Recensione dello Spettacolo Harry Potter and the Cursed Child By Tiziano Grigioni
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Supposizioni, teorie, approfondimenti La Storia
Interpreti e Personaggi
Luci e Scenografie
Effetti Speciali e Illusionismo
Colonna Sonora
In Conclusione
Quando circa due anni fa è uscita la notizia di uno spettacolo teatrale ambientato nell’universo di Harry Potter, sono letteralmente impazzito.
Sono un illusionista, un attore, e sapere che l’universo che a lungo ho solo immaginato e nel quale ho trascorso (simbolicamente e non) alcuni dei momenti più piacevoli della mia infanzia e della mia adolescenza avrebbe preso vita in quello che considero “il mio elemento”, su di un palcoscenico, mi ha fatto vivere un turbinio di emozioni paragonabile forse solo a quelle che accompagnarono l’attesa per l’ultimo capitolo della saga (Harry Potter e i Doni della Morte).
In quanto fan(atico) di Harry Potter sin dal suo debutto nel mondo dell’editoria, il 28 ottobre scorso mi sono armato di pazienza e, dopo un tempo di attesa online di quasi cinque ore, sono riuscito ad accaparrarmi i biglietti per il 2 ottobre di quest’anno.
Reduce da quella che definisco una delle esperienze più belle della mia vita, eccomi qua a scrivervi quella che spero sia la recensione più completa che possiate trovare online. Ovviamente sarà spoiler-free, o quasi: cercherò di evitare di parlare della trama in senso stretto (quando sarà necessario avviserò con uno *SPOILER ALERT*) e non scenderò nei dettagli degli effetti speciali, perché sarebbe bello che tutti provaste lo stesso senso di magia che ho provato io incollato su quella poltrona.
Prendete i vostri bauli, allora, e non dimenticate i vostri gufi.
Appuntamento “19 anni dopo”. Si parte!
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La Storia link
La trama la conosciamo tutti, o quasi. Mentre sto scrivendo questa recensione lo script in italiano è uscito già da una decina di giorni mentre per quello inglese sono ormai passati secoli.
Devo dire che anch’io come voi nutrivo diversi dubbi sulla natura di questo intreccio: non mi era molto chiaro il ruolo né la nascita di Delphi, non mi erano chiari diversi punti riguardo il viaggiare nel tempo. Poi invece ho visto lo spettacolo e tutto fila!
C’è un motivo se hanno scelto questa storia e soprattutto c’è un motivo se hanno scelto di rappresentarla a teatro e non sotto forma di romanzo o film.
A tutti quelli che si lamentano dell’opera senza averla vista, consiglio invece di prendere i primi biglietti disponibili e di correre in teatro. Non si è scelto di adattare una storia già esistente ma è stato fatto proprio il procedimento inverso: si è deciso quindi di portare Harry Potter su un palcoscenico creando ad hoc una storia che possa funzionare al 100% in teatro.
Pertanto leggere lo script non vi darà nulla se non un’idea riguardo la natura della trama, perché se volete davvero una completa fruizione dell’opera il Palace Theatre è il posto giusto.
Infine dalla lettura dello script molti si sono trovati contrariati fraintendendo però le vere tematiche dello spettacolo e della trama stessa: non è una storia di viaggi nel tempo o di figli segreti. E’ una storia che parla della difficoltà di essere padre, del disagio di essere figli, di eredità morale, di oscurità e d’amore, di inganno e di salda, solida ed indissolubile amicizia. Vedere Harry che non riesce a chiudere i conti col proprio passato, un Harry così indaffarato e responsabile del mondo magico da non riuscire a stabilire empatia col figlio che tanto, troppo forse, ama è qualcosa di straziante ed estremamente commovente per tutti quelli che come me sono stati letteralmente formati dalla saga.
Chi è il bambino maledetto del titolo? Quel bambino è Albus, così come Scorpius, Delphi, Harry a suo tempo e un po’ anche io, perché è impossibile non rivedere il proprio “io” adolescente negli atteggiamenti di quei personaggi.
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Interpreti e Personaggi link
Un altro tema scottante per i fan che purtroppo hanno potuto solo leggere lo script è quello degli attori scelti per interpretare i personaggi, in particolare Noma Dumezweni nei panni di Hermione. La scelta di un’attrice afroamericana per interpretare un personaggio non di colore ha spaccato a metà il fandom, ed è proprio per questo che parlerò degli attori iniziando da lei.
Noma Dumezweni/Hermione
Che dire… Semplicemente Granger! Quest’attrice è di un talento così straordinario da saper ricalcare alla perfezione la versione ormai quarantenne della stessa Hermione conosciuta nei romanzi. Noma è così convincente sul palco da far azzittire anche il fan più accanito rigurado la questione della sua pelle. Lei funziona, funziona così bene che non si fa caso a nulla se non alla genuinità della sua performance e alla credibilità del personaggio e vi assicuro che davvero nulla di lei stona con la ragazzina secchiona ed insicura che abbiamo conosciuto un tempo.
Lei è una persona fantastica e disponibile, nonché amante del mio taglio di capelli.
Jamie Parker/Harry
Il bello delle storie che amiamo è che inevitabilmente ad un certo punto della nostra vita diventano le NOSTRE storie. E così è capitato a me con Harry Potter. Ecco, sembra come se mi avessero aperto la scatola cranica e direttamente dal mio cervello avessero tirato fuori Harry come l’ho sempre immaginato. Jamie è perfetto. E’ in grado di mostrare alla perfezione un Potter ormai cresciuto sotto il peso di mille responsabilità, un uomo accecato dall’amore che prova nei confronti della famiglia. In questo spettacolo vediamo un eroe di guerra che però non ha mai chiesto di essere considerato tale, né di combattere le sue battaglie. *SPOILER ALERT* I suoi incubi, il dolore alla cicatrice, non sono altro che la versione magica della sindrome post traumatica da stress risvegliata dal terrore di una nuova guerra e dalla paura di perdere per sempre suo figlio. Nessuna nuova reale minaccia, quindi, ma solo un passato che rifiuta di rimanere dove dovrebbe.
La scena in cui Harry assiste alla morte dei suoi genitori è straziante.
Purtroppo non ho avuto modo di incontrarlo dopo lo spettacolo.
Paul Thornley/Ron
Lui è semplicemente geniale! Vedere un Ron adulto privato del peso della povertà è fantastico. Un padre amabile, un amico presente e brillante, non più spalla ma spesso protagonista anche lui a modo suo. Molto spesso è la verve comica dello spettacolo.
Paul è brillante e simpatico anche nella vita, ha speso minuti con ogni fan e si è fermato a chiacchierare con tutti.
Poppy Miller/Ginny
Anche lei è la Ginny perfetta, sembra uscita direttamente dai romanzi. Amabile, severa, passionale e ruggente è decisamente la figlia di Molly. Nello spettacolo la vediamo il giusto, ma tutte le volte che è sul palco fa la differenza.
Anche Poppy è davvero molto disponibile e simpatica, è la persona con la quale ho avuto modo di chiacchierare di più.
Alex Price/Draco
Vedere un Malfoy senza maschera è stupendo. Draco si apre mostrando il suo vero io di padre preoccupato, di marito amorevole e di uomo non più nascosto dall’ombra del padre. Un paio di suoi momenti sono davvero toccanti ed è bello affondare nella psicologia di un personaggio tanto sgradevole all’apparenza quanto fragile nel profondo.
Alex mi è sembrato un giocherellone, seppur un attore di impressionante talento ed una persona più che disponibile.
Anthony Boyle/Scorpius
Il personaggio di Scorpius è stata la più grande sorpresa (e ce ne sono tante, eh) di questo spettacolo. Divertente, folle e un tantino nevrotico, la versione cartacea non rende minimamente giustizia a questo personaggio dalle mille sfaccettatute. Anthony, nonostante questo sia il suo primo ruolo nel West End, è in grado di rappresentare magistralmente un ragazzino così complesso e fragile, dando vita ad alcuni dei momenti più belli dello show. Impossibile non entrare in empatia con lui.
Parlandoci mi ha dato l’impressione di essere un tantino sovraccarico di responsabilità, ma non è certo da tutti debuttare a Londra in uno spettacolo del genere come uno dei protagonisti. Bravo!
Tom Macley/Albus
Nonostante sia la cover e non il titolare del ruolo (che è Sam Clemmett), riesce appieno a rendere il senso di frustrazione e di disagio interiore che prova Albus. Anche lui estremamente convincente e molto simpatico. Super disponibile con i fan.
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Luci e Scenografie link
Come dice John Tiffany nella presentazione dello spettacolo, il potere più grande che ha chi lavora in teatro è l’immaginazione dello spettatore, e proprio di questo si serve ampiamente lo spettacolo.
Uno spettacolo dalle scenografie minimal seppure impressionanti, la cui funzionalità è superata solo dalla bellezza. Sembra davvero di essere ad Hogwarts, nonostante l’ambientazione più concettuale che imponente. Ho amato ogni aspetto del disegno luci e della scenografia di questo spettacolo, geniali e davvero magiche!
Menzione speciale all’effetto luci creato per i viaggi nel tempo. Guardate lo spettacolo e ditemi poi se anche a voi non è preso un colpo!
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Effetti Speciali e Illusionismo link
Si parla di magia, volete che non ci sia la magia stessa? Non vi dirò nulla però perché non voglio rovinarvi la sorpresa, ma vi assicuro che nelle circa cinque ore che trascorrerete in quel teatro perderete davvero la cognizione della normalità e vi sembrerà di vivere in un mondo fatto di pura fantasia.
Davvero, fatevi un regalo e andate a vederlo a teatro, perché anche se dovesse uscire un video dell’opera, e sono sicuro che prima o poi accadrà, nulla vi farà emozionare come vedere le magie che avete soltanto letto e immaginato possano prendere forma proprio davanti ai vostri occhi.
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Colonna Sonora link
Geniale. Semplicemente geniale. Non vi dirò molto di più per non rovinarvi la sorpresa, ma se volete un’idea di cosa ascolterete date un’occhiata a Cycle Song di Imogen Heap.
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In Conclusione link
Ne ho visti parecchi di spettacoli, ma vi assicuro che questo è uno dei più belli mai visti. La storia (se vissuta a teatro) non delude, la messa in scena è mastodontica e impressionante e la magia è così palpabile che la si può davvero respirare.
Questo spettacolo è destinato a divenire leggenda e vi consiglio vivamente di abbandonare ogni pregiudizio e di andarlo a vedere a Londra, se potete.
Smettetela di indignarvi perché l’ottavo capitolo non è un romanzo: questa è una storia scritta appositamente per funzionare in teatro, ed infatti funziona perfettamente.
Non posso e non riesco a dirvi di più, ma sappiate che tutto acquisirà un senso diverso una volta che avrete trascorso quelle che sono sicuro saranno alcune delle ore più belle che abbiate mai vissuto là nel Palace Theatre.
Non vi ho detto molte cose, su altre ho glissato appositamente, ma per un motivo ben valido: non vorrei mai rovinarvi la sorpresa e la meraviglia di vedere determinate cose dal vivo… E ovviamente perché come ci si raccomanda sempre alla fine della Parte Uno #keepthesecrets
Tiziano Grigioni
Co-Admin di
Harry Potter Italia