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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   ‘Una lettera?’ gli fece eco la Mcgranitt con un filo di voce, tornando a sedersi sul muretto. ‘Ma davvero, Silente, crede di poter spiegare tutto questo per lettera? Questa gente non capirà mai Harry Potter. Lui diventerà famoso... leggendario! Non mi stupirebbe se in futuro la giornata di oggi venisse designata come la festa di Harry Potter. Su di lui si scRiveranno volumi, tutti i bambini del mondo conosceranno il suo nome!’
Il bambino sopravvissuto (Cap. 1 Harry Potter 1)

   La professoressa Mcgranitt aprì bocca per rispondere, poi cambiò idea, inghiottì e disse: ‘Sì... sì, lei ha ragione, naturalmente. Ma in che modo arRiverà qui il ragazzo?’
Il bambino sopravvissuto (Cap. 1 Harry Potter 1)

   ‘E chi mai ti scRiverebbe?’ sibilò zio Vernon scuotendo la lettera con una mano per aprirla e gettandovi un'occhiata. In men che non si dica, la faccia gli passò dal rosso al verde più rapida di un semaforo. Ma non finì lì. Nel giro di pochi secondi, divenne di un colore bianco grigiastro, come semolino rancido.
Lettere da nessuno (Cap. 3 Harry Potter 1)

   Hagrid prese fiato ma non gli uscì una parola di bocca. ‘Puoi scRiverlo?’
Il custode delle chiavi (Cap. 4 Harry Potter 1)

   ‘No, non so scRiverlo. E va bene: Voldemort’ - Hagrid rabbrividì - ‘ma non farmelo ripetere. A ogni modo, circa venti anni fa, questo mago cominciò a mettersi in cerca di seguaci. E li trovò.
Il custode delle chiavi (Cap. 4 Harry Potter 1)


   ‘Che cosa?’ Ron era esterrefatto. ‘Aspetta e vedrai, è il più bel gioco del mondo...’ Ed eccolo partito in quarta a spiegare tutto sulle quattro palle e sulla posizione dei sette giocatori, a descRivere le partite famose cui aveva assistito con i suoi fratelli, e il manico di scopa che gli sarebbe piaciuto comperarsi se avesse avuto i soldi. Stava illustrando a Harry gli aspetti più interessanti del gioco quando la porta dello scompartimento si spalancò di nuovo; ma questa volta non erano né Neville, il ragazzo che aveva perso il rospo, e neanche Hermione Granger.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   Una voce risuonò per tutto il treno: ‘Tra cinque minuti arRiveremo a Hogwarts. Siete pregati di lasciare il bagaglio sul treno; verrà portato negli edifici della scuola separatamente’.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   La professoressa indicò loro una classe che sarebbe stata vuota, non fosse stato per Pix, tutto intento a scRivere parolacce sulla lavagna.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

    «Ma nessuno ci vedrebbe. Questo bottoncino qui è il Turbo Invisibile che ho installato… che ci farebbe sollevare… e poi voleremmo sopra le nuvole. ArRiveremmo in dieci minuti e nessuno ne saprebbe niente…»
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    «Non oggi, Weasley» disse quest’ultimo. «Ma intendo ribadire la gravità di quel che avete fatto. Stasera scRiverò alle vostre famiglie. Devo inoltre avvertirvi che se rifarete una cosa simile, non avrò altra scelta che espellervi».
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    «Puoi scRivere gli indirizzi sulle buste!» disse Allock a Harry con l’aria di fargli una grande concessione. «La prima è per Gladys Gudgeon, che Dio la benedica, una mia grande ammiratrice».
Mezzosangue e mezze voci (Cap. 7 Harry Potter 2)

    «Molto bene… vattene pure… e acqua in bocca… non che… e comunque, se dici che non l’hai letta… ora vattene pure. Devo scRivere il rapporto di Pix… vattene».
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    Ginny Weasley, compagna di banco di Colin alla lezione di Incantesimi, aveva l’aria disperata, e Harry riteneva che Fred e George avessero scelto il modo sbagliato per farla ridere: a turno, si coprivano di pelo o di bolle e poi sbucavano all’improvviso di fronte a lei da dietro le statue. Smisero soltanto quanto Percy, inferocito, li minacciò di scRivere alla madre che Ginny soffriva di incubi notturni.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Date retta a me, dentro a quel diario non c’è proprio un fico secco da scoprire!» disse Ron. «È successo semplicemente che Riddle ha ricevuto un diario per Natale e che non si è dato la pena di scRiverci su».
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Anche queste parole svanirono, ma non prima che Harry cominciasse a scRivere una risposta.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)


    Ma l’irritante buonumore di Allock, i suoi accenni al fatto che aveva sempre pensato che Hagrid fosse un poco di buono, la sua convinzione che tutta la faccenda fosse ormai superata, urtarono Harry a tal punto che ebbe voglia di tirare su quella stupida faccia uno dei suoi libri di testo. Invece si limitò a scRivere una sola parola per Ron: ‘Stanotte’.
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

    Era l’automobile del signor Weasley che, rombando, scendeva lungo il pendio, a fari accesi e sirene spiegate, travolgendo i ragni al suo passaggio: molti caddero a terra Riversi, e continuarono per un pezzo ad agitare in aria le zampe. Con uno stridore di freni l’automobile si fermò davanti a Harry e Ron e le portiere si spalancarono.
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

    Allock fu scaraventato all’indietro e cadde Riverso sopra i bauli. La sua bacchetta magica piroettò in aria; Ron l’afferrò e la fece volare fuori della finestra.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «Modestia a parte, Harry, ho sempre avuto il dono di affascinare le persone di cui avevo bisogno. Così, Ginny mi ha schiuso la sua anima e la sua anima era esattamente quella che io volevo. Mi sono alimentato delle sue paure più profonde, dei suoi segreti più oscuri, che mi hanno reso sempre più forte. Sono diventato potente, molto più potente della piccola Ginny Weasley. Abbastanza da cominciare a raccontarle qualcuno dei miei segreti, da cominciare a Riversare un po’ della mia anima nella sua…»
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Non hai ancora capito, Harry Potter?» chiese Riddle con dolcezza. «È stata Ginny Weasley ad aprire la Camera dei Segreti. È stata lei a strangolare i galli e a scRivere messaggi minacciosi sulle pareti. Lei ad aizzare il Serpente di Serpeverde contro quattro mezzosangue oltre che contro la gatta di Gazza».
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Immagina la mia rabbia quando ho scoperto che chi aveva riaperto il diario per scRivermi non eri tu, ma Ginny. Lei te l’ha visto in mano ed è stata presa dal panico. Cosa sarebbe successo se tu avessi scoperto come funzionava e se io ti avessi spiattellato tutti i suoi segreti? O se — peggio ancora — io ti avessi detto chi era stato a strangolare i galli? Cosi, quella stupida mocciosa ha aspettato che nel tuo dormitorio non ci fosse nessuno e ha trafugato il diario. Ma io sapevo cosa fare. Ormai mi era chiaro che tu eri sulle tracce dell’Erede di Serpeverde. Da tutto quel che Ginny mi aveva detto di te, sapevo che avresti risolto il mistero a ogni costo, specie poi se a essere aggredita fosse stata una delle tue migliori amiche. E Ginny mi aveva detto che a scuola aveva suscitato un grande scalpore il fatto che tu parlassi il Serpentese…
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Perciò, ho convinto Ginny a scRivere un addio sul muro, a venire quaggiù e ad aspettare. Lei ha pianto, si è dimenata, ed è diventata davvero noiosa. Ma in lei non è rimasta più tanta vita: ha messo troppo di sé nel diario, dentro di me. Abbastanza, comunque, da permettermi di abbandonare finalmente quelle pagine. Da quando siamo quaggiù non ho fatto che aspettare il tuo arrivo. Sapevo che saresti venuto. Ho molte domande da farti, Harry Potter».
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

   Harry finì di scRivere di Guendalina la Guercia e tese di nuovo l'orecchio. Il silenzio nella casa buia era rotto solo dal lontano, fragoroso russare del suo enorme cugino Dudley. Doveva essere molto tardi. Gli occhi di Harry bruciavano dalla stanchezza. Forse era meglio finire il tema domani notte...
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   Era quasi mezzanotte, e Harry era steso sul letto a pancia in giù, le coperte tirate sulla testa come una tenda, una torcia in mano e un grosso libro rilegato in pelle (Storia della magia, di Adalbert Incant) aperto e appoggiato al cuscino. Fece scorrere la punta della penna d'aquila sulla pagina, aggrottando le sopracciglia, alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarlo a scRivere il tema: Perché i roghi di streghe nel Quattordicesimo Secolo furono completamente inutili.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   Harry si infilò la penna tra i denti e frugò sotto il cuscino in cerca dell'inchiostro e di un rotolo di pergamena. Lentamente e con molta attenzione stappò la boccetta, vi intinse la penna e cominciò a scRivere, interrompendosi ugni tanto per tendere l'orecchio, perché se uno dei Dursley andando in bagno avesse sentito lo scricchiolio della penna, probabilmente
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)


   «Edvige» disse in tono sconsolato, «devi sparire per una settimana. Vai con Errol, Ron si prenderà cura di te. Gli scRiverò un biglietto per spiegargli. E non guardarmi cosi» gli occhi ambrati di Edvige erano colmi di rimprovero «non è colpa mia. E l'unico modo per avere il permesso di andare a Hogsmeade con Ron e Hermione».
Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3)

   «Il tuo tono continua a non piacermi, ragazzo» profferì. «Se usi quel tono svagato per parlare delle frustate che prendi, è chiaro che non te ne danno abbastanza. Petunia, se fossi in te scRiverei una lettera al direttore. Per ribadire che approvi l'uso delle maniere forti con il ragazzo».
Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3)

   la di zucchero che puoi succhiare in classe e sembra che tu sia lì a pensare che cosa scRivere...»
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   «Buona fortuna a tutti» disse la professoressa Cooman con un filo di voce, «fino al prossimo incontro. Oh, e tu, caro» disse rivolta a Neville, «la prossima volta arRiverai in ritardo, quindi ricordati che dovrai lavorare di più per metterti in pari».
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)

   «Ma io non lo dico» lo interruppe la professoressa McGranitt, alzandosi e infilando le carte riordinate dentro un cassetto. «Nel modulo è scritto chiaramente che a dare il permesso dev'essere un genitore o il tutore». Si voltò a guardarlo, con una strana espressione. Compassione, forse? «Mi dispiace, Potter, ma è la mia ultima parola. Meglio che ti sbrighi, o arRiverai in ritardo alla prossima lezione».
La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3)

   «Chi mai» disse con voce spezzata, «chi mai è stato di una stupidità così abissale da scRivere le parole d'ordine della settimana e da lasciarle in giro?»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Ondate di tifosi scarlatti si Riversarono in campo scavalcando le barriere. Mani festanti battevano sulle schiene dei giocatori. Harry ebbe una confusa impressione di rumore e di corpi che premevano contro il suo. Poi lui e il resto della squadra furono issati sulle spalle della folla. Spinto verso la luce, vide Hagrid tappezzato di coccarde scarlatte. «Li hai battuti, Harry, li hai battuti! Aspetta solo che lo dico a Fierobecco!» C'era Percy che, dimenticata ogni dignità, saltava su e giù come un pazzo. La professoressa McGranitt singhiozzava più forte di Baston, asciugandosi gli occhi in un'enorme bandiera di Grifondoro; e laggiù c'erano Ron e Hermione che si facevano largo a fatica verso Harry. Non trovarono le parole. Sorrisero e basta, mentre Harry veniva trasportato verso le tribune, dove Silente attendeva in piedi con l'enorme Coppa del Quidditch tra le mani.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   «È una GiraTempo» sussurrò Hermione, «e me l'ha data la professoressa McGranitt il primo giorno di scuola quest'anno. E da allora che la uso per riuscire a frequentare tutte le lezioni. La professoressa McGranitt mi ha fatto giurare di non dirlo a nessuno. Ha dovuto scRivere un sacco di lettere al Ministero della Magia per farmene avere una. Ha dovuto spiegare che sono una studentessa modello, e che non l'avrei mai usata assolutamente per altro se non per lo studio... La giro e ho delle ore in più, è così che rie
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   Grattastinchi ha portato l'ordine all'Ufficio Gufi per conto mio. Ho usato il tuo nome, ma ho dato disposizione di prelevare il denaro dal sotterraneo numero 711 della Gringott, il mio. Ti prego di accettarla come dono del tuo padrino per il tuo tredicesimo compleanno.
Voglio anche chiederti scusa per lo spavento che temo di averti fatto prendere quella notte dell'anno scorso, quando te ne sei andato dalla casa dei tuoi zii. Speravo solo di poterti vedere per un attimo prima di intraprendere il viaggio verso nord, ma credo di averti fatto paura.
Accludo un'altra cosa per te, una cosa che credo renderà più piacevole il tuo prossimo anno a Hogwarts.
Se hai bisogno di me, manda un messaggio. Il tuo gufo mi troverà.
Ti scRiverò presto.
Sirius

Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

    Fu la gamba ferita a svegliare Frank; nella vecchiaia lo torturava come non mai. Si alzò, scese le scale zoppicando e andò in cucina con l’idea di riempire di nuovo la borsa dell’acqua calda per dare sollievo al ginocchio. In piedi davanti al lavandino, mentre riempiva il bollitore, guardò verso Casa Riddle e vide balenare delle luci alle finestre del piano superiore. Frank capì all’istante che cosa stava succedendo: i ragazzi erano penetrati di nuovo nella casa, e a giudicare dal Riverbero avevano appiccato un incendio.
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)


    «Perché, sciocco, in questo preciso momento i maghi si stanno Riversando nel paese da tutto il mondo, e qualunque ficcanaso del Ministero della Magia sarà in servizio, pronto a cogliere il minimo segno di attività insolite, a controllare e ricontrollare l’identità dei maghi. Saranno ossessionati dalla sicurezza, per paura che i Babbani notino qualcosa. Quindi aspettiamo».
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    La confusione di Harry crebbe. Chi poteva scRivere di lui a zio Vernon? Chi conosceva che spedisse lettere via postino?
L'invito (Cap. 3 Harry Potter 4)

    «Tu… tu gli scRiverai?» disse zio Vernon, cercando di controllare la voce. Ma Harry aveva visto i suoi occhietti contrarsi per la paura improvvisa.
L'invito (Cap. 3 Harry Potter 4)

    A quel punto s’interruppe per godersi l’effetto delle parole. Poteva quasi vedere gli ingranaggi al lavoro sotto i capelli fitti e ben pettinati di zio Vernon. Se avesse impedito a Harry di scRivere a Sirius, questi avrebbe potuto pensare che Harry veniva maltrattato. Ma se gli avesse impedito di andare alla Coppa del Mondo di Quidditch, Harry lo avrebbe scritto a Sirius, che così avrebbe saputo che veniva maltrattato. C’era una sola cosa che zio Vernon potesse fare e Harry la vide delinearsi nella mente dello zio come se il faccione baffuto fosse trasparente. Cercò di non sorridere, di mantenersi più impassibile che poteva. E poi…
L'invito (Cap. 3 Harry Potter 4)

    La signora Weasley puntò la bacchetta verso il cassetto delle posate, che si aprì di scatto. Harry e Ron si ritrassero rapidi mentre parecchi coltelli ne uscivano a schiera, attraversavano la cucina a volo radente e cominciavano ad affettare le patate, che la pentola aveva appena Riversato nel lavandino.
I Tiri Vispi di Fred e George (Cap. 5 Harry Potter 4)

    Il signor Weasley rimase a guardare impotente mentre Ludo Bagman estraeva un quadernino e una penna e cominciava a scRivere i nomi dei gemelli.
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    La risposta venne quando un centinaio di Veela si Riversarono su! campo. Le Veela erano donne… le donne più belle che Harry avesse mai visto… solo che non erano — non potevano essere — umane. Harry rimase interdetto per un attimo, mentre cercava di indovinare che cosa potessero essere; che cosa potesse far brillare in quel modo la loro pelle di un candore lunare, o far ondeggiare i loro capelli d’oro pallido senza che ci fosse il vento… ma poi cominciò la musica, e Harry smise di preoccuparsi del fatto che non erano umane: in effetti, smise di preoccuparsi di qualunque cosa.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    «Be’, adesso sì che siamo nei guai» disse alla signora Weasley sedendosi in una poltrona vicino al fuoco e giocherellando con scarso entusiasmo con il suo cavolfiore un po’ rattrappito. «È tutta la settimana che Rita Skeeter va in giro a ficcare il naso in cerca di altri pasticci del Ministero di cui scRivere. E ora ha scoperto che la povera Bertha è sparita, così questa storia sarà in prima pagina domani sul Profeta. Io l’avevo detto a Bagman che doveva mandare qualcuno a cercarla un secolo fa».
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    «Forse potrebbe uscire su cauzione» disse il signor Weasley continuando a scRivere in fretta, le sopracciglia aggrottate. «Malocchio non ha usato la bacchetta? Non ha aggredito nessuno?»
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    «I Presidi di Beauxbatons e di Durmstrang arRiveranno in ottobre con la loro squadra scelta di campioni, e la selezione dei tre sfidanti avverrà a Halloween. Un giudice imparziale deciderà quali studenti saranno più degni di gareggiare per la Coppa Tremaghi, la gloria della loro scuola e un premio personale in denaro pari a mille galeoni».
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Pur sapendo quanto ciascuno di voi sia desideroso di portare a Hogwarts la Coppa Tremaghi» disse, «i Presidi delle scuole partecipanti, assieme al Ministero della Magia, hanno convenuto di imporre un limite d’età per gli sfidanti di quest’anno. Solo gli studenti dell’età giusta — cioè da diciassette anni in su — potranno proporsi per la selezione. Questa» — Silente alzò un po’ la voce, perché una rumorosa protesta si scatenò a quelle parole, e i gemelli Weasley all’improvviso divennero furibondi — «è una misura che riteniamo necessaria, dal momento che le prove del Torneo saranno pur sempre difficili e pericolose, quali che siano le precauzioni che prenderemo, ed è altamente improbabile che gli studenti al di sotto del sesto e del settimo anno siano in grado di affrontarle. Mi assicurerò personalmente che nessuno studente di età inferiore inganni il nostro giudice imparziale e lo induca a nominarlo campione di Hogwarts». I suoi occhi azzurro chiaro scintillarono indugiando sulle facce ribelli di Fred e George. «Pertanto vi prego di non perdere tempo a iscRivervi se avete meno di diciassette anni.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang arRiveranno in ottobre e resteranno con noi per la maggior parte dell’anno. So che tutti voi tratterete con la massima gentilezza i nostri ospiti stranieri durante il loro soggiorno, e darete il vostro sincero sostegno al campione di Hogwarts quando verrà designato o designata. E ora è tardi e so quanto è importante che ciascuno di voi sia ben sveglio e riposato quando comincerete le lezioni domani mattina. Ora di andare a letto! Forza, veloci!»
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Sì» rispose Ron, spazzando via dal tavolo la gran massa di foglietti scarabocchiati, intingendo la penna nell’inchiostro e cominciando a scRivere.
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4)

    «Cominciamo raccogliendo adesioni» disse allegramente Hermione. «Ho pensato che l’iscrizione può costare due zellini — compresa la spilla — e il ricavato può finanziare la nostra campagna di volantinaggio. Tu sei il tesoriere, Ron — di sopra ho una cassetta per te — e Harry, tu sei il segretario, così se credi puoi scRivere tutto quello che ho detto adesso come verbale della nostra prima riunione».
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4)

    Le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang arRiveranno alle 6 in punto di venerdì 30 ottobre. Le lezioni termineranno con mezz’ora d’anticipo…
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Voi due vi siete già fatti venire in mente qualcosa sul Torneo Tremaghi?» chiese Harry. «Avete pensato a come fare per tentare di iscRivervi?»
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Sono quasi le sei» disse Ron, consultando l’orologio e poi guardando giù per il viale che portava ai cancelli principali. «Come pensate che arRiveranno? In treno?»
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    I passeggeri sbarcarono; i ragazzi videro le sagome passare davanti alle luci dei boccaporti. Tutti, notò Harry, sembravano della taglia di Tiger e Goyle… ma poi, mentre si avvicinavano, risalendo i prati nella luce che si Riversava fuori dalla Sala d’Ingresso, vide che la loro stazza in realtà era dovuta al fatto che indossavano mantelli di pelliccia ispida. Ma l’uomo che li guidava portava una pelliccia di un altro tipo; liscia e argentea, come i suoi capelli.
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Chiunque desideri proporsi come campione deve scRivere a chiare lettere il suo nome e quello della sua scuola su un foglietto di pergamena e metterlo nel Calice» disse Silente. «Gli aspiranti campioni hanno ventiquattr’ore per farsi avanti. Domani sera, la sera di Halloween, il Calice restituirà i nomi dei tre che avrà giudicato più meritevoli di rappresentare le loro scuole. Il Calice verrà esposto stasera nella Sala d’Ingresso, dove sarà liberamente raggiungibile per tutti coloro che desiderano gareggiare.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «Mi è venuto in mente adesso… non ho ancora chiesto a Hagrid di iscRiversi a CREPA!» esclamò. «Aspettatemi, faccio un salto di sopra a prendere le spille, va bene?»
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «ScRivere a Sirius. Devi dirgli che cosa è successo. Ti ha chiesto di tenerlo al corrente di tutto quello che succede a Hogwarts… è come se si aspettasse qualcosa del genere. Ho qui una pergamena e una penna…»
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Ok, ok, gli scRiverò» disse Harry, gettando l’ultimo pezzo di pane tostato nel lago. Entrambi rimasero a guardarlo galleggiare per un attimo, prima che un grosso tentacolo spuntasse dall’acqua e lo facesse sparire. Poi tornarono al castello.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Dobbiamo controllare che le vostre bacchette siano perfettamente efficienti, senza problemi, sai, visto che sono i vostri strumenti più importanti nelle prove che vi aspettano» disse Bagman. «L’esperto adesso è di sopra con Silente. E poi ci sarà il tempo per qualche scatto. Questa è Rita Skeeter» aggiunse, indicando la strega con il vestito cremisi, «scRiverà un piccolo articolo sul Torneo per La Gazzetta del Profeta…»
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Harry gettò un’occhiata. Nell’istante in cui Rita Skeeter aveva aperto bocca, la piuma verde aveva cominciato a scRivere freneticamente, scivolando sulla pergamena:
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Credi che il trauma del tuo passato possa averti indotto a metterti alla prova? A dimostrare di essere all’altezza della tua fama? Credi che forse ti sia venuto il desiderio di iscRiverti al Torneo Tremaghi perché…»
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Sirius lo scrutò ansiosamente, con occhi che non avevano ancora perso lo sguardo fosco e spiritato che Azkaban gli aveva impresso. Aveva lasciato parlare Harry tino allo sfinimento senza interromperlo, ma ora disse: «Coi draghi possiamo vedercela. Harry, ma ci arRiveremo tra un minuto: non posso restare molto… sono penetrato in una casa di maghi per usare il fuoco, ma potrebbero tornare da un momento all’altro. Devo metterti in guardia da alcune cose».
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

   Quella sera Harry, Ron e Hermione salirono alla Guferia a cercare Leo: Harry voleva scRivere a Sirius per dirgli che era riuscito a superare incolume la prova del drago. Lungo le scale, Harry aggiornò Ron su tutto quello che Sirius gli aveva detto di Karkaroff. Sulle prime Ron fu sconvolto dalla notizia che Karkaroff era stato un Mangiamorte, ma quando entrarono nella Guferia decretò che avrebbero dovuto sospettarlo fin dall’inizio.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    Lanciò Leo fuori dalla finestra. Il gufetto precipitò per quattro metri prima di riuscire a rimettersi diritto; la lettera fissata alla sua zampa era molto più lunga e pesante del solito, perché Harry non aveva potuto fare a meno di scRivere la cronaca dettagliata di come aveva schivato, accerchiato e infine giocato l’Ungaro Spinato.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    Almeno un centinaio di piccoli elfi gremivano la cucina: sorridevano, si inchinavano e facevano Riverenze mentre Dobby guidava Harry. Portavano tutti la stessa uniforme: uno strofinaccio con ricamato il blasone di Hogwarts, drappeggiato a mo’ di toga.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    Mentre lasciavano la cucina, molti degli elfi tutti intorno li assediarono, offrendo spuntini da portare di sopra. Hermione rifiutò, osservando con sguardo addolorato gli elfi che continuavano a fare inchini e Riverenze, ma Harry e Ron si riempirono le tasche di tortine e pasticcini.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Si può sapere a chi è che continuate a scRivere, voi due, eh?» disse Ron.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    «Ehm… in effetti, non ho idea di dove sia» disse Bagman. «È che ha… smesso di venire a lavorare. Ormai manca da un paio di settimane. Il giovane Percy, il suo assistente, dice che è ammalato. A quanto pare manda istruzioni via gufo. Ma ti dispiace non farne parola con nessuno, Harry? Perché Rita Skeeter è ancora lì che s’impiccia dove può, e io ci scommetto che trasformerebbe la malattia di Barty in qualcosa di sinistro. Probabilmente scRiverebbe che è scomparso come Bertha Jorkins».
Lo Scoop di Rita Skeeter (Cap. 24 Harry Potter 4)

    «Ci vogliono anni per diventare Animagus, e poi devi iscRiverti al registro» disse Hermione in tono vago, strizzando gli occhi per scrutare l’indice di Curiosi Dilemmi Magici e Loro Soluzioni. «Ce l’ha detto la professoressa McGranitt, vi ricordate… bisogna iscRiversi all’Ufficio per l’Uso Improprio della Magia… dichiarare in che tipo di animale sei in grado di trasformarti, e le tue caratteristiche, perché non puoi farlo quando ne hai voglia…»
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Hermione, Harry e Ron si diressero a un tavolo in fondo, come al solito. Quando Piton ebbe voltato loro le spalle per trascRivere alla lavagna gli ingredienti della pozione del giorno, Hermione sfogliò rapida la rivista sotto il banco. Finalmente, nella sezione centrale, Hermione trovò ciò che stavano cercando. Harry e Ron si fecero più vicini. Una foto a colori di Harry apriva un breve servizio intitolato LE PENE D’AMORE DI HARRY POTTER e firmato Rita Skeeter.
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    Gli elfi domestici diedero loro un caloroso benvenuto, facendo inchini e Riverenze e affannandosi a preparare di nuovo il tè. Dobby fu estasiato da! regalo.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «Grazie, Weatherby, e quando hai finito, vorrei una tazza di tè. Mia moglie e mio figlio arRiveranno tra poco, stasera andiamo a un concerto con il signore e la signora Caramell». Ora Crouch aveva ripreso a parlare tranquillamente con un albero, e sembrava del tutto ignaro della presenza di Harry; quest’ultimo ne fu così sorpreso che non si accorse nemmeno che Crouch lo aveva lasciato andare. «Sì, mio figlio ha appena preso dodici G.U.F.O., una bella soddisfazione, sì, grazie, sì, sono davvero molto fiero di lui. Ora, se puoi portarmi quel promemoria del Ministero della Magia di Andorra, credo che avrò tempo di buttar giù una risposta…»
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «Rookwood?» chiese Crouch, facendo un cenno a una strega seduta davanti a lui che prese a scRivere in fretta su un rotolo di pergamena. «Augustus Rookwood del Dipartimento dei Misteri?»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    La luce che emanava dal Pensatoio Riverberò sul viso di Silente, e all’improvviso Harry fu colpito da quanto fosse vecchio. Sapeva, ovvio, che Silente era avanti con gli anni, ma per qualche ragione non pensava mai a lui come a un vecchio.
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    «Bene» disse Harry in fretta, tornando a scrutare il contenuto del Pensatoio, che vorticava più lentamente ora che Silente aveva smesso di Riversarvi altri pensieri. «E… ehm…»
Il Pensatoio (Cap. 30 Harry Potter 4)

    Tutto ciò che Harry aveva visto nel Pensatoio, quasi tutto quello che Silente gli aveva raccontato e mostrato dopo, l’aveva confidato a Ron e Hermione: e naturalmente a Sirius, al quale aveva spedito un gufo nell’istante in cui era uscito dall’ufficio di Silente. Quella sera Harry, Ron e Hermione rimasero di nuovo alzati fino a tardi in sala comune a ridiscutere il tutto finché a Harry non cominciò a girare la testa, e capì che cosa intendeva Silente parlando di una mente cosi affollata di pensieri che sarebbe stato un sollievo Riversarli altrove.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Ma Cedric non si mosse. Rimase lì a guardare Harry. Poi si voltò verso la Coppa: nel Riverbero dorato, Harry lo vide contemplare il trofeo con un’espressione di intenso desiderio. Cedric tornò a guardare Harry, che si era aggrappato alla siepe per rimanere in piedi e sospirò profondamente.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Sì. Dopo un po’ cominciò a contrastare la Maledizione Imperius proprio come avevo fatto io. C’erano momenti in cui capiva ciò che stava succedendo. Il mio signore decise che non era più prudente lasciarlo uscire di casa. Lo costrinse a inviare lettere al Ministero. Gli fece scRivere che era malato. Ma Codaliscia trascurò i suoi doveri. Non lo sorvegliò abbastanza. Mio padre fuggì. Il mio signore suppose che fosse diretto a Hogwarts. Mio padre avrebbe detto tutto a Silente, avrebbe confessato. Avrebbe ammesso di avermi fatto uscire di nascosto da Azkaban.
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    Harry provò una sensazione di gelo allo stomaco mentre la professoressa McGranitt si sforzava di trovare le parole per descRivere ciò che era successo. Non dovette finire la frase. Lui sapeva che cosa doveva aver fatto il Dissennatore. Aveva dato il suo bacio fatale a Barty Crouch. Gli aveva risucchiato l’anima dalla bocca. Era peggio che morto.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Oh, Rita non ha scritto nemmeno una riga dalla terza prova» rispose Hermione, in tono stranamente controllato. «In effetti» aggiunse, e ora la sua voce ebbe un lieve tremito, «Rita Skeeter non scRiverà proprio niente per un po’. A meno che non voglia che io vuoti il sacco su di lei».
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Le ho detto che la lascerò uscire quando saremo tornati a Londra» disse Hermione. «Ho imposto un Incantesimo Infrangibile sul barattolo, sapete, così non può trasformarsi. E le ho detto che deve tenere la piuma chiusa in borsetta per un anno intero. Vediamo se riesce a perdere l’abitudine di scRivere tremende bugie sulla gente».
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    Non possiamo dire molto di Tu-Sai-Chi, ovviamente… Ci è stato raccomandato di non scRivere niente d’importante nel caso che le lettere vadano perse… Abbiamo parecchio da fare ma non posso spiegarti i dettagli… Stanno succedendo un sacco di cose, ti diremo tutto quando ci vedremo…
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    L’ingiustizia di tutto questo gli fece montare una rabbia quasi da urlare. Se non fosse stato per lui, nessuno avrebbe nemmeno saputo che Voldemort era tornato! E la sua ricompensa era restare prigioniero a Little Whinging per ben quattro settimane, completamente isolato dal mondo magico, ridotto ad accucciarsi tra le begonie moribonde per sentir parlare di pappagallini che facevano sci d’acqua! Com’era possibile che Silente l’avesse dimenticato così facilmente? Perché Ron e Hermione erano in vacanza insieme e non avevano invitato anche lui? Quanto ancora doveva sopportare che Sirius gli dicesse di star calmo e fare il bravo, o resistere alla tentazione di scRivere a quella stupida Gazzetta del Profeta per far notare che Voldemort era tornato? Questi pensieri furibondi vorticavano nella testa di Harry, e le sue viscere si contorcevano per la rabbia nell’afosa notte di velluto che calava attorno a lui, l’aria carica dell’odore di erba calda e secca, unico rumore il sordo brontolio del traffico sulla strada oltre le inferriate del parco.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    La sua stanza era decisamente molto più caotica del resto della casa. Confinato lì per quattro giorni, e in più di pessimo umore, Harry non si era curato di mettere in ordine. Gran parte dei libri che possedeva erano sparsi a terra: aveva cercato di distrarsi con ciascuno di essi e poi l’aveva gettato via; la gabbia di Edvige aveva bisogno di essere pulita e cominciava a puzzare; e il suo baule era aperto, rivelando un guazzabuglio confuso di abiti Babbani e vesti da mago che si era Riversato per terra tutto attorno.
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    «TU SEI PAZZO, MALOCCHIO!» strillò Tonks da davanti. «Siamo tutti gelati dalla testa alla scopa! Se continuiamo a deviare arRiveremo la settimana prossima! E poi ormai ci siamo quasi!»
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    Ogni pensiero amaro e rancoroso che Harry aveva formulato nell’ultimo mese si Riversò fuori: la frustrazione per la mancanza di notizie, il dolore che loro fossero insieme senza di lui, la rabbia per essere stato seguito senza saperlo… tutti i sentimenti di cui un po’ si vergognava infine esplosero. Edvige si spaventò per il fracasso e volò di nuovo in cima all’armadio. Leotordo cinguettò allarmato e sfrecciò ancora più rapido attorno alle loro teste.
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «…’che ti rimette in salute, consentendoti di praticare l’attività di svago prescelta durante un’ora che altrimenti sarebbe stata dedicata a una noia infruttuosa’. È quello che scRiveremo nella pubblicità, perlomeno» mormorò Fred, che si era tolto dal campo visivo della signora Weasley e stava raccogliendo e intascando alcuni Doxy sparsi dal pavimento. «Ma dobbiamo perfezionarle un po’. Al momento le nostre cavie hanno qualche difficoltà a smettere di vomitare quanto basta per mandar giù la parte viola».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Costringerò Goyle a scRivere cento volte la stessa frase, lo ucciderà, lui odia scRivere» disse Ron allegro. Abbassò la voce per imitare il ringhio sordo di Goyle e, contraendo il viso in un’espressione dolorosamente concentrata, fece il gesto di scRivere per aria. «Io… non… devo… assomigliare… al sedere… di un babbuino».
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    Tutti gli altri guardavano Luna che rideva, ma a Harry cadde l’occhio sulla rivista per terra e notò una cosa che lo indusse a raccoglierla all’istante. Prima, alla rovescia, era difficile capire che cosa fosse l’immagine di copertina, ma Harry si rese conto che era una pessima vignetta su Cornelius Caramell; lo riconobbe solo grazie alla bombetta verde acido. Una delle mani di Caramell era stretta attorno a un sacco d’oro; l’altra strangolava un goblin. La didascalia recitava: Dove arRiverà Caramell per ottenere la Gringott?
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    Il Cappello Parlante di solito si limitava a descRivere le qualità diverse che ciascuna delle quattro Case di Hogwarts ricercava e il proprio ruolo nel riconoscerle. Harry non ricordava che avesse mai cercato di dare consigli alla scuola.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    La professoressa Umbridge estrasse un piccolo rotolo di pergamena rosa dalla borsetta, lo srotolò sulla cattedra, intinse la piuma in una boccetta di inchiostro e prese a scRivere in fretta, chinandosi in modo che Harry non potesse vedere quello che scriveva. Nessuno parlò. Dopo un minuto la Umbridge arrotolò la pergamena e la colpì con la bacchetta; il rotolo si sigillò completamente, in modo che lui non potesse aprirlo.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Ci farai scRivere cento volte la stessa frase?» incalzò George con un sorrisetto.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «No» rispose, la voce vibrante di rabbia, «ma scRiverò a vostra madre».
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Meno di zero» rispose Harry tetro. Si fece scivolare sul piatto delle costolette d’agnello e cominciò a mangiare. «Meglio provare, però, no? Mi offrirò di stare in punizione altri due giorni, non so…» Mandò giù un boccone di patate e aggiunse: «Spero che non mi trattenga troppo, stasera. Lo sapete che dobbiamo scRivere tre temi, esercitarci negli Incantesimi Evanescenti per la McGranitt, trovare un controincantesimo per Vitious, finire il disegno dell’Asticello e cominciare quello stupido diario dei sogni per la Cooman?»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Harry esitò per una frazione di secondo, poi rispose: «ScRivere delle frasi».
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Credevo che ti desse solo delle frasi da scRivere».
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Credo che scRiverò a Sirius, per sapere che cosa ne pensa…»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Harry, non puoi scRivere una cosa del genere in una lettera!» disse Hermione, preoccupata. «Non ti ricordi? Moody ci ha detto di stare attenti! Non siamo più sicuri che i gufi non vengano intercettati!»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Ora capiva com’era stato difficile per Ron e Hermione scRivergli durante l’estate. Come faceva a raccontare a Sirius tutto quello che era successo nell’ultima settimana e a chiedergli tutte le cose che gli premevano senza dare a potenziali ladri di lettere un sacco di informazioni inopportune?
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Mi spiace di non essere riuscito a vederti di più durante l’estate. Mi addolora criticare i nostri genitori, ma temo di non poter più vivere sotto il loro tetto finché continuano a frequentare la folla pericolosa che attornia Silente. (Se scRiverai a nostra madre, dille pure che un certo Sturgis Podmore, che è grande amico di Silente, è stato appena spedito ad Azkaban per essere entrato illegalmente nel Ministero. Forse questo aprirà loro gli occhi sulla razza di criminali di basso rango con cui sono in confidenza al momento.) Mi ritengo assai fortunato di essere sfuggito al marchio di promiscuità con questo genere di persone — il Ministro non potrebbe davvero essere più benigno con me — e spero, Ron, che non permetterai ai legami familiari di renderti cieco davanti alla natura malaccorta delle convinzioni e delle azioni dei nostri genitori. Spero sinceramente che col tempo capiranno quanto si sono sbagliati e naturalmente quel giorno sarò pronto ad accettare le loro sincere scuse.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Per la professoressa Umbridge fu come ricevere uno schiaffo in piena faccia. Non disse nulla, ma lisciò la pergamena sulla tavoletta e cominciò a scRivere furiosamente.
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Io… credo che dovremmo tutti scRivere il nostro nome, per sapere chi è presente oggi. Ma credo anche» e qui respirò a fondo, «che dovremmo essere tutti d’accordo di non divulgare ai quattro venti quello che stiamo facendo. Perciò, se firmate, acconsentirete a non raccontarlo alla Umbridge o a chiunque altro».
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    Negli spogliatoi, Angelina si era già cambiata e parlava alla squadra. Harry e Ron indossarono le divise (Ron cercò di infilarsi la sua al contrario prima che Alicia, impietosita, andasse ad aiutarlo), poi sedettero ad ascoltare il discorso pre-partita, mentre il vociare all’esterno si faceva sempre più intenso via via che la folla si Riversava fuori dal castello verso il campo.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Volevamo scRivere un altro paio di strofe!» continuò Malfoy, mentre Katie e Alicia abbracciavano Harry. «Ma non abbiamo trovato delle rime per grassa e brutta… volevamo omaggiare anche sua madre, e…»
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    La Umbridge non rispose; finì di scRivere l’ultimo appunto, poi guardò di nuovo Hagrid e disse, sempre a voce molto alta e scandendo le parole: «Prego, continui pure la lezione come al solito. Io camminerò» e mimò con le dita l’atto di camminare (Malfoy e Pansy Parkinson furono presi da silenziosi accessi di risate), «tra gli studenti» (e indicò diversi membri della classe), «a fare domande». Si indicò le labbra.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Sirius sa che non deve distruggere il tuo ritratto» ribatté Silente, e Harry si ricordò dove aveva già sentito quella voce: in una cornice apparentemente vuota nella sua stanza da letto a Grimmauld Place. «Devi riferirgli che Arthur Weasley è gravemente ferito e che la moglie, i figli e Harry Potter arRiveranno tra breve a casa sua. Chiaro?»
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Vostro padre è rimasto ferito nel corso del suo lavoro per l’Ordine della Fenice» disse Silente, prima che Harry potesse parlare. «È stato portato all’Ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche. Ora vi rimando a casa di Sirius, che è molto più comoda della Tana per raggiungere l’ospedale. Vostra madre arRiverà lì».
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Sto molto bene, grazie!» esclamò Allock esuberante, estraendo dalla tasca una piuma di pavone piuttosto malconcia. «Quanti autografi volete? Adesso so scRivere anche con le lettere attaccate, sapete!»
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Sentite, io non ho mica imparato a scRivere tutto attaccato per niente!»
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «A scRivere una lettera» disse Hermione, mettendosi la borsa in spalla. «Io… non so se… ma vale la pena tentare… e sono l’unica che può farlo».
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Sì, sì, uno di questi giorni scRiverà un sacco di storie orrende su Harry e me» concluse Hermione in tono indifferente. «Perché non cerca qualcuno a cui interessi?»
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Precisamente» rispose Hermione. «La vera storia. Tutti i fatti, tali e quali Harry li riferisce. Le racconterà tutti i particolari, le dirà i nomi dei Mangiamorte che ha visto lì, le descRiverà l’aspetto di Voldemort adesso… oh, si controlli» aggiunse in tono sprezzante, lanciando un tovagliolino attraverso il tavolo. Rita, infatti, al nome di Voldemort aveva fatto un tale balzo che si era versata addosso metà del suo Whisky Incendiario.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Rita tamponò l’impermeabile sporco, sempre fissando Hermione. Poi disse schietta: «Il Profeta non lo pubblicherebbe. Nel caso tu non l’abbia notato, nessuno crede alla sua panzana. Tutti pensano che sia un mentecatto. Ecco, se mi lasci scRivere la storia in questo senso…»
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Dovresti scRivere un libro» disse Ron, tagliando la sua patata, «con la traduzione di tutte le scemenze che fanno le ragazze, così i ragazzi capirebbero».
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    Si lanciarono tutti insieme verso l’uscita, accalcandosi sulla porta; poi cominciarono a Riversarsi nel corridoio. Harry sentì i primi allontanarsi di corsa e si augurò che avessero il buonsenso di non andare verso i rispettivi dormitori. Mancavano ancora dieci minuti alle nove: se si fossero rifugiati in biblioteca o nella Guferia, tutt’e due più vicine…
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    «Si sieda» ordinò la Umbridge brusca, indicando una sedia. Harry obbedì. Lei riprese a scRivere, lasciandolo a fissare i disgustosi gattini che sgambettavano sui piatti appesi alla parete, e a chiedersi quali nuovi orrori avesse in serbo.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Era al centro della Sala Grande, ma le tavole delle quattro Case erano scomparse. C’erano invece oltre un centinaio di tavoli più piccoli, tutti rivolti nella stessa direzione, ciascuno occupato da uno studente chino a scRivere su un rotolo di pergamena. L’unico suono era il raspare delle piume e il raro fruscio di una pergamena smossa. A quanto pareva, era in corso un esame.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    I raggi del sole si Riversavano dalle alte finestre sulle teste ricurve, traendone riflessi castani, ramati o dorati. Harry si guardò attorno. Piton doveva essere da qualche parte là attorno… dopotutto quello era un suo ricordo.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Quando scesero nel sotterraneo, né Harry né Ron le rivolgevano più la parola, ma Hermione, imperterrita, approfittò di quel silenzio per Riversare su di loro un flusso ininterrotto di oscure ammonizioni, borbottate in un sibilo veemente che fece perdere a Seamus cinque minuti buoni per controllare che il suo calderone non avesse perdite.
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5)

    La sua mente fu attraversata dal ricordo di una mazza che volava in aria e atterrava di schianto sul duro cranio di un troll… sorridendo, chinò il capo e cominciò a scRivere.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Il malumore di Hermione durò per la maggior parte del finesettimana, ma per Harry e Ron non fu difficile ignorarla: passarono quasi tutto il tempo a ripassare Pozioni per l’esame di lunedì, quello che Harry temeva di più… e che, ne era sicuro, avrebbe distrutto ogni sua ambizione di diventare Auror. In effetti trovò difficile l’esame scritto, anche se era convinto di aver azzeccato la risposta alla domanda sulla Pozione Polisucco: visto che durante il suo secondo anno a Hogwarts l’aveva bevuta di nascosto, fu in grado di descRiverne gli effetti con estrema precisione.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Harry stava completando la costellazione di Orione, quando il portone del castello si aprì, proprio sotto il parapetto dove si trovava lui, e un fiotto di luce si Riversò sui gradini di pietra. Mentre regolava il telescopio, guardò rapido dabbasso e vide cinque o sei lunghe ombre spostarsi sull’erba illuminata; poi il portone si richiuse e il prato ridiventò un mare di tenebre.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Harry si sentiva a disagio. Si voltò verso Ron e Hermione per controllare se si fossero accorti di qualcosa, ma poi vide la professoressa Marchbanks venire verso di lui e, non volendo farle credere che stesse cercando di copiare, tornò a chinarsi sulla propria mappa e finse di scRivere qualcosa, mentre in realtà spiava al di sopra del parapetto, verso la capanna di Hagrid. C’erano sagome che passavano davanti alle finestre, bloccando a tratti la luce.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Guardate!» strillò Calì, sporgendosi dal parapetto e indicando il portone del castello: si era riaperto, e alla luce che adesso si Riversava sul prato buio videro un’alta, solitaria figura nera marciare verso la capanna.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Harry fissò la prima domanda. Ci mise alcuni secondi prima di rendersi conto di non aver capito una parola, distratto com’era dal ronzio di una vespa che sbatteva contro i vetri. A fatica, cominciò infine a scRivere la risposta.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Cominciò a scRivere, sbirciando di tanto in tanto la grande clessidra sulla cattedra accanto alla professoressa Marchbanks. Era seduto dietro Calì Patil, e un paio di volte si ritrovò a fissare ipnotizzato i riflessi dorati che le baluginavano fra i lunghi capelli scuri, e dovette scuotere con forza la testa per snebbiarla.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    L’improvviso squillo della campanella fu seguito dal rombo lontano degli studenti che si Riversavano nei corridoi sopra e sotto di lui. Rimase immobile, fissando Madama Chips a occhi sbarrati. Si sentì invadere dal terrore.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Quando arRiveremo, Sirius probabilmente sarà morto!» sbottò Harry, tirando un calcio a un albero vicino. Sopra di lui esplose un cinguettio acuto, e alzando lo sguardo vide un Asticello furioso agitare le lunghe dita sottili.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    «Oh, arRiveranno» gli assicurò Ginny, rivolta come Ron nella direzione sbagliata, a quel che pareva convinta di guardare i cavalli.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Caramell si voltò a guardare il ritratto del brutto ometto con la lunga, ricciuta parrucca argentea, che si stava frugando un orecchio con la punta di una piuma. Notando il suo sguardo, il ritratto annunciò: «Sarà qui fra un attimo, sta finendo di scRivere una lettera a Silente».
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    «Non mi pRiverà di Kingsley Shacklebolt, se è questo che suggerisce!» esclamò il Primo Ministro con ardore. «È molto efficiente, fa il doppio del lavoro degli altri…»
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    «È dura» mormorò infine, «rendersi conto che non mi scRiverà più».
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «… e incantesimi di fuga in generale» concluse Hermione. «Be’, almeno sai già qualcosa di un corso che seguirai quest’anno, uno in più rispetto a me e Ron. Chissà quando arRiveranno i risultati del G.U.F.O.?»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «Un momento» fece Harry, perché gli era tornata in mente un’altra parte della conversazione della notte prima. «Credo che Silente abbia detto che i risultati dei nostri G.U.F.O. arRiveranno oggi!»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    Harry rise, a disagio, e portò al più presto il discorso sui risultati del G.U.F.O. Neville prese a recitare i suoi voti e a chiedersi se avrebbe potuto iscRiversi a un M.A.G.O. in Trasfigurazione con un solo ‘Accettabile’, ma Harry lo guardava senza ascoltare.
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    «Sono le otto meno cinque, è meglio che vada, o arRiverò in ritardo da Silente».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «E in più sei stato perseguitato dal Ministero, che cercava di farti passare per uno squilibrato e un bugiardo. Porti ancora i segni di quando quella donna malvagia ti ha fatto scRivere col sangue, ma tu non hai ritrattato nemmeno una parola…»
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    Con sorpresa di Harry, a quelle parole Hermione arrossì violentemente. Ron non notò nulla, occupato com’era a descRivere con amorevoli dettagli ogni parata.
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «Modesto proprio come lo descrive Horace!» vociò Worple. «Ma sul serio»e i suoi modi cambiarono, improvvisamente pratici, «sarei lieto di scRiverla io… la gente muore dalla voglia di saperne di più su di te, ragazzo mio, muore dalla voglia! Se fossi disposto a rilasciarmi alcune interviste, diciamo in sedute di quattro o cinque ore, ecco, potremmo avere il libro pronto fra qualche mese. E tutto con un impegno minimo da parte tua, te lo garantisco: chiedi a Sanguini se non è… Sanguini, stai fermo!»aggiunse Worple, a un tratto severo, perché il vampiro si avviava verso il gruppo di ragazze con sguardo avido. «Tieni, mangia un canapè» gli disse, prendendone uno da un elfo di passaggio e ficcandolo in mano a Sanguini prima di tornare a rivolgersi a Harry. «Mio caro ragazzo, non hai idea di quanti soldi potresti guadagnare…»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Oh, mi sono dato alla macchia» rispose Lupin. «Letteralmente. Ecco perché non ho potuto scRiverti, Harry; mandarti delle lettere sarebbe stato come tradirsi».
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Harry si è già Materializzato» confidò Ron a un imbarazzato Seamus. Il professor Vitious si era nel frattempo asciugato con un colpo di bacchetta e gli aveva assegnato per punizione una frase da scRivere cento volte (’Sono un maga, non un babbuino che brandisce un bastone’). «Sile… ehm… qualcuno l’ha portato con sé. Materializzazione Congiunta, sai».
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Proprio quello» confermò Harry, prevedendo un enorme pericolo e deciso a impedirlo subito. «E ti proibisco di avvertirlo, Kreacher, e di mostrargli che cosa stai facendo, e di rivolgergli la parola, e di scRivergli messaggi, e… e di metterti in contatto con lui in qualunque modo. Capito?»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Ron apparve a colazione mezz’ora dopo, immusonito e irritato e, anche se si sedette vicino a Lavanda, Harry non li vide scambiarsi una parola per tutto il tempo che rimasero insieme. Hermione si comportava con assoluta indifferenza, ma un paio di volte Harry notò un sorrisetto inesplicabile incresparle il viso. Per tutto il giorno fu di umore particolarmente buono, e quella sera in sala comune acconsentì perfino a controllare (in altre parole, a finire di scRivere) la ricerca di Erbologia di Harry, cosa che si era categoricamente rifiutata di fare fino a quel momento, perché sapeva che Harry poi avrebbe permesso a Ron di copiarla.
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Grazie mille, Hermione» disse Harry, dandole un colpetto sulla schiena. Controllò l’orologio: erano quasi le otto. «Senti, devo spicciarmi o arRiverò in ritardo da Silente…»
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    Erano seduti accanto al fuoco nella sala comune; i soli altri ragazzi ancora svegli erano compagni del sesto anno. Si percepiva una certa agitazione, perché dopo cena gli studenti avevano trovato appeso in bacheca un nuovo cartello con la data dell’esame di Materializzazione. Chi avesse compiuto diciassette anni entro quella data, il ventuno aprile, aveva la possibilità di iscRiversi a una serie di lezioni supplementari, che si sarebbero tenute (sotto strettissima vigilanza) a Hogsmeade.
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Oh, no!» esclamò Ron, fissando agghiacciato la pergamena. «Non dirmi che dovrò riscRivere tutto!»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Un milione di grazie» rispose Ron. «Posso prendere in prestito la tua piuma per scRivere la conclusione?»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Si udì una sonora esplosione e il bidone dietro Harry scoppiò; Harry tentò un Incantesimo delle Pastoie che rimbalzò sulla parete dietro l’orecchio di Malfoy e fracassò la cassetta sotto Mirtilla Malcontenta, che strillò ancora più forte; l’acqua si Riversò dappertutto e Harry scivolò in terra, mentre Malfoy, il volto deformato dalla rabbia, urlava: «Cruci…»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Era stordito; era come se un adorato cucciolo fosse diventato all’improvviso un animale feroce. Ma che cosa aveva in testa il Principe per trascRivere un simile incantesimo nel suo libro? E che cosa sarebbe successo quando Piton l’avesse visto? Avrebbe raccontato a Lumacorno — lo stomaco gli ribollì — come Harry aveva ottenuto quei risultati in Pozioni per tutto l’anno? Avrebbe confiscato o distrutto il libro che gli aveva insegnato tante cose… che era diventato una sorta di guida e di amico? Harry non poteva permetterlo… non poteva…
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Silente si voltò per guardare fuori dalla finestra infuocata: il sole era un Riverbero rosso rubino lungo l’orizzonte. Harry uscì rapido dall’ufficio e discese la scala a chiocciola. All’improvviso il suo cervello era stranamente sgombro. Sapeva che cosa fare.
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    Ma Piton schivò la maledizione, facendo cadere Harry prima che riuscisse a completarla. Harry si rialzò mentre il Mangiamorte alle sue spalle urlava «Incendio!»; udì un’esplosione e una luce arancione si Riversò su di loro: la casa di Hagrid era in fiamme.
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    «Grazie, Hagrid»rispose la McGranitt. Si alzò e si voltò verso il gruppo riunito attorno al letto di Bill. «Dovrò vedere quelli del Ministero, quando arRiveranno. Hagrid, per favore, di’ ai direttori delle Case — Lumacorno può rappresentare Serpeverde — che voglio vederli nel mio ufficio immediatamente. Vorrei che venissi anche tu».
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

   Tutte le lezioni furono sospese, tutti gli esami posticipati. Alcuni studenti furono portati frettolosamente via da Hogwarts dai genitori nei due giorni che seguirono: le gemelle Patil partirono prima di colazione la mattina dopo la morte di Silente, e Zacharias Smith fu scortato fuori dal castello dal suo altezzoso padre. Seamus Finnigan, invece, si rifiutò categoricamente di seguire la madre a casa; fecero a chi urlava di più nella Sala d’Ingresso, e la sfida si risolse quando lei acconsentì a lasciarlo a scuola per il funerale. Ebbe difficoltà a trovare un letto a Hogsmeade, raccontò Seamus a Harry e Ron, perché maghi e streghe si Riversavano nel villaggio, preparandosi a rendere l’ultimo tributo a Silente.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

    E poi, a sorpresa, gli si Riversò addosso la spaventosa verità, assoluta e irreversibile. Silente era morto, se n’era andato… strinse in mano il freddo medaglione, così forte da farsi male, ma non riuscì a evitare che lacrime bollenti gli scivolassero dagli occhi: distolse lo sguardo da Ginny e dagli altri e guardò oltre il lago, verso la Foresta, mentre l’ometto in nero continuava a declamare monotono… Ci fu un movimento tra gli alberi. Anche i centauri erano venuti a rendere omaggio. Non uscirono allo scoperto ma Harry li vide immobili, seminascosti nell’ombra, osservare i maghi, gli archi appesi al fianco. E ricordò la sua prima gita da incubo nella Foresta, la prima volta che aveva incontrato la cosa che allora era Voldemort, e come l’aveva affrontato, e come non molto tempo dopo lui e Silente avevano parlato del fatto di combattere una battaglia persa. Era importante, aveva detto Silente, combattere, e ancora combattere, e continuare a combattere, perché solo così il male poteva essere tenuto a bada, anche se non poteva mai essere completamente sradicato…
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   Altre piume descRiveranno i trionfi degli anni successivi. Gli incalcolabili contributi di Silente alla sapienza magica, tra i quali la scoperta dei dodici usi del sangue di drago, avrebbero giovato a molte generazioni, come la saggezza di cui diede prova nelle numerose sentenze che emise come Stregone Capo del Wizengamot. Si dice inoltre che non vi fu mai duello magico paragonabile a quello tra Silente e Grindelwald nel 1945. Coloro che vi assistettero hanno scritto del terrore e della reverenza che provarono guardando quei due straordinari maghi darsi battaglia. Il trionfo di Silente e le sue conseguenze per il mondo magico sono considerati un punto di svolta nella storia magica, pari all'introduzione dello Statuto Internazionale di Segretezza o alla caduta di Colui-Che-Non-Deve-EssereNominato.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   «Quando il contenitore magico è ancora intatto, il frammento di anima che conserva può volare dentro e fuori da chi si avvicina troppo all'oggetto. Non dico se lo si tiene in mano troppo a lungo, toccarlo non c'entra» aggiunse, prima che Ron potesse interromperla. «Parlo di una vicinanza emotiva. Ginny aveva Riversato il suo cuore in quel diario e si era resa straordinariamente vulnerabile. Se ci si affeziona troppo a un Horcrux o si dipende da esso, sono guai».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «È un sacco che ti volevo scRivere. Come sta Norberto?»
Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7)

   Harry si rese conto che non se la stava cavando molto bene a descRivere Luna e suo padre.
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   Confuso e compiaciuto, Doge versò a Harry un calice di champagne. «Pensavo di scRiverti» sussurrò, «dopo che Silente... che orrore... e per te, posso immaginare...»
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   Si alzò goffamente; non era abituato ad avere così tanto corpo. L'enorme Atrium era più buio di come lo ricordava. Una volta, al centro del salone troneggiava una fontana dorata che Riverberava macchie di luce tremolante sul pavimento di legno lucido e sulle pareti. Ora una gigantesca statua di pietra nera dominava la scena. Era spaventosa, raffigurava una strega e un mago seduti su troni riccamente intagliati, che osservavano dall'alto i dipendenti del Ministero rotolare fuori dai camini sotto di loro. Alla base della statua, in lettere alte trenta centimetri, era inciso il motto: 'LA MAGIA è POTERE'.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Se O'Tusoe entrando non si fosse guardato alle spalle, Harry non avrebbe fatto in tempo a rimettersi il Mantello dell'Invisibilità. Invece il Ministro dovette cogliere solo una frazione di movimento, perché per qualche istante rimase immobile, fissando con curiosità il punto in cui Harry era appena sparito. Forse decise di aver visto solo Silente grattarsi il naso sulla copertina del libro, che Harry aveva frettolosamente rimesso a posto; fatto sta che O'Tusoe andò alla scrivania e puntò la bacchetta sulla piuma pronta nel calamaio, che balzò su e cominciò a scRivere un messaggio per la Umbridge. Molto lentamente, senza quasi respirare, Harry uscì arretrando dall'ufficio.
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   I singhiozzi della signora Cattermole coprivano i passi cauti di Harry verso i gradini della tribuna. Superato il punto in cui il gatto Patronus marciava avanti e indietro, avvertì la differenza di temperatura: al di là era caldo e gradevole. Il Patronus, ne era certo, apparteneva alla Umbridge, e brillava così intensamente perché lei era felice lì, nel suo elemento, a sostenere le leggi perverse che aveva contribuito a scRivere. Lentamente, con cautela, avanzò lungo il palco alle spalle della Umbridge, di Yaxley e di Hermione, e prese posto dietro quest'ultima. Aveva paura di farla sobbalzare. Pensò di usare l'Incantesimo Muffliato sulla Umbridge e su Yaxley, ma anche solo mormorando la formula rischiava di agitare Hermione. Poi la Umbridge alzò la voce per rivolgersi alla signora Cattermole e Harry ne
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   Come previsto, lei sobbalzò così violentemente che per poco non rovesciò la boccetta d'inchiostro con cui doveva trascRivere l'interrogatorio, ma la Umbridge e Yaxley erano concentrati sull'accusata e non se ne accorsero.
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «Non dovevano scRivere sul cartello!» protestò Hermione, indignata.
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   «'Sera, River».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «River è Lee» spiegò Ron. «Hanno tutti nomi in codice, ma di solito si riesce a...»
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Grazie, River» rispose una voce inconfondibile, profonda, misurata, rassicurante.
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Grazie, River» replicò un'altra voce molto familiare; Ron fece per parlare, ma Hermione lo anticipò con un sussurro.
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Sì, certo, River» rispose Fred. «Come i nostri ascoltatori sapranno, a meno che non si siano rifugiati in fondo allo stagno di un giardino o in un posto del genere, la strategia di Voi-Sapete-Chi di restare nell'ombra sta diffondendo un piacevole clima di panico. Badate, se tutti i presunti avvistamenti fossero autentici, dovrebbero esserci in giro almeno diciannove V oi-Sapete-Chi».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Andate!» implorò Luna e Dean. «Andate! Noi arRiveremo dopo, ma voi andate!»
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Un urlo simile a quello di Voldemort quando aveva scoperto il furto della coppa lacerò l'aria: scosse tutti i nervi di Harry, e lui capì immediatamente che a provocarlo era stato il loro arrivo. Guardò gli amici sotto il Mantello e la porta dei Tre Manici di Scopa si spalancò: una decina di Mangiamorte avvolti nei mantelli e incappucciati si Riversarono in strada, le bacchette pronte.
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   I piedi di Luna apparvero dal nulla; Harry corse al suo fianco e lei fece ricadere il Mantello su di loro. La porta si aprì e una fiumana di Corvonero, tutti in pigiama o in camicia da notte, si Riversò nella sala comune. Ci furono strilli di sorpresa quando videro Alecto a terra priva di sensi. Lentamente si avvicinarono alla strega, come fosse una bestia feroce che avrebbe potuto svegliarsi da un momento all'altro e aggredirli. Poi un coraggioso bambino del primo anno le si avvicinò di corsa e le premette l'alluce sulla schiena.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   Con un boato, un'ondata di persone si lanciò ai piedi delle scale; Harry si ritrovò schiacciato contro la parete mentre i membri dell'Ordine della Fenice, dell'Esercito di Silente e della sua vecchia squadra di Quidditch lo oltrepassavano di corsa, tutti con le bacchette sfoderate, pronti a Riversarsi nel castello.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   Il silenzio li inghiottì di nuovo. Le teste si voltarono, ogni occhio nella Sala sembrava aver trovato Harry e tenerlo immobilizzato nel Riverbero di migliaia di raggi invisibili. Poi una figura si alzò dal tavolo di Serpeverde; Harry riconobbe Pansy Parkinson, che levò un braccio tremante e urlò: «Ma è laggiù! Potter è laggiù! Qualcuno lo prenda!»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Harry, Ron e Hermione si lanciarono giù per la scalinata di marmo: udirono un rumore di vetro rotto alla loro sinistra e la clessidra di Serpeverde, che registrava i punti della Casa, Riversò ovunque i suoi smeraldi, facendo scivolare chi vi correva sopra. Due corpi caddero dalla balconata e una macchia grigia che Harry prese per un animale attraversò l'ingresso a quattro zampe per affondare i denti in uno dei caduti.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

    La sua voce Riverberava dalle pareti e dal pavimento, e Harry capì che stava parlando a tutta Hogwarts e dintorni, che gli abitanti di Hogsmeade e coloro che ancora combattevano dentro il castello l'avrebbero sentita chiaramente come se fosse stato accanto a loro, il suo respiro sul collo, mortalmente vicino.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «E arRiverà davvero con un gufo?» mormorò Lily.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Mi scRiverete, vero?» chiese subito Albus ai genitori, approfittando della temporanea assenza del fratello.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Non devi preoccuparti per i Thestral» spiegò Harry ad Albus. «Sono creature gentili, non c'È niente di spaventoso in loro. E comunque non arRiverai a scuola in carrozza, ci andrai in barca».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

    Sebbene un po' desueta, l'espressione 'avere il cuore peloso' è entrata nel linguaggio quotidiano dei maghi, per descRivere una strega o un mago freddi e insensibili. La mia zia zitella, Honoria, ha sempre sostenuto di aver rotto il fidanzamento con un mago dell'Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche perché a un certo punto ha scoperto che 'aveva il cuore peloso'. (Si mormorava, tuttavia, che in realtà l'avesse sorpreso nell'atto di palpeggiare degli Horklumps,[11] ciò che l'aveva profondamente sconvolta.) In tempi più recenti, il manuale di auto-aiuto Il cuore peloso: i maghi che non vogliono responsabilità[12] ha scalato le classifiche dei libri più venduti.
LO STREGONE DAL CUORE PELOSO (Cap. 3 Harry Potter 8)

    [9] [Il termine 'stregone' è molto antico. Benché a volte sia semplicemente un sinonimo di 'mago', originariamente denotava una persona versata nel duello e nella magia marziale. Era anche un titolo che si conferiva a maghi che avevano compiuto imprese coraggiose, così come i Babbani possono venir nominati cavalieri per atti di valore. Chiamando il giovane mago di questa storia stregone, Beda indica che era già stato riconosciuto come particolarmente abile nella magia offensiva. Oggigiorno i maghi usano la parola 'stregone' in due significati: o per descRivere un mago dall'aspetto particolarmente feroce, o come titolo che denota particolari abilità o risultati. In questo senso, Silente è Stregone Capo del Wizengamot. JKR]
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)