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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   SCUOLA di MAGIA e
STREGONERIA di HOGWARTS
Uniforme
Gli studenti del primo anno dovranno avere:
Tre completi da lavoro in tinta unita (nero)
Un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno
Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
Un mantello invernale (nero con alamari d'argento)
N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere
contrassegnati da una targhetta con il nome.
Libri di testo
Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi:
Manuale degli Incantesimi, Volume primo, di Miranda Gadula
Storia della Magia, di Bathilda Bath
Teoria della Magia, di Adalbert Incant
Guida pratica alla trasfigurazione per principianti, di Emeric Zott
Mille erbe e funghi magici, di Phyllida Spore
Infusi e Pozioni magiche, di Arsenius Brodus
Gli animali fantastici: dove trovarli, di Newt Scamandro
Le Forze Oscure: guida all'autoprotezione, di Dante Tremante
Altri accessori
1 bacchetta magica
1 calderone (in peltro, misura standard 2)
1 set di provette di vetro o cristallo
1 telescopio
1 bilancia d'ottone
Gli allievi possono portare anche un gufo, oppure un gatto, oppure un rospo.
Si ricorda ai genitori che agli allievi del primo anno non è consentito l'uso di manici di scopa personali.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Da un negozio buio la cui insegna diceva: Emporio del Gufo: gufi selvatici, barbagianni, gufi da granaio, gufi bruni e?civette bianche si udiva provenire un richiamo basso e soffocato. Molti ragazzi, più o meno dell'età di Harry, tenevano il naso schiacciato contro la vetrina, dove erano esposti dei manici di scopa. ‘Guarda’ Harry sentì dire uno di loro, ‘il Nimbus Duemila, il più veloce di tutti’. Alcuni negozi vendevano abiti, altri telescopi e bizzarri strumenti d'argento che Harry non aveva mai visto prima; c'erano vetrine stipate di barili impilati, contenenti milze di pipistrello e pupille d'anguilla, mucchi pericolanti di libri di incantesimi, penne d'oca e rotoli di pergamena, bottiglie di Pozioni, globi lunari...
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Hagrid non permise a Harry neanche di comperare un calderone d'oro massiccio (‘Nella lista c'è scritto "peltro"‘), ma acquistarono una graziosa bilancia per pesare gli ingredienti delle Pozioni, e un telescopio pieghevole in ottone. Poi andarono in farmacia, luogo talmente interessante da ripagare del pessimo odore che vi regnava, un misto di uova fradice e cavoli marci. Per terra c'erano barili di roba viscida; vasi di erbe officinali, radici secche e polveri dai colori brillanti erano allineati lungo le pareti; fasci di piume, di zanne e artigli aggrovigliati pendevano dal soffitto. Mentre Hagrid chiedeva all'uomo dietro il bancone una provvista di alcuni ingredienti fondamentali per preparare Pozioni, Harry esaminava alcuni corni di unicorno in argento, che costavano ventuno galeoni ciascuno, e minuscoli occhi di coleottero di un nero lucente (a cinque zellini la manciata).
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   ‘Oh, ma allora conosci già Raptor! Non c'è da stupirsi che sia così nervoso; quello è il professor Piton. Insegna Pozioni, ma non gli piace; tutti sanno che fa la corte alla materia di Raptor. Piton sa un sacco di cose sulle Arti Oscure’.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Ci fu un improvviso rovistare in cerca di penne e pergamene. Sovrastando il rumore, Piton disse: ‘E al dormitorio di Grifondoro verrà tolto un punto per la tua faccia tosta, Potter’.
Col procedere della lezione di Pozioni, la situazione dei Grifondoro non migliorò. Piton li divise in coppie e li mise a fabbricare una semplice pozione per curare i foruncoli. Intanto, avvolto nel suo lungo mantello nero, si aggirava di qua e di là per la classe, osservandoli pesare ortiche secche e schiacciare zanne di serpente, muovendo critiche praticamente a tutti tranne che a Malfoy, che sembrava stargli simpatico. Aveva appena cominciato a dire agli altri di osservare il modo perfetto in cui Malfoy aveva stufato le sue lumache cornute, quando il sotterraneo fu invaso da una nube di fumo verde e acido e da un sibilo potente. Non si sa come, Neville era riuscito a fondere il calderone di Seamus trasformandolo in un ammasso di metallo contorto, e la loro pozione, colando sul pavimento di pietra, bruciava le scarpe degli astanti facendoci dei buchi. In pochi secondi, tutti i ragazzi erano saltati sugli sgabelli, salvo Neville, che si era bagnato con la pozione quando il calderone si era bucato e adesso piangeva di dolore, mentre sulle braccia e sulle gambe gli spuntavano bolle infiammate.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)


    ‘Siete qui per imparare la delicata scienza e l'arte esatta delle Pozioni’ cominciò. Le sue parole erano poco più di un sussurro, ma ai ragazzi non ne sfuggiva una: come la professoressa Mcgranitt, Piton aveva il dono di mantenere senza sforzo il silenzio in classe. ‘Poiché qui non si agita insulsamente la bacchetta, molti di voi stenteranno a credere che si tratti di magia. Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti, il delicato potere dei liquidi che scorrono nelle vene umane ammaliando la mente, stregando i sensi... Io posso insegnarvi a imbottigliare la fama, la gloria, addirittura la morte... sempre che non siate una manica di teste di legno, come in genere sono tutti gli allievi che mi toccano’.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

   Le lezioni di Pozioni si svolgevano in una delle celle sotterranee. Qui faceva più freddo che ai piani alti, il che sarebbe bastato a far venire loro la pelle d'oca anche senza tutti quegli animali che galleggiavano nei barattoli di vetro lungo le pareti.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

   Appena arrivato, durante il banchetto inaugurale, Harry aveva avuto l'impressione di non stare simpatico al professor Piton. Alla fine della prima lezione di Pozioni seppe che si era sbagliato. Non è che lo trovasse antipatico... lo odiava.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

   Meno male che Harry aveva la piacevole aspettativa del tè con Hagrid, perché la lezione di Pozioni fu la peggior cosa che gli fosse capitata fino a quel momento.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

    Il venerdì successivo fu un giorno importante per Harry e Ron. Finalmente riuscirono ad arrivare alla Sala Grande per colazione senza perdersi neanche una volta.
‘Cosa abbiamo oggi?’ chiese Harry a Ron versandosi lo zucchero nel tè.
Pozioni doppie per i Serpeverde’ disse Ron. ‘Il capo del dormitorio Serpeverde è Piton, e quelli di Serpeverde dicono che lui li favorisce sempre... vedremo se è vero’.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

   Harry non avrebbe mai creduto possibile incontrare un ragazzo più odioso di Dudley; questo, prima di conoscere Draco Malfoy. Eppure, i Grifondoro del primo anno frequentavano con i Serpeverde soltanto il corso di Pozioni e quindi non gli toccava sopportarlo troppo a lungo. O per lo meno, fu così fino a quando, nella bacheca della sala di ritrovo di Grifondoro, non comparve un avviso che li fece gemere di disperazione. Il giovedì successivo sarebbero iniziate le lezioni di volo, cui Grifondoro e Serpeverde avrebbero partecipato insieme.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   Quando lasciarono i sotterranei alla fine della lezione di Pozioni, i ragazzi trovarono un grosso abete che bloccava il corridoio. I due enormi piedi che sbucavano da sotto l'albero e il rumore ansimante fecero capire loro che dietro c'era Hagrid.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   ‘Mi dispiace proprio tanto’ disse un giorno Draco Malfoy, durante la lezione di Pozioni, ‘per tutti quelli che a Natale dovranno restare a Hogwarts perché a casa nessuno li vuole’.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Harry non sapeva se fosse tutta un'idea sua oppure no, ma gli sembrava di imbattersi in Piton dovunque andasse. A volte si chiedeva persino se Piton lo stesse pedinando, nel tentativo di sorprenderlo da solo. Le lezioni di Pozioni si stavano trasformando in una specie di tortura settimanale, tanto Piton lo assillava. Era mai possibile che avesse intuito che avevano scoperto la storia della Pietra Filosofale? Harry non capiva come, ma a volte aveva l'agghiacciante sensazione che Piton sapesse leggere nel pensiero.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)

   Harry era quasi contento che non mancasse molto agli esami. Aveva da ripassare un sacco di lezioni e questo distoglieva la sua mente dai guai. Lui, Ron e Hermione se ne stavano fra loro, studiavano fino a notte alta, cercando di mandare a memoria gli ingredienti di complicate Pozioni, gli incantesimi e gli scongiuri di ogni genere, le date di grandi scoperte magiche e di rivolte di folletti...
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)


   ‘No’ rispose Harry, stupito da quella strana domanda. ‘Noi abbiamo usato soltanto il corno e i peli della coda, a lezione di Pozioni’.
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)

    A Harry era passato di mente che non erano ancora usciti i risultati degli esami; ma quelli puntualmente arrivarono. Con loro grande sorpresa, sia lui che Ron erano stati promossi con ottimi voti; quanto a Hermione, com’era da prevedere, risultò l’alunna migliore dell’anno. Persino Neville riuscì a passare per il rotto della cuffia: i buoni voti che aveva preso in Erbologia avevano compensato quelli disastrosi in Pozioni. Avevano sperato che Goyle, stupido quasi quanto cattivo, venisse buttato fuori; ma anche lui venne promosso. Era un gran peccato ma, come disse Ron, nella vita non si poteva avere tutto.
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Hogwarts gli mancava così tanto che era come avere costantemente mal di stomaco. Gli mancava il castello con i suoi passaggi segreti e i suoi fantasmi, le lezioni (anche se magari non quelle di Piton, il professore di Pozioni), la posta consegnata via gufo, i banchetti nella Sala Grande, i sonni nel suo letto a baldacchino nel dormitorio della torre, le visitine al guardiacaccia Hagrid nella capanna vicino alla foresta proibita, e soprattutto il Quidditch, lo sport più popolare nel mondo dei maghi (sei alti pali alle porte, quattro palle volanti e quattordici giocatori a cavallo di un manico di scopa).
Il peggior compleanno (Cap. 1 Harry Potter 2)

    Il professor Severus Piton era l’insegnante meno simpatico a Harry. E si dava il caso che Harry fosse lo studente meno simpatico a Piton. Crudele, sarcastico e sgradito a tutti, tranne agli studenti della sua Casa (Serpeverde), Piton insegnava Pozioni.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    «…invece, la signorina Hermione Granger sapeva che la mia ambizione segreta è di liberare il mondo dal maligno e mettere in vendita tutta la mia gamma di Pozioni per la cura dei capelli. Brava ragazza! E infatti…» voltò il foglio del suo compito, «ha ottenuto il massimo dei voti! Dov’è la signorina Hermione Granger?»
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    «Non ricordavo nessun incantesimo e in famiglia le mie Pozioni erano una barzelletta. Ora, dopo il corso SpeedyMagic, sono diventata il centro dell’attenzione a tutti i ricevimenti e gli amici non fanno che chiedermi la ricetta del mio Decotto di Scintillazione!»
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «Ma chi può desiderare di festeggiare il giorno della propria morte?» chiese Ron che aveva fatto solo metà dei compiti di Pozioni ed era di umore piuttosto irritabile. «Mi sembra così deprimente…»
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «Fino a prova contraria» disse Piton glaciale, «l’esperto di Pozioni in questa scuola sono io».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Harry era stato trattenuto alla lezione di Pozioni, dove Piton lo aveva incaricato di ripulire le scrivanie dai vermi. Dopo un pranzo veloce Harry si era avviato di sopra per incontrarsi con Ron in biblioteca, quando si vide venire incontro Justin Finch-Fletchley del Tassorosso, di ritorno dalla lezione di Erbologia. Harry aveva appena aperto bocca per salutarlo, ma Justin, scorgendolo, gli aveva voltato d’improvviso le spalle ed era scappato nella direzione opposta.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «Non lo sapevo» disse Hermione guardandolo sorpresa. «Hai maneggiato ragni migliaia di volte, nelle Pozioni…»
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)


    «Pensi proprio che durante le lezioni di Pozioni non abbiamo niente di meglio da fare che ascoltare Piton?» borbottò Ron.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Hermione aprì cautamente il tomo e tutti e tre si chinarono sulle pagine macchiate di umidità. Bastò un’occhiata per capire perché venisse custodito nel Reparto Proibito. Alcune Pozioni avevano effetti raccapriccianti soltanto a pensarli e c’erano alcune illustrazioni molto sgradevoli, tra cui quella di un uomo che sembrava fosse stato rivoltato come un guanto, e di una strega sulla cui testa spuntavano numerose paia di braccia.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Quel che ci serve» disse Hermione animatamente mentre si avvicinava la doppia lezione di Pozioni del giovedì pomeriggio, «è distrarlo. A quel punto, uno di noi sgattaiola nel suo ufficio e prende gli ingredienti».
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Harry sorrise debolmente. Provocare confusione di proposito durante la lezione di Pozioni di Piton era pericoloso almeno quanto cacciare un dito nell’occhio di un drago addormentato.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Le lezioni di Pozioni si tenevano in una vasta sala dei sotterranei. Quel giovedì pomeriggio la lezione si svolse nel modo consueto. Venti calderoni fumanti erano stati sistemati fra i banchi di legno, su cui erano poggiate bilance d’ottone e i barattoli degli ingredienti necessari. Piton si aggirava in mezzo a tutto quel fumo, facendo osservazioni pungenti sul lavoro dei Grifondoro, mentre i Serpeverde sogghignavano in segno di approvazione. Draco Malfoy, che era il cocco del professore, continuava a lanciare occhi di pesce-palla su Ron e Harry, il quale sapeva che qualsiasi rappresaglia sarebbe costata loro una punizione immediata.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Permettete che vi presenti il mio assistente, il professor Piton» continuò Allock con un largo sorriso stampato in faccia. «Mi dice di intendersi un po’ dell’arte del duello e molto sportivamente ha accettato di collaborare per una breve dimostrazione, prima di iniziare. Niente paura, ragazzi… quando avrò finito avrete ancora il vostro insegnante di Pozioni tutto intero, non temete!»
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Ma con sua grande delusione Riddle non lo condusse in un passaggio nascosto o in un tunnel segreto, ma semplicemente nel sotterraneo dove Piton teneva le sue lezioni di Pozioni. Le torce non erano accese e quando Riddle entrò richiudendo la porta quasi del tutto Harry non vedeva più altri che lui, immobile, mentre sorvegliava il corridoio.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Io voglio solo smettere Pozioni» disse Harry.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    Una sola persona sembrava godere dell’atmosfera di terrore e di sospetto: Draco Malfoy se ne andava in giro tutto tronfio come se fosse stato appena nominato Caposcuola. Harry comprese cosa lo rendeva tanto contento solo durante la lezione di Pozioni, una quindicina di giorni dopo che Silente e Hagrid se n’erano andati, quando, seduto proprio dietro di lui, lo udì per caso gongolare malignamente con Tiger e Goyle.
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

   Il sequestro dei libri era un autentico problema per Harry, dal momento che aveva da fare un sacco di compiti per le vacanze. Tra l'altro l'insegnante meno amato da Harry, il professor Piton, gli aveva assegnato un tema particolarmente difficile sulle Pozioni Restringenti e non aspettava altro che una scusa per punirlo un mese di fila; così Harry aveva colto l'occasione durante la prima settimana di vacanza. Mentre zio Vernon, zia Petunia e Dudley erano in giardino ad ammirare la nuova auto aziendale (a voce molto alta, in modo che si sapesse in tutto il vicinato), Harry era scivolato dabbasso, aveva aperto il lucchetto del ripostiglio del sottoscala, aveva afferrato rapidamente alcuni libri e li aveva nascosti sotto il letto. Fintantoché non lasciava macchie di inchiostro sulle lenzuola, i Dursley non avrebbero mai scoperto che studiava di notte.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)


   Harry dovette comunque fare degli acquisti. Andò in farmacia a rifornire le scorte di ingredienti per Pozioni, e dal momento che la sua divisa ormai si era accorciata parecchio, andò da Madama McClan: Abiti per tutte le occasioni e ne scelse una nuova. Ma soprattutto dovette comprare i libri, compresi quelli per le due nuove materie, Cura delle Creature Magiche e Divinazione.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Il professor Piton, l'insegnante di Pozioni, stava guardando il professor Lupin. Tutti sapevano che Piton desiderava moltissimo il posto di insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, ma anche Harry, che odiava Piton, rimase stupito nel vedere l'espressione che gli deformava il viso scarno e olivastro. Era più che rabbia: era disgusto allo stato puro. Harry conosceva fin troppo bene quell'espressione: era lo sguardo che Piton gli rivolgeva ogni volta che lo incontrava.
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   Malfoy non si ripresentò a lezione fino a martedì mattina tardi, quando i Serpeverde e i Grifondoro erano a metà della doppia ora di Pozioni. Entrò spavaldo nel sotterraneo, il braccio destro bendato e appeso al collo, con l'aria baldanzosa, almeno secondo Harry, di uno che è eroicamente sopravvissuto a una tremenda battaglia.
Il Molliccio nell'armadio (Cap. 7 Harry Potter 3)

   Qualche paiolo più in là, Neville era nei guai. Le lezioni di Pozioni gettavano sempre Neville nel panico; era la materia in cui andava peggio, e il terrore che gli incuteva il professor Piton non faceva che peggiorare le cose. La sua pozione, che sarebbe dovuta essere di uno splendente verde acido, era diventata...
Il Molliccio nell'armadio (Cap. 7 Harry Potter 3)

   Il peggiore di tutti era Pozioni. Piton in quel periodo era particolarmente vendicativo, e nessuno aveva dubbi sul perché. La storia del Mollìccio che aveva assunto le sue sembianze, e di come Neville gli aveva fatto indossare gli abiti di sua nonna, si era propagata per tutta la scuola alla velocità del fulmine. Piton non la trovò affatto divertente. I suoi occhi lampeggiavano minacciosi solo a sentir nominare il professor Lupin, e strapazzava Neville più che mai.
La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3)

   «Il professor Piton è stato così gentile da prepararmi una pozione» disse. «Io non sono mai stato un granché a distillare Pozioni, e questa è particolarmente complicata». Prese il calice e lo annusò. «Peccato che lo zucchero ne annulli i poteri» aggiunse, bevendone un sorso con un brivido di disgusto.
La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3)

   Per Harry fu un sollievo tornare al caos della scuola il lunedì, essere costretto a pensare ad altro, anche se dovette sopportare la persecuzione di Draco Malfoy. Malfoy era quasi fuori di sé per la gioia dopo la sconfitta dei Grifondoro. Finalmente si era tolto le bende, e festeggiava il recuperato uso di entrambe le mani producendosi in ispirate imitazioni di Harry che precipitava dal manico di scopa. Malfoy trascorse gran parte della lezione di Pozioni imitando i Dissennatori per tutto il sotterraneo; Ron alla fine non ne poté più e gli lanciò contro un grosso, viscido cuore di coccodrillo che gli si spiaccicò sulla faccia e diede a Piton l'opportunità di togliere cinquanta punti ai Grifondoro.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   Poi, dopo un rapido pasto, tutti di nuovo di sopra per l'esame di Incantesimi. Hermione aveva ragione; in effetti il professor Vitious chiese loro gli Incantesimi Rallegranti. Per la tensione Harry esagerò un po'; tanto che Ron, che faceva coppia con lui, ebbe un accesso di risatine isteriche e dovette restare rinchiuso in un posto tranquillo per un'ora prima di essere in grado di eseguire a sua volta l'Incantesimo. Dopo cena, gli studenti tornarono in fretta nelle sale comuni, non per rilassarsi, ma per ripassare Cura delle Creature Magiche, Pozioni e Astronomia.
La profezia della professoressa Cooman (Cap. 16 Harry Potter 3)

   Quel pomeriggio ci fu l'esame di Pozioni, che fu un disastro totale. Per quanto ci provasse, Harry non riuscì a far addensare il suo Intruglio Confondente, e Piton, che era rimasto lì a guardarlo con un'aria di vendicativa soddisfazione, prima di allontanarsi scarabocchiò qualcosa di terribilmente simile a uno zero nei suoi appunti.
La profezia della professoressa Cooman (Cap. 16 Harry Potter 3)

   stupito di essersela cavata in Pozioni. Aveva il fondato sospetto che Silente fosse intervenuto per impedire a Piton di bocciarlo. Il comportamento di Piton verso Harry durante l'ultima settimana era stato piuttosto preoccupante: Harry non riteneva possibile che l'avversione dell'insegnante nei suoi confronti potesse aumentare, ma di sicuro era così. Un muscolo si contraeva in maniera sgradevole a un angolo della bocca sottile di Piton tutte le volte che guardava Harry, e l'insegnante fletteva di continuo le dita, come se morisse dalla voglia di stringergliele attorno al collo.
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

    Depose una pila di pacchi sulla brandina di Harry e vi lasciò cadere accanto il sacchetto col denaro e un mucchio di calze. Harry prese ad aprire i pacchi: a parte il Manuale di Incantesimi, volume quarto, di Miranda Gadula, aveva un mazzetto di penne nuove, una dozzina di rotoli di pergamena e ricambi per il suo kit di Pozioni — era a corto di leonella ed essenza di belladonna. Stava ammucchiando la biancheria nel calderone quando alle sue spalle Ron fece un versaccio di disgusto.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    Harry scrutò il tavolo con maggiore attenzione. Il minuscolo professor Vitious, l’insegnante di Incantesimi, era seduto su una grossa pila di cuscini accanto alla professoressa Sprite, l’insegnante di Erbologia, che aveva il cappello di traverso sui capelli neri svolazzanti; stava parlando con la professoressa Sinistra di Astronomia. Accanto sedeva il giallastro, aquilino, untuoso insegnante di Pozioni, Piton — la persona meno gradita a Harry di tutta Hogwarts. Il disgusto di Harry per Piton era pari solo all’odio di Piton per lui, un odio che, se possibile, era aumentato l’anno prima, quando Harry aveva aiutato Sirius a fuggire sotto il lungo naso di Piton… Piton e Sirius erano nemici fin dai tempi della scuola.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Due ore di Divinazione oggi pomeriggio» gemette Harry leggendo più avanti. Divinazione era la materia che amava di meno, dopo Pozioni. La professoressa Cooman non faceva che predire la morte di Harry, cosa che lui trovava estremamente seccante.
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

   I due giorni successivi trascorsero senza gravi incidenti, a parte il fatto che Neville fuse il suo sesto calderone a Pozioni. Il professor Piton, che nel corso dell’estate sembrava aver raggiunto nuove vette di perfidia, lo punì costringendolo a sventrare un intero barile di rospi cornuti, e Neville tornò in uno stato di collasso nervoso.
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4)

    «Magnifico!» esclamò Harry. «L’ultima ora del venerdì è Pozioni! Piton non avrà il tempo di avvelenarci tutti!»
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    Quel giorno nell’aria c’era un piacevole senso di attesa. Nessuno fu molto attento in classe, tutti erano molto più interessati all’arrivo delle delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang; anche Pozioni fu più sopportabile del solito, visto che durò mezz’ora di meno. Quando la campana suonò in anticipo, Harry, Ron e Hermione corsero su alla Torre di Grifondoro, depositarono borse e libri, s’infilarono i mantelli e tornarono giù di corsa nella Sala d’Ingresso.
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Chissà perché» borbottò Harry cupo, mentre Cedric Diggory lo superava, circondato da un bel gruppo di ragazze miagolanti, che guardarono tutte Harry come se fosse uno Schiopodo particolarmente grosso. «Comunque… non c’è problema, eh? Oggi pomeriggio doppie Pozioni, non vedo l’ora…»
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    La doppia lezione di Pozioni era sempre un’esperienza terribile, ma in quei giorni rasentava la tortura. Essere rinchiusi in una cantina per un’ora e mezza con Piton e i Serpeverde, tutti decisi, a quanto pareva, a fargli pagare l’ardire di essere diventato campione della scuola, era la cosa più orrenda che Harry potesse immaginare, o quasi. Aveva già sofferto per un venerdì, con Hermione seduta accanto a lui che ripeteva “Ignorali, ignorali, ignorali” sottovoce, e non vedeva perché quel giorno le cose avrebbero dovuto andare meglio.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Antidoti!» annunciò Piton, volgendo intorno lo sguardo, i freddi occhi neri che brillavano di una luce sgradevole. «Dovreste aver tutti preparato le vostre Pozioni, adesso. Voglio che le facciate distillare con cura, e poi sceglieremo qualcuno su cui sperimentarne una…»
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Potter ha un’altra ora di Pozioni» disse freddamente. «Verrà di sopra quando la lezione sarà finita».
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Mmm… non è che proprio tu ti stia ammazzando di lavoro, vero?» osservò Hermione, guardandolo da sopra gli appunti di Pozioni. Ron era indaffarato a costruire un castello di carte prese dal suo MazzoBum, molto più interessanti delle carte Babbane, perché c’era la possibilità che tutto quanto saltasse in aria da un momento all’altro.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    «Sì, è vero!» disse Ron, e un po’ di colore gli tornò in viso mentre cominciava a ridere. «Me l’ha detto dopo Pozioni! Ha detto che lei è sempre così gentile, che lo aiuta con i compiti eccetera… ma lei gli ha detto che ci va già con un altro. Ah! Figuriamoci! È solo che non voleva andarci con Neville… voglio dire, chi la inviterebbe?»
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    «Uno studente, direi» rispose Piton. Harry vide una vena pulsare in modo orribile sulla tempia unticcia di Piton. «È già successo prima. Ingredienti di Pozioni sono spariti dalla mia dispensa privata… studenti che cercavano di preparare misture illegali, senza dubbio…»
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    «Quindi devo dedurre che stavano cercando ingredienti di Pozioni, eh?» disse Moody. «Non è che tu nascondi qualcos’altro nel tuo ufficio?»
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    Harry ripiegò la lettera e ridletté. A essere sincero, aveva una gran voglia di rivedere Sirius. Quindi si accinse a seguire l’ultima lezione del pomeriggio — doppie Pozioni — molto più disteso del solito.
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «…i sostenitori di Harry Potter devono sperare che la prossima volta egli affidi il suo cuore a una candidata più meritevole. Davvero commovente» concluse Piton con un sorrisetto beffardo, arrotolando la rivista mentre i Serpeverde continuavano a sghignazzare. «Be’, credo che sia meglio separarvi, voi tre, cosi potrete concentrarvi sulle vostre Pozioni invece che sulla vostra complicata vita sentimentale. Weasley, tu resti qui. Signorina Granger, laggiù, vicino alla signorina Parkinson. Potter… quel tavolo davanti alla mia cattedra. Muovetevi. Ora».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Si, dovevi vedere la faccia che ha fatto quando Karkaroff è venuto a Pozioni ieri!» aggiunse Harry in fretta. «Karkaroff voleva parlare con lui, sostiene che Piton lo sta evitando. Sembrava proprio preoccupato. Ha fatto vedere a Piton qualcosa che aveva sul braccio, ma non sono riuscito a vedere cos’era».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Fummo io e Codaliscia. Avevamo preparato in anticipo la Pozione Polisucco. Raggiungemmo la sua casa. Moody reagì lottando. Ci fu un’esplosione. Riuscimmo a soggiogarlo appena in tempo. Lo infilammo a forza in un comparto del suo baule magico. Gli prendemmo dei capelli e li aggiungemmo alla Pozione. Io la bevvi e divenni il sosia di Moody. Gli presi la gamba e l’occhio. Fui pronto ad affrontare Arthur Weasley quando venne a sistemare i Babbani che avevano sentito dei rumori. Feci muovere i bidoni della spazzatura nel cortile. Gli dissi che avevo sentito aggirarsi degli estranei, che avevano fatto saltare i bidoni. Poi raccolsi gli abiti di Moody e i Detector Oscuri, li misi nel baule con Moody e partii per Hogwarts. Lo tenni in vita, sotto l’effetto della Maledizione Imperius. Volevo riuscire a interrogarlo. Per sapere del suo passato, imparare le sue abitudini, in modo da poter ingannare anche Silente. Mi servivano anche i suoi capelli per preparare la Pozione Polisucco. Gli altri ingredienti erano facili da trovare. Rubai la pelle di Girilacco dalle cantine. Quando il responsabile delle Pozioni mi trovò nel suo ufficio, dissi che avevo avuto l’ordine di perquisirlo».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Be’, ti toccherà imparare nel modo più difficile, temo» disse Tonks. «I Metamorfomagi sono davvero rari, sono così dalla nascita, non lo diventano. Quasi tutti i maghi hanno bisogno di usare una bacchetta o delle Pozioni per cambiare il proprio aspetto. Ma dobbiamo muoverci, Harry, dovremmo essere qui a fare le valigie» aggiunse in tono colpevole, guardando il caos sul pavimento.
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    «Guardate oggi!» gemette Ron. «Storia della Magia, due ore di Pozioni, Divinazione e due ore di Difesa contro le Arti Oscure… Rüf, Piton, Cooman e quella Umbridge tutti in un giorno! Spero che Fred e George si spiccino a perfezionare quelle Merendine Marinare…»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Prima di cominciare la lezione di oggi» disse Piton, raggiungendo la cattedra e facendo scorrere lo sguardo su tutti gli studenti, «ritengo opportuno ricordarvi che il prossimo giugno affronterete un esame importante, durante il quale dimostrerete quanto avete imparato sulla composizione e l’uso delle Pozioni magiche. Per quanto alcuni alunni di questa classe siano senza dubbio deficienti, mi aspetto che strappiate un “Accettabile” al vostro G.U.F.O., o incorrerete nel mio… disappunto».
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Dopo quest’anno, naturalmente, molti di voi smetteranno di studiare con me» continuò Piton. «Io ammetto solo i migliori nella mia classe di Pozioni per il M.A.G.O., il che significa che ad alcuni dovrò dire addio».
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    I suoi occhi si soffermarono su Harry e le sue labbra si arricciarono. Harry rispose allo sguardo torvo, provando un fiero piacere all’idea che dopo il quinto anno avrebbe potuto piantarla con Pozioni.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Un lieve vapore d’argento dovrebbe ora sprigionarsi dalle vostre Pozioni» annunciò Piton, a dieci minuti dalla fine.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Quelli di voi che sono riusciti a leggere le istruzioni riempiano una fiaschetta con un campione della loro pozione, scrivano chiaramente sull’etichetta il loro nome e la portino alla mia scrivania per la verifica» disse Piton. «Compito: trenta centimetri di pergamena sulle proprietà della pietra di luna e i suoi usi nella preparazione di Pozioni, da consegnare giovedì».
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    Dopo Pozioni, Divinazione era la lezione che Harry amava di meno, soprattutto per l’abitudine della professoressa Cooman di predire la sua prematura morte ogni due o tre lezioni. Era una donna sottile, avvolta in strati di scialli e fili di perline scintillanti, e ricordava sempre a Harry un insetto, con quegli occhiali che le dilatavano le pupille. Quando Harry entrò nell’aula la trovò indaffarata a distribuire libri rilegati in pelle consunta su ciascuno dei tavolini dalle gambe esili; la luce emanata dalle lampade coperte da veli e il fuoco che ardeva basso e greve di aromi malsani erano così tenui che parve non accorgersi di lui che prendeva posto tra le ombre. Il resto della classe arrivò nei cinque minuti seguenti. Ron emerse dalla botola, si guardò intorno con attenzione, individuò Harry e andò diritto verso di lui, per quanto fosse possibile andare diritto in mezzo a tavoli, sedie e pouf troppo imbottiti.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Facciamo prima Piton?» chiese Ron, intingendo la piuma nell’inchiostro. «Le proprietà… della pietra di luna… e i suoi usi… nella preparazione di Pozioni…» recitò, scrivendo le parole in cima alla sua pergamena. «Ecco». Sottolineò il titolo, poi guardò Hermione, in attesa.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Allora, quali sono le proprietà della pietra di luna e i suoi usi nella preparazione di Pozioni
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Con un vago senso di panico per la catasta di compiti che li aspettava, Harry e Ron passarono l’ora di pranzo in biblioteca a indagare sugli usi della pietra di luna nella preparazione delle Pozioni. Ancora arrabbiata per l’insulto di Ron ai suoi berretti di lana, Hermione non si unì a loro. Al momento di Cura delle Creature Magiche, nel pomeriggio, a Harry faceva di nuovo male la testa.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Ma la professoressa Umbridge non era presente a Storia della Magia, che fu noiosa quanto il lunedì precedente, e nemmeno nel sotterraneo di Piton. Nel corso delle due ore di Pozioni, il tema sulla pietra di luna fu restituito a Harry con una grande, spigolosa “D” nera scarabocchiata in un angolo in alto.
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

   Hermione non parlò più delle lezioni di Difesa contro le Arti Oscure per ben due settimane. Le punizioni con la Umbridge erano finalmente terminate (Harry dubitava che le parole incise sul dorso della sua mano sarebbero mai svanite del tutto); Ron aveva fatto altri quattro allenamenti di Quidditch e durante gli ultimi due nessuno gli aveva urlato contro; e tutti e tre erano riusciti a far Evanescere i loro topi nell’ora di Trasfigurazione (Hermione in realtà era arrivata a far Evanescere anche un gattino). L’argomento venne affrontato di nuovo in una tempestosa sera di settembre, mentre erano in biblioteca a studiare gli ingredienti per le Pozioni di Piton.
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    Scesero le scale diretti all’aula di Pozioni, tutti e tre persi nei propri pensieri, ma giunti in fondo furono richiamati alla realtà dalla voce di Draco Malfoy, che era fuori dall’aula di Piton e sventolava una pergamena dall’aria ufficiale, parlando a voce molto più alta del necessario.
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    «E questo sarebbe un lato buono?» sbottò Harry, mentre Ron guardava Hermione incredulo. «Niente Quidditch e compiti di Pozioni
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    Prima Fred dava un morso all’estremità arancione di una caramella gommosa, e vomitava in modo spettacolare in un secchio. Poi inghiottiva l’estremità viola e il vomito cessava di botto. Lee Jordan, nel ruolo di assistente, faceva pigramente Evanescere il vomito a intervalli regolari, con lo stesso incantesimo che Piton usava sulle Pozioni di Harry.
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    Si chinò a raccogliere il libro di Pozioni. Avrebbe tentato di finire il tema domani. Chiuse il libro, e in quel momento il fuoco illuminò le sottili cicatrici bianche sul dorso della sua mano: il risultato della punizione della Umbridge…
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    Non era mai stato così felice di vederla; era di un membro dell’Ordine della Fenice che aveva bisogno in quel momento, non di qualcuno che facesse un sacco di storie o prescrivesse inutili Pozioni.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Di qua!» gridò la signora Weasley, sovrastando i rintocchi dello stregone nell’angolo, e tutti si misero in fila con lei davanti a una bionda paffuta seduta a una scrivania con il cartello Informazioni. La parete alle sue spalle era coperta di avvisi e locandine che dicevano cose del tipo: TENETE I CALDERONI PULITI: LE VOSTRE Pozioni NON DIVENTERANNO VELENI e UN ANTIDOTO NON APPROVATO DA UN GUARITORE QUALIFICATO PUÒ ESSERE LETALE. Cera anche un grande ritratto di una strega dai lunghi boccoli argentei, con la scritta:
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    TERZO PIANO — AVVELENAMENTO DA Pozioni E PIANTE
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Questo è il nostro reparto lungodegenti» bisbigliò ai ragazzi. «Per lesioni permanenti da incantesimo, sapete. Naturalmente, con trattamenti intensivi di Pozioni e incanti e un pizzico di fortuna possiamo ottenere un miglioramento. Gilderoy sembra aver recuperato un po’ di coscienza di sé; e il signor Bode sta facendo grandi progressi, sembra proprio che abbia ripreso a parlare, anche se ancora in lingue non comprensibili. Ora devo finire di distribuire i regali, vi lascio a chiacchierare».
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Perché il Preside ha il privilegio di delegare i compiti meno piacevoli, immagino» rispose Piton, suadente. «Ti aspetto lunedì alle sei del pomeriggio, Potter. Nel mio ufficio. Se qualcuno te lo chiede, stai prendendo ripetizioni di Pozioni. Nessuno che ti abbia visto durante le mie lezioni potrebbe dubitare che ne hai bisogno».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Harry passò gran parte del giorno seguente aspettando con terrore la sera. La doppia lezione di Pozioni del mattino non dissipò per nulla la sua trepidazione, visto che Piton fu più sgradevole che mai. Il suo umore peggiorò ancora perché vari membri dell’ES continuavano ad avvicinarsi per chiedergli se quella sera ci sarebbe stata riunione.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Vi farò sapere nel solito modo» ripeté Harry a tutti quanti, «ma stasera non posso, devo andare… ehm… a un recupero di Pozioni».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Le pareti della stanza in penombra erano occupate da scaffali carichi di centinaia di barattoli di vetro, in cui viscidi pezzi di animali e piante erano sospesi in Pozioni di vari colori. In un angolo c’era l’armadio pieno di ingredienti che Piton una volta aveva accusato Harry — non a torto — di aver saccheggiato. L’attenzione di Harry fu però attratta dalla scrivania, sulla quale era posato un bacile di pietra poco profondo, coperto di rune e simboli incisi, immerso nella luce delle candele. Harry lo riconobbe all’istante: era il Pensatolo di Silente. Si chiese che cosa ci faceva lì, e sobbalzò quando la fredda voce di Piton comandò dal buio: «Chiudi la porta, Potter».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Bene, Potter, sai perché sei qui» disse. «Il Preside mi ha chiesto di insegnarti l’Occlumanzia. Posso solo sperare che ti dimostrerai più portato che per Pozioni».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Tu non hai acume, Potter» rispose Piton, con i neri occhi che scintillavano. «Non capisci le sfumature. È uno dei difetti che ti rendono un Pozionista così scadente».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    La settimana non migliorò. Harry prese due “D” in Pozioni; era ancora sulle spine all’idea che Hagrid potesse essere licenziato; e non poteva fare a meno di ripensare al sogno in cui lui era stato Voldemort, anche se non ne parlò più con i suoi amici: non voleva un’altra sgridata da Hermione. Avrebbe tanto desiderato poterne parlare con Sirius, ma era fuori discussione, perciò cercò di respingere il pensiero in fondo alla mente.
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Nessun problema, Draco» disse Piton, abbassando la bacchetta. «Potter è qui per qualche ripetizione di Pozioni».
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Furioso, Harry mise via la bacchetta e fece per uscire. Almeno aveva davanti ventiquattr’ore per esercitarsi; era stato fortunato a cavarsela per il rotto della cuffia, ma era dura sapere che Malfoy avrebbe raccontato a tutta la scuola che Potter aveva bisogno di ripetizioni in Pozioni.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Si sentì sollevare e la giornata estiva svanì; fluttuava verso l’alto attraverso una tenebra gelida, la mano di Piton sempre stretta attorno al braccio. Poi, con la sensazione di aver fatto una capriola a mezz’aria, atterrò in piedi sul pavimento di pietra del sotterraneo accanto al Pensatoio, nel cupo ufficio dell’attuale insegnante di Pozioni.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    «Di sicuro Guarigione non fa per me» disse Ron l’ultima sera delle vacanze. Era immerso nella lettura di un opuscolo che aveva sulla copertina l’osso-e-bacchetta incrociati del San Mungo. «Qui dice che devi aver preso come minimo “O” al M.A.G.O. di Pozioni, Erbologia, Trasfigurazione, Incantesimi e Difesa contro le Arti Oscure. Insomma… accidenti… hai detto niente, eh?»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Consiglierei anche Trasfigurazione, perché spesso gli Auror devono Trasfigurare o Detrasfigurare nel loro lavoro. E ti avverto, Potter, che personalmente non accetto studenti nella mia classe di M.A.G.O. a meno che nel G.U.F.O. non abbiano raggiunto o superato “Oltre Ogni Previsione”. Direi che al momento la tua media è “Accettabile”, perciò dovrai impegnarti molto di più. Inoltre dovresti continuare Incantesimi, che tornano sempre utili, e Pozioni. Sì, Potter, Pozioni» aggiunse, con appena l’ombra di un sorriso. «Agli Auror è indispensabile la conoscenza di Pozioni e antidoti. E dal momento che il professor Piton si rifiuta di accettare studenti con meno di “Eccezionale” nel loro G.U.F.O…»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    «Ah, sì?» replicò altezzosa la professoressa McGranitt. «Bene Potter» riprese, come se non ci fosse stata alcuna interruzione, «se la tua è un’aspirazione seria, ti consiglio di concentrarti al massimo per alzare i tuoi voti in Trasfigurazione e Pozioni. Vedo che negli ultimi due anni il professor Vitious ti ha dato da Accettabile’ a “Oltre Ogni Previsione”, perciò per Incantesimi non dovresti avere problemi. Quanto a Difesa contro le Arti Oscure, i tuoi voti in genere sono alti, in particolare il professor Lupin era convinto che… è sicura di non volere una pastiglia, Dolores?»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    Gli insegnanti avevano smesso di assegnare compiti; le lezioni erano dedicate a ripassare gli argomenti che probabilmente sarebbero stati tema d’esame. Quell’atmosfera insieme febbrile e tenace cancellò dalla mente di Harry quasi tutto, anche se a volte durante Pozioni si chiedeva se Lupin avesse mai detto a Piton di riprendere le lezioni di Occlumanzia. Ma se anche lo aveva fatto, Piton doveva averlo ignorato, come del resto ignorava Harry. Cosa che a lui andava benissimo: era già abbastanza nervoso e indaffarato senza bisogno di seguire materie supplementari, e per fortuna in quel periodo Hermione era troppo preoccupata per tormentarlo con l’Occlumanzia: passava tutto il tempo borbottando fra sé e da giorni non lasciava più in circolazione un solo indumento per gli elfi.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Naturalmente l’importante non è quello che sai» lo sentirono dire a Tiger e Goyle a voce alta davanti all’aula di Pozioni pochi giorni prima degli esami, «ma chi conosci. E mio padre è amico da anni del Capo della Commissione Magica d’Esame… la vecchia Griselda Marchbanks è venuta da noi a cena, sapete…»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Il malumore di Hermione durò per la maggior parte del finesettimana, ma per Harry e Ron non fu difficile ignorarla: passarono quasi tutto il tempo a ripassare Pozioni per l’esame di lunedì, quello che Harry temeva di più… e che, ne era sicuro, avrebbe distrutto ogni sua ambizione di diventare Auror. In effetti trovò difficile l’esame scritto, anche se era convinto di aver azzeccato la risposta alla domanda sulla Pozione Polisucco: visto che durante il suo secondo anno a Hogwarts l’aveva bevuta di nascosto, fu in grado di descriverne gli effetti con estrema precisione.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    L’esame pratico del pomeriggio fu meno terribile del previsto. In assenza di Piton, scoprì di essere molto più rilassato. Anche Neville, seduto accanto a lui, sembrava più tranquillo di quanto non fosse mai stato a Pozioni. Quando la professoressa Marchbanks disse: «Allontanatevi dai calderoni, prego, l’esame è finito» Harry tappò la sua fiaschetta: forse non avrebbe ottenuto un gran voto, ma con un po’ di fortuna avrebbe evitato la bocciatura.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Sussultò e si portò una mano alle costole. La maledizione di Dolohov, benché meno efficace di quanto sarebbe stata se pronunciata a voce alta, le aveva comunque causato, per dirla con le parole di Madama Chips, «abbastanza danni da tenerla buona». Hermione doveva prendere ogni giorno dieci Pozioni diverse, ma stava già molto meglio ed era pronta a lasciare l’infermeria.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Be’, vuol dire che d’ora in poi non vedrò molto il professor Piton» disse, «perché non mi permetterà di continuare a studiare Pozioni a meno che io non abbia preso ‘Eccezionale’ nel mio G.U.F.O., e so che non l’ho preso».
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «Be’, sai, visto il panico per Tu-Sai-Chi, saltano fuori strane cose in vendita dappertutto, cose che dovrebbero proteggere da Tu-Sai-Chi e dai Mangiamorte. Puoi immaginare di che genere: sedicenti Pozioni protettive che in realtà sono sugo di arrosto con un po’ di pus di Bubotubero, o fatture difensive che in realtà ti fanno cascare le orecchie… Be’, perlopiù i ciarlatani sono gente come Mundungus Fletcher, che non hanno mai lavorato onestamente un giorno della loro vita e approfittano del terrore che c’è in giro, ma ogni tanto vien fuori qualcosa di veramente pericoloso. L’altro giorno Arthur ha sequestrato una scatola di Spioscopi maledetti che quasi di sicuro sono stati messi lì da un Mangiamorte. Quindi capisci, è un lavoro molto importante, e io gli dico che è sciocco che senta la mancanza dei suoi traffici con le prese e i tostapane e tutta quanta quella spazzatura Babbana»concluse la signora Weasley con uno sguardo severo, come se fosse stato Harry a suggerire che fosse naturale avere nostalgia delle prese.
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    Pozioni: O
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    Harry lesse parecchie volte la pergamena, e il suo respiro si calmò a ogni lettura. Era tutto a posto: sapeva già che sarebbe stato bocciato in Divinazione, e non aveva alcuna possibilità di passare Storia della Magia, visto che era crollato a metà esame, ma in tutto il resto era stato promosso! Fece scorrere il dito lungo la lista dei voti… era andato bene in Trasfigurazione ed Erbologia, e aveva preso addirittura ‘Oltre Ogni Previsione’ in Pozioni! E soprattutto, aveva ‘Eccezionale’ in Difesa contro le Arti Oscure!
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    Harry tornò a guardare i suoi risultati. Erano buoni, secondo le sue aspettative. Provò solo una piccolissima fitta di rimpianto… Era la fine della sua ambizione di diventare un Auror: non era riuscito a ottenere il voto richiesto in Pozioni. Sapeva da sempre che non ce l’avrebbe fatta, ma sentì lo stesso un buco nello stomaco riguardando quella piccola ‘O’ nera.
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    Diagon Alley era cambiata. Le colorate, scintillanti vetrine stracolme di libri di magia, ingredienti di Pozioni e paioli erano sparite, interamente coperte da grandi cartelloni del Ministero della Magia. La maggior parte dei cupi annunci erano ingrandimenti delle istruzioni del Ministero distribuite nel corso dell’estate, ma altri recavano foto in bianco e nero di pericolosi Mangiamorte ricercati. Bellatrix Lestrange sghignazzava dalla facciata della farmacia più vicina. Alcune vetrine erano sprangate, comprese quelle della gelateria di Florian Fortebraccio. D’altro canto, lungo la strada era sorto un certo numero di banchetti dall’aria squallida. Il più vicino, costruito subito fuori dal Ghirigoro sotto una sudicia tenda a righe, aveva un’insegna di cartone appesa davanti:
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    Né Harry né Ron comprarono niente in farmacia, visto che non avrebbero più studiato Pozioni, ma entrambi acquistarono grosse confezioni di noci per Edvige e Leotordo all’Emporio del Gufo. Poi, con la signora Weasley che controllava l’orologio ogni minuto, fecero un altro tratto di strada in cerca di Tiri Vispi Weasley, il negozio di scherzi di Fred e George.
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Siamo lieti di dare il benvenuto a un nuovo membro del corpo insegnante quest’anno. Il professor Lumacorno» e Lumacorno si alzò, la testa calva scintillante alla luce delle candele, il grosso ventre foderato dal panciotto che gettava un’ombra sulla tavola sotto di lui, «è un mio ex collega che ha accettato di riprendere il suo vecchio ruolo di insegnante di Pozioni».
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    «Pozioni
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    «Pozioni
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    «Pozioni?» fecero in coro Ron e Hermione, voltandosi per fissare Harry. «Ma avevi detto…»
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    «Potrebbe tornare a insegnare Pozioni, alla fine dell’anno» suggerì Ron ragionevole. «Quel Lumacorno potrebbe non volersi fermare a lungo, Moody non l’ha fatto».
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    Hermione ricevette subito il via libera per continuare con Incantesimi, Difesa contro le Arti Oscure, Trasfigurazione, Erbologia, Aritmanzia, Antiche Rune e Pozioni, e filò via senza indugi alla lezione di Antiche Rune della prima ora. Neville impiegò un po’ più di tempo a sistemare le cose; la sua faccia tonda era preoccupata mentre la professoressa McGranitt studiava la sua domanda e poi consultava i risultati del G.U.F.O.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Allora, Potter, Potter…» proseguì la McGranitt rivolta a Harry, consultando i propri appunti. «Incantesimi, Difesa contro le Arti Oscure, Erbologia, Trasfigurazione… tutto bene. Devo dire che mi ha fatto piacere il tuo voto in Trasfigurazione, Potter, molto piacere. Ora, perché non hai chiesto di continuare con Pozioni? Pensavo che volessi diventare un Auror…»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Ed era così quando il professor Piton insegnava la materia. Ma il professor Lumacorno è assolutamente felice di accettare allievi da M.A.G.O. che abbiano ottenuto ‘Oltre Ogni Previsione’ al G.U.F.O. Vuoi continuare con Pozioni
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Lui, Ron e Hermione passarono tutto l’intervallo a lambiccarsi su cosa avrebbe insegnato Silente a Harry. Ron pensava che molto probabilmente sarebbero stati incanti e fatture spettacolari, cose che i Mangiamorte non potevano conoscere. Hermione ribatté che erano illegali, e riteneva assai più probabile che Silente volesse insegnare a Harry la magia difensiva avanzata. Dopo l’intervallo, andò ad Aritmanzia mentre Harry e Ron tornavano nella sala comune, dove attaccarono di malavoglia i compiti di Piton. I quali si rivelarono così complicati che non avevano ancora finito quando Hermione li raggiunse per l’ora buca dopo pranzo (anche se lei accelerò di parecchio il processo). Avevano appena concluso quando suonò la campana per la doppia ora pomeridiana di Pozioni e i tre intrapresero la familiare discesa verso la segreta che tanto a lungo era stata di Piton.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Bene, bene, bene…» cominciò Lumacorno. La sua sagoma enorme tremava attraverso i densi vapori vibranti. «Fuori le bilance, tutti quanti, e gli ingredienti, e non dimenticate la vostra copia di Pozioni Avanzate…»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Lumacorno avanzò fino a un’angoliera e dopo aver frugato un po’ ne emerse con due copie molto fruste di Pozioni Avanzate di Libatius Borragine, che consegnò a Harry e Ron insieme a due bilance annerite.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «E adesso» proseguì, tornando davanti alla classe e gonfiando il petto già sporgente, tanto che i bottoni del panciotto minacciarono di saltar via, «ho preparato un po’ di Pozioni da farvi vedere, così per curiosità. È un esempio di ciò che dovreste saper fare dopo aver completato il vostro M.A.G.O. Forse ne avete sentito parlare, anche se non le avete mai preparate. Qualcuno sa dirmi che cos’è questo?»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Calò un silenzio in cui ogni bolla e gorgoglio delle Pozioni nei paioli parve amplificato di dieci volte.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Ora, devo avvertirvi che la Felix Felicis è una sostanza messa al bando nelle competizioni ufficiali… negli eventi sportivi, per esempio, negli esami e alle elezioni. Quindi il vincitore dovrà usarla solo in un giorno qualunque… e stare a vedere come quel giorno qualunque diventa straordinario! Allora» proseguì, improvvisamente vivace, «come farete a vincere il mio favoloso premio? Be’, andando a pagina dieci di Pozioni Avanzate. Abbiamo ancora poco più di un’ora, nella quale dovrete mettere insieme un dignitoso tentativo di Distillato della Morte Vivente. So che è più complicata di qualunque cosa abbiate fatto prima, e non mi aspetto un risultato perfetto da nessuno. Chi farà meglio, tuttavia, vincerà questa piccola Felix. Forza!»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Tutti spiavano quello che facevano gli altri, un vantaggio e uno svantaggio di Pozioni: era difficile tenere segreto il proprio lavoro. Entro dieci minuti, la stanza era piena di vapore bluastro. Hermione, naturalmente, sembrava più avanti di tutti gli altri. La sua pozione somigliava già al ‘liquido omogeneo color ribes nero’ menzionato come l’ideale stadio intermedio.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Dall’altra parte del tavolo, Ron imprecava sottovoce; la sua pozione sembrava liquirizia liquida. Harry si guardò attorno. A quanto riusciva a vedere, nessuna delle altre Pozioni era diventata chiara come la sua. Si sentì euforico, cosa che non gli era mai successa prima in quella segreta.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Il palese vincitore!» gridò a tutta quanta la segreta. «Ottimo, ottimo, Harry! Santo cielo, è chiaro che hai ereditato il talento di tua madre Lily, era un fenomeno in Pozioni! Ecco, allora, ecco… una bottiglietta di Felix Felicis, come promesso, e fanne buon uso!»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Ehi!» fece Harry indignato, mentre lei gli sfilava dalla borsa la sua copia di Pozioni Avanzate e alzava la bacchetta.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

   Per tutte le altre ore di Pozioni della settimana, Harry continuò a seguire i consigli del Principe Mezzosangue ogni volta che discordavano da quelle di Libatius Borragine, col risultato che entro la quarta lezione Lumacorno si sperticava in lodi sulle sue capacità, dicendo che di rado aveva avuto un allievo così talentoso. Né Ron né Hermione ne erano contenti. Anche se Harry si era offerto di condividere il libro con entrambi, Ron faceva più fatica di Harry a decifrare la grafia, e non poteva continuare a chiedergli di leggere ad alta voce, o sarebbe sembrato sospetto. Hermione, intanto, si intestardiva a seguire quelle che definiva le istruzioni ‘ufficiali’, ma era sempre più di malumore via via che le davano risultati più scarsi di quelle del Principe.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    Harry si chiedeva chi fosse stato il Principe Mezzosangue. Anche se la quantità di compiti gli impediva di leggere da cima a fondo la sua copia di Pozioni Avanzate,l’aveva sfogliata abbastanza da vedere che quasi non c’era pagina sulla quale il Principe non avesse fatto annotazioni aggiuntive, e non tutte riguardavano le Pozioni. Qua e là c’erano indicazioni per incantesimi che, a quanto pareva, il Principe aveva inventato da solo.
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

   Come Hermione aveva previsto, le ore libere del sesto anno non si rivelarono le liete pause sperate da Ron, ma momenti in cui tentare di stare alla pari con l’enorme montagna di compiti assegnati. Non solo studiavano come se avessero gli esami tutti i giorni, ma le lezioni stesse erano diventate più ardue che mai. Harry capiva a stento la metà di ciò che spiegava la professoressa McGranitt, e perfino Hermione aveva dovuto chiederle un paio di volte di ripetere le istruzioni. Cosa incredibile, e sempre più irritante per Hermione, la materia in cui Harry eccelleva era improvvisamente diventata Pozioni, grazie al Principe Mezzosangue.
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «Ah!»fece Harry. Aprì il pacco e scoprì una copia nuova di Pozioni Avanzate,arrivata fresca dal Ghirigoro.
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    Prese dalla borsa il vecchio Pozioni Avanzate e batté sulla copertina con la bacchetta, borbottando: «Diffindo!»La copertina cadde. Fece lo stesso con il libro nuovo di zecca (Hermione era scandalizzata). Poi scambiò le copertine, le picchiettò entrambe e ordinò: «Reparo!»
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «No… dal professor Piton» rispose Demelza. Il cuore di Harry sprofondò. «Dice che devi andare nel suo ufficio alle otto e mezzo per la punizione… ehm… non importa quanti inviti mondani tu possa aver ricevuto. E voleva che sapessi che dovrai separare i Vermicoli marci da quelli buoni da usare a Pozioni, e… e dice che non c’è bisogno che porti i guanti protettivi».
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    La mattina della gita, che si annunciava tempestosa, si svegliò presto e aspettò l’ora della colazione leggendo Pozioni Avanzate. Di solito non leggeva libri di scuola a letto; come diceva giustamente Ron, quello era un comportamento vergognoso per chiunque tranne per Hermione, che era solo un po’ balenga. Tuttavia Harry aveva la sensazione che il volume appartenuto al Principe Mezzosangue non si potesse proprio definire un libro di testo. Più tempo passava sul libro, più comprendeva che non vi erano contenuti solo i suggerimenti e gli espedienti che gli stavano valendo una brillante reputazione con Lumacorno, ma anche fatture e piccoli incanti ingegnosi scarabocchiati ai margini e, a giudicare dalle cancellature e dalle revisioni, inventati dal Principe stesso.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Un lampo di luce, e la stanza si riempì di voci: l’urlo di Ron aveva svegliato tutti. In preda al panico, Harry gettò via Pozioni Avanzate; Ron era appeso a mezz’aria a testa in giù, come se un gancio invisibile l’avesse issato per la caviglia.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Hermione, serissima e gelida, si rivolse a Harry: «Per caso era un’altra formula del tuo libro di Pozioni?» chiese.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Era diverso» asserì con vigore. «Loro ne abusavano. Harry e suo padre sì sono solo fatti due risate. A te non piace il Principe, Hermione» aggiunse, puntandole contro una salsiccia, «perché è più bravo di te in Pozioni…»
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Levò la piuma e mise un puntino su una ‘i’ con tanta ferocia che bucò la pergamena. Harry tacque. Si disse che presto avrebbe perso la voce per mancanza di esercizio. Si chinò un po’ di più su Pozioni Avanzate e continuò a prendere appunti sugli Elisir Eterni, interrompendosi ogni tanto per decifrare le utili integrazioni del Principe al testo di Libatius Borragine.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Non avevano portato i filtri in bagno» rispose Hermione, sdegnosa. «Stavano solo parlando di come fare. Siccome dubito che perfino il Principe Mezzosangue»e scoccò al libro un’altra occhiataccia, «si sia potuto sognare un antidoto per una decina di Pozioni diverse in un colpo solo, al posto tuo la farei finita e ne inviterei una: così le altre smetteranno di illudersi. È domani sera, sono sull’orlo della disperazione».
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Fred e George li mandano sotto forma di profumi e Pozioni per la tosse»rispose Hermione. «Fa parte del loro Servizio Ordini via Gufo».
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «C’era scritto sull’etichetta delle bottiglie che hanno mostrato a me e a Ginny questa estate» spiegò con freddezza. «Io non verso Pozioni nelle bibite della gente… e nemmeno faccio finta, che è altrettanto disonesto…»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Non è della biblioteca, è mio!» esclamò Harry, togliendo rapido dal tavolo Pozioni Avanzate mentre lei cercava di artigliarlo con la mano.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Ah, Sibilla, siamo tutti convinti che la nostra materia sia la più importante!» intervenne una voce sonora, e Lumacorno comparve all’altro fianco della professoressa Cooman, molto rosso in viso, il cappello di velluto un po’ storto, un bicchiere di idromele in una mano e un enorme pasticcio di carne nell’altra. «Ma io non credo di aver mai conosciuto una persona così portata per le Pozioni!» continuò, guardando Harry con occhi affettuosi e arrossati. «Ha istinto, sai… come sua madre! Ho insegnato solo a pochi ragazzi così dotati, te lo garantisco, Sibilla… Ma sì, perfino Severus…»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Smettila di nasconderti e vieni con noi, Severus!» singultì Lumacorno allegramente. «Stavo parlando delle straordinarie capacità di Harry in Pozioni! Un po’ di merito è tuo, ovviamente, sei stato il suo insegnante per cinque anni!»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Davvero?» sussurrò Piton, gli occhi ancora fissi su Harry, che provò un certo disagio. L’ultima cosa che voleva era che Piton indagasse sulla fonte della sua nuova abilità in Pozioni.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Ha sempre parlato molto bene di lei, signore» disse in fretta Malfoy. «Diceva che lei era il miglior Pozionista che avesse mai incontrato…»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Non c’entra niente con me!» ribatté Harry indignato. «Il Principe Mezzosangue era uno studente di Hogwarts, io ho il suo vecchio libro di Pozioni. L’ha riempito di incantesimi di sua invenzione. Uno è il Levicorpus…»
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Oh» rispose Harry fissando il fuoco. «Pensavo solo… be’, mi ha aiutato un sacco in Pozioni, il Principe».
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    Ron si addormentò quasi subito, ma prima di andare a letto Harry frugò nel suo baule ed estrasse Pozioni Avanzate. Lo sfogliò, finché trovò la data di pubblicazione sulla prima pagina. Aveva quasi cinquant’anni. Né suo padre né gli amici di suo padre erano a Hogwarts cinquant’anni prima. Deluso, Harry gettò il libro nel baule, spense la lampada e si rigirò, pensando ai lupi mannari e a Piton, a Stan Picchetto e al Principe Mezzosangue, infine cadde in un sonno inquieto, denso di ombre striscianti e di urla di bambini morsi…
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Ti adora» disse a colazione, agitando una forchettata di uovo fritto. «Non ti rifiuterà niente, no? Non al suo piccolo Principe delle Pozioni. Fermati oggi pomeriggio dopo la lezione e chiediglielo».
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Secondo Ron basta che oggi pomeriggio mi fermi dopo Pozioni…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Le ore di Pozioni erano molto sgradevoli in quel periodo, poiché dovevano condividere il tavolo. Quel giorno Hermione spostò il suo calderone in modo da stare vicina a Ernie e ignorò gli altri due.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Ron era seduto vicino a Harry, a bocca aperta, e scarabocchiava distrattamente sul suo Pozioni Avanzate. Dimenticava sempre che non poteva più contare su Hermione per tirarsi fuori dai guai.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Harry prese il suo fidato Pozioni Avanzate e andò al capitolo sugli antidoti. C’era la Terza Legge di Golpalott, parola per parola come l’aveva pronunciata Hermione, ma senza una singola nota illuminante a spiegare che cosa volesse dire. Evidentemente il Principe, come Hermione, non aveva avuto difficoltà a capirla.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    A Harry bastarono cinque minuti per capire che la sua reputazione di miglior artefice di Pozioni della classe stava per crollare. Lumacorno aveva sbirciato speranzoso nel suo calderone durante il primo giro della segreta, pronto a profondersi in esclamazioni estasiate come al solito, e invece aveva ritratto in fretta la testa, tossendo, soffocato dall’odore di uova marce. Hermione non avrebbe potuto essere più soddisfatta; non aveva tollerato di essere superata in ogni prova di Pozioni. Al momento stava decantando gli ingredienti del suo veleno, che si erano misteriosamente separati, in dieci diverse fiale di cristallo. Per evitare quello spettacolo irritante, Harry si chinò sul libro del Principe Mezzosangue e voltò alcune pagine con inutile energia.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Harry fissò le parole per un istante. Una volta, molto tempo prima, non aveva sentito parlare di bezoar? Piton non l’aveva nominato nella primissima lezione di Pozioni? ‘Una pietra che si trova nella pancia delle capre e che salva da molti veleni’.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Hai del coraggio, ragazzo!» tuonò, prendendo il bezoar e alzandolo in modo che tutti potessero vederlo. «Oh, sei come tua madre… Be’, niente da dire… un bezoar è senza dubbio un antidoto a tutte queste Pozioni
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Questo è lo spirito inventivo di cui un vero Pozionista ha bisogno!» cinguettò Lumacorno, prima che Harry le potesse rispondere. «Proprio come sua madre, la stessa padronanza intuitiva della materia, l’ha sicuramente ereditata da Lily… Sì, Harry, sì, se hai un bezoar a portata di mano, naturalmente funzionerà… anche se, visto che non funzionano con tutto, e sono rari, vale comunque la pena di sapere come preparare un antidoto…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Non ho trovato una sola spiegazione degli effetti di un Horcrux!» gli rivelò. «Nemmeno una! Ho cercato in tutto il Reparto Proibito e perfino nei libri più orrendi,quelli che ti spiegano come preparare le Pozioni più raccapriccianti… niente! Sono riuscita a trovare solo questo, nell’introduzione a Delle Magie Fetide e Putridissime… sentite qui: ‘Dell’Horcrux, la più malvagia delle magiche invenzioni, non discorreremo né daremo istruzione’… Ma allora perché citarlo?» esclamò con impazienza, chiudendo bruscamente il vecchio libro, che emise un lamento spettrale. «Oh, stai zitto» sbottò, e lo ricacciò nella borsa.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Avrei pensato che riuscissi a preparargli tu un rimedio, Harry, un Pozionista abile come te…» obiettò Lumacorno.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    «Non è ancora arrivata» lo rassicurò Harry. Lumacorno aprì la cassetta delle Pozioni e versò un pizzico di questo e quello in una bottiglietta di cristallo.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Harry balzò oltre un basso tavolino e corse alla cassetta da Pozioni di Lumacorno, estrasse barattoli e sacchetti, mentre i terribili rantoli di Ron riempivano la stanza. Poi la trovò: la pietra simile a un rene raggrinzito che Lumacorno gli aveva preso a Pozioni.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    La notizia dell’avvelenamento di Ron si diffuse in fretta il giorno dopo, ma non provocò lo scalpore suscitato dall’attacco a Katie. Tutti sembravano pensare che fosse stato un incidente, visto che in quel momento Ron si trovava nella stanza dell’insegnante di Pozioni, e siccome gli era stato somministrato un antidoto sul posto non era successo niente di grave. In effetti i Grifondoro erano molto più interessati alla partita di Quidditch contro Tassorosso: molti di loro volevano vedere Zacharias Smith, che era il Cacciatore avversario, ricevere la meritata punizione per i suoi commenti durante la partita inaugurale.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Essere avvelenato secondo te è interessante? Comunque… mi spiace, devo andare… sta arrivando McLaggen per parlare di Quidditch» e sfrecciò dentro una porta mascherata da muro e corse giù per la scorciatoia verso l’aula di Pozioni, dove grazie al cielo né Lavanda né McLaggen potevano seguirlo.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Ah» fece Harry, richiamato bruscamente alla realtà. Tra il corso di Materializzazione, il Quidditch, l’avvelenamento di Ron, la frattura al cranio e la decisione di scoprire che cosa stava combinando Malfoy, si era quasi dimenticato del ricordo di Lumacorno che Silente gli aveva chiesto di procurarsi… «Be’, l’ho chiesto al professor Lumacorno alla fine di Pozioni, signore, ma, ehm, non ha voluto darmelo».
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

   La settimana dopo Harry si spremette le meningi per trovare il modo di convincere Lumacorno a consegnargli il vero ricordo, ma non gli venne niente che assomigliasse a un’idea. Così tornò a fare quello che ultimamente faceva sempre più spesso quando era in difficoltà: immergersi nella lettura del suo libro di Pozioni, sperando che il Principe avesse scarabocchiato qualcosa di utile a margine, come tante altre volte.
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Nella Stanza delle Necessità!» esclamò Harry, dandosi Pozioni Avanzate sulla fronte. Hermione e Ron lo fissarono. «Ecco dove si nasconde! Ecco dove fa… quello che fa! Scommetto che è per questo che scompare dalla Mappa… Adesso che ci penso, non ho mai visto la Stanza delle Necessità sulla Mappa!»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «La Pozione Polisucco. Ha rubato un po’ della Pozione Polisucco che Lumacorno ci ha mostrato alla prima lezione di Pozioni… Non sono svariati studenti che fanno il palo… sono Tiger e Goyle come al solito… sì, tutto torna!» esclamò, balzando in piedi e cominciando a camminare avanti e indietro. «Sono abbastanza stupidi da obbedire a Malfoy senza sapere che cos’ha in mente… e siccome lui non vuole che vengano visti fuori dalla Stanza delle Necessità, li ha convinti a prendere la Polisucco… Quelle due ragazze con cui l’ho visto quando non è venuto alla partita… Ah! Tiger e Goyle!»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Proprio così» concluse lei, sollevata. «Senti, a Pozioni non ci sarà praticamente nessuno oggi pomeriggio: quasi tutti saranno all’esame… Cerca di ammorbidire un po’ Lumacorno!»
Dopo il funerale (Cap. 22 Harry Potter 6)

    Quel pomeriggio a Pozioni erano solo in tre: Harry, Ernie e Draco Malfoy.
Dopo il funerale (Cap. 22 Harry Potter 6)

    Malfoy aprì la sua copia di Pozioni Avanzate con la faccia scura. Che per lui quella lezione fosse una perdita di tempo si vedeva lontano un miglio. Senza dubbio, pensò Harry osservandolo da sopra il proprio libro, stava rimpiangendo il tempo che avrebbe invece potuto trascorrere nella Stanza delle Necessità.
Dopo il funerale (Cap. 22 Harry Potter 6)

    Rallegrato, Harry sfogliò Pozioni Avanzate e trovò una versione di un Elisir per Indurre Euforia pesantemente corretta dal Principe Mezzosangue: non solo sembrava rispondere alla richiesta, ma addirittura, se l’avesse convinto ad assaggiarne un po’ (il cuore di Harry piroettò al pensiero), avrebbe potuto mettere Lumacorno così di buonumore da fargli rivelare quel ricordo…
Dopo il funerale (Cap. 22 Harry Potter 6)

    «E potrebbero essere qualunque cosa?» chiese Harry. «Potrebbero essere vecchi barattoli o, non so, bottiglie vuote di Pozioni…?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    Harry prese dalla borsa il suo Pozioni Avanzate e guardò alla voce Felix Felicis.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Era stordito; era come se un adorato cucciolo fosse diventato all’improvviso un animale feroce. Ma che cosa aveva in testa il Principe per trascrivere un simile incantesimo nel suo libro? E che cosa sarebbe successo quando Piton l’avesse visto? Avrebbe raccontato a Lumacorno — lo stomaco gli ribollì — come Harry aveva ottenuto quei risultati in Pozioni per tutto l’anno? Avrebbe confiscato o distrutto il libro che gli aveva insegnato tante cose… che era diventato una sorta di guida e di amico? Harry non poteva permetterlo… non poteva…
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Mi serve il tuo libro»ansimò Harry. «Il tuo libro di Pozioni. Presto… dammelo…»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Ron gli consegnò il suo Pozioni Avanzate. Harry corse avanti e tornò nella sala comune. Li afferrò la borsa di scuola, ignorando gli sguardi stupefatti di molti ragazzi che avevano già finito di cenare, si scaraventò di nuovo attraverso il buco del ritratto e corse lungo il corridoio del settimo piano.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Rimase senza fiato. Nonostante la fretta, il panico, la paura di ciò che lo aspettava nel bagno, non poté non restare intimidito davanti a quella visione. Si trovava in una stanza grande come una cattedrale: dalle alte finestre piovevano lame di luce su una sorta di città dai muri altissimi, fatta degli oggetti nascosti da generazioni di abitanti di Hogwarts. C’erano strade e vicoli delimitati da pile pericolanti di mobili rotti e danneggiati, messi via forse per occultare le prove di magie maldestre, oppure nascosti da elfi domestici decisi a mantenere alta la dignità del castello. C’erano migliaia e migliaia di libri, banditi o scarabocchiati o rubati. C’erano catapulte alate e Frisbee Zannuti, alcuni ancora abbastanza vitali da svolacchiare sulle montagne di altri oggetti proibiti; c’erano bottiglie sbeccate di Pozioni rapprese, cappelli, gioielli, mantelli; c’erano gusci di uova di drago, bottiglie tappate il cui contenuto scintillava ancora malvagio, diverse spade arrugginite e una pesante ascia macchiata di sangue.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Harry corse verso il bagno al piano di sotto, ficcando il Pozioni Avanzate di Ron nella propria borsa. Un minuto dopo era di nuovo davanti a Piton, che tese la mano in silenzio. Harry gli passò la borsa, ansimando, con un dolore lacerante nel petto, e attese.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Piton estrasse uno per uno i libri di Harry e li esaminò. Infine l’unico rimasto fu quello di Pozioni, che osservò con grande attenzione prima di parlare.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Questa è la tua copia di Pozioni Avanzate,Potter?»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Questa è la copia di Pozioni Avanzate che hai comprato al Ghirigoro?»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «… ottenuto una fama di abile Pozionista che non meriti» concluse Hermione, perfida.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Ah, Potter» lo accolse Piton, quando Harry ebbe bussato alla sua porta e fu entrato nell’ufficio sgradevolmente familiare che il professore, nonostante ormai insegnasse parecchi piani più su, non aveva abbandonato: era illuminato fiocamente come sempre e i soliti viscidi oggetti morti erano sospesi in Pozioni colorate lungo le pareti. Molte scatole coperte di ragnatele erano minacciosamente accatastate sul tavolo destinato a Harry; emanavano un alone di lavoro noioso, duro e inutile.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Non aveva osato tornare nella Stanza delle Necessità a recuperare il libro, e il suo rendimento in Pozioni ne soffriva alquanto (anche se Lumacorno, che approvava la relazione con Ginny, aveva scherzosamente attribuito il calo al fatto che Harry era innamorato). Ma Harry era sicuro che Piton non avesse ancora rinunciato a mettere le mani sul libro del Principe, ed era deciso a lasciarlo dov’era finché Piton fosse stato all’erta.
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    «Esattamente» replicò Hermione. «E il primo posto dove andrò a guardare» aggiunse con veemenza, avvicinandosi al buco del ritratto, «sono i registri dei vecchi premi di Pozioni
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    «Non ha mai accettato il fatto che tu l’abbia superata in Pozioni» commentò Ron, tornando alla lettura di Mille Erbe e Funghi Magici.
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    «Temo» spiegò Silente, infilando la mano sana nella veste ed estraendo un corto pugnale d’argento come quello che Harry usava per tritare gli ingredienti delle Pozioni, «che ci venga richiesto un pedaggio».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Sì, ho preso l’idea da loro» rispose Malfoy con un sorriso perverso. «Ho preso anche l’idea di avvelenare l’idromele dalla sporca Mezzosangue Granger, l’ho sentita dire in biblioteca che Gazza non sa riconoscere le Pozioni…»
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    «Lo sapeva»rispose Harry, amareggiato. «L’ha capito quando ho usato il Sectumsempra. Non ha avuto bisogno della Legilimanzia… Forse lo sapeva anche prima, quando Lumacorno continuava a ripetere quanto ero abile in Pozioni… Non avrebbe dovuto lasciare il suo vecchio manuale in fondo a quell’armadio, no?»
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   Gli ci volle un'altra ora per vuotarlo, gettar via le cose inutili e dividere il resto in pile, a seconda di quanto gli sarebbero servite da quel momento in poi. Le vesti di scuola e da Quidditch, il calderone, la pergamena, le piume e gran parte dei libri di testo finirono ammucchiati in un angolo. Chissà che cosa ne avrebbero fatto gli zii; li avrebbero bruciati nel cuore della notte, probabilmente, come prove di un crimine orrendo. Gli abiti Babbani, il Mantello dell'Invisibilità, il kit per le Pozioni, alcuni libri, l'album di foto che gli aveva regalato Hagrid, un pacco di lettere e la bacchetta andarono a riempire un vecchio zaino. In una tasca sul davanti c'erano la Mappa del Malandrino e il medaglione col messaggio firmato 'R.A.B.' Il medaglione meritava il posto d'onore non perché fosse prezioso in sé era privo di valore ma per quello che era costato impossessarsene.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   Non solo vinse tutti i premi degni di nota che la scuola metteva in palio, ma ben presto fu in regolare corrispondenza con i più insigni maghi del tempo, tra cui Nicolas Flamel, l'illustre alchimista, la nota storica Bathilda Bath e Adalbert Incant, il teorico della magia. Svariati suoi studi furono pubblicati su riviste autorevoli come Trasfigurazione Oggi, Incantesimi Ispirati e Il Pozionista Pratico. La carriera di Silente sembrava destinata a decollare come un razzo e la sola domanda che tutti si ponevano era
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   «'Severus Piton, da molti anni insegnante di Pozioni alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, è stato oggi nominato Preside. è il più importante di una serie di cambiamenti nel corpo docente dell'antica scuola. In seguito alle dimissioni della precedente insegnante di Babbanologia, Alecto Carrow prenderà il suo posto, mentre il fratello Amycus ricoprirà la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   «Fagli mettere la mano sulla porta!» gridò Unci-unci a Harry, che puntò la bacchetta su Bongi. Il vecchio folletto obbedì, premette il palmo sul legno e la porta della camera blindata si dissolse rivelando un antro stipato da cima a fondo di monete d'oro, calici, armature d'argento, pelli di strane creature, alcune con lunghi aculei, altre con ali flosce, Pozioni in fiaschette incrostate di pietre preziose e un teschio che ancora indossava una corona.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «E dov'È che farete i vostri commerci di Pozioni e veleni quando il mio pub sarà chiuso? Che ne sarà dei vostri piccoli traffici?»
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «So com'È fatto il diadema e so dov'È» rispose Harry velocemente. «L'ha nascosto esattamente dove io avevo nascosto il mio vecchio libro di Pozioni, dove tutti nascondono le cose da secoli. Credeva di essere l'unico ad averlo scoperto. Andiamo».
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Si addentrò nel labirinto, cercando di riconoscere qualche oggetto dalla sua unica precedente visita. Il respiro gli rimbombava nelle orecchie e poi la sua anima stessa rabbrividì: eccola laggiù, la vecchia credenza piena di bolle in cui aveva nascosto il libro di Pozioni, e in cima lo stregone di pietra sbeccata con la parrucca polverosa e quella che sembrava un'antica tiara scolorita.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   C'era una volta un vecchio mago gentile che adoperava la magia con generosità e saggezza a beneficio dei suoi vicini. Invece di rivelare la vera origine del suo potere, egli fingeva che le Pozioni, gli incantesimi e gli antidoti gli sorgessero già bell'e fatti dal piccolo calderone che chiamava la sua pentola fortunata. Nel raggio di miglia, la gente veniva da lui con i propri problemi e il mago era lieto di dare una rimestata alla pentola e aggiustare ogni cosa.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    Naturalmente, il secolare commercio di Pozioni d'amore dimostra che lo stregone della storia non era il solo a voler controllare l'imprevedibile corso dell'amore. La ricerca di una vera pozione d'amore continua ancora oggi, ma nessun elisir di questo genere è mai stato creato e i migliori Pozionisti dubitano che sia mai possibile.[10]
LO STREGONE DAL CUORE PELOSO (Cap. 3 Harry Potter 8)

    Il ciarlatano chiese al Re un enorme sacco d'oro, onde procurarsi bacchette e altri generi di necessità magici. Domandò inoltre svariati grossi rubini, per preparare incantesimi curativi, e un paio di calici d'argento, per la conservazione e la fermentazione delle Pozioni. Lo stolto Re gli fornì tutto quanto.
BABÀ RABA E IL CEPPO GHIGNANTE (Cap. 4 Harry Potter 8)

    [10] Spiega Hector Dagworth-Granger, fondatore della Strastraordinaria Società dei Pozionisti: «Un bravo Pozionista può indurre potenti infatuazioni, ma nessuno è mai riuscito a creare quell'attaccamento veramente indistruttibile, eterno e incondizionato che soltanto può essere chiamato Amore».
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)