Esplora le Citazioni



Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
Ricerca tra le citazioni:

Ricerca di incantesimi


   ‘Mi pareva di averle detto che il ragazzo non ci va, in quel posto’ sibilò. ‘Andrà a Stonewall e dovrà anche ringraziarci. Ho letto tutte quelle lettere in cui chiedono un mucchio di stupidaggini... Libri di incantesimi, bacchette magiche...’
Il custode delle chiavi (Cap. 4 Harry Potter 1)

   SCUOLA di MAGIA e
STREGONERIA di HOGWARTS
Uniforme
Gli studenti del primo anno dovranno avere:
Tre completi da lavoro in tinta unita (nero)
Un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno
Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
Un mantello invernale (nero con alamari d'argento)
N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere
contrassegnati da una targhetta con il nome.
Libri di testo
Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi:
Manuale degli incantesimi, Volume primo, di Miranda Gadula
Storia della Magia, di Bathilda Bath
Teoria della Magia, di Adalbert Incant
Guida pratica alla trasfigurazione per principianti, di Emeric Zott
Mille erbe e funghi magici, di Phyllida Spore
Infusi e pozioni magiche, di Arsenius Brodus
Gli animali fantastici: dove trovarli, di Newt Scamandro
Le Forze Oscure: guida all'autoprotezione, di Dante Tremante
Altri accessori
1 bacchetta magica
1 calderone (in peltro, misura standard 2)
1 set di provette di vetro o cristallo
1 telescopio
1 bilancia d'ottone
Gli allievi possono portare anche un gufo, oppure un gatto, oppure un rospo.
Si ricorda ai genitori che agli allievi del primo anno non è consentito l'uso di manici di scopa personali.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   ‘Magie... incantesimi’ disse Hagrid, sfogliando il giornale mentre parlava. ‘Dicono che a guardia delle camere blindate ci sono dei draghi. E poi bisogna trovare la strada... Vedi, la Gringott si trova centinaia di chilometri sotto Londra. Molto più giù della metropolitana. Anche se riesci a mettere le mani su un bel bottino, prima di rivedere la luce fai a tempo a crepare di fame’.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Da un negozio buio la cui insegna diceva: Emporio del Gufo: gufi selvatici, barbagianni, gufi da granaio, gufi bruni e?civette bianche si udiva provenire un richiamo basso e soffocato. Molti ragazzi, più o meno dell'età di Harry, tenevano il naso schiacciato contro la vetrina, dove erano esposti dei manici di scopa. ‘Guarda’ Harry sentì dire uno di loro, ‘il Nimbus Duemila, il più veloce di tutti’. Alcuni negozi vendevano abiti, altri telescopi e bizzarri strumenti d'argento che Harry non aveva mai visto prima; c'erano vetrine stipate di barili impilati, contenenti milze di pipistrello e pupille d'anguilla, mucchi pericolanti di libri di incantesimi, penne d'oca e rotoli di pergamena, bottiglie di pozioni, globi lunari...
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   ‘Sei sicuro che sia un incantesimo, vero?’ chiese la ragazza. ‘Comunque, non funziona molto bene, o sbaglio? Io ho provato a fare alcuni incantesimi semplici semplici e mi sono riusciti tutti. Nella mia famiglia, nessuno ha poteri magici; è stata una vera sorpresa quando ho ricevuto la lettera, ma mi ha fatto un tale piacere, naturalmente, voglio dire, è la migliore scuola di magia che esista, ho sentito dire... Ho imparato a memoria tutti i libri di testo, naturalmente, spero proprio che basti... E... a proposito, io mi chiamo Hermione Granger, e voi?’
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)


   A Harry, il cuore sobbalzò nel petto. Una prova? Di fronte a tutta la scuola? Ma lui, di magia, non sapeva niente... cosa avrebbe dovuto fare? Non si era aspettato niente di simile, quando era arrivato. Si guardò intorno ansioso e vide che tutti gli altri erano terrorizzati quanto lui. Nessuno aveva molta voglia di parlare, tranne Hermione Granger che stava spiattellando a bassa voce, con parlantina inarrestabile, tutti gli incantesimi che aveva imparato, chiedendosi
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Invece il professor Vitious, l'insegnante di incantesimi, era un mago basso e mingherlino che doveva salire sopra una pila di libri per vedere al di là della cattedra. All'inizio della prima lezione prese il registro e, quando arrivò al nome di Harry diede un gridolino eccitato e ruzzolò giù, scomparendo alla vista.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

   ‘CORRETE!’ gridò Harry e tutti e quattro si misero a correre per la galleria, senza guardarsi indietro per vedere se Gazza li stesse seguendo. Girarono dietro lo stipite di una porta, percorsero un corridoio, e poi un altro, Harry in testa, senza la minima idea di dove si trovassero o di dove stessero andando. Passarono attraverso un arazzo, lacerandolo, e si ritrovarono in un passaggio nascosto, lo percorsero a precipizio e sbucarono vicino all'aula di incantesimi, che sapevano essere lontana mille miglia dalla sala dei trofei.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   ‘A voi non interessa niente di Grifondoro. A voi interessa solo di voi stessi. Io non voglio che i Serpeverde vincano la coppa, e voi ci farete perdere tutti i punti che ho ottenuto dalla professoressa Mcgranitt quando mi ha interrogato sugli incantesimi di Trasfigurazione’.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   ‘ALLIEVI fuori dalle camerate!’ cominciò a gridare Pix, ‘ALLIEVI fuori dalle camerate, nel CORRIDOIO degli incantesimi!’ Si tuffarono sotto di lui e spiccarono una corsa con tutta la forza che avevano nelle gambe, dritti verso l'estremità del corridoio, dove andarono a sbattere contro una porta... chiusa a chiave.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   La mattina di Halloween si svegliarono al profumo delizioso di zucca al forno che aleggiava per i corridoi. E per giunta, durante la lezione di incantesimi, il professor Vitious aveva annunciato che li riteneva pronti a far volare gli oggetti, una cosa che morivano dalla voglia di provare fin da quando gli avevano visto far girare vorticosamente per la classe il rospo di Neville.
Halloween (Cap. 10 Harry Potter 1)

    Quella sera, la sala di ritrovo di Grifondoro era tutta un brusio di voci. Harry, Ron e Hermione sedevano insieme vicino a una finestra. Hermione stava correggendo i compiti di incantesimi di Harry e Ron. Lei non avrebbe mai permesso che copiassero (‘Altrimenti, come imparate?’) ma chiedendole di correggerglieli, i due ragazzi riuscivano a ottenere comunque le soluzioni esatte.
Il Quidditch (Cap. 11 Harry Potter 1)

   ‘Allora avevamo ragione, si tratta proprio della Pietra Filosofale! E Piton sta cercando di costringere Raptor ad aiutarlo a rubarla. Gli ha chiesto se sapeva come fare per eludere la sorveglianza di Fuffi, e ha anche accennato agli "abracadabra da quattro soldi" di Raptor. Io credo che, a parte Fuffi, la sorveglianza della pietra sia affidata anche a qualcos'altro: probabilmente un sacco di incantesimi assortiti... e Raptor dovrebbe fare non so che magia nera per permettere a Piton di fare il colpo...’
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)

   ‘Be'... immagino che non c'è niente di male se vi dico questo... Vediamo un po'... Silente ha preso Fuffi in prestito da me... poi alcuni degli insegnanti hanno fatto degli incantesimi: il professor Sprite... il professor Vitious... la professoressa Mcgranitt...’ e mentre li elencava faceva il gesto di contarli sulle dita, ‘il professor Raptor... e naturalmente anche Silente ha fatto qualcosa. Aspettate un attimo. Ho dimenticato qualcuno. Ah, sì, il professor Piton’.
Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1)

   ‘Ma naturalmente’ disse Ron. ‘Il Verde Comune del Galles e il Nero delle Ebridi. Il Ministero della Magia ha il suo bel da fare a tenere la cosa segreta. E noialtri, dobbiamo continuare a fare incantesimi sui Babbani che li hanno intravisti, affinché ne perdano il ricordo’.
Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1)


   Harry era quasi contento che non mancasse molto agli esami. Aveva da ripassare un sacco di lezioni e questo distoglieva la sua mente dai guai. Lui, Ron e Hermione se ne stavano fra loro, studiavano fino a notte alta, cercando di mandare a memoria gli ingredienti di complicate pozioni, gli incantesimi e gli scongiuri di ogni genere, le date di grandi scoperte magiche e di rivolte di folletti...
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)

   Dopo cena, i tre, nervosissimi, si sedettero ciascuno per suo conto nella sala di ritrovo. Nessuno venne a seccarli; nessuno dei loro compagni di dormitorio aveva più niente da dire a Harry. Era la prima sera che la cosa lo lasciava indifferente. Hermione sfogliava i suoi appunti nella speranza di ritrovare qualcuno degli incantesimi che quella notte avrebbero dovuto spezzare. Harry e Ron quasi non aprirono bocca. Entrambi pensavano a quello che stavano per fare.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   ‘Allora voi vi credete più furbi di una sfilza di incantesimi!’ li aggredì. ‘Ne ho abbastanza di questa storia! Se vengo a sapere che vi siete avvicinati un'altra volta a questa porta, tolgo altri cinquanta punti a Grifondoro! Sì, Weasley, hai capito bene: e lo farò anche se è il mio dormitorio!’
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

    «No, no, no! Sono stato io. La tua amica Granger mi ha urtato involontariamente quando è corsa ad appiccare fuoco a Piton, durante la partita a Quidditch. Con quello spintone ha interrotto il mio contatto visivo con te: ancora pochi secondi, e sarei riuscito a disarcionarti dalla scopa. Anzi, ci sarei riuscito anche prima, se Piton non avesse continuato a borbottare controincantesimi nel tentativo di salvarti».
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Raptor gli rotolò via di dosso, e questa volta anche il volto gli si era coperto di vesciche. A quel punto Harry capì: Raptor non poteva toccarlo senza provare un atroce dolore. La sua unica speranza, quindi, era di non mollarlo: quel contatto doloroso gli avrebbe impedito di fare incantesimi.
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Migliaia di volte Harry era stato sul punto di aprire con la magia la gabbia di Edvige e di mandarla da Ron e da Hermione con una lettera, ma non valeva la pena rischiare. Ai maghi minorenni non era permesso di fare incantesimi fuori della scuola. Questo ai Dursley non lo aveva detto; sapeva che solo il terrore di venire trasformati in scarafaggi li aveva trattenuti dal chiudere anche lui nell’armadio del sottoscala insieme alla bacchetta magica e al manico di scopa. Durante le ultime due settimane Harry si era divertito a farfugliare tra sé parole senza senso e guardare Dudley catapultarsi fuori dalla stanza a tutta la velocità permessa dalle sue gambe grasse. Ma il lungo silenzio di Ron e di Hermione aveva fatto sentire Harry così tagliato fuori dal mondo della magia che anche tormentare Dudley aveva perso il suo fascino… e ora Ron e Hermione avevano dimenticato il suo compleanno.
Il peggior compleanno (Cap. 1 Harry Potter 2)

    Come lei sa, i maghi minorenni non sono autorizzati a compiere incantesimi fuori della scuola e un altro episodio del genere da parte sua potrà portare alla sua espulsione da detta scuola (Decreto per la Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni, 1875, Comma C).
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    «Lui lavora al Ministero» disse Ron. «Lo sai che non siamo autorizzati a fare incantesimi fuori della scuola…»
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    «Ma neanche voi potete fare incantesimi…»
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    «Non ci servono gli incantesimi» disse Ron con un ghigno accennando ai sedili anteriori. «Dimentichi chi è con me».
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)


    «La teiera era impazzita e schizzava tè bollente dappertutto, e un signore è finito in ospedale con le pinze per lo zucchero appese al naso. Papà ha lavorato come un pazzo, in ufficio ci sono soltanto lui e un vecchio stregone di nome Perkins, e hanno dovuto fare incantesimi di Memoria e ogni sorta di artifici per mettere a tacere la cosa…»
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    L’orologio, sulla parete di fronte, aveva una sola lancetta e niente numeri. Sul quadrante c’erano scritte cose come: ‘Ora di fare il tè’, ‘Ora di dar da mangiare ai polli’ e ‘Sei in ritardo’. Sulla mensola del camino, uno sopra l’altro, erano accatastati libri con titoli come Incantate il vostro formaggio, incantesimi da forno, e Banchetti in un minuto: questa sì che è magia! E a meno che le orecchie di Harry non lo ingannassero, la vecchia radio vicino al lavandino aveva appena annunciato «L’ora della magia, con l’incantatrice pop Celestina Warbeck».
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    «Tutto quel che sono riuscito a prendere è qualche chiave che si rimpicciolisce e un bollitore che morde» sbadigliò il signor Weasley. «Abbiamo visto anche roba molto sospetta, ma per fortuna non era di mia competenza. Morlake è stato portato via per essere interrogato su alcuni stranissimi furetti, ma questo, grazie al cielo, riguarda il Comitato per gli incantesimi Sperimentali…»
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    «È una trappola per i Babbani» sospirò il signor Weasley. «Vendergli una chiave che si rimpicciolisce, in modo che quando ne hanno bisogno non riescono a trovarla… Naturalmente è molto difficile arrestare qualcuno, perché non esiste Babbano che ammetterebbe che la sua chiave rimpicciolisce… Direbbe di averla persa. Benedetta gente, farebbero qualsiasi cosa per far finta che la magia non esiste, anche quando ce l’hanno sotto il naso… D’altra parte, è da non credersi la roba su cui i nostri fanno gli incantesimi…»
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    Manuale degli incantesimi, Volume secondo di Miranda Gadula
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    Ci fu un tonfo metallico e il calderone di Ginny volò in aria; il signor Weasley si era avventato su Lucius Malfoy, scaraventandolo contro uno scaffale. Decine di pesanti libri di incantesimi caddero sulle loro teste con gran fracasso. Si udì il grido unanime di Fred e George: «Prendilo, papà!» Anche mamma Weasley gridava: «No, Arthur, no!» La folla si ritrasse, facendo cadere altri scaffali. «Signori, vi prego… vi prego!» gridava il mago-commesso, e poi una voce che superava quella di tutti gli altri intimò: «Basta un po’, gente!»
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    Edvige ce l’aveva sempre con Harry per il disastroso viaggio in macchina e la bacchetta magica di Ron era ancora in avaria: aveva superato se stessa il venerdì mattina, quando era sfuggita dalle mani di Ron durante la lezione di incantesimi e aveva colpito il piccolo professor Vitious dritto in mezzo agli occhi, procurandogli un grosso e doloroso foruncolo verde.
Mezzosangue e mezze voci (Cap. 7 Harry Potter 2)

    Non vi sentite al passo nel moderno mondo della magia? Vi accorgete di ricorrere a qualsiasi scusa pur di non eseguire gli incantesimi più semplici?
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «Mia moglie mi prendeva sempre in giro per i miei mediocri incantesimi, ma dopo un mese del vostro favoloso corso SpeedyMagic sono riuscito a trasformarla in uno yak. Grazie, SpeedyMagic!»
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    Quella sera, quando si riunirono nella sala di ritrovo, Harry, Ron e Hermione andarono a sedersi più lontano possibile da Percy. Ron, ancora di pessimo umore, continuava a imbrattare il suo compito di incantesimi. Quando poi, distrattamente, prese la bacchetta magica per eliminare le macchie, diede fuoco alla pergamena. Fumando quasi quanto il suo compito, chiuse di malagrazia il secondo volume del Manuale degli incantesimi. Con grande sorpresa di Harry, Hermione fece altrettanto.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)


    Ginny Weasley, compagna di banco di Colin alla lezione di incantesimi, aveva l’aria disperata, e Harry riteneva che Fred e George avessero scelto il modo sbagliato per farla ridere: a turno, si coprivano di pelo o di bolle e poi sbucavano all’improvviso di fronte a lei da dietro le statue. Smisero soltanto quanto Percy, inferocito, li minacciò di scrivere alla madre che Ginny soffriva di incubi notturni.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Come potete vedere, stiamo tenendo le bacchette nella posizione regolamentare di combattimento» commentava Allock per la folla che assisteva in silenzio. «Al tre, ci lanceremo i primi incantesimi. Nessuno dei due mirerà a uccidere, naturalmente».
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Penso sarà meglio che vi insegni a bloccare gli incantesimi ostili» disse agitato, in mezzo alla sala. Gettò un’occhiata a Piton, che lo stava fulminando con gli occhi, e subito distolse lo sguardo. «Proviamo con una coppia di volontari… Paciock e Finch-Fletchley, vi va?»
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Pessima idea, professor Allock» disse Piton muovendosi silenzioso come un grosso e sinistro pipistrello. «Paciock fa guai anche con gli incantesimi più semplici. Vogliamo mandare dritti in infermeria i resti di Finch-Fletchley dentro una scatola di fiammiferi?» Il faccione di Neville diventò ancor più paonazzo. «Che ne dice di Malfoy e Potter?» suggerì Piton con un sorriso che era piuttosto un ghigno.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Girò sui tacchi e uscì di corsa dalla biblioteca, procurandosi un’occhiataccia da parte di Madama Pince che stava lucidando la copertina dorata di un librone d’incantesimi.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «I miei amici cupidi, postini d’amore!» annunciò raggiante Allock. «Oggi andranno in giro per tutta la scuola, consegnando i vostri auguri di San Valentino! E il bello non finisce qui. Sono sicuro che i miei colleghi vorranno condividere lo spirito della festa! Perché non chiedete al professor Piton di mostrarvi in quattro e quattr’otto come si prepara una Pozione d’Amore? E già che ci siamo, il professor Vitious, quel vecchio furbacchione, di incantesimi Incantevoli ne sa più di qualsiasi mago io abbia mai conosciuto!»
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Per tutto il giorno i nani non smisero di fare irruzione nelle aule per consegnare gli auguri di San Valentino, con grande disappunto degli insegnanti; più tardi, nel pomeriggio, mentre i Grifondoro stavano salendo in classe per la lezione di incantesimi, un nano chiamò Harry a gran voce.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Ginny si coprì il viso con le mani e corse in classe. Ringhiando, anche Ron estrasse la sua bacchetta, ma Harry lo fermò. Non era proprio il caso che l’amico passasse tutta la lezione di incantesimi a vomitare lumache.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Il giorno del rientro a casa con l’Espresso di Hogwarts giunse fin troppo presto. Harry, Ron, Hermione, Fred, George e Ginny occuparono uno scompartimento tutto per loro. Sfruttarono al massimo le ultime ore che gli restavano per sparare magie all’impazzata prima delle vacanze. Giocarono a Spara Schiocco, fecero scoppiare gli ultimi fuochi d’artificio Filibuster di Fred e George e si esercitarono a disarmarsi a vicenda con incantesimi vari. Harry stava diventando un campione in questa specialità.
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

   Harry rise di nuovo, mise da parte la lettera di Hermione e prese il suo regalo. Era molto pesante. Conoscendo Hermione, era certo che fosse un grosso libro pieno di incantesimi molto difficili: e invece no. Il cuore di Harry diede un gran balzo mentre lui strappava la carta. Quello che vide fu una custodia di pelle nera, con su scritto a lettere d'argento: Kit di Manutenzione per Manici di Scopa.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   Il signor Weasley, soddisfattissimo, ha dichiarato alla Gazzetta del Profeta: «Useremo il premio per una vacanza in Egitto, dove mio figlio maggiore, Bill, lavora come Spezzaincantesimi per la Banca dei Maghi Gringott».
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   La famiglia Dursley di Privet Drive numero 4 era il motivo per cui Harry non si era mai goduto le vacanze estive. Zio Vernon, zia Petunia e il loro figlio Dudley erano i suoi unici parenti, tutti e tre Babbani e con un atteggiamento davvero medioevale nei confronti della magia. I genitori scomparsi di Harry, una strega e un mago, non venivano mai nominati sotto il tetto dei Dursley, e per anni zia Petunia e zio Vernon avevano tiranneggiato Harry in tutti i modi, nella speranza di soffocare in lui ogni scintilla di magia. Con loro grande scorno, avevano fallito, e in quei giorni vivevano nel terrore che qualcuno scoprisse che Harry aveva trascorso gran parte degli ultimi due anni alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Il massimo che potevano fare, comunque, era mettere sotto chiave i libri di incantesimi, la bacchetta magica, il calderone e il manico di scopa di Harry sin dall'inizio delle vacanze estive e proibirgli di parlare con i vicini.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   Guardò la bacchetta, che teneva ancora stretta in pugno. Se era già praticamente espulso (al pensiero il cuore gli batteva così forte da fargli male), un altro po' di magia non poteva guastare. Aveva il Mantello dell'Invisibilità ereditato da suo padre: e se avesse gettato un incantesimo sul baule per renderlo leggero come una piuma, lo avesse legato al manico di scopa, si fosse avvolto nel mantello e fosse volato fino a Londra? Così avrebbe potuto prelevare il resto del denaro dalla camera blindata e... cominciare la sua vita di reietto. Era una prospettiva orribile, ma Harry non poteva restare li seduto per sempre, a meno di non voler spiegare a un poliziotto Babbano che cosa ci faceva nel cuore della notte con un manico di scopa e un mucchio di libri d'incantesimi.
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   Caramell uscì dal salottino mentre Harry lo fissava stupito. Stava succedendo qualcosa di molto strano. Perché Caramell lo aveva atteso al Paiolo magico, se non per punirlo? E ora che ci pensava, era normale che il Ministro della Magia in persona si occupasse di incantesimi di minorenni?
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   Dopo aver riempito la borsa di galeoni d'oro, falci d'argento e zellini di bronzo ritirati dalla sua camera blindata alla Gringott, Harry dovette esercitare un notevole autocontrollo per non spendere tutto in una volta. Solo continuando a ripetersi che lo aspettavano ancora cinque anni a Hogwarts, e quanto sgradevole sarebbe stato dover chiedere ai Dursley il denaro per i libri di incantesimi, riuscì a trattenersi dal comprare un magnifico set di Gobbiglie d'oro massiccio (un gioco magico simile alle biglie, in cui le sferette spruzzavano un liquido puzzolente sulla faccia dell'avversario quando perdeva un punto). Fu tremendamente tentato anche dal perfetto, commovente modellino della galassia in una grande sfera di vetro, che gli sarebbe servito per non dover seguire più nemmeno una lezione di Astronomia. Ma la cosa che più mise alla prova la fermezza di Harry comparve nel suo negozio preferito, Accessori di Prima Qualità per il Quidditch, una settimana dopo il suo arrivo al Paiolo magico.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   In libreria Harry ebbe una sorpresa. Invece della solita bella mostra di libri di incantesimi grandi come mattonelle con le scritte in oro, in vetrina c'era una grande gabbia di legno che conteneva un centinaio di copie del Libro Mostro dei Mostri. Pagine strappate volavano dappertutto mentre i libri si azzuffavano fra loro, allacciati in furiosi combattimenti di lotta libera, schioccando aggressivi.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Si» disse Harry, distogliendo gli occhi da quelli del cane e consultando la lista, un po' stordito. «Mmm... ho bisogno di Trasfigurazione Intermedia e del Manuale degli incantesimi, volume terzo».
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Il cibo era delizioso; anche Hermione e Ron, che erano pieni da scoppiare di caramelle di Mielandia, si servirono una seconda porzione di tutto. Harry continuava a guardare verso il tavolo degli insegnanti. Il professor Lupin sembrava allegro e quanto mai in forma. Discuteva animatamente con il piccolo professor Vitious, l'insegnante di incantesimi. Lo sguardo di Harry percorse tutto il tavolo e si arrestò su Piton. Era la sua immaginazione, o gli occhi di Piton dardeggiavano verso Lupin più spesso di quanto non fosse normale?
La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3)

   «Perché il castello è protetto da qualcosa di più che dalle mura» disse Hermione. «Ci sono incantesimi di ogni sorta per impedire alla gente di entrare di soppiatto. Non ci si può Materializzare e basta, qui. Mi piacerebbe vedere il travestimento in grado di ingannare i Dissennatori. Sorvegliano ogni singolo ingresso. Se fosse venuto in volo, lo avrebbero visto. E Gazza conosce tutti i passaggi segreti, immagino che siano sorvegliati anche quelli...»
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   provviso di un candore opalino e abbagliante e una mattina i prati fangosi si ricoprirono di gelo lucente. Nel castello c'era aria di Natale. Il professor Vitious, l'insegnante di incantesimi, aveva già decorato le classi con luci scintillanti che si rivelarono essere autentiche fate svolazzanti. Gli studenti discutevano allegramente dei loro progetti per le vacanze. Sia Ron che Hermione avevano deciso di rimanere a Hogwarts, e anche se Ron disse che era perché non poteva sopportare l'idea di due settimane con Percy, e Hermione insistette che aveva bisogno di andare in biblioteca, Harry sapeva benissimo che lo facevano per tenergli compagnia, e gliene fu molto grato.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   «Dobbiamo andare a incantesimi» disse Ron continuando a fissare Hermione con gli occhi sgranati. «Meglio muoversi».
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   «Siete in ritardo, ragazzi!» disse loro l'insegnante in tono severo, mentre Harry apriva la porta. «Entrate, presto, fuori le bacchette, oggi proviamo gli incantesimi Rallegranti, ci siamo già disposti a coppie...»
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   «Divinazione, ma mancano ancora venti minuti» disse Harry. «Hermione, perché non sei venuta a incantesimi
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   «Cosa? Oh, no!» gemette Hermione. «Ho dimenticato incantesimi
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   «Non posso crederci, ho perso gli incantesimi Rallegranti! E scommetto che li chiederanno agli esami, il professor Vitious mi ha fatto capire che è molto probabile!»
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   «Che perdita di tempo» sibilò Hermione. «Potrei essere da un'altra parte a studiare qualcosa di utile. Potrei mettermi in pari con gli incantesimi Rallegranti...»
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   ore 13, incantesimi
La profezia della professoressa Cooman (Cap. 16 Harry Potter 3)

   Poi, dopo un rapido pasto, tutti di nuovo di sopra per l'esame di incantesimi. Hermione aveva ragione; in effetti il professor Vitious chiese loro gli incantesimi Rallegranti. Per la tensione Harry esagerò un po'; tanto che Ron, che faceva coppia con lui, ebbe un accesso di risatine isteriche e dovette restare rinchiuso in un posto tranquillo per un'ora prima di essere in grado di eseguire a sua volta l'Incantesimo. Dopo cena, gli studenti tornarono in fretta nelle sale comuni, non per rilassarsi, ma per ripassare Cura delle Creature Magiche, Pozioni e Astronomia.
La profezia della professoressa Cooman (Cap. 16 Harry Potter 3)

    «Avremmo potuto modificarle la memoria? Ma gli incantesimi di Memoria possono essere infranti da un mago potente, come ho dimostrato quando l’ho interrogata. Sarebbe stato un insulto alla sua memoria non usare le informazioni che le ho estorto, Codaliscia».
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    Harry sollevò il viso dalle mani, aprì gli occhi e si guardò intorno come se si aspettasse di vedere qualcosa d’insolito. A dire il vero c’era una quantità straordinaria di cose insolite in quella stanza: un grosso baule di legno, spalancato ai piedi del letto, mostrava un calderone, un manico di scopa, abiti neri e svariati libri d’incantesimi. Rotoli di pergamena ingombravano quella parte della sua scrivania che non era occupata dalla grande gabbia vuota in cui di solito era appollaiata Edvige, la sua civetta candida. Sul pavimento accanto al letto c’era un libro aperto; lo stava leggendo prima di addormentarsi la sera prima. Le figure del libro si muovevano: uomini in abiti arancioni sfrecciavano avanti e indietro cavalcando scope e lanciandosi una palla rossa.
La Cicatrice (Cap. 2 Harry Potter 4)

    Il signor Weasley era il mago Direttore dell’Ufficio per l’Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani al Ministero della Magia, ma per quanto ne sapeva Harry non aveva particolari conoscenze in materia di incantesimi. E in ogni caso, a Harry non andava l’idea che tutta quanta la famiglia Weasley sapesse che lui, Harry, diventava isterico al primo doloretto. La signora Weasley si sarebbe agitata più di Hermione, e Fred e George, i fratelli gemelli sedicenni di Ron, avrebbero pensato che Harry s’era rammollito. I Weasley erano in assoluto la famiglia preferita di Harry; sperava che lo invitassero da loro da un momento all’altro (Ron aveva detto qualcosa a proposito della Coppa del Mondo di Quidditch) e non voleva che il suo soggiorno fosse costellato di ansiose indagini sulla sua cicatrice.
La Cicatrice (Cap. 2 Harry Potter 4)

   Per le dodici del giorno dopo, il baule di Harry era stipato delle sue cose di scuola e di tutti i suoi più cari averi: il Mantello dell’Invisibilità ereditato da suo padre, il manico di scopa ricevuto in dono da Sirius, la mappa incantata di Hogwarts regalatagli da Fred e George Weasley l’anno prima. Aveva svuotato di tutte le provviste il nascondiglio sotto l’asse mobile, controllato ogni angolo della camera da letto in cerca di libri d’incantesimi o penne d’aquila dimenticate, e staccato il foglio appeso al muro su cui contava i giorni che lo separavano dal primo settembre, la data del suo ritorno a Hogwarts.
Ritorno alla Tana (Cap. 4 Harry Potter 4)

    «Quello era Cuthbert Mockridge, Direttore dell’Ufficio Relazioni coi Goblin… ecco che arriva Gilbert Wimple, fa parte del Comitato di incantesimi Sperimentali, è da un po’ che ha quelle corna… ciao, Arnie… Arnold Peasegood, è un Obliviatore… un membro della Squadra Cancellazione Magia Accidentale… e quelli sono Bode e Croaker… sono Indicibili…»
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    «Ha centomila posti» disse il signor Weasley, intercettando l’aria sbalordita di Harry. «Una task force del Ministero, cinquecento persone, ci ha lavorato per un anno. incantesimi Respingi-Babbani dappertutto. Tutte le volte che i Babbani ci si avvicinavano, gli venivano in mente certi appuntamenti importanti a cui non potevano mancare e filavano via, benedetti loro» aggiunse con calore, guidandoli verso l’ingresso più vicino, che era già circondato da uno sciame di streghe e maghi urlanti.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    «Andiamo» disse Fred, prendendo per mano Ginny e trascinandola verso il bosco. Harry, Ron, Hermione e George li seguirono. Una volta raggiunti gli alberi si voltarono: videro i maghi del Ministero cercare di attraversare la calca per raggiungere i maghi incappucciati al centro, ma era un’impresa difficile. Parevano non voler scagliare incantesimi che rischiassero di far precipitare i Roberts.
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Se papà non avesse detto niente, la vecchia Rita avrebbe scritto che era scandaloso che nessuno del Ministero avesse commentato l’accaduto» disse Bill, che stava giocando a scacchi con Ron. «Rita Skeeter non mette mai nessuno in buona luce. Vi ricordate? Una volta ha intervistato tutti gli Spezzaincantesimi della Gringott, e mi ha chiamato “un fricchettone coi capelli lunghi”».
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    La pioggia frustava la finestra del salotto. Hermione era immersa nella lettura del Manuale di incantesimi, volume quarto: la signora Weasley ne aveva comprata una copia per lei, una per Ron e una per Harry a Diagon Alley. Charlie stava rammendando un passamontagna ignifugo. Harry lustrava la sua Firebolt, con il Kit di Manutenzione per Manici di Scopa che Hermione gli aveva regalato per il suo tredicesimo compleanno aperto ai suoi piedi. Fred e George sedevano in un angolo lontano, la penna in mano, e si scambiavano sussurri, le teste chine su un rotolo di pergamena.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    Depose una pila di pacchi sulla brandina di Harry e vi lasciò cadere accanto il sacchetto col denaro e un mucchio di calze. Harry prese ad aprire i pacchi: a parte il Manuale di incantesimi, volume quarto, di Miranda Gadula, aveva un mazzetto di penne nuove, una dozzina di rotoli di pergamena e ricambi per il suo kit di pozioni — era a corto di leonella ed essenza di belladonna. Stava ammucchiando la biancheria nel calderone quando alle sue spalle Ron fece un versaccio di disgusto.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    «Forse» rispose Hermione, scrollando le spalle, «o potrebbe essere pieno di incantesimi Respingi-Babbani, come lo Stadio della Coppa del Mondo. E per evitare che maghi stranieri lo scoprano, l’avranno reso Indisegnabile…»
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    Parecchi dei loro amici vennero a salutarli mentre il pomeriggio avanzava, compresi Seamus Finnigan, Dean Thomas e Neville Paciock, un ragazzo molto distratto dalla faccia tonda che era stato cresciuto da una formidabile nonna strega. Seamus portava ancora la coccarda dell’lrlanda. Un po’ della magia sembrava essersi consumata; strillava ancora «Troy! Mullet! Moran!» ma in tono molto debole e sfinito. Dopo una mezz’oretta, Hermione, stanca delle interminabili chiacchiere sul Quidditch, si seppellì di nuovo nel Manuale di incantesimi, volume quarto, e cominciò a cercare di imparare un Incantesimo di Appello.
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    «Dicci cosa vuoi o sparisci, Malfoy» disse Hermione seccamente, da sopra il Manuale di incantesimi.
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    Harry scrutò il tavolo con maggiore attenzione. Il minuscolo professor Vitious, l’insegnante di incantesimi, era seduto su una grossa pila di cuscini accanto alla professoressa Sprite, l’insegnante di Erbologia, che aveva il cappello di traverso sui capelli neri svolazzanti; stava parlando con la professoressa Sinistra di Astronomia. Accanto sedeva il giallastro, aquilino, untuoso insegnante di Pozioni, Piton — la persona meno gradita a Harry di tutta Hogwarts. Il disgusto di Harry per Piton era pari solo all’odio di Piton per lui, un odio che, se possibile, era aumentato l’anno prima, quando Harry aveva aiutato Sirius a fuggire sotto il lungo naso di Piton… Piton e Sirius erano nemici fin dai tempi della scuola.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    Nel frattempo il professor Rüf, lo spettro che insegnava Storia della Magia, aveva assegnato un tema alla settimana sulle Rivolte dei Goblin del Diciottesimo secolo, mentre Piton li stava costringendo a scoprire antidoti. Era una cosa che tutti prendevano molto sul serio, perché Piton aveva accennato all’ipotesi di avvelenare uno di loro prima di Natale per vedere se i loro antidoti erano efficaci. Invece, il professor Vitious aveva chiesto di leggere tre libri in più per prepararsi alla lezione sugli incantesimi di Appello.
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    Nel frattempo non c’era risposta da Sirius, Edvige si rifiutava di avvicinarsi a lui, la professoressa Cooman prediceva la sua morte con ancor più sicurezza del solito, e Harry andò cosi male in incantesimi di Appello alla lezione del professor Vitious che gli toccarono dei compiti in più: fu l’unico ad averli, oltre Neville.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Harry scese a cena. Hermione non c’era — immaginò che si trovasse ancora in infermeria a farsi sistemare i denti. Cenò tutto solo all’estremità del tavolo, poi tornò alla Torre di Grifondoro. pensando a tutto il lavoro extra sugi; incantesimi di Appello che doveva fare. Su in dormitorio, incrociò Ron.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Ma era una bugia bella e buona. A Harry piaceva molto Hermione, ma non era come con Ron. Ridevi molto meno, e stavi molto di più in biblioteca se Hermione era la tua migliore amica. Harry non padroneggiava ancora gli incantesimi di Appello, sembrava aver sviluppato una specie di blocco, e Hermione insistette che apprendere la teoria gli sarebbe servito. Di conseguenza passarono un sacco di tempo chini sui libri all’ora di pranzo.
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    «Solo superarli, credo» rispose Charlie. «Noi saremo pronti a intervenire se le cose si mettono male, con gli incantesimi Idranti a portata di bacchetta. Hanno voluto delle madri in cova, non so perché… ma ti dico una cosa, non invidio il ragazzo a cui toccherà lo Spinato. È davvero malvagio. È pericoloso dietro quanto davanti, guarda».
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    «I draghi sono estremamente difficili da uccidere, a causa dell’antica magia che intride la loro spessa pelle, che solo gli incantesimi più potenti sono in grado di perforare… ma Sirius ha detto che ne basta uno semplice…»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Proviamo con dei libri di incantesimi semplici, allora» disse Harry, gettando via Uomini Che Amano Troppo i Draghi.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Tornò al tavolo con una pila di libri di formule magiche, li posò e cominciò a scorrerli uno per uno, con Hermione che sussurrava ininterrottamente al suo fianco. «Be’, ci sono gli incantesimi di Scambio… ma a cosa serve Scambiare? A meno che tu non scambi le sue zanne con gomma da masticare o roba del genere, così diventerebbe meno pericoloso… il guaio è che come dice il libro non c’è molto che possa trapassare la pelle di drago… ti suggerirei di Trasfigurarlo, ma una cosa così grossa, non hai la minima speranza, dubito che anche la professoressa McGranitt… a meno che tu non debba scagliare l’incantesimo su di te… Forse per attribuirti dei poteri in più? Ma quelli non sono incantesimi semplici, voglio dire, non ne abbiamo fatto nemmeno uno in classe, io so solo che esistono perché faccio i test di G.U.F.O. per esercitarmi…»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Ma tutto quello che successe quando Hermione tacque fu che il cervello di Harry si riempì di una specie di vuoto ronzio, che non lasciava spazio alla concentrazione. Scorse senza speranza l’indice di incantesimi-base per chi ha poco tempo: rasatura istantanea… ma i draghi non avevano il pelo… alito pepato… probabilmente avrebbe solo aumentato la gittata del fuoco di un drago… lìngua cornuta… proprio quello di cui aveva bisogno, regalargli un’arma in più…
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Quando Harry giunse ai piedi della scalinata di marmo, Cedric era in cima, con un gruppo di amici del sesto anno. Harry non voleva parlargli davanti a loro; erano di quelli che lo bersagliavano di battute sull’articolo di Rita Skeeter tutte le volte che lo incontravano. Seguì Cedric tenendosi a distanza, e vide che puntava verso il corridoio dell’aula di incantesimi. Ciò gli diede un’idea. Fermandosi a una certa distanza da loro, estrasse la bacchetta e prese la mira con cura.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Harry si sentiva stranamente isolato da tutti, sia che gli augurassero buona fortuna sia che sibilassero «Teniamo pronta una scatola di fazzoletti, Potter» al suo passaggio. Era talmente nervoso che si chiese se nel momento di affrontare il drago non avrebbe semplicemente perso la testa, scagliando incantesimi su tutti quanti.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Era la fine della lezione; avevano concluso il loro lavoro; i merli indiani che avevano trasformato in porcellini d’India erano stati rinchiusi in una grossa gabbia sulla scrivania della professoressa McGranitt (il porcellino di Neville aveva ancora le piume); avevano ricopiato i compiti dalla lavagna (’Descrivete con degli esempi i modi in cui gli incantesimi Trasformanti devono essere adattati quando si formulano Scambi Intraspecie’). La campana sarebbe suonata a momenti, e Harry e Ron, che stavano tirando di scherma in fondo alla classe con due delle bacchette finte di George e Fred, alzarono lo sguardo: Ron brandiva un pappagallo di latta, e Harry un merluzzo di gomma.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    «Ottimo argomento» disse il professor Silente. «Mio fratello Aberforth è stato processato per aver praticato incantesimi inopportuni su una capra. Era su tutti i giornali, ma Aberforth si è nascosto? Certo che no! Ha tenuto la testa alta ed è andato avanti a fare le sue cose come al solito! Certo, non sono proprio sicuro che sappia leggere, quindi potrebbe non essere stato coraggio, il suo…»
Lo Scoop di Rita Skeeter (Cap. 24 Harry Potter 4)

    Lui, Ron e Hermione erano seduti in fondo alla classe di incantesimi con un tavolo tutto per loro. Quel giorno dovevano esercitarsi nell’opposto dell’Incantesimo di Appello: l’Incantesimo di Esilio. A causa del rischio di brutti incidenti quando gli oggetti continuavano a volare per la stanza, il professor Vitious aveva dato a ciascuno una pila di cuscini con cui fare esercizio, perché non facessero del male a nessuno se non arrivavano a destinazione. Era giusto, in teoria, ma in pratica non funzionava granché. La mira di Neville era cosi scarsa che continuava a spedire per sbaglio attraverso la stanza cose molto più pesanti: come il professor Vitious, per esempio.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Lui, Ron e Hermione erano seduti in biblioteca mentre fuori il sole tramontava, sfogliando febbrilmente pagine e pagine di incantesimi, nascosti l’uno all’altro da enormi pile di libri. Harry aveva un gran tuffo al cuore tutte le volte che su una pagina vedeva la parola «acqua», ma quasi sempre era roba del tipo «Prendete due pinte d’acqua, mezza libbra di foglie di mandragola a pezzetti e un tritone…»
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Alle otto, Madama Pince aveva spento tutte le lampade e venne a cacciar via Harry dalla biblioteca. Barcollando sotto il peso di tutti i libri che riusciva a trasportare, Harry tornò nella sala comune di Grifondoro, trascinò un tavolo in un angolo e riprese a cercare. Non c’era nulla in Mitiche Magie per Stregoni Stravaganti… nulla in Guida alla Stregoneria Medievale… nemmeno un accenno a gesta subacquee in Antologia degli incantesimi del Diciottesimo Secolo, né in Allucinanti Abitatori degli Abissi, né in Poteri che Non Sapevate di Avere: Cosa Farvene ora che Avete Aperto gli Occhi.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Con la punta della bacchetta accesa, sgattaiolò lungo gli scaffali, sfilando altri libri: libri di stregonerie e di incantesimi, libri sulle sirene e sui mostri marini, libri su maghi e streghe celebri, su invenzioni magiche, su qualunque cosa potesse comprendere una citazione di passaggio su come sopravvivere sott’acqua. Li portò tutti a un tavolo, poi si mise al lavoro, consultandoli alla debole luce della bacchetta, controllando l’orologio di quando in quando…
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «lo credo che abbiano ragione tutti e due» rispose Sirius, guardandoli pensieroso. «Da quando ho scoperto che Piton insegnava qui, mi sono chiesto come mai Silente gli ha offerto un lavoro. Piton è sempre stato attratto dalle Arti Oscure, a scuola era celebre per questo. Era un tipo viscido, untuoso, coi capelli appiccicaticci» aggiunse Sirius, e Harry e Ron si scambiarono un sorrisetto. «Quando è arrivato a scuola, conosceva più incantesimi di metà degli allievi del settimo anno e faceva parte di una banda di Serpeverde che sono diventati quasi tutti Mangiamorte».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Ci saranno degli ostacoli» spiegò Bagman allegramente, saltellando in punta di piedi. «Hagrid sta preparando una serie di creature… poi ci saranno incantesimi da spezzare… tutta roba del genere, insomma. Ora, i campioni che conducono la classifica partiranno in vantaggio». Bagman sorrise a Harry e Cedric. «Poi entrerà il signor Krum… poi la signorina Delacour. Ma avrete tutti la possibilità di battervi, tutto dipenderà da come supererete gli ostacoli. Dovrebbe essere divertente, eh?»
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «Non possiamo rapire Mrs Purr?» propose Ron lunedì all’ora di pranzo, mentre giaceva lungo disteso nel bel mezzo della classe di incantesimi: era appena stato Schiantato e risvegliato da Harry per la quinta volta di seguito. «Possiamo Schiantare lei qualche volta. Oppure puoi usare Dobby, Harry. Scommetto che farebbe qualunque cosa per aiutarti. Non è che mi lamenti» si alzò in piedi cautamente, massaggiandosi la schiena «ma mi fa male dappertutto…»
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4)

    «Non preoccuparti» disse Hermione bruscamente quando Harry glielo fece osservare dicendo che poteva anche esercitarsi da solo per un po’. «Almeno prenderemo il massimo dei voti in Difesa contro le Arti Oscure, a lezione non avremmo mai scoperto tutti questi incantesimi».
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    All’inizio di giugno l’atmosfera nel castello si fece di nuovo tesa e agitata. Tutti aspettavano con ansia la terza prova, che avrebbe avuto luogo una settimana prima della fine del trimestre. Harry si esercitava negli incantesimi in ogni momento libero. Si sentiva più tranquillo per questa prova che per le altre; certo, sarebbe stata difficile e pericolosa, ma Moody aveva ragione: Harry era riuscito a cavarsela davanti a creature mostruose e barriere incantate prima d’allora, questa volta lo sapeva in anticipo e poteva prepararsi per ciò che lo aspettava.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Stanca di imbattersi nel terzetto in tutti gli angoli della scuola, la professoressa McGranitt aveva dato a Harry il permesso di usare la classe di Trasfigurazione che era vuota all’ora di pranzo. Ben presto Harry padroneggiò l’Incantesimo di Ostacolo, che rallentava e ostacolava gli aggressori, l’Incantesimo Reductor, che gli consentiva di far saltare in aria oggetti solidi che fossero d’intralcio, e l’Incanto Quattro Punti, un’utile scoperta di Hermione che avrebbe indirizzato la sua bacchetta esattamente a nord, permettendogli di orientarsi all’interno del labirinto. Aveva ancora qualche difficoltà con il Sortilegio Scudo, però. Questo avrebbe dovuto creargli attorno un muro temporaneo invisibile che deviava gli incantesimi minori; ma Hermione riuscì a mandarlo in pezzi con una Fattura Gambemolli ben piazzata. Harry si aggirò barcollando per dieci minuti prima che lei riuscisse a scoprire la controfattura.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Però vai molto bene, davvero» disse Hermione in tono incoraggiante, scorrendo la lista e cancellando gli incantesimi che avevano già imparato. «Alcuni di questi si riveleranno utili».
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Dispensato dalle prove di fine trimestre in quanto campione del Tremaghi, durante gli esami Harry sedeva in fondo alla classe, a cercare nuovi incantesimi.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Harry finì di fare colazione nella Sala Grande che si andava svuotando. Vide Fleur Delacour alzarsi dal tavolo di Corvonero e unirsi a Cedric che entrava nella saletta. Krum avanzò ciondolando e li raggiunse poco dopo. Harry rimase dov’era. Non voleva andarci, proprio no. Non aveva genitori: nessuno della sua famiglia sarebbe venuto a vederlo rischiare la vita, comunque. Ma proprio mentre si alzava, pensando che avrebbe potuto approfittarne per salire in biblioteca a fare un altro rapido ripasso di incantesimi, la porta della saletta si aprì, e sbucò la testa di Cedric.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Sto bene» rispose Harry. Era quasi vero; era nervoso, ma lungo il tragitto continuava a ripetersi le fatture e gli incantesimi che aveva imparato, e scoprire che se li ricordava tutti lo fece sentire meglio.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Ma nessuno degli incantesimi che aveva provato era progettato per opporsi a un improvviso scambio tra cielo e terra. Avrebbe osato spostare il piede? Sentiva il sangue pulsare nelle orecchie. Aveva due possibilità: o cercare di muoversi, o sparare in alto scintille rosse, farsi tirar fuori dal Labirinto ed essere squalificato.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Ma non servì a nulla: il ragno era così grosso o così magico che gli incantesimi riuscivano solo a rallentarlo. Harry ebbe un’orrenda visione di otto occhi neri scintillanti e tenaglie come rasoi prima che gli fosse addosso.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    I due incantesimi insieme riuscirono dove uno solo aveva fallito: il ragno si rovesciò su un fianco, schiacciando una siepe e invadendo il sentiero con un groviglio di zampe pelose.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Il corpo di Codaliscia, naturalmente, era poco adatto a essere posseduto, poiché tutti lo credevano morto, e avrebbe attirato troppa attenzione se fosse stato visto. Comunque, era il servo robusto di cui avevo bisogno, e, benché come mago sia scarso, riuscì a eseguire le istruzioni che gli diedi, che mi restituirono un corpo rozzo e debole, un corpo che potessi abitare in attesa degli ingredienti essenziali a una vera rinascita… uno o due incantesimi di mia creazione… un piccolo aiuto dalla mia cara Nagini» — gli occhi rossi di Voldemort si soffermarono sul serpente che continuava a strisciare in cerchio — «una pozione ottenuta bollendo sangue di unicorno, e il veleno di serpente fornito da Nagini… ben presto fui restituito a una forma quasi umana, e fui abbastanza in forze da poter viaggiare.
I Mangiamorte (Cap. 33 Harry Potter 4)

    E Harry corse come non aveva mai corso in tutta la vita, urtando due Mangiamorte esterrefatti; sfrecciò zigzagando tra le lapidi, avvertì le loro maledizioni che lo inseguivano, li sentì colpire le pietre tombali… scansava incantesimi e lapidi, precipitandosi verso il corpo di Cedric, senza più avvertire il dolore alla gamba, tutto il suo essere concentrato su ciò che doveva fare…
Prior Incantatio (Cap. 34 Harry Potter 4)

    «Inscenò la morte di mia madre. Un funerale privato, discreto. Quella tomba è vuota. L’elfa domestica mi guarì. Poi dovetti rimanere nascosto. Dovevo essere controllato. Mio padre fu costretto a ricorrere a parecchi incantesimi per soggiogarmi. Quando ebbi ripreso le forze, pensai solo a ritrovare il mio maestro… a tornare al suo servizio».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Una delle bacchette costringe l’altra a emettere gli incantesimi che ha operato — al contrario. Prima il più recente… e poi quelli che l’hanno preceduto…»
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Fu come se qualcuno avesse fatto esplodere una cassa di fuochi d’artificio nello scompartimento. Accecato dal bagliore degli incantesimi che erano schizzati da tutte le parti, assordato da una serie di scoppi, Harry strizzò le palpebre, e guardò sul pavimento.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    Ron, Harry e George calciarono, rotolarono e spinsero i corpi svenuti di Malfoy, Tiger e Goyle — tutti e tre assai malridotti, visto il miscuglio di incantesimi che li avevano bersagliati — nel corridoio, poi tornarono nello scompartimento e chiusero la porta.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    Uscì dallo scompartimento prima che potessero aggiungere qualcosa, scavalcando Malfoy, Tiger e Goyle, che erano ancora lunghi distesi, coperti di ammaccature di incantesimi.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Ah, be’» concluse Tonks, chiudendo il coperchio con un tonfo, «almeno è tutto dentro. Anche quella ci guadagnerebbe con una bella pulita». Puntò la bacchetta verso la gabbia di Edvige. «Gratta e netta». Un po’ di piume e di cacche svanirono. «Be’, è un po’ meglio… non sono mai riuscita a padroneggiare questo genere di incantesimi casalinghi. Bene… hai tutto? Il calderone? La scopa? Wow! Una Firebolt!»
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    «Be’, prima di tutto che Voldemort voglia ricostruire il suo esercito» disse Sirius. «In passato aveva grossi numeri ai suoi ordini: maghi e streghe che aveva costretto a seguirlo con la prepotenza o con incantesimi, i suoi fedeli Mangiamorte, un’enorme varietà di creature Oscure. Hai sentito che progettava di reclutare i giganti; be’, sono solo uno dei gruppi a cui fa la corte. Certamente non cercherà di impossessarsi del Ministero della Magia solo con una decina di Mangiamorte».
L’Ordine della Fenice (Cap. 5 Harry Potter 5)

    «Solo due nuovi» disse, leggendo la lista. «Il Libro Standard degli incantesimi, Classe Quinta di Miranda Goshawk, e Teoria della Magia Difensiva di Wilbert Slinkhard».
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    «Be’, congratulazioni» disse Moody, continuando a osservare Ron con l’occhio normale, «le posizioni di autorità attirano sempre guai, ma immagino che Silente sia convinto che tu possa resistere agli incantesimi principali altrimenti non ti avrebbe scelto…»
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    «Veramente non mi pare» obiettò Hermione brusca. «Là non c’è scritto niente sul fatto di usare incantesimi di Difesa».
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Usare incantesimi di Difesa?» ripeté la professoressa Umbridge con una risatina. «Be’, non riesco a immaginare una situazione nella mia classe che richieda di ricorrere a un incantesimo di Difesa, signorina Granger. Lei non si aspetta di venire aggredita durante le lezioni, no?»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Sì» rispose Hermione. «Senza dubbio lo scopo di Difesa contro le Arti Oscure è esercitarsi negli incantesimi di Difesa, no?»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Be’, allora temo che non sia qualificata per decidere qual è lo “scopo” di un corso. Maghi molto più anziani e capaci di lei hanno ideato il nostro nuovo programma di studi. Apprenderete gli incantesimi di Difesa in un modo sicuro, privo di rischi…»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «La mano, signor Thomas! Come stavo dicendo, siete stati introdotti a incantesimi complessi, inadatti alla vostra età e potenzialmente letali. Siete stati indotti con la paura a credere che sia probabile imbattersi in Attacchi Oscuri un giorno sì e uno no…»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Se avrete studiato abbastanza a fondo la teoria, non c’è ragione per cui non dovreste essere in grado di eseguire gli incantesimi durante gli esami, in circostanze di massima sicurezza» rispose la professoressa Umbridge categorica.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Senza mai averli provati prima?» chiese Calì incredula. «Ci sta dicendo che la prima volta che potremo fare gli incantesimi sarà agli esami?»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    Le due ore di incantesimi furono seguite da due ore di Trasfigurazione. Sia il professor Vitious che la professoressa McGranitt passarono i primi undici minuti della loro lezione a fare una predica alla classe sull’importanza dei G.U.F.O.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Poi passarono più di un’ora a ripassare gli incantesimi di Appello, che secondo il professor Vitious sarebbero senz’altro venuti fuori all’esame di G.U.F.O., e lui completò la lezione assegnando loro il più gran quantitativo di compiti mai dati per incantesimi.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Non potete superare un G.U.F.O.» disse la professoressa McGranitt minacciosa, «senza una seria applicazione, esercizio e studio. Non vedo ragione per cui qualcuno in questa classe non dovrebbe ottenere un G.U.F.O. in Trasfigurazione, a patto che lavori sodo». Neville fece un versetto triste e incredulo. «Sì, anche tu, Paciock» continuò la professoressa McGranitt. «Non c’è niente che non vada nel tuo lavoro, a parte la mancanza di sicurezza. Quindi… oggi cominceremo gli incantesimi Evanescenti. Sono più facili degli incantesimi di Evocazione, che non dovreste affrontare fino al livello del M.A.G.O., ma sono sempre tra le magie più ardue in cui verrete valutati al G.U.F.O.».
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Aveva ragione; Harry trovò gli incantesimi Evanescenti tremendamente difficili. Alla fine delle due ore né lui né Ron erano riusciti a far sparire le lumache con le quali si stavano esercitando, anche se Ron dichiarò speranzoso che la sua gli sembrava un po’ più pallida. Hermione, d’altra parte, fece svanire con successo la sua lumaca al terzo tentativo, ottenendo un bonus di dieci punti per Grifondoro dalla professoressa McGranitt. Fu la sola a non avere compiti; a tutti gli altri venne ordinato di esercitarsi subito nell’incantesimo, pronti per un nuovo tentativo con le lumache il pomeriggio seguente.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Meno di zero» rispose Harry tetro. Si fece scivolare sul piatto delle costolette d’agnello e cominciò a mangiare. «Meglio provare, però, no? Mi offrirò di stare in punizione altri due giorni, non so…» Mandò giù un boccone di patate e aggiunse: «Spero che non mi trattenga troppo, stasera. Lo sapete che dobbiamo scrivere tre temi, esercitarci negli incantesimi Evanescenti per la McGranitt, trovare un controincantesimo per Vitious, finire il disegno dell’Asticello e cominciare quello stupido diario dei sogni per la Cooman?»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Non aveva avuto tempo di esercitarsi negli incantesimi Evanescenti, non aveva scritto un solo sogno nel diario, non aveva finito il disegno dell’Asticello e non aveva nemmeno fatto i temi. La mattina dopo saltò la colazione per scribacchiare un paio di sogni inventati per Divinazione, alla prima ora, e fu sorpreso di trovare uno scarmigliato Ron a tenergli compagnia.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Fu un’altra brutta giornata per Harry: riuscì uno dei peggiori a Trasfigurazione, visto che non si era affatto esercitato negli incantesimi Evanescenti. Dovette rinunciare all’ora di pranzo per completare il disegno dell’Asticello e nel frattempo le professoresse McGranitt, Caporal e Sinistra diedero loro altri compiti, che non aveva alcuna speranza di finire quella sera a causa della seconda punizione con la Umbridge. A coronare il tutto, Angelina Johnson lo cercò di nuovo a cena e quando seppe che non sarebbe riuscito ad andare ai provini, gli disse che non era affatto contenta del suo comportamento e che si aspettava che chi desiderava continuare a far parte della squadra mettesse gli allenamenti al di sopra degli altri impegni.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Senti, lo so che è il tuo migliore amico, ma non è un fenomeno» disse senza giri di parole. «Credo che con un po’ di allenamento andrà bene, però. Viene da una famiglia di buoni giocatori. Conto sul fatto che rivelerà un po’ più di talento di quello che ha dimostrato oggi, a essere sincera. Vicky Frobisher e Geoffrey Hooper hanno volato meglio tutti e due, stasera, ma Hooper è una piaga, si lamenta sempre, e Vicky fa parte di ogni genere di gruppo. Ha ammesso anche lei che se gli allenamenti si accavallassero con il Club di incantesimi metterebbe il Club al primo posto. Comunque, abbiamo un allenamento domani alle due, quindi fai in modo di esserci, stavolta. E fammi un favore, aiuta Ron più che puoi, ok?»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Quindi ci viene impedito di imparare Difesa contro le Arti Oscure perché Caramell ha paura che useremo gli incantesimi contro il Ministero?» chiese Hermione, furibonda.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Proprio adesso, prima di pranzo» disse George, «a incantesimi».
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    Harry non le rivolse la parola per tutta la lezione di incantesimi, ma quando entrarono nell’aula di Trasfigurazione dimenticò di essere arrabbiato con lei. La professoressa Umbridge e la sua tavoletta erano su una sedia nell’angolo e quella sola vista cancellò il ricordo della colazione.
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Sono d’accordo, abbiamo superato lo stadio in cui possiamo imparare solo dai libri» convenne Hermione. «Abbiamo bisogno di un insegnante, uno vero, che ci mostri come usare gli incantesimi e ci corregga se sbagliamo».
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Voi non sapete che cosa vuol dire! Voi… nessuno di voi… ha mai dovuto affrontare niente del genere! Pensate che basti imparare a memoria un paio di incantesimi e buttarglieli addosso, come si fa in classe? Invece non c’è nulla fra te e la tua morte tranne il… il cervello, o il fegato, o quello che è… come fai a ragionare quando sai che tra un nanosecondo sarai assassinato, o torturato, o vedrai morire i tuoi amici? Non ce l’hanno mai insegnato, in classe, ad affrontare una cosa come questa… e voi due ve ne state lì come se io fossi ancora vivo perché sono in gamba, mentre Diggory è stato uno stupido, ha sbagliato tutto… non lo capite, poteva capitare a me, sarebbe capitato a me se Voldemort non avesse avuto bisogno di me…»
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    Nell’ultima quindicina di giorni ci aveva pensato molto. A volte gli era sembrata solo un’idea folle, come la sera in cui Hermione l’aveva proposta, ma altre volte si era ritrovato a pensare agli incantesimi che gli erano stati più utili durante i vari incontri con le Creature Oscure e i Mangiamorte… di fatto, aveva cominciato a progettare lezioni…
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    Fece una pausa, guardò di traverso Harry e proseguì: «E con questo intendo dire imparare a difenderci sul serio, non solo in teoria, ma con veri incantesimi…»
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    Si guardò intorno come se si aspettasse di sentir dire «Assolutamente no!» Visto che nessuno parlò, proseguì: «Personalmente non riesco proprio a capire perché il Ministero ci abbia rifilato un’insegnante così inutile in un momento tanto critico. Ovviamente negano il ritorno di Voi-Sapete-Chi, ma mandarci un’insegnante determinata a impedirci di usare incantesimi difensivi…»
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    Un cartello era stato affisso alla bacheca di Grifondoro, così grande da coprire tutto il resto: l’elenco dei libri usati di incantesimi in vendita, i continui memorandum di Argus Gazza sul regolamento, l’orario degli allenamenti di Quidditch, le offerte di scambio di figurine di Cioccorane, gli ultimi annunci dei Weasley in cerca di volontari, le date dei finesettimana a Hogsmeade e gli avvisi di oggetti smarriti. Il nuovo cartello era stampato in grossi caratteri neri, e in fondo, accanto a una firma precisa e vezzosa, c’era un sigillo dall’aria ufficiale.
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    «Oh, conoscono solo incantesimi che fanno un sacco di scena e non sono veramente utili a nessuno» rispose Hermione sprezzante.
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    «È vero» ammise Sirius, un po’ deluso. «Be’, sono sicuro che troverete una soluzione. Una volta c’era un passaggio segreto piuttosto ampio dietro quel grande specchio al quarto piano: forse vi basta per esercitarvi negli incantesimi».
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    incantesimi era una delle lezioni migliori per parlare tranquillamente; di solito c’era un tale movimento che il pericolo di essere ascoltati era minimo. Quel giorno, con l’aula piena di rospi gracidanti e corvi gracchianti, e la pioggia che batteva violenta contro i vetri delle finestre, i sussurri fra Harry, Ron e Hermione su come la Umbridge aveva quasi catturato Sirius passarono del tutto inosservati.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    A quanto pareva Hermione era andata a letto presto, lasciando Grattastinchi acciambellato su una sedia e un assortimento di bitorzoluti berretti da elfo su un tavolo accanto al fuoco. Harry fu piuttosto contento di non trovarla, perché non aveva voglia di discutere della sua cicatrice dolorante e di sentire anche lei che lo esortava ad andare da Silente. Ron continuava a lanciargli occhiate ansiose, ma Harry prese i libri di incantesimi e si mise a finire il suo tema, anche se fingeva solo di concentrarsi; quando Ron annunciò che anche lui andava a dormire, non aveva scritto quasi nulla.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    «E guardate questi libri!» esclamò Hermione eccitata, facendo scorrere un dito lungo i dorsi di grossi tomi rilegati in pelle. «Compendio degli Anatemi più Comuni e Relative Contro-Azioni… Come Gabbare le Arti Oscure… Difendersi con gli incantesimi… accidenti…» si voltò raggiante a guardare Harry, che capì come la presenza di centinaia di libri avesse finalmente convinto Hermione che stavano facendo la cosa giusta. «Harry, è magnifico, c’è tutto quello che ci serve, qui!»
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    La stanza si riempì all’istante di grida di Expelliarmus. Le bacchette volarono in tutte le direzioni; incantesimi sbagliati colpirono i libri sugli scaffali e li fecero cadere. Harry era troppo rapido per Neville, la cui bacchetta roteò via, colpì il soffitto con una pioggia di scintille e atterrò rumorosamente in cima a una libreria. Harry la recuperò con un Incantesimo di Appello. Guardandosi intorno, si disse che aveva fatto bene a ripartire dai fondamenti: c’era un sacco di tecnica scadente. Molti non riuscivano affatto a disarmare i loro avversari, ma si limitavano a farli indietreggiare di qualche passo o sobbalzare, investiti da incantesimi troppo deboli.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    «È stata Olympe» disse Hagrid. «Ha preso la bacchetta e ha fatto gli incantesimi più veloci che ho mai visto. Una roba meravigliosa. Ha colpito i due che mi tenevano con l’Incantesimo Conjunctivitus e quelli mi hanno mollato di botto… ma eravamo nei guai, perché avevamo usato la magia contro di loro, e i giganti odiano questo. Ce la siamo squagliata. Non potevamo più tornarci, in quel campo».
Il racconto di Hagrid (Cap. 20 Harry Potter 5)

    FATTURE INELIMINABILI, MALEDIZIONI, APPLICAZIONE ERRATA DI incantesimi ECCETERA
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Affari miei» rispose il signor Weasley, con un sorrisetto. Riprese La Gazzetta del Profeta, la riaprì e disse: «Stavo leggendo dell’arresto di Willy Widdershins quando siete arrivati. Sapete che hanno scoperto che c’era lui dietro quella faccenda dei gabinetti rigurgitanti di quest’estate? Uno dei suoi incantesimi è rimbalzato, il gabinetto è esploso e l’hanno trovato svenuto tra le macerie, coperto da capo a piedi di…»
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «L’Oscuro Signore si trova a una considerevole distanza e le mura e i terreni di Hogwarts sono protetti da molti incantesimi antichi che garantiscono l’incolumità fisica e mentale di coloro che vi abitano» rispose Piton. «Il tempo e lo spazio sono importanti nella magia, Potter. Il contatto visivo è spesso essenziale per la Legilimanzia».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «È chiaro che non possono più parlare liberamente in sala professori» sussurrò Hermione un giorno, mentre lei, Harry e Ron superavano un gruppetto composto dalla McGranitt, Vitious e la Sprite fuori dall’aula di incantesimi. «Non con la Umbridge intorno».
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Agli insegnanti naturalmente era proibito menzionare l’intervista per via del Decreto Didattico Numero Ventisei, ma trovarono lo stesso il modo di esprimere i loro sentimenti. La professoressa Sprite assegnò venti punti a Grifondoro quando Harry le passò l’annaffiatoio; un radioso professor Vitious gli infilò in mano una scatola di garruli topi di zucchero alla fine della lezione di incantesimi, disse «Ssst!» e corse via; e la professoressa Cooman scoppiò in singhiozzi isterici durante Divinazione e annunciò alla classe sbalordita, e a una Umbridge quanto mai contrariata, che dopotutto Harry non sarebbe morto precocemente, ma avrebbe raggiunto un’età veneranda, sarebbe diventato Ministro della Magia e avrebbe avuto dodici figli.
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Ecco perché l’hanno ucciso, allora» disse piano, distogliendo infine lo sguardo dai gemelli. «Quando Bode ha cercato di rubare l’arma, gli è successo qualcosa di strano. Credo che quella cosa abbia degli incantesimi difensivi, per impedire alla gente di toccarla. Ecco perché era al San Mungo: il suo cervello era danneggiato e non riusciva più a parlare. Ma ricordate che cos’ha detto la Guaritrice? Che stava migliorando. E non potevano rischiare che guarisse, no? Voglio dire, lo shock di quello che è successo quando ha toccato l’arma probabilmente ha interrotto la Maledizione Imperius. Una volta recuperata la parola, Bode avrebbe raccontato tutto. Si sarebbe saputo che era stato mandato a rubare l’arma. Naturalmente è stato facile per Lucius Malfoy scagliare la Maledizione su di lui. È sempre al Ministero, no?»
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Scopo della riunione» proseguì la professoressa Umbridge, «era persuadere i convenuti a aderire a un’associazione illegale, al fine di apprendere incantesimi e maledizioni che il Ministero ha ritenuto inadatti a studenti così giovani…»
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    Dalla bocca di Piton scaturì un torrente d’imprecazioni miste a incantesimi, ma con la bacchetta a tre metri di distanza era impotente.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    «Sempre a spettinarti i capelli perché ti sembra affascinante avere l’aria di uno che è appena sceso dalla scopa, sempre a esibirti con quello stupido Boccino e a camminare tronfio nei corridoi e lanciare incantesimi su chiunque ti infastidisca solo perché sei capace… sei così pieno di te che non so come fa la tua scopa a staccarsi da terra! Mi dai la NAUSEA».
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    «Di sicuro Guarigione non fa per me» disse Ron l’ultima sera delle vacanze. Era immerso nella lettura di un opuscolo che aveva sulla copertina l’osso-e-bacchetta incrociati del San Mungo. «Qui dice che devi aver preso come minimo “O” al M.A.G.O. di Pozioni, Erbologia, Trasfigurazione, incantesimi e Difesa contro le Arti Oscure. Insomma… accidenti… hai detto niente, eh?»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Ci vuole altro che senso dell’umorismo per trattare con mio zio» commentò cupo Harry. «Un buon senso per schivare i colpi, piuttosto». Era a metà di un opuscolo sulla banca dei maghi. «Sentite qui: Cercate una professione interessante che comporti viaggi, avventure e tesori da conquistare a vostro rischio e pericolo? In tal caso, prendete in considerazione un impiego alla Banca Magica Gringott. Al momento cerchiamo aspiranti Spezzaincantesimi per elettrizzanti opportunità all’estero… Vogliono Aritmanzia, però; tu potresti farcela, Hermione!»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Consiglierei anche Trasfigurazione, perché spesso gli Auror devono Trasfigurare o Detrasfigurare nel loro lavoro. E ti avverto, Potter, che personalmente non accetto studenti nella mia classe di M.A.G.O. a meno che nel G.U.F.O. non abbiano raggiunto o superato “Oltre Ogni Previsione”. Direi che al momento la tua media è “Accettabile”, perciò dovrai impegnarti molto di più. Inoltre dovresti continuare incantesimi, che tornano sempre utili, e Pozioni. Sì, Potter, Pozioni» aggiunse, con appena l’ombra di un sorriso. «Agli Auror è indispensabile la conoscenza di pozioni e antidoti. E dal momento che il professor Piton si rifiuta di accettare studenti con meno di “Eccezionale” nel loro G.U.F.O…»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Ah, sì?» replicò altezzosa la professoressa McGranitt. «Bene Potter» riprese, come se non ci fosse stata alcuna interruzione, «se la tua è un’aspirazione seria, ti consiglio di concentrarti al massimo per alzare i tuoi voti in Trasfigurazione e Pozioni. Vedo che negli ultimi due anni il professor Vitious ti ha dato da Accettabile’ a “Oltre Ogni Previsione”, perciò per incantesimi non dovresti avere problemi. Quanto a Difesa contro le Arti Oscure, i tuoi voti in genere sono alti, in particolare il professor Lupin era convinto che… è sicura di non volere una pastiglia, Dolores?»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «E smesso di gettare incantesimi sulla gente tanto per divertirsi» disse Lupin.
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Lei non lo sapeva» disse Sirius. «Quando James aveva un appuntamento con Lily non portava certo Piton con sé, e non si metteva a fargli incantesimi davanti a lei». Fissò accigliato Harry, che ancora non sembrava convinto. «Senti» disse, «tuo padre era il mio migliore amico, ed era una brava persona. Molti si comportano da idioti a quindici anni. Ma poi gli è passata».
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Credete che dovremmo dire qualcosa?» chiese Hermione preoccupata, premendo la guancia contro la finestra dell’aula di incantesimi e guardando i signori Montague varcare il portone a passo di marcia. «Di quello che gli è successo, voglio dire? Magari può aiutare Madama Chips a curarlo».
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Devo avvertirvi che ai fogli che userete sono stati applicati i più severi incantesimi antiimbroglio. È proibito l’uso di Piume a Risposta Automatica, come pure di Ricordelle, Polsini Copiativi e Inchiostro Autocorrettivo. Mi dispiace dire che ogni anno sembra che ci sia almeno uno studente convinto di poter aggirare le regole fissate dalla Commissione Magica d’Esame. Mi auguro solo che stavolta non sia nessuno di Grifondoro. La nostra nuova… Preside…» e pronunciò la parola con la stessa espressione di zia Petunia quando contemplava una macchia di sudiciume particolarmente resistente, «…ha chiesto ai Direttori delle Case di informare gli allievi che qualunque imbroglio sarà severamente punito… poiché, ovviamente, dai risultati degli esami verrà giudicato anche il nuovo regime imposto dalla Preside…»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Il loro primo esame, Teoria degli incantesimi, era in programma per lunedì mattina. La domenica Harry acconsentì a esercitarsi con Hermione, ma se ne pentì quasi subito; era così agitata che continuava a strappargli il libro di mano per controllare di aver dato la risposta perfettamente giusta, finché non lo colpì sul naso con l’angolo di incantesimi Avanzati.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Nel frattempo Ron rileggeva gli appunti di due anni di incantesimi con le dita infilate nelle orecchie e le labbra che si muovevano in silenzio; Seamus Finnigan era disteso a pancia in su sul pavimento e recitava la definizione di Incantesimo Essenziale, mentre Dean la controllava sul Libro Standard degli incantesimi, Classe Quinta; le matite di Calì e Lavanda, che stavano provando alcuni semplici incantesimi di Locomozione, si inseguivano sul tavolo.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Ne dubito» strepitò la piccola professoressa Marchbanks. «A meno che lui voglia farsi trovare! Lo so bene io… l’ho esaminato personalmente in Trasfigurazione e incantesimi quando ha sostenuto il M.A.G.O… mai visto fare cose simili con una bacchetta».
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Il giorno dopo a colazione nessuno del quinto anno era molto loquace: Calì recitava incantesimi sottovoce, facendo sussultare la saliera che aveva davanti; Hermione rileggeva incantesimi Avanzati così in fretta che ì suoi occhi sembravano sfocati; e Neville continuava a far cadere le posate e a rovesciare la marmellata.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Non era tanto difficile, vero?» chiese ansiosa Hermione nella Sala d’Ingresso due ore più tardi, stringendo il foglio con le domande. «Non sono sicura di essere stata precisa negli incantesimi Rallegranti, ma ormai non c’era più tempo. Hai scritto il controincantesimo per il singhiozzo? Non ero sicura se dovevo, mi sembrava troppo… e la domanda ventitré…»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Gli studenti del quinto anno pranzarono insieme agli altri (erano ricomparsi i quattro grandi tavoli) e poi si riunirono nella piccola stanza accanto alla Sala Grande, dove rimasero in attesa di essere chiamati per l’esame di pratica. Mentre i primi gruppetti venivano convocati in ordine alfabetico, gli altri borbottavano incantesimi e si esercitavano con la bacchetta, a volte infilandosela per sbaglio fra le costole o in un occhio.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Non avrà avuto problemi. Non ti ricordi che in un compito di incantesimi ha preso centoventi su cento?» disse Ron.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Mercoledì toccò a Erbologia (e a parte il morso inflittogli da un Geranio Zannuto, Harry aveva l’impressione di essersela cavata piuttosto bene); e giovedì a Difesa contro le Arti Oscure. Per la prima volta Harry ebbe la certezza che sarebbe passato col massimo dei voti. Non incontrò difficoltà in nessuna delle domande scritte, e durante l’esame di pratica provò un piacere particolare nell’eseguire tutti i controincantesimi e gli incantesimi difensivi davanti alla Umbridge, che lo osservava gelida accanto alla porta.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Però Hagrid è stato bravo» disse Ron, ma sembrava più allarmato che ammirato. «Come mai gli incantesimi gli rimbalzavano addosso?»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Forza» sussurrò Hermione. Afferrò Harry per un polso e lo trascinò in una nicchia, dove il brutto busto di pietra di un mago medioevale borbottava incantesimi fra sé dall’alto di una colonna. «Sei… sei sicuro di star bene, Harry? Sei ancora molto pallido».
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Credeva forse» sussurrò, piegandogli la testa al punto da costringerlo a fissare il soffitto, «che dopo due Snasi avrei permesso a un’altra orrenda bestiaccia di entrare nel mio ufficio? Ho piazzato incantesimi Sensori Segreti tutt’attorno alla porta, sciocco ragazzo. Gli prenda la bacchetta» latrò a qualcuno che Harry non poteva vedere, e subito una mano gli frugò nella tasca interna della veste e se ne impadronì. «E anche la sua».
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    Parve funzionare, perché lo inseguirono tutti, rovesciando sedie e tavoli, ma non osarono lanciare incantesimi per paura di colpire la sfera. Harry si tuffò oltre l’unica porta aperta, quella da dov’erano entrati i Mangiamorte, pregando in cuor suo che Neville restasse insieme a Ron e trovasse un modo per liberarlo. Ma aveva fatto solo pochi passi quando sentì il pavimento svanire sotto i suoi piedi…
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Il Mangiamorte premeva così forte sulla gola di Harry da levargli il fiato. Lacrimando Harry si guardò intorno: Sirius duellava con un Mangiamorte a tre metri di distanza; Kingsley ne stava affrontando due; Tonks, ancora a metà discesa, sparava incantesimi contro Bellatrix… e nessuno di loro sembrava rendersi conto che lui stava per morire. Puntò la bacchetta all’indietro, al fianco del Mangiamorte, ma non aveva abbastanza fiato per pronunciare un incantesimo; la mano libera dell’uomo si protese verso la sfera…
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Neville, incapace di pronunciare correttamente gli incantesimi, aveva infilato la bacchetta di Hermione in una fessura del cappuccio, dritto in un occhio del Mangiamorte. Urlando di dolore, l’uomo lasciò andare Harry che ruotò su se stesso e ansimò: «STUPEFICIUMÌ»
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Attorno a loro c’era il caos, un tumulto vano, i lampi di altri incantesimi. Per Harry quel fracasso era privo di senso, inutili le maledizioni che sfrecciavano tutt’attorno: l’importante era solo che Lupin smettesse di fingere che Sirius — Sirius, che si trovava a pochi centimetri da loro, dietro quella vecchia tenda — non sarebbe ricomparso da un momento all’altro, scostando dal viso i capelli scuri, ansioso di riprendere a combattere.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «Io ero e sono la serva più fedele dell’Oscuro Signore. Da lui ho appreso le Arti Oscure e incantesimi tanto potenti che tu, patetico ragazzino, nemmeno puoi sognarti di affrontare…»
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «E poi hai visto Rookwood, che prima del suo arresto lavorava nell’Ufficio Misteri, e lo hai sentito dire a Voldemort quello che noi già sapevamo: le profezie custodite nel Ministero della Magia sono protette da incantesimi potentissimi. Soltanto la persona a cui si riferiscono può prenderle dagli scaffali senza impazzire: nel caso specifico, Voldemort in persona sarebbe dovuto uscire finalmente allo scoperto e introdursi nell’Ufficio Misteri, o avresti dovuto farlo tu per lui. Per questo era essenziale che tu studiassi a fondo Occlumanzia».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Oh, sì. Vedi, Kreacher non poteva tradirci fino in fondo. Non è Custode Segreto dell’Ordine, non poteva dire a Malfoy dov’era la nostra base, né riferire i nostri piani che aveva il divieto di rivelare. Era vincolato dagli incantesimi della sua specie, cioè non poteva disobbedire a un ordine diretto del suo padrone, Sirius. Però fornì a Narcissa informazioni di grande valore per Voldemort, che a Sirius devono essere sembrate troppo banali per proibirgli di riferirle».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Sapevo che ha della magia una conoscenza forse più vasta di qualunque mago vivente. Sapevo che anche i miei incantesimi protettivi più complessi e potenti non sarebbero bastati a salvarti se avesse riacquistato in pieno i suoi poteri.
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    Per quanto si affannasse a cercare, non vide nessuno, né vivo né morto. A quanto pareva, erano tutti nella Sala Grande. Davanti all’aula d’incantesimi si fermò ansante, pensando sconsolato che avrebbe dovuto aspettare come minimo la fine del banchetto…
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Sì» rispose Luna con semplicità. «Mia madre. Era una strega straordinaria, ma aveva un debole per gli esperimenti e un giorno uno dei suoi incantesimi è andato male. Avevo nove anni».
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    Il giorno dopo, il viaggio sull’Espresso per Hogwarts fu movimentato sotto diversi punti di vista. Per cominciare, Malfoy, Tiger e Goyle — che evidentemente aspettavano da tutta la settimana l’occasione di colpire senza insegnanti fra i piedi — tesero un agguato a Harry mentre tornava dal bagno. E avrebbero forse avuto successo, se non lo avessero attaccato davanti a uno scompartimento pieno di membri dell’ES, che accorsero in suo aiuto. Quando Ernie Macmillan, Hannah Abbott, Susan Bones, Justin Finch-Fletchley, Anthony Goldstein e Terry Steeval finirono di usare l’ampia gamma di fatture e incantesimi che Harry aveva loro insegnato, Malfoy, Tiger e Goyle somigliavano a tre lumaconi strizzati nella divisa di Hogwarts; dopo di che Harry, Ernie e Justin li infilarono nella rastrelliera dei bagagli e li lasciarono lì a spurgare. «Muoio dalla voglia di vedere la faccia di sua madre quando scenderà dal treno» commentò soddisfatto Ernie, osservando Malfoy contorcersi sopra di lui. Non gli aveva mai perdonato i punti sottratti a Tassorosso nel breve periodo di gloria della Squadra d’Inquisizione.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    La stanza era disseminata di vari oggetti e di una certa quantità di rifiuti. Piume di civetta, torsoli di mela e carte di caramella ingombravano il pavimento, parecchi libri d’incantesimi giacevano alla rinfusa tra le divise aggrovigliate sul suo letto e una catasta disordinata di giornali si levava in una pozza di luce sulla sua scrivania. Uno dei titoli strillava:
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Per ovvie ragioni, il Ministero non entrerà nel dettaglio del nuovo rigoroso piano di sicurezza» ha dichiarato il Ministro, anche se fonti a lui vicine hanno confermato che le misure comprendono magie e incantesimi difensivi, una complicata gamma di contromaledizioni e una piccola pattuglia di Auror assegnata esclusivamente alla protezione della Scuola di Hogwarts.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    3. Controllate le misure di sicurezza attorno alla vostra casa, assicurandovi che tutti i membri della famiglia siano pratici di mezzi di emergenza come gli incantesimi Scudo e di Disillusione, e, nel caso di minorenni, la Materializzazione Congiunta.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Harry balzò su, quasi avesse ricevuto una scarica elettrica, rovesciò la sedia e cominciò a recuperare dal pavimento tutto ciò che era alla sua portata e a gettarlo dentro il baule. Mentre lanciava una veste, due libri d’incantesimi e un pacchetto di patatine dall’altra parte della stanza, il campanello suonò.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Be’, ovviamente anche noi preferiremmo che non andasse a lei» rispose Silente, tranquillo. «La situazione è carica di complicazioni. Non sappiamo se gli incantesimi che noi stessi vi abbiamo imposto, per esempio, rendendola indisegnabile, avranno ancora valore, ora che la proprietà non appartiene più a Sirius. Bellatrix potrebbe presentarsi alla porta da un momento all’altro. Naturalmente abbiamo dovuto trasferirci finché le cose non saranno chiarite».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Perché sarebbe stato sgarbato quanto buttar giù a calci la porta» spiegò Silente. «La cortesia impone che offriamo ai colleghi maghi l’opportunità di negarci l’ingresso. In ogni caso, gran parte delle abitazioni di maghi sono protette da incantesimi contro i Materializzatori indesiderati. A Hogwarts, per esempio…»
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «Sei un tesoro» gorgogliò la signora Weasley con un gran sorriso, forse scambiando i suoi occhi umidi per una reazione commossa. «Sì, Rufus Scrimgeour ha aperto molti nuovi uffici per far fronte alla situazione attuale, e Arthur dirige l’Ufficio Intercettazione e Confisca di incantesimi Difensivi e Oggetti Protettivi Contraffatti. È una grossa responsabilità, adesso ha dieci dipendenti!»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «Una vacca» completò Ginny, e annuì. «Ma Bill non è poi così concreto. È uno Spezzaincantesimi, no? Gli piace l’avventura, il prestigio… immagino che sia per questo che ha perso la testa per Flebo».
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «… e incantesimi di fuga in generale» concluse Hermione. «Be’, almeno sai già qualcosa di un corso che seguirai quest’anno, uno in più rispetto a me e Ron. Chissà quando arriveranno i risultati del G.U.F.O.?»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    incantesimi: O
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    Cercò di fare un rumore, anche un grugnito, ma era impossibile. Poi si ricordò che alcuni maghi, come Silente, sapevano fare incantesimi senza parlare, così cercò di Appellare la sua bacchetta ripetendo le parole Accio bacchetta! più e più volte nella mente, ma non successe nulla.
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    Harry non apprezzò granché la proposta; aveva in mente di andare da Madama Chips, l’infermiera, nella quale riponeva un po’ più di fiducia riguardo agli incantesimi di Guarigione, ma gli sembrava sgarbato dirlo, così rimase immobile e chiuse gli occhi.
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    Hermione ricevette subito il via libera per continuare con incantesimi, Difesa contro le Arti Oscure, Trasfigurazione, Erbologia, Aritmanzia, Antiche Rune e Pozioni, e filò via senza indugi alla lezione di Antiche Rune della prima ora. Neville impiegò un po’ più di tempo a sistemare le cose; la sua faccia tonda era preoccupata mentre la professoressa McGranitt studiava la sua domanda e poi consultava i risultati del G.U.F.O.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Mi dispiace, Paciock, ma non posso ammetterti alle mie lezioni di M.A.G.O. Vedo però che hai preso ‘Oltre Ogni Previsione’ in incantesimi… Perché non provi a prendere un M.A.G.O. in incantesimi
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Mia nonna pensa che incantesimi sia una scelta facile» borbottò Neville.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Tu scegli incantesimi» disse la professoressa McGranitt, «e io manderò due righe ad Augusta per ricordarle che solo perché lei è stata bocciata nel suo G.U.F.O. in incantesimi, ciò non vuol dire che la materia sia necessariamente inutile». Con un breve sorriso per l’espressione di lieta incredulità di Neville, la professoressa McGranitt colpì con la punta della bacchetta un orario in bianco e lo consegnò a Neville adeguatamente compilato.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Allora, Potter, Potter…» proseguì la McGranitt rivolta a Harry, consultando i propri appunti. «incantesimi, Difesa contro le Arti Oscure, Erbologia, Trasfigurazione… tutto bene. Devo dire che mi ha fatto piacere il tuo voto in Trasfigurazione, Potter, molto piacere. Ora, perché non hai chiesto di continuare con Pozioni? Pensavo che volessi diventare un Auror…»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «… voi siete, credo, principianti assoluti nell’uso degli incantesimi non verbali. Qual è il vantaggio di un incantesimo non verbale?»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Risposta copiata quasi parola per parola dal Manuale degli incantesimi, Volume sesto» commentò Piton in tono sdegnoso (e dal suo angolo Malfoy sogghignò), «ma essenzialmente corretta. Sì, coloro che avanzano nell’uso della magia senza strillare formule magiche guadagnano l’elemento sorpresa. Non tutti i maghi possono, naturalmente; è una questione di concentrazione e potere mentale di cui alcuni» e il suo sguardo indugiò ancora una volta, perfidamente, su Harry, «mancano».
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Puntò la bacchetta contro Harry così veloce che lui reagì d’istinto e, dimenticati gli incantesimi non verbali, urlò: «Protego!»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Ricordi che stiamo praticando gli incantesimi non verbali,Potter?»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Harry fu talmente basito dal fatto che lei ricordasse a memoria le sue parole come quelle del Manuale degli incantesimi che non ribatté.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Harry si chiedeva chi fosse stato il Principe Mezzosangue. Anche se la quantità di compiti gli impediva di leggere da cima a fondo la sua copia di Pozioni Avanzate,l’aveva sfogliata abbastanza da vedere che quasi non c’era pagina sulla quale il Principe non avesse fatto annotazioni aggiuntive, e non tutte riguardavano le pozioni. Qua e là c’erano indicazioni per incantesimi che, a quanto pareva, il Principe aveva inventato da solo.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Ormai gli incantesimi non verbali erano richiesti non solo a Difesa contro le Arti Oscure, ma anche a incantesimi e a Trasfigurazione. Spesso, in sala comune o durante i pasti, Harry sorprendeva i compagni paonazzi e tesi come se avessero preso una dose eccessiva di No-Pupù-No-Pipì. Ma sapeva che in realtà stavano cercando di formulare gli incantesimi senza pronunciarli ad alta voce. Uscire per andare alle serre era un sollievo: durante Erbologia avevano a che fare con piante estremamente pericolose, ma almeno potevano ancora imprecare ad alta voce se la Tentacula Velenosa li aggrediva alle spalle.
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    Una conseguenza dell’enorme carico di lavoro e delle ore frenetiche passate a studiare gli incantesimi non verbali fu che Harry, Ron e Hermione non erano ancora riusciti ad andare a trovare Hagrid. Lui non partecipava più ai pasti al tavolo degli insegnanti, un segnale funesto, e nelle poche occasioni in cui l’avevano incrociato nei corridoi o nei prati aveva misteriosamente mancato di notarli o di ricambiare i loro saluti.
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «Che cosa?» fece Ron, guardando Hermione con gli occhi sgranati. «Ma Hogwarts è più sicura delle loro case, non c’è storia! Abbiamo gli Auror, e tutti quegli incantesimi di protezione, e Silente!»
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «Non proprio…» Hermione scorreva le pagine interne. «Oh, guarda, c’è tuo padre, Ron… sta bene!» aggiunse in fretta, perché Ron si era voltato, in ansia. «Dice solo che è andato a far visita a casa Malfoy. ‘La seconda perquisizione della residenza del Mangiamorte non sembra aver sortito alcun risultato. Arthur Weasley dell’Ufficio Intercettazione e Confisca di incantesimi Difensivi e Oggetti Protettivi Contraffatti ha dichiarato che la sua squadra è intervenuta in seguito a una soffiata’».
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    Nel rumore del vento e della pioggia ghiacciata che battevano instancabili sulle finestre e di Neville che russava forte, Harry fissò le lettere fra parentesi. N-vbl… doveva significare non verbale. Harry dubitava di poterlo eseguire: aveva ancora qualche difficoltà con gli incantesimi non verbali, cosa che Piton non aveva mancato di commentare a ogni lezione. D’altra parte, il Principe fino a quel momento si era dimostrato un insegnante molto più utile di Piton.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Appendere la gente a testa in giù per la caviglia?» ribatté Hermione. «Chi spreca tempo ed energie a inventare incantesimi del genere?»
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Non c’entra niente!» esclamò Hermione, arrossendo. «Penso solo che sia da irresponsabili eseguire incantesimi quando non si sa nemmeno a cosa servono, e smettila di parlare del ‘Principe’ come se fosse il suo titolo, scommetto che è solo uno stupido soprannome, e poi non mi pare che fosse proprio un simpaticone!»
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Sì, ne siamo entrati in possesso in circostanze curiose. Ci fu portata da una giovane strega appena prima di Natale, oh, ormai sono passati tanti anni. Disse che aveva un disperato bisogno di denaro, be’, era evidente. Era coperta di stracci e parecchio avanti con… aspettava un bambino, insomma. Disse che il medaglione era appartenuto a Serpeverde. Be’, sentiamo di continuo storie del genere — ‘Oh, questa era di Merlino, sul serio, la sua teiera prefenta’ — ma, quando lo guardai, vidi che portava veramente il suo blasone, e bastarono pochi semplici incantesimi a rivelarmi la verità. Naturalmente questo lo rendeva senza prezzo. Lei non sembrava avere la minima idea di quanto valesse. Fu felice di prendere dieci galeoni. L’affare migliore che abbiamo mai fatto!»
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Dove si comprano i libri di incantesimi?» lo interruppe Riddle, che aveva preso la pesante borsa di monete senza ringraziarlo, e stava osservando un grosso galeone d’oro.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «No che non dovevamo» ribatté subito Hermione, come sempre ostile al Principe Mezzosangue e ai suoi incantesimi. «Be’, su… è meglio muoversi…»
Felix Felicis (Cap. 14 Harry Potter 6)

    La trovò nella prima classe aperta in cui entrò. Era seduta sulla cattedra, sola, a parte una piccola aureola di canarini cinguettanti che evidentemente aveva appena fatto apparire dal nulla. Harry non poté fare a meno di ammirare la sua abilità negli incantesimi anche in un momento come quello.
Felix Felicis (Cap. 14 Harry Potter 6)

    Harry non rispose, ma finse di concentrarsi sul libro che avrebbero dovuto leggere prima della lezione di incantesimi del mattino dopo (La Quintessenza: una Missione). Deciso com’era a restare amico sia di Ron che di Hermione, passava un sacco di tempo con la bocca sigillata.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Senti» sospirò Hermione, «i Sensori Segreti intercettano fatture, maledizioni e incantesimi dissimulanti, no? Sono abituati a trovare Magia Oscura e oggetti Oscuri. Avrebbero riconosciuto una maledizione potente come quella della collana in pochi secondi. Ma qualcosa che è solo stato messo nella bottiglia sbagliata non viene notato… E, comunque, i filtri d’amore non sono Oscuri e nemmeno pericolosi…»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Difesa contro le Arti Oscure, incantesimi, Trasfigurazione, Erbologia…»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Non c’entra niente con me!» ribatté Harry indignato. «Il Principe Mezzosangue era uno studente di Hogwarts, io ho il suo vecchio libro di Pozioni. L’ha riempito di incantesimi di sua invenzione. Uno è il Levicorpus…»
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Sì» rispose, «ma non era l’unico. Come ti ho detto, era molto popolare… sai che questi incantesimi vanno e vengono…»
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «A quanto pare ha esagerato durante le feste» rispose Hermione con gli occhi al cielo, guidandolo nell’affollatissima sala comune. «Lei e la sua amica Violet hanno finito tutto il vino del quadro dei monaci ubriachi in fondo al corridoio di incantesimi. Comunque…»
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    Perso in quella prospettiva beata, agitò la bacchetta con troppo entusiasmo e, invece di produrre la fontana di acqua pura che era l’oggetto della lezione di incantesimi di quel giorno, scatenò un getto da idrante che rimbalzò sul soffitto e stese il professor Vitious faccia a terra.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Credevo… ma sarà stato uno scherzo della luce, immagino…» continuò Hepzibah, innervosita, e Harry pensò che anche lei avesse notato il momentaneo bagliore rosso negli occhi di Voldemort. «Ecco, Hokey, portali via e mettili di nuovo sotto chiave… coi soliti incantesimi…»
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Un bambino di cinque anni avrebbe potuto dirci altrettanto» rispose Piton sarcastico. «L’Inferius è un cadavere che è stato rianimato dagli incantesimi di un Mago Oscuro. Non è vivo, viene solo usato come una marionetta per eseguire gli ordini del mago. Un fantasma, come voglio sperare che tutti ormai sappiate, è l’impronta di un’anima dipartita lasciata sulla terra, e naturalmente, come Potter ci informa, è trasparente».
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Be’, come ora sai, da molti anni il mio obiettivo primario è scoprire tutto il possibile sul passato di Voldemort. Ho viaggiato molto, visitando i luoghi che conobbe un tempo. Mi sono imbattuto nell’anello, nascosto tra le rovine di casa Gaunt. Pare che da quando Voldemort riuscì a sigillare al suo interno un frammento della propria anima non abbia più voluto portarlo. Lo nascose, protetto da molti potenti incantesimi, nella baracca dove erano vissuti un tempo i suoi antenati (dopo che Orfin era stato portato ad Azkaban, naturalmente), senza sospettare che un giorno mi sarei preso la briga di visitarla, o che avrei cercato le tracce di nascondigli magici.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

   La mattina dopo, sfinito ma esaltato dall’opera compiuta nella notte, durante incantesimi (dopo aver scagliato un Muffliato sui compagni più vicini), Harry raccontò a Ron e Hermione quello che era successo. Furono entrambi ammirati da come aveva preso il ricordo a Lumacorno e decisamente sgomenti sentendo degli Horcrux e della promessa di Silente di portarlo con sé quando ne avesse trovato un altro.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Vitious» li avvertì Ron. Il minuscolo insegnante di incantesimi avanzava saltellando verso di loro e Hermione era l’unica a essere riuscita a trasformare l’aceto in vino; il suo fiasco di vetro era pieno di liquido bordeaux mentre il contenuto di quelli di Harry e Ron era ancora marrone scuro.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Dopo incantesimi avevano una delle rare ore buche insieme e tornarono nella sala comune. Ron era decisamente allegro per la fine della stona con Lavanda e anche Hermione sembrava di buonumore, però quando le chiesero perché sorrideva rispose solo: «È una bella giornata». Nessuno dei due si accorse che una feroce battaglia infuriava nella mente di Harry:
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Non lascerò perdere» ribatté Hermione decisa, «finché non mi avrai ascoltato fino in fondo. Allora, sto cercando di scoprire chi potrebbe essersi divertito a inventare incantesimi Oscuri…»
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    Harry non riusciva a capire se stava tremando per il gelo che lo penetrava fin nel midollo o per il sentore degli incantesimi. Silente continuava a guardarsi intorno, concentrato su cose che lui non riusciva a vedere.
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    Harry non chiese come facesse a saperlo. Non aveva mai visto un mago captare gli incantesimi solo guardando e toccando; ma aveva appreso da tempo che esplosioni e fumo erano più spesso segnali di inettitudine che di abilità.
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    Mentre volavano sopra il buio viottolo serpeggiante che avevano percorso prima, Harry udì, oltre il sibilo dell’aria notturna nelle orecchie, Silente che borbottava di nuovo in una lingua sconosciuta. Capì il perché quando, varcando i muri di cinta per entrare nel parco, sentì fremere la propria scopa: Silente stava sciogliendo gli incantesimi da lui stesso posti a difesa della scuola. Il Marchio Nero scintillava proprio sopra la Torre di Astronomia, la più alta del castello. Significava che lassù era giunta la morte?
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    «Tu hai il coraggio di usare i miei incantesimi contro di me, Potter? Sono stato io a inventarli… Io, il Principe Mezzosangue! E tu rivolti le mie invenzioni contro di me, come il tuo schifoso padre? Non credo… no!»
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    «Non so di preciso come sia andata» raccontò la professoressa McGranitt con aria assente. «È tutto così confuso… Silente ci aveva detto che avrebbe lasciato la scuola per qualche ora e che dovevamo pattugliare i corridoi per sicurezza… Remus, Bill e Ninfadora dovevano unirsi a noi… e così abbiamo fatto. Sembrava tutto tranquillo. Tutti i passaggi segreti che portavano fuori erano coperti. Sapevamo che nessuno poteva arrivare in volo. C’erano potenti incantesimi a proteggere tutti gli ingressi al castello. Non so ancora come siano potuti entrare i Mangiamorte…»
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    S’interruppe e guardò fuori dalla finestra. Non riusciva a non rimuginare sull’ingiustificabile fiducia di Silente in Piton… Ma come Hermione gli aveva appena ricordato senza volerlo, lui, Harry, era stato ingannato allo stesso modo… Nonostante la crescente ferocia di quegli incantesimi scarabocchiati, si era rifiutato di pensare male del ragazzo che era stato così intelligente, che l’aveva tanto aiutato…
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   «A casa di uno dell'Ordine» rispose Piton. «Il luogo, secondo la fonte, è stato dotato di tutte le protezioni che Ordine e Ministero insieme potevano fornire. Credo che ci saranno poche possibilità di portarlo via quando sarà là, mio Signore, a meno che, naturalmente, il Ministero non sia caduto prima di sabato, il che potrebbe darci l'opportunità di scoprire e disfare abbastanza incantesimi da poter superare quelli che restano».
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   Non solo vinse tutti i premi degni di nota che la scuola metteva in palio, ma ben presto fu in regolare corrispondenza con i più insigni maghi del tempo, tra cui Nicolas Flamel, l'illustre alchimista, la nota storica Bathilda Bath e Adalbert Incant, il teorico della magia. Svariati suoi studi furono pubblicati su riviste autorevoli come Trasfigurazione Oggi, incantesimi Ispirati e Il Pozionista Pratico. La carriera di Silente sembrava destinata a decollare come un razzo e la sola domanda che tutti si ponevano era
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   L'oscurità s'increspò, l'aria stessa vibrò. Poi, a una a una, comparvero dal nulla diverse figure, mentre i loro incantesimi di Disillusione svanivano. A dominare la scena era Hagrid, con casco e occhialoni, in sella a una moto enorme con un sidecar nero. Attorno a lui, altri smontavano dai manici di scopa e, in due casi, da scheletrici cavalli con le ali nere.
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   non può individuare, perché non abbiamo bisogno di incantesimi per usarli: scope, Thestral e la moto di Hagrid».
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   «Tu andrai dai genitori di Tonks. Quando ti troverai entro i confini degli incantesimi protettivi che abbiamo posto sulla loro casa, potrai usare una Passaporta fino alla Tana. Domande?»
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   «Be', ma i nostri incantesimi di protezione reggono, vero? Dovrebbero tenerli ad almeno cento metri di distanza in tutte le direzioni».
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Harry capì come mai Voldemort era sparito: era successo nel momento in cui la moto aveva varcato la barriera degli incantesimi dell'Ordine. Sperò solo che continuassero a funzionare: immaginò Voldemort in quello stesso istante, cento metri più su, che cercava di penetrare in una sorta di enorme bolla trasparente.
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   «Sì» rispose Hermione, voltando le pagine fragili come se stesse esaminando delle viscere in putrefazione, «perché avverte i Maghi Oscuri di praticare incantesimi potentissimi per proteggerli. Da quanto ho letto, quel che ha fatto Harry al diario di Riddle è uno dei pochi modi davvero infallibili di distruggere un Horcrux».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Aveva perso il conto di tutti gli incantesimi di sicurezza imposti sulla Tana dall'Ordine e dal Ministero; sapeva solo che nessuno poteva più arrivarci per vie magiche. Il signor Weasley quindi era andato a prendere i Delacour sulla cima di un vicino colle, dove sarebbero giunti con una Passaporta. Il primo sentore del loro arrivo fu una risata insolitamente acuta del
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   I Delacour si rivelarono ospiti piacevoli e disponibili. Erano contenti di tutto e pronti a dare una mano con i preparativi. Monsieur Delacour definì ogni cosa 'charmant', dalla disposizione dei posti a tavola alle scarpe delle damigelle. Madame Delacour era abilissima negli incantesimi domestici e
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Oh, bene, avete dato da mangiare alle galline» esclamò avvicinandosi. «Meglio rinchiuderle prima che arrivino gli uomini domani... a montare la tenda per le nozze» spiegò, appoggiata al pollaio. Era sfinita. «I Magigazebo Millamant... sono molto bravi. Li andrà a prendere Bill... meglio se resti in casa mentre sono qui, Harry. Devo dire che organizzare un matrimonio è più complicato con tutti quegli incantesimi di protezione in giro».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Harry e Hermione si gettarono nella folla terrorizzata. Gli invitati schizzavano da tutte le parti; molti si Smaterializzavano; gli incantesimi di protezione attorno alla Tana si erano infranti.
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   Lei non poté controbattere, ma era chiaro che le sarebbe piaciuto. Aprì la porta del caffÈ e Ron fece scattare il Deluminatore per riaccendere le luci. Poi, al tre di Harry, annullarono gli incantesimi sulle vittime e, prima che la cameriera o uno dei Mangiamorte potesse far altro che stiracchiarsi, girarono su se stessi e svanirono di nuovo nell'oscurità opprimente.
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Be', potrebbe ancora essere qui, ma protetto da controincantesimi» rispose Hermione. «incantesimi per evitare che venga richiamato con la magia, sapete».
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Che Silente cosa? Ma c'erano un sacco di cose di Silente che si potevano definire pazzesche: che avesse preso un brutto voto in Trasfigurazione, per esempio, o che avesse cominciato a dedicarsi agli incantesimi sulle capre come Aberforth...
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Niente di quello che ha fatto Kreacher ha lasciato neanche un segno sul medaglione» gemette l'elfo. «Kreacher ha provato tutto, tutto quello che sapeva, ma niente, niente ha funzionato... tanti potenti incantesimi proteggevano quel medaglione, Kreacher era sicuro che per distruggerlo bisognava entrarci, ma non si apriva... Kreacher si è punito, ha tentato di nuovo, si è punito, ha tentato di nuovo. Kreacher non è riuscito a obbedire agli ordini, Kreacher non è riuscito a distruggere il medaglione! E la sua padrona era pazza di dolore, perché padron Regulus era scomparso, e Kreacher non poteva dirle cos'era successo nella grotta, perché padron Regulus gli aveva p-p-proibito di dirlo a chiunque della f-f-famiglia...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «I Mangiamorte sono passati attraverso tutti quegli incantesimi di protezione?» chiese Harry, ricordando la loro efficacia la notte che era precipitato nel giardino dei Tonks.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Devi capire, Harry, che adesso i Mangiamorte hanno dalla loro tutto il potere del Ministero» spiegò Lupin. «Possono compiere gli incantesimi più violenti senza paura di essere identificati o arrestati. Sono riusciti a far saltare ogni incanto difensivo che avevamo elaborato contro di loro e, una volta arrivati, sono stati molto espliciti sul motivo della loro visita».
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Harry provò un misto di rabbia e nausea: in quel momento c'erano degli undicenni entusiasti, chini su pile di libri d'incantesimi appena acquistati, senza sapere che non avrebbero mai visto Hogwarts e forse nemmeno rivisto le loro famiglie.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Non accadde nulla, ma l'aveva previsto: la Umbridge era un'esperta di incantesimi e sortilegi protettivi. Così corse alla scrivania e aprì i cassetti. Vide piume e blocchi e Magiscotch; graffette magiche che si attorcigliavano e si alzavano come serpenti e che dovette ricacciare dentro; una frivola scatolina di pizzo piena di fiocchi e mollette per capelli; ma del medaglione nessuna traccia.
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   Gli scrivani erano ancora riuniti attorno ai resti del Detonatore Abbindolante, che continuava a fischiare piano, fumando. Harry corse via lungo il corridoio e sentì la giovane strega dire: «Scommetto che è sgattaiolato fin quassù dagli incantesimi Sperimentali, sono così distratti, vi ricordate la papera velenosa?»
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «È l'unica cosa che mi sento di fare» spiegò Hermione, tremante. «Ci sono incantesimi che lo ricostruirebbero completamente, ma non oso provarli, rischierei di sbagliare e fare peggio... ha già perso tanto di quel sangue...»
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Con lo Spioscopio che gli aveva regalato Hermione posato al centro del tavolo sotto la tenda, Harry e Hermione passarono il resto della giornata a dividersi il ruolo di sentinelle. Ma lo Spioscopio rimase silenzioso e immobile sulla sua punta. Che fosse a causa degli incantesimi di protezione e Respingi-Babbani sparsi da Hermione tutto attorno, o perché pochi si avventuravano comunque da quelle parti, la loro zona di bosco rimase deserta, eccezion fatta per qualche uccello e scoiattolo. La sera non portò novità: quando alle dieci Harry accese la bacchetta per dare il cambio a Hermione, la scena era ancora deserta, solo pochi pipistrelli svolazzavano alti nell'unica macchia di cielo stellato visibile dalla loro riparata radura.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Harry e Hermione erano dell'idea che fosse meglio non fermarsi lì trop po a lungo e Ron fu d'accordo, a patto che il prossimo spostamento li portasse a tiro di un panino con la pancetta. Hermione rimosse gli incantesimi che aveva piazzato attorno alla radura mentre Ron e Harry cancellavano tutte le tracce che avrebbero potuto rivelare il loro passaggio. Poi si Smaterializzarono fino ai sobborghi di una cittadina che ospitava un mercato.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Dopo che ebbero montato la tenda al riparo di una piccola macchia d'alberi e circondato il luogo di nuovi incantesimi di protezione, Harry si avventurò alla ricerca di cibo, nascosto sotto il Mantello dell'Invisibilità. Ma la spedizione non andò come previsto. Era appena entrato in città quando un gelo innaturale, una foschia opprimente e l'improvviso oscurarsi del cielo lo inchiodarono dov'era.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «Ho fatto tutto» mormorò lei in risposta. «Muffliato, Respingi-Babbani e incantesimi di Disillusione, tutti. Non dovrebbero sentirci né vederci, di chiunque si tratti».
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Un pesante scalpiccio e il rumore di pietre e rami spostati dissero loro che diverse persone stavano scendendo lungo il ripido pendio boscoso che conduceva alla stretta riva dove avevano montato la tenda. Estrassero le bacchette, in attesa. Gli incantesimi che avevano distribuito tutto attorno sarebbero dovuti bastare, nel buio quasi totale, a nasconderli da Babbani, maghi e streghe ordinari. Se invece si trattava di Mangiamorte, forse le loro difese stavano per essere messe alla prova per la prima volta dalla Magia Oscura.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Se n'È andato, pensò Harry. Se n'È andato. Dovette continuare a pensarlo mentre si lavava e si vestiva, come se la ripetizione potesse attutire il colpo. Se n'È andato e non tornerà. Era la pura verità, lo sapeva, perché una volta partiti di lì gli incantesimi protettivi avrebbero reso impossibile a Ron ritrovarli.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Appena arrivati, Hermione lasciò la mano di Harry e si allontanò per sedersi su un grosso masso, il volto sulle ginocchia, scossa dai singhiozzi. Lui la guardò, pensando che avrebbe dovuto andare a consolarla, ma qualcosa lo teneva inchiodato dov'era. Dentro si sentiva tutto freddo e teso: vide di nuovo la faccia sprezzante di Ron. Prese a camminare nell'erica, tracciando un ampio cerchio intorno a Hermione, recitando gli incantesimi che di solito formulava lei per proteggerli.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

    «Sì, ma dobbiamo rifletterci bene, Harry». Si raddrizzò e Harry si accorse che la prospettiva di avere di nuovo un piano aveva rinfrancato anche lei. «Dovremo allenarci a Smaterializzarci insieme sotto il Mantello dell'Invisibilità, per cominciare, e forse anche gli incantesimi di Disillusione ci possono servire, o pensi di andare fino in fondo e usare la Pozione Polisucco? In questo caso dobbiamo rubare dei capelli a qualcuno. Pensandoci bene, credo che sia meglio, Harry: meno siamo riconoscibili e meglio È...»
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Ogni minimo movimento sembrava amplificato dalla vastità della foresta. Harry sapeva che doveva pullulare di creature, ma avrebbe voluto che restassero tutte silenziose e immobili in modo da poter distinguere i loro innocui tramestii da eventuali altri rumori, forieri di sinistri movimenti. Ricordava il fruscio di un mantello sulle foglie secche, anni prima, e subito si convinse di averlo udito di nuovo, prima di riscuotersi. I loro incantesimi di protezione funzionavano da settimane, perché avrebbero dovuto rompersi proprio adesso? Eppure non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che quella notte ci fosse qualcosa di diverso.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   «Sì, be', probabilmente ero io» disse Ron. «I vostri incantesimi protettivi funzionano, tra parentesi, perché non vi vedevo e non vi sentivo. Ero sicuro che eravate da quelle parti, però, quindi alla fine mi sono ficcato nel sacco a pelo e ho aspettato che uno di voi sbucasse fuori. Pensavo che avreste dovuto farvi vedere quando smontavate la tenda».
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   «No!» ruggì Ron. Harry saltò dentro un cespuglio e Hermione, il naso immerso in un libro all'ingresso della tenda, li guardò accigliata. «Scusa» disse Ron aiutando l'amico a districarsi dai rovi, «ma il nome è stato stregato, Harry: è così che scoprono la gente! Usare il suo nome infrange gli incantesimi di protezione, provoca una specie di interferenza magica... è così che ci hanno trovati in Tottenham Court Road!»
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

   «Ah, però il terzo Dono è un vero Mantello dell'Invisibilità, signorina Granger! Voglio dire, non è un mantello da viaggio intriso di un Incantesimo di Disillusione, o rivestito da una Fattura Abbacinante, o tessuto con lana di Camuflone, che all'inizio riuscirà a celare chi lo indossa ma con gli anni sbiadirà fino a diventare opaco. Stiamo parlando di un mantello che rende chi lo indossa completamente, veramente invisibile, e dura in eterno, fornendo una dissimulazione costante e impenetrabile, quali che siano gli incantesimi che gli vengono scagliati contro. Quanti mantelli del genere ha mai visto, signorina Granger?»
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Ma le cose che ha detto sugli altri mantelli, e non è che li vendono a dieci per uno zellino, be', sono vere! Non mi era mai venuto in mente, ma ho sentito parlare degli incantesimi che evaporano dai mantelli quando invecchiano, o di certe maledizioni che li strappano e ci fanno dei buchi. Quello di Harry era di suo padre, quindi non è proprio nuovissimo, ma È... perfetto!»
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

    Quasi non sentì Hermione: aveva tirato fuori il Mantello dell'Invisibilità e lo faceva scorrere tra le dita, il tessuto liscio come l'acqua, lieve come l'aria. Nei quasi sette anni trascorsi nel mondo magico non aveva mai visto nulla di simile. Il Mantello era esattamente quello che Xenophilius aveva descritto: un mantello che rende chi lo indossa completamente, veramente invisibile, e dura in eterno, fornendo una dissimulazione costante e impenetrabile, quali che siano gli incantesimi che gli vengono scagliati contro...
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Prior Incantatio» spiegò Harry. «Abbiamo lasciato la tua bacchetta e quella di prugnolo dai Malfoy, Hermione. Se le esaminano con cura, se le inducono a ripetere gli incantesimi che hanno scagliato di recente, scopriranno che la tua ha spezzato la mia, scopriranno che hai cercato invano di ripararla e capiranno che da allora ho usato quella di prugnolo».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   E salì i gradini, con un cenno di saluto ai due maghi, che alzarono i bastoni d'oro e glieli fecero scorrere su e giù lungo il corpo. Le Sonde, come Harry sapeva, individuavano gli incantesimi dissimulanti e gli oggetti magici nascosti. Conscio di avere solo pochi istanti di tempo, puntò la bacchetta di Draco contro una guardia dopo l'altra e mormorò due volte «Confundo». I due maghi sussultarono lievemente quando l'incantesimo li colpì, ma Travers, che stava guardando l'atrio oltre il portone, non se ne accorse. Hermione salì i gradini con i lunghi capelli neri ondeggianti al vento.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «La Cascata del Ladro!» esclamò Unci-unci, rimettendosi in piedi e voltandosi a guardare la cascata che, ormai Harry l'aveva capito, non era solo acqua. «Lava via tutti gli incantesimi e i travestimenti magici! Sanno che ci sono degli impostori nella Gringott, hanno attivato delle difese contro di noi!»
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Stava aiutando il drago ad allargare il passaggio, scavando nella parete superiore intanto che la creatura si arrampicava verso l'aria più fresca, lontano dal rumore e dalle urla dei folletti: Harry e Ron le diedero man forte, facendo esplodere il soffitto con altri incantesimi. Superarono il lago sotterraneo, e l'enorme bestia che arrancava ringhiando sembrava avvertire la libertà e lo spazio davanti a sé. Alle loro spalle, il tunnel era invaso dalla coda aculeata del drago, da cumuli di rocce, da gigantesche stalattiti spez zate, e il fragore dei folletti era più soffocato, man mano che il drago si apriva la strada col fuoco...
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Infine, unendo i loro incantesimi alla forza bruta del drago, sbucarono nell'ingresso di marmo. Folletti e maghi corsero a cercare riparo strillando e finalmente il drago ebbe spazio per spiegare le ali: allungò la testa cornuta verso l'aria fresca e libera che sentiva oltre l'ingresso e partì. Con Harry, Ron e Hermione ancora aggrappati sul dorso, divelse le porte di metallo, lasciandole accartocciate a penzolare dai cardini, uscì barcollando in Diagon Alley e si librò nel cielo.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Hermione tossiva e tremava. Harry avrebbe volentieri dormito, invece si alzò barcollando, prese la bacchetta e cominciò a scagliare i soliti incantesimi di protezione tutto attorno.
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   «Minerva!» urlò una voce stridula. Harry, che ancora riparava Luna dagli incantesimi volanti, si voltò e vide i professori Vitious e Sprite correre verso di loro, vestiti da notte, lungo il corridoio, e dietro, ansimante, l'enorme professor Lumacorno.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «Io posso agire da qui» propose Vitious, e anche se quasi non arrivava al davanzale, puntò la bacchetta oltre la finestra rotta e cominciò a mormorare incantesimi enormemente complicati. Harry udì uno strano fruscio, co me se Vitious avesse scatenato il potere del vento sui terreni attorno. «Professore» cominciò Harry, avvicinandosi al minuscolo maestro di incantesimi, «professore, mi spiace interromperla, ma è importante. Ha idea di dove si trovi il diadema di Corvonero?»
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

    incantesimi. Nel frattempo, Remus» e indicò Lupin, «Arthur» e fece un cenno al signor Weasley «e io guideremo altri gruppi all'esterno. Ci vorrà qualcuno che organizzi la difesa dei passaggi che conducono nella scuola...»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Harry ormai sapeva dove andare: partì di corsa, con Hagrid e Thor che gli galoppavano dietro. Passarono davanti a una serie di ritratti e le figure dipinte corsero con loro, maghi e streghe con gorgiere e calzabrache, armature e mantelli, si stipavano nelle tele altrui, urlando notizie raccolte in altre parti del castello. Quando arrivarono alla fine di quel corridoio, l'intero edificio tremò e Harry capì, vedendo esplodere un vaso gigantesco sul suo piedistallo, che era preda di incantesimi più sinistri di quelli degli insegnanti e dell'Ordine.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Ron e Harry gridarono all'unisono; i loro incantesimi colpirono insieme e il mostro fu scaraventato all'indietro, sparendo nella notte con le zampe che si contorcevano orrendamente.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   Ma lui lo gettò addosso a tutti e tre; per quanto grandi fossero, dubitava che qualcuno avrebbe notato i loro piedi tra la polvere che appesantiva l'aria, le pietre che cadevano, il bagliore degli incantesimi.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   Non era neanche a metà strada quando vide Hagrid sparire tra i ragni, che in un fragoroso zampettio e un disgustoso brulichio si ritirarono sotto l'assalto degli incantesimi. Hagrid era sepolto tra loro.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

    era afflosciato su un bracciolo della poltrona simile a un trono dietro la scrivania, semisvenuto. La mano destra gli penzolava lungo il fianco, nera e bruciata. Piton borbottava incantesimi, puntando la bacchetta verso il polso ferito, mentre con la sinistra versava in gola a Silente un calice colmo di una densa pozione dorata. Dopo qualche istante, le palpebre di Silente tremarono e si aprirono.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Mi unirò a te quando l'inferno gelerà» ribatté Neville. «Esercito di Silente!» Dalla folla si levò in risposta un boato che gli incantesimi tacitanti di Voldemort non riuscirono a domare.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Sempre nascosto sotto il Mantello dell'Invisibilità, Harry fu costretto a entrare nella Sala d'Ingresso: stava cercando Voldemort e lo vide dall'altra parte dell'atrio che scagliava incantesimi a destra e a manca e intanto arretrava nella Sala Grande, senza smettere di urlare ordini ai suoi seguaci; Harry lanciò altri Sortilegi Scudo e salvò Seamus Finnigan e Hannah Abbott dalla sua furia; i due gli sfrecciarono davanti ed entrarono nella Sala Grande per prendere parte alla lotta che già vi divampava.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Menavano fendenti e pugnalate alle caviglie e agli stinchi dei Mangiamorte, i faccini animosi e cattivi, e i Mangiamorte ripiegavano, schiacciati dalla pura forza dei numeri, sopraffatti dagli incantesimi, strappandosi le frecce dalla carne, colpiti alle gambe dagli elfi, o semplicemente cercando di fuggire ma inghiottiti dall'orda che avanzava.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «... era mia intenzione, ed è questo che importa. Ho fatto quello che ha fatto mia madre. Sono protetti da te. Non hai notato che nessuno dei tuoi incantesimi funziona su di loro? Non puoi torturarli. Non puoi toccarli. Non impari dai tuoi errori, Riddle, vero?»
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Lo scoppio fu come un colpo di cannone e le fiamme dorate che eruppero tra loro, al centro esatto del cerchio che avevano disegnato, segnarono il punto in cui gli incantesimi si scontrarono. Harry vide il lampo verde di Voldemort urtare il proprio incantesimo, vide la Bacchetta di Sambuco vo lare in alto, scura contro l'alba, roteare come la testa di Nagini contro il soffitto incantato, verso il padrone che non avrebbe ucciso, che finalmente ne entrava in pieno possesso. E Harry, con l'infallibile abilità del Cercatore, la prese al volo con la mano libera mentre Voldemort cadeva all'indietro, le braccia spalancate, le pupille a fessura degli occhi scarlatti che si giravano verso l'alto. Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, e Harry fissava, con due bacchette in mano, il guscio vuoto del suo nemico.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   C'era una volta un vecchio mago gentile che adoperava la magia con generosità e saggezza a beneficio dei suoi vicini. Invece di rivelare la vera origine del suo potere, egli fingeva che le pozioni, gli incantesimi e gli antidoti gli sorgessero già bell'e fatti dal piccolo calderone che chiamava la sua pentola fortunata. Nel raggio di miglia, la gente veniva da lui con i propri problemi e il mago era lieto di dare una rimestata alla pentola e aggiustare ogni cosa.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    «Oggetto disgustoso!» urlò, e cercò prima di far Evanescere la pentola, poi di pulirla magicamente, infine di gettarla fuori di casa. Ma nessuno dei suoi incantesimi funzionò ed egli non poté impedire alla pentola di seguirlo saltellando fuori dalla cucina e fino a letto, salendo fragorosamente i gradini di legno della scala.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    E con l'abominevole pentola sempre alle calcagna, corse per la strada e gettò incantesimi in ogni direzione.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    Come ho accennato, tuttavia, il suo spirito pro-Babbano non fu l'unica ragione di risentimento verso Il Mago e il Pentolone Salterino. Con la crescente ferocia della caccia alle streghe, le famiglie magiche cominciarono a condurre doppie vite, usando incantesimi di dissimulazione per proteggersi. Nel diciassettesimo secolo qualsiasi mago che fraternizzasse con Babbani era sospetto, se non addirittura emarginato dalla propria comunità. Tra i molti insulti rivolti ai maghi filo-Babbani (alcuni coloriti epiteti, quali 'Sguazzafango', 'Leccacacca' e 'Ciucciafeccia' risalgono a questo periodo), c'era l'accusa di possedere poteri magici deboli o inferiori.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    Il ciarlatano chiese al Re un enorme sacco d'oro, onde procurarsi bacchette e altri generi di necessità magici. Domandò inoltre svariati grossi rubini, per preparare incantesimi curativi, e un paio di calici d'argento, per la conservazione e la fermentazione delle pozioni. Lo stolto Re gli fornì tutto quanto.
BABÀ RABA E IL CEPPO GHIGNANTE (Cap. 4 Harry Potter 8)

    «Devo essere molto ridicolo, se una vecchia lavandaia ride tanto a vedermi!» disse il Re. Smise di saltellare e agitare il rametto e aggrottò la fronte. «Sono stanco di tutti questi esercizi! Quando sarò pronto a eseguire veri incantesimi di fronte ai miei sudditi, Fattucchiere?»
BABÀ RABA E IL CEPPO GHIGNANTE (Cap. 4 Harry Potter 8)

    Il ciarlatano le diede istruzione di nascondersi in un cespuglio durante l'esibizione del Re e di eseguire a sua insaputa gli incantesimi che il Re avrebbe tentato. Baba si disse d'accordo, ma fece una domanda.
BABÀ RABA E IL CEPPO GHIGNANTE (Cap. 4 Harry Potter 8)

    Quando il cane non si mosse, la folla cominciò prima a mormorare, poi a ridere. Sospettavano che i primi due incantesimi del Re fossero solo dei trucchi.
BABÀ RABA E IL CEPPO GHIGNANTE (Cap. 4 Harry Potter 8)

    «Guardate, Maestà, guardate!» gridò, indicando il cespuglio dietro al quale si nascondeva Baba. «La vedo benissimo, una strega malvagia che blocca la vostra magia con i suoi perversi incantesimi! Prendetela, qualcuno la prenda!»
BABÀ RABA E IL CEPPO GHIGNANTE (Cap. 4 Harry Potter 8)

    Ritengo invece possibile che nel far fingere alla propria eroina di trasformarsi in un albero e nella sua minaccia al Re di un dolore simile a un colpo d'ascia nelle reni, Beda si sia ispirato a vere tradizioni e pratiche magiche. Gli alberi da bacchetta sono sempre stati ferocemente protetti dai fabbricanti che li hanno in cura, e chi abbatta simili alberi per rubarli rischia non solo la ritorsione degli Asticelli[17] che vi fanno abitualmente il nido, ma anche gli effetti degli incantesimi protettivi imposti dai loro proprietari. All'epoca di Beda, la Maledizione Cruciatus[18] non era ancora stata dichiarata illegale dal Ministero della Magia e poteva produrre esattamente la sensazione di cui Baba minaccia il Re.
BABÀ RABA E IL CEPPO GHIGNANTE (Cap. 4 Harry Potter 8)

    Un secolo dopo, un altro personaggio poco raccomandabile, chiamato Godelot, fece progredire gli studi di Magia Oscura con una raccolta di pericolosi incantesimi, prodotti con l'ausilio di una bacchetta che descrive come «il più maligno e sottile tra li miei amici, il quale ha corpo di Sabuco,[24] e conosce i modi delle magie fetide e putridissime». (Delle Magie Fetide e Putridissime divenne il titolo del capolavoro di Godelot).
LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)

    [21] [In genere, i Mantelli dell'Invisibilità non sono infallibili. Si possono rompere o possono diventare opachi con il tempo, gli incantesimi che vi sono imposti possono consumarsi o essere annullati da contro-incantesimi. È questa la ragione per cui le streghe e i maghi di solito ricorrono a incantesimi di Disillusione per nascondersi o camuffarsi. Albus Silente era noto per la sua capacità di eseguire un Incantesimo di Disillusione tanto potente da rendersi invisibile senza bisogno di un Mantello. JKR]
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)