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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   Davanti a voi è il pericolo, dietro la sicurezza
Due tra di noi vi aiutano, usate la destrezza
Una sola, di sette, vi lascerà avanzare
Se un'altra ne berrete, vi farebbe arretrare
Due son piene soltanto di nettare d'Ortica
Tre, assassine, s'apprestano alla loro fatica.
Scegliete o resterete per sempre tra i supplizi.
Per aiutarvi a scegliere, vi diamo quattro indizi:
Primo, seppur subdolamente il velen non si svela,
Il vino delle ortiche alla sinistra cela;
Secondo, differenti sono quelle agli estremi
Ma per andare avanti rimangono problemi;
Terzo, come vedete, non ve n'è una uguale
Sol di nana e gigante il vin non è letale;
Quarto, la seconda a dritta e la seconda a sinistra
Sono gemelle al gusto, ma diverse alla vista.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

    All’inizio sembrò che riuscisse a trovare una buona scusa per quel disastro («È soltanto nostro nipote… un ragazzo molto disturbato… vedere estranei lo mette a disagio, per questo lo abbiamo tenuto di sopra…»). Rispedì i Mason, sconvolti, nella sala da pranzo, promise a Harry che quando gli ospiti fossero andati via lo avrebbe scOrticato vivo e gli allungò uno straccio. Zia Petunia ripescò un gelato dal freezer e Harry, ancora tremante, cominciò a darsi da fare per pulire la cucina.
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    Ma l’auto era giunta ormai allo stremo. Con due schiocchi le portiere si spalancarono e Harry sentì che il suo sedile veniva sbalzato di lato. Poi non seppe più niente fino a quando si ritrovò sdraiato sul terreno umido. Alcuni tonfi sordi gli fecero capire che l’automobile stava sputando dal bagagliaio le loro cose; la gabbia di Edvige volò in aria e si spalancò; l’uccello ne uscì emettendo un grido stridulo e arrabbiato e volò via verso il castello senza voltarsi indietro. Poi, tutta ammaccata, scOrticata e fumante, l’automobile si immerse rombando nell’oscurità, con le luci posteriori che lampeggiavano di collera.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    Ecco cosa ci scrive la Signora Z. Ortica di Topsham:
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    Harry stava per raccontare a Ron e Hermione di Gazza e del corso SpeedyMagic quando d’un tratto la salamandra schizzò in aria con un fischio, scoppiettando e sprigionando botti e scintille, e cominciò a vOrticare all’impazzata per la stanza. La vista di Percy che imprecava contro Fred e George fino a perdere la voce, lo spettacolo di stelle grosse come mandarini che piovevano dalla bocca della salamandra e la sua fuga nel fuoco, accompagnata da esplosioni, fecero sparire sia Gazza che il corso SpeedyMagic dalla mente di Harry.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)


    Era il bagno più squallido e deprimente dove Harry avesse mai messo piede. Sotto un grosso specchio rotto e macchiato c’era una fila di lavandini in pietra sbreccati. Il pavimento era bagnaticcio e rifletteva la luce fioca di alcuni mozziconi di candela; le porte di legno dei gabinetti erano graffiate e scOrticate e una ciondolava fuori dai cardini.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Infatti le ali della macchina erano scOrticate e coperte di fango. A quanto pareva, se n’era andata in giro da sola per la foresta. Thor non si mostrava affatto entusiasta; si teneva vicino a Harry, che lo sentiva tremare. Con il respiro via via meno affannoso Harry ripose la bacchetta magica fra le pieghe del mantello.
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

   Era una sorta di fischio debole e tintinnante... Cercarono dappertutto nello scompartimento. «Viene dal tuo baule, Harry» disse Ron, alzandosi per raggiungere il bagaglio di Harry sulla reticella. Un momento dopo aveva estratto lo Spioscopio Tascabile dalle cose di Harry. L'oggetto vOrticava sul palmo della mano di Ron, scintillando.
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   E poi, da molto lontano, sentì urlare. Urla terribili, di orrore, di supplica. Chiunque fosse, Harry pensò di aiutarlo, ma non ci riuscì: una fitta nebbia biancastra aleggiava vOrticando attorno a lui, dentro di lui...
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   Una nebbia confusa e vOrticante riempiva la mente di Harry... Che cosa stava facendo? Perché era in volo? Doveva aiutarla... stava per morire... stava per essere uccisa...
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   cando con un cenno la neve fitta che vOrticava oltre le finestre a pannelli. «Dai, Hermione, è Natale, Harry si merita una tregua».
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   Il pelo di Grattastinchi si rizzò all'improvviso. Un acuto fischio metallico riempi la stanza. Lo Spioscopio Tascabile era scivolato fuori dai vecchi calzini di zio Vernon e ora vOrticava e riluceva sul pavimento.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   Profondamente stupito, Harry fissò il fuoco. Una grossa forma vOrticante apparve tra le fiamme. Un attimo dopo, il professor Lupin usciva dal camino, scuotendosi via la cenere dagli abiti lisi.
L'ira di Piton (Cap. 14 Harry Potter 3)

   «Che giornata per Hermione, eh?» mormorò Ron a Harry in tono rispettoso. «Sì...»
Harry guardò nella sfera di cristallo, ma non vide altro che una nebbia bianca vOrticante. La professoressa Cooman aveva visto davvero il Gramo un'altra volta? E lui? L'ultima cosa di cui aveva bisogno era un altro incidente quasi letale, con la finale di Quidditch che si avvicinava.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Harry si chinò sulla sfera di cristallo e la fissò più intensamente che poteva, nella speranza che gli mostrasse qualcosa oltre alla solita nebbia bianca vOrticante. Ma non successe nulla.
La profezia della professoressa Cooman (Cap. 16 Harry Potter 3)


    Successe in un attimo. Per Harry fu come se una forza irresistibile lo avesse arpionato all’ombelico, strattonandolo in avanti. I suoi piedi si staccarono da terra, avvertì Ron e Hermione ai suoi fianchi, spalla contro spalla, e tutti sfrecciarono in un ululato di vento e di colore vOrticante; il suo indice era incollato allo stivale come trascinato da una calamita, e poi…
La Passaporta (Cap. 6 Harry Potter 4)

    Vicino a Piton c’era un posto vuoto, che Harry immaginò fosse quello della professoressa McGranitt. Oltre, esattamente al centro del tavolo, sedeva il professor Silente, il Preside, i capelli argentei e la barba fluente che brillavano alla fiamma delle candele, gli splendidi abiti verde cupo ricamati di numerose stelle e lune. Silente posava il mento sulle lunghe dita sottili, fissando il soffitto attraverso gli occhiali a mezzaluna come se fosse perso nei suoi pensieri. Anche Harry guardò il soffitto che rifletteva per magia il cielo fuori, e non l’aveva mai visto così tempestoso. Nuvole nere e viola lo attraversavano vOrticando, e mentre rimbombava un altro tuono, saettò un fulmine.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

   La mattina dopo la tempesta si era esaurita, anche se il soffitto della Sala Grande era ancora coperto; pesanti nuvole grigio peltro vOrticavano in alto mentre Harry, Ron e Hermione studiavano i nuovi orari scolastici a colazione. Qualche sedia più in là, Fred, George e Lee Jordan discutevano i metodi magici per invecchiarsi e riuscire a essere ammessi di straforo al Torneo Tremaghi.
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    Continuò a nuotare per almeno una ventina di minuti. Stava passando sopra vaste distese di fango nero, che vOrticavano oscure mentre spostava l’acqua. Poi, finalmente, sentì un frammento del canto ammaliante delle sirene.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Voleva toccarla, scoprire com’era al tatto, ma quasi quattro anni di esperienza del mondo magico gli suggerivano che infilare la mano in una ciotola piena di una sostanza sconosciuta era una cosa molto stupida da fare. Quindi estrasse la bacchetta, gettò un’occhiata nervosa intorno, guardò di nuovo il contenuto del bacile e lo tentò con la punta. La superficie della cosa argentea prese a vOrticare molto in fretta.
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    La voce di Crouch si fece remota. Harry si guardò intorno; la segreta si stava dissolvendo come se fosse fatta di fumo; tutto sbiadiva, riusciva a distinguere solo il proprio corpo, tutto il resto era oscurità vOrticante…
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    Harry obbedì, fissando il bacile di pietra. Il suo contenuto era tornato allo stato originario, di un bianco argenteo, e vOrticava e s’increspava sotto il suo sguardo.
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Vorrebbe dire… che quelle cose sono i suoi pensieri?» chiese Harry, scrutando la sostanza bianca che vOrticava nel bacile.
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    Silente si alzò e prese a camminare su e giù dietro la scrivania. Ogni tanto si puntava la bacchetta alla tempia, prelevava un altro scintillante pensiero d’argento e lo aggiungeva al Pensatoio. I pensieri là dentro cominciarono a vOrticare così in fretta che Harry non riuscì a distinguere nulla; era solo un turbine confuso di colore.
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Bene» disse Harry in fretta, tornando a scrutare il contenuto del Pensatoio, che vOrticava più lentamente ora che Silente aveva smesso di riversarvi altri pensieri. «E… ehm…»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)


    La signora Weasley posò la pozione sul comodino, si chinò e circondò Harry con le braccia. Lui non ricordava di essere mai stato abbracciato così, come da una mamma. Il pieno significato di tutto ciò che aveva visto quella notte sembrò precipitargli addosso mentre la signora Weasley lo stringeva a sé. Il viso di sua madre, la voce di suo padre, la vista di Cedric a terra, morto, tutto prese a vOrticare nella sua testa, finché non contrasse il viso per cercare di opporsi al grido di dolore che lottava per uscire dalla sua gola.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    L’ingiustizia di tutto questo gli fece montare una rabbia quasi da urlare. Se non fosse stato per lui, nessuno avrebbe nemmeno saputo che Voldemort era tornato! E la sua ricompensa era restare prigioniero a Little Whinging per ben quattro settimane, completamente isolato dal mondo magico, ridotto ad accucciarsi tra le begonie moribonde per sentir parlare di pappagallini che facevano sci d’acqua! Com’era possibile che Silente l’avesse dimenticato così facilmente? Perché Ron e Hermione erano in vacanza insieme e non avevano invitato anche lui? Quanto ancora doveva sopportare che Sirius gli dicesse di star calmo e fare il bravo, o resistere alla tentazione di scrivere a quella stupida Gazzetta del Profeta per far notare che Voldemort era tornato? Questi pensieri furibondi vOrticavano nella testa di Harry, e le sue viscere si contorcevano per la rabbia nell’afosa notte di velluto che calava attorno a lui, l’aria carica dell’odore di erba calda e secca, unico rumore il sordo brontolio del traffico sulla strada oltre le inferriate del parco.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    Harry ormai era così congelato che pensò con nostalgia agli accoglienti, asciutti abitacoli delle auto che scorrevano sotto di loro, poi, con nostalgia ancora più acuta, ai viaggi via Polvere Volante. Poteva anche essere scomodo, vOrticare dentro i camini, ma almeno tra le fiamme c’era caldo… Kingsley Shacklebolt gli volò vicino, con la pelata e l’orecchino che scintillavano appena alla luce della luna… ora Emmeline Vance era alla sua destra, la bacchetta tesa, il capo che si voltava da destra a sinistra… poi anche lei volò sopra di lui, per cedere il posto a Sturgis Podmore…
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

   La mattina dopo Harry fu il primo del suo dormitorio a svegliarsi. Rimase disteso a guardare la polvere vOrticare nel raggio di sole che passava dalle tende del baldacchino, e assaporò il pensiero che era sabato. La prima settimana di scuola sembrava essersi protratta in eterno, come una gigantesca lezione di Storia della Magia.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Tornarono in aria. Quando Angelina fischiò, Harry liberò il Boccino e Fred e George lasciarono il Bolide. Da quel momento, Harry quasi non si rese conto di quello che facevano gli altri. Il suo compito era riacchiappare la pallina dorata svolazzante che valeva centocinquanta punti per la squadra del Cercatore e questo richiedeva enorme rapidità e abilità. Accelerò, vOrticando e scartando tra i Cacciatori, la tiepida aria autunnale che gli frustava il volto; le urla remote dei Serpeverde erano un ruggito insignificante nelle sue orecchie… ma troppo presto un fischio lo costrinse di nuovo a fermarsi.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Questa volta volavano da meno di tre minuti quando il fischio di Angelina trillò. Harry, che aveva appena avvistato il Boccino vOrticare attorno alla porta di fronte, risalì decisamente afflitto.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Hermione si alzò e andò alla finestra, lontano dalla discussione, a guardare la neve che vOrticava contro i vetri.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Partiamo per una gita lungo il sentiero della memoria di Bob Ogden» spiegò Silente, e si sfilò di tasca una bottiglia di cristallo che conteneva una sostanza vOrticante di un bianco argenteo.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Signor Gaunt»insistette Ogden. «Temo che né i suoi antenati né i miei abbiano nulla a che fare con la questione. Sono qui a causa di Orfin. Di Orfin e del Babbano che ha avvicinato ieri notte. Siamo a conoscenza» e diede un’occhiata alla pergamena, «del fatto che Orfin ha eseguito una fattura o una stregoneria sul detto Babbano, provocandogli un’eruzione di assai dolorosa Orticaria».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Ma io l’ho preso, Padre!»ridacchiò Orfin. «L’ho beccato mentre passava, e non era più cosi carino con tutte le bolle dell’Orticaria, vero, Merope?»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)


    Gli altri due annuirono; la gita era stata un fiasco e il tempo peggiorava. Si avvolsero di nuovo nei mantelli, risistemarono le sciarpe, s’infilarono i guanti; poi seguirono Katie Bell e un’amica fuori dal pub e su per High Street. Sulla strada verso Hogwarts, arrancando nella fanghiglia gelata, Harry lasciò vagare i propri pensieri su Ginny. Non si erano incontrati: sicuramente, lei e Dean erano rinchiusi al calduccio della sala da tè di Madama Piediburro, il rifugio delle coppie felici. Accigliato, chinò il capo contro la gelida pioggia vOrticante trascinando i piedi.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    All’improvviso Katie si levò a mezz’aria, non come Ron, sospeso in modo ridicolo per la caviglia, ma con grazia, le braccia aperte, come se stesse per volare. Eppure c’era qualcosa di sbagliato, qualcosa di inquietante… I capelli le vOrticavano attorno al viso frustati dal vento forte, ma i suoi occhi erano chiusi e il volto era privo di espressione. Harry, Ron, Hermione e Leanne si erano bloccati.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Harry alzò lo sguardo. La professoressa McGranitt stava in effetti correndo verso di loro giù dai gradini di pietra, nel nevischio vOrticante.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Fece roteare il contenuto del Pensatoio come Harry l’aveva visto fare in passato, come un cercatore d’oro setaccia la sabbia in cerca di pepite. Dalla vOrticante massa argentea spuntò un vecchietto, che girava piano, opalescente come un fantasma ma molto più solido, con un ciuffo di capelli che gli copriva del tutto gli occhi.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

   Ancora una volta la neve vOrticava contro le finestre ghiacciate; il Natale si avvicinava in fretta. Hagrid, da solo, aveva già portato al castello i consueti dodici alberi per la Sala Grande; ghirlande di agrifoglio e lamé erano state avvolte attorno alle balaustre delle scale; candele perpetue brillavano dentro gli elmi delle armature ed enormi mazzi di vischio erano stati appesi a intervalli regolari lungo i corridoi. Ampi gruppi di ragazze tendevano a convergere sotto i rami di vischio tutte le volte che passava Harry, creando ingorghi nei corridoi; ma per fortuna i frequenti vagabondaggi notturni di Harry gli avevano conferito una conoscenza non comune dei passaggi segreti del castello, tanto che riusciva a navigare senza troppe difficoltà lungo rotte prive di vischio tra una lezione e l’altra.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    Harry entrò nel fuoco smeraldino e gridò: «Hogwarts!» Ebbe un’ultima fugace visione della cucina e del volto lacrimoso della signora Weasley prima che le fiamme lo avvolgessero; vOrticando, colse lampi sfocati di altre case magiche, che sfrecciarono via prima che riuscisse a guardare bene; poi rallentò e infine si fermò nel camino dell’ufficio della professoressa McGranitt. Lei alzò appena lo sguardo dal lavoro mentre lui si arrampicava fuori dal focolare.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    Silente si alzò, e Harry vide che reggeva ancora una bottiglietta di cristallo colma di vOrticante, perlacea memoria.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    Quando giunsero Harry e Hermione (Ron era sceso con Lavanda), scoprirono che le tavole erano scomparse. La pioggia frustava le alte finestre e il soffitto incantato vOrticava cupo sopra di loro mentre si riunivano davanti ai professori McGranitt, Piton, Vitious e Sprite — i direttori delle Case — e a un piccolo mago che doveva essere l’Istruttore mandato dal Ministero. Era stranamente incolore, con ciglia trasparenti, capelli a ciuffi e un’aria eterea, come se un solo sbuffo di vento potesse soffiarlo via. Harry si chiese se le frequenti Smaterializzazioni e Materializzazioni avessero in qualche modo diminuito la sua sostanza, o se una struttura fragile fosse ideale per chiunque desiderasse svanire.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Fece un passo avanti, girò su se stesso con grazia, a braccia larghe, e svanì in un vOrticare di stoffa per riapparire in fondo alla Sala.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Silente picchiettò la bottiglia con la bacchetta, il tappo volò via e lui versò il ricordo vOrticante nel Pensatoio, dicendo: «Dopo di te, Harry».
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    Poi, molto lentamente, Lumacorno si mise la mano in tasca ed estrasse la bacchetta. Infilò l’altra mano nel mantello e prese una bottiglia vuota. Senza levare gli occhi da Harry, si sfiorò la tempia con la bacchetta e ne staccò un lungo argenteo filo di memoria appeso alla punta. Il ricordo si tese sempre di più finché non si spezzò e dondolò, luminoso e opalescente. Lumacorno lo depose nella bottiglia dove si acciambellò, poi si dilatò, vOrticando come gas. Tappò la bottiglia con mano tremante e la passò sopra il tavolo a Harry.
Dopo il funerale (Cap. 22 Harry Potter 6)

    «Vedi?» mormorò Silente, levando un po’ più su la bacchetta. Harry scorse una spaccatura nella parete, dentro la quale vOrticava acqua scura.
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    Ma Harry sapeva la nsposta prima che Silente potesse dargliela; la luce della bacchetta aveva illuminato un nuovo tratto d’acqua, mostrandogli un uomo morto disteso a faccia in su appena sotto la superficie, gli occhi aperti velati come da ragnatele, capelli e abiti vOrticanti come fumo attorno a lui.
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

   Era finita: non vedeva né sentiva dove fosse Voldemort; scorse un altro Mangiamorte che usciva di scena vOrticando e udì: «Avada...»
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   Con uno strappo all'ombelico, come tirato da un amo e una lenza invisibili, Harry fu trascinato nel nulla. VOrticando in maniera incontrollabile, il dito incollato alla Passaporta, lui e Hagrid vennero scagliati lontano dal signor Tonks; qualche istante dopo Harry sentì i piedi che urtavano il suolo e cadde carponi nel cortile della Tana. Udì delle urla. Gettò via la spazzola
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Finalmente trovarono Ron, che afferrò la mano libera di Hermione. Harry la sentì vOrticare su se stessa: vista e udito si spensero, l'oscurità lo sommergeva; sentiva solo la mano di Hermione mentre veniva strizzato fra spazio e tempo, lontano dalla Tana, lontano dai Mangiamorte in picchiata, lontano, forse, da Voldemort stesso...
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   La polvere vOrticava attorno a Harry come nebbia, catturando la luce blu delle lampade, mentre la signora Black strillava.
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Via!» gridò a Hermione; le afferrò la mano e saltarono insieme nel camino mentre la maledizione di Yaxley volava sopra la sua testa. VOrticarono per qualche istante e schizzarono fuori da un water dentro un cubicolo. Harry spalancò la porta; Ron, vicino ai lavandini, cercava ancora di liberarsi dalla signora Cattermole.
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   Dovevano Materializzarsi nel villaggio di Godric's Hollow col favore dell'oscurità, perciò era tardo pomeriggio quando bevvero la Pozione Polisucco; Harry si trasformò in un Babbano stempiato di mezza età, Hermione nella sua piccola moglie con la faccia da topo. La borsetta di perline che conteneva tutti i loro beni (a parte l'Horcrux, al collo di Harry) era infilata in una tasca interna del cappotto abbottonato di Hermione. Harry calò il Mantello dell'Invisibilità su entrambi, poi presero a vOrticare un'altra volta nell'oscurità soffocante.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Ma Harry quella notte non riuscì a dormire. L'idea dei Doni della Morte si era impossessata di lui, e non poteva riposare quando pensieri inquietanti gli vOrticavano nella mente: la Bacchetta, la Pietra e il Mantello, se solo li avesse avuti tutti e tre...
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Mentre vOrticava nel buio, ebbe un'ultima visione del salotto: le pallide figure raggelate di Narcissa e Draco, la striscia rossa dei capelli di Ron, una macchia d'argento in volo, il pugnale di Bellatrix che sfrecciava per la stanza verso il punto in cui lui si stava Smaterializzando...
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Un battito di ali enormi echeggiò attraverso l'acqua scura: il drago aveva finito di bere e si era alzato in volo. Si fermarono per guardarlo salire sempre più in alto, nero contro il cielo che si abbuiava rapidamente, finché non sparì oltre una montagna vicina. Poi Hermione fece un passo avanti e si sistemò tra i due amici. Harry cercò di abbassare il più possibile il Mantello, e insieme girarono sul posto, vOrticando nella tenebra opprimente.
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Harry guardò disperato la cornice vuota del ritratto di Silente, appesa dietro la sedia del Preside, poi le voltò le spalle. Il Pensatoio di pietra era al suo posto nell'armadio: Harry lo trasportò sulla scrivania e versò i ricordi di Piton nel grande bacile con le rune incise attorno al bordo. Fuggire nella testa di qualcun altro sarebbe stato un sollievo... nemmeno i pensieri di Piton potevano essere peggio dei suoi. I ricordi vOrticarono, bianchi, argentei, strani, e senza esitare, con un sentimento di disperato abbandono, come se così potesse placare il dolore che lo torturava, Harry vi si immerse.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   Indietreggiò. Aveva individuato la cosa che faceva quei rumori. Aveva le sembianze di un bambino piccolo, nudo, rannicchiato a terra, la pelle ruvida e rossa, come scOrticato, e giaceva sotto una sedia dove l'avevano abbandonato: non voluto, nascosto, si sforzava di respirare.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   Sbigottito, Harry lo seguì, allontanandosi dal bambino scOrticato che piagnucolava, verso due sedie che prima non aveva notato, non molto distanti sotto il soffitto alto e luminoso. Silente sedette su una e Harry si lasciò cadere sull'altra, guardando il suo vecchio Preside in faccia. I lunghi capelli e la barba d'argento, gli occhi azzurri e penetranti dietro gli occhiali a mezzaluna, il naso rotto: tutto come lo ricordava. Eppure...
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   Harry guardò di nuovo la cosa scOrticata che tremava e tossiva sotto la sedia lontana.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «FUORI DAI PIEDI!» urlò la signora Weasley alle tre ragazze, e con uno svolazzo della bacchetta cominciò a combattere. Harry rimase a guardare terrorizzato ed euforico la bacchetta di Molly Weasley fendere l'aria e vOrticare, e il sorriso di Bellatrix Lestrange tremò prima di trasformarsi in un ringhio. Schizzi di luce volarono da entrambe le bacchette, il pavimento attorno alle due streghe era rovente e crivellato di buchi; entrambe combattevano per uccidere.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)