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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Lestrange


    Sirius alzò le mani e prese a elencare i nomi. «Rosier e Wilkes: furono entrambi uccisi dagli Auror l’anno prima della caduta di Voldemort. I Lestrange, marito e moglie: si trovano ad Azkaban. Avery: ho sentito dire che è riuscito a togliersi dai guai sostenendo che aveva agito sotto la Maledizione Imperius, è ancora in libertà. Ma per quel che ne so, Piton non è mai nemmeno stato accusato di essere un Mangiamorte. Non che questo conti molto. Molti di loro non furono mai catturati. E Piton è certo abbastanza abile e astuto da tenersi fuori dai guai».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «I Lestrange dovrebbero trovarsi qui» disse piano Voldemort. «Ma sono sepolti vivi ad Azkaban. Sono stati fedeli. Sono finiti ad Azkaban piuttosto che rinnegarmi… quando le porte di Azkaban verranno spalancate, i Lestrange riceveranno onori oltre l’immaginabile. I Dissennatori si uniranno a noi… sono i nostri naturali alleati… richiameremo i giganti messi al bando… vedrò tornare a me i miei devoti servitori, e un esercito di creature temute da tutti…»
I Mangiamorte (Cap. 33 Harry Potter 4)

    Harry però guardava il nome alla sinistra della bruciatura di Andromeda: Bellatrix Black, unita da una doppia linea a Rodolphus Lestrange.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Lestrange…» mormorò Harry. Il nome aveva risvegliato qualcosa nella sua memoria; sapeva di averlo sentito da qualche parte, ma per un attimo non riuscì a ricordare dove, anche se gli suscitava una strana sensazione, come un brivido nello stomaco.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Allora Harry ricordò. Aveva visto Bellatrix Lestrange dentro il Pensatoio di Silente, il misterioso bacino nel quale pensieri e ricordi potevano essere conservati: una donna alta e scura con le palpebre pesanti, che al proprio processo si era alzata e aveva proclamato perenne fedeltà a Lord Voldemort, il suo orgoglio per aver cercato di ritrovarlo dopo la sua caduta e la certezza che un giorno sarebbe stata ricompensata per tanta lealtà.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)


   Harry boccheggiò. Non poté farne a meno: la vasta segreta in cui era entrato gli era terribilmente familiare. Non solo l’aveva già vista, ma c’era già stato. Quello era il luogo che aveva visitato dentro il Pensatoio di Silente, il luogo in cui aveva visto i Lestrange condannati all’ergastolo ad Azkaban.
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    Harry sbirciò dentro. L’armadio era occupato da un grosso e antiquato scaldabagno, ma nello spazio sotto i tubi Kreacher si era creato una specie di nido. Un groviglio di stracci e vecchie coperte puzzolenti era ammucchiato sul pavimento e un piccolo incavo mostrava il punto in cui Kreacher si acciambellava ogni notte. Qua e là c’erano croste di pane raffermo e vecchi pezzi ammuffiti di formaggio. In un angolo brillavano piccoli oggetti e monete che Kreacher, immaginò Harry, aveva salvato, come fanno le gazze, dalla gran pulizia di Sirius; era anche riuscito a recuperare le foto di famiglia incorniciate d’argento che Sirius aveva gettato via in estate. I vetri erano rotti, ma le piccole figure in bianco e nero lo guardavano ancora con arroganza, compresa (Harry sentì una piccola fitta allo stomaco) la donna scura dalle palpebre pesanti che aveva visto processare nel Pensatoio di Silente: Bellatrix Lestrange. A quanto pareva, la sua era la foto preferita di Kreacher; l’aveva messa davanti alle altre e aveva aggiustato alla meglio il vetro con il Magiscotch.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Io sì» mormorò lui, cupo. «Me l’ha detto Silente, ma avevo promesso di non parlarne con nessuno… è per questo che Bellatrix Lestrange è finita ad Azkaban: ha usato la Maledizione Cruciatus sui genitori di Neville finché non hanno perso la ragione».
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «È stata Bellatrix Lestrange?» bisbigliò Hermione agghiacciata. «La donna di cui Kreacher tiene la foto nella tana?»
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    Bellatrix Lestrange, condannata per aver provocato con la tortura l’invalidità permanente di Frank e Alice Patiock.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Ci ritroviamo purtroppo nella stessa condizione di due anni e mezzo fa, quando fuggì il pluriomicida Sirius Black» ha dichiarato Caramell. «E riteniamo che le due evasioni siano collegate. Una fuga di questa entità presuppone un aiuto dall’esterno, e occorre ricordare che Black, il primo che sia riuscito a evadere da Azkaban, sarebbe nella posizione ideale per aiutare altri a seguire le sue orme. Riteniamo probabile che questi individui, tra i quali c’è anche la cugina di Black, Bellatrix Lestrange, si siano raccolti attorno a lui facendone il loro leader. Stiamo comunque tentando il possibile per ritrovare i criminali e raccomandiamo a tutta la comunità dei maghi la massima cautela. Per nessun motivo questi individui devono essere avvicinati».
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Sì» fece Harry, distogliendo lo sguardo dal viso di Bellatrix Lestrange e puntandolo sulla strada. «Sì, è strano».
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Per Harry non fu semplice parlare della notte in cui Voldemort era tornato. Rita lo incalzò perché raccontasse ogni dettaglio e lui le disse tutto quello che ricordava, conscio che era un’opportunità enorme per far sapere al mondo la verità. Si chiedeva come avrebbe reagito la gente. Immaginava che per molti sarebbe stata la conferma che lui era del tutto fuori di senno, anche perché la sua intervista sarebbe apparsa di seguito a pure idiozie sugli Snorticoli Cornuti. Ma la fuga di Bellatrix Lestrange e dei suoi amici Mangiamorte gli aveva messo addosso il desiderio ardente di fare qualcosa, che funzionasse o no…
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    La donna si fece avanti e spinse indietro il cappuccio. Azkaban aveva scavato il viso di Bellatrix Lestrange: lo aveva smagrito come un teschio, ma era vivo di un bagliore febbrile, fanatico.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Un getto di luce rossa scaturì dalla bacchetta di Bellatrix Lestrange, ma Malfoy lo bloccò e glielo rispedì contro, mandandola a cozzare contro lo scaffale alla sinistra di Harry; parecchie sfere di vetro caddero sul pavimento e si ruppero.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)


    Trascinò Ron verso una porta, ma l’avevano quasi raggiunta quando se ne spalancò un’altra, e irruppero tre Mangiamorte, guidati da Bellatrix Lestrange.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Un Mangiamorte gli lanciò uno Schiantesimo che non lo colpì per un soffio. Ormai erano rimasti soltanto lui e Harry contro i cinque Mangiamorte. Due di loro scagliarono fiotti di luce argentea che partirono come frecce e li mancarono, ma aprirono un cratere nella parete. Inseguito da Bellatrix Lestrange, Harry corse verso il centro della stanza tenendo la sfera di vetro alta sopra la testa, con l’unico pensiero di allontanare i Mangiamorte dagli amici.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Udì l’urlo di trionfo di Bellatrix Lestrange, ma sapeva che non significava niente… Sirius era solo caduto al di là dell’arco, da un momento all’altro sarebbe ricomparso…
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Dietro la pedana risuonarono uno schianto e un grido. Harry vide Kingsley cadere urlando di dolore; Bellatrix Lestrange girò sui tacchi e fuggì; Silente si voltò subito per lanciarle un incantesimo che però lei riuscì a parare: ormai era a metà dei gradini…
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «Già» ribatté Silente. «E se esiste un sortilegio simile, allora è molto probabile che la proprietà della casa passi al più anziano dei parenti in vita di Sirius, ossia sua cugina, Bellatrix Lestrange».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Senza capire quello che faceva, Harry balzò in piedi; telescopio e scarpe da tennis gli caddero a terra. Bellatrix Lestrange, l’assassina di Sirius, ereditare la sua casa?
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Preferiresti che passasse nelle mani di Bellatrix Lestrange? Sapendo che ha trascorso l’ultimo anno nel Quartier Generale dell’Ordine della Fenice?»
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Harry fissò Silente. Sapeva che non si poteva lasciare che Kreacher andasse a stare con Bellatrix Lestrange, ma l’idea di possederlo, di essere responsabile della creatura che aveva tradito Sirius era ripugnante.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Be’, lei stava combattendo contro Bellatrix Lestrange, no? Penso che sia convinta che se fosse riuscita a farla fuori, Bellatrix non avrebbe ucciso Sirius».
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    Diagon Alley era cambiata. Le colorate, scintillanti vetrine stracolme di libri di magia, ingredienti di pozioni e paioli erano sparite, interamente coperte da grandi cartelloni del Ministero della Magia. La maggior parte dei cupi annunci erano ingrandimenti delle istruzioni del Ministero distribuite nel corso dell’estate, ma altri recavano foto in bianco e nero di pericolosi Mangiamorte ricercati. Bellatrix Lestrange sghignazzava dalla facciata della farmacia più vicina. Alcune vetrine erano sprangate, comprese quelle della gelateria di Florian Fortebraccio. D’altro canto, lungo la strada era sorto un certo numero di banchetti dall’aria squallida. Il più vicino, costruito subito fuori dal Ghirigoro sotto una sudicia tenda a righe, aveva un’insegna di cartone appesa davanti:
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)


    Era come Harry aveva sospettato. Tutti i presenti erano stati invitati perché avevano a che fare con qualche persona famosa o influente: tutti tranne Ginny. Zabini, interrogato dopo McLaggen, aveva per madre una strega di celebre bellezza (da quello che Harry riuscì a capire, si era sposata sette volte, e ciascuno dei suoi mariti era morto in circostanze misteriose lasciandole montagne d’oro). Poi fu il turno di Neville: furono dieci minuti molto difficili, perché i genitori di Neville, due noti Auror, erano stati torturati fino alla follia da Bellatrix Lestrange e da un paio di vecchi compari Mangiamorte. Alla fine, Harry ebbe l’impressione che Lumacorno avesse sospeso il giudizio, in attesa di capire se il ragazzo possedeva un po’ del talento dei genitori.
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    «Ottimo, chi?» chiese Harry, pensando a Bellatrix Lestrange.
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «Cielo, è già così tardi?» esclamò il professore. «È meglio che cominciate ad andare, ragazzi, o ci metteremo tutti nei guai. Lestrange, voglio la tua relazione per domani o finirai in punizione. Lo stesso vale per te, Avery».
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Cielo, è già così tardi? È meglio che cominciate ad andare, ragazzi, o ci metteremo tutti nei guai. Lestrange, voglio la tua relazione per domani o finirai in punizione. Lo stesso vale per te, Avery».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

   Bellatrix Lestrange passeggiò lentamente attorno ai prigionieri e si fermò alla destra di Harry per osservare Hermione attraverso le palpebre pe santi.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Be', quella in cui abbiamo bisogno di entrare non è vuota, e suppongo che la protezione sia molto potente» continuò Harry. «Appartiene ai Lestrange».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Cosa cercate nella camera blindata dei Lestrange?» chiese all'improvviso. «La spada che c'È là dentro è una copia. Questa è quella vera». Li guardò uno dopo l'altro. «Credo che tu lo sappia già. Mi hai chiesto di mentire per te, laggiù».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Harry» sussurrò Hermione, allontanandoli dalla porta, «stai dicendo quello che penso? Stai dicendo che c'È un Horcrux nella camera blindata dei Lestrange
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Ma noi non cercavamo i posti dove è stato Voi-Sapete-Chi, i posti dove ha fatto qualcosa di importante?» obiettò Ron, sconcertato. «Lui è mai entrato nella camera blindata dei Lestrange
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Noce e corda di cuore di drago» sentenziò. «Dodici pollici e tre quarti. Rigida. Questa bacchetta apparteneva a Bellatrix Lestrange».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)


   «Possiamo darti qualcos'altro» propose Ron, impaziente. «Scommetto che i Lestrange hanno un mucchio di roba, puoi scegliere quello che vuoi quando saremo entrati nella camera blindata».
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   «Sono stato nella camera blindata dei Lestrange solo una volta» raccontò loro il folletto, «quando mi fu detto di rinchiudervi la spada falsa. è una delle più antiche. Le famiglie magiche più vecchie depositano i loro tesori nel livello più profondo, dove le camere sono più grandi e meglio protette...»
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   Più tempo passavano insieme, più Harry si rendeva conto che il folletto non gli piaceva granché. Unci-unci si era rivelato inaspettatamente avido di sangue, rideva all'idea di provocare dolore in creature inferiori e l'eventualità di dover aggredire altri maghi per arrivare alla camera blindata dei Lestrange sembrava rallegrarlo. Harry capì che il suo disgusto era condiviso dagli amici, ma non ne parlarono: avevano bisogno di Unci-unci.
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   Bellatrix Lestrange, accompagnata da Unci-unci, avanzava sul prato e stava infilando la borsetta di perline nella tasca interna di un vecchio abito preso in Grimmauld Place. Harry sapeva benissimo che era Hermione, ma non poté reprimere un brivido di orrore. Era più alta di lui, i lunghi capelli neri ricadevano sulla schiena, gli occhi dalle palpebre pesanti si posarono alteri su di lui; ma poi parlò, e Harry sentì Hermione nella voce grave di Bellatrix.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «Signora Lestrange» mormorò Tom al passaggio di Hermione, e chinò il capo ossequioso.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «Che sorpresa, signora Lestrange
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «Signora Lestrange!» trasalì il folletto. «Santo cielo! Cosa... cosa posso fare per lei oggi?»
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Harry sollevò la bacchetta di biancospino sotto il Mantello, la puntò contro il vecchio folletto e sussurrò, per la prima volta in vita sua: «Imperio!» Una curiosa sensazione percorse il suo braccio, un caldo formicolio che sembrava scorrere dalla sua mente lungo i nervi e le vene, legandolo alla bacchetta e alla maledizione che aveva appena scagliato. Il folletto prese la bacchetta di Bellatrix, la esaminò attentamente e poi disse: «Ah, una bacchetta nuova, signora Lestrange
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «Mi servono i Sonacci» gli disse il vecchio, e quello sfrecciò via per tornare un secondo dopo con una borsa di cuoio che sembrava piena di metallo sferragliante. La consegnò al suo superiore. «Bene, bene! Allora, se vuole seguirmi, signora Lestrange» proseguì il vecchio folletto. Saltò giù dalla scranna e scomparve alla vista. «L'accompagno alla sua camera».
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «Abbiamo delle istruzioni» esordì, con un inchino a Hermione. «Mi perdoni, signora, ma ci sono ordini speciali che riguardano la camera Lestrange».
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «Conosco gli ordini. La signora Lestrange desidera visitare la sua came ra... una famiglia molto antica... vecchi clienti... da questa parte, prego...» Sempre accompagnato dal tintinnio della borsa, corse verso una delle molte porte che conducevano fuori dalla sala. Harry si girò verso Travers, ancora inchiodato al suo posto con uno sguardo innaturalmente vacuo, e decise: con un lieve movimento della bacchetta lo costrinse a seguirli, mansueto, mentre varcavano la porta ed entravano in un corridoio di pietra grezza illuminato da torce.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   E un altro ricordo gli attraversò la mente, la vera Bellatrix Lestrange che gli strillava addosso la prima volta che aveva tentato di usare una Maledizione Senza Perdono: «Devi volerlo, Potter!»
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Quanto tempo sarebbe passato prima che Voldemort sapesse che erano penetrati nella camera blindata dei Lestrange? Quanto ci avrebbero messo i folletti della Gringott ad avvertire Bellatrix? Quanto a capire che cos'era stato rubato? E una volta scoperto che era la coppa d'oro? Voldemort avrebbe saputo, infine, che stavano cercando gli Horcrux...
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   «m-mio Signore... noi a-abbiamo cercato d-di fermarli... im-impostori, mio Signore... si sono... si sono ins-sinuati n-nella c-camera Lestrange...»
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   «È morto» rispose Harry. «L'ha ucciso Bellatrix Lestrange».
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «FUORI DAI PIEDI!» urlò la signora Weasley alle tre ragazze, e con uno svolazzo della bacchetta cominciò a combattere. Harry rimase a guardare terrorizzato ed euforico la bacchetta di Molly Weasley fendere l'aria e vorticare, e il sorriso di Bellatrix Lestrange tremò prima di trasformarsi in un ringhio. Schizzi di luce volarono da entrambe le bacchette, il pavimento attorno alle due streghe era rovente e crivellato di buchi; entrambe combattevano per uccidere.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)