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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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    Spero che tutto sia andato liscio, e che Harry stia bene e che non abbiate fatto niente di illegale per portarlo via, Ron, perché se così fosse questo metterebbe nei guai anche lui. Sono stata sinceramente preoccupata e se Harry sta bene, fatemelo sapere immediatamente (magari usando un altro gufo, perché forse un’altra consegna sarebbe Fatale a quello che avete ora).
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «Il pianto della mandragola è Fatale a chiunque lo ascolti» disse prontamente.
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    Hagrid balzò in piedi e la sua nera testa arrufFata sfiorò il soffitto.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    Dei molti, spaventosi animali e mostri che popolano la nostra terra, nessuno è più insolito e micidiale del Basilisco, noto anche come il Re dei Serpenti. Questo serpente, che può raggiungere dimensioni gigantesche e che vive molte centinaia di anni, nasce da un uovo di gallina covato da un rospo. Esso uccide in modo portentoso: oltre alle zanne, che contengono un potente veleno, anche lo sguardo del Basilisco provoca morte istantanea. I ragni fuggono davanti al Basilisco, perché è il loro nemico mortale e il Basilisco fugge solo quando ode il canto del gallo, che gli è Fatale.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «Il canto del gallo gli è Fatale» lesse ad alta voce. «I galli di Hagrid sono stati uccisi! Una volta aperta la Camera, l’Erede di Serpeverde non ne voleva vedere neanche uno intorno al castello! I ragni fuggono davanti a lui! Torna tutto!»
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)


    «Ecco qui!» disse la signora Weasley senza fiato, infilando in mano al marito un foglio di pergamena, una boccetta d’inchiostro e una penna arrufFata.
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    «Luci Fatate» disse in tono piatto alla Signora Grassa: la parola d’ordine era stata cambiata il giorno prima.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    Il portone di quercia si aprì, e tutti si voltarono a guardare l’ingresso degli studenti di Durmstrang con il professor Karkaroff. Krum era in testa al gruppo, accompagnato da una ragazza carina vestita di azzurro che Harry non conosceva. Oltre le loro teste vide che una parte del prato davanti al castello era stata trasformata in una sorta di grotta piena di luci Fatate: centinaia di fatine in carne e ossa erano sedute nei cespugli di rose fatti apparire sul posto, e svolazzavano sulla statua di Babbo Natale e le sue renne.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    La Signora Grassa e la sua amica Vi russavano nel ritratto sopra il buco. Harry dovette strillare «Luci Fatate!» per svegliarle, cosa che le irritò parecchio. Salì nella sala comune, e là trovò che Ron e Hermione stavano litigando furiosamente: a tre metri di distanza l’uno dall’altra, si urlavano addosso, rossi in faccia.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    Hagrid deglutì. Altre lacrime gli caddero sulle guance e nella barba arrufFata. Silente si alzò.
Lo Scoop di Rita Skeeter (Cap. 24 Harry Potter 4)

    «Si calmerà tutto, comunque» disse a Hermione, «se facciamo finta di niente… la gente si è stuFata della roba che aveva scritto su di me l’ultima volta…»
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    Harry provò una sensazione di gelo allo stomaco mentre la professoressa McGranitt si sforzava di trovare le parole per descrivere ciò che era successo. Non dovette finire la frase. Lui sapeva che cosa doveva aver fatto il Dissennatore. Aveva dato il suo bacio Fatale a Barty Crouch. Gli aveva risucchiato l’anima dalla bocca. Era peggio che morto.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Harry spruzzava solo da qualche istante quando un Doxy completamente sviluppato uscì fluttuando da una piega del tessuto, con le lucide ali da maggiolino che frusciavano, i dentini aguzzi scoperti, il corpo da Fata rivestito di folto pelo nero e i quattro pugnetti serrati dalla rabbia. Harry lo colpì in faccia con una spruzzata di Doxicida. Quello rimase immobile a mezz’aria e cadde con un tunc sorprendentemente sonoro sulla moquette consunta. Harry lo raccolse e lo gettò nel secchio.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Onischi» rispose Hermione all’istante, il che spiegava come mai quelli che Harry aveva preso per chicchi di riso bruno si muovevano. «Ma anche uova di Fata, se riescono a prenderle».
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Se sento anche solo una zafFata di Caccabomba…»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)


    «Non proprio» rispose Hagrid, scuotendo la testa arrufFata. «È solo che ai maghi non ce ne importa niente di dove sono, basta che stanno molto, molto lontano. Ma è difficile arrivare dove sono, per gli umani, perciò ci servivano le istruzioni di Silente. Ci abbiamo messo quasi un mese…»
Il racconto di Hagrid (Cap. 20 Harry Potter 5)

    «Sì… certo» rispose distrattamente Harry; era la sua ultima possibilità di avvertire Sirius di stare attento; si voltò, guardò il suo padrino negli occhi e fece per parlare, ma Sirius lo strinse a sé brevemente con un braccio e disse in tono burbero: «Abbi cura di te, Harry». Un momento dopo, Harry si ritrovò fuori nella gelida aria invernale, con Tonks (che quel giorno era pesantemente camufFata da signora di campagna, alta e sportiva, i capelli grigio ferro) che lo spingeva giù per le scale.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Il risultato fu che la professoressa Umbridge passò il suo primo pomeriggio da Preside correndo qua e là per rispondere agli appelli degli altri insegnanti, nessuno dei quali sembrava in grado di liberarsi dei fuochi d’artificio senza il suo aiuto. Mentre tornava alla Torre di Grifondoro alla fine delle lezioni, fu con immensa soddisfazione che Harry vide una Umbridge arrufFata e sporca di fuliggine uscire barcollando, la faccia lucida di sudore, dall’aula del professor Vitious.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    «È qui dentro che andiamo» disse, con un cenno della testa arrufFata.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Harry capì all’istante che Hermione aveva appena commesso un errore Fatale. Il centauro grigio che la teneva stretta gettò indietro la testa e scalpitò furioso, urlando: «Vedi, Conan? Hanno già tutta l’arroganza della loro specie! Dunque speravi che avremmo fatto il lavoro sporco per voi, giovane umana? Che vi avremmo fatto da servi, scacciando i vostri nemici come cani obbedienti?»
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «Be’, io resto» rispose Hagrid. Grosse lacrime gli scendevano dagli angoli degli occhi fin dentro la barba arrufFata. «È la mia casa, è la mia casa da quando avevo tredici anni. E se ci sono dei ragazzi che vogliono che io ci insegno, lo farò. Ma… non so… Hogwarts senza Silente…»
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

   Senza rendersene conto, aveva affondato le dita nelle braccia come se cercasse di resistere a un dolore fisico. Aveva versato il proprio sangue più volte di quante ne potesse contare; una volta aveva perso tutte le ossa del braccio destro; quel viaggio gli aveva già regalato cicatrici sul petto e sull'avambraccio, in aggiunta a quelle sulla mano e sulla fronte; eppure mai, fino a quel momento, si era sentito così Fatalmente indebolito, vulnerabile e nudo, come se la parte migliore del suo potere magico gli fosse stata strappata via. Sapeva benissimo che cosa gli avrebbe detto Hermione: la bacchetta vale quanto il mago che la adopera. Ma aveva torto, il suo caso era diverso. Lei non aveva sentito la bacchetta girare come l'ago di una bussola e scagliare fiamme dorate contro il suo nemico. Aveva perso la protezione dei nuclei gemelli e solo adesso che era svanita capiva quanto ci aveva fatto conto.
Vita e Menzogne di Albus Silente (Cap. 18 Harry Potter 7)

   Ignorando le altre foto, Harry percorse con lo sguardo le pagine in cerca del nome Fatale. Ben presto lo scoprì, e lesse avidamente, ma si smarrì: dovette tornare indietro per capire, finché si ritrovò all'inizio di un capitolo intitolato 'Il Bene Superiore'. Insieme, lui e Hermione cominciarono a leggere.
Vita e Menzogne di Albus Silente (Cap. 18 Harry Potter 7)

   «Romulus, tu continui a sostenere, come hai fatto tutte le volte che hai partecipato al nostro programma, che Harry Potter è ancora vivo?» «Certamente» rispose Lupin con decisione. «Non ho alcun dubbio che la notizia della sua morte sarebbe stata diffusa con la massima sollecitudine dai Mangiamorte, perché sarebbe un colpo Fatale per il morale di coloro che si oppongono al nuovo regime. Il Ragazzo Che è Sopravvissuto resta il simbolo di tutto ciò per cui stiamo lottando: il trionfo del bene, il potere dell'innocenza, il bisogno di continuare a resistere».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Ero io il suo preferito» aggiunse, e in quel momento un ragazzino sporco balenò sotto le rughe e la barba arrufFata di Aberforth. «Non Albus, lui stava sempre in camera sua quando era a casa, a leggere i suoi libri e contare i suoi premi, a mantenere viva la corrispondenza con 'i maghi più influenti dell'epoca'» rise. «Non aveva tempo da perdere con lei. Lei preferiva me. Io riuscivo a farla mangiare quando non ce la faceva mia madre, io riuscivo a calmarla durante i suoi accessi, e quando era tranquilla mi aiutava a dar da mangiare alle capre.
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)


    La prima menzione documentata di una bacchetta di sambuco dai poteri particolarmente sviluppati e pericolosi riguarda quella posseduta da Emeric, comunemente chiamato 'il Maligno', un mago dalla vita piuttosto corta ma eccezionalmente aggressivo che terrorizzò l'Inghilterra meridionale nell'Alto Medio Evo. Morì com'era vissuto, in un feroce duello contro un mago chiamato Egbert. Cosa sia stato di Egbert non è noto, ma l'aspettativa di vita dei duellanti medievali in generale era breve. Prima che esistesse un Ministero della Magia a regolare l'uso della Magia Oscura, i duelli di solito erano Fatali.
LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)

    [8] Come racconta nel suo diario, Beatrix Bloxam non si riebbe mai dall'aver origliato questa storia raccontata da sua zia a una cuginetta più grande. «Per puro caso, la mia piccola orecchia finì proprio sulla serratura. Posso solo immaginare di essere rimasta paralizzata dall'orrore, perché inavvertitamente ascoltai l'intera orribile storia, oltre ad alcuni spaventosi particolari che riguardavano una scabrosissima faccenda occorsa tra mio zio Nobby, una strega del posto e un sacco di Bulbi Balzellanti. Lo shock per poco non mi fu Fatale; rimasi a letto per una settimana ed ero tanto traumatizzata che sviluppai l'abitudine di tornare, nel sonno, ogni sera alla stessa serratura, finché mio padre, per il mio bene, non decise di imporre un Incantesimo di Adesione alla mia porta durante la notte». Evidentemente Beatrix non trovò mai modo di adattare Lo Stregone dal Cuore Peloso alle sensibili orecchie dei bambini, perché nelle sue Fiabe del funghetto non ce n'è traccia.
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)