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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Thestral


    «Mmm» mormorò, muovendo appena la pipa mentre parlava. «Sembra che sia stata aggredita, ma non riesco a immaginare da cosa. A volte i Thestral attaccano gli uccelli, certo, ma Hagrid ha addestrato quelli di Hogwarts a non toccare i gufi».
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    Harry non sapeva che cosa fossero i Thestral e non gli importava; voleva solo sentirsi dire che Edvige sarebbe guarita. La McGranitt, però, gli rivolse uno sguardo tagliente e chiese: «Sai che percorso ha fatto questa civetta, Potter?»
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    «Un Thestral» rispose con orgoglio Hagrid, e alle sue spalle Hermione emise un leggero «Oh» di comprensione. «A Hogwarts ce n’abbiamo una mandria intera. Chi di voi sa…?»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Possono vedere i Thestral» rispose Hermione, «solo le persone che hanno visto la morte».
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Esattissimamente» commentò Hagrid in tono solenne, «dieci punti a Grifondoro. Allora, i Thestral…»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)


    La professoressa Umbridge era arrivata. Era a pochi passi da Harry, con il mantello e il cappello verde, la tavoletta pronta. Hagrid, che non aveva mai sentito prima la sua falsa tossetta, guardò con una certa apprensione il Thestral più vicino, pensando che il suono venisse da lì.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Oh, sì» rispose cordiale Hagrid. «Son contento che ha trovato il posto! Be’, come vede… boh, non lo so… li vede? Oggi facciamo i Thestral…»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Ehm… Thestral!» urlò Hagrid. «Cavalli grossi… ehm… con le ali!»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «È al corrente» lo interruppe la Umbridge a voce molto alta, «del fatto che il Ministero della Magia ha classificato i Thestral come “pericolosi”?»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «I Thestral non sono pericolosi! Sì, possono anche mordere, se gli dai proprio fastidio…»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «No… no, via!» esclamò Hagrid, un po’ preoccupato. «Insomma, un cane morde se lo provochi, no? Ma i Thestral hanno una brutta fama solo per quella storia della morte… la gente credeva che erano cattivi segni, ma è che non capivano, no?»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Ehm… allora» disse Hagrid, sforzandosi di riprendere il filo della lezione, «…i Thestral. Ci sono un sacco di cose buone da dire su di loro…»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Ehm… sì… le cose buone dei Thestral. Ecco, una volta che li hai domati, come questi, non ti perdi mai più. Hanno un senso dell’orientamento mostruoso, devi solo dirgli dov’è che vuoi andare…»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Lei vede i Thestral, vero, Paciock?» domandò.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Quella specie di gargoyle ripugnante, ignobile e bugiarda!» esplose Hermione mezz’ora più tardi, mentre tornavano al castello lungo i solchi tracciati prima nella neve. «Visto che cosa vuole fare? Odia gli ibridi, e cerca di far passare Hagrid per una specie di troll ritardato solo perché sua madre era una gigantessa… oh, non è giusto, non è stata affatto una brutta lezione… voglio dire, capirei se fossero stati Schiopodi Sparacoda, ma i Thestral vanno bene… in effetti, per gli standard di Hagrid sono dolcissimi!»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)


    «Hagrid vi alleva come i Thestral?» chiese curioso Dean.
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    «Il giorno che ci hai mostrato i Thestral non hai portato l’arco» obiettò Hermione.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Via via che si addentravano, il sentiero era sempre più coperto di erbacce e gli alberi erano così fitti da avvolgerli in un’oscurità simile al crepuscolo. In breve furono molto lontani dalla radura dove avevano incontrato i Thestral, ma Harry rimase tranquillo, finché Hagrid non abbandonò a sorpresa il sentiero e prese a zigzagare fra gli alberi, verso il cuore tenebroso della foresta.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Harry si voltò di scatto. Immobili fra gli alberi, gli occhi bianchi che luccicavano spettrali, due Thestral sembravano seguire la conversazione come se capissero ogni parola.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «Sì!» bisbigliò Harry, avanzando verso di loro. I Thestral scossero la testa da rettili, scrollando la lunga criniera nera, e Harry tese una mano per accarezzare il collo lucente di quello più vicino: come aveva fatto a trovarli brutti?
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «Sono quelle bestie pazzesche che assomigliano a cavalli?» chiese incerto Ron, fissando un punto appena a sinistra del Thestral che Harry stava accarezzando. «Quelli che non puoi vedere se prima non hai visto morire qualcuno?»
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «Va bene, fate come volete» disse brusco, «ma se non arrivano altri Thestral non potrete…»
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Harry sentì qualcosa tirargli delicatamente una manica, e abbassando lo sguardo vide il Thestral più vicino leccare il sangue di Grop che la inzuppava.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «D’accordo» disse, colpito da un’idea luminosa. «Intanto io e Ron prendiamo questi due e andiamo avanti, mentre Hermione rimane qui con voi per richiamare altri Thestral…»
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Harry si voltò: almeno sei o sette Thestral avanzavano fra gli alberi, le grandi ali coriacee chiuse e strette accanto al corpo, gli occhi lucenti nell’oscurità. Ormai non aveva più scuse.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)


   Harry affondò le mani nella criniera del Thestral più vicino, salì su un ceppo lì accanto e montò goffamente sul dorso setoso dell’animale. Questo non si lamentò, ma voltò la testa, mostrando i denti e tentando di continuare a leccargli avidamente la veste.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Dopo aver scoperto che era possibile assicurare le ginocchia dietro la giuntura dell’ala, si girò a controllare come se la cavavano gli altri. Neville si era issato sul Thestral accanto al suo e cercava di passare una delle sue corte gambe sul dorso della creatura. Luna era già pronta, seduta all’amazzone, e si rassettava la veste come se cavalcasse Thestral tutti i giorni. Invece Ron, Hermione e Ginny se ne stavano ancora impalati, a bocca aperta.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    «Oh, è facile» disse Luna. Smontò servizievole dal suo Thestral e andò verso di loro. «Coraggio…»
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Uno alla volta, li condusse verso gli altri Thestral e li aiutò a salire in groppa. Avevano tutti e tre un’aria estremamente nervosa mentre Luna guidava le loro mani e le faceva affondare nella criniera con la raccomandazione di tenersi forte, prima di tornare sulla sua cavalcatura.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    «È pazzesco» mormorò Ron, muovendo cauto la mano libera sul collo del Thestral. «Pazzesco… se almeno potessi vederlo…»
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Abbassò lo sguardo sulla lucida testa nera del suo Thestral e deglutì.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Per un attimo l’animale rimase immobile; poi, con un movimento sinuoso che per poco non disarcionò Harry, le ali si spalancarono; il Thestral si acquattò lentamente per scattare verso l’alto quasi in verticale, costringendo Harry ad aggrapparsi con braccia e gambe per non scivolare all’indietro sulla groppa ossuta. Quando emersero d’impeto oltre i rami più alti e si librarono nel tramonto rosso sangue, chiuse gli occhi e premette il viso contro la morbida criniera.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Non aveva mai viaggiato a una tale velocità: il Thestral sfrecciò sopra il castello battendo appena le grandi ali; l’aria ormai fresca schiaffeggiava il viso di Harry; stringendo gli occhi contro il vento impetuoso, si voltò indietro e vide i suoi cinque compagni curvi sul collo delle loro cavalcature per proteggersi dalla sua scia.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Calò il crepuscolo: il cielo aveva assunto uno sfumato colore violetto trapunto di piccole stelle d’argento, e ormai solo le luci delle città Babbane davano il senso dell’altezza e della velocità a cui viaggiavano. Le braccia strette attorno al collo del Thestral, Harry avrebbe voluto fare ancora più presto. Quanto tempo era passato da quando aveva visto Sirius nell’Ufficio Misteri? Quanto ancora sarebbe riuscito a resistere? Sapeva soltanto che il suo padrino non aveva ancora obbedito a Voldemort e non era morto, perché di sicuro entrambi questi eventi gli avrebbero trasmesso in corpo l’esultanza o la furia di Voldemort, facendo bruciare di dolore la cicatrice come la notte dell’attacco al signor Weasley.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Continuarono a volare nell’oscurità sempre più fitta; Harry aveva il volto congelato e stringeva così forte i fianchi del Thestral da avere le gambe intorpidite, ma non osava allentare la presa per paura di scivolare… il rombo dell’aria lo assordava e il freddo vento notturno gli aveva seccato e ghiacciato la bocca. Non sapeva quanta strada avessero percorso; poteva solo affidarsi alla sua cavalcatura, che continuava a sfrecciare a folle velocità nella notte muovendo appena le ali.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)


    Lo stomaco di Harry sussultò: il Thestral aveva puntato di colpo il muso verso terra, facendolo scivolare in avanti sul lungo collo. Finalmente scendevano… gli parve di sentire uno strillo alle sue spalle e si voltò sfidando il pericolo, ma non vide precipitare nessuno… probabilmente il brusco cambiamento di direzione li aveva spaventati quanto lui.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Ed ecco che brillanti luci arancioni, sempre più grandi, li circondavano da ogni lato; videro alti palazzi, fiumi di lampioni accesi simili a luminosi occhi di insetto, i riquadri giallo pallido delle finestre. D’un tratto, o così parve, il marciapiede balzò verso di loro; Harry si aggrappò al Thestral con tutte le sue forze, preparandosi all’impatto, ma l’animale toccò terra con la leggerezza di un’ombra e lui scivolò giù dal suo dorso e scrutò la strada dove il cassone traboccante stava ancora accanto alla malridotta cabina telefonica, entrambi scoloriti dalla piatta luce arancione dei lampioni.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    «Mai più» disse, rialzandosi a fatica. Fece per allontanarsi dal Thestral, ma non sapendo dov’era, andò a urtare contro il suo posteriore, rischiando di cadere di nuovo. «Mai, mai più… è stata la peggiore…»
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Hermione e Ginny arrivarono al suo fianco; entrambe smontarono con più grazia di Ron, ma con la stessa espressione di sollievo nel trovarsi di nuovo sulla terraferma; Neville saltò giù tremando; e Luna scivolò lungo il fianco del Thestral con fluida eleganza.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    «Da questa parte» rispose lui. Dopo aver assestato al suo Thestral una rapida pacca riconoscente, Harry precedette i compagni verso la vecchia cabina telefonica e la aprì. «Dentro!» li incitò, vedendoli esitare.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Ron e Ginny obbedirono; Hermione, Neville e Luna si strizzarono dietro di loro; Harry lanciò un’ultima occhiata ai Thestral, impegnati a rovistare nel cassone in cerca di cibo putrefatto, e poi anche lui s’infilò nella cabina.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Il pavimento della cabina vibrò e il marciapiede scivolò al di sopra delle pareti di vetro; i Thestral spazzini sparirono dalla vista; le tenebre si chiusero sopra le teste dei ragazzi mentre con un sordo rumore raschiante calavano nelle viscere del Ministero della Magia.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Harry annuì con un gesto brusco, ma scoprì che per qualche motivo non gli dispiaceva parlarle di Sirius. Si era appena ricordato che anche Luna riusciva a vedere i Thestral.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    Gli parve di sentire il fruscio degli alberi che circondavano il lago, e il remoto tubare di un gufo, ma nessun suono che indicasse una ricerca in corso, e nemmeno (si disprezzò un po’ per averlo sperato) voci di panico che si chiedessero dov’era finito Harry Potter. La disperazione lo assalì: immaginava il corteo di carrozze trascinate dai Thestral che saliva lentamente verso la scuola e le risate soffocate in quella di Malfoy, che raccontava ai compagni Serpeverde il suo attacco a Harry.
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

   non può individuare, perché non abbiamo bisogno di incantesimi per usarli: scope, Thestral e la moto di Hagrid».
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   «Porto Fleur su un Thestral» disse Bill. «Non le piacciono le scope». Fleur gli si avvicinò con un'espressione zuccherosa e remissiva che
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   Harry sperò con tutto il cuore di non veder mai apparire sul proprio volto. «Signorina Granger con Kingsley, anche voi su un Thestral...» Hermione, rassicurata, rispose al sorriso di Kingsley; Harry sapeva che
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   in moto, le scope e i Thestral mica mi reggono. Ma con me sopra non è che resta tanto posto, quindi tu stai nel sidecar».
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   Harry corse nell'ingresso a prendere lo zaino, la Firebolt e la gabbia di Edvige prima di unirsi agli altri nel buio giardino. I manici saltarono in mano ai proprietari; Kingsley aveva già aiutato Hermione a salire su un enorme Thestral nero; Bill aveva issato Fleur sull'altro. Hagrid era pronto accanto alla moto, gli occhialoni sul naso.
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   La moto mandò un enorme barrito e Harry sentì uno strattone: saliva rapidamente, gli occhi che gli lacrimavano, i capelli spazzati via dal volto. Attorno a lui anche le scope prendevano quota; la lunga coda nera di un Thestral passò fluttuando. Le gambe, compresse nel sidecar dalla gabbia di Edvige e dallo zaino, gli facevano già male e si stavano addormentando. Era così scomodo che quasi si scordò di dare un'ultima occhiata al numero quattro di Privet Drive: quando guardò oltre il bordo del sidecar, era già impossibile distinguere la casa dalle altre. Sempre più in alto nel cielo...
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   E Harry lo vide. Voldemort volava come fumo nel vento, senza una sco pa o un Thestral. Il suo volto da serpente brillava nel buio, le dita bianche levarono di nuovo la bacchetta...
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   Ma la frase della signora Weasley fu sommersa da un grido generale: era appena apparso un Thestral, che atterrò a pochi metri da loro. Bill e Fleur scivolarono giù dal dorso, arruffati ma illesi.
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Mentre attraversava il cortile buio, l'enorme, scheletrico Thestral alzò gli occhi, agitò le gigantesche ali da pipistrello e riprese a brucare. Harry si fermò al cancello che dava nel giardino e fissò le piante troppo cresciute, strofinandosi la fronte in fiamme e pensando a Silente.
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Un cuore di metallo gli batteva fuori dal petto, e adesso volava, volava trionfante senza aver bisogno di scope o Thestral...
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   Regnava il caos. I centauri scatenati stavano disperdendo i Mangiamorte, tutti cercavano di scappare dai piedi dei giganti, e sempre più vicini risuonavano i rinforzi arrivati da chissà dove; Harry vide enormi creature alate planare attorno alle teste dei giganti di Voldemort; i Thestral e Fierobecco l'Ippogrifo cercavano di cavar loro gli occhi mentre Grop li riempiva di
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Ci vediamo dopo, Al. Occhio ai Thestral».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Non devi preoccuparti per i Thestral» spiegò Harry ad Albus. «Sono creature gentili, non c'È niente di spaventoso in loro. E comunque non arriverai a scuola in carrozza, ci andrai in barca».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)