appena alzato quando la 'Serpe' del Professor Kettleburn - rivelando di essere un Ashwinder[5] sotto Incantesimo di Ingozzamento - esplose in una pioggia di scintille incandescenti e polvere, riempiendo la Sala Grande di fumo e frammenti di scenografia. Mentre le enormi uova infuocate che aveva deposto ai piedi del mio Colle incendiavano le tavole del palcoscenico, 'Amata' e 'Asha' si scagliarono l'una contro l'altra, duellando con tanto ardore che il Professor Beery cadde vittima di fuoco incrociato, gli insegnanti dovettero evacuare la Sala e l'inferno che si era scatenato sul palco rischiò di inghiottire tutto quanto. L'intrattenimento serale si concluse con un'infermeria piena; ci vollero diversi mesi prima che la Sala Grande perdesse l'aroma pungente del legno bruciato, e molto di più perché la testa del Professor Beery riassumesse le normali dimensioni, mentre il Professor Kettleburn fu messo in verifica.[6] Il Preside Armando Dippet vietò ogni futura rappresentazione, una tradizione non teatrale che Hogwarts è fiera di continuare tutt'oggi.
LA FONTE DELLA BUONA SORTE (Cap. 2 Harry Potter 8)

    «Cosa farò, mio signore, se il Re vorrà eseguire un Incantesimo che Baba non conosce?»
BABÀ RABA E IL CEPPO GHIGNANTE (Cap. 4 Harry Potter 8)

    [5] Cfr. Gli Animali Fantastici: dove trovarli per una descrizione completa di questa curiosa creatura. Non la si sarebbe mai dovuta introdurre volontariamente in una stanza rivestita di legno né sottoporla a un Incantesimo di Ingozzamento.
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)

    [8] Come racconta nel suo diario, Beatrix Bloxam non si riebbe mai dall'aver origliato questa storia raccontata da sua zia a una cuginetta più grande. «Per puro caso, la mia piccola orecchia finì proprio sulla serratura. Posso solo immaginare di essere rimasta paralizzata dall'orrore, perché inavvertitamente ascoltai l'intera orribile storia, oltre ad alcuni spaventosi particolari che riguardavano una scabrosissima faccenda occorsa tra mio zio Nobby, una strega del posto e un sacco di Bulbi Balzellanti. Lo shock per poco non mi fu fatale; rimasi a letto per una settimana ed ero tanto traumatizzata che sviluppai l'abitudine di tornare, nel sonno, ogni sera alla stessa serratura, finché mio padre, per il mio bene, non decise di imporre un Incantesimo di Adesione alla mia porta durante la notte». Evidentemente Beatrix non trovò mai modo di adattare Lo Stregone dal Cuore Peloso alle sensibili orecchie dei bambini, perché nelle sue Fiabe del funghetto non ce n'è traccia.
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)

    [21] [In genere, i Mantelli dell'Invisibilità non sono infallibili. Si possono rompere o possono diventare opachi con il tempo, gli incantesimi che vi sono imposti possono consumarsi o essere annullati da contro-incantesimi. È questa la ragione per cui le streghe e i maghi di solito ricorrono a Incantesimi di Disillusione per nascondersi o camuffarsi. Albus Silente era noto per la sua capacità di eseguire un Incantesimo di Disillusione tanto potente da rendersi invisibile senza bisogno di un Mantello. JKR]
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)