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Ricerca di Bacchetta di Sambuco


   «'Il primo fratello viaggiò per un'altra settimana o più, e quando ebbe raggiunto un lontano villaggio andò a cercare un altro mago con cui aveva da tempo una disputa. Armato della Bacchetta di Sambuco, non poté mancare di vincere il duello che segui. Lasciò il nemico a terra, morto, ed entrò in una locanda, dove si vantò a gran voce della potente bacchetta che aveva sottratto alla Morte in persona e di come essa l'aveva reso invincibile.
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «La Bacchetta di Sambuco» disse, e disegnò una linea verticale. «La
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «E la Bacchetta di Sambuco» s'intromise Harry prima che Hermione potesse ribattere, «lei crede che esista anche quella?»
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Oh, be', in questo caso ci sono innumerevoli prove» rispose Xenophilius. «La Bacchetta di Sambuco è il Dono più facile da rintracciare, per come passa di mano in mano».
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Ovvero, il possessore della Bacchetta deve vincerla al proprietario precedente, se vuole esserne il vero padrone» spiegò Xenophilius. «Avrete certamente saputo di come la Bacchetta passò a Egbert l'Egregio, dopo che uccise Emeric il Maligno. E di come Godelot morì nelle proprie segrete dopo che il figlio Hereward gli ebbe tolto la Bacchetta. O del terribile Loxias, che prese la Bacchetta a Barnabas Deverill, dopo averlo assassinato. La scia di sangue della Bacchetta di Sambuco attraversa le pagine della storia magica».
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)


   «Allora, dove crede che si trovi la Bacchetta di Sambuco adesso?» chiese Ron.
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «AhimÈ, chi può dirlo?» sospirò Xenophilius, sempre rivolto alla finestra. «Chi sa dove si cela la Bacchetta di Sambuco? Le tracce si perdono con Arcus e Livius. Chi sa dire quale dei due sconfisse davvero Loxias e quale prese la Bacchetta? E chi può averli sconfitti? La storia, ahimÈ, non ce lo racconta».
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Una di quelle superstizioni, sai. 'Le streghe di maggio sposano Babba ni'. 'Sortilegio al tramonto, a mezzanotte è infranto'. 'Bacchetta di Sambuco, non cavi un ragno dal buco'. Le avrete sentite, queste cose. Mia mamma ne sa un milione».
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «E alla fine sarebbero tutte la Bacchetta di Sambuco fatta dalla Morte?»
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Va bene, anche se vuoi convincerti che la Bacchetta di Sambuco esiste, come la mettiamo con la Pietra della Resurrezione?» Le dita di Hermione disegnarono virgolette attorno al nome e il suo tono trasudava sarcasmo. «Non c'È magia che possa destare i morti, e questo è quanto!»
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Non riusciva a capire perché Ron fosse così stupito. Per lui era così ovvio, così evidente: tutto tornava, tutto... il suo Mantello era il terzo Dono, e quando avesse scoperto come aprire il Boccino avrebbe avuto il secondo, e poi non gli restava che trovare il primo, la Bacchetta di Sambuco, e poi...
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Il cambiamento nel suo tono accrebbe lo spavento di Ron e Hermione. «Voi-Sapete-Chi sta cercando la Bacchetta di Sambuco».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Quindi Voldemort era in cerca della Bacchetta di Sambuco senza conoscerne il vero potere, senza aver capito che era una serie di tre elementi... perché era il Dono che non si poteva nascondere, la cui esistenza era più nota... la scia di sangue della Bacchetta di Sambuco attraversa le pagine della storia magica...
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   E la Bacchetta, la Bacchetta di Sambuco, dov'era nascosta? Dove la stava cercando Voldemort? Harry desiderò che la cicatrice ardesse e gli mostrasse i pensieri di Voldemort, perché per la prima volta in vita sua condivideva con il nemico lo stesso desiderio... a Hermione quell'idea non sarebbe piaciuta, ovvio... ma lei non credeva... Xenophilius aveva ragione, in un certo senso... Limitata. Chiusa. Di vedute ristrette. La verità era che l'idea dei Doni della Morte la spaventava, soprattutto la Pietra della Resurrezione... Harry premette di nuovo le labbra sul Boccino, lo baciò, quasi lo inghiottì, ma il freddo metallo non si mosse...
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   E il desiderio della Bacchetta di Sambuco, della Stecca della Morte, imbattibile, invincibile, lo inghiottì di nuovo...
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)


    da solo, in silenzio, cercando di leggere i pensieri di Voldemort, di saperne di più sulla Bacchetta di Sambuco, ma Ron insisteva per farli spostare in luoghi sempre più improbabili soltanto, Harry lo capiva, per tenerli in movimento.
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «... demort sta cercando la Bacchetta di Sambuco
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Sì, me l'ha chiesto» bisbigliò Olivander. «Voleva sapere tutto quello che potevo dirgli sulla bacchetta nota sotto vari nomi, Stecca della Morte, Bacchetta del Destino o Bacchetta di Sambuco».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Il Signore Oscuro non cerca più la Bacchetta di Sambuco solo per distruggere te, Harry Potter. è deciso a impadronirsene perché è convinto che lo renderà davvero invulnerabile».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Il proprietario della Bacchetta di Sambuco deve sempre temere gli at tacchi» precisò Olivander, «ma devo ammettere che l'idea che il Signore Oscuro sia in possesso della Stecca della Morte È... formidabile».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Signor Olivander» continuò Harry, «ha detto a Lei-Sa-Chi che Gregorovich aveva la Bacchetta di Sambuco, vero?»
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Era una voce» sussurrò Olivander. «Una diceria, anni e anni fa, molto prima che tu nascessi! Io credo che l'abbia messa in circolazione lo stesso Gregorovich. Capisci, era un'ottima pubblicità per i suoi affari, che stesse studiando, e duplicando, le qualità della Bacchetta di Sambuco
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Gregorovich aveva la Bacchetta di Sambuco, molto tempo fa» cominciò. «Ho visto Voi-Sapete-Chi che lo cercava. Quando l'ha rintracciato, ha scoperto che non l'aveva più: gli era stata rubata da Grindelwald. Non so come aveva fatto Grindelwald a sapere che l'aveva Gregorovich, ma se Gregorovich era stato così sciocco da diffondere la voce, non deve essere stato molto difficile».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Grindelwald usò la Bacchetta di Sambuco per diventare potente. E quando fu all'apice del suo potere, Silente, che sapeva di essere l'unico in grado di fermarlo, lo sfidò a duello e lo sconfisse, e gli prese la Bacchetta».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Silente aveva la Bacchetta di Sambuco?» chiese Ron. «Ma allora... adesso dov'È?»
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)


   «E se invece Silente voleva che noi capissimo il simbolo in tempo per prendere la Bacchetta?» «E se scoprire il significato del simbolo ti avesse reso 'degno' di prendere i Doni?» «Harry, se quella è davvero la Bacchetta di Sambuco, come cavolo facciamo a battere Tu-Sai-Chi?»
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   Stranamente il sostegno di Hermione lo confondeva tanto quanto i dubbi di Ron. Costretta ad accettare che la Bacchetta di Sambuco esisteva davvero, ripeteva che era un oggetto malvagio e che il modo in cui Voldemort se n'era impossessato era disgustoso, da non prendere nemmeno in considerazione.
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   La Bacchetta di Sambuco tagliò l'aria e una luce verde schizzò nella stanza. Il folletto inginocchiato cadde, morto, e i maghi si dispersero terrorizzati: Bellatrix e Lucius Malfoy ne travolsero alcuni nella loro fuga verso la porta, e la sua bacchetta calò di nuovo, e coloro che erano rimasti furono trucidati, tutti, per avergli portato quella notizia, per aver saputo della coppa d'oro...
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Ma per esserne certo, del tutto certo, doveva tornare ai nascondigli, raddoppiare le difese attorno a ciascuno dei suoi Horcrux... un compito, come la ricerca della Bacchetta di Sambuco, che doveva affrontare da solo...
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Voldemort alzò la Bacchetta di Sambuco, reggendola con delicatezza e precisione, come la bacchetta di un direttore d'orchestra.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   Voldemort si arrestò e Harry lo vide con chiarezza: faceva scivolare tra le dita la Bacchetta di Sambuco e scrutava Piton.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

    «Ho cercato una terza bacchetta, Severus. La Bacchetta di Sambuco, la Bacchetta del Destino, la Stecca della Morte. L'ho presa al suo precedente proprietario. L'ho presa dalla tomba di Silente».
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   «Per tutta questa lunga notte, vicino ormai alla vittoria, sono rimasto qui» proseguì Voldemort, la voce poco più di un sussurro, «a riflettere, a chiedermi perché la Bacchetta di Sambuco si rifiuta di essere ciò che dovrebbe, di comportarsi come la leggenda dice che deve fare nelle mani del suo legittimo proprietario... e credo di avere la risposta».
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   «La Bacchetta di Sambuco non può servirmi in modo adeguato, Severus, perché non sono io il suo vero padrone. La Bacchetta di Sambuco appartiene al mago che ha ucciso il suo ultimo proprietario. Tu hai ucciso Albus Silente. Finché tu vivi, Severus, la Bacchetta di Sambuco non può essere davvero mia».
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   Sferzò l'aria con la Bacchetta di Sambuco. Non accadde nulla a Piton, che per un attimo parve pensare di essere stato risparmiato; ma poi le intenzioni di Voldemort divennero chiare. La sfera del serpente rotolò nell'aria, e prima che Piton potesse far altro che urlare, gli aveva racchiuso testa e spalle, e Voldemort parlò in Serpentese.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)


   La pietra nera con la crepa al centro era posata nel Boccino. La Pietra della Resurrezione si era incrinata lungo la linea verticale che rappresentava la Bacchetta di Sambuco. Il triangolo e il cerchio del Mantello e della Pietra erano ancora visibili.
Ancora la foresta (Cap. 34 Harry Potter 7)

   Gli sguardi erano tutti puntati su Voldemort, che era in piedi, a capo chino, la Bacchetta di Sambuco davanti a sé, chiusa tra le sue mani bianche. Sembrava che pregasse, o contasse mentalmente, e a Harry, immobile ai margini della scena, venne l'assurdo pensiero di un bambino che gioca a nascondino. Dietro a Voldemort, come una mostruosa aureola, galleggiava la luminosa gabbia incantata dove si muoveva l'enorme serpente Nagini.
Ancora la foresta (Cap. 34 Harry Potter 7)

   L'espressione di Voldemort non cambiò. Gli occhi rossi sembravano ardere alla luce del fuoco. Lentamente, prese la Bacchetta di Sambuco tra due dita.
Ancora la foresta (Cap. 34 Harry Potter 7)

   «Ero sicuro che ci avrebbe provato, da quando la tua bacchetta sconfisse la sua nel cimitero di Little Hangleton. All'inizio temeva che l'avessi battuto per la tua abilità superiore. Dopo aver rapito Olivander, tuttavia, scoprì l'esistenza dei nuclei gemelli. Pensò che questo spiegasse tutto. Ma la bacchetta presa in prestito non si comportò meglio! E Voldemort, invece di chiedersi quale tua caratteristica avesse reso la tua bacchetta così forte, quale dono tu possedessi che a lui mancava, si mise a cercare l'unica bacchetta che secondo la leggenda avrebbe sconfitto tutte le altre. L'ossessione per la Bacchetta di Sambuco era diventata feroce quasi quanto quella per te. è convinto che la Bacchetta di Sambuco elimini il suo ultimo punto debole e lo renda veramente invincibile. Povero Piton...»
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Quando ha chiesto a Piton di ucciderla, voleva che la Bacchetta di Sambuco diventasse sua, vero?»
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Voldemort ha la Bacchetta di Sambuco».
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Sì. Voldemort ha la Bacchetta di Sambuco».
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Silente stava cercando di tenere lontana da me la Bacchetta di Sambuco! Voleva che fosse Piton il vero padrone della Bacchetta! Ma io sono arrivato prima di te, ragazzino... l'ho trovata prima di te, ho capito la verità prima di te. Ho ucciso Severus Piton tre ore fa e la Bacchetta di Sambuco, la Stecca della Morte, la Bacchetta del Destino è davvero mia! L'ultimo piano di Silente è andato storto, Harry Potter!»
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   La mano di Voldemort tremò sulla Bacchetta di Sambuco e Harry strinse forte quella di Draco. Capì che era questione di secondi.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Quella bacchetta non funziona ancora bene perché hai assassinato la persona sbagliata. Severus Piton non è mai stato il vero padrone della Bacchetta di Sambuco. Non ha mai sconfitto Silente».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Ancora non capisci, Riddle? Possedere la Bacchetta non basta! Tenerla, usarla non la rende davvero tua. Non hai sentito Olivander? è la bacchetta che sceglie il mago... la Bacchetta di Sambuco ha riconosciuto un nuovo padrone prima della morte di Silente, qualcuno che non l'ha mai nemmeno sfiorata. Il nuovo padrone ha tolto la Bacchetta a Silente contro la sua volontà, senza mai capire cosa aveva fatto, o che la bacchetta più pericolosa del mondo gli aveva offerto la sua obbedienza...»
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Il vero padrone della Bacchetta di Sambuco era Draco Malfoy».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Quindi è tutto qui, capisci?» sussurrò. «La bacchetta che hai in mano sa che il suo ultimo proprietario è stato Disarmato? Perché se lo sa... sono io il vero padrone della Bacchetta di Sambuco».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Lo scoppio fu come un colpo di cannone e le fiamme dorate che eruppero tra loro, al centro esatto del cerchio che avevano disegnato, segnarono il punto in cui gli incantesimi si scontrarono. Harry vide il lampo verde di Voldemort urtare il proprio incantesimo, vide la Bacchetta di Sambuco vo lare in alto, scura contro l'alba, roteare come la testa di Nagini contro il soffitto incantato, verso il padrone che non avrebbe ucciso, che finalmente ne entrava in pieno possesso. E Harry, con l'infallibile abilità del Cercatore, la prese al volo con la mano libera mentre Voldemort cadeva all'indietro, le braccia spalancate, le pupille a fessura degli occhi scarlatti che si giravano verso l'alto. Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, e Harry fissava, con due bacchette in mano, il guscio vuoto del suo nemico.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Harry mostrò la Bacchetta di Sambuco, e Ron e Hermione la contemplarono con una venerazione che a Harry, pur confuso e sfinito, non piacque affatto.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Posò la bacchetta spezzata sulla scrivania del Preside, la toccò appena con la punta della Bacchetta di Sambuco e mormorò: «Reparo».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Rimetterò la Bacchetta di Sambuco» annunciò a Silente, che lo guardava con enorme affetto e ammirazione, «dov'era. Può restarci. Se morirò di morte naturale come Ignotus, il suo potere sarà infranto, vero? L'ultimo padrone non sarà mai stato sconfitto. E sarà la fine della storia».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Ne sei sicuro?» chiese Ron. C'era una debolissima eco di desiderio nella sua voce mentre guardava la Bacchetta di Sambuco.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

    Il primo fratello viaggiò per un'altra settimana o più, e quando ebbe raggiunto un lontano villaggio andò a cercare un altro mago con cui aveva da tempo una disputa. Armato della Bacchetta di Sambuco, non poté mancare di vincere il duello che seguì. Lasciò il nemico a terra, morto, ed entrò in una locanda, dove si vantò a gran voce della potente bacchetta che aveva sottratto alla Morte in persona e di come essa l'aveva reso invincibile.
LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)

   
Se lui è quercia e lei è agrifoglio,
le nozze non consiglio.
oppure denoterebbero difetti nel carattere del proprietario:
Il sorbo sparla, il castagno sogna,
testardo è il frassino, il nocciolo si lagna.
E naturalmente, in questa categoria di detti non dimostrati troviamo:
Bacchetta di Sambuco, non cavi un ragno dal buco.

LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)

    La prima menzione documentata di una Bacchetta di Sambuco dai poteri particolarmente sviluppati e pericolosi riguarda quella posseduta da Emeric, comunemente chiamato 'il Maligno', un mago dalla vita piuttosto corta ma eccezionalmente aggressivo che terrorizzò l'Inghilterra meridionale nell'Alto Medio Evo. Morì com'era vissuto, in un feroce duello contro un mago chiamato Egbert. Cosa sia stato di Egbert non è noto, ma l'aspettativa di vita dei duellanti medievali in generale era breve. Prima che esistesse un Ministero della Magia a regolare l'uso della Magia Oscura, i duelli di solito erano fatali.
LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)

    La maggior parte dei maghi e delle streghe preferiscono una bacchetta che li abbia 'scelti' a qualsiasi bacchetta di seconda mano, proprio perché questa potrebbe aver preso dal precedente proprietario abitudini incompatibili con lo stile di magia del nuovo padrone. La pratica generale di seppellire (o cremare) la bacchetta insieme al proprietario tende a far sì che nessuna bacchetta assorba conoscenze da troppi padroni. Chi crede nella Bacchetta di Sambuco, però, sostiene che a causa del modo in cui avrebbe cambiato proprietà - ogni padrone avrebbe infatti superato il precedente, di solito uccidendolo - essa non sia mai stata distrutta né seppellita, ma sia sopravvissuta attraverso i secoli accumulando saggezza, forza e potere ben oltre il normale.
LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)

    Ciò che non può non colpire qualsiasi mente dotata di buonsenso che studi la cosiddetta storia della Bacchetta di Sambuco è che ogni uomo che si sia mai vantato di possederla[27] ha sempre sostenuto che fosse 'invincibile', mentre il suo stesso passaggio di mano in mano dimostra non solo che è stata vinta centinaia di volte, ma che attira guai quanto Ghiozza la Capra Zozza attira le mosche. In fin dei conti, la ricerca della Bacchetta di Sambuco non fa che confermare un'osservazione che ho avuto più volte occasione di ripetere nel corso della mia lunga vita, e cioè che gli esseri umani hanno un debole esattamente per le cose che sono peggiori per loro.
LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)

    [27] Nessuna strega ha mai dichiaralo di possedere la Bacchetta di Sambuco. Pensatene ciò che preferite, ma così è.
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)